nell`anziano minore è l`intake di vit.d maggiore è il

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nell`anziano minore è l`intake di vit.d maggiore è il
NELL'ANZIANO MINORE È L'INTAKE DI VIT.D
MAGGIORE È IL NUMERO DI ALTERAZIONI DELLA
SOSTANZA BIANCA
26 luglio 2014
Una ridotta concentrazione sierica di 25-idrossivitamina D (25OHD) risulta associata a un grado
superiore di alterazioni della sostanza bianca (WMA), particolarmente in sede periventricolare.
Questi riscontri forniscono una base scientifica per studi di integrazione con vitamina D. È la
conclusione di una ricerca pubblicata online dall’European Journal of Neurology.
«Le modificazioni morfologiche cerebrali correlate all’ipovitaminosi D sono state poco studiate. In
particolare la diminuzione delle concentrazioni di vitamina D correlate all’invecchiamento
potrebbero spiegare l’insorgenza di WMA negli anziani adulti» premettono gli autori, coordinati da
Cédric Annweiler, della Divisione di Medicina Geriatrica del Dipartimento di Neuroscienze
dell’Ospedale Universitario di Angers (Francia). «Gli scopi del nostro studio erano due:
innanzitutto verificare se vi fosse un’associazione tra concentrazione di 25OHD e grado di WMA
negli anziani e, in secondo luogo, stabilire se la localizzazione delle WMA fosse associata con la
concentrazione di 25OHD».
Sono stati coinvolti 133 anziani caucasici non istituzionalizzati senza idrocefalo clinico (età media:
71,6 +/- 5,6 anni; 43,6% donne) che sono stati sottoposti a esami del sangue e scansione cerebrale
mediante risonanza magnetica (RM). I gradi di WMA totale, periventricolare e profonda sono stati
calcolati mediante scale di valutazioni visuali semiquantitative dalle immagini inversion recovery,
pesate in T2, con soppressione del segnale del liquido cefalorachidiano (FLAIR).
L’associazione di WMA con le concentrazioni di 25OHD, così come misurate e destagionalizzate,
sono state valutate in base a queste covariate: età, genere, indice di massa corporea, uso di farmaci
antivascolari, numero di comorbilità, ridotta mobilità, livello di istruzione, punteggio al MiniMental State Examination (MMSE), atrofia del lobo temporale medio, concentrazioni sieriche di
calcio, TSH e vitamina B12, e tasso stimato di filtrazione glomerulare.
Si è visto che sia la concentrazione sierica effettiva che quella destagionalizzata erano inversamente
associate con il grado di WMA totali (P=0,027), in modo particolare a livello periventricolare
(P=0,009) ma non con le WMA profonde (P=0,090). Allo stesso modo, partecipanti con
concentrazioni di 25OHD <75 nM avevano in media un grado superiore del 33% di WMA
periventricolari rispetto a quelli con 25OHD =/>75 nM (P=0,024). Non si sono invece riscontrate
differenze di grado relativamente alle WMA profonde (P=0,949).
«L’associazione inversa tra concentrazione di 25OHD e grado delle WMA può avere diverse
possibili spiegazioni» commentano gli autori. «Per prima cosa, gli individui più anziani con un
elevato carico di WMA hanno maggiori probabilità di avere ridotte capacità cognitive e funzionali e
di essere limitati nella propria mobilità, portando a basse assunzioni di vitamina D e pertanto a
maggiore rischio di ipovitaminosi D».
Una spiegazione alternativa, per Annweiler e colleghi, può risiedere nel fatto che «bassi livelli di
vitamina D giocano un ruolo come fattore precipitante le WMA. La fisiopatologia delle WMA non
è perfettamente chiarita. Quelle profonde sono in genere attribuite a malattia ischemica cerebrale
dei piccoli vasi e ipertensione, mentre quelle periventricolari probabilmente riflettono l’atrofia
cerebrale sottocorticale età-correlata. È interessante notare che l’ipovitaminosi D può essere
coinvolta in entrambi questi processi patologici».
Nel primo caso, per l’associazione con arteriopatia periferica, stress ossidativo, perossidazione
lipidica, intolleranza al glucosio, sindrome metabolica e maggiore frequenza di ictus. Nel secondo
caso, per la carenza della vitamina di cui è dimostrato un ruolo nella regolazione del trofismo e
nella plasticità cerebrale, nella promozione della sintesi di agenti neurotrofici come il nerve growth
factor (NGF) e per l’associazione dell’ipovitaminosi D con l’ampliamento dei ventricoli laterali
(sinonimo di perdita parenchimale subcorticale).
Arturo Zenorini
Annweiler C, Annweiler T, Bartha R, et al. Vitamin D and white matter abnormalities in older
adults: a cross-sectional neuroimaging study. Eur J Neurol, 2014 Jul 10. [Epub ahead of print]