Questa edizione di Pixel è redatta in formato ridotto e priva di servizi

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Questa edizione di Pixel è redatta in formato ridotto e priva di servizi
Anno VII Num. 170 del 28 novembre 2013 - Rivista ufficiale di OTTOVOLANTE, già “QuiBiosfera!”- Sito: http://www.ottovolantec8.altervista.org
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Se applaudi, non importa quanto spelli le mani. Quando è critica su fatti, c’è chi invoca museruole e vorrebbe che restassimo
Loro così, perché senatori a Palazzo Madama si decidono ad applicare una legge della Repubblica, nei confronti di un
prescritto, da mesi anche pregiudicato. Noi non le diciamo, per non fare arrabbiare senatori distratti in Ottovolante.
Che, intanto, perde ancora: 1-5 per Blue Angels dopo 25’ dignitosi, franati all’ennesima tampa da “demotivazione”?
Blue Angels
5
Ottovolante
1
Ianelo
Horvat
Mirita
Gaita
Porvu
Boicic
Cotirta
Blaga
Furfaro
Simioh
Soare
Sava
Sel.: Chelza
Sessa
Arteca
Serravalle
Costantino
Perfumo
Vanacore
Bartolini
Russo
Asinato
Sudetti
Sel.: Cucaz
Reti: 13’, 15’ Blaga, 26’, 39’ Cotirta, 48’ Bartolini (O), 49’ Cotirta.
Con il consenso del Soviet di Redazione,
pubblichiamo a pagina 2 l’intervento del
selezionatore Ottovolante Roberto Cucaz.
Questa edizione di Pixel è redatta in
formato ridotto e priva di servizi,
immagini ed emoticons. Tale astensione
è una forma di protesta adottata dal
Comitato di Redazione Pixel, motivata
dalla volontà di manifestare il diritto di
cronaca, opinione e satira di chi la
compone, così come è sempre stato
assicurato a chiunque ampio spazio per
esprimersi in qualsiasi momento e
occasione senza censure, omissioni o
distorcimenti di parole e pensieri. Se
poi ci scappasse un aumento dei
rimborsi spese o chilometrici…
«Ottovolante pericolo costante!»
Merc. 4 dicembre 2013 CIT TURIN C.so Ferrucci, 63/a, Torino
6° Turno Sporting League, ore 21.00
I’M BLACK
OTTOVOLANTE vs Lasterzeras F.C.
«Gatto Nero sono fiero, io lo dico al mondo intero! »
I’M PROUD
Riceviamo e così pubblichiamo
NON DICIAMOLO
Il Comitato di Redazione
Pixel è in sciopero contro
l’editore che si rifiuta di
fornire a cronisti e redattori
occhiali per vederci meglio.
In deroga allo stato
d’agitazione, pubblichiamo
su richiesta la lettera
pervenuta da Roberto Cucaz,
selezionatore Ottovolante.
Caro Pixel, ieri sera al Varano un
mio importante giocatore mi ha
voluto insegnare la differenza fra
cosa posso dire (senza limiti) e
cosa no (sennò “demotiva”). Mi
sgridava perché gli avevo detto di
persona che continua con gravi
errori in campo non da lui, i quali
alla fine pesano sulle partite.
Queste cose non le devo dire. “Se
gli attaccanti sbagliano i goal? È
colpa loro, gli dici questo?”. Bèh sì,
è successo appena una settimana
fa, nel time out con Fuerade in cui
ho rimproverato loro di cercare la
giocata per forza di cose. Non so
se il mio giocatore avrebbe sentito
questa risposta. Sente “quello che
non si deve dire”. Bene, allora non
lo dico che ieri Ottovolante è stato
dignitoso al cospetto di un
avversario tre volte più forte e
rinforzato. Non diciamolo che il
portiere di Blue Angels ha levato
due nostri goal dalla sua porta.
Non diciamolo che le prime due
reti di Blue sono il frutto di
altrettante belle azioni sulle quali
sono stati superiori e nessuno ha
nulla per cui essere rimproverato.
Non diciamolo che poi abbiamo
sbagliato due goal a mezzo metro
dalla porta. Male minore rispetto
a mandarli in porta motu proprio;
pur sempre non approfittare delle
La rubrica “Le voci dello spogliatoio” non è
pubblicata, aderendo all’iniziativa del
Comitato di Redazione Pixel, in occupazione
permanente di rotative e uffici a difesa del
libero diritto di cronaca, opinione e satira.
occasioni aiuta davvero poco a
dire “bravo!”. Non diciamolo che
Sessa ha compiuto due miracoli a
fine primo tempo, tenendoci in
partita. Poi ecco l’errore sempre
uguale, da chi non ci credi. Dicono
che perseverare sia diabolico. Ma
no, non diciamolo. Non diciamolo
che dal difensore più esperto,
fidato e bravo che abbiamo, si fa
fatica a non dire che da qualche
mese non sembra più lui. Prima di
credere che sia da pensionare, si
può dire che è più facile pensare
giochi meno attento o con stimoli
meno forti? No, non si può. È anzi
una fissazione. Non diciamolo,
allora, che lo stesso la squadra ha
cercato e trovato un bel goal della
bandiera, mentre Blue ha un po’
perso la faccia con la rete segnata
ad avversari fermi a braccio
alzato per la murata volontaria di
chi ha proseguito il gioco, ma
l’arbitro non aveva visto perché a
schiena girata dal punto di
battuta della punizione concessa.
Non diciamo una parola di più a
chi macchia un pochetto una
bella partita con la solita papera
appena si tratta di lasciare i pali.
Ora contava poco, ma le altre
volte? Allora non dico nemmeno
che a dirle queste cose, a un Carlo
o Nicolò, non si era un fenomeno
della demotivazione. Ecco, a loro
si poteva anzi doveva dirlo. Sarà
tutta una questione di nomi?
Roberto Cucaz
La rubrica “Che giro di giostra” non è pubblicata,
aderendo all’iniziativa del Comitato di Redazione Pixel,
in occupazione permanente di rotative e uffici a difesa
del libero diritto di cronaca, opinione e satira.
Dove c’è una notizia,
noi arriviamo prima!