politiche di prezzo: un simulatore di effetti
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politiche di prezzo: un simulatore di effetti
Circolare N. 84 Area: CONTROLLO DI GESTIONE Periodico plurisettimanale 26 novembre 2010 POLITICHE DI PREZZO: UN SIMULATORE DI EFFETTI La perdurante crisi economica ha sicuramente eroso, in molti casi, le marginalità delle aziende. Per reagire si è puntato in molte situazioni a salvaguardare o aumentare i volumi di fatturato cercando di recuperare così, per quantità, ciò che si è progressivamente perso in marginalità unitaria. Ancora negli ultimi anni si è molto lavorato per ridurre ed ottimizzare i costi, conseguendo anche risultati assai significativi, il cui beneficio marginale, tuttavia è in progressiva diminuzione poiché sotto un certo livello è assai difficile andare. Non sempre si è invece pienamente considerato l’effetto di efficaci politiche di prezzo che rappresentano, insieme ai volumi di vendita ed alla riduzione dei costi, una delle più importanti “leve” aziendali per salvaguardare ed accrescere le marginalità e, dunque, in ultima istanza la redditività. In questa sede non vogliamo affrontare problematiche complesse di “pricing” che richiederebbero ragionamenti articolati su temi quali il marketing mix, la segmentazione dei mercati di riferimento, le strategie di prezzo, e così via. Temi stimolanti ma inadatti ad una breve circolare. Vogliamo invece spingere i lettori a riflettere sul rapporto tra politica di prezzo (intesa come fissazione del prezzo ma anche come vera e propria scontistica) e relative conseguenze sulle marginalità aziendali nella convinzione che spesso non sia facile né immediatamente intuitivo valutare l’entità quantitativa degli effetti di una variazione di prezzo sui margini aziendali e, dunque, possa essere utile avere qualche strumento di calcolo per prendere delle decisioni in tal senso. Proponiamo pertanto un semplice foglio di Excel, lo definiremo un “simulatore”, che di seguito esponiamo e che consente di calcolare gli effetti di una maggiorazione di prezzo o di uno sconto (o di due sconti, uno conseguente all’altro) sui seguenti margini: margine di contribuzione (MDC) inteso come vendite nette meno costi variabili; margine operativo lordo (MOL o EBITDA) inteso come (MDC - costi fissi caratteristici) prima degli ammortamenti, delle gestioni finanziaria e straordinaria e delle imposte. ELASTICITA’ DI PREZZO E STRUTTURA DEI COSTI Prima di passare al foglio di lavoro, dobbiamo però richiamare due concetti che risultano fondamentali nella manovra di prezzo e che sono anche contemplati nel nostro foglio di lavoro come variabili indipendenti da determinarsi da parte dell’utilizzatore. Il primo concetto è quello di elasticità di prezzo. ELASTICITÀ DI PREZZO Definiremo elasticità del prezzo la percentuale di variazione del volume delle vendite per un cambiamento dell’1% del prezzo. In sostanza come variano le vendite al variare del prezzo nel caso specifico che stiamo considerando. RIPRODUZIONE VIETATA Pag. | 1 di 2 INTEGRA ON LINE REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: VIA A. VOLTA, 1 - 48018 FAENZA (RA) N. VERDE 800 15 55 15 FAX 0546 62 58 69 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI RAVENNA N. 1262 DEL 06/09/2005 - DIRETTORE RESPONSABILE: PATRIZIO PRATI INTERNET: www.integra-online.it E-MAIL: [email protected] Naturalmente ogni situazione aziendale fa storia a sé e compete alla direzione elaborare una stima attendibile sulla base dell’esperienza empirica. Le due grandezze sono inversamente proporzionali (nella stragrande maggioranza dei casi): se aumento i prezzi del 10%, ad esempio, per esperienza empirica (stima) mi aspetto una diminuzione del volume delle vendite del 9% (elasticità - 0,9). Si presti attenzione al fatto che con volume delle vendite si intende non il fatturato ma la quantità di beni o servizi venduti: gli effetti sul fatturato deriveranno dal prodotto dei volumi di vendita (quantitativi) per il nuovo prezzo di vendita. Il secondo concetto è quello della struttura dei costi. STRUTTURA DEI COSTI Quanto pesano i costi variabili rispetto a quelli fissi e quale è l’entità del margine di contribuzione è un fattore molto importante per determinare gli effetti sulla redditività di una manovra di prezzo. Se i costi variabili sono elevati ed i margini unitari contenuti, come spesso avviene, ad esempio, in certe produzioni di massa, una politica di sconto che riduca ulteriormente questi margini dovrà essere compensata da un aumento molto importante delle vendite per non tradursi in un mero danno economico. Nel settore dei servizi, ove i costi variabili sono normalmente più bassi e quelli fissi proporzionalmente più significativi, l’effetto potrebbe risultare assai differente. In conclusione, chiunque ponga mano ad una manovra di prezzo (aumento o sconto) dovrà comunque partire da queste due variabili per giungere ad un risultato finale complesso e non banale o, peggio, assai inattendibile. UNA SEMPLICE APPLICAZIONE In questa sede proponiamo un semplice foglio elettronico composto di due tabelle già compilate per esempio. Nella prima “Tabella di imputazione” si procede innanzitutto a determinare la struttura dei costi tipica dell’azienda: si tratta ovviamente di una semplificazione basata su vendite per € 2.250.000, costi variabili complessivamente pari a € 1.642.500, costi fissi pari a € 300.000, ed un MOL di € 307.500 pari al 13,7%. Sempre nella prima “Tabella di imputazione” (secondo riquadro) si decide quindi quale azione si intende simulare cioè una maggiorazione di prezzo (caso 1) oppure una politica di sconto (caso 2) che può constare anche di un doppio sconto. Nel nostro caso si tratta di un doppio sconto del 10% + 5% (per un complessivo del 14,5%) con elasticità dell’1.52 che vuole dire che da uno sconto appunto del 14,5% ci aspettiamo consegua un aumento dei pezzi venduti del 22%. Nella seconda “Tabella di risultato” si osservano i risultati conseguenti: con un prezzo scontato del 14,5%, pari a € 128,25, ed un aumento delle quantità vendute del 22% (18.300 pezzi) abbiamo una diminuzione del MDC del 7,5% e del MOL del 6,9%. Ciò perché il MDC è già relativamente basso fin dall’inizio e si riduce ulteriormente con lo sconto fino al 19,5% per cui non basta un aumento delle quantità vendute del 22% per compensare la diminuita marginalità. Volendo mantenere inalterato il MOL occorrerà invece un aumento delle quantità vendute del 32,5% (e non del 22%) per complessivi 24.244 pezzi (18.300 + 5.944). Chi fosse interessato a ricevere il foglio Excel funzionante (in cui possono essere compilate dall’utente le sole celle in verde) in modo da poter eseguire tutte le simulazioni di suo interesse, potrà richiederlo gratuitamente al seguente indirizzo e-mail che provvederà ad inviarlo quanto prima: [email protected] ■ 101126 CC RIPRODUZIONE VIETATA Pag. | 2 di 2 INTEGRA ON LINE REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: VIA A. VOLTA, 1 - 48018 FAENZA (RA) N. VERDE 800 15 55 15 FAX 0546 62 58 69 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI RAVENNA N. 1262 DEL 06/09/2005 - DIRETTORE RESPONSABILE: PATRIZIO PRATI INTERNET: www.integra-online.it E-MAIL: [email protected] TABELLA DI IMPUTAZIONE: la struttura aziendale Riepilogo dati iniziali imputati N.ro quantità prodotte Prezzo di vendita unitario 15.000 € 150 € 150 € 2.250.000 € 900.000 € Ricavi di vendita costo variabile Costo variabile unitario (costo del venduto) € 60 costo variabile Provvigioni (% ricavi di vendita) € 6 costo variabile (c.v.u.) Costo variabile unitario totale € 66 costo variabile Personale diretto (% su ricavi) costo variabile Manutenzioni macchinari (% su ricavi) costo variabile costo variabile costi fissi Spese amministrative € 250.000 costi fissi Spese generali € 50.000 4,0% 15.000 € 90.000 € 990.000 14,0% € 315.000 3,0% € 67.500 Consumi industriali (% su ricavi) 9,0% € 202.500 Spese commerciali (% su ricavi) 3,0% € 67.500 € 250.000 MOL ottenuto € 50.000 € 307.500 TABELLA DI IMPUTAZIONE: quale effetto si desidera monitorare? AZIONE 1: maggiorazione % del prezzo di vendita del prodotto 0,0% € 150 0,0% € 15.000 1° sconto sul prezzo di vendita -10,0% € 135 previsione aumento % pezzi venduti per effetto 1° sconto concesso 15,0% € 17.250 -5,0% € 128 € 18.300 previsione diminuzione % pezzi venduti per effetto aumento prezzo Caso n° 1 AZIONE 2: 2° sconto ulteriore sul prezzo di vendita già scontato Caso n° 2 Totale sconto concesso (1° sconto più 2°) -14,5% previsione aumento % pezzi venduti per effetto 1° e 2° sconto concesso 22,0% Caso 1 Elasticità del prezzo Caso 2 Elasticità del prezzo -1,52 TABELLA DI RISULTATO Hp iniziale politica di no pricing Maggiorazione prezzo di vendita 1° Sconto prezzo di vendita 0,0% -10,0% Diminuzione % pezzi venduti Aumento % pezzi venduti 0,0% 15,0% 2° Sconto prezzo di vendita -5,0% Sconto totale prezzo di vendita -14,5% Aumento tot. % pezzi venduti 22,0% Pezzi venduti 15.000 0 18.300 Prezzo unitario di vendita € 150,00 € - € 128,25 Costo variabile unitario € 66,00 € - € 66,00 Vendite 2.250.000 100,0% 0 #DIV/0! 2.346.975 Materie prime costo del venduto -990.000 -44,0% 0 #DIV/0! -1.207.800 -51,5% Personale diretto -315.000 -14,0% 0 #DIV/0! -328.577 -14,0% Manutenzione macchinari Consumi industriali 100,0% -67.500 -3,0% 0 #DIV/0! -70.409 -3,0% -202.500 -9,0% 0 #DIV/0! -211.228 -9,0% Spese commerciali -67.500 -3,0% 0 #DIV/0! -70.409 -3,0% Margine di contribuzione (MDC) 607.500 27,0% 0 #DIV/0! 458.552 19,5% -250.000 -11,1% 0 #DIV/0! -250.000 -10,7% Spese generali Spese amministrative -50.000 -2,2% 0 #DIV/0! -50.000 -2,1% Margine operativo lordo (MOL) 307.500 13,7% 0 #DIV/0! 158.552 6,8% I risultati ottenuti dopo l'imputazine degli importi sono i seguenti: Variazione percentuale MDC rispetto ad hp iniziale #DIV/0! -7,5% Variazione percentuale MOL rispetto ad hp iniziale #DIV/0! -6,9% Variazione % del fatturato #DIV/0! 4,3% diminuzione del n.ro dei pezzi venduti fino a produrre i seguenti pezzi: MOL<hp iniziale MOL<hp iniziale diminuzione percentuale dei pezzi venduti pari a: MOL<hp iniziale MOL<hp iniziale Se vogliamo parità di MOL rispetto all'ipotesi iniziale dobbiamo causare una: aumento del n.ro dei pezzi venduti fino a produrre i seguenti pezzi: #DIV/0! 5.944 aumento percentuale dei pezzi venduti pari a: #DIV/0! 32,5%