CORSO IMPIEGO NUOVI PRODOTTI BIOLOGICI E INSETTI UTILI

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CORSO IMPIEGO NUOVI PRODOTTI BIOLOGICI E INSETTI UTILI
IMPIEGO di NUOVI PRODOTTI BIOLOGICI E INSETTI UTILI
CONTRO PARASSITI delle piante ORTICOLE E ORNAMENTALI
2013
Oggi disponiamo di due gruppi di strumenti "moderni e biologici" a cui affidarci per la
difesa delle nostre piante: i prodotti biologici da irrorare e gli ausiliari stessi, disponibili in
commercio.
I prodotti biologici da irrorare
Sono quelli a noi più familiari e "rassicuranti", perchè le modalità di utilizzo sono in tutto simili,
di primo acchitto, a quelle dei fitofarmaci chimici a cui siamo abituati. Si tratta infatti di
prendere una certa quantità di prodotto con un misurino allegato alla confezione, scioglierla in
una quantità di acqua (1-2 litri) e irrorare sui parassiti.
Sono ammessi in agricoltura biologica, con specifica registrazione presso un apposito
catalogo del Ministero della Salute, dopo aver superato test clinici da cui risultano non tossici
per la salute umana.
Ma la nostra attenzione va rivolta ad altre loro caratteristiche, che li rendono "non tossici per
l'ambiente", salvaguardando la fauna utiile.
Generalizzando, le più importanti sono le seguenti:
 Hanno scarsa persistenza, cioè la molecola tossica per gli insetti non persiste per
settimane sulla foglia ma si degrada in pochi giorni. Questa caratteristica va in senso
opposto a quello perseguito per tanti anni dalla ricerca nel secolo scorso, quando si
puntava alla eliminazione dei parassiti e non si sapeva molto sugli antagonisti naturali e
fa sì che gli insetti utili che si posano sull'area trattata dopo alcuni giorni rimangono
indenni.
 Sono selettivi, cioè il loro meccanismo di azione è letale solo per alcuni insetti dannosi
e non per tutti gli insetti.
Gli organismi ausiliari
Come già detto, utilizziamo questo termine per indicare tutti quegli organismi viventi che si
nutrono a spese dei parassiti delle piante coltivate, e che per questo motivo sono per noi utili.
Per nostra grande fortuna il numero di specie nei consumatori secondari (carnivori) è di gran
lunga superiore a quello di quei consumatori primari (fitofagi o vegetariani) che infestano le
piante coltivate. In realtà il numero di specie realmente dannose è irrisorio a fronte del numero
di specie utili o indifferenti. Queste poche specie possono però causare danni di tale entità da
costituire, alcune, dei veri e propri flagelli. I consumatori secondari sono nostri preziosi alleati.
Tuttavia noi, inconsapevolmente, mentre tentiamo di avvelenare i parassiti delle nostre piante,
eliminiamo anche i loro antagonisti. Così non facciamo altro che peggiorare la situazione,
perché a questo punto i parassiti, che hanno uno straordinario potere di riprodursi, non avendo
più limitatori naturali dilagano ancora di più. Allora noi reagiamo intensificando le irrorazioni di
pesticidi in una spirale crescente. In realtà da tempo si è notato che nella maggior parte dei
casi basta rallentare il ritmo dei trattamenti e le pullulazioni di parassiti tendono a rimanere
stabili. Ma possiamo fare di meglio, in due modi: prima di tutto utilizzando prodotti che non
durino molte settimane sulla pianta ma solo pochi giorni. Già questo diminuirà la pressione
chimica sui nostri alleati. In secondo luogo possiamo utilizzare gli ausiliari stessi che oggi sono
disponibili in commercio.
Ma impariamo a conoscerli meglio,
Alcuni sono predatori, percorrono grandi distanze camminando sulle piante e con il loro
apparato masticatore succhiatore aggrediscono e divorano le prede che incontrano sul loro
cammino. Alcuni di essi sono specializzati con una vittima sola, o poche simili tra loro, e sono
molto efficienti. Altri divorano tutto ciò che incontrano.
Altri presentano un singolare modo di riprodursi, per noi inusuale e anche un po'
raccapricciante. Essi cercano la vittima nascosta nel fogliame, e una volta che l'hanno
individuata la pungono con un pungiglione che in realtà è un "ovopositore". Così introducono
un uovo all'interno della vittima. Da lì si svilupperà una larva che crescerà divorando l'animale
dall'interno fino a occupare tutto lo spazio. A questo punto di quello che era un afide, una
cocciniglia o altro insetto non rimarrà che un guscio indurito che viene chiamato "mummia".
Questo film dell'orrore si svolge quotidianamente in tutti i nostri giardini in modo naturale.
Questo tipo di organismi vengono anche chiamati parassitoidi, perché ognuno si sviluppa
nutrendosi di una sola vittima, come i parassiti, e diversamente dai predatori che crescono
nutrendosi di più vittime.
E' chiaro che, per utilizzarli al meglio, occorre conoscere un minimo le loro esigenze vitali, così
come occorre conoscere quelle delle piante per ottenere buone fioriture e foglie sane.
Prima di tutto bisogna essere solerti e puntuali nel ritirarli presso il punto vendita, perché
hanno già affrontato un lungo viaggio chiusi in un barattolo per arrivare a destinazione e non
possono aspettare oltre!
E' anche molto importante curare che appena vengono rilasciati nell'ambiente trovino subito
cibo a disposizione.
Comunque da soli se la cavano benissimo, non occorre imboccarli perché, come tutti possono
comprendere, durante milioni di anni di evoluzione hanno sviluppato dei sensi acutissimi per
individuare le loro prede, Ci sono però recenti ricerche che stanno svelando aspetti
stupefacenti e non facilmente prevedibili. Le piante, che stanno lì immobili e a noi sembrano
inerti, in realtà lanciano segnali ben precisi ai nostri ausiliari! Proprio così, quando vengono
attaccate dai parassiti esse rilasciano sostanze chimiche volatili. I predatori le sentono da
lontano e si dirigono immediatamente in quella direzione. Solo quando giungono nelle
vicinanze della sorgente dei segnali adoperano la vista per individuare le loro prede!
Ecco perché oggi si parla di un rapporto di nutrimento a tre (interazione tritrofica):
l'antagonista mangia il parassita che mangia la pianta
Prima di passare a vedere da vicino alcuni dei nostri alleati è bene ricordare di nuovo che esse
sono solo pochissime specie che stiamo imparando ad allevare solo in anni recentida non più
di vent'anni e che in natura, nel nostro stesso giardino, se le lasciamo venire indisturbate
possono giungerne fino ad alcune centinaia di specie!
I PIU' IMPORTANTI PRODOTTI E AGENTI PER IL BIOCONTROLLO
Sostanze di origine animale o vegetale, a largo spettro, analoghi tra loro, da usare in rotazione
Azadiractina, Olio di Neem
 è una sostanza estratta dai semi del Neem (Azadiractha indica), specie arborea appartenente alla
famiglia delle Meliacee.
 altera i meccanismi della muta. Ha capacità di penetrazione nei tessuti vegetali.
 insetticida contro afidi, aleurodidi, minatori fogliari, nematodi galligeni.
Piretro, Piretrine
 estratto da Chrysanthemum cinerariaefolium
 agisce per contatto a livello del sistema nervoso degli insetti, l’effetto è la rapida mancanza di
coordinazione dei movimenti e paralisi
 insetticida a largo spettro contro tripidi, afidi, aleurodidi, cimici, psille, cicadellidi, carpocapsa,
cavolaia, nottue, piralidi, tignole, dorifora, Imenotteri (tentredini), Ditteri (mosche, tipule).
Spinosad
 estratto da un batterio naturalmente presente in alcuni terreni, la Saccharopolyspora spinosa
 agisce sul sistema nervoso. E' in grado di aumentare l'azione del neurotrasmettitore Acetil-colina e
altri tipi di neurotrasmettitori. Gli insetti colpiti cessano di nutrirsi, evitando di continuare il danno. Si
manifesta quindi un tipico effetto "anti-feeding" del prodotto.
 possiede una certa capacità di penetrazione attraverso le superfici fogliari
 insetticida a largo spettro contro Lepidotteri, Ditteri, Imenotteri, Tisanotteri ed alcuni Coleotteri
Sapone molle potassico
 agisce per contatto sciogliendo il rivestimento di cere cuticolari degli insetti e provocando asfissia
 attivo contro afidi, aleurodidi, acari, tripidi e tignole
 le piante attaccate da afidi, aleurodidi e cocciniglie, vengono imbrattate da melata, su cui prolifera la
fumaggine, fungo saprofita di colore nero che ostacola la fotosintesi. Il sapone aiuta a lavarla
Sostanze di origine minerale, selettive
 Olio minerale contro le cocciniglie
 Prodotti Rameici contro moltissime malattie fungine
 Zolfo colloidale contro oidio, ha effetto anche contro ragnetto rosso
Microrganismi, selettivi
Bacillus thuringiensis
 B. thuringiensis ssp. kurstaki, impiegato per la lotta contro le larve dei lepidotteri defogliatori,
bombice antico, iponomeuta, ifantria, rodilegno giallo, tignole, cavolaie, mamestra, nottue e alcune
specie di coleotteri.
 B. thuringiensis ssp. israelensis, utilizzato per il controllo dei Ditteri (zanzare culicidi, muscidi,
sciaridi, chironomidi e tipulidi).
 B. thuringiensis ssp. tenebrionis, per combattere le larve dei Coleotteri Crisomelidi (dorifora della
patata).
Nematodi
 Sono in commercio diverse specie, ciascuna attiva contro determinate specie di insetti.
Heterorhabditis megidis contro Oziorrinco, Steinernema feltiae contro Sciaridi, Steinernema
carpocapsae contro lepidotteri dei frutteti
Organismi ausiliari da utilizzare per la lotta biologica
Note generali
Per gli insetti che emettono melata come afidi, cocciniglie, psille e aleuroidi occorre anche combattere le
formiche, che svolgono su essi un vero e proprio allevamento;
gli insetti devono essere ritirati il giorno dell'arrivo al punto vendita perché hanno già compiuto un lungo
viaggio e non possono resistere ulteriore tempo rinchiuse in un barattolino;
gli insetti vanno distribuiti possibilmente la sera il più vicino possibile alle loro prede;
N.B. Le confezioni contenenti insetti NON VANNO MAI LASCIATE AL SOLE
Lotta agli AFIDI
Adalia bipunctata
 Questa coccinella viene distribuita sotto forma di larva.
 Il tempo di sviluppo è di circa 20 giorni ad una temperatura di circa 20° C, dopo i
quali la larva smette di mangiare e si impupa per circa 8 giorni ad una temperatura
di 20° C, rimanendo immobile. Poi compariranno gli adulti.
 Un adulto della coccinella a due punti Adalia depone 20-50 uova al giorno. Il tempo
necessario per la schiusura dipende dal clima, ma normalmente richiede 4-8 giorni.
Dopo la nascita, le larve inizieranno subito a mangiare afidi.
 Se l'introduzione è precoce possono bastare da 3 a 5 larve per una pianta di rosa e
10 larve per un albero da frutta
Esistono in commercio anche:
Aphelinus abdominalis
 E' una piccola vespa parassitoide, delle dimensioni della sua vittima, diffusa in Europa e Asia.
 Di solito volano poco. preferiscono camminare velocemente sulle foglie alla ricerca di afidi. Quando
ne ha trovato uno infigge il suo ovipositore con il quale inserisce un uovo. Questa operazione dura
da 20 a 60 secondi.
 A 20° C la larva cresce dentro l'afide e si impupa dopo 7 giorni, l'afide si trasforma in una "mummia"
nera. Dopo altri otto giorni la vespa sfarfalla.
 Dalla nascita la vespa inizia a parassitizzare gli afidi al ritmo di 5-10 al giorno per circa 8 settimane
 E' meglio introdurre la vespa precocemente, alla concentrazione di 1-2 al metro quadro
Aphidius colemani e Aphidius ervi
 Anche queste sono piccole vespe parassitoidi di afidi che, per depositare un uovo in un afide,
piegano l'addome in avanti. L'operazione richiede una frazione di secondo.
 Aphidius colemani viene venduto sotto forma di mummie che devono essere sparse sulla
vegetazione direttamente o su foglie tagliate.
 Lo sviluppo totale di Aphidius richiede 14 giorni a 20° C di cui i primi 3 come uovo, 7 giorni dopo la
parassitizzazione si forma la mummia e dopo altri 4 giorni esce la vespa; è un tempo lungo perché
l'afide si sviluppa in 9 giorni, ma la vespa può controllare la colonia di afidi perché depone centinaia
di uova.
 La vespa depone quasi solo uova femminili e solo alla fine quelle maschili.
 Questa vespa è adatta particolarmente per un controllo preventivo ed è adatta per gli afidi delle rose,
l'afide nero del cotone e l'afide verde del pesco.
 Si può introdurre preventivamente una vespa ogni 6 m quadri, poi occorrono ulteriori lanci alla
densità di 1 al metro quadro per 3 settimane
Aphidoletes aphidimyza
 Aphidoletes appartiene al gruppo delle mosche delle galle, ma a differenza di quelle non causa
danni alle piante, nutrendosi esclusivamente di afidi.
 E' attiva soprattutto di notte. Dopo il tramonto le femmine depongono le uova vicino alle colonie di
afidi. Il numero di uova deposte varia in funzione del clima, ma è di più di 100 per femmina.
 La larva è di colore arancio, stadio in cui rimane per 7-14 giorni, poi si impupa nel suolo. Dopo 1- 2
settimane emergono gli adulti, si accoppiano e iniziano a ovideporre.
 Le larve si nutrono in un raggio di 6 cm, motivo per cui gli adulti preferiscono deporre le uova vicino
alle colonie di afidi.
 Le larve consumano alcune decine di afidi prima di impuparsi.
 Questa specie può nutrirsi di almeno 70 diverse specie di afidi.
 L'adulto vive circa 7-10 giorni..
 Per l'introduzione occorre spargere il contenuto del barattolo in mucchietti sul terreno.
Chrysoperla carnea
 La Chrysopa si trova comunemente nei nostri ambienti; in natura compie 2-3 generazioni per anno;
in primavera gli adulti iniziano a deporre le uova, circa 20 al giorno, Lo sviluppo larvale dura circa 2
settimane. Le larve predano gli afidi. Le larve di terza età sono molto voraci e possono mangiare 50
afidi al giorno, per un totale di circa 600 afidi ciascuna, poi si impupano e gli adulti fuoriescono dopo
una settimana.
 La Chrysopa si nutre prevalentemente di afidi ma anche di tripidi, ragnetti rossi e piccoli bruchi,
quindi è importante posizionarle vicino agli afidi. Comunque, possono percorrere 4-5 km prima di
diventare adulti.
 Le larve sono piuttosto resistenti agli sbalzi di temperatura e umidità e anche a diversi pesticidi.
Episyrphus balteatus
 Si tratta di una mosca somigliante ad un'ape e, come questa, l'adulto vola sui fiori per nutrirsi di
nettare e polline, e si distingue per il caratteristico volo immobile come quello di un colibrì.
 Gli insetti vengono forniti sotto forma di pupe, da cui prontamente sfarfallano gli adulti. Questi, dopo
l'accoppiamento iniziano a deporre le uova vicino alle colonie di afidi.
 Solo le larve si nutrono di afidi e sono adatte solo per piante con foglie senza peli; le larve mangiano
soprattutto di notte e si sviluppano in circa 2 settimane a 20°C, durante le quali mangiano 300-500
afidi ciascuna; poi le larve si impupano sulle foglie.
Lotta alle COCCINIGLIE
Per semplificare, esistono due grandi gruppi di cocciniglie, quelle "cotonose" e quelle "a scudetto".
Le seconde hanno un alto numero di specie e di conseguenza una grande varietà di forme e
dimensioni, ma al momento per esse non ci sono ausiliari in vendita.
Dobbiamo quindi rivolgere la nostra attenzione agli ausiliari per le cocciniglie cotonose.
Cryptolaemus montrouzieri
 Cryptolaemus montrouzieri è una coccinella australiana. gli adulti sono di colore
bruno, la larva invece è ricoperta di secrezioni cerose che la fanno assomigliare alla
sua preda.
 La schiusura delle uova dipende dalla temperatura. occorrono circa 32 giorni a
temperatura di 24° C. Una coccinella femmina vive approssimativamente due mesi
e depone 10 uova al giorno in una colonia di cocciniglia o in un gruppo di uova di
cocciniglia,
 Cryptolaemus è più attivo con tempo soleggiato. Le condizioni climatiche migliori
per la deposizione delle uova consistono in una temperatura di 22-25° C, e
un'umidità relativa di 70-80%, La coccinella è inattiva quando la temperatura
scende sotto 16°.
 Cryptolaemus è un predatore molto efficiente in grado di eliminare completamente
una popolazione di cocciniglia. Gli adulti e le giovani larve si nutrono a tutti gli stadi.
Cryptolaemus può anche nutrirsi di afidi se è presente troppo poca cocciniglia.

la quantità di Cryptolaemus da lanciare è di 2-3adulti/mq. La presenza di formiche
può contrastare l'azione di Cryptolaemus, perché sono ghiotte della melata della
cocciniglia e per questo motivo le proteggono contro i loro predatori.
 Cryptolaemus va introdotto alla prima comparsa della cocciniglia, la quantità
dipende dal livello di infestazione della cocciniglia
Esistono in commercio anche:
Leptomastix dactylopii
 La vespa parassita Leptomastix dactylopii è un predatore di cocciniglia molto efficiente. Usando le
lunghe antenne il parassitoide ricerca attivamente il terzo stadio larvale e gli adulti della cocciniglia
prevalentemente camminando sulla vegetazione,
 In ciascuna cocciniglia la vespa inserisce un solo uovo. Da esso nasce la larva, che si nutre della
cocciniglia dall'interno e infine ne fuoriesce,. Quando il parassita si impupa la cocciniglia è già morta
e si è trasformata in un bozzolo scuro leggermente ricoperto di peli. Infine la vespa parassita pratica
un piccolo buco nel corpo della cocciniglia per emergere.
 Una Vespa parassita può parassitizzare da 50 a 100 cocciniglie.Il ciclo vitale dura circa tre settimane
a 24° C.
 La Vespa parassita Leptomastix dactylopii può essere utilizzata solo sulla vegetazione dove è
presente la cocciniglia degli agrumi. Quindi è molto importante saper riconoscere questa specie di
cocciniglia,
 Il momento migliore per lanciare Leptomastix è all'inizio della infestazione e se questa è ad un livello
troppo avanzato è meglio effettuare un lancio combinato di Cryptolaemus e Leptomastix.
 Dal momento che Leptomastix si muove camminando, esso presenta qualche difficoltà di diffusione.
Per questo motivo si consiglia di introdurlo in focolai di cocciniglia. Se vengono scoperti nuovi focolai
è consigliabile reintrodurre il parassita. La quantità necessaria dipende dalla quantità di cocciniglia
presente. Appena vengono scoperte le cocciniglie si consiglia di introdurre Leptomastix per tre
settimane consecutive,
Coccidoxenoides perminutus
Bersaglio
Planococcus citri (Cocciniglia degli agrumi) e Planococcus ficus (Cocciniglia della vite)
La vespa parassita adulta femmina parassitizza le cocciniglie prevalentemente al secondo stadio
larvale.
 introduzione preventiva: 5/m2; introduzione curativa 10/m2. Effettuare preferibilmente più lanci a
distanza di una settimana l'uno dall'altro



.effettuare il lancio in luoghi asciutti e ombreggiati.
assicurarsi che il materiale dispersivo rimanga intatto nel suo luogo di introduzione per almeno 10
giorni.

Evitare la disidratazione delle pupae.

Assicurarsi che vi sia almeno un sito di introduzione ogni 50 m2. (C. perminutus non è molto mobile)

proteggere il materiale dalle formiche,
- temperatura ottimale: 20-30°C
- temperatura minima: 9°C
- umidità relativa ottimale: 50-90%
- durata massima di stoccaggio dopo il ricevimento: 1-2 days
- temperatura di stoccaggio: 15-20°C

Gli adulti si presentano come piccole vespe nere lunghe circa 3 mm. Le larve si sviluppano
all'interno dell'ospite. Le pupae sono gialle e lunghe 1-1.5 mm. Nelle pupe di età matura lo
sviluppo della vespa adulta nera può essere osservato attraverso la parete delle pupae.
Anagyrus pseudococci
 E' efficace contro la cocciniglia degli agrumi (Planococcus citri) e la cocciniglia della vite
(Planococcus ficus). Parassitizza il secondo e terzo stadio larvale e lo stadio adulto.
 per infestazioni più gravi si consiglia di integrare con Cryptolaemus.
 quantità da introdurre: per introduzioni preventive 0,1/m2; curative leggere 0,25/m2; curative gravi
0,5/m2.
 Intervalli tra un lancio e l'altro: per introduzioni preventive 14 giorni; curative leggere 7-14; curative
gravi 7-14.
 La confezione contiene 500 vespe parassite allo stadio cosiddetto di mummia.
 La vespa predatrice è più efficace a temperature intorno ai 25° C. La temperatura minima del gruppo
è di 13° C, la massima 38° C.
 La parassitizzazione delle cocciniglie si può osservare da due a tre settimane dall'impiego a seconda
delle temperature, Le cocciniglie si gonfiano e si induriscono diventando di colore giallo bruno. Poi le
adulte emergono da una apertura circolare della mummia.
Lotta agli ACARI
Phytoseiulus persimilis
Il Ragnetto rosso bimaculato (Tetranychus urticae) è un parassita di molte colture in serra
e all'aperto. Specialmente in condizioni caldo aride una popolazione di ragnetto può
crescere molto rapidamente. Da diversi anni l'acaro predatore Phytoseiulus persimilis vien
utilizzato per controllare il ragnetto rosso.
Biologia
 L'acaro predatore Phytoseiulus persimilis deriva probabilmente dal Cile, ma è stato
diffuso dall'uomo in tutto il mondo. Phytoseiulus deposita le sue uova vicino ad una
colonia di ragnetto. Si distinguono dalle uova di ragnetto per la loro forma ovale, il
colore arancione e perché sono grandi il doppio.
 La larva non si nutre. Come per le larve di ragnetto rosso, la fase larvale è seguita
dalla protoninfa, la deutoninfa e lo stadio adulto. Tra le fasi successive non vi è
nessuna fase quiescente. Una volta adulto, occorrono circa 2 giorni a 20 ° C prima
gli acari predatori inizino a deporre le uova. In circostanze normali, il tempo di
sviluppo è più breve che per il ragnetto rosso, e dura circa 5 giorni a 30 ° C , 9
giorni a 20 ° C e 25 giorni a 15 ° C.
 Senza la fecondazione la femmina non può deporre le uova. A 20 ° C la femmina
depone circa 50 uova in 3 settimane. Così, in circostanze normali la popolazione
di Phytoseiulus cresce più rapidamente della popolazione di ragnetto. A
temperature più elevate (sopra i 30 ° C) o con tempo asciutto (umidità inferiore al
60%), il ragnetto è favorito e il controllo biologico è difficile.
Phytoseiulus si nutre quasi esclusivamente di acari. In caso di mancanza di cibo
l'acaro predatore può manifestare cannibalismo. Un Phytoseiulus adulto divora tutte
gli stadi del ragnetto. Il consumo giornaliero di un adulto Phytosiulus ammonta a
circa 20 uova o larve di ragnetto o 5 adulti. Gli adulti possono facilmente spostarsi e
se le piante si toccano, l'acaro predatore può diffondersi in modo relativamente
facile nella coltura.
 Applicazione
 Dopo aver rilevato i primi focolai di ragnetto, Phytoseiulus deve essere lanciato il
più presto possibile. In condizioni normali Phytoseiulus è in grado di proteggere il
raccolto dagli acari per il resto della stagione, tuttavia possono esserci problemi con
tempo asciutto e caldo. In questo caso, l'attività di controllo di Phytoseiulus può
essere aiutata creando elevata umidità relativa con acqua ad alta pressione
attraverso un ugello sottile.
Confezionamento
 Phytoseiulus persimilis viene fornito in tubi miscelato con vermiculite. Può essere
conservato per un breve periodo a 6-8 ° C e UR> 85%.
Istruzioni per il lancio
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Introdurre gli acari predatori più presto possibile dal momento della consegna. È
possibile conservare il materiale per un breve periodo di tempo in un luogo fresco
(6-8 ° C) e al buio.
Girare e agitare il tubo per mescolare gli acari predatori con la vermiculite.
Evitare di esporre ad alte temperature il contenitore
Cospargere il materiale sulle foglie.
Gli acari predatori hanno bisogno di una umidità relativa di almeno il 65% e una
temperatura che supera regolarmente 20 °C.
Nota: Diversi pesticidi hanno un effetto negativo sul Phytoseiulus persimilis.