programma di sala 2 novembre

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programma di sala 2 novembre
2 novembre 2012 ore 21
Basilica di San Giorgio Martire Fuori le Mura
CORO POLIFONICO DI SANTO SPIRITO
direttore Francesco Pinamonti
ORCHESTRA DA CAMERA DI RAVENNA
direttore Paolo Manetti
LUIGI CHERUBINI
(1760-1842)
Marche funèbre
Requiem in Do minore:
Introitus et Kyrie
Graduale
Dies Irae
Offertorium
Sanctus
Pie Jesu
Agnus Dei
Il Requiem di Luigi Cherubini per Michelangelo Antonioni. La Basilica di San Giorgio
ospita l'Orchestra da Camera di Ravenna e il Coro Polifonico di Santo Spirito nella Messa
da Requiem in Do minore, dedicata alla memoria di Antonioni, nato e vissuto a San Giorgio
negli anni della sua prima giovinezza. Un appuntamento di grande rilievo cittadino, che
vedrà anche quest'anno la formazione corale, diretta da Francesco Pinamonti e
presieduta da Mauro Vignolo, collaborare con l'Orchestra da Camera di Ravenna
condotta da Paolo Manetti, direttore e compositore allievo di Bruno Bettinelli e
organizzatore di eventi culturali come Organo e Orchestra nel Romanticismo, ogni anno
nel Duomo di Ravenna. L'esecuzione del Requiem verrà preceduta dalla Marche Funèbre
scritta nel 1820 dello stesso autore, pagina in prima assoluta per Ferrara.
Sappiamo che se Beethoven avesse scritto un Requiem, avrebbe preso spunto da quello in Do
minore di Cherubini («Sarebbe il mio solo modello», scrive …), da lui stesso considerato, negli
anni Venti del diciannovesimo secolo, «il maggiore compositore vivente». Non è un caso che
proprio questa musica sia stata eseguita ai funerali di Beethoven, nel 1827.
All'epoca, l’opera di Cherubini aveva già dieci anni, essendo stata commissionata nel 1817 da
Luigi XVIII re di Francia, per commemorare la memoria del fratello Luigi XVI, decapitato dai
rivoluzionari ventiquattro anni prima. Proprio nella Chiesa di Saint Denis, tra i resti dei reali e in
pieno clima di restaurazione post-napoleonico, il Requiem fu eseguito per la prima volta. In
seguito, la pagina avrebbe trovato vari estimatori illustri, come Schumann e, soprattutto,
Berlioz, che vi rilevava «straordinaria abbondanza di idee, pienezza di forme e stile sublime».
Anche per compiacere l’intento commemorativo dettato dal re (su invito del quale, poco prima,
Cherubini era stato chiamato a dirigere la Cappella Musicale) e assecondarne la volontà di
riconciliazione suggerita dal momento storico, il compositore toscano sceglie di ricavare un
lavoro di compostezza solenne e quasi distaccata, evitando soluzioni formali di sapore pur
vagamente teatrale e accedendo, invece, ad atmosfere di oggettività spirituale lontane da ogni
seduzione mondana. In quest’ottica si spiega pure la rinuncia alle voci soliste, quasi a esaltare un
senso di collettività alieno da privilegi. La scelta di non includere violini in orchestra regala al
racconto una tinta scura e connotante: qualcosa del genere farà Stravinskij, un secolo più tardi,
nella Sinfonia dei Salmi.
Paolo Manetti ha studiato con Bruno Bettinelli diplomandosi in Composizione, Direzione d’orchestra, Musica corale e Direzione di
coro. Ha diretto l’Orchestre de Chambre de Genève, l’Aarhus Sinfoniker, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Lecce, l’Orchestra
Accademia I Filarmonici, I Virtuosi Italiani, l’Orchestra da camera di Mosca, l’ Orchestre des Jeunes de la Mediterranée. Ha collaborato
con i solisti Enrico Dindo, Daniel Chorzempa, Rocco Filippini, Luisa Prandina, Franco Maggio Ormezowski, Zakhar Bron, Ramin
Bahrami, Raffaele Trevisani, Marina Piccinini, Francesco Manara, Eugen Sarbu, Marisa Tanzini. Ha diretto al Bologna Festival, Bassano
Opera Festival, Modena Organ Festival, Emilia Romagna Festival, Festival internazionale di Loreto e nella stagione Ravenna Musica. Ha
ideato la rassegna Organo e Orchestra nel Romanticismo, giunta alla sesta edizione, che si svolge presso il Duomo di Ravenna. E’ titolare
della cattedra di Esercitazioni Orchestrali presso il Conservatorio Statale di Musica “E. Duni” di Matera.
L’ Orchestra da Camera di Ravenna ha tenuto concerti nell’ambito di festival e stagioni concertistiche di tradizione, quali Bologna
Festival, Ravenna Musica, Emilia Romagna Festival, Modena Organ Festival, Inedita Festival, Festival Internazionale di Loreto, la Sìola
d’oro. A Bologna ha tenuto concerti presso il Teatro Manzoni e presso l’Aula Magna di Santa Lucia dell’Università. Hanno collaborato
con l’orchestra i solisti Enrico Dindo, Rocco Filippini, Zakhar Bron, Daniel Chorzempa, Claudio Brizi, Luisa Prandina, Raffaele Trevisani,
Franco Maggio Ormezowski, Ramin Barhami, Marina Piccinini e gli attori Aroldo Tieri ed Edoardo Siravo. L’ Orchestra da Camera di
Ravenna, orientata a coltivare il repertorio otto-novecentesco, coniuga l’attività concertistica allo studio e alla ricerca volta ad individuare
programmi inediti o scarsamente eseguiti.
Fondato nel 1986, il Coro Polifonico di Santo Spirito è formato da circa quaranta coristi di formazione musicale eterogenea. Fin dagli
esordi, grazie alla collaborazione con formazioni ferraresi (Ensemble di fiati del Conservatorio “G.Frescobaldi”, Orchestra Estense,
Orchestra Città di Ferrara) e venete, ha riscosso unanime consenso di pubblico e critica per il continuo lavoro di ricerca e rinnovamento,
fino a diventare uno degli interpreti di rilievo della Stagione del Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara, e a farsi conoscere oltre i confini
locali in Emilia Romagna, Veneto e Puglia. Il repertorio, in continua crescita, spazia dai maggiori autori rinascimentali al tardo
Romanticismo, ma nella sua ventennale attività ha privilegiato con continuità e crescente consapevolezza il periodo barocco: quasi tutto il
Vivaldi sacro, le più importanti Cantate e le Passioni di Bach, alcuni tra le maggiori composizioni di Haendel. Altro autore molto amato e
spesso eseguito dal coro è Mozart: anche in questo caso l’approccio è stato graduale: da alcune celebri opere giovanili fino al Requiem, uno
dei pezzi più eseguiti. Numerose le collaborazioni di prestigio: Diego Fasolis, Douglas Boyd, Davide De Lucia e Gerd Kenda. Dal
2003 è iniziato un felice e duraturo sodalizio con Roberto Zarpellon e l’Orchestra da camera “Lorenzo Da Ponte”, (il Vespro della
Beata Vergine di Monteverdi, proposto per la prima volta a Ferrara il primo maggio 2006 e pochi giorni dopo a Crotone all’interno del
“Festival Aurora” sotto la direzione di René Clemencic). Altre collaborazoni: la bolognese “Cappella teatina” sotto la guida di Raffaele
Mascolo e di Giovanni Acciai; la “Stella Maris” di Luca Belloni; “I Virtuosi delle Muse” diretti da Stefano Molardi; la formazione
londinese Incagliati Choir. Il 2011 è stato l’anno del festeggiamento del 25 ° anniversario del Coro Santo Spirito, celebrato con
l’esecuzione della Messa in Si Minore di J. S. Bach l’11 dicembre nella Chiesa di Santo Spirito a Ferrara.
Francesco Pinamonti direttore artistico. Avvocato, affianca all’attività professionale la passione per la musica corale. Ha cantato sotto la
direzione di Claudio Abbado, John Eliot Gardiner, Yoran David, Lu Jia, Enrique Mazzola, Diego Fasolis, Douglas Boyd e Giovanni
Acciai, ed ha approfondito la direzione di coro con i maestri C. Pavese, S. Kuret, M. Berrini e G. Mazzucato. Nel 1996 è stato impegnato
come maestro collaboratore presso il Conservatorio di Ferrara “G. Frescobaldi. E’ direttore artistico del Coro dell’Università di Ferrara e
dell’Accademia dello Spirito Santo, da lui fondati nel 1998. Francesco Pinamonti si avvale della collaborazione del Maestro Francesco Bighi,
oltre al supporto dei responsabili musicali Irene Sitta, Teresa Auletta e Giordano Giordani.