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UNO SGUARDO OLTRALPE
I
l 3 e 4 dicembre 2014 si è
svolta a Marsiglia la prima
edizione del salone Hopital
Expo Méditerranée.
L’evento è stato realizzato con il
patrocinio del Ministère des
Affaires étrangères et du Développement International et du Ministère des Affaires sociales et de la
Santé francesi, con la finalità di promuovere l’esperienza della Francia, in ambito sanitario ed
ospedaliero, e costruire nuove cooperazioni con i paesi del bacino del mediterraneo e dell’Africa
subsahariana francofona.
Di fatto l’Africa è il paese del futuro: giovane di contro al nostro ineludibile invecchiamento, pieno
di risorse ed in fase di sviluppo.
I sistemi sanitari dei paesi del bacino del mediterraneo, in particolare, sono in crescita e
necessitano di affiancamento, esperienza, programmi di prevenzione e di educazione, costruzione
e/o ristrutturazione degli ospedali e delle strutture socio-sanitarie, ovvero del trasferimento di
competenze tecniche, cliniche, manageriali e gestionali.
La salute è un settore economico trainante e di prima importanza e la Francia, ben consapevole di
questo, si apre al
mediterraneo
offrendo supporto,
competenza
e
cooperazione.
L’Hopital
Expo
Méditerranée
ha
ospitato circa 110
espositori, il village
de l’hospitalisation
française, costituito
dalle
federazioni
delle
strutture
sanitarie pubbliche
e private non profit,
un ciclo di conferenze e numerose tavole rotonde.
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Si attendevano circa 1000
visitatori, protagonisti della
sanità in Europa del Sud,
bacino del mediterraneo ed
Africa.
Peccato che l’Italia non abbia
accolto la sfida ed avviato il
confronto: al salone non erano
presenti
rappresentanti
istituzionali italiani, né regioni,
né
strutture
sanitarie
pubbliche o gruppi privati per portare la propria esperienza e confrontarsi con gli altri partecipanti
nei numerosi dibattiti e tavole rotonde che hanno animato i due giorni marsigliesi (il programma
completo del salone è disponibile sul sito http://www.hopitalexpomed.com).
Nell’attuale contesto di effettiva crisi del sistema della responsabilità civile sanitaria italiana e di
ricerca di modelli gestionali alternativi e sostenibili, forse è bene guardare ad oltralpe con curiosità
ed interesse.
La fuga degli assicuratori dal mercato italiano, il parallelo imporsi del fenomeno della cosiddetta
“autoassicurazione”, con tutti i rischi impliciti in detta scelta/necessità gestionale, l’espandersi
della medicina difensiva, per citare solo alcuni degli elementi, hanno reso la gestione della
responsabilità sanitaria in Italia molto difficile se non ingovernabile.
Il modello di gestione adottato in Francia ha presupposti normativi eterogenei dai nostri.
Di seguito si annotano in piccole schede sintetiche i presupposti della responsabilità civile sanitaria
ed i criteri di liquidazione del danno nei due paesi a confronto:
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Tuttavia la conoscenza di una diversa realtà, così vicina a noi, può offrire spunti per il
miglioramento del nostro sistema gestionale.
In particolare il salone
marsigliese il 4 dicembre
ha ospitato la tavola
rotonda:
Risques et assurabilité
des acteurs de soins :
l’apport de l’assureur
dans l’évaluation et la
maîtrise des risques liés
à une activité de soins.
Come valutare i rischi
legati all’attività di cura?
Come
scegliere
il
programma assicurativo
adatto? Come ottimizzare copertura e management dei rischi di questa attività?
In questa sede è emersa l’esperienza e l’approccio mutualistico francese al problema della
responsabilità sanitaria.
La tavola Rotonda è stata curata da SHAM: una Società di Mutua Assicurazione, fondata nel 1927
da direttori di strutture sanitarie ospedaliere francesi, specializzata nella gestione dei rischi sanitari
e che attualmente gestisce il 50% del mercato francese.
 Il modello gestionale presentato pone al centro del proprio interesse le persone, ovvero i
propri associati, e non i capitali.
 Tutela contro i rischi derivanti dalla attività istituzionale svolta, non solo gli ospedali,
pubblici e privati, e gli operatori, ma anche, e saggiamente, tutto il comparto delle attività
socio-sanitarie ed assistenziali.
Ambiti, sanitario e socio-sanitario, strettamente connessi ed intersecanti considerando
l’invecchiamento progressivo della popolazione europea, l’incremento delle cronicità e
delle fragilità correlate, la necessità di incentivare l’assistenza domiciliare e territoriale, al
fine di garantire benessere alle persone ed ottimizzare le scarse risorse pubbliche oggi
disponibili per il welfare e l’assistenza sanitaria.
 Massima importanza è attribuita alla gestione e prevenzione del rischio all’interno delle
strutture sanitarie associate, che possono contare su Sham come partner con cui
condividere un processo continuo di miglioramento e sicurezza delle cure.
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Il principio di mutualità è stato qui assunto e concretamente applicato, con benefici per la
collettività, l’assicurabilità delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, la sostenibilità del sistema
stesso.
Potremmo adattare al nostro sistema, oggi in crisi ed alla ricerca di un nuovo modello gestionale
sostenibile, il principio di mutualità e l’esperienza francese?
Perlomeno sarebbe auspicabile provarci!
Anna Guerrieri
[email protected]
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