INDICE - Lazio International
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Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro INDICE PREMESSA E SOMMARIO 3 INFORMAZIONI INTRODUTTIVE 11 IL SETTORE IDRICO ED I CONNESSI INVESTIMENTI PER INFRASTRUTTURE 14 FINALITÀ ED ESTENSIONE DI QUESTA SEZIONE TERRITORI INTERNI DINAMICHE DELLA POPOLAZIONE USO DOMESTICO USO INDUSTRIALE USO DIREZIONALE E COMMERCIALE LA RETE FOGNARIA ESISTENTE ACQUE REFLUE INDUSTRIALI SETTORE ZOOTECNICO ED INQUINAMENTO DELLE ACQUE SOTTERRANEE I PROGETTI FUTURI DI ADEGUAMENTO DELLA RETE FOGNARIA AREA COSTIERA IL SISTEMA FOGNARIO NELL’AREA COSTIERA LE STAZIONI DI POMPAGGIO I CANALI DI SCARICO LE ATTIVITÀ E IL CONSUMO IDRICO PROBLEMI RELATIVI AL SISTEMA FOGNARIO NELL’AREA COSTIERA RESTRIZIONI ALLA COSTRUZIONE DI INFRASTRUTTURE FOGNARIE TRATTAMENTO DEI FANGHI: USO E SMALTIMENTO I PROGETTI DI PODGORICA E NIKSIC PODGORICA OBIETTIVI DEL PROGETTO IL PIANO PER IL NUOVO IMPIANTO NIKSIC I PROGETTI NELL’AREA COSTIERA RIFERIMENTI PUBBLICI LE VENTUNO MUNICIPALITÀ ALTRE AZIENDE SPECIALIZZATE NEL SETTORE DEL TRATTAMENTO DELLE ACQUE L'ENERGIA IDROELETTRICA IN MONTENEGRO LE RISORSE DISPONIBILI IMPIANTO DI "GLAVA ZETE" IMPIANTO DI “SLAP ZETE“ IMPIANTO DI “RIJEKA MUŠOVIA IMPIANTO DI “ŠAVNIK“ ALTRI IMPIANTI 1 “ 14 15 15 17 18 19 20 24 26 27 31 32 35 37 38 40 43 43 48 48 49 51 52 53 55 55 65 66 66 68 68 69 69 69 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro QUADRO NORMATIVO 70 STRUMENTI SOVRANAZIONALI 82 APPENDICE: IL SISTEMA IMPRENDITORIALE LAZIALE NEL SETTORE DEL TRATTAMENTO DELLE ACQUE 88 BIBLIOGRAFIA 93 2 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro PREMESSA E SOMMARIO Questo documento, che rientra nelle strategie di Sviluppo Lazio S.p.A. per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese della Regione, si propone di esaminare le componenti fondamentali del settore idrico montenegrino sia in relazione ad esigenze oggettive del Paese, già riflesse in specifici programmi di investimento, che in funzione delle possibilità di business eventualmente offerte ad imprese specializzate del Lazio. La sua elaborazione è stata quindi calibrata attraverso la seguente scansione: o valutazione del potenziale specialistico sopra richiamato, effettuata su base documentale e –nei limiti di reattività delle imprese sollecitate- attraverso interviste dirette o indagine sul Paese balcanico, composta focalizzando prioritariamente ambiti di investimento coerenti con gli esiti della suddetta valutazione (opere per il trattamento di effluenti civili ed industriali e sistemi per la distribuzione di acque potabili), estendendo però l’osservazione al settore idroelettrico. Questo settore, infatti, pur appartenendo ad una “famiglia” di infrastrutture meglio allocabile nel comparto energetico che in quello idrico, condivide con quest’ultimo l’utilizzo di numerosi beni (pompe, valvole, tubi, raccordi, strumenti di misurazione e controllo) o composizione di un quadro informativo organico sulle principali variabili (organizzative, legali e finanziarie) che in Montenegro possono condizionare la realizzazione di investimenti ad elevato impatto socioeconomico e/o la possibilità, per le imprese del Lazio, 3 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro di svolgere un’efficace azione promozionale e commerciale. Naturalmente, per non obbligare il lettore alla continua ricerca di complessi riferimenti, l’esposizione ha cercato di incrociare –caso per caso- i dati rilevati, assicurando quindi pacchetti informativi ragionevolmente completi; tuttavia, tenuto conto dell’utenza a cui, primariamente, l’elaborato è rivolto, nonché per tutelare esigenze di riservatezza rilevate nel corso di qualche intervista, le informazioni riguardanti le imprese del Lazio sono state esposte, in questo scritto, ricorrendo a logiche di aggregazione, offrendo quindi in un capitolo/ appendice uno spaccato di natura sostanzialmente statistica. In parallelo è stato però messo a punto un data base di semplice fruibilità, che potrà essere periodicamente aggiornato, possibilmente su richiesta delle stesse imprese. Questo strumento potrà costituire un sostanziale riferimento sia per facilitare azioni ricognitive di possibili clienti (per questo il data base è in due lingue, italiano ed inglese) che per facilitare la collaborazione interimprenditoriale (per questo al data base riguardante le imprese laziali ne è stato aggiunto un altro riguardante le imprese montenegrine che operano a diverso titolo nel settore idrico). Prima di affrontare le diverse sezioni del lavoro può forse essere utile offrire qualche anticipazione sulle indicazioni che lo studio fa emergere; in questo modo dovrebbe essere facilitata sia una valutazione complessiva del comparto che l’uso, anche solo parziale di questo studio. Un’ipotesi, quest’ultima, che appare coerente sia con i temi trattati, necessariamente differenziati, che con il ruolo anche “manualistico” che Sviluppo Lazio intende riservare a questo documento. Va innanzi tutto osservato che gli investimenti su cui occorre concentrare l’attenzione riguardano sia la creazione di nuove infrastrutture che interventi di modernizzazione; resi necessari, questi ultimi, dai modesti livelli tecnologici inizialmente adottati, dalla senescenza delle apparecchiature e/o o dalla loro inadeguata 4 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro manutenzione. In ogni caso, i beni presi in considerazione sono quasi sempre beni pubblici; pertanto, salvo casi eccezionali, la realizzazione di lavori non avverrà a trattativa privata ma dovrà essere oggetto di gare internazionali. Una importante alternativa alle gare può essere rappresentata da eventuali prospettive di ricorso a soluzioni di finanza strutturata, che costituiscono la base per la formulazione di strutture pubblico private o per il trasferimento, in regimi concessori, dei beni oggetto di investimento. Infatti, anche se nell’immediato questa eventualità appare poco praticabile, sia per la natura stessa degli interventi (l’acqua è un bene “relativamente sociale”) che per la dimensione media delle imprese laziali, occorre considerare che l’evoluzione del quadro competitivo impone sempre più (anche in Montenegro appare ormai definitivamente avviato un periodo di riforme per attrarre capitali e management privati!) a chi fornisce impianti o frazioni significative di impianti, di accettare una correlazione con i rischi che l’impiego della sua fornitura sottende. In questa epoca, fra le tante ragioni che dovrebbero spingere le piccole e medie imprese a coalizzarsi all’interno di sistemi di livello avanzato, cioè in grado di affrontare forniture integrate, c’è proprio il nuovo rapporto con il “futuro” della fornitura, ovvero con i rischi fino a poco tempo fa ritenuti esclusivi dell’impresa/cliente. Naturalmente esiste anche un parallelo segmento di domanda proveniente dall’industria privata (alimentare, chimica, agroindustriale, etc.) che utilizza l’acqua nei suoi processi di produzione: un segmento che ammette quindi, più normalmente, relazioni fornitore/cliente meno elaborate o vincolanti. Si tratta però, come è facile immaginare se si pesa la effettiva dimensione del Montenegro ed il suo modesto grado di industrializzazione, di una opportunità piuttosto contenuta. 5 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro In sostanza, l’analisi condotta sembra caratterizzare una situazione del settore idrico montenegrino così tratteggiabile: • La qualità e la quantità delle risorse differiscono anche significativamente da zona a zona, malgrado in tutto il paese il potenziale idrico appaia, almeno sulla carta, più che adeguato al numero ed alla distribuzione degli abitanti. Come anticipato c’è urgenza, praticamente in tutti gli agglomerati urbani, di importanti investimenti per la creazione di nuove infrastrutture di distribuzione di risorse idriche e di trattamento di reflui civili ed industriali. Esiste altresì un diffuso fabbisogno di riorganizzazione, modernizzazione ed adeguamento tecnologico di infrastrutture esistenti. E’ evidente, infine, un vuoto di competenza tecnica accompaganto da limiti di capacità gestionale • Quanto sopra non riflette soltanto logiche di sviluppo, ma anche l’esistenza di “condizionamenti esogeni”, collegati alla volontà del Montenegro di cominciare a traguardare obiettivi di integrazione europea. • Non tutte le necessità sopra rimarcate potranno però essere soddisfatte in tempi contenuti, in quanto il sistema tariffario, da solo, non è in grado di garantire i flussi di cassa necessari di garantire fattori di redditività e ciò scoraggia i finanziamenti di natura commerciale. Per contro, il potenziale di ricorso ad aiuti internazionali ed all’intervento di banche sovranazionali è per varie ragioni (non ultima, fra esse, la relativa “novità” costituita dal distacco del paese dalla Serbia) piuttosto limitato • Una strategia di sistema, eventualmente adottata da imprese della Regione Lazio (ma, quanto necessario, allargata ad altri soggetti nazionali) dovrebbe opportunamente pesare, per essere orientata verso opportunità che possono divenire concrete in tempi ragionevoli: 6 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro o La correlazione –a livello locale- tra le iniziative di spesa per infrastrutture ed i piani di investimento rivolti ad altri settori (soprattutto turismo) o La reale possibilità di contestualizzare le offerte eventualmente sollecitate, per includere in esse soluzioni innovative coerenti con le specificità del territorio. Fra queste soluzioni potrebbero rientrare integrazioni tecnologiche idonee, per fare qualche esempio: a privilegiare interventi decentralizzati (specialmente nelle aree rurali) al recupero delle acque piovane, la cui gestione non solo rappresenta un oggettivo miglioramento dell’uso della ricchezza idrica, ma anche un contributo fondamentale al contenimento di fenomeni alluvionali. In alcune aree del Montenegro, infatti, questo problema esiste, visto che sono stati registrati fenomeni di “run-off” dimensionabili in 44 litri/sec per kmq, cioè circa sei volte la media europea al miglioramento della qualità delle acque “potabili” che oggi, su quasi il 25% del territorio (paradossalmente anche in aree rurali), non rispettano i limiti batteriologici accettabili. a consentire l’utilizzo economico di risorse idriche a maggior valore aggiunto. Per fare un esempio pratico, in Montenegro l’industria delle acque minerali difficilmente potrà assumere dimensioni accettabili se prima non si rimuovono i fenomeni di inquinamento oggi presenti nelle falde. Fenomeni di cui la grande distribuzione alimentare, che di fatto “governa” questo business, sembra essere ben al corrente ed è per questo che si è finora dimostrata poco 7 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro reattiva alle proposte di collaborazione avanzate dalla piccola imprenditoria locale alla dissalazione dell’acqua su piccola scala. Ipotesi, questa, resa opportuna non tanto da carenza quantitativa delle fonti idriche quanto, almeno in alcune zone e come da poco sostenuto, dall’inquinamento delle falde alla purificazione di acque grigie e nere con metodologie biologiche e economiche e ben sperimentate, a vantaggio innanzi tutto di piccole unità alberghiere in riva al mare, in zone non servite da reti fognarie. Contrariamente a quanto si ritiene, in Montenegro non sono poche le acque balneari in cui si registra la presenza di BOD, ammoniaca, fosfati, nitrati, fenoli, minerali pericolosi ed altri agenti patogeni in misura anche nettamente superiore agli standards ammissibili alla modernizzazione dei sistemi fognari, praticamente inesistenti in aree riguardanti quasi metà della popolazione. E’ vero, in proposito, che gli investimenti per sistemi fognari esulano dai limiti di batteria imposti a questo lavoro; esiste tuttavia una relazione specifica, soprattutto in aree urbane, tra il problema fognario e la qualità dell’acqua potabile erogata. o L’evocata strategia di sistema può in ogni caso contare sull’esistenza di iniziative a decollo immediato, ovvero operazioni mature e con budget già in buona parte assicurato. Si tratta principalmente: dei sistemi di depurazione delle città di Podgorica e Niksic. 8 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Per affrontare con successo queste iniziative, cui sono dedicate specifiche sezioni di questo documento, andrebbero sperimentate subito formule di collaborazione che ipotizzano offerte multidisciplinari organicamente concepite e gestite; formule che impongono perciò sforzi di adeguamento organizzativo anche rilevanti, l’integrazione delle forniture di beni con offerta di trasferimento di know-how e la disponibilità ad assumersi responsabilità di assistenza tecnica e di formazione. Per le imprese laziali, che cercano oggi un respiro internazionale ma in percentuale elevata scontano ancora numerosi vincoli strutturali e culturali, questo piccolo mercato potrebbe però rappresentare l’occasione per un salto di qualità . Il Montenegro è infatti aperto all’offerta internazionale, non adotta politiche particolarmente protettive (anche perché l’industria locale, nel settore considerato, è pressoché inesistente), né pesanti strumenti doganali e tariffari; le sue limitate dimensioni attraggono però poco la concorrenza delle multinazionali e dei potenti cartelli che presidiano l’industria meccanica, chimica ed ambientale nel mondo post industriale. Si apre, insomma, uno spazio che oggi l’Italia, in generale, può proporsi di occupare lavorando attraverso l’integrazione con risorse locali impegnandosi, laddove esse non siano ancora adeguate, a qualificarle o addirittura a crearle. Serve chiaramente un lavoro di squadra per attutire l’impatto organizzativo (creazione di antenne, formazione di joint venture, adozione di strumenti di comunicazione sartorialmente definiti, etc), per potersi permettere il ricorso a figure specialistiche quasi sempre espresse da strutture consulenziali e costose, per gestire, infine, i rischi di esasperazione e di conflittualità che, come è intuitivo, queste situazioni comportano. L’impegno in termini di filiera, che in fondo è una riconosciuta chiave di modernizzazione per tutta l’industria italiana, fornisce le risposte giuste imponendo, probabilmente, solo un sacrificio a monte: la scelta di una leadership, sia essa rappresentata da una 9 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro struttura maggiore che appartiene alla filiera stessa, che da un soggetto istituzionalmente tentato dallo schema in questione. 10 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro INFORMAZIONI INTRODUTTIVE Indicatori sociali e struttura istituzionale Popolazione Capitale Superficie Moneta Lingue Religione Ordinamento statale Capo di Stato (Presidente) Primo Ministro (Capo del Governo) Divisione amministrativa Costituzione Condizione Orografia 700.000 abitanti circa Podgorica (150.000 abitanti) 13.938 Km2 Euro Montenegrino (in realtà, Serbo/Croato) Albanese (nel Sud del Paese) Inglese (in ambienti abituati agli scambi internazionali) Italiano (specialmente le nuove generazioni) Ortodossa, con presenza di minoranze mussulmana (17%) e –marginalmente- cattolica Repubblica (unicamerale) Filip Vujanovic; elezione diretta e mandato quinquennale, rieleggibile per un secondo mandato Zeljko Sturanovic 21 municipalità (Andrijevia, Bar, Berane, Bijelo Polje, Budva, Cetinje, Danilovgrad, Herceg Novi, Kolasin, Kotor, Mojkovac, Niksic, Plav, Pluzine, Pljevlja, Podgorica, Rozaje, Savnik, Tivat, Ulcinj, Zabljak) Approvata nel 1992, ma sono in via di approvazione numerosi emendamenti. Dal Giugno 2006 Stato Indipendente Il Montenegro è una regione montuosa con vette che superano, frequentemente, i 2000 m. Il Bobotov Kuk, appartenente alla catena del Durmitor, raggiunge i 2.522 metri. 11 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Principali risorse idriche locali • Fiume Tara. Nasce dalla catena montuosa nella parte settentrionale del paese e scorre per una lunghezza di 140 km. Si unisce al fiume Piva e insieme formano il fiume Drina, uno dei fiumi più lunghi e più ricchi d’acqua dei Balcani. • Ibar: è un fiume che scorre a sud per un totale di poco meno di 276 km; nasce nelle montagne di Mokra Planina nel Montenegro orientale e scende verso est, attraversando il Kosovo, prima di dirigersi a nord per confluire nella Zapadna Morava in Serbia. • Lin: è lungo 220 km ed è il maggiore affluente del fiume Drina nonché il fiume principale del Sangiaccato. • Lago di Scutari: è il più grande lago della penisola balcanica ed è così chiamato in quanto all'estremo sud-orientale si trova la città di Scutari. Il lago è infatti situato al confine fra l'Albania, cui appartengono circa i 2/3 della superficie, e il Montenegro. La distanza che lo separa dal Mar Adriatico è di circa 20 km. Il lago occupa una depressione carsica e ha un livello di profondità assai variabile (dai 6 ai 60 m con una media di 44 m.); anche la superficie complessiva cambia a seconda del ciclo stagionale per l'apporto più delle fonti sotterranee di alimentazione. La superficie è stimata tra i 370 e 450 km2. Immissario è il fiume Morača, emissario il Boiana. Economia L'economia del Montenegro è in forte crescita, grazie alla stabilità delle politiche macroeconomiche, alle garanzie offerte ai diritti di proprietà, alla valuta forte (la moneta usata è infatti l'euro), alle imposte sui profitti aziendali (9%), fra le più 12 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro basse d'Europa e, naturalmente, alla disponibilità di materie prime. Tra l’altro, un accordo di libero scambio con la Russia, concluso in agosto 2000, rende il Montenegro un trampolino interessante per imprese interessate penetrare anche questo straordinario mercato. Negli ultimi cinquant’anni, l’industria è stata il volano dello sviluppo economico montenegrino. Tuttavia oggi è il turismo a rappresentare la risorsa capace di garantire al paese le migliori prospettive. Il sistema bancario in Montenegro è già abbastanza sviluppato: tutte le banche hanno corrispondenti nelle principali città del mondo e le transazioni possono essere eseguite in tutte le valute convertibili. Purtroppo, però, il sistema bancario italiano può dirsi di fatto assente. Gli investitori esteri sono parificati a quelli locali e sia procedure che condizioni offerte appaiono sostanzialmente accettabili. Riferimenti istituzionali e punti informativi Ambasciata d'Italia Podgorica Fiera Adriatica del Montenegro Camera di Commercio, Industria e Artigianato Central Bank of Montenegro Development Fund of the Republic of Montenegro Directorate for development of SMEs Euro Info Correspondence Centre Governo Parlamento Statistical Office of the Republic of Montenegro-Monstat Ulica Djordja Vasingtona, 83 - 81000 Podgorica Tel: 00381 81 234661, 234662 Fax: 00381 81 234663 I.A. Gabriele Meucci [email protected] Trg. Slobode, 5 - 85310 Budva Tel. 00381 86 51 352 Fax. 00881 86 51 415 Novaka Miloševa, 29 - 81000 Podgorica Tel. 00381 81 210 110 http://www.pkcg.org http://www.cb-cg.org http://www.fzrcg.cg.yu Bulevar Revolucije br. 2, 81000 Podgorica Tel: 00381 81 406 302, 406 303 Fax: 00381 81 406 326, 406 323 http://www.nasme.cg.yu http://www.euroinfo.cg.yu [email protected] http://www.gom.cg.yu/eng/ http://www.skupstina.cg.yu/ http://www.monstat.cg.yu/ 13 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro IL SETTORE IDRICO ED I CONNESSI INVESTIMENTI PER INFRASTRUTTURE Finalità ed estensione di questa sezione Questa parte dello studio esamina il settore idrico montenegrino attraverso la valutazione: • della domanda di acqua per uso civile e per le esigenze delle attività economiche • della gestione degli effluenti, anche in questo caso sia civili che industriali • dell’impatto delle attività agricole e zootecniche • dei programmi di investimento esistenti (con particolare riferimento a quelli predisposti per servire le principali aree urbane ed industriali). Riflettendo una scelta propria dell’Autorità montenegrina, l’analisi degli investimenti risente di una scelta di aggregazione dei progetti in relazione alla natura dell’area in cui essi sono previsti: costiera ed interna. Questa separazione ha probabilmente una base nelle diverse dinamiche di sviluppo prevedibili per le due aree, e quindi nel diverso grado di urgenza che ciascuna di esse sembra sollecitare. Come si vedrà, e come in parte già anticipato nella prima parte di questo documento, non tutte le esigenze di investimento hanno oggi (o prevedono a breve) la necessaria copertura finanziaria. Pertanto l’osservazione di dettaglio viene portata, sostanzialmente, solo su quelle prospettive che hanno elevata probabilità di rappresentare, in tempi ragionevolmente brevi, opportunità di affari per imprese specializzate. 14 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro TERRITORI INTERNI Dinamiche della popolazione L’area in discussione, che si estende su un territorio prevalentemente montagnoso, comprende 14 municipalità nelle regioni Popolazione per tipo di insediamento settentrionali e centrali della Urbano Repubblica di Montenegro, Suburbano Aree rurali per un totale di 11.000 km2 ed una popolazione di 450.000 unità. In linea generale, la popolazione è distribuita in maniera disomogenea e, come si vede nel grafico a lato e come confermato nella seguente tabella, presenta una notevole concentrazione nelle aree urbane ed in particolare nella capitale Podgorica e nella seconda città del Paese e maggior polo industriale, Niksic. DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE NEL TERRITORIO INTERNO Municipalità Area (Km2) Popolazione Andrijevica 28.300 5.697 Berane 71.036 34.912 Bijelo Polje 92.400 49.967 Danilovgrad 50.100 16.376 Kolasin 89.700 9.934 Mojkovac 36.700 10.015 Niksic 206.500 75.274 Plav 48.600 13.725 Pljevlja 134.600 35.751 Pluzine 85.400 4.270 Podgorica 144.100 168.812 Rozaje 43.200 22.559 Savnik 53.300 2.938 Zabljak 44.500 4.181 TOTALE 1.128.436 454.436 Fonte: Statistical Yearbook of the Republic of Montenegro 2006 – Monstat 15 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro La natalità Ë relativamente modesta, anche se mantiene ritmi di crescita costanti; cosi come costante appare la tendenza allo spopolamento delle campagne, come rivelano i seguenti grafici. Tasso acquisizione abitanti Crescita della popolazione (0,17%) annuo) 460000 455000 Abitanti 450000 445000 440000 435000 1991 1994 1997 2000 2003 2006 2009 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 -0,2 -0,4 -0,6 -0,8 -1 +0,75% Aree urbane 2000 2002 2004 2006 2008 Aree extraurbane -0,69% Fonti: elaborazione su dati Statistical Yearbook of the Republic of Montenegro 2006 - Monstat Utile inoltre notare che: • La densità urbana media è di 0,4 abitanti per ettaro mentre nelle campagne scende a 0,15. • L’area urbana maggiormente coinvolta nell’aumento di popolazione è quella della capitale Podgorica che vede i suoi abitanti crescere dell’1,4% l’anno. • Degli 881 centri urbani minori esistenti, ben il 65% ha una popolazione che non raggiunge i 150 cittadini. L’approvvigionamento e la distribuzione dell’acqua nei territori esaminati in questo segmento del lavoro non sono oggetto di significativi progetti di investimento. Tuttavia, le perdite idriche crescenti già riconoscibili nelle reti di distribuzione implicano la necessità di reperire e sfruttare sorgenti meno pure, peraltro disponibili nell’area montana presa in esame. L’acqua estratta in tali zone potrebbe richiedere trattamenti più approfonditi prima di essere distribuita aprendo la strada a investimenti di adeguamento della esistente rete di approvvigionamento e ad impianti di potabilizzazione. Inoltre, andrebbe considerato un segmento di domanda addizionale, creato da recentissimi orientamenti degli investimenti nel settore del turismo. In questo campo, infatti, è oggi palese una tendenza a non restare ancorati alla tradizionale (per il Montenegro) abitudine a considerare la sola domanda di infrastrutture di ricettivo in zone costiere, ma a valorizzare anche territori interni. 16 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Non risultano ancora elaborati, comunque, programmi precisi in proposito. Già rilevanti, in questo senso, sono invece le necessità di trattamento effluenti, da interpretarsi in coerenza con le seguenti ipotesi evolutive: • settori residenziali: forte crescita nelle periferie cittadine • settori industriali: maggiore diffusione dell’industria manifatturiera anche in aree non convenzionali (zone di sviluppo industriale) • settori direzionali e commerciali: crescita moderata Tenendo conto della precedente classificazione (e delle tendenze appena segnalate) sono state costruite le seguenti tabelle, che elaborano una stima dei consumi di acqua e, conseguentemente, delle esigenze di gestione di effluenti. Uso domestico Municipalità Podgorica Niksic Consumo di acqua domestico stimato da: Projekcija Dugorocnog Stime ViK o CE Snabdijevanja Vodom Crne Gore (l/c.d) 267 280 97 200 Valore assunto in questo studio 280 170 Bijelo Polje Berane Plav Pljevlja Rozaje Mojkovac Kolasin Danilovgrad Zabljak 114 200 165 191 93 111 300 237 225 250-400 250 100-170 300 235 170-200 200 170-200 300 280 280 280 190 140 280 350 280 225 Pluzine Savnik Andrijevica 327 274 238 200 300 170 400 200 350 Fonte: elaborazione su dati Water Resources Management in South Eastern Europe - 2003 The World Bank Dalla precedente tabella, che si fonda sulle stime delle due maggiori “utilities” del Paese(che contabilizzano però solamente i consumi di acqua regolarmente canalizzata), si evince che: 17 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro • il consumo medio idrico in Montenegro È molto alto (addirittura ai livelli dei consumi degli Stati Uniti), probabilmente anche a causa di sprechi non contrastati da adeguate politiche tariffarie • esistono forti differenze nelle diverse municipalità; queste differenze, però, sono probabilmente determinate dal fatto che in alcuni comuni gli acquedotti non servono l’intero territorio. Esiste quindi un forte ricorso a pozzi o altre fonti • dal punto di vista del trattamento degli effluenti occorre considerare volumi pi_ vicini ai valori alti delle città, probabilmente dell’ordine dei 280 l pro capite Uso industriale La richiesta d’acqua da parte del settore industriale è in costante e forte crescita, come dimostra il seguente grafico: Proiezioni per fornitura di acqua per uso industriale 14839 16000 14000 12048 12000 10000 7366 8000 5466 6000 4000 2000 2710 1002 235 432 0 Berane Niksic 2009 Pljevlja 2019 Podgorica 2029 Fonte: elaborazione su dati Economic Policy Of Montenegro For The Year - 2004 Montenegro Republic Secretariat For Development I valori tendono a triplicarsi su base ventennale, aprendo la strada ad interventi di lungo respiro miranti a: • soddisfare le esigenze di un’industria in espansione 18 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro • valutare crescenti, e relativamente nuovi, fenomeni di concentrazione logistica delle attività industriali. Fenomeni che, naturalmente, facilitano l’economico dimensionamento di impianti di trattamento Uso direzionale e commerciale Come già affermato in precedenza, le esigenze del settore direzionale e commerciale dovrebbero avere incrementi relativamente contenuti nei prossimi anni, ed attestarsi intono ai valori appresso riferiti. Un caso a se è quello della città di Niksic, trattata più diffusamente in una successiva parte di questo capitolo, dove le prospettive di rilancio dell’esistente area industriale dovrebbero comportare anche una forte crescita del terziario; e, quindi, consumi più consistenti della media anche nel sottoinsieme esaminato nella pagina successiva. Fonte: elaborazione su dati Water Resources Management in South Eastern Europe - 2003 The World Bank 19 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro La rete fognaria esistente La copertura della rete di fognature esistente varia in modo significativo da zona a zona. In generale: • Le reti fognarie sono limitate principalmente alle aree urbane principali delle municipalità. Gli altri insediamenti urbani spesso non dispongono di alcuna infrastruttura e lasciano che le singole unità abitative costruiscano e gestiscano fosse di infiltrazione. Operazione spesso eseguita senza il rispetto delle norme e delle buone pratiche • In molti casi gli scariche delle acque reflue avvengono direttamente nei corsi d’acqua. Gli stessi usati poi, a valle, per servire altri soggetti o per esigenze di irrigazione • Nei principali insediamenti urbani, le reti fognarie servono spesso solo le zone più centrali e maggiormente popolate • Le reti più estese in termini di copertura spaziale, dopo Podgorica, si trovano a Niksic, Berane e Pljevlja. Nella tabella che segue, viene fornito un quadro volutamente molto dettagliato dello stato delle fognature esistenti e i progetti previsti per il futuro. Tra l’altro, esso identifica la segmentazione degli interventi; o la fase I, di fatto almeno in parte già avviata e che dovrebbe esaurirsi entro circa tr-5 anni o la fase II, oggetto di futuri interventi e finanziamenti. Per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo “Progetti futuri di adeguamento della rete fognaria”. 20 Pljevlja Niksic Berane Municipalità Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Fognature esistenti Diametro Lunghezza proposta: Sostituzione Lunghezza Sostituzione alla fine Materiale totale Abbandono in fase 1 della fase 2 (Ø mm) (m) (m) (m) (m) 100 AC 418 0 418 0 150 AC 916 0 0 916 200 AC 1.377 0 0 437 300 AC 1.401 17 0 0 500 AC 962 45 0 0 500 PVC 1.108 0 0 0 1000 C 270 96 0 0 100 nd 1.648 0 1.648 0 150 nd 6.844 0 0 6.844 200 nd 22.164 0 0 2.551 250 nd 2.964 0 0 132 300 nd 3.276 0 0 541 350 nd 302 0 0 280 600 nd 452 0 0 352 200 AC 14.371 0 0 0 250 AC 2.950 0 0 0 200 Cl 1.411 0 0 0 200 PVC 1.122 0 685 0 300 PVC 1.728 0 0 0 500 PVC 215 0 0 0 Problemi riscontrati - Blocchi nelle fognature a causa di: eliminazione dei rifiuti solidi in seguito di azioni puntuali di risanamento delle fognature e ai bassi diametri. - Allagamento delle fognature dalle botole stradali Blocchi nelle fognature a causa dell’eliminazione dei rifiuti solidi Blocchi nelle fognature a causa dell’eliminazione dei rifiuti solidi e ostruzioni delle fognature. Fonte: elaborazione su dati Decentralized water supply, distribution and sewage management systems in Serbia-Montenegro and Albania - ARÖW Business and Consultants Network • La gran parte della rete fognaria dell’area È stata costruita negli ultimi 35 anni. Negli anni ‘70 fu molto utilizzato nella costruzione anche l’amianto mentre, a partire dagli anni ’90, si iniziarono ad usare in modo più estensivo i tubi in PVC. • Non esistono stazioni di pompaggio nell’area interessata dallo studio. • Solo due impianti per il trattamento delle acque reflue sono in funzione e coprono i bacini di Podgorica e Niksic. Altri impianti sono stati pianificati, ma non hanno mai visto la luce. La priorità, riscontrabile nelle decisioni della maggior parte delle municipalità interessate, è riservata alla costruzione di impianti tecnologicamente avanzati 21 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro negli insediamenti per i quali vi è prova di impatto rilevante a seguito dello scarico nei fiumi di acque reflue e cioè: - Pljevlja e Rozaje, per le quali sussiste un grave indice di rilevanza; - Podgorica, Berane, Bijelo Polje, Danilovgrad e Mojkovac, per le quali vi è un indicatore di impatto. In realtà se si privilegiasse solo un approccio quantitativo, occorrerebbe riconoscere che gli insediamenti che incidono maggiormente nell’inquinamento fluviale sono Niksic, Rozaje, Pljevlja e Kolasin. Ai fini di questo scritto conviene allora pesare entrambi i parametri di giudizio, ed immaginare che le prime zone che saranno oggetto di lavori di adeguamento o ricostruzione sono Rozaje e Pljevlja. Ed infatti, indipendentemente dai 22 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro programmi ufficiali, un’indagine diretta effettuata nell’elaborazione dello studio sul Comune di Plievlja ha dimostrato come, oltre ad un ben ufficializzato progetto di impianto per il trattamento delle acque reflue inquinate da ossido di calcio prodotte dalla locale centrale idroelettrica a carbone, il Comune è aperto a proposte riguardanti la frazione residenziale cittadina. Località Niksic Fabbrica Attività TREBJESA Produzione birra ZELJEZARA NIKSIC Acciaio e ferro BREZOVIK Ospedale AGROPRODUCT Produzione latte GORANOVIC (2 siti) Lavorazione di carne e macello NEKSAN Produzione di alcool per Recettore finale River Zeta bevande METALAC Produzione macchinari e attrezzi metallici Pljevlja MLIN MUSHREM ASOVIC macinazione grano TE PLJEVLJA Impianti termoelettrici RUDNIK UGLJA Miniera di carbone VELIMIR JAKIC SPIRO DACIC Bijelo Polje River Cehotina Lavorazione legno e prodotti legno Lavorazione legno e prodotti legno ECOMESO Macello e lavorazione carne VUNKO Lavorazione lana ECOFLORA (BUDIMKA) Lavorazione frutta e River Lim inscatolamento Berane Rozaje Mojkovac POLIMKA Lavorazione pelle A.D. BERANE Lavorazione legno ΒΕΡΑΝΚΑ Lavorazione carta ZORA Produzione latte GORNI IBAR Lavorazione legno A.D. DEKOR ELOKSIRANA BRAVARIJA Stampe e produzioni River Lim River Ibar pubblicitarie Cornici in alluminio River Tara Fonte: elaborazione su dati REC for Center for Central and Eastern Europe (2004). Regional Assessment of Legal, Policy and Institutional Frameworks 23 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Acque reflue industriali E’ stato analizzato lo status gestionale delle acque reflue industriali in 22 impianti maggiori e in un centro ospedaliero che si presume inquini il fiume Zeta. Ulteriori analisi sono state svolte in industrie minori, situate nelle aree urbane oggetto di studio. Questo censimento ha consentito di stimare la quantità di acque reflue di natura industriale, come percentuale del totale delle acque reflue, suddivisa per insediamento. Proiezione della Proiezione della Produzione Proiezione della produzione produzione acque acque reflue produzione acque acque reflue per reflue per il 2029 per il 2003 reflue per il 2009 Municipalità il 2019 % % Totale % Totale % Totale Totale Industr. (m3/g) Industr. (m3/g) Industr (m3/g) Industr. (m3/g) Andrijevica 5 372 14 316 22 390 27 468 Berane 1 4255 21 3766 32 4577 40 5393 Bijelo polje 20 5426 31 4457 43 5837 51 7219 Danilovgrad 3 1454 5 1048 10 1196 13 1350 Kolasin 4 1041 11 840 19 989 24 1142 Mojkovac 7 1459 17 1136 22 1253 25 1371 Niksic 21 18510 35 15331 36 15761 37 16056 Plav 1 1369 2 983 3 1074 4 1172 Pljevlja 2 5469 5 3870 6 4090 8 4345 Pluzine 0 643 0 443 1 462 1 480 Podgorica 19 41386 26 45706 38 34387 36 41126 Rozaje 1 2510 6 1803 12 2021 17 2241 Savnik 2 165 7 123 13 134 17 143 Zabljak 0 645 4 527 11 612 16 701 Fonte: elaborazione su rilevazioni dirette e su dati Sogreah Si noti che la percentuale di acque reflue industriali cresce nelle proiezioni per il futuro in quanto si è ottimisti sulle possibilità di rilancio industriale. Sulla base delle informazioni ricevute direttamente dalle municipalità, il lavoro di indagine ha inoltre identificato gli impianti industriali “a rischio”. Questi impianti sono oggi sottoposti a vincoli piuttosto rigidi che obbligano a realizzare, in tempi brevi, operazioni di miglioramento. Essi perciò rappresentano dei target possibili verso cui le imprese fornitrici (e quindi, si spera, le imprese a cui Sviluppo Lazio intende offrire i risultati del lavoro) potrebbero già orientare la loro azione promozionale: 24 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Industria conciaria “Beranka” a Berane Si stima che produca un’emissione equivalente a 7.000 unità di popolazione, su 8.800 unità che costituiscono il carico totale. Struttura “4th Novembar” a Mojkovac, (di proprietà militare) Ha provocato recentemente un grave fenomeno di inquinamento nel fiume Tara, a causa di una fuoriuscita accidentale. Sono stati rilevati alti picchi di cadmio e magnesio nel fiume in seguito all’incidente. Industria “Jaloviste” a Mojkova Produce fanghi galleggianti sulla cui natura sono in corso specifiche indagini. Industria per la colorazione della lana “Sik Tara” a Kolasin Si ritiene sia uno dei responsabili dell’inquinamento del fiume Tara a causa del versamento di fenoli e di oli minerali. Industria lana “Vunko” a Bijelo Polje - Macello “Ecomeso” Si stima che genererà emissioni equivalenti a 15.000 unità di popolazione nel 2009 e 49.000 nel 2029. Birreria “Trebjesa” a Niksic La birreria scarica quasi il 90% delle acque reflue industriali non trattate a Niksic nella rete fognaria, collegata all’impianto di trattamento delle acque reflue che È stato abbandonato e che sarebbe sovraccarico qualora fosse rimesso in uso. La costruzione di un impianto di pretrattamento delle acque È prevista tra il 2007 e il 2009. Impianto termoelettrico e miniere di carbone a Pljevlja Le acque reflue, ricche di ossido di calcio, influenzano negativamente l’intero ecosistema della valle di Pljevlja. Impianto KAP Alluminio a Podgorica E’ la prima industria del paese ma È causa di grave impatto ambientale. Al momento della sua privatizzazione (oggi di proprietà russa) sono stati imposti significativi interventi di risanamento. Ospedale Brezovik a Niksic Non È, chiaramente, un’industria. Viene tuttavia monitorato in quanto inquina il fiume Zeta con pericolosi agenti patogeni. Attualmente, le acque reflue sono scaricate in una serie di vecchie fosse settiche, la maggior parte facenti funzione di fosse di infiltrazione che tendono a esondare nella stagione piovosa 25 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Settore zootecnico ed inquinamento delle acque sotterranee È stato effettuato un censimento dei capi di bestiame per municipalità, tenendo conto della composizione riprodotta nel grafico a lato. Quest’ultimo, naturalmente, si riferisce ai soli allevamenti, in quanto non possono essere disponibili dati riguardanti la fauna selvatica. Numero di animale presenti nelle campagne delle municipalità 12% 3% 30% Cavalli Mucche Pecore Maiali 55% Fonte: Major Food and Agricultural Commodities and Producers - FAO Statistics Division La matrice di correlazione qui a lato utilizza parametricamente (con le opportune correzioni) valori già codificati per gli insediamenti umani e conduce alla conclusione che la contaminazione delle acque sotterranee determinata dalle emissioni del settore zootecnico sia addirittura quella più preoccupante per il Paese. Municipalità Totale Animali Andrijevica Berane Bijelo Polje Danilovgrad Kolasin Mojkovac Niksic Plav Pljevlja Pluzine Podgorica Rozaje Savnik Zabljak TOTALE 6.851 24.133 38.707 12.002 9.447 6.997 41.686 15.771 35056 13.538 27.425 12.602 14.694 7.162 266.071 Popolazione Rapporto Rapporto BOD Area rurale nelle aree AnimaliAnimaliapprossimativa rurali senza Uomini (senza Uomini (senza (ha) fognature fognature) fognature) 4.244 1,6 7,1 28.208 16.534 1,5 6,1 59.504 28.889 1,3 6,0 91.841 10.919 1,1 3,9 49.716 6.901 1,4 6,1 89.354 3.739 1,9 9,6 36.449 16.916 2,5 9,2 202.419 9.184 1,7 6,8 48.396 14.398 2,4 11,0 134.129 2.776 4,9 17,9 85.348 32.461 0,8 3,2 139.800 10.558 1,2 6,3 42.902 2.370 6,2 21,1 53.279 2.241 3,2 14,5 44.401 162.130 1,6 6,8 1.105.746 Fonte: Major Food and Agricultural Commodities and Producers - FAO Statistics Division 26 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro I Progetti futuri di adeguamento della rete fognaria L’obiettivo dello studio è quello di prevedere i bisogni futuri di impianti fognari e di unità di trattamento nei principali centri abitati nell’arco temporale dal 2004 al 2029. Sono considerate due fasi attuative, a breve e medio termine ma, per completezza, in questo paragrafo viene esposto anche un riferimento ad operazioni di attuazione presumibile nel lungo periodo: - fase 1: fino al 2009 - impianti fognari ed impianti di trattamento completo per tutti i centri urbani maggiori e per i paesi pi_ rilevanti, per almeno il 50% delle località con oltre 2000 abitanti e per il 30% degli insediamenti minori (sono previsti anche sistemi sanitari in loco, quando le fognature a gravità non siano realizzabili per ragioni di economicità); - fase 2: dal 2009 al 2019 - impianti fognari ed impianti di trattamento al completo per il restante 50% delle località oltre 2000 abitanti e per il 40% degli insediamenti minori; - fase 3: dal 2019 al 2029 - impianti fognari e impianti di trattamento al completo per un ulteriore 30% degli insediamenti Dettagli costruttivi di maggior rilievo minori non coperti. - Il diametro minimo dei tubi di scolo fognario sarà di 200 mm. Nel quadro a lato vengono forniti, - Gli scoli con un diametro inferiore ai 150 mm dovrebbero essere tutti sostituiti nella fase 1 del programma per sola completezza informativa, alcuni dettagli costruttivi che - I tubi con 150 mm di diametro, ad eccezione dei casi in cui la capacità di scarico non sia adeguata alle esigenze della fase 1, saranno sostituiti nelle fasi 2 e 3. dovrebbero trovare posto nelle - Il materiale proposto per i tubi con diametro fino a 500 mm è il PVC; per i tubi con diametro più vasto il materiale è il cemento. opere indicate nella successiva specifiche di gara previste per le tabella. - La copertura minima fognaria è 1.2 m mentre la profondità massima di inversione è 6 m. 27 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro QUADRO RIASSUNTIVO DEGLI INVESTIMENTI PREVISTI Fognatu re seconda rie Fognatu re primari e WwTPs Correnti x (m) PE WwTPs (No) PSs (m) Fase 2/3 PSs Fognatu re seconda rie Città Fognature primarie Fase 1 (No) (PE) Andrijevica 589 140 1 1 x 2.150 3.803 9.780 2 1 x 2.150 Berane 1.733 3.000 2 1 x 20.000 12.159 59.058 1 1 x 20.000 Bijelo Polje 4.803 1.624 3 2 x 20.000 9.094 63.581 5 1 x 20.000 Danilovgrad 2.321 315 2 1 x 6.000 5.070 53.790 4 1 x 6.000 Kolasin 1.857 5.595 1 1 x 6.000 5.270 8.430 4 1 x 6.000 Mojkovac 845 1.624 - 1 x 6.000 7.374 34.096 3 1 x 6.000 Nord 1.192 2.571 - 2 x 37.000 9.881 71.849 3 1 x 22.000 Sud - - - - 10.694 107.070 - 2 x 8.000 Plav 3.173 500 - 1 x 6.000 8.544 15.596 3 1 x 6.000 50 - - 1 x 2.150 461 4.276 Pljevlja 6.354 500 - 2 x 20.000 4.381 8.830 4 - Pluzine 678 250 - 1 x 2.150 1.206 1.780 1 1 x 2.150 Podgorica 6.400 - - 2 x 2.700 41.5001 415.090 62 1 x 2.700 Rozaje 3.624 2.360 1 1 x 10.500 3.612 21.240 2 1 x 10.500 Savnik 20 - 2 1 x 1.300 980 2.505 1 - Zabljak 576 470 - 2 x 2.150 8.712 3.040 1 1 x 2.150 Totale 34.215 18.949 12 506.242 880.011 34 Niksic Plav Gusinje Fonte: elaborazioni dirette e su dati Montenegro Regional Water Supply Project - EBRD The European Bank for Reconstruction and Development 2006 28 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Da quanto sopra si evince come i lavori per la realizzazione della fase I siano tali da assorbire i 2/3 del costo totale stimato, quindi 52 milioni di euro su un budget di 82 milioni. COSTO DEGLI INVESTIMENTI PROGRAMMATI Classe Località Costo Costo accumulato (M Euro) (M Euro) Alta priorità 1 Niksic 13.070 13.070 2 Rozaje 4.050 17.120 3 Pljevlja 7.345 24.465 4 Podgorica 29.696 54.161 Media priorità 5 Bijelo Polje 7.380 61.541 6 Kolasin 3.013 64.554 7 Berane 4.993 69.547 8 Mojkovac 2.129 71.676 9 Danilovgrad 2.463 74.139 10 Zabljak 1.522 75.661 Bassa priorità 11 Pluzine 0.889 76.550 12 Andrijevica 1.059 77.609 13 Plav 2.859 80.468 14 Savnik 0.774 81.242 15 Gusinje 0.780 82.022 Fonte: elaborazioni dirette e su dati Montenegro Regional Water Supply Project - EBRD The European Bank for Reconstruction and Development 2006 Le decisioni di spesa per gli investimenti sopra indicati saranno coerenti con lo scaglionamento (fasi) da poco indicato, e saranno condizionate : - Dalle diverse metodologie che le singole municipalità potrebbero voler adottare per la definizione di oggettive scale di priorità; - Dalla definizione di adeguati criteri di valutazione dei progetti. Questi momenti avranno sicuramente valenza nella fase di realizzazione dei progetti e di valutazione delle relative offerte di fornitura. Pertanto, puÒ essere conveniente qualche ulteriore considerazione a riguardo. Per la determinazione delle priorità sono state prese in considerazione le seguenti variabili: 29 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro • priorità nazionali e obblighi; • impatto ambientale; • aspetti sociali; • efficienza e rapporto costi-benefici. Ciascuna variabile è stata poi pesata secondo lo schema che chiude questo paragrafo. Fattore di obblighi A1 10 nazionali A2 5.7.1.1 Priorità nazionali Obblighi derivati dalle Convenzioni Internazionali Totale (%) All’interno % gruppo Fattore di Priorità e (%) Criterio No Complessivo criterio del gruppo Gruppo ponderazione del ponderazione del 50 5 50 5 100 Impatto delle discariche di B1 Impatto ambientale 35 B2 5.7.1.2 sociali linea con 91/271/EEC) Recettore di bassa qualità 30 10.5 Popolazione da servire 10 2 Predisposizione alla spesa 30 6 60 12 20 (come indicatore di Pubblico Interesse) D1 Efficienza o Pubblica sanità 100 Benefici (in termini di 50 17.5 50 17.5 rimozione BOD) 35 D2 Benefici ambientali (in termini di riduzione di costo Totale 14 100 Totale rapporto al 40 C2 5.7.1.4 benefici in 10.5 C1 C3 5.7.1.5 Recettore sensitivo (in Totale Aspetti 30 superficie B3 5.7.1.3 acque reflue sull’acqua di BOD5 nel fiume)/Cost 100 Totale 100 Fonte: rilevazioni dirette 30 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro AREA COSTIERA La minaccia di deterioramento dell’area costiera in Montenegro, dovuto alla incontrollata costruzione di attività ed alla mancanza di trattamento di effluenti, È una questione di importanza fondamentale. Segni di eutrofizzazione e contaminazione batterica sono riscontrabili nelle zone turistiche ed esse fanno registrare anche una cronica scarsità di acqua potabile durante il periodo estivo. Non esiste attualmente un piano di gestione della zona costiera che detti le linee guida per lo sviluppo dell’area ed il controllo dell’inquinamento. Il Montenegro aspira a sviluppare il suo settore turistico (con l’obiettivo di raggiungere i 22 milioni di pernottamenti o quadruplicare i dati di affluenza per il 2020) ed a capovolgere i trend negativi degli ultimi anni. Per far ciò, è necessaria anche una puntuale applicazione di standard per il sistema fognario, il trattamento degli effluenti e la gestione della risorsa acqua in generale. Riveste una importanza prioritaria inoltre il controllo dell’inquinamento delle acque attraverso il miglioramento del sistema di smaltimento degli effluenti di scarico. L’area costiera che viene presa in considerazione comprende sette municipalità: Herceg Novi, Kotor, Tivat, Budva, Bar, Ulcinj e Cetinje. La riqualificazione di queste zone nel breve-medio periodo È un prerequisito fondamentale per 31 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro favorire la crescita economica di tutto il Paese, in quanto il turismo costituisce senza dubbio il volano cruciale per il raggiungimento di tale obiettivo. La situazione attuale riguardante il sistema di smaltimento degli effluenti di scarico nella zona richiede un intervento infrastrutturale approfondito ed uno stanziamento di risorse ingente. A tale proposito risulta necessario fornire un’analisi dello stato in cui versa attualmente il sistema fognario. Il sistema fognario nell’area costiera La percentuale della popolazione che È fornita dal sistema di fognatura è relativamente modesta, visto che più del 35% degli abitanti delle aree urbanizzate non riceve alcuna copertura. A Budva si ha una situazione di quasi copertura totale ed indici ben al di sopra della media si registrano anche ad Ulcinj e Herceg Novi. A Kotor e Tivat, invece, la copertura è inadeguata: rispettivamente, il 45% ed il 40% della popolazione urbana raggiunta. Popolazione fissa Herceg novi Kotor Tivat Budva Bar Ulcinj Cetinje Totali Totale Urbana 31.800 22.700 13.800 13.900 42.600 26.600 20.100 171.500 21.600 17.800 10.000 11.500 28.000 13.000 17.700 119.600 Servizio fornitura acqua % di Numero totale 28.900 90 20.100 90 12.900 95 12.800 90 31.200 75 15.600 60 17.900 90 139.400 80 Servizio fognature Numero 16.500 8.200 4.100 11.400 18.400 10.000 9.500 78.100 % pop. urbana 75 45 40 100 65 75 55 65 Fonte: elaborazione su dati Montenegro Regional Water Supply Project - EBRD The European Bank for Reconstruction and Development 2006 Il sistema fognario, in tutta l’area considerata, ha una lunghezza totale di 180 Km (1,25 m per abitante), quindi una copertura insoddisfacente considerati gli standard europei. Inoltre, la maggior parte del sistema primario di fognatura è stata realizzata tra il 1970 ed il 1980 utilizzando per le tubazioni in prevalenza cemento ed amianto (una piccola parte del sistema fognario, realizzata nel periodo successivo, È in PVC). Inutile, forse, rimarcare i rischi che l’amianto comporta specialmente in fase di riparazione e o rimozione. 32 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Lo stato delle infrastrutture in questione dovrebbe essere ben riassunto nella Tivat Budva Bar Ulcinj Cetinje Totale 18,9 19,5 6 10,7 56,9 30,5 15,6 158,1 Km 3,3 7,6 1 3,9 2,3 3 0 19,9 Lunghezza totale Km 22,2 27,1 7 14,6 59,2 33,5 15,6 179,2 Lunghezza delle fognature Linee a gravità N. Km Herceg Kotor tabella seguente. Linee a pressione Materiali Cementoamianto Km 18,9 1 4,2 14,6 29,4 7 8,4 83,5 Cemento Km 0 1 0,3 0 1,1 4,55 5,6 12,5 rinforzato Km 0 3 0 0 0 3 0,2 6,2 Ceramica Km 0 3,5 0 0 3,8 1,5 0 8,08 Ferro-acciaio Km 0 2,6 0 0 0 0 0 2,6 Pvc Km 0 8,4 2,5 0 24,9 17,5 1,4 54,7 Hpe Km 3,3 7,6 0 0 0 0 0 10,9 Cemento Fonte: Water Resources Management in South Eastern Europe - 2003 The World Bank e elaborazioni dirette Tra i centri più importanti, riguardo la copertura per abitante dell’area urbanizzata, si calcola una forbice che va da Tivat, che possiede un sistema fognario che fa registrare la minore estensione (0.6 m/ab), a Bar e Ulcinj che risultano fornire la maggior copertura (rispettivamente 1.6 m/ab. e 2.3 m/ab.) grazie alla larghezza del diametro delle sezioni di natura secondaria e terziaria (300 mm). 33 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Diametro Herceg Kotor Tivat Budva Bar Ulcinj Cetinje Totale in mm 0 - 200 Km 0,9 6,6 0 0,5 27,4 22 3,4 60,8 201-300 Km 7,1 7 4,5 6,8 15,6 9 7,3 57,3 301-400 Km 3 4,7 2,2 5,1 7,9 1,5 1,7 26,1 401-600 Km 4,8 4,7 0,3 2,2 8,1 0 2,5 22,6 601-800 Km 6,4 4,1 0 0 0,2 0 0,7 11,4 801-1000 Km 0 0 0 0 0 1 0 1 oltre 1000 Km 0 0 0 0 0 0 0 0 Fonte: Water Resources Management in South Eastern Europe - 2003 The World Bank ed elaborazioni dirette La situazione strutturale dei condotti è complessivamente sotto la media, considerando che la gran parte del materiale utilizzato per la creazione di tale sistema, il cemento-amianto, è più facilmente esposto a fratture. Di conseguenza - ed in riferimento particolarmente al sistema primario con diametro maggiore - l’area è sottoposta a ispezioni e monitoraggi regolari che offrono opportunità ad entità di consulenza specializzate. In riferimento alla condizione idraulica, è constatabile nell’area una sufficiente capacità di scarico per i sistemi di effluenti, malgrado la mancanza di copertura totale dei collegamenti provochi un aumento dei flussi di scarico. In effetti, anche se il diametro dei condotti risulta complessivamente accettabile, si creano spesso, soprattutto nel periodo invernale, intasamenti a causa di sedimenti e rifiuti solidi, dovuti alla grande quantità di acqua piovana che filtra nei sistemi di fognatura. La ragione di questo problema risiede nello sfruttamento di un sistema fognario, progettato in origine per la raccolta di sole acque di scarico, in modo combinato, accogliendo quindi anche sostanziali quantità di acque piovane. A questo, si somma l’inadeguatezza di sistemi di drenaggio di superficie e la mancanza di manutenzione degli stessi nelle aree urbane. Per far fronte a tale problema, risulta quindi sostanziale la costruzione di impianti per il trattamento delle acque e, quanto opportuno, l’ammodernamento delle strutture esistenti. In merito a queste ultime valgono le informazioni riassunte nei quadri seguenti: 34 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro CONDIZIONE ATTUALE DELLE INFRASTRUTTURE FOGNARIE Herc N, Kotor Tivat Budva Bar Condizioni strutturale delle fognature Buone 30% Medie 100% Cattive 20% 50% 70% 50% 80% 50% 50% Condizione botole stradali media media buona cattiva cattiva Danni alle fognature (Frane) alcuni alcuni nessuno nessuno nessuno Condizioni idrauliche delle fognature Sedimenti si si si molte si Blocchi riportati si si si si si Insufficienti capacità di scarico no no poche no si Condizioni ambientali Trattamenti Guasti frequenti alle stazioni di pompaggio Chiusura invernale delle pompe no no no no no si si si si si si no si si si Acqua piovana filtrata nelle fognature Allagamenti dei serbatoi settici per infiltrazioni si si si si molta si si no no si Fonte: elaborazioni dirette Legenda Buona: la fognatura ha solo la superficie leggermente logorata, ma strutturale non ha danni. Media: la fognatura ha danni sostanziali, ha piccole crepe, però è ancora funzionante. Cattiva: la fognatura ha pesanti crepe con cedimenti occasionali. Alcune necessitano di essere sostituite, altre semplicemente rinnovate. Le stazioni di pompaggio Lo stato delle stazioni di pompaggio È accettabile, ma necessita nel breve periodo di validi interventi di manutenzione soprattutto sulle componenti meccaniche ed elettriche, che versano in cattive condizioni. Le apparecchiature sono state installate, mediamente, tra il 1970 ed il 1980 e hanno bisogno di una sostituzione nell’arco di 5 anni. Inoltre, risulta urgente l’aggiornamento di componenti tecnologiche che allo stato attuale sono carenti di sistemi monitor e di allarme. 35 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Stazioni di pompaggio Q(l/s) Anno di costruzione Condizione Parti civili Comp mec/elet Struttura civile Comp mec/elet Herceg novi Igalo 169 1975 1975 Cattiva Cattiva Forte mare 311 1975 1975 Cattiva Cattiva Plagente 27 1990 2001 Media Buona Stari grad 25 1984 2002 Buona Buona 70 1988 1988 Cattiva Non operativa Becici 60 1975 1975 Cattiva Cattiva Sveti stefan 17,5 1975 1975 Cattiva Cattiva Budva 90 1975 1975 Cattiva Cattiva Petrovac 60 1980 1980 Cattiva Cattiva 1975 1975 Media Non operativa Kotor Tivat Seljanovo Budva Kamenovo Bar Botun 72 1979 1981 Media Cattiva Topolica 84 1980 1981 Cattiva Cattiva Volujica 500 1980 1981 Media Cattiva Valdanos 1981 1981 Media Cattiva Pristan 1984 1984 Media Cattiva Velika plaza - hoteli 1975 1975 Cattiva Cattiva Ulcinj Fonte: elaborazione su dati Republic Secretariat for Development of the Republic of Montenegro Legenda Buona: il sistema È in buono stato con tecnologie moderne Media: il sistema usa tecnologie pi_ arretrate, ma È ancora funzionante. Cattiva: il sistema usa tecniche molto arretrate e soffre di gravi danni. Devei essere sostituito entro 5 anni Attraverso interventi di ristrutturazione, le stazioni di pompaggio a scopo civile potrebbero essere riportate a livelli di funzionamento utili, cosÏ da garantire una durata ulteriore dai 15 ai 20 anni. Attualmente, infatti, esse soffrono di frequenti blocchi a causa di elementi solidi nelle fognature e di mancanza di potenza. 36 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro I volumi degli effluenti di scarico a scopo domestico ed a scopo industriale, nella stagione invernale ed in quella estiva, oggetto dei suddetti procedimenti sono così calcolabili. Acque reflue domestiche(1) Città Acque reflue industriali m3/giorno estate inverno estate Herceg Novi 6.800 3.600 600 Kotor 900 800 Tivat 600 Budva inverno Acque reflue totali Capacità pompe istallate m3/giorno m3/10 ore estate inverno estate inverno 600 7.400 4.200 14.000 14.000 100 100 1.000 900 3.600 3.600 400 100 100 700 500 2.500 2.500 7.300 4.300 - - 7.300 4.300 8.000 8.000 Bar 7.700 3.600 1.400 1.400 9.100 5.000 20.000 20.000 Ulcinj 4.600 3.800 - - 4.600 3.800 n.d. n.d. Cetinje 900 800 200 200 1.100 1.000 pozzo pozzo Totale 29.000 17.300 2.300 2.300 31.300 19.600 - (1) In “acque reflue domestiche”, durante l’ estate sono incluse le acque di scarico prodotte da insediamenti turistici ed istituzioni. Fonte: Statistical Yearbook of the Republic of Montenegro 2006 – Monstat / Water Resources Management in South Eastern Europe - 2003 The World Bank I canali di scarico La situazione dei canali di scarico risulta nella maggior parte dei casi inadeguata poiché essi sono costruiti principalmente a ridosso della costa, non permettendo una diluizione sostenibile degli effluenti utilizzando le correnti marine. Solo 10 canali di scarico infatti superano i 1.000 m di lunghezza. Molte proprietà utilizzano metodi di scarico illegali, nelle immediate vicinanze della costa, soprattutto in quelle zone in cui la situazione topografica consente un facile riversamento in mare. Un esempio È Boka Kotorska, in cui sono stati identificati diversi canali di scarico illegali non registrati. 37 - Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro Municipio Bocche di scarico Anno Herceg Forte mare 1976 1600 42 500 35-50.000 Kotor Trašte 1994 3600 45 600 50-75.000 Tivat Seljanovo 1988 980 25 450 30-40.000 Budva Budva 1976 2550 40 500 35-50.000 S. stefan 1975 1700 40 250 10-15.000 Petrovac 1980 1400 40 260 10-15.000 Canj 1979 1500 40 250 10-15.000 Bar 1980 348 70 400 20-35.000 Valdanos 1981 1850 27 350 15-25.000 Pristan 1984 1700 25 300 10-20.000 Velika 1984 1200 22 500 35-50.000 Bar Ulcinj Lunghezza (m) Profondità (m) Diametro (mm) Capacità (pe) Fonte: rilevazioni dirette L’unico tipo di manutenzione apportata a tali strutture è di carattere correttivo, vale a dire che si interviene solo in caso di notevoli cedimenti o particolari calamità, e le ispezioni non vengono eseguite utilizzando criteri validi. Le attività e il consumo idrico Dalla ViK (Vodovod i Kanalizacija), la società per l’approvvigionamento idrico e lo smaltimento delle acque di scarico, sono state ottenute informazioni molto utili riguardanti i tipi di prodotti, i processi di produzione, il consumo idrico, la generazione di effluenti di scarico, la qualità di tali effluenti e le installazioni utilizzate per il loro smaltimento. Le correlate evidenze possono così riassumersi: • Le industrie dell’area non essendo di grandi dimensioni non sono agenti inquinanti molto rilevanti; per questo motivo lo smaltimento degli effluenti avviene con sistemi di pre-trattamento ridotti che terminano nel sistema fognario pubblico. • i processi di pre-trattamento utilizzati (o da utilizzare) nell’area per tipologia di industria e attività commerciale sono descritti nella tabella alla pagina seguente. 38 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro TIPO DI INDUSTRIA PRETRATTAMENTI Turismo: Ristoranti / Hotel Separazione/sedimentazione oli e grassi Conceria Schermatura,sedimentazione serbatoi, rimozione cromo Macello Schermatura, sedimentazione serbatoi, rimozione grassi, recupero sangue, recupero residui animali. Schermatura, sedimentazione Tessile Trasporti, stazioni di servizio, garage Stabilimenti di latte (caseifici) Separazione/sedimentazione oli e grassi Distillerie e aziende vinicole Birrerie Sedimentazione dei serbatoi che dipende dal tipo di materiale grezzo Recupero residui malto e lievito Ceramica Sedimentazione serbatoi Aziende oli commestibili Separazione oli Lavorazioni frutta e verdure Schermatura, sedimentazione serbatoi Industria del metallo e della placcatura Produzione di bestiame Riduzione metalli pesanti correzione pH Recupero concime Fonte: elaborazione su dati REC for Center for Central and Eastern Europe (2004). Regional Assessment of Legal, Policy and Institutional Frameworks • Tutte le industrie considerate operano molto al di sotto della capacità installata. Solo alcune - Porto di Bar e Primorka a Bar, e le installazioni per la produzione del sale ad Ulcinj - lavorano allo stesso regime del 1990. I cantieri navali di Bijela (Herceg Novi) e Tivat vedono dimezzata la loro attività rispetto al 1990 e tutte le altre industrie hanno la produzione ridotta al minimo. • Il consumo di acqua totale delle attività industriali È stimato approssimativamente sui 5.200m3/g, ovvero il 50% in meno del 1990. Considerando tuttavia i segni di ripresa economica attuali, si stima che tali industrie potranno presto eguagliare i livelli di attività del 1990 e superarli nel giro di pochi anni. In previsione di tale trend si giustificano anche gli investimenti diretti per la ristrutturazione e la costruzione di impianti per soddisfare il fabbisogno industriale d’acqua. 39 Studio di settore sul trattamento delle acque in Montenegro • Per quanto riguarda il consumo idrico domestico, risulta che all’incirca il 56% È collegata alla rete fognaria, con sensibili differenze tra le diverse città (92% a Budva e 31% a Tivat). Delle abitazioni non servite dalla rete fognaria, il 65% utilizza serbatoi settici, mentre il 35% fosse tradizionali (nelle aree rurali il rapporto È 50/50). Livelli servizio acque reflue % della popolazione totale Fognature a condotti 29% 46% Serbatoi settici Fosse di scarico tradizionali 25% Fonte: elaborazione su dati Montenegro Regional Water Supply Project - EBRD The European Bank for Reconstruction and Development 2006 • Le informazioni raccolte sulle tariffe pagate per singoli componenti di un’abitazione mensilmente per il servizio idrico consentono di individuare gli indici di consumo idrico medio a fini domestici. Costo medio bollette fognatura e acqua 15 10 5 Bolletta combinata acqua e fognatura 6,51 1,51 Porzione della sola fognatura 0 Costo medio !/mese Fonte: rilevazioni dirette Problemi relativi al sistema fognario nell’area costiera I problemi in questione sono identificati nello schema che segue. Gli interventi sono riproposti, in dettaglio, nel quadro alla pagina seguente. 40