Fiere ed eventi in Qatar
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Fiere ed eventi in Qatar
Camera di Commercio di Genova Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’internazionalizzazione In collaborazione con Eurete Agenzia europea per lo sviluppo ****************************INFORMAZIONI GENERALI SUPERFICIE POPOLAZIONE DENSITA’ LINGUA RELIGIONE CAPITALE FORMA ISTITUZIONALE UNITA’ MONETARIA TASSO DI CAMBIO 11.521 Kmq 841.000 (2007) 74 ab/Kmq Arabo (ufficiale), Inglese Musulmani (95%), Cristiani e Induisti (5%) Doha Emirato Riyal del Qatar 1 Euro = 5,73 Riyal (aprile 2008) Fonte: ICE, Ambasciata del Qatar 2 ****************************INFORMAZIONI GENERALI Governo Il Qatar è una monarchia assoluta retta dall’Emiro Hamad bin Khalifa al-Thani, salito al trono nel 1995. Attualmente egli nomina il Primo Ministro e i membri del Consiglio dei Ministri, il massimo organo esecutivo. Nell’aprile 2003 un referendum popolare ha approvato la nuova Costituzione, che prevede un’assemblea consultiva di 45 membri, di cui 30 eletti a suffragio universale e 15 nominati dall’Emiro. Il Paese ha iniziato grandi trasformazioni: fino a qualche anno fa infatti era considerato solo uno sbocco al mare per l’Arabia Saudita, sua vicina. Sotto il regno dello Sceicco Hamad si è lentamente guadagnato il rispetto degli altri Paesi dell’area assumendo una posizione di relativa indipendenza, specie in politica estera, ponendosi spesso fuori dai Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar), normalmente allineati alla politica del leader saudita. Ha stretto legami con l’Iran, ha consentito alle truppe USA di porre la propria base militare sul suo territorio durante la guerra in Iraq nel 2003 e ha iniziato ad avere contatti con Israele, seppure subordinati agli sviluppi del processo di pace. Anche i rapporti con l’Occidente si vanno facendo sempre più stretti. I contratti di forniture di gas naturale, già in essere e quelli in via di perfezionamento, contribuiscono a definire questo Paese come un importante interlocutore nei prossimi decenni. 3 ****************************************ECONOMIA Situazione economica generale L’economia del Qatar è in ascesa e il tasso di crescita del PIL risulta uno tra i più elevati al mondo. L’aumento del prezzo del petrolio contribuirà sicuramente a un’ulteriore crescita del PIL: assumendo che il prezzo medio al barile del petrolio sia di 59 dollari, i proventi sono stati pari a 21,3 miliardi di dollari nel 2006-2007. Il reddito pro-capite (75.900 dollari a fine 2007) è tra i più alti al mondo. Il tasso di inflazione è rimasto piuttosto basso fino al 2003, ma con il boom delle costruzioni e delle infrastrutture è inevitabile un aumento dei prezzi, cresciuti soprattutto nel settore degli affitti (+15%), abbigliamento e calzature (+7,9%), arredamento (+4,5%), trasporti e comunicazioni (+3%). Non è bastata la nuova legge volta a prevenire un aumento degli affitti oltre il 10%, in quanto il tasso di inflazione è arrivato all’8,8% nel 2005 fino a raggiungere l’11,8% nel 2007. Il fenomeno non è da sottovalutare: indicatore dell’allarmante situazione è il fatto che i consumatori qatarini si recano sempre con maggiore frequenza nei vicini Emirati Arabi Uniti per procurarsi beni, anche di prima necessità, nettamente più convenienti rispetto al mercato interno (un risparmio anche del 30-40%). Recentemente, il Ministro delle Finanze qatarino Yousuf Hussain Kamal ha dichiarato che ci si attende un calo del 20% dei prezzi degli affitti nei prossimi otto mesi, un’inversione di tendenza rispetto al trend degli ultimi due anni che ha mostrato uno sbalorditivo +83% dei costi di locazione. Il governo nella sua lotta alle spinte inflattive, si adopererà inoltre per investire e agevolare la creazione di fabbriche di materiale per costruzioni, come cemento e mattoni, un bene molto richiesto per i numerosi progetti di costruzioni e infrastrutture in corso. Tale penuria, inoltre, penalizzerebbe anche la preparazione dei lotti adibiti ad ospitare impianti industriali, con l’effetto di fare schizzare in altro i prezzi dei terreni disponibili, inferiori rispetto alla domanda. Indicatori economici generali PIL A PREZZI COSTANTI TASSO DI CRESCITA REALE INFLAZIONE ESPORTAZIONI FOB IMPORTAZIONI FOB SALDO CORRENTE DEBITO ESTERO (2007) 52,74 12 % 11,8 % 28,6 14,4 14,6 26% Fonte: MGI World; ICE; Institute for International Finance (dati in miliardi di US$) 4 ****************************************ECONOMIA Come tutti i Paesi produttori di petrolio dell’area del Golfo, anche il Qatar (riserve per 15,2 miliardi di barili, produzione di 800.000 barili al giorno) ha spostato la sua attenzione su settori non-oil come turismo, servizi finanziari, industria chimica, in preparazione del giorno in cui termineranno le riserve di greggio (è previsto che lo sfruttamento termini tra 60 anni). Tuttavia, il futuro del Qatar è legato al gas. Esso, presente nel giacimento North Field, facile da esportare e non associato al petrolio, è pari a 25,4 trilioni di metri cubi, cioè il 15% delle riserve mondiali di gas naturale. Il Qatar risulta essere terzo in graduatoria mondiale, dopo Russia e Iran, per giacimenti di gas, che in termini energetici equivalgono a oltre 150 miliardi di barili di petrolio. Al tasso attuale di produzione l’esaurimento delle sue risorse è atteso tra 300 anni. Il gas dunque è diventato un’importante fonte di redditi da esportazione e finanziamento di progetti petrolchimici. La politica di diversificazione dal petrolio al gas ha cambiato il profilo del Qatar quasi completamente e ha portato al perfezionamento della tecnologia per la produzione di LNG (Liquefied Natural Gas – gas naturale liquefatto), un carburante “pulito” utilizzabile anche dall’industria pesante. La domanda di energia è in aumento e il Qatar sta raggiungendo un record nell’esportazione del gas (15 milioni di tonnellate all’anno), cioè più della metà dell’export dell’Indonesia, maggiore produttore attuale di LNG al mondo con 27 milioni di tonnellate. Il primo Paese a divenire acquirente del LNG qatarino è stato il Giappone nel 1996. In soli sette anni il Qatar si è imposto come uno dei principali produttori di LNG ed è stato siglato un gran numero di contratti di vendita a lungo termine con numerosi Paesi stranieri (Giappone, Corea, India, Regno Unito, Italia e Spagna). La Cina, una delle principali economie emergenti, si candida a essere la destinazione del futuro per la produzione di gas liquido qatarino. Il LNG viene trasportato, dopo essere stato liquefatto a una temperatura di 160°, con l’utilizzo di navi speciali, e ritrasformato in gas nel terminal di arrivo con immissione nella rete. La Qatar Gas Transport Company, quotata alla borsa di Doha all’inizio del 2006, ha pianificato la costituzione di una flotta di almeno 75 navi al servizio di QatarGas e Ragas. Pertanto il LNG si prospetta come un progetto ad alta intensità di capitale: occorrerebbe almeno un miliardo di dollari per produrre un milione di tonnellate di LNG all’anno. I periodi di gestazione dei progetti sono lunghi e l’LNG richiede acquirenti a lungo termine, fatto che comunque contribuisce alla stabilità del commercio di LNG rispetto ad esempio alla fluttuazione del greggio. In quest’ottica, gli investimenti nel settore del gas e industrie correlate assicureranno nei prossimi anni un flusso di investimenti stranieri nel Paese pari a 60 miliardi di dollari. Un’altra forma di sfruttamento del gas naturale è l’estrazione di carburanti “puliti” come nafta e diesel. Questi carburanti liquidi sono chiamati convenzionalmente GTL (Gas To Liquids). A giugno 2006 è stato inaugurato il primo impianto GTL (Oryx GTL, frutto di una joint venture tra Qatar Petroleum al 51% e la sudafricana Sasol al 49%), con una capacità di 24.000 barili di diesel, 9.000 di nafta e 1.000 di LPG al giorno. Entro il 2009, un altro 5 ****************************************ECONOMIA impianto (Pearl GTL, frutto di una joint venture tra Qatar Petroleum e Shell) avrà una capacità produttiva di 140.000 barili al giorno. I progetti LNG e GTL, quando saranno in fase avanzata, produrranno un notevole flusso finanziario nel Paese, che andrà a ricadere non solo sulle società del settore energetico. Ad esempio, la manutenzione dei gasdotti rappresenta da sola un grosso business, con ricadute in termini di subcontracting. L’aumento delle attività economiche va tradotto anche in termini di aumento della domanda di alloggi (e quindi materiali da costruzione e arredamento), beni di consumo, prodotti alimentari. Inoltre, esiste un piano di sviluppo delle infrastrutture nei prossimi cinque anni, per un ammontare di 100 miliardi di dollari, principalmente nel settore delle costruzioni, delle strade, delle fognature e dell’istruzione. Infrastrutture La straordinaria espansione economica impone uno sforzo per l’adeguamento delle infrastrutture. I servizi pubblici essenziali, ad esclusione dei trasporti, sono paragonabili a quelli di un Paese europeo, ma il quadro non è uniforme. Non esistono ferrovie e il trasporto pubblico si limita ad alcune linee di autobus urbane ed extraurbane. Accanto a opere di viabilità di ottimo livello si trovano strade secondarie in stato di semi abbandono. Tuttavia è in corso un gigantesco programma di ammodernamento di quasi tutte le infrastrutture viarie e di urbanizzazione. Le installazioni portuali, che comprendono in larga parte i terminali per il trasporto del gas liquefatto e di altri prodotti petroliferi, verranno potenziate con un investimento di 5 miliardi di dollari per permettere l’attracco di circa 5.000 navi all’anno entro il 2010. L’altro importante progetto, che avrà ricadute per l’intera area del Golfo, è il nuovo aeroporto di Doha che già adesso rappresenta uno dei maggiori snodi aeroportuali per i collegamenti tra Europa e Asia. La realizzazione del nuovo aeroporto porterà la capacità annuale a 12 milioni di passeggeri all’anno, con una spesa totale stimata in 15-20 miliardi di dollari. Qatar Airways prevede di avere una flotta di 120 aerei nel 2015 e la capacità di raggiungere 100 città in tutto il mondo. L'Autorità per i Lavori Pubblici ha dato avvio anche ad un piano di ammodernamento dell'edilizia ospedaliera, scolastica e di arredo urbano per circa 2 miliardi di dollari. Un fattore chiave per lo sviluppo è costituito dalla generazione e distribuzione dell'elettricità. Nei prossimi quattro anni sono previsti investimenti per circa 2,3 miliardi di dollari solo per la ristrutturazione della rete di trasmissione. Anche le forniture idriche, cruciali in una zona desertica e al momento sufficienti, dovranno essere urgentemente adeguate all'incremento demografico. Per il 2008 si prevede di aumentare le forniture di 6 ****************************************ECONOMIA oltre 250 milioni di litri di acqua desalinizzata al giorno, più di 200 litri pro capite. Forza lavoro In base ai dati resi disponibili dal censimento del 2004, si può notare che il 45,6% della popolazione risiede a Doha, mentre la seconda città più popolosa è Al Rayyan (36,7%). Il 53,6% della popolazione ha un’età compresa tra 25 e 50 anni, mentre il 36,2% ha tra 0 e 25 anni. La forza lavoro in Qatar è costituita soprattutto da lavoratori stranieri. Il loro ruolo nell’economia è molto importante. Il maggior numero di lavoratori stranieri proviene dal sud dell’Asia. Recentemente, il governo ha iniziato a diversificare le fonti di lavoro straniero, aumentando la percentuale di lavoratori provenienti da altre regioni. Nella versione completa della Guida Paese, all’interno della sezione dedicata all’Economia, si può trovare anche: Interscambio commerciale Settori Prospettive future 7 ***************************************NORMATIVA Normativa tributaria Imposte sul lavoro dipendente La normativa dell’emirato non prevede alcuna imposta sul reddito delle persone fisiche in posizione di lavoro dipendente. Nessun prelievo è inoltre imposto su salari o stipendi, neppure per quanto riguarda l’assistenza sociale. Imposte sulle prestazioni professionali e sulle società Secondo l’ordinamento tributario vigente, la Legge n. 11 del 1993, qualsiasi attività d’affari svolta nell’emirato è soggetta a tassazione, dove con “attività” s’intende ogni occupazione, servizio, professione e adempimento di un contratto che generi profitto. Sono comunque esclusi dalla tassazione i cittadini qatarini, privilegio esteso ai cittadini dei Paesi GCC, e tutte le società da essi possedute al 100%. In particolare, tali attività sono: profitti realizzati da qualsiasi progetto implementato in Qatar; profitti realizzati dalla vendita di quote societarie; commissioni ad agenzie o derivanti da accordi di rappresentanza o agenzie commerciali sia che tale commissione si concretizzi all’interno o all’esterno dello Stato del Qatar; compensi per consulenze, arbitrati, perizie o servizi correlati; affitti di proprietà; somme ricevute in contropartita a vendite, a conferimenti in gestione o concessioni e all’uso di un marchio, design, know how o copyright; somme ricevute da debiti precedentemente considerati non recuperabili; profitti realizzati da liquidazioni. In aggiunta, interessi e altri profitti bancari ricevuti al di fuori del Qatar saranno assoggettati a prelievo fiscale nell’emirato se le entrate riguardano somme derivanti da attività svolte in Qatar dal contribuente. Il calcolo dell’imponibile si svolge con modalità simili alle pratiche internazionali, basate sui profitti riportati nelle dichiarazioni dei redditi. La normativa prevede la deducibilità delle spese intercorse nella maturazione del reddito. Tra esse vi sono: interessi passivi; fitti e noleggi; costo del lavoro, liquidazioni e tutti i benefici collegati alla conclusione di una prestazione di lavoro; fondi pensione e oneri simili; tasse differenti dai prelievi sui redditi; 8 ***************************************NORMATIVA debiti non recuperati approvati, previa approvazione del Dipartimento della Tassazione sul Reddito (DTR). Una direttiva del gennaio 1993 obbliga le autorità pubbliche e i soggetti privati a trattenere il pagamento finale a fornitori a cui è stato assegnato un subappalto se prima a quest’ultimi non sarà conferito dal DTR un certificato di autorizzazione. Scaglioni di imposizione fiscale nello Stato del Qatar Reddito (in Riyal del Qatar) 0 - 100,000 100,001 - 500,000 500,001 - 1,000,000 1,000,001 - 1,500,000 1,500,001 - 2,500,000 2,500,001 - 5,000,000 Oltre 5,000,001 Tasso di prelievo fiscale Nessuno 10% 15% 20% 25% 30% 35% Normativa del lavoro La manodopera nell’Emirato del Qatar è costituita soprattutto da immigrati asiatici e arabi. Dato che la forza lavoro qatarina è piuttosto scarsa, non vi è nessun obbligo imposto dalla normativa vigente (Legge sul Lavoro, n. 3 del 1962 e successivi emendamenti, l’ultimo dei quali è la Legge n. 14 del 2004) di impiegare lavoratori nazionali, seppure la politica governativa tende a favorire la piena occupazione dei propri cittadini. I lavoratori non qatarini necessitano del permesso di lavoro. I salari e gli stipendi sono solitamente negoziati direttamente tra il datore di lavoro e il dipendente, fermo restante che non esiste obbligo di riconoscimento di bonus annuali, né di quote di profitto. Si tenga conto che nell’ultimo anno le retribuzioni nominali nel settore privato sono cresciute, dell’11,1% contro una media nei Paesi del GCC del 7,9%. Tuttavia, data l’entità della spinta inflativa, la crescita reale di salari e compensi è molto inferiore. Il contratto deve essere sempre redatto in lingua araba, al limite accompagnata da una traduzione ma, nel caso di dubbi nell’interpretazione, sarà comunque il testo in arabo a prevalere. Ogni lavoratore straniero necessita di uno “sponsor”, ossia un garante qatarino, che potrà cambiare in caso di trasferimento da un’occupazione a un'altra, previo via libera dal Ministero dell’Interno e consenso degli interessati. I lavoratori stranieri con meno di 60 anni e reclutati in Qatar 9 ***************************************NORMATIVA hanno diritto al massimo a due trasferimenti. Il garante non può invece cambiare per i lavoratori assunti all’estero. In caso di abusi da parte del datore di lavoro su un suo impiegato, il Ministero dell’Interno potrà trasferire il lavoratore da un garante a un altro senza la necessità dell’approvazione del primo. Dal 2004 esiste una forma di rappresentanza sindacale, che prende forma di comitati negli stabilimenti e nelle strutture commerciali e industriali in cui sono occupati più di un centinaio di lavoratori di nazionalità qatarina. Tali comitati possono riunirsi in organismi nazionali di categoria, a loro volta riuniti nell’Unione Generale dei Lavoratori del Qatar. All’interno di stabilimenti o strutture con più di 30 lavoratori possono inoltre venire eletti comitati in loro rappresentanza, che andranno a far parte di un comitato congiunto in cui saranno presenti delegati del padronato. Il numero dei membri nel comitato congiunto, ripartito equamente tra rappresentanti di impiegati e datori di lavoro, varia da 4 a 8 a seconda del numero di dipendenti. Tra le mansioni del comitato rientra anche quella del negoziato collettivo del contratto di lavoro. Il diritto di sciopero è riconosciuto, ma ne sono esclusi gli operatori del settore estrattivo, idrico, energetico, dei trasporti, delle telecomunicazioni e della sanità. La settimana lavorativa è generalmente di 6 giorni, 8 ore al giorno, che scendono a 6 nel periodo del Ramadan, 9° mese del calendario islamico. Le ore di straordinario devono essere retribuite con il compenso di un’ora standard+25%, anche se è più comune che la maggiorazione sia del 50%. La retribuzione un’ora standard+50% è comunque imposta per lo straordinario nei giorni festivi, compreso ogni venerdì. Per legge, le ferie devono essere di almeno 2 settimane l’anno per i lavoratori con meno di 5 anni d’anzianità, periodo che una volta maturato garantisce almeno 4 settimane di ferie annuali. Non esistono particolari vincoli relativi al licenziamento, se non un ragionevole preavviso e il pagamento dei benefici legati alla conclusione del rapporto lavorativo. Nella versione completa della Guida Paese, all’interno della sezione dedicata alla Normativa, si può trovare anche: Normativa doganale Legislazione societaria Normativa per la proprietà intellettuale 10 ******************************INVESTIMENTI ESTERI Normativa sugli investimenti esteri In generale, le attività economiche in Qatar sono aperte alla partecipazione straniera fino al 49% di joint venture a maggioranza qatarine. Con la Legge sull’Investimento Straniero, n. 13 del 2000, la quota massima di capitale straniero può andare dal 50% al 100%, sebbene ciò sia vincolato all’approvazione del Ministro delle Finanze, dell’Economia e del Commercio, che potrà concederla solo se il campo d’attività riguarderà i seguenti ambiti: agricoltura, settore manifatturiero, sanità, istruzione, turismo, progetti che producano beni d’esportazione o nuovi prodotti, implichino l’utilizzo di nuove tecnologie o impieghino le materie prime disponibili localmente. La legge, tuttavia, vieta a soggetti residenti all’estero di penetrare nel settore bancario, assicurativo e delle agenzie commerciali, ed esclude operazioni di compravendita immobiliare. Per venire incontro alle esigenze dell’investitore, la società che intenda stabilirsi nell’emirato potrà aggiudicarsi immobili in leasing fino a un periodo di 50 anni rinnovabili. Tra gli altri incentivi all’investimento straniero spiccano: la possibilità di esclusione da qualsiasi imposizione fiscale del capitale investito fino a un periodo di 10 anni (esenzione di 5 anni rinnovabili); la possibilità di importare senza alcun dazio doganale tutte le materie prime, le attrezzature, l’equipaggiamento e le parti di ricambio non disponibili in Qatar e necessarie all’attività produttiva in questione; la possibilità di esportare i propri prodotti senza tasse doganali; la libertà di trasferire i profitti e il capitale fuori dal Qatar nel caso di liquidazione dell’attività; la libertà di trasferire la titolarità e i propri diritti sull’investimento a un terzo soggetto, che sia di nazionalità qatarina o straniera; la possibilità di prendere in gestione a prezzi simbolici, fino a 10 anni consecutivi, lotti di terreno destinati a ospitare impianti di produzione; la possibilità di accedere a energia elettrica e risorse idriche a prezzi di favore; l’opportunità di ottenere dalla Banca di Sviluppo Industriale del Qatar prestiti di lungo termine a tassi d’interesse competitivi per la creazione di piccoli e medi impianti industriali. Entro il 2008 dovrebbero essere create una zona franca e una zona logistica adiacenti al nuovo aeroporto internazionale. Secondo il decreto del settembre 2005, una società, locale o straniera, potrà insediarsi nella zona franca senza bisogno di permessi o autorizzazioni formali. Le società costituite nella zona franca saranno esenti da imposte dirette e indirette per 20 anni, oltre che da diritti doganali sulle operazioni di import-export, con libero rimpatrio di profitti 11 ******************************INVESTIMENTI ESTERI e capitali. La zona franca dovrebbe essere divisa in tre settori, dedicati all’industria chimica, comunicazioni e logistica. Investimenti esteri (FDI – milioni di US$) IN ENTRATA IN USCITA IN ENTRATA IN USCITA FDI FLUSSI 2005 1. 152 352 FDI STOCKS 2005 5. 807 703 FDI FLUSSI 2006 1.786 379 FDI STOCKS 2006 7.593 1.082 Fonte: UNCTAD – World Investment Report 2007 Nella versione completa della Guida Paese, all’interno della sezione dedicata agli Investimenti Esteri, si può trovare anche la normativa del mercato finanziario. Inoltre sono reperibili informazioni riguardanti il sistema fieristico e gli indirizzi utili. 12 Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’internazionalizzazione C.C.I.A.A. Genova Via Garibaldi, 4 16124 Genova Tel. 010/2704560 Fax 010/2704298 E-mail: [email protected] Sito: www.ge.camcom.it Eurete Agenzia europea per lo sviluppo Via Ippolito d'Aste 7/5 16121 Genova Tel. 010540928 Fax. 010564356 E-mail: [email protected] Sito: www.eurete.it Aprile 2008 La guida paese è stata realizzata in collaborazione con Carlotta Gualco – Direttore Eurete – e Massimiliano Zanghì 13