Con il nuovo Primo Ministro la Thailandia ritrova il suo sorriso

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Con il nuovo Primo Ministro la Thailandia ritrova il suo sorriso
Pubblicato il 21 Gennaio 2008
Con il nuovo Primo Ministro la Thailandia ritrova il
suo sorriso
Bangkok dal nostro inviato.
Corriere Asia ha partecipato all’incontro tra il nuovo PM Thailandese khun Abhisit Vejjajiva e la
comunita’ degli investitori del Paese durante la colazione di lavoro dal titolo “Prime Minister Meets
Investors – Rising Above the Challenge” che si e’ tenuta al Dusit Thani Hotel di Bangkok. Un’occasione
importante per conoscere il nuovo leader politico del Paese e le linee guida degli incentivi agli
investimenti stranieri che il partito democratico che si e’ insediato al governo ad inizio Dicembre ‘08
vuole dare al Paese per il rilancio della sua economia.
Negli ultimi 3 anni la storia politica della Thailandia e’ stata molto movimentata con un susseguirsi di
eventi tra cui ricordiamo la caduta in disgrazia dell’allora Primo Minstro Thaksin, il colpo di Stato militare
“soft” (settembre 2006), il regime militare conclusosi con le elezioni politiche (Dicembre 2007),
l’allontanamento di 2 PM “vicini a Taksin”, fino ad arrivare – dopo la chiusura dell’aeroporto
internazionale di Bangkok di inizio dicembre 2008 – al ribaltone politico in cui una parte della
maggioranza eletta dal popolo si e’ alleata all’opposizione dandole di fatto i numeri per poter governare,
appunto, attraverso la figura di khun Abhisit Vejjajiva. Le recentissima elezione del nuovo governatore
di Bangkok di 10 giorni fa – anche lui del Partito Democratico - ha poi consolidato la maggioranza al
Governo dando in prospettiva una concreta speranza che il Paese abbia finalmente ritrovato la stabilita’
e unita’ a lungo cercate.
Il volto nuovo e moderno del PM democratico (44 anni, di cui i primi 28 spesi in Inghilterra per gli studi
economici) testimonia il tentativo di dare una svolta importante ad un Paese che ha la necessita’ oltre
che di fronteggiare la crisi economica (per il 2009 si prevede una crescita del GDP “solo” tra i 2 e il 3%)
di eliminare le divisioni interne e ritrovare la sua identita’ di sempre.
Il nuovo PM ha parlato di fronte ad una platea di oltre 600 persone rapprasentata principalmente da
investitori giapponesi e occidentali, banche, stampa internazionale, Camere di Commercio e istituzioni.
“Fin tanto che il mondo avra’ bisogno di cibo la Thailandia avra’ un ruolo importante nell’economia
mondiale” esordisce khun Abhisit, alludendo alla forza dell’export Thai composto da riso, tapioca,
gomma naturale, zucchero e gli altri prodotti agricoli e ittici che caratterizzano l’export mondiale della
Thailandia e che nel corso del 2008 hanno raggiunto livelli record di crescita.
“La domanda interna” – prosegue khun Abhisit – “sara’ sostenuta dall’implementazione di alcuni dei
megaprogetti del piano complessivo gia’ approvato per un valore pari a 1700 miliardi di baht: si tratta di
4 nuove linee di metropolitana leggera nell’area di Bangkok, un porto commerciale (Pak Bara Deep Sea
port vicino al confine con la Malaysia per un costo pari a 7 Miliardi di baht) ed un parco industriale nel
Sud. Altre opere civili tra cui ponti (il piu’ importante dei quali con il Lao che fa parte di un progetto piu’
complesso che ridurra’ drasticamente i tempi di percorrenza attraverso la regione del Mekong); ancora,
la costruzione di ferrovie ad uso civile e commerciale dovrebbero essere avviate a breve per poter
migliorare la logistica della Thailandia, un’area dove i mancati interventi di ammodernamento degli
ultimi anni ha generato gravi ritardi. Tutte concrete opportunita’ per le aziende Italiane forti di
specializzazioni tecnologiche che potrebbero aggiudicarsi i contratti di fornitura.
Buone notizie arrivano anche dalle dichiarazioni (per il momento solo di intenti) di voler liberalizzare il
settore dei servizi thailandese, oggi accessibile agli investitori stranieri solo in parte e in condizione di
minoranza azionaria. E’ questo il tema piu’ dibattuto degli ultimi anni e su cui in maniera unanime tutti i
maggiori leader economici stranieri insistono incessantemente. Anche in questa occasione il nuovo
Primo Ministro e’ stato messo sotto pressione dalle richieste dei partecipanti. La richiesta di pertura dei
settori finanziario, bancario e delle telecomunicazioni alla concorrenza mondiale e’ stata sollevata da
Pubblicato il 21 Gennaio 2008
piu’ parti come una delle priorita’ del momento e che consentirebbe l’afflusso di ingenti capitali stranieri
e produzione di nuovi posti di lavoro. Forse con Abhisit i tempi sono finalmente maturi. O forse no.
Il Board Of Investment (BOI), co-organizzatore del Meeting, ha gia’ messo a punto un programma di
incentivi fiscali speciale con focus su 6 settori tra cui citiamo energie alternative, turismo e real estate,
settori high tech come il medicale e auto: per questi settori gli incentivi fiscali (fino a 8 anni di esenzione
tasse + altri 5 al 50%) sono garantiti indipendentemente dalla localizzazione dell’investimento (ogni
parco industriale al di fuori della provincia di Bangkok) . “Per poter offrire ulteriori e maggiori incentivi
occorre modificare le leggi di conseguenza occorre molto piu’ tempo” risponde khun Abhisit a chi gli
chiede se si puo’ fare ancora di piu’.
Khun Abhisit, che in questa fase sta spendendo la maggior pate del suo tempo in pubbliche relazioni
con l’intento di ricreare fiducia dentro e fuori la Thailandia, e’ atteso ora alla parte piu’ difficile del suo
mandato che e’ quella di dare evidenze dei primi risultati concreti
Corriere Asia tornera’ a documentare per i suoi lettori gli sviluppi della politica economica e industriale
Thailandese sotto la nuova guida del Partito Democratico.
Web Site dell’autore: www.mda.co.th