Non solo Tay,Lione incrociagli affari
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Non solo Tay,Lione incrociagli affari
Non solo Ta y, Lione incrocia gli affari Dardanello: «La recessione si batte mettendo a frutto la frontiera» MASSIMILIANO SCIULLO Non solo Tav. Il'vertice italo-francese di Lione, che lunedì ha visto incontrare i rispettivi premier, è stata anche l'occasione per rinnovare ancora una volta i rapporti transfrontalieri dal punto di vista economico. Proprio ieri, infatti, si sono tenute due conferenze nell'ambito del summit delle Camere di commercio dell'Eurcregione A1pMed: il Piemonte,. dunque, ma anche Liguria, Paca (Costa Azzurra), R.zone Alpes, Corsica, Valle d'Aosta e Sardegna. Una squadra che si sta ampliando rispetto agli esordi e che rappresenta una massa critica sempre più importante. Qualcosa come 19 milioni di abitanti, circa 2 milioni di unità locali e un Pii pari a 525 miliardi di euro. Per dare un'idea, si tratta di un giro d'affari paragonabile a quello dei Paesi Bassi o della Turchia. Una potenza, .insomma. Che però deve ancora affinare le conoscenze reciproche e le dinamiche di collaborazione, se vuole davvero arrivare a recitare una parte da protagonista nel contesto internazionale. Le due conferenze hanno, da una parte, analizzato le decisioni prese proprio il giorno precedente in occasione del vertice più «politico», mentre il secondo ha voluto porre l'accento sui rapporti eco riomici transfrontalieri tra Italia e Francia e sulle loro prospettive di crescita. «Il vertice rafforza la cooperazione fra i due Faesi e sancisce la comunanza della visione europea dei rispettivi governi», ha detto Ferruccio Dardanello, presidente nazionale e piemontese di Unioncamere, non ché uno dei primi sostenitori dell'Euroregione, analizzando il primo punto sul tavolo. E ha aggiunto : «Di grande impor tanza l'accordo sulle politiche infrastrutturalie soprattutto sulla Torino -Lione. Un'opera di respiro europeo che consentirà alle nostre merci di viaggiare più velocemente rendendo così più competiti ve le nostre imprese» . Sul secondo aspetto , le cifre più recenti sono testimoni efficaci di quelle che potrebbero essere gli orizzonti dell'Euroregione, se prendesse davvero piede e svi- EXPOIRT C L TURBO Nel 2011 sono cresciuti sia gli scambi verso le zone francesi che verso le regioni italiane luppasse tutto il suo potenziale. Nel 2011 le quattro regioni italiane dell'AlpMed (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria e Sardegna) hanno esportato merci verso la Francia per 6,8 miliardi di euro, con una crescita del 12% circa sul 2010. Nello stesso periodo, le esportazioni di merci delle tre regioni francesi (Rhône-Alpes, ProvenceAlpes-Côte d'Azur, Corsica) verso l'Italia hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di euro, realizzando un incremento del 23% rispetto all'anno precedente. «L'AlpMed si è sempre più consolidato come un territorio dotato di quella prospettiva economica e relazionale in grado di collocarlo come unicum dinamico nel panorama delle macroregioni europee - ha detto ancora Dardanello -. La prossimità geografica e linguistica di Italia e Francia, un approccio omogeneo alle problematiche della recessione, la volontà di perseguire obiettivi comuni; ne hanno fatto un laboratorio di frontiera, che sta sperimentando con successo azioni condivise e soluzioni transfrontaliere per uscire dalla crisi che ha segnato gli ultimi anni».