PDF - Studio Eubios

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PDF - Studio Eubios
21 marzo 2014
Alessandro Mosele
Scuola Elementare Renzo Pezzani – Albinea (RE)
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA
La macchina fotografica può rivelare
i segreti che l’occhio nudo o la mente
non colgono, sparisce tutto tranne quello
che viene messo a fuoco...
La fotografia è un
esercizio d’osservazione.
Isabel Allende
INTRODUZIONE
Fotografia
La fotografia serve ad esprimersi e a
comunicare in un modo particolare, senza
parole...
per riuscirci c'è bisogno di imparare il suo
linguaggio.
Servono un po' di tecnica e molta sensibilità.
© 2014 Mosele Alessandro
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INTRODUZIONE
Oggi imparerete alcune cose, sono una piccola
briciola nel mondo della fotografia e non
esauriranno certo la vostra voglia di imparare.
Spero anzi che facciano crescere in voi il
desiderio di conoscere questo bellissimo
mondo.
L'obiettivo è innanzitutto quello di farvi
appassionare e poi quello di darvi alcune
indicazioni per... partire con il piede giusto!
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PARTE PRIMA
Esempi introduttivi
´ Breve storia della fotografia
´ La fotocamera digitale
´
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ESEMPI INTRODUTTIVI
Ecco alcuni esempi,
solo per farvi capire
cosa si possa vedere,
"catturare"
e comunicare
… con la fotografia.
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Cap Corse 2014 - Silhouette
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Arceto 2007 - Tramonto
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Passo di Pratizzano 2010 - Vista su Alpe di Succiso
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Museo Ferrari Maranello 2013 – La Ferrari
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
La parola fotografia deriva dal greco antico ed è
composta dai due termini "phôs" (pronuncia
fos), luce e "graphè" (pronuncia grafé), scrittura
o disegno.
Quindi, scrittura eseguita con la luce. Una
definizione efficace che riassume una
procedura complessa e affascinante.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Si suppone che già l’uomo primitivo poté
osservare il fenomeno ottico della luce che,
passando attraverso un piccolo foro sulle pelli
che coprivano l’uscio della sua caverna, restituiva
sul fondo della parete l’immagine rovesciata di
quello che c'era al di fuori della caverna stessa.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Il principio della camera oscura, viene citato
anche dal filosofo cinese Mo-Ti (500 a.C.).
Ne parleranno poi
Aristotele (384 –
322 a.C.), Euclide
(323 – 285 a.C.),
nel suo trattato
“L’Ottica” e molti
altri.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Ma fu il medico, filosofo, matematico e
astronomo arabo Alhazen (965 - 1038) a
descrivere dettagliatamente e correttamente nel
suo trattato di ottica (tradotto in latino e in
ebraico già dall’XI secolo) la camera oscura e il
fenomeno fisico del rovesciamento
dell’immagine: i suoi studi sono alla base
dell’ottica moderna.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Leonardo da Vinci (1452 – 1519), poi, utilizza il
principio della camera oscura per spiegare
diversi fenomeni ottici di base.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Ufficialmente la fotografia nasce nel 1839
(175 anni fa) quando cioè lo studioso e uomo
politico François Jean Dominique Arago spiegò
nei dettagli all’Accademia di Francia l’invenzione
di Louis Mandé Daguerre, la dagherrotipia.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
La tecnica della
dagherrotipia
consisteva nell'
imprimere su una
lastra di rame rivestita
con particolari
sostanze sensibili alla
luce l'immagine
"catturata" dalla
camera oscura.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Si dovrà attendere il 1889 per vedere le prime
pellicole Kodak che con continue evoluzioni e
miglioramenti hanno accompagnato la fotografia
fino ad oggi.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Alla fine del 1800 il fisico francese Gabriel Jonas
Lippmann (1845 – 1921) riesce ad ottenere la
prima fotografia a colori stabile, grazie al suo
complicato metodo interferenziale. Nel 1908 gli
sarà conferito il Nobel per la fisica e si tratta
dell’unico alto riconoscimento scientifico dato ad
un ricercatore del mondo della fotografia.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Nel 1895, il mondo dell’immagine viene
“travolto” da un’altra rivoluzione: il cinematografo
dei fratelli Lumière, utilizzante pellicola 35mm,
come il Kinetoscope di Edison, ma volto, oltre che
a registrare le immagini, anche a proiettarle.
Nasce il cinema!
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Nel 1898 il fotografo dilettante
italiano Secondo Pia (era un
avvocato astigiano) fotografa
per la prima volta al mondo la
Sacra Sindone, rivelando la sua
natura di negativo fotografico e
contribuendo in maniera
determinante ad accrescerne la
devozione popolare e la
conoscenza.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Ma ecco all'inizio del 1900 (circa 100 anni fa) le
prime macchine fotografiche "portatili", cioè
molto più piccole delle camere
oscure utilizzate inizialmente,
macchine simili a
queste venivano
usate dai vostri
bisnonni.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Intanto, come abbiamo visto prima, nel 1924 in
Germania inizia la produzione della Leica I, la
prima macchina fotografica a 35mm: a essa
risponde, nel 1932, la Zeiss con
la Contax I, che darà
l’inizio alla grande
rivalità Zeiss – Ikon
con Leica.
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Leica I
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Nel 1959 accadono avvenimenti importanti:
viene presentata la Nikon F, la reflex
professionale per eccellenza, primo sistema
fotografico professionale caratterizzato da
ottiche (Nikkor), mirini intercambiabili e motore
elettrico per il trascinamento della pellicola.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Questo decretò il boom delle reflex e il sorpasso
del Paese del Sol Levante rispetto alla
Germania.
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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
La Yashica 124 G è una reflex
biottica prodotta dall'omonima ditta
giapponese tra il 1970 e il 1986.
L'obiettivo superiore riflette
l'immagine al vetro da cui si
controllano inquadratura e messa a
fuoco, l'inferiore è quello di ripresa,
attraverso cui l'immagine viene
impressa su una pellicola da 60mm
contro i 35mm del formato
"standard".
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LA FOTOCAMERA (DIGITALE)
Nelle fotocamere digitali il supporto di
registrazione delle immagini non è più una
pellicola, ma è costituito da un sensore che
"cattura" l'immagine e da una scheda di memoria
in cui poi l'immagine viene memorizzata. Ad ogni
immagine, che in gergo fotografico viene
chiamata "scatto", corrisponde un file nella
scheda di memoria.
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LA FOTOCAMERA
Quello che non cambia tra una macchina
fotografica analogica e una digitale è il fatto
che la fotografia ha origine dalla luce riflessa
dal soggetto inquadrato che viene convogliata
sulla pellicola
o sul sensore
grazie ad un
obiettivo detto
anche "ottica".
Teleobiettivo
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LA FOTOCAMERA
Ci sono molti tipi di ottiche: a lunghezza focale
fissa o zoom, macro, normali, grandangolari, fisheye, teleobiettivi...
Quello che li accomuna è l'essere costituiti da un
certo numero di lenti che permettono di
ingrandire o rimpicciolire il soggetto della foto.
Generalmente obiettivi a lunghezza focale fissa
danno risultati molto migliori a parità di prezzo
rispetto ad uno zoom, perché la loro costruzione è
più semplice.
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LA FOTOCAMERA
Obiettivi apparentemente simili possono
essere molto diversi perché, come si dice in
gergo, "più luminosi", oppure più "nitidi", in
funzione della qualità delle lenti utilizzate e
delle tecniche costruttive.
La luminosità di un obiettivo viene indicata
generalmente sullo stesso come "1:x" con x 1,
1.4, 2, 2.8, 4, 5.6, 8, 11, 16, 22. Minore è "x"
maggiore è la luminosità dell'obiettivo.
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LA FOTOCAMERA
Ci sono macchine
fotografiche con obiettivi
integrati, come le
fotocamere "compatte" e
le "bridge", altre con
obiettivi intercambiabili,
come le "reflex".
Queste ultime
generalmente sono più
costose.
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Schema funzionale di una reflex
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LA FOTOCAMERA
Fotocamere reflex
Nikon D4-S (2014)
(digitale formato FX o full frame)
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Nikon FM3 (2001)
(pellicola 35mm)
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LA FOTOCAMERA
Fotocamere bridge e compatte
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LA FOTOCAMERA
Ogni file di immagine è composto da molti puntini,
denominati pixel. Quanti più puntini ci sono tanto
più dettagliata è l'immagine. Il numero di pixel da
cui è composta un'immagine si chiama
risoluzione e viene generalmente indicata in
Mpixel (megapixel, cioè milioni di pixel).
Per esempio
2Mp, 5Mp,
ecc.
Da sinistra a destra immagini a maggior risoluzione
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LA FOTOCAMERA
E' importante scegliere la risoluzione ottimale sia
nella scelta della macchina fotografica, sia nella
fase di scatto della foto.
Risoluzioni alte servono solo per immagini da
stampare in grandi dimensioni oppure per
ingrandire piccoli dettagli della foto. Ma elevate
risoluzioni comportano elevati costi della
macchina fotografica e la necessità di computer
potenti per poterle gestire ed eventualmente
modificare (in gergo "ritocco fotografico").
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LA FOTOCAMERA
La macchina fotografica digitale ha sempre un
piccolo schermo in cui si vede l'immagine
scattata oltre a molte informazioni utili da
usare prima dello scatto e dopo.
Nelle reflex, nelle bridge e in alcune compatte
è presente anche un mirino, vale a dire una
piccola "finestrella" nella parte alta della
macchina che permette di "comporre
l'inquadratura" avvicinandoci l'occhio.
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LA FOTOCAMERA
Le macchine fotografiche digitali sono poi
dotate di una serie di pulsanti o rotelline, dette
ghiere per modificare le impostazioni di scatto,
per creare effetti speciali o per modificare le
foto dopo lo scatto.
Le ghiere più importanti sono quella "dei
tempi" e quella "dei diaframmi".
La ghiera dei diaframmi nelle reflex a pellicola
era posizionata sull'obiettivo e non sul corpo
macchina.
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LA FOTOCAMERA
ghiera dei diaframmi
pulsante
di scatto
mirino
schermo
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LA FOTOCAMERA
Non dimentichiamo infine il flash, che può
essere interno o esterno (più potente). E'
costituito da una piccola lampadina che grazie
ad un condensatore accumula energia e la
rilascia tutta insieme improvvisamente. Così si
genera un potente lampo di luce con cui il
soggetto della foto viene illuminato per il
tempo necessario affinché la sua immagine
venga impressa sul sensore della macchina
fotografica.
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PRIMA PARTE PRATICA
osservazione di fotocamere e accessori;
´ inserimento batterie, scheda memoria;
´ otturatore, diaframma, flash;
´ macchine analogiche e digitali;
´ domande varie.
´
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PARTE SECONDA
Tempi e diaframmi
´ Tecnica fotografica
´ Piccoli fotografi in azione
´
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TEMPI E DIAFRAMMI
In fotografia ed in ottica, il diaframma è
un'apertura solitamente circolare o poligonale,
incorporata nell'obiettivo, che ha il compito di
controllare la quantità di luce che raggiunge la
pellicola (in una macchina fotografica
analogica) o i sensori (in una macchina
fotografica digitale) nel tempo in cui l'otturatore
resta aperto (tempo di esposizione).
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TEMPI E DIAFRAMMI
Diaframmi
Otturatore a tendina
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TEMPI E DIAFRAMMI
La quantità di luce (regolata dall’apertura del
diaframma) e il tempo di esposizione (regolato
dal tempo di apertura dell’otturatore)
determinano la quantità totale di luce che
raggiunge il sensore mentre scattiamo la
fotografia. Essi sono i parametri fondamentali
per ottenere una buona esposizione.
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TEMPI E DIAFRAMMI
Si deve scegliere la giusta coppia apertura
rubinetto/tempo di riempimento. Se sbagliamo per
eccesso l’acqua si verserà, se sbagliamo per difetto il
bicchiere resterà semivuoto.
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TEMPI E DIAFRAMMI
L'apertura del diaframma viene indicata da un
valore f/x (f/1.4, f/2, f/2.8… : progressione
geometrica di ragione ¥2). Più grande è "x" più
è chiuso il diaframma e meno luce entra.
Il tempo di esposizione viene indicato con
frazioni di secondo del tipo: 1, 1/2, 1/4…
1/500, 1/1000… 1/8000: più grande è il
denominatore più piccolo è il tempo di
esposizione e meno luce entra. Ogni tempo
successivo è metà del precedente.
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TEMPI E DIAFRAMMI
Quindi per una corretta esposizione della foto
servono tempi di esposizione più lunghi
quanto più è chiuso il diaframma.
Il seguente disegno chiarirà il concetto meglio
delle parole.
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TEMPI E DIAFRAMMI
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TEMPI E DIAFRAMMI
Se sbagliamo la coppia apertura del diaframma /
tempo di esposizione per ECCESSO avremo una foto
sovraesposta come quella riportata sotto:
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TEMPI E DIAFRAMMI
Se sbagliamo la coppia apertura del diaframma /
tempo di esposizione per DIFETTO avremo una foto
sottoesposta come quella riportata sotto:
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TEMPI E DIAFRAMMI
Questa è la foto esposta correttamente:
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TEMPI E DIAFRAMMI
A questo punto vi chiederete: perché questa
complicazione? A cosa servono i diaframmi?
Potremmo usarne solo uno!
Ci sono due ragioni essenziali per cui servono i
diaframmi:
´ Scattare foto in condizioni di luce molto
scarsa o molto intensa;
´ Modificare la profondità di campo per creare
effetti particolari come far risaltare
maggiormente il soggetto
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DIAFRAMMI E PROFONDITA' DI CAMPO
f/2.8 sfondo sfuocato
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f/8 sfondo a fuoco
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TEMPI E DIAFRAMMI
La domanda a questo punto appare ovvia…
Come si fa a sapere la giusta accoppiata di
tempo e diaframma per scattare una foto
esposta correttamente?
Un particolare dispositivo nella macchina
fotografica, detto esposimetro, permette di
stabilire il corretto tempo di esposizione per
ogni diaframma fissato.
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TEMPI E DIAFRAMMI
Normalmente la fotocamera viene utilizzata in
modalità automatica (P) o con priorità di tempi
(Tv) o diaframmi (Av). In ogni caso la
fotocamera stabilisce da sola la coppia
tempo/diaframma che consenta una corretta
esposizione media.
Solo in certi casi particolari diventa necessario
usare la modalità manuale, come il controluce
o altre situazioni specifiche.
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TECNICA: STABILITÀ
La macchina fotografica deve essere
impugnata correttamente in particolare per
garantirne la massima stabilità e immobilità
nella fase di "scatto". Altrimenti si rischia di
ottenere immagini "mosse".
Il mirino è molto importante perchè consente di
impugnare la macchina fotografica in modo più
sicuro e stabile così da scattare foto di migliore
qualità.
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TECNICA: STABILITÀ
Osserviamo come alcuni grandi fotografi
tengono in mano il loro strumento!
Henri Cartier Bresson
© 2014 Mosele Alessandro
Oliviero Toscani
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TECNICA: STABILITÀ
Una corretta impugnatura è fondamentale, ma
non basta. Per tempi di esposizione più lunghi
di un certo tempo detto tempo di sicurezza la
foto sarà comunque mossa, con
un'impugnatura a mano libera.
Il tempo di sicurezza si può stimare come il
reciproco della lunghezza focale dell'obiettivo
montato. Per semplicità consideriamo 1/125 e
1/60 per chi ha la mano molto ferma.
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TECNICA: STABILITÀ
Ecco quindi che diventa indispensabile l'uso del
cavalletto o treppiede.
Guardate questi esempi e commentiamoli:
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TECNICA: COME INQUADRARE
La regola "dei terzi".
Il soggetto principale
risulta posizionato non
al centro dell'immagine
ma all'incrocio di
immaginarie linee che
dividono l'inquadratura
in 3 righe e 3 colonne.
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1
2
3
2
3
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TECNICA: COME INQUADRARE
Secondo la Regola
Aurea la parte più
importante di una
immagine deve essere
collocata vicino
all'angolo in basso a
destra
dell'inquadratura.
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TECNICA: COME INQUADRARE
Noi "leggiamo" le immagini allo stesso modo
in cui leggiamo un testo scritto: da sinistra
verso destra e dall'alto verso il basso.
L'angolo in basso a destra è proprio la zona
in cui noi concentreremo la nostra
attenzione per un periodo di tempo
maggiore.
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TECNICA: COME INQUADRARE
Le linee che "guidano"
l'occhio nella composizione, e
quindi all'interno
dell'immagine,
rappresentano un altro
metodo classico di comporre
una fotografia. Il tipico
esempio è quello di una
strada, o dei binari della
ferrovia, che "guidano"
letteralmente il nostro occhio
verso l'orizzonte.
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TECNICA: COME INQUADRARE
Le immagini troppo piene di elementi possono
distrarre lo sguardo. Si deve semplificare.
Diminuendo il numero di oggetti estranei
l'osservatore focalizza più facilmente la sua
attenzione sul soggetto primario.
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TECNICA: COME INQUADRARE
Un espediente molto
usato per semplificare
la composizione è
quello di escludere gli
elementi indesiderati
sfocando lo sfondo in
modo da enfatizzare il
soggetto in primo
piano.
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TECNICA: COME INQUADRARE
Un altro espediente per
semplificare è l'uso della
silhouette cioè la
riproduzione grafica del
contorno di un oggetto o
di una persona, che rende
l'immagine
bidimensionale togliendo
la sensazione della
profondità.
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TECNICA: MESSA A FUOCO
Prima di "scattare" la foto è necessario
assicurarsi che il soggetto sia "a fuoco".
Un soggetto a fuoco è nitido, altrimenti si dice
sfuocato. Una foto sfuocata assomiglia un po'
ad una foto mossa, comunque è un errore
grave.
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TECNICA: MESSA A FUOCO
La messa a fuoco consiste nell'inquadrare il
soggetto al centro del mirino premendo il
pulsante di scatto a metà. La messa a fuoco
corretta può essere segnalata da un suono e
dal cambio di colorazione del riquadro di messa
a fuoco nel mirino.
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TECNICA: MESSA A FUOCO
Il beep e il cerchietto che diventa verde
indicano la corretta messa a fuoco
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ESEMPI DI MOSSO E SFUOCATO
Qual è la foto mossa e quella sfuocata?
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TECNICA: MESSA A FUOCO DECENTRATA
Ora si pone un bel problema:
se la messa a fuoco viene fatta posizionando il
soggetto al centro, come è possibile realizzare
una corretta inquadratura con la regola dei terzi
senza sfuocare il soggetto?
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TECNICA: MESSA A FUOCO DECENTRATA
Ecco la soluzione! Si mette a fuoco il soggetto al
centro,
premendo
il pulsante di
scatto a metà
finché viene
completata la
messa a
fuoco.
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TECNICA: MESSA A FUOCO DECENTRATA
Continuando a tenere premuto il pulsante di
scatto a metà
si decentra
il soggetto
fino ad
ottenere la
composizione
o inquadratura
desiderata.
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TECNICA: USO DEL FLASH
E il flash quando si usa?
Provate a dirmelo voi!
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TECNICA: USO DEL FLASH
Il flash di usa principalmente in due casi:
scarsa luce ambientale, per cui servirebbe un
tempo di esposizione più lungo di quello di
sicurezza;
´ controluce, anche all'aperto, cioè quando il
soggetto inquadrato ha il sole o un'altra fonte
luminosa che lo illumina dietro e non davanti.
´
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TECNICA: USO DEL FLASH
In quale delle due è stato usato il flash?
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TECNICA: CONTROLUCE
Senza flash, soggetto
sottoesposto
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Senza flash, soggetto
esposto correttamente
Con flash, ma c'è
l'ombra dell'obiettivo
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Attrezzatura e tecnica sono solo l'inizio.
È il fotografo che conta più di tutto.
John Hedgecoe
PICCOLI FOTOGRAFI IN AZIONE
E adesso ….
… all'opera!
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SECONDA PARTE PRATICA
prove di impugnatura con diverse macchine;
´ prova di messa a fuoco;
´ prova di scatto con flash disabilitato con
verifica che il tempo di otturazione sia idoneo
perché la foto non sia mossa;
´ prova di scatto con posa "B" o tempi lunghi e
sorgenti luminose per disegnare oggetti.
´
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BIBLIOGRAFIA / WEBGRAFIA
´
´
´
´
´
´
´
´
John Hedgecoe, "Il manuale del fotografo", Mondadori 1993
http://www.nikonschool.it/corso-breve-storia-fotografia
http://www.3megapixel.it/tec_composizione.html
http://www.phototutorial.net/
http://www.fotopratica.it/?page_id=1100
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_fotografia
http://it.wikipedia.org/wiki/Diaframma_%28ottica%29
http://it.wikipedia.org/wiki/Otturatore_%28fotografia%29
Software libero di ritocco fotografico:
´ http://studioeubios.wordpress.com/extra/software-libero/
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