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DOMENICA 9 DICEMBRE 2012 SPORT BOLOGNA ■ XI Domani Bologna-Lazio Provaci ancora, fragile Krhin Nello stadio del ghiaccio Pioli rilancia l’eterna promessa La beneficenza LUCA BACCOLINI I TELONI sul prato del Dall’Ara ieri erano coperti da 5 centimetri di neve e i sedili da una tenue spolverata bianca. Se le previsioni non tradiranno, il sole di oggi scioglierà tutto e Bologna-Lazio domani si giocherà, pur nella morsa gelata dell’insolito lunedì di calcio che attende i rossoblù, ultima partita senza Portanova e senza il team manager Sanfelice. Alle 21 di domani la temperatura scenderà a -2° e Pioli ha già deciso le contromisure. Gioca solo chi darà garanzie sulla tenuta fisica. Infortuni muscolari da freddo, nella volata prenatalizia con Signori, Cragnotti, Galli ed altri ex a tavola al Campione prima della sfida ASPETTANDO Bologna-Lazio, il prepartita si gioca, per beneficenza, al Campione, il ristorante a Porta Lame di Beppe Signori e dei Gandolfi. Domani alle 13, un pranzo tra ex rossoblù ed ex biancazzurri raccoglierà fondi per la fondazione Niccolò Galli, che assiste vittime di incidenti stradali. Ci saranno Sergio Cragnotti, patron della Lazio ai tempi di Beppegol, e Giovanni Galli, padre dello sfortunato Niccolò, scomparso 11 anni fa, cui si aggiungeranno alcuni ex calciatori di Bologna e Lazio. Il “conto” del pranzo andrà in parte alla fondazione, così come in beneficenza andranno i proventi dall’asta di sei bottiglie Magnum di Pugnitello 2010. (l. bort.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Il gruppo Salieri sbanca Veroli (81-71): in luce anche Harris, Cutolo e Mosley. Decisiva nel finale una tripla di Verri Basket Pecile guida il blitz della Biancoblù L’unico gol in carriera segnato proprio alla Lazio, in marzo. Poi si fece male 3 gare di campionato più la Coppa Italia in 11 giorni, sono da scongiurare. È anche per questo che ieri, nelle prove innevate di Casteldebole (con il campo principale fuori uso), il tecnico ha ributtato Krhin nell’urna delle prime scelte, preferendolo a Guarente e spostandolo dal centro alla mezzala, «anche se io lo vedo sempre come un centrale, in difesa o a centrocampo», ripeteva proprio Pioli poco tempo fa, dopo averlo saggiato alla guida della retroguardia. L’ascesa dello sloveno, fin qui, è stata sempre rimandata. Carmine Longo l’aveva preso dall’Inter nel luglio del 2010, pagandolo 2,3 milioni per la comproprietà. «Fu l’unico mio errore di mercato. Lui non era ancora in condizione, e io fui cocciuto», confessò un giorno l’ex ds, che lo comprò nonostante il malleolo fratturato in uno scontro con Thiago Motta in amichevole. Poi, dopo un 2011 di riabilitazione e rare comparsate, la maledizione del legamento crociato, rotto contro il Palermo nell’aprile del 2012. Di fatto, pur essendo domani il giocatore in campo con più mesi di militanza rossoblù, Krhin non ha mai cominciato una stagione con più di un mese di continuità. Domani può essere la sua chance, in un ruolo non congeniale, reso però necessario dall’infittirsi di appuntamenti e da un turnover quasi obbligato. L’alternativa tattica gliel’ha creata Pioli domenica scorsa, facendogli giocare il secondo tempo con l’Atalanta da difensore centrale. Se mancherà Sorensen, come pare, il primo sostituto di Antonsson e Cherubin, nella difesa a quattro, è proprio Krhin. «Io mi adatto ovunque, pur di giocare», aveva lasciato detto il ragazzo, che ancora attende di confermare la profezia di Mourinho («ha tutto ciò che serve per diventare un campione»). Un solo gol segnato in carriera, ma proprio contro la Lazio, l’11 marzo, poco prima del crac. Forse domani è la sua rivincita. © RIPRODUZIONE RISERVATA FROSINONE — Settimo sigillo per la Biancoblù (81-71), che rimane seconda in classifica e si lascia alle spalle la batosta con Scafati. Veroli, costretta alla sesta sconfitta interna, è stata superata con merito, ma solo all’ultimo giro, con la tripla di Verri per il 76-69 a 50” dalla fine: quel tiro ha gelato i ciociari, tornati a -4 con due triple di Walker. In testa per tre quarti di gara, Salieri ha avuto punti caldi da Harris (19, 4/7, 3/5 da tre), capitan Pecile (19, 8/8 ai iberi) e presenza da tutti, anche se ne ha uti- lizzati solo otto, fra cui Drenovac, in campo solo nei 4’ iniziali, non a caso quelli peggiori (14-2 al 7’): altra bocciatura netta per il serbo. Ma tutto il resto è stato bello, la sorpresa del campionato ha rimesso sul tavolo i suoi assi, difesa (15 recuperi) e sempre qualche colpo a sorpresa. Veroli non ha mai desistito, la BBB qualcosa ha regalato, rallentando alla fine, inciampando in palle perse, falli in attacco, un tecnico a Vitali a 6’, ma sempre col bastone del comando in mano, rimpallando le folate di Veroli (ultimo pareggio a 45 a 16’ dal termine) e soprattutto metabolizzando una partenza che poteva azzerare il morale. La slavina infatti è arrivata subito e forse è stata un bene: 0-12 iniziale e 5’20” per segnare il primo cesto, con Mosley. Preso atto che l’usato sicuro rimaneva imprescindibile, La Virtus A Venezia e in tv a cercar punti per la Coppitalia SALIRA’ in laguna la Virtus stasera, al Taliercio di Mestre contro la Reyer Venezia (ore 20, diretta RaiSport) per una partita difficile, contro un’avversaria in crisi, ma con ambizioni superiori. E soprattutto tenterà di continuare la corsa alle Final Eight di Coppa Italia. I bianconeri sono quinti, ma nelle cinque gare che rimangono del girone d’andata sono attesi da un calendario duro: Venezia, Sassari e Cantù in trasferta, Siena e Brindisi alla Unipol. Finelli, dopo aver sciolto il nodo Gigli, disporrà dell’organico tipo, chiamato ad affrontare una Reyer che sin qui ne ha vinte solo 3 su 10, però cova ben altre ambizioni. Anche per questo oggi la panchina di Mazzon è a rischio. «Venezia — dice Finelli — ha dodici giocatori veri, ed è l’unica assieme a Milano ad avere speso tanto sul mercato. Ma non dovremo pensare solo a loro. In ballo ci sono la nostra crescita e identità, che si possono testare soprattutto in trasferta». Così come la qualità dell’attacco, troppo altalenante. La Virtus è penultima in serie A nei tiri da due (48%) e negli assist (9, contro i 15 di Sassari), chiari sintomi di un gioco farraginoso. (f. fo.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Harris in azione Sette tifosi della Fossa sono scesi in Ciociaria per tifare contro, con cori e striscioni Salieri è passato a zona e rimesso i fedelissimi. Dopo l’1/10 iniziale, sono piovuti solo cesti: Harris è stato il terminale di un gruppo abile a correre e a creare, capace di risalire la corrente con forza. Dal sorpasso di Cutolo (21-20 all’11’), la progressione è stata imperiosa, con cinque triple, fino al 38-25 (38-13 il parziale in 12’) al 17’, prima di rallentare un attimo avvicinandosi all’intervallo. Da Bologna qualcuno è sceso, ma dell’opposizione. Sette tifosi della Fossa dei Leoni hanno cantato contro la Biancoblù ed esposto numerosi striscioni, tra i quali “Questa non è la Fortitudo”, «Fortitudo 2011, voi ci avete tolto la squadra noi tifiamo a modo nostro» e “Non nominate il nome di Fortitudo invano”. Si tratterebbe del primo assaggio di quella che potrebbe essere una contestazione ben più pesante venerdì 21 al PalaDozza nel match con Barcellona e il 6 gennaio al PalaRuggi con Imola, la cui curva è gemellata con gli ultras bolognesi. Feste calde, quindi. (f.fo.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Repubblica Bologna