N.87 dicembre (7,34Mb Pdf)
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Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Brescia - Euro 0,20 GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITÁ, CRONACA, CULTURA E POLITICA L’8 settembre a Cefalonia Le sorprese sotto l’albero ANNO XV N. 87 - DICEMBRE 2009 La nuova scuola materna 1 sommario sommario 3 4 5 6 8 14 18 25 31 32 34 34 36 38 39 42 48 50 Editoriale Numeri utili Don Luigi è parroco a Monzambano L’8 settembre a Cefalonia Dicembre e la Val d’Ultimo Notizie dall’Amministrazione Cronaca Gli Sherpa Cross Line in primo piano Pensioni e dintorni Noi e la legge Noi e il fisco Torta paradiso Anima e cuore A tutta penna Arte & dintorni Sonno e sogno Nel bosco Vincenzo Gitti 1856-1945 Don Abbondio Gruppo Micologico Naturalistico Taca Banda Primo gennaio 2009. La neve su Guidizzolo 2 La prima neve sulle montagne della Val d’Ultimo TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi del d. lgs n. 196 del 30-06-2003 I dati in possesso della redazione de "la Notizia" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostro possesso anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere la cancellazione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione dei dati od opporsi al trattamento stesso. editoriale Andrea Dal Prato A tre anni e mezzo del mandato amministrativo giungerebbe spontaneo “tirare le somme” dell’operato di questa nuova giunta, così, forse, cercherebbe di fare qualcuno al nostro posto. Ma noi, che tutto siamo fuorchè ordinari e scontati, abbiamo voluti sorprendervi, almeno un pò, chiedendo al “parlamentino” che ci governa cosa vorrebbe trovare sotto l’albero natalizio. Una richiesta perfettamente riuscita, in sintonia con le feste che stiamo vivendo e dalla quale sono emerse risposte chiare e decise; risposte che, al di là dei buoni propositi, vorremmo diventassero realtà. Alla domanda: “Quale è il progetto che vorrebbe trovare sotto l’albero e vedere realizzato entro il prossimo anno?” I nostri amministratori non si sono persi d’animo e ci hanno risposto in questo modo: Graziano Pelizzaro - Sindaco Senz’altro nel 2010 voglio vedere partire i lavori della tangenziale di Guidizzolo, come ha promesso la Provincia. Ma mi piacerebbe anche aiutare quelli che l’hanno perso a trovare un nuovo lavoro. E poi, vorrei vedere a Guidizzolo un clima di confronto politico e sociale più sereno e più corretto, con meno polemiche e tensioni, che non giovano a nessuno.” Emi Ghisolfi Vice Sindaco - Assessore Politiche sociali e della famiglia In questo periodo molte sono le necessità, molte le richieste degli utenti all’ufficio dei servizi sociali. Credo che, tra tutte, però, la più pressante sia quella di alloggi a canone moderato o sociale. Già sono in costruzione dieci unità, ma molte le domande e diverse le tipologie dei richiedenti: anziani soli o con badante, invalidi, coppie con disabilità. Renato Azzini - Assessore Biblioteca - Teatro - Promozione del Territorio Guidizzolo ha una perla nascosta, San Lorenzo, chiuso all’interno di una proprietà privata e quindi, necessariamente, aperto in orari stabiliti o su richiesta. Sarebbe bello arrivare, trovare un ampio parcheggio, passeggiare nel parco circostante, visitare l’Oratorio con orari più ampi, sostare e ristorarsi nell’agriturismo o trattoria ricavati nella cascina retrostante attualmente in disuso. Riconosco che è un sogno, ma è bello poter sperare che si avveri. Claudio Busca - Assessore Sicurezza - Patrimonio comunale - Viabilità Tra tutte le cose che vorrei trovare, una in particolare spicca sopra le altre, si tratta del Risparmio Energetico. Sarebbe bello che Babbo Natale ci dotasse di impianti fotovoltaici su tutte le strutture comunali abbattendo così totalmente i costi dell’energia elettrica e regalando ai cittadini 365 quintali annui di CO2 eliminate dall’aria che respirano. Cosi come anche dotare le vie del paese con una illuminazione con lampade a led risparmiando il 35% dei costi di energia ed eliminando 30 quintali annui di CO2. E un impianto solare termico presso il centro sportivo per fornire acqua calda riscaldata dal sole risparmiando notevolmente gas e ancora CO2 . Comunque Babbo Natale o no il regalo è già impacchettato, basta aprirlo, e lo si farà nel 2010. Cesare Maccari - Assessore Promozione attività sportive - Educazione allo sport Sono convinto che avremo il nuovo campo di Tamburello perfettamete illuminato, la pista di atletica asfaltata in modo da poter essere usata da tutti i cittadini; gli appassionati podisti, gli atleti delle varie specialità e i giovani ciclisti. Ultimo sogno il laghetto per la pesca sportiva. Giacomino Milani - Assessore Lavori pubblici - Territorio - Ambiente Da molto tempo si parla della nuova Scuola Materna, la sua realizzazione è il mio sogno che spero diventi realtà. Laura Toniato - Assessore Politiche culturali e scolastiche Sotto l’albero di Natale, o meglio accanto al Presepe, mi piacerebbe trovare maggior coesione sociale, più coerenza e rispetto per le persone. Molto di questo passa attraverso il riconoscimento reciproco delle proprie identità culturali percepite e vissute come ricchezza e non quali momenti di divisione. Ciò da parte di tutti. Penso ai bambini e ragazzi delle nostre scuole ai quali abbiamo il dovere di passare idee e comportamenti che guardino al futuro, ad un futuro auspicabile. E lancio una piccola idea concreta: desidererei veder realizzato un progetto di alfabetizzazione continua verso i nostri concittadini di altre Nazioni. In particolare delle donne le quali, per quanto già promosso, partecipano con grande entusiasmo. L’integrazione, il rispetto e la civile convivenza devono passare da una adeguata forma di comprensione e di dialogo. In famiglia, soprattutto tramite le donne, mogli e madri, si perfeziona un processo di integrazione sociale che sviluppa un generalizzato senso di appartenenza alla Comunità. Una squadra di persone che ha deciso di impegnarsi a favore della collettività, che appare fortemente motivata e che dovrà sempre dimostrarsi all’altezza dei molti consensi ricevuti dai cittadini di Guidizzolo, per contribuire a rendere grande il nostro paese e anche perchè li “terremo d’occhio” per altri 18 mesi. Le sorprese sotto l’albero 3 DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Dal Prato CAPO REDATTORE Graziano Pelizzaro REDAZIONE Giulia Avanzi Sergio Desiderati Laura Leorati Elodio Perani Giovanni Zangobbi Paolo Zani COLLABORATORI Giorgio Arienti Francesca Cappa Filippo Cerini Cristina Delmenico Marta Leali Francesca Lugoboni Donatella Lusenti Franco Mondadori Francesca Pesci Francesca Piazza Luca Piazza Mariavittoria Spina Giulia Stuani Sandra Tosi Davide Truzzi PROGETTO GRAFICO Claudia Dal Prato EDITORE Centro Culturale “San Lorenzo” via Virgilio, 25 46040 Guidizzolo (MN) Tel. 348 3115232 e-mail: [email protected] R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00 Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995 MUNICIPIO - tel. 0376 819201 CARABINIERI - tel. 0376 819006 - 112 VIGILI URBANI - tel. 0376 840241 PRO LOCO Guidizzolo - tel. 0376 1620426 GAS (metano) - Pronto intervento tel. 800 905 440 BIBLIOTECA COMUNALE - tel. 0376 840435 Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428 Oratorio San Lorenzo - tel. 335 1211999 FONDAZIONE “RIZZINI” onlus - tel. 0376 819120 FONDAZIONE “NonSoloArte” - tel. 0376 840303 ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059 ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023 Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326 PARROCCHIA Birbesi - tel. 0376 819602 PARROCCHIA Guidizzolo - tel. 0376 819052 POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091 SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869 PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388 Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653 ORARIO DI APERTURA Da lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13 Sabato: dalle 10 alle 12 COSTO MODULI 1 modulo verticale: mm 60 x 38 E. 40,00 2 moduli orizzontali: mm 60 x 82 E. 70,00 4 moduli orizzontali: mm 60 x 170 E. 110,00 1/2 pagina: mm 124 x 170 E. 180,00 Pagina intera: mm 277 x 170 E. 340,00 4 • Dr. Orfeo Valerio Galvani Ambulatorio 0376 819794 - abitazione 0376 819096 Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30 Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento) • Dr. Giuliano Ponti Ambulatorio 0376 819475 - abitazione 0376 819177 Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30 Giovedì: dalle 16.30 alle 19 • Dr.ssa Doriana Bertazzo Riceve su appuntamento tel.0376 83040 - 8384500 Presso Ambulatorio dott. Galvani Martedì e Venerdì dalle 14 alle 15 • Dr.ssa Angela Gatti - tel. 338 2619350 Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.30 alle 18.30 Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109 Lun. Merc. Ven. : dalle 10.30 alle 12 Mar. Gio.: dalle 17.30 alle 19 Ufficio Tecnico: lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12.30 sabato dalle 10 alle 12 Pediatra di base • Dr.ssa Stella Schena - tel. 348 2976673 Lun. Mart. Giov.: dalle 9.30 alle 12.30 Merc.: dalle 16 alle 19 - Ven.: dalle 14 alle 17 • Dr.ssa Giancarla Cavalli - tel. 0376 868173 Assistente sociale: lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12.30 NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO tel. 800-228521 (Guidizzolo 0376 819005) Polizia Municipale: mercoledì e sabato dalle 9 alle 11 Su appuntamento tel. 0376 840241 Ambulatorio igiene pubblica - tel. 0376 846713 Amb. vaccinazioni pediatriche - tel. 0376 846705 Servizio di medicina veterinaria - tel. 0376 846724 Servizio igiene degli alimenti - tel. 0376 846737 Servizio medicina del lavoro - tel. 0376 846733 Igiene dell’edilizia ed igiene pubblica - tel. 0376 846738 Segreteria e protocollo: Da lunedì a sabato dalle 9 alle 12.30 APERTURA invernale lun. 9-12 / 14.30-18.30 mar. giov. 14.30-18.30 mer. ven. 9-12 sab. 9-12 estivo 9-12 / 15-19 15-19 9-12 Stampa: Arti Grafiche Studio 83 (VR) Cellofanatura e spedizione postale Coop Service s.c.r.l. Virle Treponti (BS) • Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733 Prenotazione visite: 0376 840433 (8.30-12.30) Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento) Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento) Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189 AVIS - AIDO - tel. 0376 840177 Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292 Amici di Rebecco - tel. 0376 819678 Associazione Commercianti - tel. 0376 818715 Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172 Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 0376818419 Corpo Bandistico - tel. 0376 840090 CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253 Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516 GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240 Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382 Tutti i giorni dalle 8 alle 19 ORARIO DI APERTURA Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30 Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30 ORARIO DI APERTURA DOMENICALE Maggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00 Ottobre - Aprile dalle 15.30 alle 17.30 estivo invernale GUIDIZZOLO Festivi: Prefestivi: Feriali: 8 - 9.30 - 11 - 18 19 7.30 - 18 17 18 17.30 BIRBESI Festivi: prefestivi Feriali: mart. giov. 9.30 18.30 8.30 18.00 REBECCOPrefestivi 18 17 Don Luigi è parroco a Monzambano Don Luigi Milani, curato a Guidizzolo negli anni ‘90, dopo aver retto per sei anni la parrocchia di Buscoldo è stato chiamato alla parrocchia di Monzambano. In segno di affetto e in ricordo del suo operato, molti guidizzolesi con il parroco don Libero e don Adriano hanno partecipato al suo solenne ingresso. La comunità di Monzambano, nella prima metà di Ottobre, ha vissuto due giorni di forte esperienza umana e di profonda fede religiosa. Domenica 4, si è stretta attorno a don Elio Santini per dargli, non senza rammarico, il saluto di commiato, dopo averlo avuto per 32 anni come parroco solerte, guida prudente e sicura, solido punto di riferimento per fedeli e cittadini. Domenica 11, il paese si è ritrovato tutto unito per dare il saluto di benvenuto al successore e nuova guida della Comunità parrocchiale: don Luigi Milani. Il giovane sacerdote già ricco di varie esperienze pastorali in Sermide, Asola e Guidizzolo, ha lasciato da ultimo la parrocchia di Buscoldo, dove per 6 anni è stato parroco. Nel pomeriggio, sul sagrato della chiesa, il nuovo parroco era atteso da un folto numero di Monzambanesi. Entrato nel territtorio della sua nuova giurisdizione, ha voluto compiere un gesto significativo, fermandosi per un momento di preghiera nell’Oratorio della S.S. Trinità in Olfino e poi in quello della Beata Vergine Annunziata. Oltre all’espressione di fede personale si è visto in quel gesto un messaggio e un invito all’unità per la popolazione che vive sparsa in un ampio territtorio. Il saluto del sindaco Dott. Maurizio Pellizzer a nome della Comunità civile, ha preceduto l’ingresso nella solennità della Chiesa di San Michele del nuovo pastore che ha quindi ricevuto il benvenuto di un rappresentante della Comunità parrocchiale, seguita dalla lettura del decreto di nomina. Nella sua prima omelia, don Luigi, pur traendo spunto dal Vangelo domenicale, ha esposto il suo programma pastorale intrecciato di agganci con il passato, ma aperto a quelle innovazio- Ph Gianfranco Ruffoni Ph Gianfranco Ruffoni ni che l’impronta personale e il cammino della Chiesa richiedono. Bello il parallelismo tratto dal dipinto del pittore Della Rosa, riprodotto nell’immaginetta ricordo distribuita ai presenti: Maria, all’apparire dell’angelo annunziante, lascia cadere il libro della Bibbia sul quale leggeva e si mette in ascolto delle parole del messaggero. L’Antico che va, il Nuovo che arriva. La lettura di un caro saluto e benvenuto inviato da don Elio chiude la cerimonia religiosa. Auguri don Luigi. Paolo Saccoman servizi ecologici . spurghi civili ed industriali Paninoteca SISAL, Superenalotto, Ricariche telefoniche Tel. 0376-818420 . spurghi civili ed industriali . videoispezioni con localizzazione elettronica di rottura tubazioni . smaltimento fanghi . ritiro e smaltimento alimenti scaduti . preventivi gratuiti . servizio 24 h milani s.r.l. 46040 guidizzolo . mn . via marchionale 18 cell. 335 7587441 . tel. 0376 849544 . www.milanisrl.com Gruppo Alpini Guidizzolo tel. 0376 819516 5 L’8 settembre a Cefalonia Quando l’armistizio con gli anglo-americani cambiò le sorti del popolo italiano, l’8 settembre 1943, Gino Vaccari era a Cefalonia, uno dei circa 12.000 soldati tricolori che presidiavano le isole greche di Corfù e Cefalonia. Dove alcuni giorni dopo si compirà uno dei più terribili eccidi di tutta la guerra. Oggi Gino Vaccari, classe 1914, vive a Birbesi di Guidizzolo e mantiene su tutta la sua vita, ma soprattutto su quei terribili giorni, una lucidità straordinaria. “Pensare, ci dice, che per la guerra io non dovevo nemmeno partire”. All’epoca risiedeva a Gabbiana. “Ero orfano di guerra, rammenta, mio padre era caduto durante la 1ª guerra mondiale ed io di lui non ho ricordo”. Pensò ad un errore quando ricevette il precetto. “Deve esser- 6 ci uno sbaglio, disse ai Carabinieri che gli chiedevano di partire”. I militari dell’Arma, ricorda, furono molto gentili. Le nuove leggi non tenevano conto degli orfani: si doveva arruolare. E partì. Destinazione Merano dove compie l’addestramento necessario e gli viene assegnato l’incarico di autista. Da Merano parte per l’Albania, quindi tre mesi a Corfù poi Cefalonia nella Divisione Acqui. “I primi tempi, ci dice, furono tutto sommato tranquilli, anche nei rapporti con i non molti tedeschi presenti sull’isola. Con il mio camion ero addetto al trasporto dei rifornimenti. Una volta per la verità venni bombardato, ma mi salvai”. L’8 settembre cambia le carte in tavola. La storia negli ultimi anni ha assunto i propri contorni. Il generale Gandin, comandate dell’Acqui, non consegna le armi e dalla Germania con l’ordine di sopprimere i ‘traditori italiani’ partono 5 battaglioni di fanteria e 2 gruppi di artiglieria da montagna: l’eccidio fu tremendo. Man mano che gli italiani cadevano nelle mani dei tedeschi venivano trucidati. Complessivamente i caduti saranno quasi 10.000. Anch’io, prosegue nel suo racconto Gino Vaccari, venni fatto prigioniero. Essendo autista non avevo partecipato in prima linea ai combattimenti; forse questo mi risparmiò la fucilazione. Ma non l’internamento. Caricati su un treno iniziammo il nostro viaggio che io speravo ci potesse portare in Italia. Ma non accadde. Non so quanti giorni viaggiammo. Alla fine ci ritrovammo in un campo di concentramento ai confini con la Francia. Quella fu la nostra destinazione. Insieme a prigionieri di altre nazionalità. Lavoravamo tutti, ma non eravamo tutti uguali: noi italiani venivamo considerati dei traditori. Talvolta non solo dai tedeschi ma anche dagli altri prigionieri. Questi ultimi, pur se raramente, ricevevano dei pacchi viveri dalle organizzazioni di soccorso; noi quasi mai. Quasi nessuno era disposto a condividere qualcosa con noi italiani. Rimasi lì fino all’arrivo degli americani. La guerra era finita. Di Cefalonia e quel massacro si è parlato poco. Tutti quegli uomini non furono certo dei traditori; furono piuttosto dei martiri e degli eroi”. Così Gino Vaccari si è salvato ed ancora oggi, dopo oltre sessant’anni, ricorda quei giorni; rilegge quanto sugli avvenimenti venne scritto; conosce tutto a memoria, una memoria resa ancor più viva dall’aver vissuto da protagonista una delle pagine più crude della seconda guerra mondiale. Sergio Desiderati Per gentile concessione de “IL GAZZETTINO” STOP AND GO F.lli Turini BAR - TAVOLA CALDA SELF SERVICE RICEVITORIA SUPER ENALOTTO VIA. GALILEO, 4 GUIDIZZOLO - TEL. 0376 847054 7 Dicembre e la Val d’Ultimo di Francesca Lugoboni Con l’inverno ormai alle porte, chi non sente il bisogno di rifugiarsi negli affetti e nelle tradizioni più vere? Perché allora non recarsi nella suggestiva Val d’Ultimo, dove ancora permangono i vecchi riti di una volta?! La Val d’Ultimo è una valle ricca di innumerevoli boschi e prati, situata nei pressi della più famosa Merano, dove antichi masi rurali ne caratterizzano il paesaggio. La valle è per tutta la sua lunghezza fiancheggiata dalle creste del gruppo dell’Ortles e vi si dislocano meravigliosi pascoli alpini e numerose malghe. Per questo alpinisti ed escursionisti godono di un’ampia scelta fra passeggiate ed interessanti percorsi in alta montagna. Arrivare fin qui non è per nulla difficile: l’uscita dall’autostrada è quella di Bolzano Sud, si prosegue quindi con la superstrada MeBo in direzione di Merano fino all’uscita di Merano Sud, si segue fino a Lana e, all’ingresso dell’abitato, 8 si svolta a destra e si tiene per la Val d’Ultimo. La valle è lunga circa 40 Km e quasi subito, dopo alcuni tornanti, si giunge a San Pancrazio, centro più grande della bassa Val d’Ultimo. Impossibile non notare il campanile della chiesa che, dal centro del paese, si innalza con i suoi quasi 60 metri d’altezza. Proprio dove oggi sorge la chiesa neogotica vi era un tempo la chiesa più antica della valle, i cui resti sono ancora ben visibili. Seguendo la strada principale si raggiunge Santa Valburga, capoluogo e sede del comune di Ultimo che racchiude tutta la Val d’Ultimo superiore. La ridente località si estende su di un naturale gradone dal quale è possibile godere di una meravigliosa vista sul Lago di Zoccolo e sulle circostanti vette fino ai monumentali ghiacciai dei terminali dell’Ortles. Di poco sopra l’abitato, sorge il villaggio di San Maurizio che offre un caratteristico esempio delle costruzioni in legno tipiche della valle. Ancora qualche chilometro fra tornanti e bellissimi scorci per arrivare a San Nicolò, un piccolo gioiello circondato da prati e boschi che giace sulla costa esposta al sole. San Nicolò è un rinomato centro di villeggiatura, in posizione tranquilla, ricco di numerosi e antichi masi contadini. Poco più avanti si incontra Santa Gertrude. Ultimo paese della valle , costituisce il punto di partenza ideale per numerose escursioni verso la Val Martello e la Val di Rabbi, entrambe nel gruppo del Cevedale. Dal centro dell’abitato, una stretta strada conduce a Fontana Bianca, nel cuore delle montagne più alte della Val d’Ultimo. Una volta giunti al parcheggio ci si trova di fronte al piccolo Lago di Fontana Bianca, completamente immerso nel bosco. Va inoltre ricordato che all’ingresso di Santa Gertrude si erige il più impressionante monumento naturale della provincia di Bolzano: tre larici millenari. Trattasi di tre larici che si trovano in un bosco che protegge i masi lì attorno dalle valanghe e che costituiscono gli ultimi testimoni di quelli che furono i primi insediamenti umani, quando la più interna Val d’Ultimo era ancora popolata da orsi, lupi e linci. È curioso come su di un larice abbattuto dal vento negli anni trenta, siano stati contati più di 2000 anelli di accrescimento. Gli unici tre sopravvissuti, segnati da tempeste ed intemperie, vengono considerati le più antiche conifere d’Europa. Tanti e svariati sono dunque i motivi per organizzare una fuga in questa poco rinomata ma non per questo meno suggestiva valle. Consulenza e sostegno psicologico Da Novembre è presente un nuovo servizio nel rire scelte consapevoli Comune di Guidizzolo. - consulenza relativa agli stili di comunicazione Le Dott.sse Psicologhe Emanuela Mandosi e - gestione dei conflitti Mara Savi, che hanno maturato esperienze di Per la collettività intervento Psicologico in aree diversificate, tra - corsi di formazione per privati o operatori del cui Psicologia Scolastica, Clinica, dello Sport, settore socio sanitario del Lavoro e dei Processi Formativi, aprono il loro - laboratori e progetti per la prevenzione del disastudio. gio psicologico Sarà possibile ricevere consulenza e sostegno - orientamento scolastico e professionale Psicologico nelle seguenti aree: - corsi sulla comunicazione efficace e sugli stili Infanzia - Adolescenza relazionali - prevenzione del disagio psicologico e delle con- - sportelli di ascolto psico-educativo per Scuole dotte devianti di ogni ordine e grado - prevenzione, diagnosi e consulenza dei disturbi - sportelli comunali per il sostegno alla genitoriadell’alimentazione lità e per la mediazione familiare - prevenzione, diagnosi e trattamento dei disturbi - serate a tema per Comuni, Enti e Istituzioni specifici dell’apprendimento (dislessia, disorto- - incontri di gruppo riguardanti tematiche specigrafia, disgrafia, discalculia) fiche - diagnosi e consulenza dei disturbi della condotta - gruppi di Auto Mutuo Aiuto e dei disturbi da deficit di attenzione (iperattività) Modalità di intervento: - sviluppo delle abilità personali - individuali - bullismo - coppia - disagio scolastico e prevenzione dell’abbando- - gruppi di sostegno psicologico no scolastico - orientamento scolastico e professionale Famiglia - consulenza relativa agli stili educativi e individuazione di strategie per la comprensione delle SETTEMBRE 2008 dinamiche familiari - gestione dei conflitti Adulti - ascolto, sostegno e consulenza nel risolvere problemi FALEGNAMERIA “La casa dei tuoi sogni” w w we. consulenza c a i o l a .relativa c o m ai disordini ali- diagnosi mentari (anoressia nervosa, bulimia), obesità - consulenza psicologica preventiva e di accompagnamento per interventi di medicina estetica e per programmi di dimagrimento - gestione dell’ansia e dello stress quotidiano - consulenze per persone che si trovano ad assistere soggetti non più totalmente autonomi (traumatizzati, anziani colpiti da demenza…) Periodicamente, presso lo studio, verranno offerti - orientamento professionale interventi, attività e incontri promozionali gratuiti o Coppia a tariffa agevolata che verranno segnalati alla po- ascolto e sostegno in periodiVIAdi CAVRIANA crisi o perN.30/A favo-T.0376.819538 polazione.F.0376.848091- SALO’ LARGO DANTE N.2 GUIDIZZOLO Per informazioni e appuntamenti contattare: Dott.ssa Emanuela Mandosi 333 6848335 - Dott.ssa Mara Savi 333 4698189 STUDIO PSICOLOGIA VIA RODELLA 1 - 46040 GUIDIZZOLO (MN) NOVEMBREDI2008 w ww .c ai ol a. co m FALEGNAMERIA “La casa dei tuoi sogni” GUIDIZZOLO VIA CAVRIANA N.30/A T.0376.819538 F.0376.848091- SALO’ LARGO DANTE N.2 9 salute Argomenti medici semplificati da Elodio Perani di Guidizzolo La dinamica fisiologica e l’incremento funzionale nell’atto respiratorio L’apparato respiratorio ha la funzione di captare uno dei gas presenti nell’atmosfera. l’OSSIGENO, che vi si trova diffuso mediamente nei 21 %. Questo gas, O2, avendo una forte pressione nell’aria ispirata, passa dagli alveoli respiratori ai capillari che li rivestono, entra nel circolo ematico e si lega all’emoglobina dei globuli rossi. Successivamente, attraverso l’albero circolatorio, viene ceduto ai tessuti che lo utilizzano in tutte le reazioni biochimiche fino a formare anidride carbonica CO2, che rientra nell’albero respiratorio per essere espulsa. Da questo meccanismo emerge che l’apparato respiratorio è divisibile in due funzioni base, quella di scambiatore gassoso che capta ossigeno ed espelle anidride carbonica attraverso la dinamica respiratoria regolata dagli omonimi muscoli e quella che tratta dei fattori metabolici di utilizzazione dell’ossigeno e produzione dell’anidride carbonica quali. nel nos1ro caso, la massima potenza aerobica, la soglia anaerobica, la capacità e la potenza lartacida, ecc .. Entrando quindi nella prima funzione distinguiamo nel mantice respiratorio due strutture: la gabbia costale con i suoi specifici muscoli ed il diaframma. La loro concorde dinamica, viene ricercata sia in patologia che in situazioni in cui è desiderabile ed utile migliorare l’introito di ossigeno sia per benessere che per necessità atletica. Di questo si occupa la fisioterapia respiratoria che viene trattata ed applicata in molteplici situazioni. Le varie manovre richiedono uno stato iniziale di rilassamento partendo in posizione supina. Esistono due tipi di esercizi: quelli assecondati che sì mettono in atto inizialmente per dimostrare come si possano superare i limiti di una respirazione minimale e quelli contrastati che hanno il significato di alienamento per il maggior sviluppo di tutti i meccanismi che entrano nella dinamica respiratoria e che vanno usati quando si sia in presenza di un potenziale respiratorio sicuramente migliorativo. Prima degli esercizi muscolari, vanno eseguiti quelli articolari: Esercizi articolari 10 1. Vertebro-verlebrali o trattivi de! rachide; 2. Sterno-costo-claveari in cui, a soggetto supino su un cuscino duro e stretlo, il fisioterapista impone una pressione sulle spalle verso il basso; 3. Vertebro-costali in cui, a soggetto prono su un cuscino duro e stretto, il fisioterapista impone una pressione sulle spalle verso il basso; Ambedue questi esercizi possono essere coadiuvati in posizione eretta con mani ai fianchi, proiezione del gomiti in avanti e in dietro mentre iì fisioterapista forza il movimento. Esercizi muscolari Rieducazione costale A paziente in decubito dorsale il fisioterapista poggia, senza premere le mani sul torace ed accompagna passivamente i movimenti respiratori. Successivamente l’assistenza diviene attiva e contrastata ed il fisioterapista accentua gradatamente i movimenti fisiologici del torace esercitando una pressione attiva durate la fine dell’espirazione e alleggerendola durate l’inspirazione in modo che la parete toracica non trovi ostacolo. Rieducazione diaframmatica Il paziente in decubito dorsale viene invitato a respirare lentamente a bocca semichiusa ottenendo così la contrazione dei muscoli addominali, quindi si fa compiere una profonda inspirazione con il naso durante la quale si invita il paziente a spingere l’aria verso l’addome. Dopo alcuni di questi esercizi liberi si passa alla loro ripetizione assistita: il fisioterapista poggia una mano sull’addome subito al di sotto del processo xifoideo dello sterno e delle ultime costole e accompagna, esercitando una certa pressione, il retrarsi dell’addome durante l’espirazione. Nella fase inspiratoria invece, la mano accompagna soltanto l’espansione addominale. Con la mano libera posta sullo sterno il fisioterapista si assicura che la porzione superiore del torace resti immobile. La migliore inspirazione avviene per via nasale a capo iperesteso e arti superiori alzati. La migliore espirazione avviene per bocca a capo flesso e arti superiori abbassati. Per migliorare l’inspirazione toracica si ostacola il diaframma; per migliorare l’inspirazione diaframmatica si ostacola il torace. Per migliorare I’espirazione toracica si comprime la gabbia costale; per migliorare l’espirazione diaframmatica si preme sotto il diaframma. APPARATO MUSCOLARE muscoli inspiratori anteriori superiori ARIA ATMOSFERICA O2 21% N2 79% A riposo di 02 ne viene utilizzato meno di1/4 di quello introdotto (4,5%) per cui nell’aria espirata troveremo: O2 16,5% N2 79% scaleno posteriore scaleno anteriore scaleno medio elevano le prime due costole C02 4,5% PARAMETRI FONDAMENTALI ARIA RESPIRATORIA (500 cc) Quantità di aria che viene scambiata con un normale atto respiratorio. sterno-cleido-mastoideo piccolo pettorale grande pettorale eleva la clavicola e lo sterno eleva la 2ª - 3ª -4ª e 5ª costola eleva le ultime nove costole MUSCOLI INSPIRATORI POSTERIORI SUPERIORI ARIA INSPIRATORIA COMPLEMENTARE (3000 cc) Quantità di aria che può ancora essere inspirata forzatamente. CAPACITÁ VITALE (3500 cc) Quantità massima di aria che può essere forzatamente espirata dopo una inspirazione forzata. V.E.M./S. (2333 cc) (Velocità espiratoria massima al secondo) In stato normale sono 2/3 della capacità vitale dentato posteriore superiore eleva le prime cinque costole gran dentato eleva le costole da 3ª a 10ª trasverso-costali MUSCOLI INSPIRATORI ANTERIORI INFERIORI ARIA RESIDUA (1500 cc) Quantità di aria che non può essere espirata nemmeno forzatamente (aria alveolare). SPAZIO MORTO RESPIRATORIO (150 cc) Colonna d’aria che va dal naso all’imbocco degli alveoli. trasverso dell’addome retto dell’addome Abbassano le costole obliquo esterno DIAFRAMMA VENTILAZIONE POLMONARE (16 x 500 cc = 8 litri) Prodotto tra frequenza media respiratoria e quantità di aria respiratoria. VENTILAZIONE ALVEOLARE (16 x (500 cc -150 cc) = 5,6 litri) Prodotto tra frequenza media respiratoria e quantità di aria che entra negli alveoli. É un muscolo sia inspiratorio (quando si abbassa) che espiratorio (quando si innalza) (Disegni attuali di Elodio Perani, allievo della Scuola d’Arte di Guidizzolo negli anni 1942 - 1943 - 1944) 11 Un allievo della “Scuola d’Arte” degli anni ’40 Al termine del 2009 sotto l’indelebile segno commemorativo della nascita del Prof. Alessandro Dal Prato, altissime ed ufficiali manifestazioni hanno espresso la statura dell’uomo e dello scienziato nel mondo della cultura. Ora che l’eco dei “media” si è un po’ affievolito mi voglio accodare con un piccolo, modesto valore aggiunto. Anch’io negli anni scolastici 1942-1943 e 19431944 sono stato allievo della “Scuola d’Arte” quando il giovane professor Dal Prato, non ancora all’apice dei suoi traguardi, si dedicava direttamente anche all’insegnamento dei più piccoli. Ho interrotto dopo le elementari ma ho portato alle scuole superiori pubbliche di Desenzano del Garda la mia piccola ma orgogliosa eco proveniente dalla “Scuola d’Arte” di Guidizzolo. In prima media, quando tutti i bambini di allora disegnavano con tratti primitivi di chi non ha alcuna confidenza con questo tipo di espressività, io mi presentavo con un disegno che si poteva già chiamare ornamentale e dimostravo la prima corretta tecnica del disegno geometrico. Avevo anche portato alcuni miei lavoretti che la professoressa di disegno mostrava in tutte le 12 classi delle medie destando grande meraviglia. Non credo che né lei né il preside avessero inviato un cenno di stima al Prof. Dal Prato ma questo ideale cenno l’ho portato avanti io quando nella vita ho avuto l’opportunità di disegnare. Parlo di disegno e non di pittura nella quale non ho mai avuto la presunzione di addentrarmi. Il mio disegno mi è servito in tante occasioni, anche nella professione medica, e credo che i semplici tratti anatomici del mio inserto nella NOTIZIA di questo dicembre 2009 ne diano conferma. Ma una volta fu lui stesso a ringraziare me quando, in occasione di una frattura di collo di femore, chiedendomi spiegazioni, gli risposi con un disegno chirurgico. Si commosse; ci commuovemmo. In quel momento tutte le opere d’arte che custodiva gelosamente nel suo vivissimo “atelier” per lui erano scomparse. Guardava soltanto il mio disegno. Distolse lo sguardo solo quando la sua grande mano strinse valorosamente la mia nell’ultimo saluto. Grazie Professor Dal Prato! Elodio Perani Equilibrio Instabile Permanente Successo di pubblico e di critica alla mostra di Edoardo Bassoli, appena conclusa, al Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti. C’è un’arte raffinata e modernissima portata allo “stato primordiale” nella personale di Edoardo Bassoli “Equilibrio Instabile Permanente” in mostra al Museo d’Arte Moderna di Gazoldo. Tra luce piena, lampade di Wood e ombre progressive e lancinanti, si può cogliere la metamorfosi delle immagini. Queste dapprima colpiscono per alcuni particolari, poi lasciano intravedere nuove sensazioni con la luce di Wood ed infine è l’ombra, la quale più che buio è in realtà assenza di luce, ad imprimere quell’oltre e quell’altro che si situa nell’animo e nella mente dell’artista per arrivare a far compiere allo spettatore quel salto che lo porta “dentro l’opera”. Alla recente partecipata inaugurazione ha preso la parola Marco Montesano, vice-presidente della “Fondazione NonSoloArte Franco Bombana” il quale, dopo i saluti, ha ricordato le finalità sociali, artistiche e culturali della Fondazione presieduta da Desirée Bombana. Montesano ha espresso un piacere particolare della Fondazione nella promozione di questa mostra in quanto Bassoli, sempre alla ricerca di nuove ed emozionanti forme espressive, svolge tra l’altro le funzioni di Direttore artistico della Fondazione. Poi è stato lo stesso Bassoli, artista a tutto tondo, a “prendere per mano” i presenti. A farli partecipare appieno alla sua opera che va ben oltre il semplice “veduto”. E ciò che si vede sono ragazze nude, con questo richiamo erotico all’origine dell’arte, al rapporto tra artista e modella, un rapporto libero dai condizionamenti e profondo al punto da creare condivisione d’animi che giungono al sapersi aiutare, sostenere, comprendere. Magari anche uno stratagemma, quello della nudità, per accaparrarsi lo spettatore il quale è così indotto e condotto a ricercare quell’oltre che l’artista ha voluto imprimere all’opera. Le ragazze hanno occhiali quasi a voler nascondersi dalla realtà o a voler esse stesse nasconderla. La realtà a cui Bassoli fa cenni molto ampi in queste sue opere espressa da altri significativi particolari, positivi o negativi, quali cristalli e fiori oppure pistole avvicinate alla tempia. É la cruda realtà in cui ci troviamo, quella che viviamo ogni giorno nella lettura dei quotidiani o guardando la tv. Una realtà troppo spesso fatta di violenza cui Bassoli contrappone tutta la sua voglia di quell’altro in grado di far riflettere a fondo sulla vita e sul mondo, sul com’è e sul come dovrebbe essere. Sergio Desiderati Il dott. Marco Montesano, vice-presidente della Fondazione NonSoloArte Franco Bombana e l’artista presentano la mostra Ristorante da Fabio Menù della casa: Antipasti di pesce Paella al pescado Tel. 0376 818697 via H. Dunant, 46 Guidizzolo (MN) www.ristorantelacollinetta.it 13 Notizie dall’Amministrazione A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLO La nuova scuola materna Nelle ultime settimane si è parlato molto della costruzione della nuova scuola materna di Guidizzolo. Diversi sono stati gli interventi, anche sui giornali, sia a proposito che a sproposito, con argomentazioni talvolta sostenibili, altre volte con affermazioni frutto della disinformazione, quando non della strumentalizzazione. E’ stata avviata anche una raccolta firme, basata su considerazioni inesatte e fuorvianti. Per fare in modo che i guidizzolesi sappiano come stanno esattamente le cose, desideriamo fare chiarezza sull’intera questione, esaminandone i diversi aspetti uno ad uno. VERO C’è davvero bisogno di una nuova scuola materna? Negli ultimi decenni la popolazione di Guidizzolo è aumentata del 50%. Così anche la popolazione scolastica. Stiamo provvedendo ad ampliare anche le scuole elementari e medie. FALSO Non converrebbe sistemare la scuola attuale e costruire solo le quattro sezioni mancanti? L’attuale scuola materna è insufficiente, inadeguata, costa troppo di manutenzione e riscaldamento, basta chiedere a chi la usa. Ha dei limiti strutturali troppo onerosi. Ristrutturarla costa troppo, visto che bisognerebbe demolirla in gran parte per adeguarla. Comunque servirebbe costruire altre quattro aule. C’è da rifare anche la cucina, rifare la centrale termica e ampliare i servizi. Chi sostiene che si spenderebbe meno non conosce la situazione reale. Una sezione, che non è solo una stanza, costa con la quota parte di servizi dai 400 ai 450 mila euro, cui andrebbero sommati i costi di sistemazione di quella vecchia, stimati già alcuni anni fa in 700 mila euro. VERO 14 Conviene costruirla in zona Parco Barriera, rispetto a dove è adesso? Il costo di una nuova scuola non dipende dal dove si costruisce, ma dal come. Costruirla vicino al Parco non costa di più. Se guardiamo in giro negli altri paesi, vediamo che tutti tendono a concentrare le scuole in quello che viene definito “polo scolastico”. La ragione è semplice: in questo modo tutto viene ottimizzato, dall’amministrazione ai trasporti, ai servizi. Gli stessi genitori che hanno due bambini, uno alla materna e uno alle elementari, non dovranno fare il giro del paese per portarli a scuola. L’unica area disponibile vicino alle scuole elementari e medie era quella individuata ed ac- quistata dall’Amministrazione Comunale. Non dimentichiamo poi che quell’area beneficia dell’esistenza di un ampio parcheggio già esistente, cosa che non c’è in quella attuale, dove i genitori che consegnano o prelevano i bambini sono costretti a parcheggiare in strada, con tutti i rischi conseguenti. L’area attuale poi potrà essere resa edificabile e venduta, se si riterrà opportuno, mediante asta pubblica. In questo modo sarà possibile abbassare il debito con la Banca e ridurre la rata di leasing, oppure utilizzare i proventi per fare altro. Oppure potrà essere utilizzata anche per interventi pubblici in campo edilizio, vista la zona in cui è inserita, compresa anche l’autocostruzione. Lasciamo quindi un valore superiore al milione di euro, che abbassa il costo complessivo della nuova scuola. Non è escluso comunque che, secondo le possibilità che si presenteranno allora, l’edificio possa essere conservato, in tutto o in parte, per altri usi. FALSO L’area vicino al Parco Barriera è umida e insalubre? L’area ha le stesse caratteristiche che hanno tutte le zone a sud del paese, sotto la statale. Per dissipare ogni dubbio, è stata eseguita una prima verifica geologica, cui ne è seguita un’altra di aggiornamento per le norme emanate dallo Stato dopo il terremoto in Abruzzo. Entrambe le prove hanno dato esito ampiamente positivo. Unica prescrizione quella di sollevare l’edificio dal piano campagna, ma questo lo fanno tutti anche i privati, nella zona sotto la statale, dove la falda è alta e dove nessuno si sognerebbe di fare lo scantinato. Comunque la scuola sarà sopraelevata di circa un metro sul piano campagna. Anche la Sovrintendenza per i Beni Ambientali di Brescia ha richiesto sul progetto particolari prescrizioni, considerando il sito come un sito di pregio sul piano ambientale. FALSO Sarà sacrificata la viabilità di accesso alla scuola? La scuola avrà un doppio accesso. Ci si potrà accedere sia parcheggiando nel piazzale Falcone e Borsellino (Poste), in tutta sicurezza, e poi a piedi, attraversando il parco per pochi metri. Dall’altra parte, verso via Fontana verrà realizzato l’accesso per le auto ed i mezzi di servizio. Vi si potrà arrivare sia da via Fontana che da via Piemonte, ovvero la strada appena dopo il canale, che verrà completata insieme ai privati lottizzanti. Il Parco Barriera non verrà intaccato, né dalla viabilità né dalla scuola. VERO La scuola nuova sarà autosufficiente sul piano energetico? Il progetto prevede che la scuola sia predisposta per il conseguimento della classe energetica A. Nell’immediato sarà dotata di impianto di ventilazione meccanica per il ricambio d’aria e il controllo delle condizioni ambientali. Prevede anche il ricorso alla geotermia per il raffrescamento e il tetto con copertura in erba, che è il miglior isolante. Sul tetto saran- no poi collocati i pannelli fotovoltaici. FALSO La scuola nuova costa troppo? Il costo preventivato è di poco superiore ai tre milioni di euro e comprende tutto, compresi i locali cucina per 200 pasti, la sistemazione dell’area esterna, le recinzioni, la viabilità e i parcheggi sull’area, l’arredo esterno. L’arredo interno è inserito come miglioria nel bando. Il costo di un’opera, poi, dipende dalla qualità della costruzione e crediamo che i bambini meritino la massima attenzione. Il Comune, comunque, può sostenerne il costo. Per poter pagare la rata del leasing, nei mesi scorsi abbiamo utilizzato la disponibilità di bilancio per azzerare un precedente mutuo (BOC) che pesava sul bilancio con una rata di circa 100.000 Euro all’anno. Il Comune può destinare a questo scopo fino al 15% delle entrate correnti; oggi noi siamo al 7,4 %. VERO L’area potrà ospitare anche l’asilo nido? Il progetto d’insieme prevede la possibilità di realizzare, in futuro, anche l’asilo nido, oltre all’ampliamento da 6 a 8 sezioni. Oggi comunque il servizio erogato in convenzione con la Orizzonti è più che adeguato. Via Piemonte. Diventerà la strada di accesso alla nuova scuola materna. 15 LA CONCHIGLIA EDI LUN IUSO IL CH 16 Pizza da asporto Consegna a domicilio via Fabio Filzi, 63 Guidizzolo - Tel. 0376 819614 escavazione - lavorazione - vendita ghiaia e sabbia movimenti di terra e noleggio macchine operatrici Via Mottella, c.m. - Fr. San Giacomo - 46040 Cavriana (MN) Tel. 0376 819140 - 29 - fax 0376 819082 http://www.bassignanicave.it e-mail: [email protected] 17 cronaca “El Diablo” alla pizzeria Henry’s Una gradita sorpresa la visita che “El Diablo”, Claudio Chiappucci, ha fatto a Henry nello scorso mese di agosto. Claudio che era accompagnato da Dino Porrini, subito riconosciuto, è stato festeggiato da tutti i presenti e solo dopo molti autografi è riuscito a gustare l’ottima pizza che Henry gli ha pre- bero state così belle, se non avessi avuto un avversario come Chiappucci”. Nel palmarès di Chiappucci (che i francesi vezzosamente chiamavano Sciapucsì) ci sono la splendida vittoria alla Milano-Sanremo del 1991, dopo una lunga fuga, e la medaglia d’argento conquistata nel 1994 al Campionato del Mondo di ciclismo, disputato in Sicilia. Chiappucci si è distinto per il suo stile tutto grinta e voglia di lottare: sempre pronto all’attacco, non si fermava di fronte a qualsiasi salita o corsa contro il tempo. Memorabile la sua impresa del 18 luglio 1992: il Tour celebrava Fausto Coppi, che esattamente 40 anni prima aveva compiuto un’impresa leggendaria restando in fuga per 192 km. L’arrivo (al Sestriére) ed alcune parti della tappa ricalcavano il percorso del Campionissimo. Chiappucci restò in fuga solitaria per 7 ore e 45 minuti (pari a 200 km), staccando anche Bugno e Indurain; il campione spagnolo patì alla fine 2 minuti di ritardo. Folla al mercatino della sagra parato. Ricordiamo per i più giovani un breve profilo di questo campione. Da dilettante ha vinto il Campionato Italiano nel 1982 e molte altre corse importanti. Da professionista è balzato agli onori della cronaca nell’edizione del Tour de France del 1990, quando entra in una delle classiche fughe dei primi giorni, arrivando ad accumulare più di 10’ di vantaggio sui favoriti. Nelle tappe successive i suoi compagni di fuga lasciano i primi posti e soltanto lui resta ai vertici della classifica, vestendo la maglia gialla per 8 tappe, dalla 13ª fino alla penultima. La penultima tappa è a cronometro: Chiappucci parte con 5” di vantaggio sul grande favorito Greg Lemond, ma non riesce a difenderli, terminando il Tour al secondo posto in classifica generale.Nella sua carriera ha dovuto confrontarsi con campioni come Gianni Bugno e Miguel Indurain. Lo spagnolo ebbe a dichiarare: “Le mie vittorie non sareb- AUTO SOSTITUTIVA Gratuita 18 Pro-Loco, Associazione Commercianti e Comune di Guidizzolo hanno fatto centro. E non solo perché il centro cittadino ha accolto le multicolori bancarelle del mercatino degli hobbysti, ma soprattutto perché la manifestazione ha attirato una vera folla di curiosi ed appassionati. Molti anche i giovani e le famiglie. Via Vittorio Veneto è stata letteralmente invasa, complice anche il bel pomeriggio di sole, da tantissima gente che si è potuta fermare ad ammirare fino a sera il collezionista accanto alla disegnatrice; il pazientissimo costruttore di cronaca modellini di navi antiche vicino alla realizzatrice di collane o piatti dipinti. A far da corollario la musica. Bella musica con il Dj Ago ed il trio jazz di Paolo De Giuli. Tra i banchi degli hobbisti e diversi negozi aperti per presentare gli ultimi arrivi di stagione, anche punti informativi di Avis e Aido, dell’Associazione Artigiani e dei Carabinieri in congedo. Non mancava nemmeno il biscotto dell’eremita, fresca specialità guidizzolese ricreata recentemente da un’antica ricetta. Simpaticissimo il banchetto di alcuni ragazzini che hanno messo in mostra i loro giornaletti e con grande entusiasmo li presentavano a tutti gli interessati passanti. Cinquant’anni insieme Si sono sposati il 24 ottobre 1959. Erano gli anni in cui piano piano si cominciava a riemergere dopo un lungo periodo di desolazione. E per due giovani c’erano tutte le condizioni per Fotografia come arte Domenica 4 ottobre, giorno della sagra guidizzolese, il vice-sindaco Emi Ghisolfi e l’assessore alle manifestazioni e promozione del territorio Renato Azzini hanno ufficialmente inaugurato presso la galleria civica di piazzale Marconi la mostra fotografica con gli scatti degli allievi del 1° Corso di fotografia di base promosso dalla biblioteca comunale e dal gruppo Incontri Fotografici. ‘L’obiettivo sul territorio’, questo il titolo della rassegna frutto di alcune uscite di studio realizzate durante il corso ma anche, naturalmente, delle personalissime inquadrature che del territorio han fatto i 18 partecipanti al corso: Andrea Gialdini, Giulio Botturi, Simone Cagioni, Catia Bottiglia, Paola Tisi, Rosalba Bombana, Patrizia Spazzini, Matteo Bussolotti, Marcella Ferrari, Corrado Cavazza, Brenda Lopez, Elisa Gaburro, Eliana Peverada, Rosa Folino, Daniela Zuelli, Renato Azzini, Alfredo Zanetti, Domenico Procopio. Qualcuno con maggiore, altri con minore esperienza, si sono tutti lasciati guidare da Alfredo Zanetti, delegato provinciale Fiaf di Mantova e docente di questo primo corso al quale ne seguirà un altro il prossimo mese di novembre centrato sull’utilizzo delle macchine digitali e sull’uso del flash. Dopo l’introduzione e i ringraziamenti da parte di Renato Azzini il vice-sindaco Emi Ghisolfi ha portato i saluti dell’amministrazione comunale complimentandosi con i diversi autori che con i loro scatti hanno ampiamente dimostra- 3000 guardare al futuro con una nuova speranza. Giovanni Pacchioni e Vittoria Santi incominciavano la loro vita insieme, un’unione che dura da cinquant’anni. Nei giorni scorsi Giovanni e Vittoria hanno festeggiato questo momento di gioia, punto di arrivo ma anche di partenza per nuovi traguardi, insieme ai loro familiari e circondati dagli auguri di tante persone. Entrambi conosciutissimi, a Guidizzolo e non solo, anche in questa circostanza hanno potuto sperimentare il sincero affetto da cui sono circondati. 600 RAL 3020 RAL 7042 2940 REALIZZAZIONE D’INTERNI BANCHE- UFFICI - ABITAZIONI www.ceriniluciano.it MOBILIFICIO Luciano Cerini Tel. 0376 819068 Fax 0376 840360 via G. Galilei 14/16 - 46040 Guidizzolo (MN) 19 cronaca to di aver colto buona parte dell’essenza della fotografia. Il vice-sindaco ha anche invitato tutti i corsisti, molti dei quali erano presenti, a rendere disponibili le loro belle immagini per le copertine del locale periodico della Fondazione Rizzini. Sport e Oratorio ‘Giocalo, Accoglilo, Sudalo, Condividilo, Riempilo, Testimonialo, Liberalo’, sono questi i ‘7 nani dell’educazione’ secondo don Alessio Albertini intervenuto sere or sono al teatro comunale di Guidizzolo, presente il vescovo Roberto Busti, per il convegno ‘Sport e Oratorio’ promosso dalla parrocchia di Guidizzolo con la diocesi di Mantova ed il CSI del quale don Alberini è vicepresidente nazionale. L’appuntamento, che meritava sicuramente un pubblico più numeroso, è stato coordinato nella fase preparatoria da don Giampaolo Ferri, responsabile dell’ufficio di pastorale giovanile, e coordinato in sala da don Michele Garini, consulente ecclesiastico del CSI dopo l’introduzione di Giorgio Gandini per l’oratorio di Guidizzolo, il saluto di Giancarlo Zanofredi presidente del CSI di Mantova e la presentazione da parte di Diego Meda, ricercatore dell’Università Cat- tolica di Brescia, dell’indagine conoscitiva sulla funzione dello sport negli oratori della Lombardia. Una ricerca interessante che presenta un quadro completo dell’argomento e i cui risultati verranno resi partecipi a tutti gli oratori nei prossimi mesi. Don Alessio Albertini, il cui nome tradisce le origini in quanto fratello del popolarissimo ex calciatore di Milan e nazionale Demetrio, lavora in una parrocchia di Milano ed è conosciuto anche come ‘il sacerdote degli sportivi’ e, aggiungiamo noi, il ‘sacerdote dello sport in oratorio’ per la sua intensa attività nel settore educativo della pratica sportiva non solo nella diocesi di Milano. ‘Ognuno di noi, è stato il suo esordio, deve -mettercela tutta- per far crescere i ragazzi, anche con lo sport; per migliorare il mondo, per aiutare la vita’. E serve un grande atto di fede nei confronti della vita perché questa vale; nei confronti dell’uomo, degli uomini, degli ultimi. Perché tutti devono avere le medesime possibilità, anche di competere attraverso lo sport, con un agonismo sano che non escluda nessuno. Ed è compito di tutti dare forza a questi valori. Se ciò sarà possibile ‘…dipenderà anche da me’. Un aiuto, e non senza fatica, verrà senza dubbio dai ‘7 nani dell’educazione’. Ha chiuso la serata mons. Busti il quale, partendo dalla propria esperienza di prete nell’oratorio della parrocchia ha sottolineato l’importanza della condivisione e del ‘vincere insieme agli altri’. Per ciò lo sport in oratorio dovrà contribuire sempre più. In sala, tra il pubblico, anche capitan Mattia Notari. Il lunedì della Sagra Festa parrocchiale di San Luigi, partecipata celebrazione eucaristica. C’erano tanti bambini e ragazzi; c’erano i genitori ed anche i nonni: si era riunita la famiglia parrocchiale. Così anche quest’anno il lunedì della Sagra della Madonna del Rosario, patrona di Guidizzolo, la parrocchia festeggia San Luigi patrono della gioventù e lo fa con una solenne celebrazione eucaristica che segna l’inizio dell’anno catechistico e scolastico. E’ per le scuole e per molti uffici un giorno di festa, ADOLFO NEGRI Vendita e assistenza Impianti a gas 20 tel. 0376 847016 Via H. Dunant (zona industriale) 46040 Guidizzolo (MN) cronaca e non c’è modo migliore per ricordarla che riunire la comunità intorno all’altare. Con davanti agli occhi, ha ricordato don Libero nell’aprire la propria riflessione, alcuni esempi molto significativi di persone che hanno messo la propria vita nella mani del Signore: San Luigi, ma anche San Francesco del quale si è fatta memoria proprio perché quest’anno la Sagra cadeva il 4 ottobre, giorno in cui la Chiesa ricorda il santo di Assisi. E quella del lunedì pomeriggio è sempre una celebrazione particolare: per i tanti ragazzi presenti, per la loro esuberanza, per il gradito pianto di qualche bambino, segno anche questo di una comunità in cammino che si mette in ascolto per imparare a crescere. Insieme. Franco Bassignani in mostra Tracce d’arte. Titola così la mostra di Franco Bassignani inaugurata lo scorso ottobre presso il Circolo Novecento di Guidizzolo che ha voluto la rassegna con il Gruppo Promozione Arte. Quello esposto è un Bassignani introspettivo che utilizza, lo ha ricordato egli stesso “…segni e forme, ombre e luci che han fatto piazza pulita di ogni sovrastruttura e condizionamento”; questo consente di “…poter guardare al mondo con lo sguardo stupefatto di un bambino” e fare arte, un’arte “…trasmessa per se stessi con la gioia di poterla comunicare agli altri”. Così il visitatore attento, ma anche quello più frettoloso, riescono a cogliere l’essenza di un vissuto che va oltre ciò che della realtà è spesso solo apparenza. Cosi i tenui tratti di colore sul fresco, tutte le opere esposte sono realizzate con la tecnica dell’affresco, accanto a sti- lettate di rosso e di giallo, oppure gli sfondi di azzurro, ti entrano dentro e lambiscono l’intimo fino a donargli forti emozioni. All’inaugurazione erano presenti anche altri artisti: Eristeo Banali, Francesco Dalmaschio, Giovanni Magnani, Giovanni Pegoraro. A Banali il compito di presentare “Scrigno”, 1° Premio Città di Suzzara 2008. Un “libro” particolarissimo, di legno e acciaio conosciuto come Materia, colore, parola’ realizzato, oltre che da Bassignani e Banali, anche da Ferdinando Capisani, Dalmaschio e Gianluigi Troletti, con la poesia di Giorgio Celli. La mostra, che vivrà anche di alcuni momenti di incontro con l’artista, rimarrà aperta fino al 31 dicembre prossimo. Applausi per i cori alpini Voleva essere in chi lo ha organizzato l’appuntamento del canto, quello voci virili scoperte, quello degli alpini: soprattutto quello di poesie messe in musica che parlano dei cuori e parlano ai cuori. Voleva essere e così è stato alcune sere or sono al teatro comunale di Guidizzolo dove, promossa dal Gruppo alpini di Guidizzolo in collaborazione con l’Amministrazione comunale, si è tenuta l’ormai tradizionale serata ‘con i cori alpini’. Sul palcoscenico due cori dell’Associazione Nazionale Alpini: ‘Alte Cime’ di Brescia e ‘San Zeno’ di Verona; entrambi con un proprio applauditissimo repertorio ed alla fine 21 cronaca Giovanni Milani, assessori e consiglieri, ha deposto corone di fiori ai monumenti ai caduti di Rebecco, Birbesi e del capoluogo. Qui, dopo che la banda aveva suonato l’Inno di Mameli, alza bandiera e silenzio fuori ordinanza in ricordo di tutti coloro che hanno versato il loro sangue per la Patria ed i forti ideali di libertà e giustizia. Luigi Signori in concerto l’esecuzione di ‘Signore delle Cime’ a cori riuniti. In sala il sindaco Graziano Pelizzaro e diversi assessori e consiglieri comunali oltre al consigliere regionale Carlo Maccari. A fare gli onori di casa, ringraziando pubblico e amministrazione per il sostegno, il presidente degli alpini di Guidizzolo Virgilio Remo Bignotti. Commosso ricordo, con un minuto di raccoglimento, per don Carlo Gnocchi, già cappellano degli alpini durante la seconda guerra mondiale, ora Beato della Chiesa cattolica. E nel canto degli alpini c’è stato posto per la solidarietà, quella con cui il coro “Alte Cime” di Brescia ha reso noto di devolvere il ricavato della vendita di loro Cd ad un’opera umanitaria e quella che Giovanni Zandonella, in rappresentanza del Lions Club “Colli Storici” ha presentato, ringraziando il gruppo alpini di Guidizzolo per aver voluto devolvere parte del ricavato della serata all’acquisto di un cane per ciechi, attività nella quale il Lions Club è fortemente impegnato. Luigi Signori, 23enne musicista guidizzolese, si è recentemente esibito nella sua Birbesi, la più popolosa delle frazioni, presso il locale che porta il nome stesso della frazione “Trattoria Birbesi”. Un concerto, il suo, che ha entusiasmato i molti presenti i quali hanno colto la straordinaria essenza e la limpidezza musicale con cui Signori, vero virtuosista della tastiera, riesce a comunicare i suoi stati d’animo interpretando alcune tra le pagine musicali più affascinanti. Strumentista di talento, accanto al pianoforte e alla tastiere, suona anche batteria, chitarra e basso elettrico oltre che prestare la sua calda voce di cantante. Quella che all’inizio poteva essere una “passione” verso cui l’aveva sempre sostenuto la famiglia, coltivata poi con fortissima determinazione ora è diventata la sua professione: intensa è infatti l’attività di concertista. Luigi Signori inizia a suonare all’età di 6 anni; Ricordato il 4 novembre Il maltempo con pioggia e raffiche di vento non ha fermato a Guidizzolo la commemorazione della giornata dell’unità Nazionale e delle forze armate celebrata ieri. Con la banda musicale, i Carabinieri, la Polizia Locale, la protezione civile; le Associazioni dei Carabinieri in congedo, degli Alpini, di Avis e Aido. Il sindaco Graziano Pelizzaro, presenti il presidente del consiglio 22 per 8 anni studia con Cristiano Burato, uno dei migliori strumentisti della propria generazione, e si presenta agli esami al Conservatorio “Campiani” di Mantova da privatista. Terminati gli studi al liceo scientifico di Desenzano del Garda segue gli ultimi due anni di Conservatorio ed ottiene il diploma. La sua è una formazione musicale classica ma è perfettamente in grado di suonare qualsiasi genere. Nel 2003 Luigi Signori ha suonato con Ian Paice, leggendario batterista dei Deep Purple; nel 2005 si esibisce all’ambasciata italiana dello Yemen e l’anno successivo in quella di Santo Domingo. Sempre nel 2006 è al Teatro cronaca Bonci di Cesena con il Gruppo Caronte dove vengono eseguite musiche di Mozart reinterpretate in chiave rock, jazz e blues. Fa parte del gruppo di musica da camera Caronte e della band indie rock Kaufman. In questi ultimi due mesi dell’anno sono già diversi i concerti in calendario. A Birbesi tornerà il prossimo 25 gennaio, alle ore 21. Punto vendita per bimbi e signore Un nuovo, fornito, negozio di abbigliamento, gestito da due giovani è stato inaugurato nei giorni scorsi. Abbiamo chiesto alle titolari di presentarsi ai nostri lettori. “Ciao! Siamo Nicoletta e Laura, due ragazze alle quali piace essere sempre vestite secondo la moda ma che non sempre hanno la possibilità di soddisfare questo capriccio. Inoltre Nicoletta essendo anche mamma sa bene di quanti abiti abbiano bisogno i bambini e che talvolta è inutile spendere grandi cifre perché loro crescono troppo in fretta! Da queste nostre esigenze nasce l’idea di aprire BLITZ, un negozio d’abbigliamento per donna, uomo, bambino dai 3 ai 16 anni che combina prezzo e qualità. Da noi si può trovare abbigliamento non firmato ma di prima scelta sia per donna che per bam- bino oltre ad abiti marcati miss ribellina, farfallina, monella vagabonda, papillon e per i più piccoli dodipetto, tandem e vmp. La politica di Blitz è dare l’opportunità di scegliere. Inoltre all’interno si possono trovare accessori sia per grandi che per piccoli e idee regalo. Ci trovate all’inizio di via Vittorio Veneto all’incrocio che porta all’ufficio postale e alle Scuole”. Bimbi nati nel 2009 Come è tradizione, nel primo numero dell’anno, “la Notizia” pubblica le fotografie dei bimbi nati nell’anno precedente, il 2009. I genitori che desiderano aderire all’iniziativa aperta, oltre che ai guidizzolesi, a tutti coloro che ricevono “la Notizia” e che sono in qualche modo legati al nostro paese. Le foto devono essere consegnate entro il 10 gennaio 2010 presso: - Sede della Redazione: via Virgilio, 25 tel. 348 3115232 e-mail: [email protected] - Municipio: UIfficio Anagrafe sig.re Marianna Conchieri e Laura Trevini - Foto & Video di Bottoli e Bertani, via IV Novembre, 2 - 0376 840112 Presso lo studio fotografico Bottoli & Bertani, è possibile eseguire gratuitamente la foto da pubblicare. AUTOCARROZZERIA - AUTOSOCCORSO - Convenzionato EUROP ASSISTANCE VAI Riparazione e sostituzione cristalli - Carica climatizzatori - Lavaggio interni AUTO SOSTITUTIVA GRATUITA Strada Zanina, 28/30 - BIRBESI di Guidizzolo (Mn) - Tel. 0376-849525 - 347-4565347 - [email protected] 23 Anima I II Stella mia bella Spazio pieno da scoprire Volando arrivi ma già qui eri III L’arpa t’intona un rosa cantare ma è il bianco diamante che ti fa volare! Il viola ti dona, ma ricorda... è bianco ciò che innalza! Cime innevate son già lontane l’azzurro marino ti saluta IV V VI riflette foglie verdi che danzando un’anima pura la librano felice sul mondo. VII (poeta sconosciuto del 1300) Susanna, Istituto di bellezza - tel. 0376-819798 - Via don Sturzo, 3 - Guidizzolo Mn 24 GLI SHERPA O.N.L.U.S. Associazione di volontariato per l’assistenza domiciliare ai malati oncologici in fase critica e cure palliative. GIORNI CONTATI STORIA DI ROSA CHE VOLEVA MORIRE AL SUO PAESE Questa vicenda si svolge a Mantova, al primo piano di una casa di via Principe Amedeo dove abita una signora molto anziana e gravemente ammalata, per dieci anni accudita da una coppia eritrea: Rosa e Renato. Erano tutti e due davanti all’ascensore. Il dot- insieme a tutti gli altri: potevano starci, anche tore stava andando via, era mezzogiorno, per con le valigie. Ma era stata Rosa a trattenerlo. il momento non doveva fare altro. Era andato Più che altro lo aveva trattenuto con gli occhi: lì per incontrare i fratelli di Rosa, un fratello e come se volesse fargli capire, voglio rimanere una sorella venuti dall’Inghilterra. Era stata lei sola con te. Infatti, davanti a quell’ascensore a chiamarli, voleva salutarli per l’ultima volta. chiuso, tra loro si era creato un silenzio partiAdesso i fratelli erano scesi con l’ascensore, colare. Il silenzio di quelli che aspettano il modovevano andare alla stazione per prendere un mento giusto per dire qualcosa. treno e raggiungere l’aeroporto. Erano andati “Gio, gli aveva detto infatti: Gio, sto per morigiù insieme a Renato, il marito di lei, e adesso re?” lei era sola col dottore. Si chiamava Sergio. Lei Il dottore è uno”sherpa”: sai quelle persone lo chiamava Gio, forse per fare più presto, o per che si mettono a disposizione dei malati gravi e si occupano di tutto una questione di proquello che occorre nuncia. Rosa era in per alleviare il loro Italia da dieci anni, dolore. Anche il doma il suo accento era lore dell’anima, s’inancora ostinatamentende, negli “sherte eritreo. Non come pa” ci sono anche suo marito, che orapsicologi, persino mai pareva italiano: sacerdoti. Anche il se non altro per il fatdolore provocato da to che era stato molto questioni pratiche, tempo a lavorare con banali però imporgli italiani in Somalia. tantissime, s’intende. Anche quando erano GIORNI CONTATI E allora ci sono shergiovani sposi, e avepa che corrono da un vano due bambini picufficio all’altro, che coli, Renato era semsanno come ottenere pre lontano da lei. Ma licenze o permessi, quando era venuta la che trovano persino guerra, lui aveva doil denaro occorrente. vuto lasciare tutto e In ogni caso, Sergio tornare a casa. Pecè un palliativista, e di cato, peccato davveStoria di Rosa che voleva morire nel suo paese domande come quero, avevano dei prosta ne ha già sentite getti così belli. Però, tante. Ma ogni volta in Eritrea, Renato non ci voleva più stare: non c’era lavoro, proprio la sberla che prendi in piena faccia, pare semniente da fare. Era partito per l’Italia, l’ aveva pre la prima. Non te l’aspetti mai, ti pare imposscelta perché conosceva bene la lingua: e lui sibile che un malato abbia la forza di farti quelo sapeva, se vai migrante a cercare lavoro in sta domanda. Se non altro, per avere questa un paese dove già conosci la lingua, sei già a risposta. Perché sentirsi rispondere che sì, che devi morire, è molto ma molto peggio che dometà dell’opera. Il dottore avrebbe potuto prendere l’ascensore mandarlo. È LA VERITÀ, per quanto con le doGLI SHERPA O.N.L.U.S. • ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE AI MALATI ONCOLOGICI IN FASE CRITICA E CURE PALLIATIVE S.SILVESTRO (MANTOVA) GIORNI CONTATI 25 26 vute maniere, che ti viene messa davanti. Proprio davanti, ti viene messa la verità: in modo che non si possa più nascondere, che non possa più scappare via. Perché lo sai, com’è, la verità, anche in questi frangenti: fluida, evanescente, guizzante, la prendi da una parte e ti sguscia dall’altra, adesso ti pare così e adesso ti pare cosà, la puoi sempre aggiustare. Insomma, per vedere la verità nuda e cruda, come si suol dire comunemente, bisogna proprio che qualcuno abbia la forza di tenerla ferma, e di tenere fermo anche te, mentre l’operazione si svolge. Un faccia a faccia senza via di scampo. Uno inchiodato all’altra. INESORABILMENTE. “Gio, sto per morire?” domanda Rosa al dottore. E il dottore risponde di si. Secco. Come una fucilata. E anche di questo, poi, il dottore non sarà capace di rendere conto. Come ha potuto. Se era giusto. Se poteva ingannarla almeno fintanto che fosse lei ad accorgersi che, davvero, stava morendo. Fatto sta che lui si è sentito di dire a Rosa la verità. Probabilmente, il dottore l’ha fatto per una questione di stima. La conosce da quindici giorni, da quando gli”sherpa” sono intervenuti nel suo caso estremo, da quando l’ospedale dice al malato che non può più fare niente per lui. Spiacenti. Se ne torni a casa, che là starà meglio. Tra l’altro, ci servono letti e infermiere e dottori eccetera eccetera. Comunque, le garantiamo le medicine, le attrezzature, su questo può stare tranquillo. È stato così anche per Rosa. Quando gli”sherpa” sono intervenuti per applicare la”pompa”, così chiamano l’erogatore della morfina e degli altri farmaci che controllano dolore, nausea, vomito, agitazione; per fare le iniezioni e le flebo; per risolvere gli inevitabili problemi pratici; per alleviare anche il dolore dell’anima, Gio non aveva mai avuto dubbi. Rosa non era soltanto una donna forte. La badante. L’emigrante. La donna nera che dopo dieci anni non riesce ancora a parlare un italiano decente. Rosa era la dignità fatta persona. E la dignità va rispettata, deve aver pensato. Quindi, nessun inganno. E la pietà? Nel caso di Rosa, Gio deve aver pensato che Rosa non l’ avrebbe accettata. Del resto, ”non è la morte che mi fa paura, sono le persone false e cattive”gli aveva spiegato. Dunque, adesso, davanti all’ascensore proprio mentre il dottore sta andando via, Rosa ha saputo che sta per morire. E adesso, che cosa accadrà? Accade che Rosa gli dice: ”E adesso,per favore, portami in banca.” È mezzogiorno passato. Stanno per chiudere. “Andiamo immediatamente, non ho tempo da perdere”. Stanno davvero per chiudere, però ce la fanno. Rosa si presenta allo sportello e dice “Vuotatemi il conto, voglio tutto in contanti”. Tutto si conclude in pochi minuti. Sembra che abbia- no capito, anche qui, che da questo momento Rosa ha ingaggiato una lotta per battere il tempo. Mette il denaro nella borsetta e la tiene stretta sul petto. C’è dentro, in questa nera e quadrata borsina di pelle, l’intera sua vita di migrante e badante costretta a separarsi dai figli per seguire il marito per lavorare in una casa di Mantova dove due persone anziane, una delle quali molto malata, dovevano essere senza sosta accudite. Stipendio, vitto, una stanza tutta per loro. Per lei e Renato. Allora, meglio affidare i bambini alla sorella che abita a Londra, piuttosto che lasciarli laggiù, in Eritrea. Era andato tutto bene fino all’aprile del 2002, quando Rosa aveva saputo di avere un tumore.” Torniamo a casa”, aveva detto a Renato. La casa, per lei, era l’Eritrea. Il paese dove era nata. Dove aveva lasciato il padre e una sorella con un bambino e senza marito, ai quali provvedeva col suo lavoro. “A casa”, aveva detto. Anche se la signora presso la quale lavorava, che nel frattempo era rimasta vedova e a sua volta si era gravemente ammalata, era diventata per lei come una madre. Anche se le tre figlie della signora la consideravano come una seconda madre, o una quarta sorella, a questo punto Rosa voleva tornare al suo paese. Perché la sua casa era quella. INEQUIVOCABILMENTE. All’ospedale di Mantova l’avevano rassicurata, ”da noi, lei avrà molto di più che in Eritrea. Si faccia operare e curare qui, per partire avrà tutto il tempo”. Renato, pur non avendo dubbi sugli ospedali eritrei, si era informato per sapere se nel frattempo erano migliorate le cose. ”Che stia in Italia, gli avevano raccomandato persone di cui poteva fidarsi. Che non si lasci tentare dall’amor di patria, se ne pentirà di sicuro”. Operata di mastectomia e curata con 8 cicli chemioterapici all’ospedale di Mantova, Rosa aveva affrontato la malattia con distacco. “Come stai?” le chiedevano. “Bene”, lei rispondeva. Anche se soffriva, e si vedeva che soffriva, diceva ogni tanto, “sono fortunata che l’autobus per andare all’ospedale si ferma proprio sotto casa. Conosco donne che devono viaggiare due ore su un treno per fare la terapia”. La badante, la migrante nera che si confronta con bianche più disgraziate di lei. Qui, nel loro paese. Nell’agosto del 2007, il male l’assale un’altra volta, e questa volta per Rosa non c’è più scampo. Vuole conoscere la diagnosi, metastasi al fegato e alle ossa. Non chiede però di sapere la prognosi. Il dolore non è più tollerabile, è a questo punto, che entrano in funzione gli”sherpa”: il dottor Gio, l’infermiera Emily. Emily è una ragazza nigeriana diplomata ostetrica al suo paese e sbarcata a Napoli per perfezionarsi nel suo lavoro. Così, almeno, credeva. Invece, si era trovata sperduta: niente lingua, niente lavoro, niente casa. Un ragazzo, si chiamava Daniele, l’aveva aiutata a venir fuori dai guai. Le aveva insegnato l’italiano, l’aveva aiutata a inserirsi nel mondo del lavoro: baby sitter, cameriera, infermiera. Vivevano insieme, avevano avuto una bambina, ma poi l’amore era finito. Emily era salita al nord, aveva trovato lavoro come infermiera, e anche un fidanzato che l’avrebbe sposata. Emily e Rosa si riconoscono fin dal primo momento. Sono fatte della stessa pasta generosa e asciutta. Niente smancerie, ma sentimenti autentici, concreti, sinceri. La professione ha insegnato a Emily che fra lei e il malato bisogna mettere una ”corazza”, non cedere ai sentimenti, evitare le occasioni per commuoversi. Non le parla dei figli, dei paesi che hanno lasciato, della nostalgia che costantemente vela di pianto gli occhi di tutti quelli che sono stati costretti a separarsi dall’Africa. Eppure Emily sa che è questo esilio crudele, questa lontananza incolmabile, questa immane ed immensa tragedia il collante che le tiene unite. Vorrebbe abbracciarla, vorrebbe cullarla, vorrebbe dirle tocca la mia pelle, annusa il mio corpo, respira il mio fiato, ci troverai la tua terra. Invece non può. È per il rispetto verso questa moribonda che sopporta l’umiliazione del suo corpo violato con dignità e con distacco; questa creatura che avanza nel deserto del dolore con leggerezza sovrana, va fuori a piangere. DISPERATAMENTE. Consapevoli della fine imminente di Rosa, i medici chiedono a Renato se intende continuare l’assistenza di sua moglie in Italia, oppure riportarla al suo paese d’origine. Renato preferisce che la decisione sia presa dai suoi cognati. Il 14 ottobre arrivano dall’Inghilterra un fratello e una sorella di Rosa. Sono sconvolti. Ed è lei, che li consola, ”non è niente, non sto poi così male”. Si sforza di fare quello che più nessuno le chiede di fare. Dal letto, dalla sedia a rotelle, ansimante e dolente, stabilisce, provvede, dirige. Organizza un pranzo al quale è invitata anche Emily. Ha cucinato il marito, ma gli ordini sono partiti da lei. Fiera come una regina, siede a capotavola della grande cucina sovrintendendo ogni cosa con lo stesso sguardo implacabile con cui aveva diretto la casa di via Principe Amedeo nei dieci anni della sua dedizione assoluta. Al momento del caffè, pretende di servirlo con le sue stesse mani. Emily legge nei suoi occhi delusione, tristezza, sconfitta. Rosa ha perduto la sua battaglia contro la malattia. Non lo dice, non vuole turbare nessuno. Ma adesso lo sa, che è finita. Il fratello e la sorella di Rosa ripartono per l’Inghilterra. Ed è il mezzogiorno di venerdì 19 ottobre 2007, quando, davanti all’ascensore, Rosa domanda a Gio se sta per morire, e Gio risponde di sì. Quando va in banca a ritirare il suo tesoro. Quando decide di andare A CASA. Da questo momento, si trasforma, è irriconoscibile. Dura, impaziente, esigente. Ha fatto tante corse per gli altri, ma adesso è lei che fa correre tutti, che indossa la corazza di Emily, che ordina, pretende, dispone. Rosa ha fretta. Rosa ha i giorni contati e non può permettersi di perdere tempo. Rosa vuole partire. Non le importa più niente altro. Intanto, gli”sherpa”. Ecco: gli”sherpa”. Devono affrontare tutti insieme il problema se sia giusto far partire Rosa oramai morente. Qualcuno obietta: sofferenza inutile, morirà su un aereo. Anna, Gio, altri ancora ribattono:” la volontà del malato vale più di qualsiasi discussione”. E così si farà. A questo punto, devono occuparsi del viaggio di Rosa. Lo farà Anna, ex caposala in oncologia, da poco tempo in pensione. Giovedi parte un aereo per Asmara. Secondo Giò, è troppo tardi. Si trova un volo martedi sera, scalo ad Istambul ma senza cambio di aereo. Anna deve trovare il denaro per i biglietti. Intervengono le tre figlie della signora; e per favore, che nessuno ringrazi. Rosa non può andare soltanto con suo marito. Serve qualcuno in grado di occuparsi di lei come malata terminale. Si offre Emily. ”Se tutti facessero così…”, obietta la caposala. Per ragioni organizzative, accordarle tre giorni di ferie è quasi impossibile. Quasi, riflette Anna. E Dio solo saprà come è riuscita a ottenere, subito, il distacco di Emily. Emily e Renato devono andare a Milano per farsi rilasciare i visti. Anna fa in modo di semplificare le trafile burocratiche, in mezza giornata vanno e tornano con i documenti necessari. Occorre procurarsi la “pompa”, il microinfusore senza il quale Rosa non può più sopportare il dolore. Costa 540 euro. Quando, purtroppo, servirà soltanto per pochissimi giorni. Anna scova un misericordioso rappresentante che presta un “campione”. Emily smonta dal lavoro alle 4 del pomeriggio. L’aereo parte da Malpensa alle 9 e 30. Occorre una macchina che l’accompagni di corsa all’aeroporto. Alle 2 e 14 Anna ottiene macchina e autista dagli organizzatori del Festivaletteratura di Mantova. Il martedi pomeriggio del 23 ottobre, Gio va a prendere Rosa con l’ambulanza. Nell’atrio, l’aspettano le figlie della signora. Rosa compare sulla porta della sua stanza sulla carrozzina spinta da suo marito. E’ bellissima. Indossa un tailleur gessato, il cappello, le calze e le scarpe. Tiene la borsetta stretta sul petto. Lontana e impassibile. Come una dea. Guarda le tre donne che ha tanto amato, e che tanto la amano. Dice 27 soltanto, ”vi raccomando la mamma”. Rosa e Gio partono sull’ ambulanza. Due ore dopo, parte la macchina con Emily, Anna, Renato. A Castellucchio, Emily si ricorda di aver lasciato “la pompa” nella macchina della suocera. Retromarcia veloce, ritorno folle verso Mantova, corsa mozzafiato per l’aeroporto. Arrivano che hanno già fatto il ceck in. Rosa non parla più con nessuno. Rosa può soltanto stringere i denti per tenere stretta la vita. Distesa sulla barella, in cappello, tailleur e borsetta, concentrata soltanto sul suo lungo, ultimo viaggio. La salutano frettolosamente, senza abbracciarsi. Rosa non risponde neppure. Quasi fisicamente, Gio sente la sua fatica. Come se Rosa stesse spingendo oltre quel cancello dell’aeroporto quel poco che le resta da vivere e che le deve servire per arrivare al suo paese. Le mettono a disposizione tre posti. Rosa può distendersi tenendo la testa poggiata sui ginocchi di Renato. Emily le ha dato la morfina, è quasi sempre assopita, ma quando si sveglia domanda: ”La borsetta, dov’è la borsetta?” Nella fretta, Emily l’aveva gettata sotto il sedile insieme al suo zainetto. Rosa si rimette la borsetta sul petto. Si assopisce di nuovo. Quando si sveglia, chiede ”dove siamo? quanto manca all’arrivo?” Brancica con le mani nell’aria. Si calma quando si accorge che la borsetta è sempre lì, sul suo petto. Mercoledì 24 ottobre, Rosa arriva all’Asmara. I suoi fratelli le hanno prenotato un albergo vicino all’aeroporto. Una bella stanza, una bellissima luce. E un paese meraviglioso. Rosa dice soltanto, ”Sono contenta”. Ha convocato tutta la sua famiglia. Il padre arriva piangendo. Lei accenna a un sorriso e dice, ”Sono venuta fin qui per vedere voi, non le vostre lacrime”. Quando sono tutti presenti, consegna la borsetta al padre e alla sorella minore. I più fragili, i più bisognosi di aiuto. Era questo, che Rosa doveva fare prima di morire. E infatti, il giorno dopo, Rosa si è lasciata andar via. Non aveva altro da fare. Edgarda Ferri Edgarda Ferri, di origine mantovana, scrittrice. Il suo primo libro “Dov’era il padre” (1982, Rizzoli): saggio sul rapporto fra padri e figli. Il suo più recente, “Uno dei tanti” (2009, Mondadori): storia d’amore, amicizia e solidarietà di Orlando Orlandi Posti, 18 anni e 10 giorni, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. L’Associazione “Gli Sherpa” onlus, offre gratuitamente assistenza domiciliare completa e cure palliative al malato oncologico in fase critica e fornisce un supporto ai famigliari. I valori cui si ispira sono quelli di salvaguardare il senso e la dignità della vita anche nel periodo finale dell’esistenza, nell’ottica di una medicina più umana, capace di accompagnare il malato e la sua famiglia in quel tratto finale in cui non si persegue la guarigione, ma la qualità della vita, integrando le competenze tecniche, specifiche per il malato oncologico in fase critica, con quelle relazionali. L’assistenza domiciliare viene erogata da un’équipe multiprofessionale, specializzata in cure palliative, in grado di rispondere in modo personalizzato ai bisogni del malato. L’Associazione ha sede legale e operativa a S. Silvestro di Curtatone (Mantova) via Martiri di Belfiore, 1 Tel. e Fax 0376 478116 - cell. 333 9173200 e-mail: [email protected] - sito: www.glisherpa.org - - 28 sede operativa di Bozzolo: via Matteotti, 7 - tel. 0376 91109 sede operativa di Castiglione delle Stiviere: via De Gasperi, 26 - Tel. 0376 630075 Estratto da “la Notizia” n. 87 - dicembre 2009 www.lanotiziaguidizzolo.com Grafica: RObERTO bALDASSARI — Stampa: TIPOGRAFIA COMMERCIALE Interventi di restyling per Il campo da tamburello e la pista di atletica: dalla Regione 200mila euro Il Comune Guidizzolo ha ottenuto un contributo regionale in conto interessi sui mutui agevolati dell’Istituto per il credito sportivo: via dunque ai lavori di miglioramento del campo da tamburello e della pista di atletica. Il campo da tamburello di Guidizzolo avrà un nuovo impianto di illuminazione, che ne permetterà l’utilizzo anche in orari serali per allenamenti e manifestazioni sportive, e la pista di atletica che circonda il campo da calcio adiacente avrà una nuova pavimentazione in asfalto colato, che andrà a sostituire quella in terra rossa battuta che ha dimostrato di limitarne fortemente l’impiego. Sono queste le principali migliorie che troveranno presto realizzazione concreta grazie al contributo regionale in conto interessi sui mutui agevolati dell’Istituto per il credito sportivo, che ha risposto positivamente alla richiesta del Comune di Guidizzolo. <<Regione Lombardia promuove da sempre la pratica delle attività sportive per il miglioramento delle condizioni psico-fisiche e della salute dei cittadini – ha commentato il consigliere regionale Carlo Maccari -, e lo fa anche sostenendo la realizzazione delle strutture necessarie allo svolgimento delle attività stesse. Attraverso bandi come quello sul quale ha potuto fare affidamento la nostra amministrazione comunale, la Regione si offre di riqualificare l’impiantistica sportiva del proprio territorio, tanto attraverso la ristrutturazione degli impianti esistenti quanto attraverso la realizzazione di nuovi centri. Dietro al finanziamento di luoghi come questo si cela la volontà della Regione di creare centri di aggregazione giovanile finalizzati ad un divertimento intelligente e sano. Ogni impianto sportivo è luogo di insegnamenti preziosi per i nostri ragazzi quali la competizione sana, la voglia di fare squadra e la capacità di misurarsi e di migliorarsi quotidianamente, strumenti indispensabili e che difficilmente si imparano altrove>>. Un campo di notevole importanza e pregio, quello di Guidizzolo, cornice ad esempio delle finali dei campionati italiani giovanili del 2006. <<Sono molto soddisfatto di questo risultato - ha commentato l’assessore comunale allo sport Cesare Maccari, vero protagonista del successo ottenuto -. Il campo è frequentato da tantissimi ragazzi e ragazze ed i primi a gioire delle migliorie saranno proprio loro. La vecchia pista di atletica, troppo polverosa, non era fruibile nemmeno d’estate. Ora al posto della terra battuta ci sarà l’asfalto di colore rosso e così anche i membri del Cicloclub potranno allenarsi lì, anziché nella zona industriale>>. Abbattimento delle barriere architettoniche, aumento della fruibilità del campo, adeguamento alle normative in materia di sicurezza e pieno utilizzo dell’impianto: questi gli obiettivi principali del nuovo progetto. <<Investire sul miglioramento del campo da tamburello significa prima di tutto dare rilievo ad una tradizione secolare che caratterizza da sempre l’alto mantovano – ha concluso il consigliere regionale Carlo Maccari -. Partecipare ad un bando regionale finalizzato alla riqualificazione dell’area significa avere a cuore la tradizione di un paese, significa valorizzare la sua storia e dare voce alla sua memoria>>. Uno sport di nicchia, che prende il nome dall’attrezzo che si usa per colpire una pallina del peso di 80 grammi che riesce a raggiungere una velocità pari a 250 chilometri orari: questo è il tamburello. Ma la straordinaria caratura di questo sport non deriva dal peso della pallina, né tantomeno dalla velocità che può raggiungere, bensì dal suo inestimabile valore di legame che si rinnova ogni anno quando un padre insegna trucchi e segreti ai suoi figli, ed i nonni ai loro nipotini. Guidizzolo crede nel tamburello perché crede nella tradizione, nelle radici e nella ciclicità della storia. A questo punto non resta che attendere l’inizio dei lavori per vedere realizzato il disegno, specchio della Regione, che migliorerà di certo la qualità della vita dei guidizzolesi. Laura Negri AUTOFFICINA FERRI MAURIZIO Calze e Collant Via Quagliara, 28 - Guidizzolo Tel. 0376 818052 Vendita diretta al pubblico via H. Dunant, 26 Guidizzolo (MN) Tel. 0376 818621 29 30 CROSS LINE IN PRIMO PIANO Per il Team Cross Line la stagione 2009 è iniziata l’8 febbraio con lo svolgimento della gara premondiale Starcross di Mantova, sulla pista Tazio Nuvolari, mettendo a dura prova i due nuovi piloti Michele Tavelli di Lumezzane, nella classe MXl e Nareme Martin Gonzales di Tenerife (Spagna) nella classe MX2, tutti in sella a moto Yamaha. A susseguirsi poi i Campionati Internazionali d’Italia nelle rispettive classi MX1, MX2 e Under 17; il Campionato Italiano Motocross Senior concluso con un buon piazzamento tra i primi posti del pilota bresciano, Tavelli; il Campionato Italiano Supercross nelle prove di Torino, Bergamo e Carpi, nuova specialità molto apprezzata, vista la presenza di un numeroso pubblico. L’ultimo grande evento della stagione si è avuto il 3 e 4 ottobre con il Cross delle Nazioni sul nuovissimo tracciato di Franciacorta. Il Team Cross Line è stato scelto per portare dalla Russia all’Italia l’immagine Yamaha sul nuovo tracciato dove si è svolta la gara con la partecipazione dei tre migliori piloti per ogni Nazione. Ottima immagine davanti a circa 95.000 spettatori, tv e giornalisti di tutto il mondo. Presenti nella struttura del Team Cross Line anche una buona parte di giovani promesse che han svolto con buon merito tutte le gare e raggiunto ottimi risultati nei primi piazzamenti. Importanti risultati sono arrivati per il giovanissimo pilota Paolo Lugana di soli 9 anni che, oltre al Campionato Italiano Minicross, ha partecipato al Campionato Italiano Minienduro, dove con l’ultima gara svolta in Sardegna si è aggiudicato il titolo di Campione Italiano FMI nella categoria Baby Sprinter. Un grande impegno viene svolto da parte del Team Cross Line che segue molto i piloti anche a livello regionale, accompagnandoli tutte le domeniche sui campi di gara con una struttura attrezzata che sostiene tutti i piloti della scuderia guidizzolese. Si prospetta una stagione 2010 ancora più impegnativa a livello mondiale e si spera di realizzare la nuova struttura con la collaborazione di aziende importanti. 31 Pensioni e dintorni... A cura di Paolo Zani, responsabile Patronato INAS Milano I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Aumentano le pensioni. Sì, ma di quanto? Come ogni anno dal 1 gennaio p.v. tutte le pensioni in pagamento sia quelle erogate dall’INPS, che dall’INPDAP, che quelle di invalidità civile subiranno un adeguamento automatico per effetto della cosiddetta “perequazione automatica delle pensioni”. Vediamo nel concreto di capire di che cosa si tratta ma soprattutto di quanto aumenteranno le pensioni per l’anno 2010. Perequazione automatica delle pensioni sulla base della variazione degli indici dei E’ il meccanismo previsto dalla legge per prezzi al consumo per le famiglie di operai adeguare le pensioni all’aumento del co- ed impiegati rilevati e recepiti in apposito sto della vita; per i lavoratori “più anziani” decreto del Ministero dell’economia e delle ed ormai pensionati si tratta di una sorta di finanze. “scala mobile” ; questi lavoratori ricorde- Le variazioni vengono rilevate su un numero di ranno bene che fino al 1992 gli stipendi o prodotti che formano il cosiddetto“paniere”; salari subivano un adeguamento automati- attualmente il paniere è costituito da più di co per effetto dell’aumento del costo della cinquecento prodotti delle varie classi mervita e questo aumento era indipendente da- ceologiche. gli aumenti previsti dai contratti di lavoro Per essere più precisi, nel 2008, il paniere (da qui il nome “scala mobile”o indennità di utilizzato per il calcolo degli indici è comcontingenza). posto da 533 posizioni (prodotti) rappreOra, questo meccanismo di aumenti auto- sentative; di queste, alcune sono di natura matici, non esiste per i lavoratori dipendenti composita, cioè formate da più prodotti (ad in quanto sostituito dalla contrattazione col- esempio, la posizione rappresentativa Orlettiva che ad ogni rinnovo di contratto sta- taggi comprende 21 diversi tipi di ortaggi, bilisce un tasso di inflazione programmato la Frutta fa riferimento a 16 prodotti diversi). e sulla base di questo prevede gli aumenti Complessivamente, sono 1.099 i prodotti che contrattuali, mentre è rimasto per i pensio- compongono il paniere. nati, appunto perché, per questi ultimi, non Il paniere non è statico ma dinamico in quanesiste un “rinnovo del contratto” con il qua- to alcuni prodotti non vengono più considele adeguare gli importi di pensione all’au- rati come significativi mentre altri vengono mentare del costo della vita. considerati ex novo. In pratica come si stabilisce la variazione Tanto per fare un esempio e per capire come dell’aumento del costo della vita? possa essere a volte assurdo il sistema, nel 2008 sono usciti dal paniere l’hamburger Calcolo indice di aumento surgelato e il “cucirini” (e qui sarebbe inSono calcoli abbastanza complessi effettuateressante sapere quante giovani fanciulle ti dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) visita il SITO rinnovato www.tomasiauto.com 32 via Salvo d’Acquisto, 2 Tel. 0376 819213 - Guidizzolo - Mantova sanno cosa sia un “cucirini” – una bella ricerca su internet potrebbe aiutarle!) mentre ne entrano a far parte l’insalata in confezione, il navigatore satellitare, i giochi elettronici per consolle, il combustibile solido e il pranzo con piatto unico. Una volta stabilite le variazioni “ponderate” (medie) di prezzo si stabilisce l’indice dell’aumento dei prezzi al consumo. Applicazione dell’indice di aumento Poiché è evidente che l’indice di aumento dei prezzi al consumo dell’anno 2010 rispetto al 2009 potrà essere stabilito solo alla fine del 2010 e le pensioni devono invece aumentare dal 1 gennaio, si applica un indice “presunto” salvo poi procedere ad un conguaglio positivo o negativo una volta a conoscenza dell’indice definitivo. E infatti, come vedremo, nel mese di gennaio 2010 verrà recuperata una piccola quota di pensione pari allo 0,1 per cento relativa- mente all’aumento applicato in via presuntiva nel 2009. Aumento delle pensioni per l’anno 2009 Le pensioni aumenteranno, dal prossimo mese di gennaio 2010,…udite…udite …. dello 0,7% per effetto del tasso d’inflazione programmato. Quest’anno i pensionati, contrariamente a quanto avvenuto in passato, hanno anche un piccolo debito, come già detto, (si tratta di pochi centesimi) nei confronti degli enti previdenziali in quanto l’aumento attribuito in via provvisoria sulla base del 3,3% ( per l’anno 2009) non coincide con il dato definitivo dell’ISTAT che è, invece, stato accertato nella misura del 3,2%. Per questo motivo sulla rata di pensione di gennaio 2010 ci sarà un conguaglio in negativo (- 0,1%) per la perequazione automatica delle pensioni per il 2009, assorbito dagli aumenti per il 2010. In pratica: come aumenteranno le pensioni? Tipo pensione anno 2009 (previsto) anno 2009 (accertato) Anno 2010 Pensione sociale 337,11 E. 336,78 E. 339,14 E. Assegno sociale 409,05 E. 408,66 E. 411,52 E. Trattamento minimo 458,20 E. 457,76 E. 460,96 E. Per le pensioni superiori al trattamento minimo l’aumento si applica in modo proporzionale all’importo del trattamento pensionistico e precisamente secondo i seguenti criteri che sono indicati dalla Legge n^ 127/2007: • 100% ( dello 0,7% ) sull’importo mensile sino a cinque volte il trattamento minimo • 75% ( dello 0,7%) sulla quota di pensione eccedente cinque volte l’importo del trattamento minimo. In altre parole l’aumento sarà così erogato • 0,7 % (aliquota intera) sulle pensioni di importo mensile sino a fino a euro 2.288,80 E. (cinque volte il trattamento minimo al dicembre 2009). • 0,525 % (75% dell’aliquota di aumento) sulla fascia di pensione di importo mensile eccedente 2.288,80 E. (cinque volte il trattamento minimo al dicembre 2009). T RosEtta A M Una amara considerazione finale! E’ del tutto evidente che parlare di aumento delle pensioni nella misura dello 0,7 per cento suona quasi come un beffa: un pensionato al minimo con l’aumento di 2,76 euro (al mese... si intende) non ci compra nemmeno un chilo di pane (sempre al mese…si intende!). Cosa bisognerebbe fare? Si tratterebbe di istituire un “paniere-pensionato” cui fare riferimento per determinare gli aumenti di pensione. Questo “paniere-pensionato” dovrebbe contenere prodotti essenziali per la vita e per i consumi specifici delle persone anziane. Cosa importa al nostro pensionato se il navigatore satellitare o i giochi elettronici per consolle sono aumentati o diminuiti di prezzo? Ma, ahimè, l’attenzione verso la categoria dei pensionati è sempre troppo, troppo scarsa. Acconciature Team Rosetta Via Sayore, 36 46040 Birbesi Tel. 0376 849528 Massaggio cute in aromaterapia Reflessologia plantare Da Martedì a Giovedì 8,15-12,15 - 14,15-19,15 Venerdì e Sabato orario continuato dalle 8,00 alle 19,00 ELETTRO RIZZI Impianti elettrici civili e industriali Quadri - Cabine MT BT Tel. 0376 653423 Pronta assistenza: 335 453334 335 7636225 335 7636226 335 7636227 via Settefrati, 44 - Rivalta S/M e-mail: [email protected] 33 Noi e la legge A cura di Laura Leorati, avvocato I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Tassa di Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani La Tariffa di Igiene Ambientale (TIA) e la Tassa di Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) non sono giuridicamente qualificabili come “corrispettivi per lo svolgimento del servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani” assoggettabili a IVA, al contrario, sono tributi cui non può essere applicata una tassazione aggiuntiva. Questo in sintesi l’argomento utilizzato dalla Corte Costituzionale per sancire, con la sentenza n. 238 del 16 luglio 2009 l’illegittimità dell’applicazione dell’IVA sulla tassa dei rifiuti. La Corte ha convalidato il ragionamento espresso dalle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 25551/07) secondo il quale “una tassa è tale innanzi tutto ove questa qualificazione sia espressamente assegnata dal legislatore ad un’entrata pubblica”. I supremi Giudici Italiani si sono così allineati alla Direttiva comunitaria in base alla quale gli Enti che svolgono attività non come imprese bensì “in quanto Pubbliche Autorità” non sono classificabili come soggetti passivi IVA. Premesso l’accertamento di estraneità del suddetto tributo all’ambito di applicazione dell’IVA, ne consegue il diritto di chi ha pagato una somma non dovuta di richiederne la restituzione a chi ne abbia preteso il pagamento. L’onere della prova che incombe sul contribuente impone di dimostrare che l’IVA sia stata regolarmente versata. Il primo passo sta quindi nel verificare se il Comune/Gestore privato/Azienda municipalizzata abbia addebitato in fattura l’IVA al 10% calcolata sul tributo. In caso affermativo, dopo aver reperito le fatture pagate negli ultimi dieci anni, è possibile servirsi del modulo, scaricabile comodamente anche dal nostro sito www.lanotiziaguidizzolo.com, che debitamente compilato e sottoscritto dovrà essere spedito, a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, alla sede legale del Comune/Gesto- re privato/Azienda municipalizzata che abbia nel caso concreto emesso fattura per il periodo di riferimento, avendo cura di allegare in copia le fatture nonché le ricevute dei relativi versamenti. La richiesta ha valore di costituzione in mora ai sensi e per gli effetti dell’art. 1219 codice civile nonché di atto interruttivo della prescrizione ex art. 2943 codice civile. La pluralità delle richieste è limitata al caso in cui, nell’arco degli ultimi dieci anni sia cambiato il soggetto “esattore”. Chi abbia ricevuto la richiesta di rimborso ha 90 giorni di tempo per rispondere. In caso di mancato riscontro, il silenzio equivale a rifiuto. Decorsi inutilmente i 90 giorni dalla data di presentazione della domanda senza che sia intervenuta una risposta, oppure entro 60 giorni dalla notifica della risposta negativa, si può presentare ricorso alla Commissione Provinciale Tributaria competente. Qualora il valore della causa, ossia l’importo chiesto in restituzione, sia inferiore o pari ad € 2.582,28 è possibile redigere, sottoscrivere e depositare il ricorso in proprio senza farsi rappresentare da un avvocato. Tuttavia, vista la complessità della procedura, è consigliabile avvalersi di adeguata assistenza tecnica. A tal proposito ricordiamo che è possibile farsi rappresentare ed assistere da una Associazione dei Consumatori. A mero titolo di esempio, citiamo “Altroconsumo”, “Adiconsum”, “Adoc” e “Codacons”; quest’ultima, in particolare, offre ai propri iscritti la possibilità di aderire ad una class action mediante presentazione di ricorsi collettivi, distinti per provincia, che saranno predisposti e proseguiti dai Legali dell’Associazione secondo i termini e condizioni generali del regolamento reperibile sul sito www. codacons.it. COMBUSTIBILI CARBURANTI LUBRIFICANTI Da oltre quarant’anni al servizio della clientela 34 via Goito, 2 - Tel 0376 819135 Fax 0376 840264 Noi e il fisco A cura della dott.ssa Giulia Avanzi, commercialista I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Che cos’e’ la PEC? Negli ultimi anni, l’utilizzo di strumenti elettronici si è diffuso sempre più tra i cittadini, conquistando fasce sempre più larghe di utenti. Ormai quasi tutte le aziende dispongono di un collegamento internet (ed anche molti privati) e la posta elettronica o E-mail, è diventato uno degli strumenti di comunicazione più utilizzato per lo scambio di qualsiasi tipo di messaggio. L’e-mail offre il vantaggio di essere molto più veloce rispetto alla posta tradizionale e di poter allegare anche files molto corposi, purtroppo presenta anche qualche pecca, non ultima la poca affidabilità. In effetti in alcuni casi e per motivi diversi (ad esempio un guasto al server) l’e-mail non viene recapitata o magari non si riescono a leggere gli allegati. Per organizzare quindi l’intero sistema di trasmissione della corrispondenza a mezzo internet nasce la Posta Elettronica Certificata, denominata anche PEC. La PEC è una speciale forma di e-mail che consente di fornire al mittente garanzie sulla trasmissione e la ricezione dei messaggi. L’invio ed il ricevimento dei messaggi vengono certificati tramite speciali ricevute che il gestore del servizio rilascia al mittente e che conferiscono al messaggio inviato tramite posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Anzi, addirittura una garanzia superiore perché infatti si può provare sia l’invio e la ricezione di una missiva, ma si può anche provare che il contenute del messaggio era esattamente quello voluto (cosa da non sottovalutare in sede di un eventuale contenzioso), infatti i protocolli di sicurezza utilizzati fanno si che non sia possibile apportare modifiche al contenuto del messaggio e degli eventuali allegati. I messaggi trasmessi tramite PEC acquistano quindi un valore legale. TINTART s.n.c. E’ necessario precisare però che una comunicazione effettuata tramite PEC ha valore legale solo se entrambi, ossia il mittente ed il destinatario, utilizzano indirizzi di posta certificata e se i messaggi vengono trasmessi tramite il server di un gestore certificato. Per attivare il servizio occorre contattare uno dei gestori accreditati nell’elenco pubblico tenuto dal Centro nazionale per l’informatica (Cnipa). Elenco che può essere consultato nel relativo sito (www.cnipa.gov.it) alla sezione “posta elettronica certificata”. Attualmente i gestori già iscritti in tale elenco sono otto. Uno dei motivi per cui, da alcuni mesi si sente sempre più spesso parlare della Posta Elettronica Certificata è che la disciplina che la riguarda è stata inserita nel cd “decreto Anti-crisi” e che la sua adozione è di fatto obbligatoria sia per la Pubblica Amministrazione che per le società e per i professionisti. Si sottolinea infatti che, per le imprese di nuova costituzione l’obbligo di avere una PEC scatta già al momento dell’iscrizione alla Camera di Commercio, mentre per le imprese già esistenti il termine entro cui dotarsi di PEC è il 29 novembre 2011. Tale strumento dovrebbe infatti costituire, a breve, l’unico mezzo di comunicazione con le Pubbliche Amministrazioni. Anche se questo debutto è previsto in più tempi, c’è da immaginare che all’inizio vi saranno alcuni problemi (anche legati ai tempi tecnici per il rilascio della PEC), ma poi le comunicazioni dovrebbero essere più veloci e funzionali. Certo è che costringeranno anche coloro che sino ad ora vi si sono tenuti lontani ad impratichirsi di internet. Dott.ssa Giulia Avanzi - In Shape Srl - società di formazione e consulenza in Desenzano del Garda (BS) di Broccaioli Franco TINTART S.n.C. di Broccaioli Franco & C. Impresa di manutenzioni e ristrutturazioni edili - Tinteggiature civili e industriali Colorificio Cap Arreghini - Centro distribuzione prodotti Fassa Bortolo Per qualsiasi informazione o urgenza è attivo il numero 393 9208350 via Guido Rossa, 2 Tel. 0376 1818248 Fax 0376 1818249 46040 Guidizzolo MN - E-mail: [email protected] 35 Torta paradiso a cura di Donatella Lusenti Ingredienti Ingredienti 600 gr di fecola di patate 250 gr di burro 300 gr di zucchero 4 uova 1 bustina di lievito per dolci 1 limone Preparazione Montare molto bene, con una frusta, il burro ammorbidito con lo zucchero e incorporare poi le uova una per volta (per questa operazione sarebbe bene usare una frusta elettrica), aggiungere il succo del limone e per ultimo, poco per volta, incorporare la fecola e aggiungere la bustina di lievito. Imburrare e infarinare la tortiera o uno stampo con il classico buco a ciambella, infornare a 180° per quarantacinque minuti, oppure sul gas con l’apposita pentola con la piastra per il gas per circa un’ora a fuoco basso. Vini consigliati Moscato d’Asti Agenzia Ghedi Tel. 030 9031225 Dal Lunedì al Venerdì 8,30 - 12,30 15,30 - 18,30 Sub Agenzia di Guidizzolo via don Luigi Sturzo, 5 (ex Amico Giò) 36 Apertura: Lunedì e Mercoledì dalle 9,30 alle 12 - Tel. 0376 1818240 - Ciao! - Hei, ciao! Cosa pensi dell’Europa? - Ti riferisci al divieto di esporre il Crocifisso? - Già… - Ma è stato chiarito che era solo un parere, un suggerimento… - Meno male! Volevo ben vedere se qualcuno, che nemmeno sai chi sia, ti dice che la tua storia, le tue radici, la tua identità, sono carta straccia…. - A me sembra la solita pretesa di evitare tutto quello che può offendere le minoranze! - Certo! Allora se io vado in piazza a manifestare e sventolo la bandiera di un partito, o di un sindacato, o di una squadra di calcio, offendo tutti quelli che non la pensano come me... e magari loro sono la maggioranza… - Già! E le maggioranze allora? Chi le tutela? E le regole della democrazia, non valgono più? - Mah! Io quello che mi chiedo è: ma questa Europa, non ha altro di cui occuparsi? Per esempio del problema degli immigrati clandestini… - Si, effettivamente… - Lo sai quali sono state le regole più eclatanti fatte dall’Europa? - No, quali? - Quella sulla curvatura corretta delle banane… - Importante! E poi? - Che il cioccolato si può fare senza cacao, oppure che l’aranciata si può fare senza arance… - Eh, però….! - Anche la pizza non è al sicuro, sai? - In che senso? - Ogni tanto salta fuori la storia che quella cotta nel forno a legna non sarebbe regolare… - Perché? - Motivi igienici… dicono…! - Mi sembra esagerato… - A me sembra una ca…volata!! - Certe fisime non le capisco…. - Come quella sull’influenza… - La suina? - Beh, poi si è scoperto che non c’entra niente con i maiali… Ma soprattutto gli esperti continuano a dire che ogni anno fa molte più vittime una influenza normale… - E allora perché la televisione continua a bombardarti con questa storia? - Io non lo so di preciso, però mi chiedo: chi ci guadagna? - Di sicuro quelli che producono il vaccino… - Bravo! Quanti milioni di dosi di vaccino avranno venduto nel mondo? - Credo un bel po’… - Esatto! - Quindi, più la gente ha paura e più quelli guadagnano… - Certo che la televisione ha una bella responsabilità… - Perché, i giornali no? - In effetti, si fa fatica a sapere a chi credere.. - Guarda la faccenda della crisi: fino al giorno prima sembra che in Italia vada tutto male, poi salta fuori qualche Istituto straniero che ti dice che l’Italia è quella che va meglio… - Ci sarà un vaccino contro la disinformazione? - Certo! Si chiama onestà… ma non si vende in pastiglie… - Te salude! Produzione e commercio infissi www.rivas.it 37 Anima e cuore A cura di Sandra Tosi Ode alla vita, erroneamente attribuita a Pablo Neruda, è stata scritta da una giornalista e poetessa, Martha Madeiros, nata nel 1961 a Porto Alegre, in Brasile, ha pubblicato 11 libri, alcuni di grande successo. L’ho riscoperta e mi inchino, a tanta splendida poesia, regalandola a voi tutti per una riflessione. Ode alla vita Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e’ infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. Martha Madeiros 38 A tutta penna Lettere al direttore Gentile Direttore, la ringrazio per l’invio sistematico e gradito della rivista la Notizia che mi porta mensilmente il mondo di Guidizzolo e dintorni, nonchè la voce di alcuni amici. Tra questi ho rilevato con soddisfazione la presenza del prof. Franco Mondadori, mio vecchio e caro compagno di scuola la cui personalità psico-fisica può essere considerata, per così dire, un ossimoro vivente. E precisamente: un’intelligenza e una formazione culturale altissima, una metodologia della ricerca storica raffinata, una scrittura trasparentissima in un fisico minuto, delicato e gentile. Le sue puntuali incursioni nella storia di Guidizzolo non sono mai delle semplici note di colore, ma sempre reperti di una grande vicenda nobile e sofferta. Queste si inseriscono nella grande storia: Franco Mondadori le contestualizza e, al tempo stesso, le umanizza e in tale modo meglio definiscono i tratti della storia collettiva della vostra gente. Il suo accurato itinerario di ricerca nel passato oscilla insomma tra la grande e la piccola storia, schema nel quale la prima convalida e spiega le vicende minori e queste dànno corpo e spessore umano alla storia grande. E tutto ciò favorisce il recupero della memoria e dell’identità collettiva della gente della vostra terra. La mia pluridecennale attività di professore universitario a Venezia e i miei volumi di storia mantovana mi rendono sempre più convinto dell’utilità di queste “marginali” ricerche, più ancora di certe rubriche a valenza pedagogico-sociale. É quanto sta facendo da un ventennio la rivista Sermidiana Magazine con un ventaglio di argomenti suggestivi, attuali, che veicolano informazioni e valori di grandi rilevanza e utilità per grande parte dell’Oltrepò Mantovano. Rinnovati complimenti, da estendere all’amico Mondadori, ai Redattori e ai Lettori. Con simpatia, apprezzamento e cordialità, Suo Giovanni Freddi Brescia Egregio direttore, ho ricevuto il n. 86 de “ la NOTIZIA “, con grande pia- cere ho avuto una gradita sorpresa: il suo editoriale sul problema relativo all’assunzione, ai pasti, di un buon bicchiere di vino. Mi sembra di essere ritornato ai tempi del proibizionismo, quei signori che siedono a Roma, forse, non si sono posti il problema che questa restrizione, ha messo in ginocchio un intero settore merceologico italiano e tutti gli altri settori sattelliti. Io per oltre tren’anni anni sono stato un operatore del settore e le posso assicurare che questa legge ha fatto cadere a picco i consumi di vino in modo esponenziale, per non parlare dei liquori. A prescindere dai superalcolici il settore enologico si è visto portar via quote rilevanti, a tale proposito le voglio citare due casi, ho degli amici ristoratori i quali mi hanno confidato che alcuni loro clienti (imprenditori), che si avvalgono del servizio ristorante per i propri dipendenti, gli hanno inviato una circolare dove vietano categoricamente al ristoratore la vendita di vino e superalcolici alle proprie maestranze, limitando il consumo a: bibite e acqua minerale, in caso contrario di eventuali incidendi sul lavoro verranno ritenuti direttamente responsabili i ristoratori. Mi chiedo: se questi operai, usciti dal ristorante vanno poi in un altro bar e si bevono un paio di grappini, e poi succede qualche incidente, chi viene ritenuto responsabile di questo? Sempre in merito, le posso, anche dire con la massima certezza, due dati sconcertanti che fanno pensare, un ristorante ha perso la vendita di 120 litri di vino, ed un’altro 180 litri settimanali, di vino sfuso senza contare quello servito in bottiglia. Mi permetto di puntualizzare una cosa, che molti penso non prendano in considerazione, o fingono di non capire, il fatto che ogni volta che succedono le cosidette “stragi del sabato sera“ i mass media evidenziano sempre che il responsabile del fatto era ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, non pensano che forse è la droga il maggior responsabile di tutto? Purtroppo i giovani d’oggi non hanno più alcun riferimento o interesse e pensano di trovare appagamento a queste lacune assumendo quelle sostanze che li fanno sballare ma provocano gravi lutti. Tutti 39 siamo cresciuti con problemi da risolvere, ma non ci si gettava tra le braccia della droga o dell’alcol; perchè alla radice avevamo veri insegnamenti di principi e genitori più severi, che ci crescevano con responsabilità. É giusto cercare di salvare delle giovani vite (che si autodistuggono), ma secondo me non è questa la maniera, ci vorrebbe più attenzione per questi giovani, fin da piccoli, crescerli con valori veri, responsabilizzarli man mano che crescono, non dargli tutto e di più, questo non è amare i figli, è rovinarli; è comodo poi dare la colpa alla società. É dalla famiglia che devono partire i primi e più importanti insegnamenti, ma oggi non c’è tempo, praticamente i bimbi crescono da soli accostandosi a compagnie sbagliate e i genitori non se ne accorgono, questi sono gli uomini di domani. E’ giusto fare leggi più severe per la sicurezza ma bisogna concentrarle sulla droga (anche quella cosidetta leggera) permessa troppo facilmente, è questa la vera piaga del nostro secolo. Si eviterebbe la crisi di molte aziende con la perdita di posti di lavoro; non è questa la strada per proteggere i giovani e per rilanciare l’economia Italiana in un settore che era trainante. Cordiali saluti. Lorenzo Ruzza Verona Egr. direttore sono molto seccata, e non solo io, per quanto pubblicato nel foglio del PD; stigmatizzo in particolare il tono saccente da stagionata maestrina dalla penna rossa convinta che i cittadini di Guidizzolo siano un po’ deficienti. Per fortuna non lo siamo e ci chiediamo perché il PD e la minoranza si vantano (sic) o rinfacciano (non è ben chiaro) di aver sollevato il problema dell’abuso edilizio del “mostro”, chi avrebbe dovuto farlo? Loro hanno deciso di entrare in politica mentre molti altri cittadini ancora no, abbiamo ancora impegni gravosi di lavoro. Loro sono stati eletti DEMOCRATICAMENTE e loro sono amministratori, perciò hanno semplicemente svolto un dovere, anzi ci chiediamo perché così in ritardo. Soprattutto non tollero che mi tocchino i piccioni, da anni io e molti cittadini chiediamo, recandoci spesso in comune, di risolvere questo schifosa emergenza, ma adesso democraticamente sembra essere solo un problema del PD; con questo lor signori hanno forse voluto dire che chi non è del PD è uno sporcaccione??? Cordiali saluti, Giusi Nobilini Chiuso il lunedì 40 Tel. 0376 838249 Volta Mantovana Strada dei Colli nord, 25 Sig. direttore, nell’esposizione del Sindaco e dell’Assessore dei lavori fatti e di quelli in programma non si accenna all’immobile della Torre, alla ex sede del Municipio e ai tanti altri palazzi, in particolare nel centro storico che giacciono in “coma reversibile” da molti anni e che si potrebbero recuperare e abitare. Ovvio che ognuno delle sue proptrietà fa quello che può e vuole, l’Amministrazione comunale potrebbe studiare qualche forma di incentivo per aiutare i cittadini. Considerando che a tempi lunghi tutti passeremo a migliore vita, chiedo che obiettivi hanno gli addetti preposti per risolvere il problema e, dovrebbero gli amministratori, anche tener conto che i lavori di restauro darebbero lavoro, che visto i tempi di crisi, sarebbe molto utile a molte famiglie. Mario Daldosso Sig. direttore, La seconda vittima dell’alzheimer… Il Caregiver letteralmente: dispensatore di cura. Di questa orrenda, maledetta malattia, ne parlano ormai tutti. Professionali ed esaurienti, ma quando la malattia, è ormai evidente e diagnosticata. Una persona comune, può solo parlare di dolore, angoscia, impotenza, solitudine e troppo spesso di incomprensione. A volte la malattia, si presenta in tutta la sua gravità e, nell’arco di pochi mesi, è già evidentemente manifesta. Altre volte, dai primi sintomi, passano anni, tanti, forse i peggiori. Tutti ormai, sanno cos’è un’Alzheimer, sanno che sono persone fragili, da assecondare e capire, che non bisogna lasciarsi offendere dalle loro accuse di rubare, dalle loro allucinazioni, dalla loro aggressività. Tutti sanno che si può chiedere aiuto, all’ASL, alle istituzioni, alle associazioni, al volontariato, ma… Dove sono prima, quando, disperatamente, li chiedi questi aiuti e nessuno ti crede, perchè è troppo presto per stabilire una diagnosi? Parecchi di questi malati, per anni conservano sprazzi di lucidità incredibili. Certo arriva il momento in cui è talmente evidente la demenza, che nessuno può negarla, ma la domanda è ancora quella: E PRIMA? Nei 5…10 e spesso anche più anni, che separano la gravità dei sintomi dalla diagnosi? Quando, di notte, devi gestire una persona in preda all’ira, perché convinta di essere stata derubata? Chiami il 118 e il medico di turno, con “professionalità e competenza”, ti risponde: è una reazione nor- male, cercate quel che ha perso e tutto si risolve… Dopo che hai ribaltato tutta la casa perché i nascondigli sono inimmaginabili. Oppure quando fai la domanda di accompagnamento, per avere un aiuto e, la commissione, ti sentenzia: “La persona interessata è “abbastanza lucida e nella norma, quindi non ha diritto ad alcun beneficio, può fare benissimo da sola”. A chi importa se, qualche giorno, prima ti ha picchiato perché ti ha accusato “di aver nascosto le forbici, dopo aver tagliuzzato le tovaglie delle feste? Ci sono i centri diurni, ma chi convince un malato che, spesso, per patologia, tende ad isolarsi, ad andarci? O i servizi domiciliari, ma danno un’ora due, di tempo, quello che spesso serve a convincerli, a farsi una doccia, perché loro si lavavano da soli! Fa niente se da una settimana non toccano l’acqua con 35 gradi all’ombra… fa niente se non hai più nulla nell’armadio perché “non è roba tua”… E poi la commissione ASL ha deciso: “Non serve niente, sono autonomi”! Sono “solo” piccoli esempi, di una realtà quotidiana, che solamente chi vive in questo contesto, conosce. Stai zitto, ti rassegni e vai avanti, con la forza della disperazione! Arrivi a pensare che il malato sei tu, sei tu ad avere dei problemi, dato che nessuno coglie la gravità del contesto, subdola ed insidiosa. Arrivi a pensare che hanno ragione “gli altri”: è colpa tua se i “sani malati” cercano di prevalere, perché sei tu il fastidioso ed è solo autodifesa la loro… Forse, inconsapevolmente, sei tu ad avere dei vuoti di memoria, senza renderti conto sposti le cose, o sei diventato all’improvviso cleptomane o… sei tu il demente! E “gli altri” sbuffano, intolleranti, quando ti azzardi a dire: non ce la faccio più! Sei il solito esagerato, quando, all’ennesima accusa, vai via un paio d’ore, sperando che al tuo ritorno sia tutto dimenticato e non trovi la casa bruciata per un pentolino rimasto sul fuoco! Sei nevrotico e cattivo, quando speri…che caschi il mondo, unica salvezza, almeno trovi un po’ di pace per riposarti il cervello… Perché è la mente che ti distruggono, con la conseguenza di malattie psicosomatiche anche molto serie. Ma non è tanto il malato a demolirti, quanto “gli altri”. Quelli che, dopo tanti anni difficili, di “non vita”, vicino ad un “paziente non classificato” finalmente, capiscono…Almeno così sembra… Solo perché un medico dichiara, su un pezzo di carta che … ”il paziente è affetto dal morbo di Alzheimer!” Ecco che allora, improvvisamente, “gli ALTRI” ti vedono con occhi diversi. TREND ZOOM CHALLENGE WINNER 2009 Si rendono conto che, FORSE, qualcosa non quadrava. E finalmente non sei più un rompiscatole che dovrebbe prendere qualche psicofarmaco per calmarsi un pochino… ma un caregiver, con tutti i pregi e la risonanza di questo nome! Ma tu che, nonostante tutto, da anni SAI, ormai sei devastato e rassegnato a quegli occhi perduti in un mondo annebbiato e diverso, a quella dolcezza infinita alternata a momenti di follia. Passata l’aggressività, non ricordano nemmeno di averti colpito, e sono così inermi, fragili, indifesi… e ti senti una nullità. E poi ricominciano… ad accusarti ed amarti, a chiedere ancora, mille volte le stesse cose, per cercare di capire, ricordare, con lo sguardo implorante di chi non può andare oltre… E ti spaccano il cuore e ti senti ancora più in colpa per non riuscire a gestire la situazione. E ti chiedi: perché se fino lì capiscono non fanno un piccolo passo in avanti? Perché su 24 ore, metà sono “normali” e le altre un incubo? Perché non sarebbe la stramaledetta malattia di Alzheimer ! Però tu, per merito di quel pezzo di carta con la diagnosi accertata, non sei più un petulante scassapalle ora sei un emerito caregiver! Con tanto affetto e comprensione mi rivolgo a chi ha vissuto tutto questo e può capire. Per “gli ALTRI”… Quelli che hanno offeso e umiliato, infastiditi dalla tua angoscia… Quelli che di notte facevano le nanne, mentre tu, impotente e disperata, svuotavi il frigorifero….Quelli che erano in vacanza, intanto che tu pensavi al cielo come unica soluzione…Quelli con la memoria così corta… Per questi “ALTRI”… Quando vi lavate i denti, guardate bene nello specchio… Chi avete davanti dovrebbe vergognarsi un poco, forse molto, dipende dalla coscienza… Ma ormai non importa, augurategli solo di non diventare mai un caregiver… Ma soprattutto, di non essere mai considerato, PRIMA, un emerito scassapalle. E augurategli anche di riposare tranquilli la notte. Perché è, quando si chiudono gli occhi, che il collegamento tra cuore e cervello, diventa troppo forte, prepotente e… non si scappa davanti a se stessi. Non importa…chi ha sofferto prima, ora ha la consapevolezza che tutto ciò che ha dato, non è andato perduto e prima o poi sarà restituito. Sandra Tosi Per un Natale Speciale vi facciamo un regalo fuori dal normale... Hair Body Shampoo TRATTAMENTO IDRATANTE CAPELLI E CUTE CON UNA SPECIALE FRAGRANZA... ...PER SCALDARE L’INVERNO. TREND BY ANGELO Hair and Concept: Angelo Azzini Make Up: Erika Magnabosco Photo: Irene Tassotti & Cristiano Gementi VIALE EUROPA 36/B - GUIDIZZOLO (MN) TEL. 0376 840454 e-mail:[email protected] È GRADITO L’APPUNTAMENTO 41 Psicologia a cura della Dott.ssa Giulia Stuani I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Il giudizio Negli ultimi mesi il nostro popolo è stato letteralmente tartassato a suon di trasmissioni televisive, articoli di giornali e news nel web che sdoganavano la vita privata di alcuni dei nostri politici, nelle loro accezioni più intime, come il loro comportamento sessuale. E gli Italiani si sono ritrovati a discutere per ore ed ore di questo. È però da questo che mi sono interrogata sulla necessità, evidente, che il nostro popolo abbia di guardare la vita altrui e di doverla categorizzare entro i propri canoni osservativi; mi spiego meglio: perché una trasmissione come il Grande Fratello ha un sempre maggiore sviluppo e riscuote interesse? Perché la politica, oggi, a partire dal basso, dall’opinione pubblica, si dibatte su argomenti privati e non di ordine pubblico? Gli Italiani si stanno mostrando come voyeuristi, come precisi osservatori della vita altrui, ma spesso, purtroppo, commettono un grave errore: sentenziano. Ci si dimentica che le scelte private della gente, finchè non ledono nessuno, non dovrebbero essere sindacabili, ma soprattutto ci si dimentica che quando siamo stati proprio noi ad essere sotto l’occhio del giudizio degli altri, non ci siamo sentiti troppo bene. E allora mi chiedo: perché le persone si divertono tanto ed hanno tutta questa spinta a sapere i fatti degli altri? Beh, molte ricerche dimostrano che fin dall’età della pietra le piccole comunità sparlavano dei vicini e che il pettegolezzo ha le sue origini in ben remote età e pare che questa sia una propensione umana utile al mantenimento in vita della specie, alla sopravvivenza, come a dire che dagli errori degli altri si dovrebbe imparare. Ciò nonostante, se così fosse e visti gli anni di storia che ci precedono, dovremmo ritrovarci tutti ad essere superumani, in grado di non sbagliare mai, ma tutti sappiamo che non è così. Non è così perché l’essere umano, di fronte al pettegolezzo, non ne fa tesoro, non impara da esso traendone spunto, ma applica ad esso il giudizio e va avanti come se nulla fosse. Il giudizio. L’enorme fardello che ognuno di noi si ritrova a portare pesantemente. Tutti sappiamo quanto può ferire! Per questo dovremmo cominciare a cambiare le cose; il giudizio ha in sé un grave errore epistemologico: il giudizio decide se una cosa è giusta o sbagliata, ma il problema è che non ci si chiede mai se è giusta o sbagliata rispetto a cosa! Quando ci ritroviamo a sentenziare su qualcuno, non pensiamo mai che ognuno dovrebbe essere libero, nel proprio privato, di comportarsi come vorrebbe e che il giudizio negativo che stiamo dando deriva da un nostro canone, ottimo per noi, ma non necessariamente per altri. Ci poniamo sul pulpito e ci arrocchiamo il diritto di poter dire cosa sia buono o meno. Potremmo invece considerare la possibilità che siamo tutti diversi e che la bellezza degli uomini sta proprio nella loro diversità; potremmo cominciare a pensare che la comunanza di pensiero tra le persone non deve portarle ad essere tutti cloni e che possiamo, anzi dovremmo, usare le nostra mente in modo differenziato, anche per far progredire la nostra specie. Potremmo cominciare a smettere di interessarci troppo della vita altrui, di spiarli attraverso una telecamera, un telefono o la finestra del cortile; e magari avremmo più tempo per dedicarci alla nostra…di vita! MACCHINE ORTOFLOROVIVAISTICHE angelo marani - SEVENTY T AV I A N I - roccobarocco 42 Tel. 0376 819048 - via Vittorio Veneto, 54 - Guidizzolo (MN) Tecnologia d’avanguardia in agricoltura tel. 0376 819342 fax 0376 840205 www.ferraricostruzioni.com E-mail: info@ ferraricostruzioni.com Guidizzolo (MN) via Valletta, 1/A arte & dintorni Adam Robert Ryan, detective della omicidi e voce narrante del libro, nasconde nel suo passato di bambino un orribile segreto: la scomparsa dei suoi migliori amici. Ragazzini di dodici anni, pieni di vita e di fantasia, appassionati esploratori del bosco della zona di Knocknaree, nella contea di Dublino, e grandi conoscitori dei sentieri nascosti dalla fitta selva, un pomeriggio come tanti svaniscono nel nulla. Solo Rob Ryan viene ritrovato. Immemore degli avvenimenti che hanno coinvolto lui ed i suoi amici, viene portato lontano da Knocknaree dai genitori, grati che il loro bambino sia stato ritrovato quasi del tutto illeso. I signori Ryan decidono di trasferirsi per provare a dimenticare quell’orribile evento, così facendo credono di poter sistemare ogni cosa. Subito dopo Rob viene mandato a studiare in Inghilterra per allontanarlo dalla pressione fatta dai poliziotti, che cercano di comprendere l’accaduto e tentano di ritrovare i corpi degli amici di Robert. Nessuna ricerca e nessun metodo risultano vincenti. Quando Rob ritorna in Irlanda è ormai un uomo cinico, lucido, disilluso. Entra in polizia e dopo qualche tempo viene ammesso nella prestigiosa Squadra Omicidi. Entra in scena una giovane donna, Cassie Maddox, un enigma per i colleghi più anziani, unica donna della Squadra. Tra lei e Rob nasce una bellissima amicizia, accompagnata da molta confidenza. Formano una coppia molto affiatata sul lavoro. Un giorno, per uno strano gioco della Sorte, viene loro affidato un caso di omicidio avvenuto a Knocknaree. Una ragazzina con un brillante futuro come ballerina classica è stata ritrovata cadavere su di un altare di origine celtica in una zona di scavo. Il sito archeologico è in procinto d’essere distrutto per creare un’autostrada e la vittima era la figlia minore dell’uomo che ostacolava tale progetto. L’intrigo politico s’intreccia al dramma familiare, un quadro ricco di personaggi ben tratteggiati e una trama avvincente si snoda lungo tutto il volume. Una realtà variopinta in cui giovani ragazzi ingenui e creduloni si mescolano nel libro a ragazzi scaltri dal passato non limpido, che crescendo hanno preso strade differenti, alcuni si ritrovano detenuti in prigione, altri sono divenuti uomini di famiglia. Troviamo ragazze spudorate, che non esitano un secondo a mentire e ingannare, altre ingenue e dipendenti da figure familiari ambigue, madri apprensive accecate dall’amore per i loro figli. Storie del passato, leggende e miti s’intrecciano tra loro creando un’atmosfera inquietante e suggestiva, che richiama alla mente i Druidi ed i loro rituali. Ma l’autrice di questo libro, Tana French, va oltre! Ci fa assaporare solo di passaggio la superstizione riportandoci con i piedi per terra, ben saldi al mondo contemporaneo e alle sue trappole. Ci lega alle persone e alle loro parole, ai loro cenni, agli sguardi, alle loro passioni e sentiamo, come se assaporassimo una pietanza, che qualcosa ci sfugge… E’ proprio questo il mistero del Bosco. Un thriller psicologico avvincente che vi catturerà sempre di più nel corso della lettura, sia per la sua trama che per le riflessioni e le battute pungenti e sarcastiche di questi due detective dall’umanità tanto palese. Devo però esprimere un po’ di delusione per la conclusione quasi semplicistica dell’indagine, ma il percorso compiuto dai detective Ryan e Maddox risulta, a mio parere, estremamente interessante, in particolar modo a livello di crescita umana. recensioni Nel bosco Auguro una buona lettura a tutti coloro che vorranno calarsi nell’atmosfera metaforica -e non- del bosco e dei suoi misteri e… Attenti alle spalle! Marta Leali Laboratori Piazza produzione e vendita di articoli sanitari, medici e terapeutici SANITARIA E SPACCIO AZIENDALE Via Dunant, 25 – Guidizzolo MN Tel. 0376 819002 www.laboratoripiazza.it 43 la nostra storia - personaggi arte & dintorni Franco Mondadori 44 Vincenzo Gitti 1856-1945 professore universitario e cultore del nostro dialetto Gitti Vincenzo Teodoro Maria nacque a Guidizzolo il 12 giugno 1856, battezzato il 14. Suo padre gli impose il suo stesso nome. Vincenzo padre era artigiano, fabbro falegname. Dopo il matrimonio (1850) con Cavagnari Domenica, la sposa proveniva da famiglia agiata, avviò un commercio di drogheria e privativa con negozio in via della Piazza (oggi via Vittorio Veneto). Vincenzo completò a 16 anni gli studi di economia e ragioneria, studi che a quell’epoca non concludevano con un diploma, come sarebbe oggi la maturità, ma costituivano titolo che dava accesso all’Università. Nel 1875, appena iscritto al IV anno di Economia a Torino, fu chiamato ad insegnare all’Istituto Germain Sommeiller. Emilio Broglio (1814-1892) economista di fama, deputato al Parlamento e ministro dell’Istruzione, fu tra i suoi professori all’Università. Nel 1878 il prof. Broglio portò con sè a Roma il ventiduenne Vincenzo a tenere un discorso alla Camera. Tema centrale del discorso il porre più attenzione alla figura del ragioniere e alla stessa materia della ragioneria. Dopo la relazione del prof. Broglio fu annunciato l’intervento del prof. Gitti. Tutti si aspettavano di vedere un anziano canuto e invece salì sulla tribuna uno sbarbatello che con garbo e fermezza illustrò e ribadì gli argomenti esposti dal suo professore. Vincenzo fu per anni docente all’Università di Torino, tra i luminari della Ragioneria in Italia, teorico e pioniere della contabilità aziendale. Tra le sua numerose pubblicazioni sono rimarchevoli “Gli autori classici della partita doppia” e “Il passato e l’avvenire della Ragioneria”. Impegnato a Torino nell’insegnamento universitario non interruppe il legame con il paese nativo e con il mantovano. A Guidizzolo fu consigliere comunale negli anni 1890-1892, a Mantova fece parte del Consiglio provinciale. A Guidizzolo ebbe varie proprietà, la Cà Nova, le corti Gittina e Nottina, casa di civile abitazione in via di Mezzo (oggi al civ. 33) con annessi fab- bricati rustici. Nel 1925 era disponibile a cedere a modico prezzo al Comune alcune biolche di terreno dell’ortaglia di via Roma dove spostare il mercato-bestiame. Favorì pure alienando una casa di sua proprietà sulla via della Piazza l’apertura per consentire l’accesso alla strada nuova, via IV Novembre, inaugurata nel 1929. Nel XIX secolo nelle Università e in particolare nelle facoltà scientifiche era dominante il pensiero positivista al quale probabilmente aderì il prof. Gitti. A Guidizzolo da Brichetti Giulia ebbe tre figli, due morti infanti e Nottina, da lui riconosciuti mentre a Torino ebbe un’altra figlia, Vincenzina Carissimo, che pure riconobbe. Tra ‘800 e ‘900 non era raro che un intellettuale unisse in sè cultura scientifica e cultura umanistica. Così il Prof. Gitti era fornito di notevole cultura letteraria e si appassionò pure al dialetto. Partecipò a una sorta di gara, la traduzione in dialetto di una novella del Boccaccio, la novella nona della prima giornata, breve e una delle più lineari del Decamerone. Parteciparono altri studiosi o professionisti di Cavriana, Mantova, Ostiglia, Bozzolo, Canneto e Castiglione. Il dialetto parlato a Guidizzolo e nei paesi circonvicini può ritenersi come l’anello di congiunzione fra il dialetto mantovano e il bresciano, quantunque s’accosti maggiormente a quest’ultimo. Per il testo del Boccaccio si rimanda al Decamerone, qui di seguito si riporta la versione dialettale del Gitti, pubblicata da Giancarlo Schizzerotto nel 1985. Ghè dise doca chè ai tèmp (ovvero, ch’en di tèmp) dèl prim Rè dè Sipro, dopo chè Goffredo dè Bugliù lìa ciapat la Tera Santa, ghè succèss chè ‘na gran sciora dè Guascogna le ‘ ndada per dèoziù al Santo Sepolcro, e ‘ ndel tùrna, quand le riada a Sipro le stada insultada dè qualche balos, Tòta fòra dè le per ste roba la vùlia enda dèl Rè a lamentass, ma vargu i ga dit chèl arass trat vià el tèmp perchè el Rè l’era’ n hom (ovvero, un om) isè dè poc, chè oltre no esser gna bù dè vindicà le ofese fade a j ‘atter, el sùppùrtaa aca quile chi ga faa a lu; e sucidia che tòcc quii che ghia vargot contra lu, i se sfogaa col dighen de tòte le sorcc La sciora quand la sintì ste laur, senza speranza dè vindicass, e per cunsulass a la mei, la se risolta de cujonà la piccolessa dèl Rè (ovvero, la se risolta dè tô en gir chel Rè isè cojò); per far quest le ‘ndada dè lu cole lagrime a j’occ, e la ga dit: «Car el me Scior, me no ègn miga davanti a te cola speranza de vindicam da quel chi ma fat, ma per prègat almen chè te me dise come te fe a sùppùrta tôte, le ofese, ch’i me dis, chi ta fa: disemel e isè pùdaro empara a sùpùrta la mia, e Dio sa, s’el pudess fa, come te la daress unterà a te, che te se isè brao da sùppùrtan tante», El Rè chè fin alùra l’era stat isè trascurat e isè peger, come se el se fes dèsmiziat tôt en dè ‘na olta, la scomenziat a vindicà come va l’ofesa chi ghia fat a sta sciora, e le devèntat el pô grand nemich de tôcc quii che dop ste laur es fat vargot contra l’ onùr de la so corùna. Sembra che il Gitti abbia tradotto in dialetto anche alcuni episodi dell’Inferno dantesco, ma al momento non abbiamo un riscontro certo. la nostra storia - personaggi arte & dintorni Autotrasporti SIMIONI GIANCARLO Tel. 0376 819035 - 348 3957060 via Ceresara, 11 46040 Guidizzolo - MN I fiori di Casali BOMBONIERE e IDEE REGALO o Onoranze funebri Casali e Pezzini servizio 24 ore Tel. 0376-818266 Via Dunant, 4 - Guidizzolo (Mn) FORNITURA E POSA DI LATTONERIE PER PRIVATI E IMPRESE - TAGLIO E PIEGATURA LAMIERE CAMINI SU VOSTRO DISEGNO VASTO ASSORTIMENTO ACCESSORI EDILI PARTNER DI “ALBATECH” PER L’INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI 45 arte & dintorni Don Abbondio... recensioni e tutti quelli che non son nati con un cuor di leone Francesca Pesci 46 “Per una di quelle stradicciole, tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, sulla sera del giorno 7 Novembre dell’anno 1628, don Abbondio […]. Diceva tranquillamente il suo ufizio, e talvolta, tra un salmo e l’altro, chiudeva il breviario, tenendovi dentro, per segno, l’indice della mano destra, e, messa poi questa nell’altra dietro la schiena, proseguiva il suo cammino, guardando a terra, e buttando con un piede verso il muro i ciottoli che facevano inciampo nel sentiero.” Manzoni scrive e dipinge, fotografa. La passeggiata e i gesti di questo curato, divenuto figura paradigmatica della letteratura italiana, sono come un’istantanea scattata dal narratore che ci introduce alla conoscenza di don Abbondio, di cui già il nome anticipa la sua pigra (e forse ottusa) abitudinarietà. Sì, perché don Abbondio, dispiace dirlo, non è solo il sacerdote che si dedica a passeggiate meditative e alla preghiera, ma anche colui che camminando butta con un piede i ciottoli d’inciampo nel sentiero. Fuor di metafora, colui che non affronta i problemi, ma li scansa. Sapienza narrativa di Manzoni che ci fa percepire un’attitudine del personaggio celandola in un gesto ordinario, quasi banale, come quello di calciare un sassolino. Don Abbondio scansa i sassolini, ma non può evitare il macigno don Rodrigo, il quale – tramite i due bravi – gli ordina di non celebrare il matrimonio di Renzo e Lucia: “Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai”. “Il povero curato”, come si autodefinisce don Abbondio, non sa opporsi a questa figura del potere e finisce con l’inchinarsi: “Disposto… disposto sempre all’ubbidienza”. E così abdica alla propria responsabilità di sacerdote e alla propria coscienza di uomo. Lui che si sentiva “un vaso di terra cotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro” si era reso conto che l’unica via di salvezza (o meglio, l’unica via per salvarsi la pelle) era quella di “scansar tutti i contrasti e nel cedere in quelli che non poteva scansare”. La sua bandiera era “neutralità disarmata in tutte le guerre”. E se proprio il contrasto era inevitabile, “stava col più forte, sempre però alla retroguardia, e procurando di fare vedere all’altro ch’egli non gli era volontariamente nemico; pareva che gli dicesse: ma perché non avete saputo essere voi il più forte? Ch’io mi sarei messo dalla vostra parte”. L’atteggiamento del curato sprofonda ancor più quando “declamava contro que’ suoi confratelli che, a loro rischio, prendevan le parti d’un debole oppresso, contro un soverchiatore potente. Questo chiamava un comprarsi gl’impicci a contanti”. Manzoni riconosce in questo atteggiamento un “sistema di quieto vivere”. Se la sorgente di tale comportamento è la paura (“non era nato con un cuor di leone”), la foce è l’incapacità di leggere la realtà, o meglio il dare della realtà una lettura aberrante e limitante. Tant’è che di fronte al flagello della peste, lui sacerdote, non sa far altro che leggervi una scopa nelle mani della Provvidenza, dimenticando che per quella causa erano morti non solo i prepotenti come don Rodrigo, ma anche moltissimi innocenti. Nonostante tutto ciò, don Abbondio rimane tra i personaggi manzoniani ricordati con simpatia. Ancora una volta merito della sapienza (questa volta non solo narrativa) di Manzoni, che condanna l’atteggiamento, ma non la persona che lo assume, alla quale lascia una possibilità di riscatto e che chiama bonariamente “ il nostro don Abbondio”. L’autore richiama ciascuno alle proprie responsabilità e alla necessità di rispondere alla propria coscienza per ogni azione che compiamo (o non compiamo). Perché, dispiace dire anche questo, don Abbondio non è solo quello che passeggiava bel bello la sera del 7 Novembre 1628. Manzoni fa breccia non solo nei nostri cuori di appassionati lettori a un livello emozionale, ma anche nella nostra attualità, con una denuncia velata di ironia contro i don Abbondio di tutti i tempi che abbracciano un “sistema di quieto vivere” che mira solo alla propria tutela e va a scapito dei più deboli. Games area a cura di Davide Truzzi I lettori possono suggerire argomenti che siano di interesse generale Call of duty: modern warfare 2 Con il passare degli anni l’industria videoludica mondiale ha subito forti mutamenti e grandi incrementi qualitativi, ridefinendo il concetto stesso del termine “videogioco” che da semplice accozzaglia di pixel è divenuto un vero e proprio strumento espressivo e di intrattenimento digitale capace di raggiungere vette di straordinaria eccellenza. Esempio lampante di questo concetto è rappresentato dal nuovo capitolo della pluripremiata saga “CALL OF DUTY”, intitolato “MODERN WARFARE 2 “. In questo videogame, sviluppato dalla casa di produzione Infinity Ward e disponibile per Xbox 360, Pc e Ps3, il giocatore sarà chiamato a vestire i panni di valorosi soldati impegnati in un duro conflitto mondiale situato, temporalmente, in un non lontano futuro. La struttura narrativa si sviluppa attraverso 2 filoni differenziati ma paralleli , seguendo le vicende di due squadre con obbiettivi diversi ma accomunate dallo stesso scopo: stanare un terribile e spietato terrorista. Il gameplay si presenta come un classico videogame del genere “sparatutto”, in cui il giocatore, attraverso una visuale in prima persona, è chiamato a svolgere missioni di vario genere: dal sabotaggio alle infiltrazioni nelle zone nemiche, da salvataggi a disperate corse contro il tempo. Ciò che rende straordinaria l’intera esperienza è però l’incredibile taglio cinematografico dato all’intero videogame: ogni missione è infatti costellata da colpi di scena, sequenze cinematiche degne di un film holliwoodiano e da una colonna sonora composta dal famoso compositore Hans Zimmer. Completata l’avventura a singolo giocatore, il gioco offre la possibilità di competere online con giocatori di tutto il mondo in frenetiche sfide multigiocatore oppure in speciali missione cooperative. Analizzando in conclusione l’aspetto puramente tecnico di CALL OF DUTY: MODERN WARFARE 2, il gioco presenta uno dei comparti grafici più impressionanti dell’attuale generazione videoludica grazie a texture dettagliatissime, effetti particellari fotorealistici e un elaborata illuminazione dinamica. Un esperienza quindi da vivere e da giocare con il fiato sospeso, consigliata però, è giusto sottolinaearlo, a giocatori adulti. it via Carlo Alberto Della Chiesa, 2 - Tel. 0376 847038 47 GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO “COLLI MORENICI” Notiziario del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici” - a cura di Giorgio Arienti Come riconoscere i funghi commestibili e i loro sosia velenosi a confronto Quinta parte- fine Pur consapevole di presentare un lavoro abbastanza impegnativo per i più, la mia fatica sarà ricompensata se esso potrà contribuire a ridurre i casi di intossicazione, purtroppo non infrequenti proprio per la facile confusione che talvolta può aversi tra funghi mangerecci e funghi velenosi. CHROOGOMPHUS HELVETICUS commestibile Corpi fruttiferi rapidamente viola alla cottura. Lamelle: ben presto decorrenti sul gambo, da arancio-rosa o color albicocca o nerastre. Spore: nere in massa, ellittico-allungate, lisce. Carne: arancio rosata ma viola ametista alla cottura. Odore: debole, a volte un po’ di acido fenico. Habitat: soprattutto in montagna sotto peccio e cirmolo. CORTINARIUS ORELLANUS mortale (sindrome orellanica) Corpi fruttiferi mai di colore viola alla cottura. Lamelle: uncinate, da fulve a color ruggine. Spore: fulvastre in massa, amidgaliformi, verrucose. Carne: da pallida a giallastro fulvo, non viola alla cottura. Odore: debole, un po’ rafanoide, meglio strofinare o sezionare il carpoforo. Habitat: prevalentemente in boschi di faggio, castagno, quercia, sia in pianura che in collina, raro sotto conifere in montagna, fedele nei luoghi di crescita Quinta Essenza Note tecniche tratte da: COME RICONOSCERE I FUNGHI di Riccardo Mazza 48 10 Centro Estetico Quinta Essenza Di Caiola Elisa e Francesca Via Vittorio Vento, 79 46040 Guidizzolo (MN) tel. 0376 818663 Lunedì 14.00 alle 19.00 Dal martedì al sabato 9.00 - 19.00 E’ un piacere indossarlo ABBIGLIAMENTO PROFESSIONALE PERSONALIZZATO Via C. Grassi, 3 46040 Cavriana (MN) tel. 0376 804133 www.ilcamice.com Tour alternativo Seconda tappa Il lusinghiero successo della prima tappa di questo mio tour mi spinge ha proporne il naturale proseguo attraverso la visita ad altri luoghi significativi del passato e del presente. Lo studio e la ricerca sono sempre molto impegnativi e faticosi, ma nulla in confronto agli sforzi di tutti coloro che quotidianamente lavorano per migliorare il nostro paese e la nostra cultura. Giusi Nobilini Tombini fioriti Arredo urbano di interessante e inquietante modernità. Aspettiamo la presentazione ufficiale, ma da fonte certa ho saputo che le opere sono state appositamente create da un importante artista straniero, in Italia per partecipare alla Biennale. Quale ghiotta occasione! Centro estetico Quinta Essenza Concedi un momento di relax alla persona a cui vuoi bene nella nostra atmosfera calda accogliente con trattamenti del tutto rilassanti. Il Centro estetico Quinta Essenza domenica 6 e 13 dicembre sarà a vostra disposizione per consigliarvi idee regalo originali e buoni personalizzati. Buon Natale e felice Buon Anno! Centro estetico Quinta Essenza di Caiola Elisa & Francesca Via Vittorio Veneto Guidizzolo Tel 0376 818663 49 Notiziario del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa 4 Novembre E’ il giorno in cui si festeggia la fine della prima guerra mondiale, dove la comunità commemora i caduti e li ringrazia per i servizi resi alla patria. Il servizio ha toccato le nostre frazioni, Rebecco e Birbesi per terminare in paese e rendere omaggio al monumento ai caduti in p.zza Mutti. Il tempo non è stato per nulla clemente ma questo non ha impedito il regolare svolgersi della manifestazione ed anche sotto la pioggia battente il Corpo Bandistico ha reso onore ai caduti attraverso le note dell’Inno di Mameli e della Leggenda del Piave per riportare la memoria dei presenti a quei tempi difficili. Sarà anche l’occasione per presentare i nuovi ragazzi che entreranno così a far parte della Banda, ma soprattutto per poter porgere a tutti i presenti i nostri migliori auguri di un Buon Natale e di un felice 2010. Santa Cecilia Il 22 novembre è stato un giorno importante per i nostri musicisti perché hanno festeggiato la loro patrona Santa Cecilia. La giornata si è svolta all’insegna della tradizione con la partecipazione alla S. Messa delle ore 11.00, durante la quale sono stati eseguiti brani come l’ Adagio di Albinoni, Ammerland di Jacob de Haan, l’Ave Verum e per finire Fanfare and Ceremony. Al termine della celebrazione la festa è continuata con il consueto lauto pranzo in compagni di parenti e amici. La magia di questa giornata consiste proprio in questo, stare tutti insieme per rendere grazie a colei che protegge questa grande passione, la Musica. Concerto in S. Luigi L’ultimo impegno in programma per il 2009 sarà a Castiglione delle Stiviere nella Chiesa di S. Luigi la sera del 20 dicembre alle ore 21.00, dove il Corpo Bandistico supporterà il Concerto della corale del luogo. Concerto di Natale Il 2009 è stato un anno intenso e ricco di impegni, ma anche una stagiona piena di festeggiamenti per solennizzare il 170° anno di fondazione del Corpo Bandistico. Ovviamente il modo migliore per concludere questo periodo è un concerto, il Concerto di Natale, che si terrà presso la Chiesa parrocchiale sabato 19 dicembre alle ore 21.00. Come ogni anno ci saranno novità, il repertorio è stato completamente rinnovato, il programma scelto vedrà l’esecuzione di brani classici, di colonne sonore famose e di pezzi originali per Banda. SELF 24 ORE LAVAGGIO OFFICINA 50 TENEDINI RICCARDO VIA H.DUNANT tel. 0376 819715 15° anniversario sconto su tutta la spesa a fronte di una spesa minima di 30 euro dal 7 al 11 dicembre REcupERabilE comE buono spEsa dal 14 al 24 dicEmbRE 2009 GuidiZZolo - Via Goito 38 - p.zza G.marconi 5 51 Venite a provare la nuova C 3 Negri Adolfo Via Bazzani, 12 - Guidizzolo tel. 0376 847016 52