L`EUROPA DEL `700 TRA ILLUMINISMO E

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L`EUROPA DEL `700 TRA ILLUMINISMO E
L’EUROPA DEL ‘700 TRA ILLUMINISMO E NEOCLASSICISMO
1) situazione economica
a) modernizzazione agricola
b) modernizzazione igienico-sanitaria
c) incremento demografico
d) rivoluzione industriale e tecnologica
e) espansione dei traffici coloniali
2) situazione sociale: sviluppo della borghesia, questione sociale
3) situazione politica: assolutismo illuminato e liberalismo politico-economico
a) riforma dello Stato
b) investimenti pubblici
c) laicità, controllo della religione, tolleranza
4) cultura illuminista, ideologia della trasformazione
a) libertà dell'uomo nei rapporti con il mondo
b) rifiuto di tradizione, ignoranza, pregiudizio, superstizione, fanatismo, dogmatismo, gerarchie
c) razionalismo, empirismo
d) nuova concezione della Natura
i. fonte di esperienza: l'uomo conosce confrontandosi con la Natura
ii. fonte di ispirazione artistica
5) finalità sociali del Sapere, dell’Educazione e dell’Arte, capaci di
a) trasformare la Realtà
b) garantire il Progresso etico, civile, estetico ed economico
c) favorire la Felicità individuale e pubblica
6) importanza dell'educazione pubblica
7) utilità sociale dell’Arte, intesa come strumento a disposizione dello Stato non per il lusso dei privilegiati, ma
a) per l'educazione, la promozione morale e civile dell’individuo e della società attraverso la Bellezza
b) per la formazione del gusto, del diletto, del piacere estetico, per rasserenare l'animo umano
c) per lo sviluppo economico: la qualità delle produzioni artistiche, artigianali e manifatturiere di una
Nazione garantisce maggiori esportazioni
8) lo Stato deve promuovere e controllare la produzione artistica, artigianale e manifatturiera (Accademie, Scuole
d'Arte, manifatture reali)
9) nuovo rapporto tra arti liberali e arti meccaniche (mestieri), importanza della formazione artistica degli artigiani
UTILITA’ DELL’ARTE PER GLI ILLUMINISTI NEOCLASSICI
RESPONSABILITA’ DELLO STATO NEL PROMUOVERE L’EDUCAZIONE PUBBLICA, ANCHE ARTISTICA
“Occorre che la preoccupazione di dirigere l’utilizzazione delle arti e di determinarne l’impiego entri nel sistema politico e
sia uno degli oggetti centrali della amministrazione dello Stato” (J.G. Sulzer, 1771)
POICHE’ BELLO E BUONO COINCIDONO, L’ARTE E’ STRUMENTO DI PROGRESSO MORALE E CIVILE
“Rendere la virtù attraente, il vizio odioso: è questo lo scopo di ogni persona onesta che prende in mano la penna, il
pennello o lo scalpello” (D. Diderot)
“Spetta alle arti influenzare il gusto, i costumi, la politica, la religione dei popoli; spetta ad esse, attraverso il Bello e il
Sublime, formare lo spirito” (Accademia di Danimarca, 1778)
L’ARTE E’ STRUMENTO DI PROPAGANDA POLITICA
“Le arti devono aiutarci a far avanzare il progresso dello spirito umano, a propagare e a trasmettere alla posterità gli
impressionanti esempi degli sforzi di un grande popolo che, guidato dalla ragione e dalla filosofia, sta portando avanti
sulla terra il regno della libertà, dell’uguaglianza e della legge” (J.-L. David)
L’ARTE E’ STRUMENTO DI SVILUPPO ECONOMICO
“L’arte del disegno può dare a tutti i commerci e i mestieri un grande aiuto” (Accademia di Norimberga, 1716)
“All’arte si può guardare da un punto di vista commerciale; mentre ritorna a onore di un paese produrre artisti eccellenti,
non è meno utile incrementare la domanda dall’estero dei propri prodotti industriali” (Accademia di Dresda, 1763)
“Se ai ragazzi si insegna insieme ad altre cose l’arte del disegno, essi non saranno solo qualificati per diventare migliori
pittori, scultori, incisori, o per impadronirsi delle arti direttamente e immediatamente dipendenti dal disegno, ma
diventeranno altresì migliori meccanici d’ogni genere” (J. Richardson, c. 1770)
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CARATTERISTICHE DEL NEOCLASSICISMO
1) Rifiuto di Barocco e Rococò, stili artistici considerati
a) irrazionali
b) arbitrari, fantasiosi
c) decorativi
d) artificiosi, bizzarri, esagerati, ridicoli
e) alla moda, e quindi volubili
f) superficiali, frivoli, leggeri, disimpegnati, inutili, privi di intenti educativi
g) propri dell’aristocrazia decadente, corrotta, viziosa, immorale, licenziosa, vuota e parassita
h) privati, cioè al servizio non del bene e dell’utilità pubblica ma dell’orgoglio, del lusso e del capriccio di pochi
privilegiati ricchi e corrotti
2) Triade classica
a) il Vero (conoscenza)
i) l’arte ha per oggetto la Natura, ciò che esiste nello spazio (corpi e loro attributi)
ii) nuova visione artistica della Natura, intesa non più come immagine dell’ordine divino, ma come ambiente
che ospita tutte le manifestazioni dell’esistente, in cui l’uomo vive e interviene guidato dalla ragione e dalla
scienza
iii) la Natura “comune”, cioè lasciata a se stessa, spontanea, è imperfetta, varia e mutabile e non può essere
fonte di ispirazione artistica; perciò l’artista deve rendere la Natura “nobile” (come la definisce Goethe),
interviene sulla Natura senza affettazione e artificiosità, guidato da Ragione e Gusto la idealizza, la rende
pura, perfetta (imitazione per selezione)
b) il Bello (sentimento)
i) gli artisti neoclassici ricercano un linguaggio artistico in grado di produrre il Bello ideale, la forma perfetta,
pura ed essenziale
ii) il Bello è una categoria estetica tipica del Neoclassicismo: è bello ciò che è ordinato e vario
“Un raggio immaginario partendo dal nostro occhio sarà trasportato in un movimento continuamente
variato. Variazione che ci permetterà di sfuggire alla noia del riposo, continuità capace di sottomettere la
varietà a un ordine. E in questo spostarsi senza fine non ci sperderemo” (W. Hogarth, Analisi della
Bellezza, 1753)
“Un’altra principale proprietà degli oggetti belli è che la linea delle loro parti varia continuamente direzione,
ma con una deviazione insensibile, e non così rapida da sorprendere, né tale che con angoli acuti
determini uno spasmo o una convulsione del nervo ottico. Nessuna cosa che continui a lungo nello stesso
modo, o che vari improvvisamente, può essere bella, poiché entrambe si oppongono a quel rilassamento
gradevole che è l’effetto caratteristico della bellezza. La variazione stessa deve essere continuamente
variata” (E. Burke, Inchiesta sul Bello e il Sublime, 1759)
iii) arte classica greco-romana come modello a cui ispirarsi per raggiungere il Bello ideale, valori assoluti e
universali di purezza, ordine, equilibrio, misura e armonia
iv) continuità tra antichità classica, Raffaello, Classicismo seicentesco e Neoclassicismo settecentesco
v) nei modelli antichi e nella Natura ricerca della perfezione, della purezza, dell’armonia, raggiungibili non
copiando, ma con il metodo dell’imitazione per elezione, cioè mediante selezione, traendone gli elementi
migliori e sintetizzandoli nella bellezza ideale
vi) la copia della Natura (naturalismo) è semplice riproduzione meccanica, priva di valori ideali; la copia delle
opere antiche è solo plagio, riproduzione del loro aspetto esteriore e non del loro contenuto spirituale,
invece l’imitazione della Natura e delle opere antiche è un’attività spirituale, creativa, originale, è autonoma
invenzione sulla base dello studio dei principi universali del Bello ideale, che non esiste in natura ma è
frutto di elezione, della scelta di ciò che è “il meglio e il più utile” (Anton Mengs)
vii) ricerca della “nobile semplicità e della quieta grandiosità” tipiche dell’arte classica, dell’espressione dei
sentimenti non attraverso gli eccessi barocchi di dinamismo e di azione, ma mediante la forma pura ed
equilibrata dei momenti precedenti o successivi all’azione vera e propria (Johan Joachim Winckelmann)
c) il Bene (volontà)
i) ricerca nell’antichità classica di valori spirituali, morali e civili assoluti, universali, eterni (integrità, onestà,
rettitudine, fedeltà, libertà, uguaglianza, repubblica, impegno civile, eroismo) fatti propri dalle classi
borghesi, progressiste ed illuministe
3) Neoclassicismo stile internazionale
4) Riscoperta dell’antico mediante:
a) scavi archeologici a Roma, Ercolano (dal 1738), Pompei (dal 1748), Stabia, Paestum, in Grecia e in Oriente,
con la pubblicazione a stampa delle immagini delle opere recuperate: l’antico diventa fonte di ispirazione per il
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presente, ma anche occasione per riflettere sulla grandiosità, perduta per sempre, del passato in confronto alle
miserie del presente (visione sublime del’antico)
grand tour in Italia, turismo d’elite, cosmopolita, incentrato sull’arte, l’archeologia e la civiltà italiane: il viaggio si
trasforma da dovere sociale e formativo dei giovani aristocratici europei a esperienza individuale di
arricchimento culturale e sentimentale, aperto a tutti, maschi e femmine, giovani e vecchi, ricchi e poveri (si è
calcolato che a Roma nelle stagioni invernali intorno al 1770 i turisti furono circa 40.000 all’anno)
moda dei souvenirs: Vedutismo e Rovinismo, disegni e stampe delle aree archeologiche, ritratti da stanza che
commemorano il grand tour, in particolare il contatto sublime con la grandezza dell’antichità
collezionismo di reperti archeologici originali, di copie, di calchi in gesso, di falsi
anticomania, cioè raccolta acritica di qualsiasi testimonianza dell’antico, fenomeno di moda e commerciale
condannato dagli intellettuali neoclassici illuministi perché privo di comprensione dei valori spirituali
dell’antichità
design industriale ispirato ai modelli classici: ceramiche, argenterie ed arredi imitano le forme e le decorazioni
degli affreschi di Pompei ed Ercolano e degli oggetti greco-romani recuperati negli scavi archeologici
moda alla greca nell’abbigliamento
LA BELLEZZA COME IMITAZIONE MEDIANTE SELEZIONE
“L’imitazione del bello della natura o si attiene a un solo modello o è data dalle osservazioni fatte su vari
modelli riunite in un soggetto solo. Nel primo caso si fa una copia somigliante, nel secondo caso invece si
prende la via del bello universale e delle immagini ideali di questo bello; ed è questa la via che presero i greci”
(Johan Joachim Winckelmann, Pensieri sull’imitazione dell’arte greca, 1755)
"Con natura io intendo i principi generali e permanenti degli oggetti visibili, non sfigurati dall'accidente o guasti
dalla malattia; non modificati dalla moda o dalle consuetudini locali. La natura è un'idea collettiva e, benché la
sua essenza esista in ogni individuo della specie, non può mai, nella sua perfezione, risiedere in un singolo
oggetto" (Heinrich Fussli, pittore e critico d'arte anglo-svizzero, fine del XVIII secolo)
“Vi vuol altro che rubare qua e la` de’ pezzi antichi e raccozzarli insieme senza giudizio per darsi valore di
grande artista! Conviene sudare di` e notte su’ greci esemplari, investirsi del loro stile, mandarselo nel sangue,
farsene uno proprio coll’aver sempre sott’occhio la bella natura, col leggervi le stesse massime” (Antonio
Canova, lettera del 1806)
L'artista deve intervenire per selezionare e riaggregare gli elementi in grado di manifestare la bellezza che
esiste nella Natura, bellezza che appare nascosta o dispersa tra molteplici accidenti.
In altri termini, abbandonata e condannata l’artificiosità con cui, agli occhi dei pensatori settecenteschi, la
Natura era stata precedentemente imbrigliata in una fitta rete di rimandi simbolici e valori allegorici, si cerca
nelle manifestazioni naturali, vera e unica fonte di apprendimento, la bellezza apparentemente senz'ordine a
cui ispirarsi.
L'artista, partendo dalla fortuita bellezza dei singoli oggetti che si presentano in natura, potrà arrivare a
esprimere la vera armonia con il suo intervento di scelta e di aggregazione: come infatti dirà un teorico francese
alla metà del secolo, sulla scia di un pensiero ormai diffuso in tutta Europa: "Chi segue la natura a passo a
passo/ altro non sarà mai se non un copista”.
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