Un business in evoluzione

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Un business in evoluzione
SCENARI
LE SFIDE DEL RISPARMIO GESTITO
Un business
in evoluzione
Poco sviluppo, calo di redditività, concorrenza di prodotti
bancari, sfiducia degli investitori: sgr e sim stanno
cambiando i loro modelli distributivi e di sviluppo.
• LUCA
SILVESTRI NI
SERVIZI
ALTERNATIVI
«Bisogna introdurre
e proporre servizi
alternativi, come
qualli di advisory,
oggi cannibalizzati
dal collocamento»,
dice Giuliano Cicloni,
consulente di Kpmg.
D
a inizio anno a luglio,
l'industria del risparmio gestito ha avuto
una raccolta negativa di 7,5 miliardi di euro. Secondo i dati del
primo semestre 2012 diffusi da
Assogcstioni, tutte la categorie
perdono (-4,6 miliardi gli azionari, per esempio, -3,1 miliardi i
monetari) e solo gli obbligazionari hanno registrato flussi positivi
per 8,6 miliardi.
Dati che confermano la fuga
dei risparmiatori dai fondi di investimento. Che si ripercuote
sul patrimonio gestito italiano:
se Arca è cresciuta di 1,4 miliardi
e BancoPosta di 200 milioni, Eurizon è dimagrita di 8,6 miliaridi
circa, Anima di 4,9 miliardi e Ubi
di 4,6. Il tutto in un solo anno.
Le cause dei deflussi? L'estrema volatilità dei mercati azionari,
la concorrenza di prodotti alternativi (come i conti deposito ad
alti, e sicuri, tassi di interesse), la
sfiducia dei risparmiatori dopo le
batoste del 2008, la totale allergia
al rischio che dilaga ormai nella
clientela private e istituzionale.
INCENTIVI FISCALI Si tratta di
contingenze legate a momenti
particolarmente diffìcili o invece
ci troviamo in una crisi strutturale, visto che la ritirata dalle sgr è
iniziata prima del default di Lehman Brothers? «Da diversi anni,
la clientela si sta allontanando
dalle case di gestione. E un fenomeno che si è, ovviamente, acce-
lerato con lo tsunami dei subprime e, ora, con la recessione che
ha compresso i redditi», sostiene Dario Portioli, consulente e
funcl analyst di Morningstar. «In
realtà, il risparmio gestito non è
mai veramente decollato nel nostro paese. In Italia manca del
tutto un canale istituzionale in
grado di stabilizzare i flussi, di diventare un player importante sul
mercato finanziario, come i fondi pensione statunitensi. Risente
negativamente di questa carenza
anche la previdenza, fattore strategico per lo sviluppo del settore
e del welfare. lo credo che per risolvere il problema occorra favorire, attraverso incentivi fiscali, il
risparmiatore che si impegna in
investimenti di durata superiore ai cinque anni. Se si pagano
meno tasse e i costi complessivamente diminuiscono, potrebbe
innescarsi un ciclo forte, virtuoso, in cui sparirà la focalizzazione e l'ossessione del guadagno
nel breve termine. Certo, viviamo una situazione in cui è difficile immaginare riduzioni di imposte, ma favorire l'investimento
nel lungo periodo, come vuole
anche Assogestioni, e come già
fanno in Germania e Francia, è
l'unica strada percorribile».
La realtà attuale ci dice comunque che l'investimento in
fondi è una attività di nicchia alla
quale gli italiani destinano solo,
secondo i dati di Banca d'Italia,
il 6% dei loro risparmi globali
(stimati in 8.600 miliardi). Nel
Belpaese si preferisce restare
liquidi piuttosto che affidare i
propri soldi ad altri.
Come mai? Uno studio di
Kpmg, Risparmio gestito in Italia: trend ed evoluzione dei modelli di business, mette in rilievo
alcune criticità del risparmio
gestito.
Il settore in Italia è caratterizzato dalla prevalenza di operatori
di matrice bancaria, sia per la
"produzione" e gestione degli investimenti sia per le reti distributive. La predominanza del canale
bancario ha determinato, spesso,
distorsioni: anche recentemente
è accaduto che per esigenze di
funding gli istituti di credito abbiano incentivato agli sportelli
la raccolta diretta, mettendo in
ombra l'offerta dei prodotti di
risparmio gestito.
CONSULENZA Secondo Kpmg,
la fuga dai fondi è effetto di una
serie di fattori: l'assetto distributivo bancocentrico e le mutate
politiche commerciali degli intermediari bancari; la propensione storicamente bassa da parte
della clientela retail verso questa
categoria di prodotti d'investimento per la scarsa educazione
finanziaria dei risparmiatori italiani: i costi elevati che caratterizzano i prodotti di risparmio gestito rispetto ai prodotti alternativi
Una situazione sulla quale gli
incentivi fiscali sul lungo termine
6 BanaFinanza
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SOLO IL 6% DEI RISPARMI
Secondo i dati di Banca d'Italia,
solo il 6% dei risparmi della famiglie
è investito in fondi. Gli italiani
preferiscono il conto corrente
e la liquidità, tendenza che
si è accentuata negli ultimi anni
per la crisi finanziaria.
Giuliano Cicioni, consulentedi
Kpmg. «Il cambiamento dovrebbe avvenire attraverso l'introduzione e F affermazione di modelli
distributivi alternativi al sistema
tradizionale chiuso, caratterizzato dal processo di collocamento
e dal rapporto produttore-distributore. In estrema sintesi, occorre uniformare le condizioni di
accesso e di funzionamento del
risparmio gestito a quelle del risparmio amministrato e proporre
servizi alternativi (per esempio
quelli di advisory e di execution
only), oggi non ancora affermati
nell'asset management, in quanto cannibalizzati dal collocamento. I driver di sviluppo del settore
sono essenzialmente tre:
potrebbero incidere ben poco.
Occorre cambiare radicalmente il sistema, sostiene lo studio
Kpmg. «Le debolezze strutturali del risparmio gestito in Italia
sembrano essere riconducibili
più all'organizzazione e al funzionamento del sistema nel suo
complesso che alle strategie e
alle azioni competitive condotte dai singoli player», sostiene
• Vunbundling tra componente di vendita e componente di
servizio (advisory), grazie alla
separazione dei servizi di sola
vendita (execution only);
• la conseguente sostenibilità
di un'offerta di advisory unbundled, che oggi fatica ad affermarsi perché costretta a proporsi on
top rispetto al collocamento e,
pertanto, con una proposta di valore difficilmente recepibile dalla
domanda, se non di nicchia;
• una maggior riconoscibilità
dei prodotti (nelle sue diverse
componenti, di costo, performance, profilo di rischio/rendi-
mento) da parte della clientela
e di conseguenza l'incentivo per
i produttori a sviluppare offertemigliori e a promuoverle anche
con adeguate strategie di sell out.
Il mercato potrebbe polarizzarsi quindi su tre modelli di
business differenti: quello chiuso, e cioè quello attuale basato
sull'accordo di collocamento tra
produttore e distributore; quello
aperto diretto, basato sul ricorso
a piattaforme di pura negoziazione direttamente da parte della
clientela; e infine il modello aperto assistito nel quale la clientela
ricorre a servizi di pura negoziazione e a servizi di advisory
non commission based in forma
congiunta o disgiunta», continua
Cicioni.
CONCORRENZA TRA MO-
DELLI In questa prospettiva le
sgr continuerebbero a focalizzarsi sull'attività di produzione, mentre la negoziazione dei
fondi potrebbe essere effettuata direttamente dalla clientela
presso degli intermediari di raccolta ordini. Così, accanto all'attuale sistema chiuso, che resterebbe presidiato dai collocatori
tradizionali, forti delle proprie
reti distributive, si potrebbero
sviluppare due diversi modelli industriali. Nel primo, aper-
SGR, LE PRIME DIECI PER PATRIMONIO
I dati del primo semestre 2 0 1 2
Nome della società
Famiglia del fondo
giugno 2011
dicembre 2011
giugno 2012
Eurizon Capital
Eurizon capital sgr.
43.293.282.707
37.463.095.128
34.605.999.460
Anima
Anima sgr
23.950.411.859
19.933.623.000
19.016.727.184
Ubi
Ubi Pramerica sgr
17.307.701.444
13.959.097.899
12.724.032.916
Arca
Arca sgr
11.189.830.495
10.159.313.271
12.538.919.448
Pioneer investments
Pioneer investment management sgr
13.019.966.662
10.619.696.536
10.558.437.934
Generali
Generali investments Italy
5.260.679.271
4.984.903.509
5.082.694.986
Bnp Paribas
Bnp Paribas Investment Partners sgr
6.762.416.000
5.833.614.000
5.030.083.000
Aletti Gestielle
Aletti Gestielle sgr
5.090.274.892
4.455.922.498
4.212.835.542
Amundi
Amundi sgr
4.424.589.676
4.234.280.688
4.119.493.963
Allianz
Allianz global investors Italia sgr
3.908.417.468
4.041.551.305
3.947.988.1: e
l-onte:MorningstàrDirect - Valute:: euro - Periodata.semestrale -
Icatisinferiseomal^rlrtiaiiotc^ledetkitdctuitittottrisieitìeaiNMdallàsoctìtàstes^odalta
banca depositaria.
CONTINUANO
I DEFLUSSI
Nella tabella,
elaborata da
Morningstar, si nota
che soltanto Arca
e Allianz hanno
aumentato i loro
patrimoni
in gestione.
I deflussi dai fondi
di investimento
continuano.
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