campionato dell`adriatico dinghy 12′ quarto
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campionato dell`adriatico dinghy 12′ quarto
CAMPIONATO DELL’ADRIATICO DINGHY 12′ QUARTO POSTO PER FLAVIO SEMENZATO BIBIONE 14/15 APRILE 2012 Le previsioni meteo erano pessime. Dodo mi aveva chiamato già martedì dicendomi -Io non vengo, troppo brutto il tempo...-. Io avevo già prenotato l'albergo. Ero molto perplesso, ma anche Chico Vidal e Maurizio Baroni mi confermano la loro presenza. Finora siamo in tre. Ci ritroviamo io e Chico sul piazzale del Portobaseleghe a scaricare le barche, soli. Sabato ci alziamo di buon ora e subito a guardar fuori .... Tempo pessimo, cielo plumbeo ma non piove; dall'albergo si sente il rumore delle onde che frangono sulla spiaggia. Un po' preoccupati raggiungiamo la sede del circolo e un po' alla volta ci raggiungono gli altri concorrenti. Alla fine ci contiamo, siamo in 12. Si alza l’ intelligenza a terra, non ci sono le condizioni per uscire. La giuria esce col gommone, vento e mare 22 nodi. Troppi per i dinghy. Si decide di rinviare la partenza alle 14. Infatti il vento scende sui 14-15; si esce! Armo la vela vecchia north di 6 anni, per non massacrare la nuova Olimpic di Claudio De Martis. Vento da nord sui 14 nodi. Partenza buona; mi allungo sulla parte sinistra del campo di regata; spero di trovare meno corrente; cerco di controllare la posizione degli avversari più temibili. Giro secondo in boa dopo Chico Vidal, che sfiora la boa di bolina perchè c'era una forte corrente. In poppa mantengo la posizione. Alla boa di poppa si stramba e si risale di bolina mure a sx. Appena gira il terzo viro mure a dritta per andare in copertura, ma mi mantengo troppo centrale nel campo di regata e non paga. Marco Durli, che si fregia del titolo di dinghysta dell’anno, passa secondo in boa. La classifica rimane invariata. Primo Vidal secondo Durli , terzo io. Sono soddisfatto anche se avrei dovuto controllare meglio Durli sul quale avevo un buon vantaggio. Le condizioni del vento e del mare erano comunque peggiorate e non concedevamo molto tempo alla tattica; inoltre mi si era incastrato il tesabase e non riuscivo ad appiattire la base della randa a sufficienza; la barca era troppo orziera e dovevo contrastare sempre col timone rallentandola. PROVA 2- Partenza: allento un po' le sartie e cazzo a ferro la drizza per portare l'albero più avanti e contrastare la tendenza orziera della barca. Si parte ma alla prima boa la giuria sospende la regata e ci invita a rientrare rapidamente. Il cielo, infatti, era plumbeo e il vento era riforzato pericolosamente. Giù in poppa verso l'imbocco del canale. In un primo momento ero impanicato perché la barca tendeva a straorzare e ad immergere la prua in acqua; difficilissimo il controllo in poppa con vento e onda. Come mi avevano anticipato. la barca non plana e affonda pericolosamente. Dopo i primi momenti di sconforto, mi porto all'estrema poppa e tengo il timone con le due braccia; miracolosamente la barca alza la prua e plana meravigliosamente sull'onda! Magnifico! Cerco di mantenere la poppa al vento senza strapuggiare e recuperare la rotta perché mi ero avvicinato troppo ai bassi fondali. Riesco ad infilarmi, stringendo i denti, tra la seconda e la terza bricola del canale; l'acqua era marrone e non riuscivo ad alzare la deriva senza perdere il controllo del timone. Finalmente nel canale! All' indomani pioggia e assenza di vento. Una leggera bavetta si alza verso mezzogiorno e ci consente di portare a termine le due prove previste sotto la pioggia insistente. Ero un po’ rassegnato, so di non essere molto forte con le bavette, non sento bene la barca non mi piace stare rannicchiato dentro lo scafo. Comunque non va male! Nella seconda prova sono quarto a pochi metri dall'ultima boa di poppa, ma mi faccio ingenuamente infilare all’ interno della boa da Massimo Schiavon e da Ezio Donaggio. Comunque a fine giornata sono quarto dietro ad avversari di grande valore come Durli, Schiavon e Vidal superspecialisti della classe dinghy! Ciao da Flavio Semenzato CANOTTIERI MESTRE