Il bambino reale di Malá Strana
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Il bambino reale di Malá Strana
economicrevue 36 cultura kultura 24 Il bambino reale di Malá Strana Miracoli e ringraziamenti Renáta Holčáková È forse ormai per la centesima volta che Jana oltrepassa la soglia della chiesa della Vergine Maria della Vittoria per far conoscere all'ennesima comitiva di turisti la storia della chiesa ma anche del solo Bambino di Praga e della sua leggenda. Ha appena finito di esporre il suo racconto e, mentre i suoi pupilli fanno un giro per visitare la chiesa, lei può riposare. Prende in mano la versione ceca di una preghiera che sta sul passamano della ringhiera davanti alla statua del piccolo Gesù e lentamente inizia a leggerla. Prima non ha mai fatto nulla del genere, la fede le è estranea così come quanto è alla fede collegato. La legge tutta una volta, poi due e alla fine rimane a lungo a guardare la statua. “Tu saresti in grado di aiutarmi!?”, domanda e al tempo stesso si convince: “Vorremmo un bambino, ci proviamo già da vari anni ma inutilmente. Ti prego, aiutami”. La breve conversazione fra la guida e Gesù Bambino culminata con la preghiera diventa da quel giorno una regola ferrea durante ogni sua visita alla chiesa. E davvero Jana due anni dopo rimane incinta. Alla fine al Bambin Gesù viene anche battezzata, così come più tardi i suoi figli. IT “Giungono qui persone da tutto il mondo”, comincia a raccontare suor Doubravka. “E la maggior parte di loro viene a Praga unicamente per il Bambinello”. Vengono qui per vederlo, pregarlo ma, molto spesso, anche per ringraziarlo dell'aiuto. A questo proposito suor Doubravka si ricorda di storie diverse. Parla della guarigione di una donna indiana che da giovane era rimasta paralizzata e per lungo tempo era stata costretta in un letto. Una volta in sogno le era apparso Gesù Bambino e lei, intuitivamente, aveva capito che poteva guarire. Si era fatta arrivare da qualche parte una novena e l'aveva recitata al Bambinello. Durante la preghiera aveva cominciato lentamente a sentire come alla gamba e in tutto il corpo le tornasse gradualmente la capacità di sentire. In poche settimane era guarita. Intorno al 1994 è quindi giunta con suo marito e suo nipote (era ormai una nonna settantenne) a Praga. Tutta la vita aveva risparmiato i soldi per questo pellegrinaggio di ringraziamento al Bambinello di Praga. “Da padre Vojtěch ho persino sentito dire che si è avuta una guarigione proprio qui, davanti alla statua”, ricorda la suora. “Un bambino ha lasciato qui l'apparecchio che gli permetteva di camminare. Adesso è conservato in sacrestia". La suora ricorda ancora una messicana venuta a ringraziare per la nascita del figlio col figlio in braccio. Oppure di una donna delle Filippine che, per cambiare, come manifestazione di fede aveva cucito al Bambinello una camicina... naturalmente piccolissima dal momento che non sapeva quanto fosse in realtà grande la statua. La conosceva solo dai racconti e dalle figure. A proposito di vestiti e di vestire Gesù Bambino. Il guardaroba del bambinello conta oggi oltre cento pezzi e ne arrivano continuamente di nuovi, dalle più diverse parti del mondo. Naturalmente il tempo in cui le vergini inglesi cambiavano d'abito la statua ogni giorno, con i bambini che, di ritorno dalla scuola, facevano ogni volta un salto in chiesa per guardare "che vestitino avesse oggi Gesù" è ormai passato per sempre. La frequente manipolazione della cera (di cui il Bambinello è fatto) non sarebbe certo opportuna. È per questo che oggi il vestito viene cambiato solo per importanti feste religiose e viene scelto in base ai colori liturgici. Il “misterioso” cambio d’abito Nella chiesa della vergine Maria della Vittoria la funzione religiosa è giunta al termine. Quando la chiesa resta completamente vuota e viene chiusa a chiave due suore carmelitane si recano a cambiare l'abito a Gesù. “Le suore hanno portato con sé degli alti gradini di legno”, descrive la situazione lo storico Jaroslav Someš, a cui è stato permesso di assistere a tutta la "procedura" che si svolge solo qualche volta all'anno. "Suor Doubravka è salita sui gradini e ha aperto il tabernacolo, un armadietto di argento dorato chiuso a vetri e decorato con pietre preziose. Suor Sara, nel frattempo, dal guardaroba di Gesù ha portato un vestito viola, ricamato in oro col motivo di una dracena, con cui la statua resterà vestita per tutto il periodo d'avvento e fino a Natale. Lassù in alto si è intanto passati a togliere cultura kultura 24 economicrevue Com'è cominciato il tutto? Nel 1556 la nobile giovane dama madrilena Maria Maxmiliana Manrique de Lara si mise in viaggio per la lontana Boemia in veste di promessa sposa. Il suo futuro consorte era Vratislav di Pernštejn, un diplomatico al servizio del re di Boemia e dell'imperatore tedesco Massimiliano II. Dalla sua famiglia la promessa sposa portò con sé, oltre a una ricchissima dote, anche un prezioso regalo: un piccolo Gesù Bambino di legno rivestito di cera. La statuetta aveva un volto grazioso e, in base al costume spagnolo, era vestito con abiti veri. Dopo l'arrivo dei novelli sposi a Praga, il bambinello venne conservato e onorato nel palazzo Pernštejn a Hradčany, che, per merito di donna Maria, divenne una sorte di enclave spagnola nel cuore d'Europa. Alla morte di donna Maria la cura del Gesù Bambino passò nelle mani di sua figlia Polixena. Dalla madre Polixena aveva ereditato la bellezza e la devozione, dal padre la capcità di orientarsi nelle questioni politiche. Quando, nel 1628, rimase vedova per la seconda volta (il primo marito fu Vilém di Rožmberk, il secondo fu Zdeněk Vojtěch Popel di Lobkovice), regalò la sacra statuetta, alla quale erano già stati attribuiti alcuni miracoli, al monastero dei carmelitani scalzi di Praga, di Malá Strana. Questi ultimi collocarono il Bambinello nella chiesa della Vergine Maria della Vittoria quando ancora erano in corso i lavori di decorazione e i rifacimenti interni. Inizialmente il Bambin Gesù venne esposto nella cappella Talmber, subito alla sinistra della chiesa e, come raccontano le leggende barocche, i padri carmelitani iniziarono a prendersene cura con commovente tenerezza tutta maschile. La devozione nei confronti della statuetta presto si diffuse in tutto il Regno (fra i devoti c'era anche lo stesso imperatore Ferdinando III) e le nobili dame iniziarono a regalare al Bambinello gioielli e nuovi vestitini ricamati. Era una manifestazione d'amore e, al tempo stesso, un gesto di gratitudine per le grazie che erano state loro concesse tramite le miracolosa statuetta. Ad esempio nel 1639 la principessa Alžběta Kolowrat dedicò al Bambinello una corona d'oro per la sua improvvisa guarigione. Dalla città di Praga nel 1744 ricevette invece un baldacchino per l'altare di velluto ricamato in oro per aver protetto gli abitanti al tempo delle invasioni prussiane in Boemia. Anche al tempo di Maria Teresa il Bambino Gesù riscosse grandi manifestazioni di devozione: nel 1776 venne costruito per lui, nella parete destra della chiesa, un nuovo altare in stile rococò viennese. Poi seguì un triste capitolo della storia. Giuseppe II chiuse il monastero e i carmelitani furono costretti a lasciare Praga. La gestione della chiesa passò ai Cavalieri di Malta ma questi dovevano lottare con la mancanza di mezzi finanziari e così, nel corso dell'Ottocento, l'intero edificio andò alquanto in rovina. Proprio in quel periodo, però, la gloria del Bambino di Praga si diffuse all'estero, soprattutto nei Paesi di lingua spagnola e portoghese d'Europa e dell'America del sud. E così oggi possiamo trovare la sua copia in molte chiese di tutti i continenti. Da noi ciò rinnovò una nuova ondata di fervente devozione culminante nelle celebrazioni del 1928 in occasione del trecentesimo anniversario della donazione della statuetta ai carmelitani, il cui ordine, è tornato a Praga soltanto dopo la rivoluzione di novembre, prendendo nuovamente possesso del monastero e della chiesa. La cura del Bambino è oggi affidata alle suore della congregazione delle carmelitane del Bambin Gesù di Zbraslav. dal capo la corona d'oro, che ha ormai due secoli, e suor Doubravka è quindi scesa giù con il Bambinello, facendo una grande attenzione. Il cambio d'abito avviene sulla mensa dell'altare di marmo. Prima di tutto bisogna togliere dalla mano sinistra il globo, ovvero il pomo imperiale, quindi si passa al merletto attorno al piccolo collo e alle manine e, dopo, si slacciano il nastrino, la mantellina e il paramento. La statua è sull'altare senza decori, solo nella camicina bianca, e in quel momento è assai simile a tutti i Gesù Bambini dei presepi. Dà la sensazione di essere completamente indifeso", afferma lo storico. Ma indossando i paramenti viola comincia di nuovo a trasformarsi in un Bambino reale. Seguono ancora la mantellina, i merletti e il pomo. E suor Doubravka riporta Gesù nel tabernacolo, attorniato da statue di angeli che lo illuminano. "Mi interesserebbe sapere cosa provano le suore quando hanno questo contatto diretto col Bambino", aggiunge J. Someš. "Gliel'ho chiesto e mi hanno risposto che, oltre al rispetto, ogni volta percepiscono la straordinarietà del momento. Spesso inoltre vanno da loro delle persone che hanno dei problemi e gli chiedono il favore di pregare per loro davanti al Bambin Gesù. E proprio il momento in cui lo cambiano è quello in cui possono meglio pregare. Divengono le intermediarie fra Lui e chi ha bisogno. Questa è la loro missione". Il periodo pre-natalizio e natalizio è esattamente il periodo in cui i passi del genere umano conducono più spesso al bambinello. Non di rado arrivano anche quelli che affermano di non credere in Dio. Perché? Per tradizione o forse invece per essere sicuri? E se invece Dio esistesse davvero? In un caso o nell'altro non se ne vanno via delusi. "Io non sono un credente, o almeno non lo sono nel senso classico della parola. E sinceramente non sono capace di descrivere cosa ho sentito davanti a Gesù Bambino ma sapevo che era lì anche per me", dice uno dei visitatori stringendo in mano una figurina di Gesu con una breve preghiera: … O Gesù, a Te mi rimetto,…aiutami nel bisogno e concediti a me,… Bambinello mio, vienimi in aiuto, dammi tanta forza e fammi perseverare…. 37