“Cattedrale”: la riedizione dell`opera di Carver Il
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“Cattedrale”: la riedizione dell`opera di Carver Il
19 aprile2003 RACCONTI “Cattedrale”: la riedizione dell’opera di Carver Un’impressione di piccole cose quotidiane in cui il lettore ritrova il proprio vissuto n Paolo Boschi Con Cattedrale continua la riedizione dell’opera di Raymond Carver per i tipi della casa editrice Minimum Fax che, in questo caso specifico, ha fatto tornare sugli scaffali delle librerie uno dei titoli più significativi dell’autore originario dell’Oregon, nato nel 1938 e scomparso prematuramente nel 1988, oggi unanimemente considerato della critica uno dei maggiori scrittori di short stories del Novecento. I dodici racconti di questa raccolta, che mutua il proprio titolo dell’ultima storia, costituiscono l’occasione per apprezzare al meglio lo stile minimalista di Carver, ideale per rappresentare con efficacia le numerose smagliature dell’America di provincia, analoghe a quelle ricucite con maestria da Robert Altman in America oggi: personaggi in cerca di un futuro migliore, gente che beve, o che cerca di uscire dal tunnel dell’alcolismo, uomini in crisi, persone senza meta, matrimoni segnati dall’abbandono del tetto coniugale, certezze infrante, sogni d’ordinaria normalità. Pagina dopo pagina, racconto dopo racconto – i titoli sono rispettivamente Penne, La casa di Chef, Conservazione, Lo scompartimento, Una cosa piccola ma buona, Vitamine, Attento, Da dove sto chiamando, Il treno, Febbre, La briglia e, come abbiamo anticipato, Cattedrale – le storie di Carver lasciano un’impressione di indecifrabilità del quotidiano, una ragnatela di piccole cose senza importanza in cui il lettore non esiterà a ritrovare, quasi senza accorgersene, elementi marginali del proprio vissu- to. Anche perché Raymond Carver conosceva ciò di cui si ritrovava a scrivere per averlo sperimentato sulla propria pelle: un matrimonio fallito, ripetuti problemi con la bottiglia, una lunga serie di esperienze professionali sbagliate. Per certi versi Cattedrale costituisce la summa della vena narrativa carveriana: il primo a rendersene conto fu lo scrittore americano che, descrivendo questa raccolta, vi avvertiva “un senso d’apertura” che nei suoi libri precedenti non figurava, a partire proprio dal racconto che presta il titolo al volume, che interruppe un lungo periodo di silenzio prosastico. La storia in sé è un piccolo miracolo letterario: la cattedrale è un concetto che, in una sera qualunque, unisce il protagonista con il suo ospite non vedente, che riuscirà a trovare il modo per condividere col proprio anfitrione un’indimenticabile esperienza figurativa, uno scambio che difficilmente si può immaginare di sentirsi raccontare con maggiore efficacia. Raymond Carver, Cattedrale, Roma, Minimum Fax, 2002; pp. 231 EDITOPIEMME Il secondo romanzo di Ugo Barbàra In ossequio al titolo il secondo romanzo di Ugo Barbàra, già autore nel 1999 di Desidero informarla che le abbiamo trovato un cuore (sempre per le edizioni Piemme), prende avvio nel bel mezzo di una notte tranquilla, in una villa altoborghese di Palermo. Protagonista de La notte dei sospetti è Emanuele Consalvo, un avvocato palermitano divenuto deputato regionale quasi senza colpo ferire, spinto più dalla consuetudine familiare che non da una sincera vocazione politica. Svegliato da due uomini della Dia (la Direzione Investigativa Antimafia), Consalvo apprende che la mafia lo ha condannato a morte, nonostante nulla nel suo passato possa fornire una spiegazione credibile per tale minaccia: dovrà essere trasferito in un luogo sicuro, vivere sotto costante protezione. Di fatto la vita dell’uomo politico cambia in modo radicale nel breve pagina precedente volgere di qualche ora, trasformandolo in un eroe (per caso), sale agli onori della cronaca, finisce per trasformarsi in un simbolo della lotta all’occulto potere mafioso: e soprattutto diventa un esponente onesto, al di sopra di ogni sospetto di sorta, di un partito politico che aveva un gran bisogno di un simile maquillage, di un risvolto casuale che ne attenuasse ogni ombra di possibile collusione mafiosa. Per Consalvo la minaccia mortale progressivamente si trasforma nell’imprescindibile grimaldello di un’ascesa sfolgorante, almeno finché l’avvocato non si accorgerà che i fili nascosti di un insidioso gioco di potere gli si stanno stringendo intorno in modo inesorabile, precipitandolo in un intricato complotto di corruzione che rischia di costargli la vita (stavolta per davvero) e di mettere in serio pericolo la sua famiglia. La notte dei sospetti è un romanzo a tinte gialle che restituisce con dovizia di parti- colari l’eterogeneo universo mafioso nel suo naturale bacino di potere, in una Sicilia credibile e realistica, sfruttando in particolare la classica ipotesi di un’intesa occulta tra politica e mafia. Non c’era da aspettarsi di meno, d’altra parte, considerando che l’autore, il palermitano Ugo Barbàra, classe 1970, conosce benissimo l’ambiente di cui parla in virtù della sua esperienza quadriennale come corrispondente dalla Sicilia, esperienza durante la quale ha avuto modo di seguire da vicino molti dei grandi processi di mafia. Oggi Barbàra vive a Roma, dove lavora come giornalista per l’Agi, l’Agenzia Giornalistica Italia, cura la rubrica “Storie minime” per l’edizione siciliana de “La Repubblica”, e scrive soggetti e sceneggiature per la televisione e per il cinema. Nel complesso un serrato thriller di mafia vista da una prospettiva talmente ravvicinata da risultare inquietante, un realistico incubo che intrigherà il Semplicemente... Julia Se nel fumetto italiano cè una serie particolarmente curata quanto allambientazione psicologica dei personaggi, è sicuramente quella dedicata allirresistibile criminologa Julia Kendall, avvenente eroina creata nel 1998 dallo sceneggiatore Giancarlo Berardi, lo storico autore di Ken Parker. La forza di Julia è riposta proprio nella cura con la quale sono stati tratteggiati i protagonisti della serie. Le avventure della criminologa dai tratti ispirati alla dolce Audrey Hepburn di Sabrina sono ambientate a Garden City, negli States: Julia Kendall è una nota docente universitaria che, in qualità di psicologa, suole dedicarsi anche ad incarichi part time commissionati dalla Procura cittadina. La caratterizzazione del personaggio è decisamente originale: in perfetto accordo alleleganza ed alla soavità dei propri tratti somatici Julia guida infatti una vecchia e delicatissima Morgan (non può cambiarla perché è il vanto del suo fidato meccanico Nick), è single e vive insieme alladorata gatta Toni: ed entrambe sono accudite dalla debordante Emily, una governante di colore che ricorda nellaspetto e nellabbigliamento Woopy Goldberg, abbigliata sempre in stile afroamericano, con letture e preferenze a senso unico, ovviamente di rigorosa matrice black. La presenza della bella criminologa di Garden City è spesso richiesta dalla Procura locale per situazioni demergenza. Nel corso delle indagini Julia Kendall suole avvalersi delle capacità investigative dellamico Leo Baxter, un dongiovannesco detective privato, come pure dei consigli del ruvido tenente Alan Webb caratterizzato con i tratti ombrosi di John Malkovich, in litigio continuato con la protagonista ma al tempo stesso intrigato dalla graziosa psicologa - e del sergente Ben Irving, laffabile collega di Webb. Le storie della serie sono sempre molto elaborate, dei veri e propri romanzi in miniatura: si parte dal caso da risolvere per ricostruire il quadro di una personalità, secondo una struttura a spirale che sempre, immancabilmente, finisce per arrivare alla verità in un crescendo di suspense. Sono avventure solitamente autoconclusive, e più lunghe di una trentina di pagine rispetto allo standard delle altre serie bonelliane. Lultima storia pubblicata in ordine di tempo, intitolata L’ascensore, è stata scritta con la consueta efficacia da Giancarlo Berardi e disegnata da Roberto Zaghi. Si tratta di unavventura piuttosto anomala per Julia Kendall, più propriamente una disavventura che promette di concludersi in modo tragico: recatasi allUfficio Imposte allultimo momento prima di una prolungata chiusura per vacanze, la bella psicologa rimane intrappolata in un ascensore dello stabile, bloccato per linterruzione dellelettricità operata dai guardiani delledificio. Chiaramente tutti gli uffici circostanti sono deserti ed a nessuno possono arrivare le grida di aiuto della protagonista e del suo occasionale compagno di sventura. Nellabitacolo sospeso nel vuoto i due sconosciuti dovranno abbassare gli schermi imposti dalla vita sociale per risolvere una situazione senza apparente via duscita... COMICSWORLD/2 Julia N° 53, Lascensore, mensile, pp. 134 [Bonelli] X-Treme X-Men La notte dei sospetti un serrato thriller di mafia n Paolo Boschi COMICSWORLD/1 lettore fin dalle prime pagine. In virtù dell’argomento di grande attualità e dello stile essenziale (ma molto efficace) dello scrittore e giornalista siciliano La notte dei sospetti potrebbe diventare un soggetto ideale per un film. Da provare. Ugo Barbàra, La notte dei sospetti, Casale Monferrato, Piemme, 2002; pp. 264 X-Men, uomini-X, figli dellatomo, mutanti, supereroi latori del sogno impossibile di Charles Xavier, il telepate più potente del mondo, convinto che una convivenza tra lhomo sapiens e lhomo superior (lultimo stadio dellevoluzione umana) sia possibile, e capace di costituire una scuola per giovani dotati dove i mutanti inesperti imparano a controllare i propri poteri, qualunque essi siano, ed ad integrarsi al meglio con una società che, almeno attualmente, li rifiuta come esempi estremi della diversità razziale, corpi estranei da guardare con sospetto, da odiare o da combattere tout court. Il soggetto elaborato da Stan Lee e Jack Kirby nei primi anni Sessanta era più o meno questo. Sullonda del grande successo innescato dal film di Bryan Singer dedicato ai pupilli di Xavier alla casa delle idee si sono moltiplicate nuove collane e spin offs degli X-Men, che la Marvel italiana ha prontamente provveduto a presentare nella rivista-raccoglitore già denominata X-Universe, previo restyling grafico ed un nuovo titolo, ovvero X-Treme X-Men. La varietà del materiale rende difficile un giudizio complessivo. Ma cominciamo dal clou dichiarato dellalbo, appunto X-Treme X-Men, serie nuova di zecca realizzata da Chris Claremont, già autore dello storico rilancio della collana madre Uncanny X-Men a metà degli anni Settanta, in questa occasione supportato dal tratto elegante dei disegni di Salvador Larroca, colorati dal gruppo Liquid direttamente sulle matite del cartoonist iberico, saltando la fase dinchiostratura ed ottenendo un risultato decisamente inusuale, più sinuoso ed avvolgente dei comics classici. Ma chi sono gli X-Treme X-Men? Nientaltro che un gruppo ristretto degli X-Men originali raccolto intorno ad una missione precisa: la regina degli elementi Tempesta, la superpotente rubapoteri Rogue, la batteria vivente Alfiere, la telepate Psylocke, lelaboratrice Sage e la new entry Thunderbird (alias Neal Sharra, di origini indiane, in grado di emettere raggi al plasma) sono in cerca dei tredici Libri della Verità, ovvero diari di Destiny, la scomparsa veggente cieca nonché ambigua mentore della mutaforma Mystica, volumi esplosivi che potrebbero rivelarsi estremamente pericolosi nel caso se cadessero nelle mani sbagliate. Tra le varie serie ospitate dallalbo la più innovativa è la famigerata X-Force firmata da Milligan & Allred, giocata su atmosfere in stile Vertigo ed ambientata in un futuro in cui i mutanti sono stati accettati dalla società, che li ha fagocitati e resi un prodotto dintrattenimento basato su sondaggi ed azioni spettacolari (spesso al contempo anche assai splatter). Una testata-raccoglitore da cui ogni vero X-fan non può prescindere. X-Treme X-Men # 12, Secondo fronte!, mensile, pp. 100 [Marvel Italia] pagina successiva