Trasporti e Logistica

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Trasporti e Logistica
PROGETTO SIMEST-ASSOCAMERESTERO
“BUSINESS SCOUTING E ASSISTENZA ALLE PMI”
NECESSITÀ STRUTTURALI DELLA LOGISTICA BRASILIANA
OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO
L’estensione territoriale del Brasile rende necessario un ammodernamento della dotazione infrastrutturale del
Paese affinché le imprese interessate ad investire sul mercato possano migliorare le modalità di
immagazzinaggio e trasporto dei propri prodotti. Per questo motivo, il Governo federale ha lanciato nel 2012 il
Programma di Investimenti in Logistica (PIL), che prevede un investimento di R$ 253 miliardi in 30 anni, con
l’obiettivo di aumentare gli investimenti pubblici e privati in infrastrutture di trasporti e promuovere
l’intermodalità dei trasporti (autostrade, linee ferroviarie, porti e aeroporti), così da renderli maggiormente
efficienti, ridurne i costi e favorire così la competitività del Paese.
Per raddoppiare il sistema autostradale che collega gli Stati brasiliani, sono stati stanziati R$ 23,5 miliardi in
cinque anni, e R$ 18,5 miliardi in 20 anni. I prossimi nove lotti prevedono la costruzione di 7.500 km di
autostrade in: BR-101 Bahia; BR-262 Espírito Santo/Minas Gerais; BR-153 Tocantins/Goiás; BR-050
Goiás/M.Gerais; BR-060 Distrito Federal/Goiás, BR-153 Goiás/M.Gerais, BR-262 M.Gerais; BR-163 Mato Grosso;
BR-163 Mato Grosso do Sul, BR-262 M. Grosso do Sul, BR-267 M. Grosso do Sul; BR-116 M. Gerais; BR-040
Distrito Federal/Goiás/M.Gerais.
Per la costruzione di 10mila Km di linee ferroviarie, sono previsti invece R$ 56 miliardi in cinque anni e R$ 35
miliardi in 30 anni. In particolare, è programmata la realizzazione di una linea ad Alta Velocità che interesserà
per Campinas, San Paolo e Rio de Janeiro.
Il sistema portuario riceverà R$ 60 miliardi, di cui R$ sei miliardi saranno impiegati per migliorare le operazioni
di dragaggio ed agevolare l’accesso marittimo e terrestre. Con questo finanziamento, si intende eliminare le
barriere all’ingresso di nuovi terminal, snellire il meccanismo di locazione portuale e abolire le restrizioni
imposte ai terminal privati, con un maggior spostamento di merci e una riduzione dei costi. Forti sono anche gli
investimenti per il miglioramento dei terminal portuali, con particolare attenzione alle aree di servizio,
all’acquisizione e all’espansione dei porti, alla partecipazione a gare d’appalto e alla creazione di nuovi centri di
distribuzione. Lo scopo è quello di assicurare un’offerta logistica il più possibile completa e funzionale, che
coinvolga tutta la filiera logistica.
Per il settore aeroportuale, gli investimenti previsti sono di R$ 11,4 miliardi, per la concessione dei grandi
aeroporti di Galeão e Confins, nonché un investimento nella rete di aviazione regionale attraverso il
rafforzamento e l’organizzazione di una rete di 689 aeroporti regionali, considerando che nella prima fase
l'investimento totale stimato è di R$ 7,3 miliardi per 270 aeroporti regionali.
Diverse sono le Regioni del Brasile che offrono buone opportunità di insediamento per le imprese italiane della
logistica. In particolare, la regione Sud-Est, in particolare San Paolo e Rio de Janeiro, raggruppa la maggior parte
delle industrie, ma nuovi poli stanno emergendo o si stanno consolidando, come Camaçari (Bahia) e la zona
interna della Regione paulista.
Dal canto loro, gli imprenditori brasiliani del settore vogliono aumentare il loro raggio d’azione e puntano
soprattutto ad acquisire imprese regionali di piccola e media dimensione in aree in crescita come quelle rurali. È
il caso degli imprenditori di Goiàs e del Triângulo Mineiro, che cominciano a stabilirsi a Pernambuco e a Ceará.
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NORMATIVA
Da oltre dieci anni, il Brasile detiene la qualifica di Investment Grade grazie alla valutazione delle più importanti
agenzie di rating internazionali, della ingenti investimenti esteri diretti (IED) da Paesi europei, asiatici e nord
americani. Inoltre, la forte presenza di investimenti esteri provenienti da Europa, Asia e Nord America ha
fortemente stimolato l’aumento e la presenza stabile di riserve valutarie.
In Brasile l’afflusso di capitali stranieri è disciplinato rispettivamente dalla Legge nº 4.131 del 3.9.1962 (Legge
dei Capitali Stranieri) e dalla Legge n. 4.390 del 29.8.1964. Entrambe le Leggi sono regolamentate dal
Decreto nº 55.762 del 17.2.1965 e dalle sue eventuali modifiche successive.
Il 26 gennaio 2000, il Consiglio Monetario Nazionale ha approvato la Risoluzione nº 2.689, secondo la quale,
qualsiasi investitore – che sia persona fisica o giuridica, impresa individuale o collettiva – non residente, può
investire nel mercato brasiliano.
Restrizioni agli investimenti stranieri
La partecipazione del capitale straniero è soggetta all’approvazione del Governo brasiliano, se ritenuto un caso di
interesse nazionale, ai sensi dell’art.52 dell’Atto delle Disposizioni Transitorie della Costituzione Federale.
É vietata la partecipazione del capitale straniero nelle seguenti attività:
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sviluppo di attività che coinvolgono l’energia nucleare;
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servizi sanitari;
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proprietà di aree rurali e attività in zone di frontiera;
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servizi postali e telegrafici;
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compagnie aeree con concessioni di voli domestici;
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industrie aereospaziali.
Secondo la Legge n. 9.074/95, la Legge delle Concessioni (Legge nº 8.987/95) si applica alle imprese private che
operino nella generazione e trasmissione dell’energia elettrica, nello sfruttamento di dogane, terminal portuali,
autostrade e dighe.
Sistema Fiscale
La Costituzione Federale, promulgata il 05.10.1988 (CF/88), attribuisce al Governo Federale, agli Stati e ai
Comuni la regolamentazione del regime di tassazione. Agli Stati e al Distretto Federale è attribuita la competenza
per l’istituzione e la gestione delle imposte sulla circolazione delle merci e dei servizi di trasporto interstatali e
intercomunali e di comunicazione (ICMS).
É di competenza dell’Unione Federale istituire le imposte su: importazioni (II), esportazioni (IE), reddito (IR),
prodotti industriali (IPI), transazioni finanziarie (IOF), proprietà di territorio rurale (ITR) e grandi patrimoni
(IGF). I Comuni e il Distretto Federale sono invece competenti per l’istituzione delle imposte sui servizi (ISS).
I contributi per il Programma di Integrazione Sociale (PIS) e per il Finanziamento della Sicurezza Sociale
(COFINS) sono riscossi sulle importazioni e la loro base di calcolo è il valore in dogana delle merci o il prezzo
pagato sui servizi importati più la quantità di imposte dovute. Le aliquote sono dell’1,65% per il PIS e del 7,6%
per il COFINS.
Export Processing Zones (EPZ)
Le Export Processing Zones (EPZ) sono delle aree dotate di una legislazione economica differente rispetto a
quella vigente nel Paese in cui si trovano. Queste regioni sono considerate come aree di libero scambio con
l’estero per imprese produttrici di beni destinati alla commercializzazione all’estero.
Le imprese che si installano nelle EPZ – che devono avere come caratteristica quella di essere imprese
esportatrici, ovvero almeno l’80% del loro fatturato deve derivare da operazioni con l’estero – hanno accesso a
trattamenti fiscali, amministrativi e a tassi di cambio specifici.
Le EPZ sono state create con l’obiettivo di:
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attrarre investimenti stranieri;
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ridurre gli squilibri regionali;
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riequilibrare la bilancia dei pagamenti;
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Promuovere la diffusione dell’innovazione tecnologica;
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creare nuovi posti di lavoro;
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promuovere lo sviluppo economico e sociale del Paese;
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aumentare la competitività delle esportazioni brasiliane.
A seguito della Legge nº 11.508/2007, sono stati varati i Decreti nº 6.634/2008 e nº 6.814/2009, che
stabiliscono rispettivamente la creazione del Consiglio Nazionale delle EPZs-CEPZ e il relativo regime tributario e
amministrativo delle EPZ. Per quanto riguarda i macchinari e apparecchi meccanici, la sospensione si applica sia
ai nuovi beni prodotti che a quelli utilizzati per la produzione, incorporati negli asset dell’impresa autorizzata ad
operare nelle EPZ. Nell’importazione di beni, la sospensione del pagamento interessa i mezzi di produzione che
contribuiscono al capitale dell’azienda.
Attualmente sono presenti in Brasile 20 Export Processing Zones in diverse fasi operative (Stati/città):
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AC: Senador Guiomard
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BA: Ilhéus
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CE: Pecém
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ES: Aracruz e Vila Velha
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MA: São Luís
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MG: Teófilo Otoni e Uberaba
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MS: Bataguassu e Corumbá
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MT: Cáceres
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PA: Barcarena
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PB: João Pessoa
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PE: Suape
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PI: Parnaíba
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RJ: Itaguaí
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RN: Assú e Macaíba
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RR: Boa Vista
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RS: Rio Grande
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SC: Imbituba
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SE: Barra dos Coqueiros
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SP: Fernandópolis
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TO: Araguaína
Esistono in Brasile diverse Agenzie che regolano la normativa dei sotto-settori che compongono il comparto
logistica-trasporti.
MODALITÀ DI INVESTIMENTO
Nel 2012, il Governo Federale ha annunciato il Programma di Investimenti in Logistica (PIL), che disciplina le
partnership pubblico-privato per la costruzione di autostrade, ferrovie, porti e aeroporti.
Il PIL propone alcuni finanziamenti speciali come: Interessi: tasso dei prestiti a lungo termine TJLP (Taxa de
Juros de Longos Prazos) fino all’1,5%; periodo di garanzia: fino a 5 anni; ammortamento: tra i 20 e i 25 anni;
leverage ratio: dal 65% al 80%.
Inoltre, il Programma di Accelerazione della Crescita (PAC), che prevede la realizzazione di grandi opere
infrastrutturali e di sostegno alla produzione energetica, dovrebbe attrarre più imprese straniere in Brasile.
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I terminal portuali stanno investendo in depositi di sostegno nell’area di servizio, nell’acquisizione e
nell’ampliamento di porti, nella partecipazione a gare d’appalto e nella realizzazione di nuovi centri di
distribuzione.
Gli esperti riconoscono che gli investimenti significativi che vengono fatti dalle grandi imprese di logistica
ferroviaria, portuale e marittima per aumentare la capacità operazionale, daranno a breve una svolta al settore.
La costruzione di circonvallazioni e le concessioni per le operazioni stradali migliorano molto il trasporto in
importanti corridoi autostradali.
Progetti di investimenti nel settore di logistica e trasporti vengono realizzati attraverso l’emissione di
Obbligazioni di Incentivi (Legge nº 12.431/2011 e modifiche del Decreto nº 7.603 del 9 novembre 2011).
L’informativa MT nº 09/2012 stabilisce la procedura di approvazione dei progetti di investimento considerati
prioritari per l’emissione di obbligazioni, con incentivi fiscali. La regolamentazione contiene le misure necessarie
per favorire il processo di approvazione di questi progetti e di emissione di obbligazioni, in forma veloce,
semplice e trasparente.
Gli investitori che desiderano applicare tale regolamentazione al settore dei trasporti, devono inviare i relativi
formulari alla Secretaria de Fomento per Azioni di Trasporto (SFAT) (indirizzo e-mail:
[email protected]), per l’analisi dei progetti di investimento. Come previsto dalla normativa, se il
progetto è considerato prioritario per il Ministero dei Trasporti, può ottenere i benefici finanziari previsti dalla
Legge nº 12.431/2011, modificata dalla Legge nº 12.715 del 17 settembre 2012.
Questa modalità di emissione rappresenta una forma di incentivo per il settore privato allo scopo di ottenere
risorse destinate a finanziare gli investimenti infrastrutturali nel settore dei trasporti, così come specificato nel
decreto n° 7603 del 9 novembre 2011, che regola la legge n° 12.431, del 24 giugno 2011.
Riassumendo, il tasso di imposta sul reddito – riscossa tramite le entrate delle obbligazioni a lungo termine,
emesse per finanziare progetti per infrastrutture – è pari allo 0% per l’investitore persona fisica e per
l’investitore straniero e del 15% per le aziende.
Tale normativa rappresenta un ulteriore sforzo del Governo Federale per incoraggiare tanto l’investimento in
infrastrutture, quanto il mercato del finanziamento a lungo termine con nuovi capitali privati per i progetti che
necessitano di un maggiore periodo di maturazione, integrando il ruolo tradizionale delle BNDES con i progetti
che compongono il PAC.
Un’ ulteriore modalità di investimento prevista e stimolata dalle leggi vigenti è quella delle partnership pubblicoprivato (PPP) create attraverso privatizzazioni, concessioni e partenariati.
1. Privatizzazioni, concessioni e partenariati con l’ amministrazione pubblica
La privatizzazione è generalmente definita come l’atto per il quale il Governo trasferisce il controllo al
settore privato o ad azionari di imprese statali, caratterizzato dalla vendita di azioni di questa impresa
attraverso una gara pubblica.
La concessione è l’atto per mezzo del quale lo Stato trasferisce all’ente privato l’esercizio di un servizio
pubblico e questi conferma la prestazione per conto del Governo. Il concessionario a sua volta fa pagare
il proprio servizio con una tassa. Il rilascio della concessione è vincolato alla realizzazione di un’offerta
(o gara) anticipata.
La partnership, a sua volta, è un termine ampio per descrivere l’associazione del Governo con il settore
privato per la realizzazione di un determinato servizio di interesse pubblico, come ad esempio la
costruzione di un’opera pubblica, la fornitura di servizi pubblici o entrambi. É importante evidenziare
che la partnership si differenzia dalla concessione essenzialmente per la forma di remunerazione
all’ente privato: una volta che i partner privati possono essere remunerati sia attraverso le tasse che
tramite pagamenti diretti da parte dello Stato o attraverso una combinazione di entrambi, mentre i
pagamenti delle concessioni sono effettuati esclusivamente attraverso le tasse.
Il Programma Nazionale di Privatizzazione (PNP) è stato istituito dalla Legge nº 8.031 del 12 aprile del
1990 ed è attualmente regolato dalla Legge nº 9.491 del 9 settembre 1997 e dal suo relativo Decreto nº
2.594 del 15 maggio 1998. Suddetta Legge tratta la vendite di aziende, incluse le istituzioni finanziarie,
controllate direttamente o indirettamente dall’Unione Federale, come anche il trasferimento al settore
privato della prestazione di servizi pubblici controllati dall’Unione, direttamente o attraverso entità
controllate.
La Legge n.º 8.666 del 21 giugno 1993, che regola l’articolo 37 - XXI, della “Constituição Federal",
stabilisce le regole per la licitazione. A tale Legge è stata in seguito integrata la n.º 8.883 del 8 giugno
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1994 e la Legge nº 9.648 del 27 maggio 1998, la quale stabilisce nuovi procedimenti per le modifiche e i
metodi di licitazione, forme di pagamento e tipi di garanzie riconosciute.
2. Concessioni di servizi pubblici
La Legge nº 8.987 del 13 febbraio 1995 (Legge delle Concessioni), che regola l’Articolo 175 della
Costituzione, stabilisce le regole per la concessione di servizi pubblici, escludendo espressamente dal
suo campo di applicazione i servizi di trasmissione radiofonica e televisiva.
Tale legge è stata in seguito modificata dalla Legge nº 9.074, del 7 luglio 1995, che è regolamentata dal
Decreto nº 2.003, del 10 settembre 1996, e dal Decreto nº 1.717, del 24 novembre 1995, le quali
stabiliscono le regole e i procedimenti per l’assegnazione di nuove concessioni, come anche la proroga
delle concessioni esistenti, inclusi i casi di alcune concessioni nel settore dell’elettricità. La Legge
dispone anche che le concessioni siano assegnate obbligatoriamente a seguito di un procedimento di
offerta pubblica.
La partnership Pubblico-Privato (PPP) consiste nella: disposizione o gestione del servizio pubblico,
preceduto o meno dall’esecuzione dell’opera pubblica; (ii) svolgimento dell’attività di competenza
dell’amministrazione pubblica, preceduta o meno dall’esecuzione dell’opera pubblica; (iii) esecuzione di
opere per l’amministrazione pubblica; (iv) esecuzione di opere per una successiva vendita, locazione o
affitto all’amministrazione pubblica.
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