27 novembre 2014

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27 novembre 2014
M O N D O 15
Giovedì
27 Novembre 2014
Islamabad.
Trucidati quattro vaccinatori al confine afghano
ISLAMABAD
Stavano operando
a Quetta, nella
provincia pachistana
del Beluchistan,
contro la polio: in due
anni assassinati già
66 medici e infermieri
È
di quattro morti, tra cui tre donne,
il bilancio di un attacco condotto
da uomini armati che hanno aperto il
fuoco contro lo staff impegnato a somministrare vaccinazioni contro la poliomielite in Pakistan, vicino a Quetta nella provincia del Baluchistan vicino al
confine con l’Afghanistan. Stando alla
ricostruzione della polizia, uomini armati hanno sparato contro lo staff ucci-
dendo quattro persone e ferendone tre.
Dopo aver sferrato l’attacco, gli assalitori sono fuggiti. Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta, mentre al momento
non c’è stata alcuna rivendicazione.
All’inizio di novembre è partita, tra ingenti misure di sicurezza, in undici distretti del Baluchistan una campagna per
la vaccinazione contro la poliomielite.
Obiettivo è vaccinare oltre 238mila bambini di età inferiore ai cinque anni. Quest’anno sono stati registrati almeno die-
ci casi di poliomielite nei distretti di
Quetta, Killa Abdullah e Zhob. I gruppi
di militanti vicini ai taleban prendono
spesso di mira la campagna contro la poliomielite, che considerano una copertura per condurre azioni di spionaggio.
È stata anche diffusa ad arte la teoria che
il vaccino anti-polio sia causa di infertilità. Negli ultimi due anni, secondo una
statistica ufficiale, 66 vaccinatori sono
stati uccisi dai militanti islamici e altri
50 feriti. Il Pakistan è uno dei tre Paesi,
con l’Afghanistan e la Nigeria, dove la
poliomielite resta endemica. Il Baluchistan è rimasto libero dalla polio per oltre due anni. Il primo caso è stato registrato nella regione a luglio.
In un messaggio, il premier pachistano
Nawaz Sharif, che si trova in Nepal per
un vertice, ha assicurato che «libereremo
il Pakistan dai terroristi. Chi uccide gli operatori sanitari che vaccinano i bambini contro la poliomielite è un nemico
della Patria».
Messico
«Vivos los queremos»
L’Italia chiede verità
sugli studenti spariti
La manifestazione di ieri a Roma
Ferguson, l’agente si difende in tv
Chicago, il presidente americano ha usato toni molto duri contro
gli autori delle violenze, anche se ha ribadito di comprendere la
rabbia di moltissimi americani. «La frustrazione non dipende da
un fatto particolare – ha aggiunto – ma ha radici profonde nelle comunità delle persone di colore che hanno la sensazione che le nostre leggi vengano applicate in modo uniforme o giusto».
Intanto, un sondaggio ha dato la misura delle divisioni fra bianchi
e neri di fronte ai fatti di Ferguson. Secondo la rilevazione del sito
Huffington Post, il 62 per cento degli afroamericani è convinto che
l’agente Wilson abbia sbagliato a sparare a un giovane disarmato.
Solo il 22 per cento dei bianchi condivide la stessa opinione.
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ELENA MOLINARI
NEW YORK
«O
Stati Uniti
La persecuzione in Pakistan
Cristiana incinta umiliata in pubblico:
fatta sfilare nuda perché «lavora male»
STEFANO VECCHIA
na donna 28enne, madre di
quattro figli è l’ultima cristiana a subire un trattamento discriminatorio e umiliante in Pakistan.
A causa dell’evento traumatico provocato dal comportamento del datore di lavoro islamico, pare «scontento»
del suo impegno come domestica, ha
anche perso il feto di due mesi che aveva in grembo. Il figlio dell’uomo
presso cui lavorava la donna, residente in un ghetto cristiano a Rana, nella
provincia del Punjab al centro di episodi di sopraffazione e accuse di blasfemia verso battezzati ma anche di
uccisioni motivate da interessi o fanatismo, l’avrebbe costretta a sfilare
per strada dopo averla spogliata con
l’aiuto di quattro amici.
Dopo mezz’ora è stata soccorsa da
un’anziana delle vicinanze e rivestita
prima di essere accompagnata dai fa-
U
La madre di 4 figli,
impiegata come domestica
in una famiglia islamica,
ha perso il piccolo
che portava in grembo
miliari all’ospedale, dove i medici hanno constatato alcune abrasioni, oltre
che l’aborto spontaneo. La donna, che
ha sporto denuncia, davanti a alcuni
giornalisti e in compagnia del marito
e attivisti cristiani ha dichiarato la volontà di togliersi la vita se non sarà fatta giustizia nei suoi confronti. Il marito ha confermato l’apertura di un fascicolo d’inchiesta contro il suo aggressore, Mobin Gondal, e i suoi quattro complici nell’aggressione, ma non
ha applicato la legge antiterrorismo
come chiesto dalla vittima. La vicenda è emersa martedì, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che anche in Pakistan ha visto manifestazioni pubbliche che in alcuni
casi si sono affiancate alla richiesta di
diritti e uguaglianza per le minoranze,
le cui donne sono particolarmente
soggette a episodi di sopraffazione.
Come ha ricordato l’avvocato cristiano Hashmat Barkat ad Asia News, «le
donne delle minoranze religiose sono
obiettivi semplici da colpire». Nazia
Sardar, a capo dell’Associazione per la
coscientizzazione e motivazione delle donne (Awam), accusa anche «lo
sfruttamento della manodopera»,
mentre l’attivista Naseem Anthony
punta il dito contro «i valori conservatori e la società patriarcale», che sono «alla base delle violenze domestiche» in Pakistan.
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AEREO BLOCCATO DAL GELO IN SIBERIA
Partenza a spinta
I 74 passeggeri di un volo charter
siberiano sono stati costretti a
scendere sulla pista innevata
dell’aeroporto, a -52 gradi, e
spingere l’aereo il cui carrello era
rimasto bloccato dal gelo. Il
liquido dei freni del carrello
dell’aereo, un Tupolev T-134, si
era ghiacciato impedendo il
decollo del jet. Che ha però
preso il volo subito dopo la
“spinta” dei passeggeri: un
gruppi operai che si spostavano
da Igarka, circa 2.800chilometri a
nord-est di Mosca, a
Krasnoiarsk. A rischiare è ora la
compagnia aerea, la Katek Avia,
parte del gruppo UTair, accusata
dalla Procura di non aver
rispettato le norme di sicurezza.
ROMA
ono indignato per ciò che succede.
Membri dei corpi di polizia, che dovrebbero proteggere il popolo, sono
fra coloro che ci stanno uccidendo». Il giovane
Fernando protesta davanti all’ambasciata del
Messico in via Spallanzani, a Roma. Sul marciapiede una settantina di ragazzi messicani e italiani chiede verità sulla scomparsa di 43 studenti due mesi fa, a Ayotzinapa (Iguala), nello stato
di Guerrero.
L’ennesimo barbaro episodio della “narcoguerra” che con 136mila morti e 27mila desaparecidos, dal 2006 insanguina il Paese. «Vivos se los llevaron, vivos los queremos», scandiscono gli studenti, mentre 43 candeline accese simboleggiano i loro sfortunati coetanei. La protesta, col sostegno di Libera, si è tenuta anche a Milano, Torino e in altre città. L’ambasciatore Miguel RuizCabañas Izquierdo, che ha ricevuto una delegazione di manifestanti, afferma: «È un fatto che
sconvolge tutti. Vorrei però precisare che non tutti i desaparecidos sono stati uccisi: in questi anni, 10mila sono stati ritrovati vivi». Tonio Dell’Olio, di Libera, incalza: «Chiediamo la creazione di
una Commissione indipendente per la verità e
la giustizia, assistita dall’Alto commissario per i
diritti umani dell’Onu». Ieri il Senato ha approvato in prima lettura due trattati per la cooperazione giudiziaria fra Roma e Città del Messico.
Intanto il leader storico della sinistra, l’ottantenne Cuauhtémoc Cárdenas, si è dimesso dal Prd
dopo uno scontro col presidente Carlos Navarrete, al quale aveva chiesto di lasciare in seguito
all’arresto del sindaco di Iguala José Luis Abarca
(ritenuto fra i mandanti della vicenda) e le dimissioni del governatore di Guerrero, entrambi
del Prd.
«Mi dispiace, ma ho fatto solo il mio lavoro»
I genitori della vittima: oltre al danno, la beffa
dollari per l’intervista, stando alla rivale Nbc che si era ritirata dalla competizione. Intanto Ferguson e molte altre città americane
hanno vissuto un’altra notte di accese proteste contro la decisione
dei 12 giurati del Missouri di non rinviare a giudizio l’agente. Nella
ltre al danno, la beffa. È mancanza di rispetto». Così la
cittadina alla periferia di St. Louis il governatore Jay Nixon aveva
madre di Michael Brown, Lesley McSpadden, ha reaschierato 2mila agenti della Guardia nazionale, scongiurando così
gito alla diffusione della testimonianza di Darren Wiluna seconda tornata di violenze e saccheggi come quelli visti luson, l’agente che ha sparato a morte a suo figlio e che non sarà sotnedì. «È stata una notte decisamente migliore», ha
toposto a processo. «Sembrava un demonio», ha racdetto il capo della polizia di St. Louis, Jon Belmar. Ma
contato il poliziotto bianco nel suo resoconto al Gran
i disordini non sono mancati. È stata incendiata
jury che ha deciso di non incriminarlo. Eccezionalun’auto della polizia, le forze di sicurezza hanno domente, gli atti del procedimento, normalmente segreto, sono stati resi pubblici. Ma la famiglia dell’a- Wilson ha «venduto» vuto lanciare lacrimogeni per disperdere i manifestanti e sono state arrestate 44 persone.
dolescente afroamericano non ci sta. «Quando le
l’intervista alla
Cortei più pacifici si sono snodati inoltre in 170 città
persone di colore vengono uccise, si cerca di de37 Stati di tutto il Paese, dove migliaia di persone
monizzarle usando stereotipi, non è giusto», ha det«Abc» per una cifra di
sono scese in strada per chiedere una giustizia più
to il loro avvocato, Benjamin Crump. Intanto, Wilelevatissima
equa per le persone di colore. Washington, New York,
son ha rilasciato una lunga intervista alla rete Abc,
Los Angeles, Atlanta, Boston, Philadelphia, Oakland
la prima dall’incidente dello scorso 9 agosto, in cui
Ancora proteste
e Seattle sono state teatro delle maggiori manifeha detto di essere dispiaciuto ma non tormentato da
stazioni. Centinaia di persone hanno sfilato ancora
quanto accaduto: «Il motivo per cui ho la coscienza
a Times Square, uno dei luoghi più emblematici d’Apulita è che so di aver fatto il mio lavoro nel modo
merica, per lo più con calma, anche se in alcuni punti ci sono stagiusto», ha spiegato, dicendosi preoccupato per il futuro della sua
te tensioni.
carriera in polizia. Il 28enne non potrà tornare a lavorare a FerguBarack Obama ha invitato ancora i suoi concittadini alla calma e
son, forse neanche nelle forze dell’ordine. Wilson, che lo scorso otsottolineato come non ci siano giustificazioni per «dare fuoco ad
tobre ha sposato una collega, ha rivelato che diventerà presto papà.
edifici, bruciare auto, distruggere le proprietà altrui». Parlando da
La Abc ha pagato il poliziotto una cifra fra i 600mila e il milione di
VINCENZO R. SPAGNOLO
LA SOLIDARIETÀ. Candele a Ferguson per Michael
(Ap)
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