Mathijs van Hellemont

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Mathijs van Hellemont
Mathijs van Hellemont
(Anversa, 1623-1674 post)
Paesani in una taverna
Tavola, 22x17 cm
Collezione G.G. Poldi Pezzoli (n. inv. 1050)
Firmato e datato in basso a destra “M.V.Hellemont f.”
Il piccolo rame raffigura quattro personaggi di fronte ad un camino: un uomo e una donna
stanno seduti di spalle su una panca, intenti a colloquiare con due uomini in piedi: uno di
profilo a sinistra, l’altro al centro, leggermente chino verso i suoi interlocutori seduti. Dalla
parete del fondo un camino diffonde il suo bagliore creando effetti di controluce sui
personaggi. La composizione è molto semplice, essenzialmente impostata su linee
orizzontali e verticali cui fa da contrappunto il leggero sbilanciamento verso sinistra della
coppia seduta.
Il carattere della scena e la tipologia dei personaggi si inseriscono nella tradizione della
pittura di genere fiamminga con riferimento ad Adriaen Brouwer (Oudenaerde, 1605/06 –
Anversa, 1638) e David Teniers (Anversa, 1610 – Bruxelles, 1690). Ed è in particolare in un
dipinto di Brouwer che, secondo Legrand (1963), Van Hellemont trova ispirazione per il rame
milanese, considerato dallo studioso l’esempio migliore tra gli interni paesani di questo tipo
realizzati dall’artista, tra cui Taverna con fumatore del museo di Kortrijk (P. Debrabandere,
Museum Voor Schone Kunsten Kortrijk. Schilderijen, Kortrijk 1986, pag. 191, fig. 91), Interno
di osteria della collezione Mallmann di Vienna, Giocatori di carte del museo di Bergues, ed
altri passati sul mercato (Christie’s, Londra, 27 maggio 1949; Robinson et Fischer, Londra,
29 febbraio 1931) (tutti citati in Legrand 1963, pp. 175-176). La buona qualità del dipinto si
riconosce nell’equilibrio compositivo, nella resa dei punti luce attraverso tocchi guizzanti di
bianco sulle figure, nella condotta veloce che denota una profonda assimilazione del
pittoricismo libero e fermentante di Brouwer.
Le opere di Van Hellemont sono generalmente firmate o monogrammate, ma quasi mai
datate, e ciò rende difficile una loro cronologia, anche in nome di una certa discontinuità
stilistica. L’abbondante produzione dell’artista si colloca tra il 1638 e il 1670 e si caratterizza
per la varietà dei temi – interni paesani, alchimisti, feste di villaggio (tra questi, l’Alchimista
nel suo laboratorio e l’Allegra compagnia del Museo di Copenhagen, illustrati in O. Koester,
Flamish Paintings 1600-1800. Statens Museum for kunst-Copenhagen, Copenhagen 2000,
pp. 120-121; pp. 323-324, figg. 61-62) - e dei modelli ispiratori. Se una parte di essa è infatti
chiaramente influenzata da Brouwer, un’altra riesente fortemente dei modi di Teniers il
Giovane, anche attraverso l’elaborazione che dei modi di quest’ultimo offrono artisti come
Gilles van Tilborch (Bruxelles, 1625 circa-1678 circa) e David Ryckaert III (Anversa, 16121661). Da questi discendono, in alcuni dipinti di Van Hellemont – ad esempio Donna con
bevitori in una taverna (già a Dieren, collezione D. Katz; illustrata in H. J. Raupp, Genre,
Munster, Hamburg, London 1996, pp. 121-123, n. 28) - il disegno e la luce più definiti e la
tavolozza impostata su colori locali pieni e contrastanti.
In alcuni casi la produzione dell’artista registra qualche tangenza con la scuola olandese, in
particolare nella figura di Brekelenkam (Zwammerdam, 1620 circa – Leida, 1668), come
sembrano suggerire dipinti quali la Bottega di ciabattino del museo di Brunswick (cfr.
Legrand 1963, p. 177).
Nel nostro dipinto, la freschezza dell’ispirazione e la forte dipendenza da Brouwer fanno
pensare ad una realizzazione non troppo avanzata nel tempo, ma già matura come dice la
padronanza dei mezzi pittorici dimostrata.
Raffaella Colace
Bibliografia aggiornata al 2004
G. Bertini, Fondazione Artistica Poldi Pezzoli. Catalogo Generale, Milano 1881, p. 26.
Museo Artistico Poldi Pezzoli. Catalogo, Milano 1902, p. 52.
K. Zoege von Manteuffel, ad vocem Helmont van Mathys, in U. Thieme, F. Becker,
Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler, XVI, Leipzig 1923, p. 353.
A. Morassi, Il Museo Poldi-Pezzoli in Milano, Roma 1932, p. 23.
F. Russoli, Il Museo Poldi Pezzoli in Milano. Guida per il visitatore, Firenze 1951, p. 23.
F. Russoli, La Pinacoteca Poldi Pezzoli, Milano 1955, pp. 167-168.
F. C. Legrand, Les peintres flamands de genre au XVIIe siècle, Paris-Bruxelles 1963, p. 177,
fig. 67.
M. Natale, Museo Poldi Pezzoli. Dipinti, Milano 1982, cat. 241, p. 168.
G. Jansen, B.W. Meijer, P. Squellati Brizio, Repertory of Dutch and Flemish Paintings in
Italian Public Collections. II Lombardy, 2 voll., Firenze 2001-2002; I, cat. 403, p. 235.