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Repubblica - Affari e Finanza Cerca con Google HOME AFFARI & FINANZA LEGGI IL GIORNALE MOBILE via SMS i-mode Umts Gprs SERVIZI Repubblica Voice FreeInternet Pagine Bianche Pagine Gialle Cerca nel sito Supertoto Scriveteci Repubblica@scuola SUPPLEMENTI Dweb Affari & Finanza Salute ultimo aggiornamento 17 Ottobre 2005 SUPPLEMENTO AFFARI & FINANZA Stampa questo articolo Invia questo articolo Affari & Finanza > RAPPORTO PRIMO PIANO pag. 8 General Motors, la gloriosa storia di un gigante sulla via del declino NEW YORK Flores D’arcais New York Nel 1877 un ragazzino ribelle che si chiamava William Crapo Durant, nato a Boston ma cresciuto a Flint, Michigan, decise, dopo un litigio con il direttore dell'istituto, che la scuola avrebbe fatto a meno di lui e abbandonati gli studi andò a lavorare come operaio da un parente. Passati pochi anni e molti differenti lavori ebbe particolare successo come venditore a 24 anni incontró un altro giovane, Josiah Dallas Dort, col quale inventó una strana carrozzella a due ruote che ebbe uno straordinario successo e fece diventare ricchi in breve tempo i due giovani e intraprendenti amici. Ma fu solo nel 1904 che Durant incontró l'uomo che gli avrebbe realmente cambiato la vita, la sua personale e quella dell'umanità. Si Punto di Riferimento | www.pdir.it | Edilight™ | www.edilight.it | 18/10/2005 10.06 Repubblica - Affari e Finanza chiamava David Buick ed era anche lui un giovane inventore. Con una fissazione: quella di costruire una carrozza che non avesse bisogno di essere trainata da cavalli. Il 17 giugno 1905 i due americani fondarono la Buick Company: David aveva dato il nome e l'ingegno, `Bill' Crapo ci mise le grandi capacitá organizzative e il talento del venditore. L'era delle macchine vedeva la nascita di un nuovo protagonista. L'economia americana stava però dando segni di debolezza e diverse `broker house' di New York finirono in bancarotta. In ottobre la rispettata `Knickerbocker Trust' e la `Westinghouse Electric Company' fallirono dando il via a quel rapido crollo conosciuto come il `Wall Street Panic'. Gli investitori di Wall Street si precipitarono a ritirare i propri soldi, i milioni di dollari di aiuti del ministero del Tesoro non furono sufficienti, centinaia di industriali e piccoli finanzieri finirono sul lastrico: la `Buick' di Durant, così come altre piccole industrie del nascente mercato automobilistico, se la cavarono con pochi danni. Il `panic' fece riflettere `Bill' Crapo Durant che all'inizio del 1908 suggerì che le principali fabbriche di automobili si unissero in un'unica industria in grado di proteggere meglio i comuni interessi. Durante un meeting delle `Big Four', le quattro grandi, convocato da Benjamin Briscoe della MaxweelBriscoe fece personalmente la proposta a Henry Ford e a Ransom E. Olds, l'uomo che inventò la prima linea di assemblaggio e che diede il proprio nome alla famosa Oldsmobile. I due gli chiesero in cambio 5 mila dollari e Bill Durant lasciò perdere. Convinto di essere nel giusto iniziò a comprare le piccole fabbriche d'auto in giro per l'America e nell'estate del 1908 le riunì sotto un unico brand, il primo nome che gli era venuto in mente, General Motors. Il 16 settembre del 1908, dopo avere esercitato l'opzione ottenuta sul 75% della Olds Motor Works scambiò le sue azioni Buick con quelle General Motors e diede vita ad un unico grande marchio: General Motors Company. Il colosso dell'auto era nato, la sede Hudson County, New Jersey. Nell'ottobre del 1909 tornò alla carica con Henry Ford. Questa volta la proposta era diversa, comprare per 8 milioni di dollari (un prezzo straordinario per l'epoca) l'intera fabbrica Ford, reduce dai successi del Modello T. Di fronte a quella cifra il rivale disse di sì. Ma proprio quando aveva convinto Henry Ford i banchieri che lo avevano sostenuto gli ritirarono l'appoggio e quello che sarebbe stato senza ombra di dubbio l'affare del secolo sfumò. Anche senza la Ford gli affari per la General Motors andarono alla grande. Nell'agosto del 1910 la `company' del New Jersey aveva già il 22% del mercato complessivo delle automobili negli States ma la buona stella di Durant sembrò scomparire all'improvviso; la General Motors ebbe qualche problema finanziario e Bill Crapo preparò un elaborato piano per sopravvivere all'anno fiscale. I creditori, riunitisi a New York guidati dalle principali banche, respinsero il progetto, tolsero a Durant la guida della `company' e lo degradarono a semplice membro del `Board of Trustees'. Lui accettò senza troppe proteste, era pur sempre un consigliere molto ascoltato, ma in cuor suo covava la rivincita, che arrivò ben presto. Nell'inverno del 1910 Durant comprò con i suoi averi una piccola e sconosciuta fabbrica di auto da un certo William H. Little e soprattutto convinse il suo socio, nonchè ex pilota della Buick nelle prime corse dell'epoca, a restare per lavorare con lui. Era uno svizzero, si chiamava Louis Chevrolet. Il 6 novembre del 1911 in Michigan viene fondata la Chevrolet Motor Company. Durant non tenne nascosti alla General Motors i suoi legami con l'ultima arrivata nell'industria dell'auto, ma i dirigenti della Gm non ci fecero caso, la Chevrolet non rappresentava ai loro occhi alcuna minaccia. Si sbagliavano. Sotto la guida di Durant la Chevrolet conquistò rapidamente quote di mercato e un posto nel cuore degli americani, mentre la General Motors nel giro di soli cinque anni vide scendere la sua quota dal 22% al 5%. Le auto Chevrolet costavano 490 dollari e nel biennio 191415 Durant ne riuscì a vendere circa 15mila. Il primo ottobre del 1915 quando in Europa milioni di soldati si scannavano nelle trincee della Grande Guerra il `ragazzo che aveva lasciato la scuola' consumò la sua vendetta. Il trust che aveva controllato la General Motors era scaduto e Durant aveva abbastanza azioni della società per controllare il Board. Fece eleggere a presidente un suo uomo di fiducia, Pierre du Pont, e tre mesi dopo offrì 5 azioni della sua Chevrolet per ogni azione General Motors. Nel maggio del 1916 Durant e i suoi avevano 450mila azioni delle 768.733 complessive della Gm e cambiarono anche nome alla `company': che divenne General Motors Punto di Riferimento | www.pdir.it | Edilight™ | www.edilight.it | 18/10/2005 10.06 Repubblica - Affari e Finanza Corporation. Gli anni attorno alla prima guerra mondiale furono esaltanti. Durant tornato alla guida della Gm portò la `company' di successo in successo: nel 1918 50mila impiegati e 247mila veicoli venduti, nel 1919 la produzione sale a 400mila mentre il numero dei dipendenti diventa di 86mila. La recessione seguita alla Grande Guerra colpì duramente anche l'America e insieme all'America colpì le fortune di Durant che speculando sulle azioni della Gm aveva fatto perdere alla fabbrica 90 milioni di dollari in meno di sette mesi. Il timone passò a Pierre du Pont; e fu l'inizio del boom. Nel 1921 le vendite di automobili crebbero in America di 1,4 milioni, nel 1929, prima del crollo di Wall Street arrivarono a 4,5 milioni. Per contrastare lo strapotere della Ford che nel 1920 controllava il 60% del mercato americano la General Motors si affidò a un brillante ingegnere, Alfred Sloan, assunto anni prima da Durant. Sloan si rivelò un genio del marketing. Il suo cliente ideale doveva essere l'uomo moderno, che voleva qualcosa di più di una semplice scatola nera con quattro ruote; un uomo che amava la velocità, il comfort e lo stile. La General Motors introdusse nuovi colori ma soprattutto diede ai clienti la possibilità di fare qualcosa che Henry Ford riteneva fosse immorale: comprare a credito. Fu un successo strepitoso. La Gm con i suoi cinque marchi Chevrolet, Pontiac, Oldsmobile, Buick e Cadillac raggiunse ogni angolo e ogni gusto dell'America, ogni anno imponendo un nuovo modello e nuovi colori. Nel giro di poco tempo la General Motors sorpassò la Ford, tenendo a distanza anche l'altra grande che si era imposta sul mercato, la Chrysler. Ford fu costretto ad abbassare i prezzi mentre la Gm li alzava vendendo quel `qualcosa in più' che i suoi clienti si aspettavano, il suo `brand' pubblicizzato nel 1925 da una campagna di 15 milioni di dollari divenne l'emblema degli `anni ruggenti' d'America. La mattina del 29 ottobre 1929 gli `anni ruggenti' finirono improvvisamente con il `Great Crash', il grande crollo di Wall Street. Le azioni della Gm scesero da 45 a 3,75 dollari. Con il `New Deal' di Roosevelt anche la General Motors tornò a sorridere. Negli anni Trenta parte delle sue fortune vennero affidate alle commesse sempre più imponenti dei militari (con strascichi polemici per un accordo di vendita alla Germania di Hitler); nel secondo dopoguerra arrivarono le macchine `icone': dalle Cadillac `pinnate' alla `Chevy' del 1957, alle costose `sportcar' ai camioncini, per finire agli ultimi arrivati `Suv': praticamente ogni americano ha avuto almeno una Gm nella sua vita. Una marca che ha creato la `car culture' e che come ogni `potere forte' ha avuto molti nemici e ha commesso qualche illecito di troppo: incriminata per `cospirazione criminale' per avere tentato di rimpiazzare con metodi ai limiti della legalità i tram elettrici in 45 cittá americane con dei nuovi bus Gm; attaccata e portata processo dall'avvocato dei `consumatori' Ralph Nader ( lo stesso accusato dai democratici di aver fatto perdere le elezioni del 2000 a Gore) per una `Corvair' poco sicura; con l'immagine distrutta dal primo grande successo di Michael Moore `Roger and me', dove Roger altro non è che Roger Smith, il potente Ceo della General Motors che accumulava stipendi milionari mentre migliaia di operai venivano licenziati. Furono proprio le battaglie di Nader a provocare la prima grande crisi del colosso di Detroit nel dopoguerra, crisi seguita a ruota dalle sentenze sulle `emissioni', dalla crisi del petrolio negli anni Settanta e dalla competizione (predente) con le grandi case giapponesi. Negli anni Novanta la Gm tornò protagonista grazie agli accordi internazionali, compreso quello con la Fiat, fino alle disavventure attuali. Ma questa è cronaca di oggi. Siti sponsorizzatiUn servizio Overture Creative team buildingSunny Way presenta i suoi nuovi straordinari training game. Gioch...www.sunnyway.it Spazio Etoile, nel cuore di RomaSe vuoi organizzare un evento aziendale, una convention o un cong...www.spazioetoile.it Sponsorizza il tuo sito Punto di Riferimento | www.pdir.it | Edilight™ | www.edilight.it | 18/10/2005 10.06