Marina di Pietrasanta. Una villa nel verde. Un incontro conviviale

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Marina di Pietrasanta. Una villa nel verde. Un incontro conviviale
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Al G8
dell’arte
Marina di Pietrasanta. Una villa nel verde.
Un incontro conviviale che si rinnova ad ogni estate. Galleristi,
mercanti e dealers si incontrano per fare il punto sullo stato
dell’arte, scambiarsi esperienze, sancire accordi. C’eravamo
anche noi. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Testo di Alessia Lupoli - Foto di Alessandro Moggi
particolare, laddove il sistema arte scandisce
persino i ritmi di vita».
Con una lunga tradizione di famiglia alle spalle
Ogni estate si rinnova l’appuntamento. A due
Tornabuoni Arte e delegato territoriale dell’As-
si è fatto attendere, il connubio arte e turismo
ed una personale esperienza maturata nella sua
passi dal mare, nella sontuosa Villa dei lecci di
sociazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna
ha prodotto forti cambiamenti ed in pochi anni
galleria di Milano, anche Giulio Tega ha deciso di
Marina di Pietrasanta, galleristi, mercanti, dea-
e Contemporanea. «Qui c’è la pregiata materia
questa città si è aperta, è come sbocciata. Un
mettere radici nel centro di Pietrasanta. «Mi piace
lers si riuniscono per tracciare un bilancio del-
prima che arriva dalle vicine cave di Carrara,
percorso che richiama molto il mio modo di la-
molto la Versilia. Avendo la fortuna di rappresen-
la stagione in corso, per sancire collaborazioni
ci sono le maestranze artigiane di lunga e pre-
vorare: seleziono alcuni giovani talenti e li se-
tare Botero in Italia, ho pensato che fosse inte-
ed accordi, per scambiare esperienze e consi-
stigiosa tradizione, le fonderie, una comunità
guo, li coltivo cercando di valorizzare ogni loro
ressante seguirne da vicino il suo lavoro e così mi
gli, per concordare nuove strategie di mercato.
artistica internazionale, una forte presenza di
potenzialità. E’ il gusto di scegliere qualcosa di
sono appassionato a questo territorio, scopren-
Come in un G8 dell’arte.
gallerie e collezionisti. Pietrasanta crea e dif-
qualità che si riveli nel tempo».
dovi un fecondo tessuto artistico». «Vengo qua
Il loro è un mestiere oggi più che mai in bilico tra
fonde. E’ naturale che una simile realtà susciti
Susanna Orlando è la fondatrice della prima
in vacanza», rivela Nicola Luciani della Galleria
creatività e mercato, soprattutto da quando l’arte
interesse e sia un polo di costante attrazione.
galleria di Forte dei Marmi: sin dal 1976 ha
Bonaparte di Milano «ma non perdo l’occasione
sembra essere diventata una delle forme d’inve-
Da Pietrasanta sono passati tutti i grandi, da
per incontrare colleghi e collezionisti, per stringe-
Lipchitz a Moore, e sulla città continuano a gra-
Villa dei lecci a Marina di
Pietrasanta.
aperto, in via Carducci, il suo piccolo scrigno di
stimento più sicure e lo strumento per eccellen-
quattordici metri quadrati alle più significative
re rapporti. E’ un ambiente molto vivace, proficuo
za attraverso il quale nobilitare il proprio status
vitare i nomi più importanti».
esperienze artistiche del Novecento. Una loca-
per la mia professione. Mi considero a tutti gli ef-
symbol. Razionalità e passione sono le armi vin-
«Nel 1996, quando sono arrivato da queste par-
Nell’altra pagina,
Roberto Casamonti e
Susanna Orlando
le pioniera che ha saputo interpretare lo spirito
fetti un art dealer, presto la mia consulenza nella
centi per dominare questo vivace sistema in con-
ti», racconta Marco Rossi di SpiraleArte «l’am-
più puro di questa terra di creatività. «Da due
selezione e nell’acquisto di opere d’arte, aiuto il
tinua evoluzione. E Pietrasanta, da sempre terra
biente era molto diverso, chiuso, ma ho capito
anni ho aperto a Pietrasanta una vetrina», affer-
cliente a capire ciò che desidera, aprendolo, se
della scultura, conferma il suo ruolo di centralità
subito che si trattava di una cittadina con enor-
ma orgogliosa «un piccolo spazio in cui cerco di
possibile, a nuovi stimoli».
nel panorama artistico nazionale, offrendo uno
me potenziale. Ho deciso di investirci aprendo
catturare l’attenzione anche di chi normalmente
Certamente la figura del gallerista ha subìto una
stimolante scenario all’incontro.
una galleria ed ancora un’altra nel 1998. Ho
non mastica arte, dove l’opera si traduce in site
rilevante evoluzione. Ormai la galleria ha acquisi-
microcosmo
intuito quello che poteva diventare ed è sta-
specific project che cambia giorno dopo giorno.
to un ruolo di primaria importanza nel successo
d’arte, spiega Roberto Casamonti, titolare di
ta un’autentica sfida. In effetti lo sviluppo non
Perché venire a Pietrasanta? Per il suo clima così
di un artista. La funzione maieutica, una mo-
«Questa
città
rappresenta
un
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derna versione di mecenatismo, è più che mai
forte e profonda. Con il sostegno delle gallerie,
l’artista muove i primi passi, si fa conoscere con
interventi espositivi e mostre, il suo valore arti-
cazioni. Un rapporto di fiducia che si costruisce
stico cresce sino a trovare una sua precisa collo-
sulla comune passione per l’arte».
cazione, sino ad affermare la propria identità. A
«Il sistema di vendita», conclude Gian Franco
Pietrasanta e dintorni di gallerie se ne contano
to, conosce perfettamente la materia e l’ambiente
innumerevoli, sono in costante apertura, alimen-
in cui si muove, sa che cosa vuole e dove cercarlo.
tando un significativo movimento di collezionisti
Oggi l’informazione circola velocemente, grazie
italiani ed esteri. «Un flusso destagionalizzato»,
ad internet è in grado di conoscere quotazioni,
fa notare Vera Docci, titolare dell’omonima galle-
ha accesso ad una completa informazione, il che
acquirenti, gli scenari sempre più internazionali.
ria di Forte dei Marmi. «Il collezionista si confon-
implica da parte del gallerista uno sforzo mag-
Una realtà in forte espansione. Resta da vedere
de nella folla estiva mentre si gode soggiorni di
giore nel saper interpretare le esigenze di questa
come il settore reagirà a questa crisi economica
sole e di mare, ma coltiva i suoi contatti con visite
nuova clientela».
che stiamo vivendo. La tendenza è all’acquisto
mirate anche oltre la bella stagione. Gli interessi
«Sugli artisti più noti la richiesta è costante»,
oculato e consapevole».
sono molteplici: alcuni cercano il classico, altri
sostiene Vittorio Poleschi della Galleria Poleschi
Una riunione, dunque, tra colleghi che si inter-
si orientano al contemporaneo con un’attenzione
Casa d’Aste di Milano. «Capita di avere lunghe
rogano sugli scenari del futuro. Sul tavolo con-
crescente per la fotografia». Non esiste un colle-
liste d’attesa, ma la ricerca del collezionista è
tenuti d’arte e riflessioni commerciali. E non
zionista-tipo, le scelte che portano all’acquisto di
estremamente ampia. Molti aspirano a giovani
potrebbe essere che così. Nell’attuale situazione
un’opera dipendono da vari fattori: età, reddito,
sui quali investire, terreno tutt’altro che facile: in
di recessione, il settore sembra muoversi in con-
formazione culturale. «Il mercato dell’arte ha vi-
giro ci sono senz’altro numerosi talenti, ma non
trotendenza. L’investimento in arte rappresenta
sto negli ultimi anni un forte incremento di ope-
è così facile trovare opere di qualità». Il fratello
un’interessante forma alternativa di risparmi e
ratori», dice Alessandro Zodo della Galleria J&G
Claudio Poleschi dell’omonima galleria di Lucca
gli operatori devono essere pronti a soddisfare le
Art di Milano. L’acquirente, sporadico o assiduo
aggiunge: «l gallerista interagisce con il collezio-
richieste del mercato. E’ questa, senza dubbio, la
collezionista, è quasi sempre molto colto, raffina-
nista attraverso uno scambio di consigli, di indi-
scommessa del momento.
Da sinistra:
Marco Rossi,
Vera Docci,
Giulio Tega e
Vittorio Poleschi
Zonca, vice presidente dell’Associazione Nazionale
Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e titolare della Galleria Zonca & Zonca di Milano «è
cambiato, i numeri sono cambiati, i valori, gli
The G8 of Art
Marina di Pietrasanta. A villa in the green.
A convivial meeting, like every summer.
Gallerists, merchants, and dealers at a
summit to discuss the world art situation, exchange views, seal agreements.
We were there too. And this is what they
had to say.
Every summer, in Marina di Pietrasanta’s sumptuous Villa dei Lecci, gallerists, merchants, and
dealers meet to draw up the current season’s balance-sheet, to style collaborative efforts and seal
agreements, exchange stories and advice, devise
new market strategies. At a G8 of art.
Theirs is a business more than ever suspended
between creativity and marketing, above all since
art seems to have become one of the safest
forms of investment as well as a status symbol
extraordinaire. Rationality and passion are the essential qualities for rising to the top in this vivacious, evolving system. And Pietrasanta, as ever
the land of sculpture, confirms her centrality in
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the national art panorama by offering a stimulating scenario for the summit.
“This city is a microcosm of art,” explains
Roberto Casamonti, owner of Tornabuoni
Arte and territorial representative to Italy’s
Associazione Nazionale Gallerie d’arte Moderna
e Contemporanea (ANGAMC). “Here, we have
the Carrara quarries, a workforce of excellent
craftspeople, the foundries, an international art
community, a great number of galleries and
collectors. Pietrasanta creates and exports; it’s
only natural that it should become a pole of constant attraction. All the greats have touched on
Pietrasanta, from Lipchitz to Moore, and all the
top names still gravitate to the city.”
“In 1996, when I first came to these parts,”
Marco Rossi of SpiraleArte tells us, “the atmosphere was very different, “provincial.” But I understood right away that this was a city with enormous potential. I decided to invest here, opening
first one gallery and then another in 1998. It was
a challenge, but my intuition was correct: before
long, the mix of art and vacationing produced
profound changes and in just a few years the city
opened up, like a flower blossoming. The path it’s
taken strongly recalls my own way of working: I
select young talents and nurture them, help them
develop to their full potential. Investing in a qual-
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ity “item”—a city, artist, or otherwise—that that
only improves with age is greatly satisfying.”
Susanna Orlando is the founder of Forte dei
Marmi’s first art gallery. In 1976 she opened her
tiny jewel casket (just fourteen square meters) in
Via Carducci, and heaped it full of some of the
most significant art of the 20th century. A pioneer venue that interpreted the purest spirit of
this land of creativity. “Two years ago, I opened a
‘show-window’ in Pietrasanta,’ she boasts, “where
I try to capture the attention even of passers-by
who don’t normally hobnob with art, where artworks become site-specific projects that rotate
day by day. Why Pietrasanta? It has a special climate; here, the ‘art system’ dictates the rhythms
of daily life.”
With a long family tradition and first-hand experience at his Milan gallery behind him, Giulio
Tega also decided to carve himself a niche in the
center of Pietrasanta. “I am very fond of Versilia.
Having had the good fortune to represent Botero
in Italy, I wanted to follow his work close-up. Long
story short, fell in love with this territory and its
fertile artistic fabric.”
“I come here on vacation,” Nicola Luciani of
Da sinistra: Alessandro
Zodo, Claudio Poleschi,
Gian Franco Zonca e
Nicola Luciani
Milan’s Galleria Bonaparte confesses, “but I
never miss an occasion to meet with colleagues
and collectors, to promote good relations, form
alliances. This is a lively environment, very profitable for one in my profession. As an art dealer, I
consult on selection and purchase, help clients to
understand what they really want, and if possible
to expose them to new stimuli.”
One ineluctable fact is that the figure of the gallerist has evolved in recent times. By now, the
gallery plays a fundamental role in decreeing
the success of an artist. The maieutic function,
a modern version of patronage, is stronger and
more widespread than ever: the galleries help
artists take their first steps, publicize their work
at exhibitions and fairs, enhance their standing in
the art market until they affirm their single identities. There are any number of galleries in and
around Pietrasanta and new ones opening all the
time to serve the large community of Italian and
foreign collectors. “Business is deseasonalized,”
comments Vera Docci, owner of the gallery of
the same name in Forte dei Marmi. “The collectors blend in with the summer crowd but also
cultivate contacts with off-season visits. Areas of
interests vary: some look to the classical, others
the contemporary, and there’s growing interest
in photography.” There is no “typical” collector,
since purchase of a work of art is conditioned
by many factors: age, income, cultural education.
“The number of art market operators has boomed
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in recent years,” we’re told by Alessandro Zodo
of Milan’s J&G Art. The purchaser, whether a sporadic buyer or an assiduous collector, is almost
always well-educated, sophisticated, perfectly
informed about his subject and the art scene:
someone who knows what he wants and where to
look for it. Today, thanks to the web, clients can
access prices and information, which means that
the gallerist must devote greater effort to interpreting their needs.”
“The demand for well-known artists is never
wanes,” we’re told by Vittorio Poleschi of the
Galleria Poleschi Casa d’Aste auction house in
Milan. “We sometimes have long waiting lists, but
collectors’ hunting grounds are extensive. Many
want to invest in young artists, but this is by no
means easy: while there are many new talents,
it’s often hard to find quality works.” His brother
Claudio Poleschi, gallery-owner in Lucca, adds:
“The gallerist interacts with the collector, offering advice and suggestions, earning his trust and
sharing his passion for art.”
“The art market has changed,” concludes Gian
Franco Zonca, Vice-President of ANGAMC. “The
numbers are different; values, buyers, and scenarios are globalizing. The market is evolving,
growing. We’re still waiting to see how it will react
to this economic crisis. but the trend would seem
to be toward shrewd, informed purchasing.”
A summit among colleagues to discuss future
scenarios. On the table are the contents of art
and, of course, business deals. In the current
recessive climate, the sector seems to be moving against the tide. Art is an alternative form of
investment, and operators must be ready to respond to demands as they arise. Without a doubt,
the stakes are high for everybody right now.