L`ordine dalle ceneri

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L`ordine dalle ceneri
Dal cantiere
Trevi Benne
L’ordine dalle ceneri
I resti sono quelli di un
glorioso polo industriale
nell’alta Brianza, al
centro di un’importante
operazione
di demolizione.
Dalla professionalità
di un protagonista
come Longhi,
una dimostrazione
applicativa
di de-costruzione,
con attrezzature
caratterizzate da
flessibilità e dinamismo
n di Alberto Finotto
D
a una demolizione può nascere la speranza? È difficile
dirlo, dopo la chiusura di una
fabbrica di alto livello, flagellata dalle strategie di opportunità di un
grande gruppo multinazionale. Certo
è che la chiusura definitiva dello stabilimento Rhodia Engineering Plastics di
Ceriano Laghetto (Mb), dedicato alle
attività chimiche di polimerizzazione e
produzione di poliammidi, ha rappresentato, più di un anno e mezzo fa,
il dramma professionale e umano per
centinaia di famiglie della Brianza.
Oggi, però, all’interno dell’enorme
area di oltre 120.000 m2, nella zona
industriale al confine con Solaro, stanno lavorando in modo febbrile le macchine della Società Longhi Srl, una del-
le realtà più importanti e in netta crescita, a livello comunitario, nel settore
delle demolizioni controllate, delle decostruzioni presso i siti nucleari, delle bonifiche da manufatti contenenti
amianto e delle bonifiche di siti inquinati. E questo può essere comunque
un conforto per la nostra imprenditoria
un po’ ammaccata dalla crisi.
“Questo cantiere riguarda un’operazione tra le più impegnative che stiamo
svolgendo nel territorio nazionale – ci
mostra Virginio Longhi, titolare di questa giovane ma già autorevole società
– I diversi interventi previsti nell’area sono complicati sia per le quantità degli
impianti da decostruire, sia per la relativa localizzazione a causa della quale
si rende necessaria una vera e propria
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n La pinza HC nell’inedita applicazione con minipala, all’interno dello
stabilimento Rhodia di Ceriano Laghetto (Mb)
progettazione dei relativi singoli interventi”. Virginio Longhi è un veterano
del settore, già contitolare e fondatore
di un’impresa primaria e grande contributore tecnico per la concreta applicazione dei bracci lunghi agli escavatori
da demolizione. Con coraggio e determinazione, insieme a 15 collaboratori – un manipolo di operatori tra i più
esperti e capaci a livello nazionale – ha
sviluppato, nel corso di questi ultimi anni, innumerevoli progetti e ha saputo
rapidamente proporsi e affermarsi come qualificato fornitore di servizi e di sistemi a elevato contenuto tecnologico,
per rincorrere un’altra avventura, ormai
concretizzata: la bonifica e la de-costruzione di siti nucleari in Italia e all’estero. La Società Longhi Srl è un’azienda
di uomini che pensano e agiscono in
team, con forte capacità di collaborazione con il committente e con tutti gli
attori del territorio: uomini competenti,
aggiornati, che pensano “come agire
prima di agire”. “Sono loro il mio bagaglio tecnico – afferma con orgoglio
Virginio Longhi – Mi hanno seguito
senza chiedere garanzie, con il coraggio delle scelte vitali, fatte di slancio.
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Il nuovo successo della mia impresa è
dovuto a loro, è il premio meritato della loro intraprendenza”. Sì, forse anche
da una demolizione può davvero nascere una speranza.
Logica di riduzione
Dopo il trasferimento del reparto polimerizzazione in Francia, a Lione e a
Blanes, in Spagna, lo smantellamento della Rhodia di Ceriano Laghetto
è senza appello; le attività di compoundazione di poliammidi sono de-
stinate alla struttura produttiva di Gorzow, in Polonia, mentre sarà ancora
Lione ad assorbire le attività di ricerca
e sviluppo. “In questa fase preliminare, il nostro lavoro è concentrato sullo
svuotamento dei reparti dall’impiantistica produttiva – ci mostra Longhi –
Si tratta perlopiù di materiali di ferro
e acciaio, che verranno ridotti e rivenduti ai centri di riciclaggio. Con l’ausilio di attrezzature efficaci, in grado di
fornire prestazioni continuative elevate, le macchine movimentano e frantumano i vari manufatti, dopo averli
trasferiti fuori dai reparti”. I campioni di equipaggiamento rispondono
ai nomi delle serie più celebrate dalla
gamma Trevi Benne di Noventa Vicentina, come la pinza idraulica primaria
HC 05ND. “È un modello concepito
per le fasi di demolizione primaria più
delicate e di precisione, indicata soprattutto per l’abbattimento di strutture in
cemento armato e nella rimozione di
materiali ad altezze rilevanti – ci spiega
Christian Tadiotto, Marketing Manager
di Trevi Benne e osservatore d’eccezione nel cantiere di Ceriano Laghetto –
Si tratta senza dubbio dell’attrezzatura
più rapida, precisa, potente e compatta
presente sul mercato e non a caso, in
questa demolizione, possiamo osservare un’applicazione inconsueta di grande versatilità, sulla struttura terminale
di una minipala New Holland L170”.
Dal cantiere
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n L’azione combinata pinza-cesoia
nella riduzione dei manufatti
di ferro e acciaio all’interno
degli impianti
Concepita per le demolizioni più delicate e di precisione, la pinza serie HC
è strutturalmente leggera – il modello 05ND, con denti imbullonati intercambiabili, pesa solo 550 kg e prevede
una pressione d’esercizio di 250 bar –,
e permette all’operatore di muoversi agilmente all’interno degli angusti
spazi industriali. Il profilo delle chele,
provviste di cesoie per tranciare il ferro e il tondino all’interno delle armature, permette di operare in condizioni
a volte proibitive. L’attrezzatura è potente perchè la sua dotazione prevede
cilindri che imprimono notevole forza
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di serraggio in punta in tempi rapidi.
“La pinza HC è uno strumento adeguato agli spazi di movimento molto ristretti e permette all’operatore di mantenere un’ottima visibilità nell’azione
– aggiunge Tadiotto – La rapidità di
intervento, poi, è incrementata anche
dalla rotazione idraulica continua del
meccanismo, che riduce notevolmente
i tempi di spostamento”. Al fianco della
minipala attrezzata con pinza HC, possiamo osservare anche un miniescavatore New Holland E 50 2SR che monta
un altro “classico” di serie Trevi Benne:
la cesoia Marilyn CS 05R da 450 kg.
In questo caso, la notevole forza di taglio, unita alla compattezza dello strumento, conferisce al modulo CS una
destinazione precipua al riciclaggio di
rottami e materiali di natura ferrosa.
“La geometria della bocca e la disposizione delle lame consentono di avere un taglio lineare e netto del rottame – osserva Christan Tadiotto – Tutti
i modelli di questa serie sono dotati di
rotazione idraulica continua; il puntale di penetrazione con una lama intercambiabile evita le manutenzioni in
officina, mentre la lama anteriore migliora la capacità di penetrazione del
puntale montato sul corpo mobile.
La lama guida, poi, mantiene la direzione corretta dello stesso puntale
per l’intero ciclo di taglio”. In questa
attrezzatura, va notata la presenza di
un pattino di contrasto che mantiene
la corretta posizione del corpo mobile durante il ciclo di lavoro, sempre a
vantaggio della precisione di taglio.
Il cilindro della cesoia è fulcrato in una
posizione che consente allo stelo di rimanere protetto all’interno del telaio,
evitando gli urti causati da corpi esterni.
La presenza della valvola moltiplicatrice
Dal cantiere
di velocità, infine, aumenta le prestazioni di chiusura della ganascia mobile in
avvicinamento al materiale da tagliare.
MK multirisorse
Insieme a Virginio Longhi e a Christian
Tadiotto, raggiungiamo Paolo Entrade,
titolare di Maren Spa, concessionario
di rilievo nazionale per macchine e attrezzature da cantiere. Da Maren, Longhi ha acquistato tutte le attrezzature
Trevi Benne per la demolizione; nell’area
di deposito dello stabilimento Rhodia,
possiamo osservare un primo grande
escavatore cingolato Caterpillar 300D L
mentre cesoia alcuni silos in acciaio
a 10 m di altezza, con l’ausilio di un
braccio lungo e di un Multi Kit a sgancio rapido della più recente serie MK.
Ne abbiamo già parlato su queste stesse pagine, in occasione del Focus dedicato a questa attrezzatura particolare,
nel numero di febbraio di “MT”. L’MK è
una sorta di fusione tra il frantumatore
girevole della serie FR e il frantumatore
universale della serie MF. Al corpo della
serie FR, in buona sostanza, si possono
agganciare diversi kit di demolizione,
grazie al sistema innovativo di aggancio/sgancio idraulico. “Le altre caratteristiche dell’MK, che ne fanno un’attrezzatura ideale per il noleggio praticato
da Maren – aggiunge Paolo Entrade –
sono quelle di un motore di rotazione
rinforzato, in grado di sopportare sollecitazioni gravose. Anche l’MK, poi,
si avvale della valvola moltiplicatrice di
velocità che permette di ridurre notevolmente il tempo di chiusura delle ganasce in avvicinamento al materiale da
frantumare, recuperando e riutilizzando
l’olio in fase di scarico”.
L’MK è adatta a compiti di bonifica,
come alla separazione dei materiali e
al riciclaggio in cantiere. L’escavatore
Caterpillar monta un modello MK 20,
tra i più richiesti per i bracci lunghi.
“Per quanto riguarda i kit disponibili – sottolinea Christian Tadiotto –
la più recente evoluzione del settore demolizione si è concentrata molto sulla demolizione secondaria e sulla demolizione ‘a terra’ dei materiali.
Quindi, l’MK prevede originariamente
quattro kit - pinza, frantumatore, combinato e cesoia – ma in fase di sviluppo
ne abbiamo aggiunti altri due: un kit
cesoia-lamiere (dedicato, come in questa applicazione, al taglio dei serbatoi)
e un kit costituito da diverse lame arrotondate che consentono di tagliare il tondino già durante le operazioni di frantumazione del calcestruzzo.
Una soluzione richiesta e suggerita, tra
l’altro, da molte imprese che operano
soprattutto in territorio svizzero”.
n L’attrezzatura MK, ibrido
factotum per demolire anche a
grandi altezze con braccio lungo
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