Racconto secondo classificato Il Significato
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Racconto secondo classificato Il Significato
Racconto secondo classificato Il significato di ANDREA NALESSO [di IA (attuale II A)] La giuria ha apprezzato lo stile raffinato di questo racconto e la capacità di cogliere e reinterpretare il sapore straniante del racconto di Kafka. L’autrice propone un racconto in cui il messaggio sognato diventa per il protagonista ("banale,anonimo uomo del ventunesimo secolo") un privilegio, un'opportunità, una speranza per il futuro. Il Significato Sogni di vederlo giungere da lontano e di poter finalmente udire quel messaggio che con tanta fatica è arrivato fino a te. Nel silenzio della tua stanza vuota, ascolti il tuo respiro farsi sempre più affrettato mentre giungi alla consapevolezza di doverti dirigere incontro al messaggero se desideri veramente conoscere le parole del morto. Con tratto esperto disegni percorsi ed eventi che potrebbero accadere e li colori poi con le più strane sfumature. Analizzi dettagli e situazioni, e ti compiaci di quanto il tuo genio possa concepire attraverso i soli pensieri, dimenticando la tua condizione di suddito di un mondo troppo grande per essere dominato da un’ insignificante creatura quale tu sei. Le scale della palazzina altro non sono se non scivoli che ti fanno acquistare velocità in questa tua corsa contro il tempo; i quartieri, i negozi, il traffico non possono che ritirarsi tra le viscere della terra dinanzi alla determinazione che ciecamente ti accompagna. Il tuo incedere sicuro piega l’ atteggiamento indifferente della gente. Ma nel buio di quelle strade,d’ improvviso la tua tenacia scema. Quel messaggio è davvero destinato ad un inutile individuo come te? Forse quello che stai aspettando non è altro che una mera illusione, l’ennesima fantasia prodotta dalla tua mente esausta di schiavo. Forse l’attesa non verrà ripagata come ti aspetti e si presenterà ai tuoi occhi da semplice delusione quale essa realmente è. L’eterno reticolo di strade e vie si trasforma mano a mano in una ragnatela tessuta con grazia ed ostinazione intorno alla tua sagoma scura; avvolge lentamente le tue forme e -portando con sé il dolce suono del liuto- appanna la tua mente solitamente guardinga, soffocandoti con l’intenso profumo del nulla. Avverti la tua caparbietà scemare. Sì, proprio la tua, quella caparbietà che ti ha spinto ad allontanarti dal sicuro rifugio in cui eri costretto a vivere. La senti venir meno, e capisci di aver commesso un errore. Due mondi distanti, ecco cosa hai cercato di avvicinare per un piccolo capriccio trasformatosi in una pericolosa ossessione. Due mondi distanti, vuoti nella loro pienezza, impossibili da mettere a contatto, l’uno avvolto nell’ eleganza dello sfarzo, l’altro impregnato dal grigio antracite della modernità afosa e corruttibile. D’un tratto ti svegli nella tua misera stanza solo e frastornato e ti accorgi di non esserti mai mosso di lì se non per mezzo di desideri vani e infantili. Respiri l’aria densa e torrida di città che si insinua lentamente nella camera entrando dalla finestra lasciata aperta per permettere al messaggero di entrate. Ti alzi. Chiudi la finestra d’impulso,facendo tintinnare i vetri opachi. Sotto la doccia ridi delle tue fantasie; una risata bassa, greve, amareggiata anche. Ti vesti. Riapri la finestra;non sei in collera col mondo per averti negato la possibilità che si verificasse ciò che avevi attentamente programmato, ma per averti dato la possibilità di programmarlo. Ripensi alla grandezza di quel mondo dimenticato, alla sua raffinatezza, al suo mistero: come mai avrebbe potuto un imperatore interessarsi a te, banale, anonimo uomo del ventunesimo secolo? Questo messaggero avrebbe potuto portarti tutt’al più un messaggio di disprezzo nei tuoi confronti, se mai fosse esistito. Inutile credere in qualcosa che non si avvererà mai, inutile anche solo sperarci. Ti abbandoni all’ apatia cittadina mentre cominci a fumare la prima sigaretta quotidiana, seduto scompostamente sul letto, lo sguardo vuoto, la mente annebbiata. L’afa costringe il tuo corpo a sudare, lo smog e il fumo da cui dipendi rendono la tua pelle vecchia e stanca, la somma di cibo scadente e abuso di alcool probabilmente ha già cominciato ad attuare la sua opera di corruzione all’ interno del tuo stomaco, mentre ancora sogni banchetti regali e suntuosi dove regnano supremi profumi floreali o d’incenso, dove giovani donne si esibiscono in danze acrobatiche e coinvolgenti. L’orologio da polso appoggiato sul comodino riporta distrattamente il succedersi dei minuti, la televisione lasciata accesa dalla notte prima ritrae il sorriso forzato,i capelli tinti di un biondo spento e il naso rifatto di una donna che presenta un marchingegno per rassodare i glutei, mentre tu continui ad immaginare quell’universo lontano. L’aria condizionata manca in questa stanza-prigione, si avverte il puzzo di muffa che impregna le pareti da troppi anni ormai;il tavolo incrostato da avanzi di cibo, pile di vestiti abbandonate per terra. Ecco il tuo regno. Ecco il tuo mondo. Non puoi cambiare la realtà in cui ti trovi, ma puoi sempre fuggirla annegando il tuo essere in dolci sogni irrealizzabili, come hai fatto fin’ora. D’un tratto giungi ad una rivelazione: ecco il perché. Ecco com’è cominciato tutto. Proprio per fuggire dalla concretezza assurda della tua vita, hai cominciato a incastonare tessere pregiate in un brillante mosaico senza fine, ricco di immagini pittoresche e inverosimili ove sia possibile persino che un antico imperatore decida -in punto di morte- di inviare un’ambasciata proprio a te,essere insignificante, per mezzo del più fidato tra i suoi messaggeri. E magari un imperatore lontano, per gioco, avrà davvero in un tempo remoto pensato quel messaggio su cui hai tanto fantasticato, magari lo avrà addirittura dettato all’ orecchio di un fido araldo. Quel messaggero instancabile, dopo aver superato le mura invalicabili della città del sole imperiale, avrà attraversato tutte le terre conosciute al fine di trovarti, e l’imperatore, in punto di morte, avrà sperato in un suo successo. Vedi la sua figura esile di bambino –l’opposto dell’uomo rude che sei diventato nel corso degli anni- interrogare con aria ansiosa le nutrici mentre, inconsapevolmente, si avvicina a lui l’invincibile dea della morte. Lo vedi avvolto in un manto pregiato, gli occhi neri che stonano in quel viso troppo pallido. Il naso aquilino,le labbra a cuore: affascinante nella sua semplicità di fanciullo detentore del potere supremo. E il tuo pensiero corre al messaggio che questa giovane vita può averti inviato. Nel corso dei secoli, esso avrà assistito alla dominazione e successivamente alla deflagrazione dell’impero, avrà viaggiato per le rotte più sconosciute e temibili, avrà assistito ai progressi della scienza, della medicina, dell’arte. Esso avrà preso parte alle commedie più vivaci tanto quanto alle tragedie più toccanti, si sarà tramutato in poesia o magari avrà assunto le note giocose di una ballata popolare. Avrà mutato carattere, aspetto; sarà divenuto una leggenda insolente, avida di ammiratori. O forse sarà rimasto immobile nella sua grandezza iniziale, come semplice testimonianza del capriccio di un regnante bambino che, affacciato all’ultimo sole, ebbe l’idea di sussurrare all’orecchio di un adulto chissà quali magnifiche fantasie. I tuoi occhi solitamente vaghi e spenti riacquistano improvvisamente una scintilla vitale sopita da anni,le tue mani umide e callose stringono l’aria quasi palpabile in questo strano pomeriggio estivo. Abbandoni l’ennesima sigaretta ridotta a un mozzicone dentro un bicchiere lasciato a terra vicino al letto da tempo immemorabile,ti rimbocchi le maniche di quella camicia che tua madre in uno slancio insolito di affettuosità ti aveva regalato il natale scorso e ti guardi allo specchio. Ti guardi allo specchio: da tempo non curi più il tuo aspetto, ciononostante riesci ancora a scorgere i tratti decisi e sicuri che facevano impazzire le ragazze al liceo. Ti chiedi che aspetto avrebbe potuto avere il giovane imperatore se avesse avuto la possibilità di affrontare la vita fino ad età avanzata. Ti chiedi quali possano essere stati i lineamenti del messaggero, ti chiedi se,conoscendoli, potresti riconoscerli in un suo eventuale successore. Ritrovi tra la barba incolta e trasandata, mascherati da occhiaie segnate e labbra serrate, tratti infantili e delicati di cui non avresti mai nemmeno immaginato la presenza. Tu, ignobile individuo, nato in un’epoca di sviluppo e globalizzazione che tentano di mascherare povertà e corruzione, cresciuto tra lo smog e la malavita, tra bugie e risentimenti, amareggiato dalla vita stessa che non si profila più come dono divino ma nemmeno come semplice creazione umana; proprio tu, insignificante,volubile e destinato alla corruzione, solo tu sei stato designato come destinatario delle ultime parole di un giovane imperatore. Scendi lentamente le scale della palazzina; il tuo incedere non è affatto sicuro, i palazzi non scompaiono nel nulla avvertendo la tua presenza. Non ti crogioli più tra le assurde fantasticherie del tuo ego, dimentico del mondo o meglio convinto di esserne completamente estraneo. Il rumore del traffico e della gente che cammina indaffarata e stanca per le vie accompagna i tuoi passi confusi, da ragazzino. Rivedi le labbra vellutate del giovane regnante socchiudersi per pronunciare le loro ultime parole. Sorridi nell’oscurità di quei vicoli pensando che quel messaggio che ora senti più vicino che mai è rivolto proprio te. Si, proprio quel messaggio di cui forse non conoscerai mai il contenuto, quel messaggio che ti ha risollevato dalla polvere della quotidianità, che continuerà –forse- a tenerti sveglio per notti intere, come un adolescente alle prime cotte. Questo messaggio che si avvicinerà eternamente senza mai raggiungerti, che ispirerà per sempre i versi dei più grandi poeti, che insegnerà agli artisti di ogni corrente a vivere attraverso la loro arte, che ti renderà più completo pur non donandoti nient’altro che una piccola e timida speranza. L’imperatore, per un suo capriccio o per una decisione attentamente ponderata, ha voluto che quell’instancabile messaggero portasse a te, uomo del ventunesimo secolo, il suo messaggio dal letto di morte. Egli ha voluto valorizzarti nella sua decisione di bambino, ha voluto con le sue parole perennemente sconosciute offrirti la possibilità di riscatto, o l’eterna dannazione. Dipenderà solo da te, dalla lettura che preferirai adottare. Potrai crearti una dimensione parallela ove domini l’ immaginazione, oppure decidere di conciliare l’elemento dell’impossibile con quello del vero. Ora non sogni più l’arrivo trionfante dell’ambasciatore, non ne hai più bisogno. Affronterai le tue battaglie con coraggio e determinazione, in quanto il famoso e oscuro messaggio, infondo, pervade l’aria come nessun’ altra sostanza potrà mai fare ed è inoltre linfa vitale di quest’ esistenza. Esso giace dentro di te in attesa di venir riconosciuto e trasmesso, un giorno, alla futura generazione per mezzo di un valido messaggero.