istruzioni - AWEL Amt für Abfall, Wasser, Energie und Luft

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istruzioni - AWEL Amt für Abfall, Wasser, Energie und Luft
Ambiente – Esecuzione
ISTRUZIONI
Autorizzazione
di impianti con
refrigeranti stabili
nell’aria
Ufficio federale
dell’ambiente,
delle foreste e
del paesaggio
UFAFP
Ambiente – Esecuzione
ISTRUZIONI
Autorizzazione
di impianti con
refrigeranti stabili
nell’aria
Obbligo di autorizzazione per impianti
stazionari contenenti più di 3 kg
di prodotti refrigeranti stabili nell’aria
A cura dell’Ufficio federale
dell’ambiente, delle foreste e
del paesaggio UFAFP
Berna, 2004
Valenza giuridica della presente pubblicazione
La presente pubblicazione, promossa dall'UFAFP in veste
di autorità di vigilanza, è uno strumento d'aiuto all'esecuzione destinato primariamente alle autorità esecutive.
Nel testo viene data concretezza a concetti giuridici indeterminati, inclusi in leggi e ordinanze, nell'intento di
uniformarne l'esecuzione pratica. I testi d'aiuto all'esecuzione, designati con il nome di direttive, istruzioni,
raccomandazioni, manuali, aiuti pratici ecc., sono pubblicati dall’UFAFP nella serie «Ambiente-Esecuzione».
Da un lato dette pubblicazioni assicurano in larga
misura l'uguaglianza giuridica e la certezza del diritto;
dall'altro permettono di adottare, a seconda del caso,
soluzioni flessibili e adeguate. Le autorità esecutive che
si attengono alle disposizioni contenute negli strumenti
d’aiuto all’esecuzione possono avere la certezza di rispettare il diritto federale. Non sono escluse soluzioni
alternative, purché – in ossequio alla prassi giudiziaria
– ne venga dimostrata la conformità legale.
Editore
Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e
del paesaggio (UFAFP)
L’UFAFP è un ufficio del Dipartimento federale
dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e
delle comunicazioni (DATEC)
Gruppo di lavoro per l'autorizzazione
di impianti di refrigerazione
Presidenza
Christoph Rentsch, Ufficio federale dell'ambiente,
delle foreste e del paesaggio UFAFP
Membri
Marcel Adam, Dipartimento federale della difesa, della
protezione della popolazione e dello sport DDPS,
Berna
Rolf Beck, Gruppo di promozione svizzero per le
pompe di calore GSP, Berna
Urs Berger, Federazione delle Cooperative Migros,
Zurigo
Rudolf Braun, Laboratorio cantonale BS, Basilea
Felix Burger, Associazione svizzera della tecnica
del freddo SVK/ASF
Bertrand Dubey, Service de l'environnement et de
l'énergie VD, Epalinges
Robert Dumortier, Associazione svizzera della tecnica
del freddo ASF/SVK
Hans Götti, Ufficio federale delle costruzioni e della
logistica UFCL, Berna
Brigitte Grenacher, Laboratorio cantonale BS, Basilea
Blaise Horisberger, Ufficio federale dell'ambiente,
delle foreste e del paesaggio UFAFP, Berna
Marcel Huber, Laboratorio cantonale ZH, Zurigo
Urs Münger, CTA AG, Münsingen
Julius Nötzli, Ufficio federale dell'ambiente, delle
foreste e del paesaggio UFAFP, Berna
Günther Reiner1), Axima Refrigeration AG,
Systems Engineering, Rothenburg
Fabrice Rognon, Ufficio federale dell'energia UFE,
Berna
Gianni Ruchti, Sezione Protezione Aria, Acqua e
Suolo TI, Bellinzona
Beat Schmutz, Associazione svizzera della tecnica
del freddo SVK/ASF
Max Wey 2), Stelle für Chemikalien und Erzeugnisse
LU, Lucerna
1)
Direzione sottogruppo criteri di autorizzazione
2)
Direzione sottogruppo procedure d'autorizzazione
Redazione
Christoph Rentsch, Julius Nötzli, Günther Reiner
Indicazione bibliografica (proposta)
Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili
nell'aria. Istruzioni. Ambiente – Esecuzione. Ufficio
federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio
UFAFP, Berna, 2004, 40 p.
Link
www.ambiente-svizzera.ch/prodotti
Ottenibile presso
Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e
del paesaggio, Documentazione
CH-3003 Berna
Fax + 41 (0)31 324 02 16
E-mail: [email protected]
Internet: www.buwalshop.ch
Numero di ordinazione e prezzo
VU-4014-I, gratuito
© UFAFP 2004
Indice
Abstracts
5
1.
Introduzione
7
1.1
Significato delle presenti Istruzioni
7
1.2
Basi legali
8
1.3
Obiettivi e principio d’attuazione
9
2
Sostanze e procedimenti alternativi: stato della tecnica
9
2.1
Il concetto di “stato della tecnica”
9
2.2
Elementi principali della procedura d’autorizzazione
9
2.2.1
Classificazione
9
2.2.2
Il Catalogo dei sistemi (scelta del prodotto refrigerante e del ciclo)
10
2.2.3
Motivazione della scelta di un prodotto refrigerante stabile nell’aria
11
2.3
Prodotti refrigeranti: settori con un particolare potenziale di sviluppo
11
3
Prevenzione delle emissioni: stato della tecnica
12
3.1
Minimizzazione della quantità di prodotto refrigerante
(circuiti del vettore del freddo e del vettore del calore)
12
3.2
Misure costruttive
12
4
Indicazioni concrete concernenti il modulo di domanda
13
Allegati
I
Elenco delle autorità cantonali competenti per l’autorizzazione degli impianti
di refrigerazione contenenti sostanze stabili nell’aria
15
II
Tavola sinottica dei principali prodotti refrigeranti
20
III
Classificazione degli impianti di refrigerazione
21
IV
Schemi di circuiti di refrigerazione
25
V
Catalogo dei sistemi
29
VI
Modulo di domanda d’autorizzazione: modello
33
VII
Valutazione della sicurezza di prodotti refrigeranti naturali
37
VIII
Prodotti refrigeranti: campi d’applicazione con particolare potenziale di sviluppo
39
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
3
Abstracts
E
The construction of equipment for refrigeration, air conditioning and heat pumps containing
more than 3 kg of refrigerants stable in the air - mainly hydrofluorocarbons (HFCs) - has been
subject to licensing since 1 January 2004. A licence is granted if, according to the current state
of technology, no alternative substances or other technologies are available, and emissions are
restricted as far as possible. This guide is intended to provide practical help for the implementation of licensing. It defines the current state of technology for different fields of application
(trade, industry and air conditioning). It includes compatibility with the environment, energy
efficiency, the level of technological development, reliability in operation, availability on the
market, economic acceptability and the safety of persons and of the environment. Since the state
of technology is evolving, the guide is updated periodically.
Key words: licence, synthetic greenhouse gases, refrigerants, HFC, refrigeration, trade and industry, air
conditioning, heat pumps, current state of technology
D
Das Erstellen von Kälte-, Klima- und Wärmepumpenanlagen mit mehr als 3 kg in der Luft stabilen Kältemitteln (v.a. Fluorkohlenwasserstoffe HFKW) unterliegt seit dem 1.1.2004 einer
Bewilligungspflicht. Eine Bewilligung wird erteilt, wenn nach dem Stand der Technik keine Ersatzstoffe oder Ersatzverfahren verfügbar sind und Emissionen so weit wie möglich vermieden
werden. Die vorliegende Wegleitung ist eine praktische Hilfe zur Umsetzung dieser Bewilligungspflicht. Sie legt für die verschiedenen Anwendungsbereiche (Industrie-, Gewerbe- und
Klimakälte) den Stand der Technik fest. Dieser umfasst die Umweltverträglichkeit, die Energieeffizienz, die technische Reife, die Betriebssicherheit, die Verfügbarkeit auf dem Markt, die
wirtschaftliche Tragbarkeit und die Sicherheit von Personen und Umwelt in ihrer Gesamtheit.
Da der Stand der Technik sich mit der Zeit ändert, wird die Wegleitung periodisch angepasst.
Stichworte: Bewilligung, synthetische Treibhausgase, Kältemittel, HFKW, Kältetechnik, Klimatechnik,
Wärmepumpen, Stand der Technik
F
La construction d’installations de refroidissement, de climatisation et de pompes à chaleur contenant plus de 3 kg de fluides réfrigérants stables dans l’air (avant tout des hydrofluorocarbures
HFC) est soumise au régime de l’autorisation obligatoire depuis le 1er janvier 2004. Une autorisation est délivrée lorsque l’état de la technique ne connaît ni produit ni procédé de substitution
et que les émissions sont évitées autant que possible. La présente directive est une aide pratique
pour la mise en œuvre de cette autorisation obligatoire. Elle précise l’état de la technique pour
les différents secteurs d’application (froid industriel, froid artisanal et climatisation). Elle les définit en termes d’impact sur l’environnement, d’efficacité énergétique, de maturité industrielle,
de sécurité de l’exploitation, de disponibilité sur le marché, de compatibilité économique et de
sécurité des personnes et de l’environnement dans leur ensemble. Comme les techniques évoluent, la directive sera périodiquement mise à jour.
Mots-clés : autorisation, gaz synthétiques à effet de serre, fluides réfrigérants, HFC, technique du froid,
génie climatique, pompes à chaleur, état de la technique
ISTRUZIONI Autorizzazione
di impianti
stabili nell’aria
WEGLEITUNG
Bewilligung von
Anlagencon
mit refrigeranti
in der Luft stabilen
Kältemitteln – Juli 2004
55
I
La messa in esercizio di impianti di refrigerazione, di climatizzazione e di pompe di calore contenenti più di 3 kg di prodotti refrigeranti stabili nell’aria (soprattutto gli idrofluorocarburi HFC)
è soggetta dal 1º gennaio 2004 ad un obbligo di autorizzazione. L’autorizzazione viene rilasciata se, secondo lo stato della tecnica, non si conoscono sostanze o procedimenti alternativi e
se si adottano tutte le misure possibili per prevenire le emissioni. Le presenti istruzioni, che intendono fornire un supporto pratico per l’attuazione dell’obbligo di autorizzazione, definiscono
per i diversi campi d’applicazione (industria, artigianato e climatizzazione) l’attuale stato della
tecnica, il quale include la compatibilità ambientale, l’efficienza energetica, il grado di maturità
tecnica, la sicurezza operativa, la disponibilità sul mercato, la sostenibilità economica e la sicurezza delle persone e dell’ambiente nella sua globalità. Poiché tuttavia lo stato della tecnica si
evolve nel tempo, anche le istruzioni verranno aggiornate periodicamente.
Parole chiave: autorizzazione, gas sintetici ad effetto serra, prodotti refrigeranti, HFC, tecnica del freddo,
tecnica della climatizzazione, pompe di calore, stato della tecnica
6
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
1.
Introduzione
Le sostanze stabili nell’aria, dette anche gas sintetici ad effetto serra, possiedono un considerevole potenziale di riscaldamento del clima. Se giungono nell’ambiente, a causa della loro elevata stabilità si accumulano nell’atmosfera e si espandono attorno a tutto il globo. Alcune sostanze di questo gruppo formano,
nel corso della loro lenta decomposizione nell’aria, sostanze di degradazione problematiche per
l’ambiente (come per es. gli erbicidi). A causa del loro effetto serra, la comunità internazionale ha incluso
queste sostanze nel Protocollo di Kyoto. In Svizzera, con la modifica del 30 aprile 2003 dell’ordinanza
sulle sostanze, il Consiglio federale ha deciso un pacchetto di misure per limitare la diffusione di questi
prodotti1.
Sia a livello internazionale sia sul piano nazionale, la regolamentazione delle sostanze stabili nell’aria non
mira a un divieto assoluto come per le sostanze che impoveriscono lo strato d’ozono. Si tende piuttosto a
una limitazione delle applicazioni ai soli settori in cui, allo stato attuale della tecnica, non esistono sostanze o procedimenti alternativi. Il pacchetto di misure deciso dal Consiglio federale con la modifica
dell’ordinanza sulle sostanze concerne tutti i campi d’applicazione delle sostanze stabili nell’aria (prodotti
refrigeranti, confezioni spray, materie plastiche espanse, tecnica dell’alta tensione, solventi ecc.).
Il pacchetto di misure per la limitazione delle sostanze stabili nell’aria comprende anche una serie di nuove prescrizioni introdotte nell’Allegato 4.15 "Prodotti refrigeranti". Oltre all’obbligo di autorizzazione per
impianti contenenti più di 3 kg di prodotti refrigeranti stabili nell’aria, oggetto delle presenti Istruzioni,
sono state adottate tra l’altro, anche in riferimento ad altri prodotti refrigeranti2, le seguenti misure3:
- i detentori di apparecchi e impianti contenenti più di 3 kg di un prodotto refrigerante devono vegliare
affinché sia tenuto un registro di manutenzione per ogni apparecchio e ogni impianto (Allegato 4.15 cifra 35);
- i detentori di apparecchi e impianti contenenti più di 3 kg di prodotti refrigeranti che impoveriscono lo
strato d’ozono o stabili nell’aria, devono fare esaminare regolarmente la tenuta stagna dei loro apparecchi e impianti (Allegato 4.15 cifra 34);
- ogni messa in esercizio o fuori esercizio di impianti contenenti più di 3 kg di prodotti refrigeranti che
impoveriscono lo strato d’ozono o prodotti refrigeranti stabili nell’aria dev’essere notificata dal detentore all’autorità esecutiva competente. Vanno notificati anche gli impianti già in esercizio (Allegato
4.15 cifra 5).
1.1
Significato delle presenti Istruzioni
Le presenti Istruzioni sono destinate alle autorità esecutive4 che decidono sulle domande di autorizzazione
di impianti di refrigerazione e di pompe di calore contenenti più di 3 kg di prodotti refrigeranti stabili
nell’aria. Vengono definiti i criteri in base ai quali è possibile valutare se sono adempiuti i requisiti
relativi allo stato della tecnica. Parallelamente, queste Istruzioni servono da guida ai richiedenti per la
progettazione degli impianti. Se i richiedenti seguono le indicazioni sullo stato della tecnica, sanno se
occorre un’autorizzazione e, se del caso, in base a quali criteri sarà valutata la domanda.
Lo stato della tecnica è stabilito e adeguato periodicamente alla sua evoluzione dalle autorità, che operano
in stretta collaborazione con i rami professionali sulla scorta di criteri chiaramente definiti. Dopo ogni
riesame saranno, se del caso, aggiornate anche le presenti Istruzioni.
1
Per informazioni dettagliate vedi www.ambiente-svizzera.ch/prodotti => Protezione dell’atmosfera
Tavola sinottica dei principali prodotti refrigeranti: v. Allegato II
3
Cfr. la pubblicazione WEGLEITUNG Stationäre Anlagen und Geräte mit Kältemitteln (Istruzioni concernenti impianti
stazionari e apparecchi contenenti prodotti refrigeranti), Ambiente-Esecuzione, UFAFP, Berna, 2005 (in preparazione)
4
Elenco delle autorità competenti: v. Allegato I
2
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
7
1.2
Basi legali
Con la modifica dell’ordinanza sulle sostanze, il Consiglio federale ha introdotto tra l’altro un obbligo di
autorizzazione per impianti stazionari contenenti più di 3 kg di prodotti refrigeranti stabili nell’aria. Detta
prescrizione è entrata in vigore il 1° gennaio 2004.
Per pompe di calore fabbricate industrialmente con un ciclo frigorigeno permanentemente chiuso e destinate a edifici abitativi, l’obbligo di autorizzazione entra in vigore il 1° gennaio 2007.
Sono soggetti all’obbligo di autorizzazione:
- i nuovi impianti costruiti indipendentemente da quelli già esistenti nonché gli impianti che sostituiscono quelli già esistenti;
- l’ampliamento e la modifica di impianti esistenti concernenti la parte frigorigena. Ciò comprende anche
la trasformazione di impianti esistenti per l’esercizio con prodotti refrigeranti stabili nell’aria.
Non sono soggetti all’obbligo di autorizzazione i climatizzatori fissi ma non collegati in modo permanente a un sistema di distribuzione del freddo o del calore (per es. tubature o canali). Siffatti apparecchi pronti per l’allacciamento alla rete elettrica sono considerati apparecchi e non impianti (cfr. Allegato 4.15 cifra
1 cpv. 5).
Estratto dell’Allegato 4.15 dell’ordinanza sulle sostanze
1
Definizioni
1 3
- …
4
È considerata come fornitura di un impianto anche la trasformazione della parte produttrice di freddo di un impianto esistente.
5
Apparecchi refrigeranti fissi sono considerati apparecchi e non impianti.
33
Obbligo di autorizzazione per impianti stazionari
contenenti prodotti refrigeranti stabili nell’aria
1
La messa in esercizio di impianti stazionari contenenti più di 3 kg di prodotti refrigeranti stabili nell’aria necessita
di un’autorizzazione.
2
L’autorizzazione viene rilasciata, se:
a. secondo lo stato della tecnica non si conoscono alternative; e
b.
3
L’autorità che rilascia l’autorizzazione è:
a. l’autorità cantonale competente; o
b.
7
7
sono stati presi i provvedimenti disponibili secondo lo stato della tecnica per prevenire le emissioni.
l’autorità federale competente per gli impianti di cui al capoverso 1 che servono all’esercizio di costruzioni o
impianti per la cui autorizzazione è competente la Confederazione; l’articolo 41 capoversi 2 e 4 della legge
sulla protezione dell’ambiente è applicabile alla cooperazione tra l’Ufficio federale e i Cantoni.
Disposizioni transitorie (giusta la modifica dell’ordinanza sulle sostanze del 23.6.04)
L’obbligo di autorizzazione di cui alla cifra 33 entra in vigore:
a. il 1° gennaio 2007 per pompe di calore fabbricate industrialmente con un ciclo frigorigeno permanentemente
chiuso negli edifici abitativi;
b. il 1° gennaio 2004 per tutti gli altri impianti.
L’obbligo di eseguire un controllo della tenuta stagna di cui alla cifra 34 e l’obbligo di tenere un registro di manutenzione di cui alla cifra 35 entrano in vigore il 1° gennaio 2004.
8
8
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
1.3
Obiettivi e principio d’attuazione
Introducendo l’obbligo di autorizzazione per impianti stazionari contenenti più di 3 kg di prodotti refrigeranti stabili nell’aria si vuole ottenere che, per quanto possibile, in futuro i nuovi impianti di refrigerazione e le termopompe non contengano più prodotti refrigeranti stabili nell’aria. Gli impianti con sostanze
stabili nell’aria possono essere autorizzati solo se, allo stato attuale della tecnica, non si conoscono
sostanze o procedimenti alternativi (vedi capitolo 2). La continua evoluzione dello stato della tecnica
imporrà un continuo aggiornamento della prassi d’autorizzazione e una graduale riduzione dei settori
d’applicazione e delle quantità d’impiego di prodotti refrigeranti stabili nell’aria.
Nei casi in cui secondo lo stato della tecnica non si conoscono alternative all’impiego di prodotti refrigeranti stabili nell’aria, l’autorizzazione per un impianto sarà inoltre concessa soltanto a condizione che
vengano adottate misure mirate con cui evitare emissioni del prodotto refrigerante per tutta la durata
d’esercizio dell’impianto (cfr. capitolo 3).
2
Sostanze e procedimenti alternativi: stato della tecnica
2.1
Il concetto di “stato della tecnica”
La scelta di un prodotto o di un procedimento alternativo non avviene unicamente in base al criterio della
fattibilità tecnica. Al contrario, le alternative ai sistemi oggi in uso secondo l’ordinanza sulle sostanze
corrispondono allo stato attuale della tecnica solo se sono considerate nel complesso le seguenti condizioni:
- migliore compatibilità ambientale del prodotto refrigerante,
- efficienza energetica paragonabile o migliore,
- maturità tecnica dimostrata e provata,
- affidabilità operativa garantita,
- disponibilità sul mercato assicurata,
- sostenibilità economica accertata,
- sicurezza delle persone e dell’ambiente garantita.
Quest’ampia gamma di criteri di valutazione permette di evitare che il passaggio da un sistema all’altro
trasferisca il problema altrove senza però risolverlo. Poiché di regola nessun prodotto refrigerante soddisfa appieno tutti i criteri, andrà scelta per ciascun’applicazione la combinazione di prodotto refrigerante,
sistema e componenti che meglio consente di adempiere nel complesso i criteri menzionati.
Come menzionato nel capitolo 1.1, lo stato della tecnica è stabilito dalle autorità in stretta collaborazione
con i rami professionali sulla scorta di criteri chiaramente definiti ed è periodicamente aggiornato all’evoluzione tecnica.
2.2
Elementi principali della procedura d’autorizzazione
2.2.1
Classificazione
La tecnica del freddo comprende diversi campi d’applicazione con requisiti molto diversi. L’impianto per
il quale è stata chiesta l’autorizzazione dev’essere dapprima attribuito dal richiedente a un’applicazione
mediante l’Allegato III ”Classificazione degli impianti di refrigerazione”, dove sono definiti quattro
grandi settori d’applicazione:
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
9
- termopompe per abitazioni,
- climatizzazione,
- freddo commerciale, e
- freddo industriale
Questi settori sono a loro volta suddivisi in sottogruppi. I confini tra i diversi settori d’applicazione non
sono sempre definiti con chiarezza. Negli impianti attribuibili a diverse applicazioni va scelta quella
meglio corrispondente.
2.2.2
Il Catalogo dei sistemi (scelta del prodotto refrigerante e del ciclo)
Negli impianti di refrigerazione e nelle pompe di calore vanno utilizzati prodotti refrigeranti naturali ovunque v’è da attendersi, rispetto agli impianti con prodotti refrigeranti stabili nell’aria, un rapporto costi/benefici ecologici ragionevole e l’impianto non viene collocato in un’area problematica dal punto di
vista della sicurezza.
I tipi di cicli frigorigeni sono rappresentati nell’Allegato IV (evaporazione diretta, vettore del freddo,
condensazione diretta, vettore del caldo, impianti di raffreddamento a cascata a 2 circuiti per basse temperature).
Il Catalogo dei sistemi (Allegato V) permette di stabilire se un impianto, in un determinato settore
d’applicazione, dev’essere progettato in linea di massima con prodotti refrigeranti naturali. Sulla scorta
dell’applicazione del freddo prevista va verificato se è possibile impiegare un prodotto refrigerante naturale. Se nel caso concreto si rinuncia all’impiego di un prodotto refrigerante naturale, tale decisione va
motivata nella domanda (cfr. cap. 4 e Allegato VI).
Stato della tecnica giusta l’ordinanza sulle sostanze (Osost)
In via di principio, nel Catalogo dei sistemi l’impianto dev’essere sempre stabilito sulla scorta della colonna “Stato della tecnica giusta l’Osost” dell’applicazione determinante. Se in questa rubrica figurano
più prodotti refrigeranti per un’applicazione frigorigena, è possibile scegliere tra diverse soluzioni d’impianto corrispondenti allo stato della tecnica.
Gli impianti corrispondono allo stato della tecnica giusta l’Osost se sono tecnicamente maturi e ottimizzati, e presentano un rapporto costi/benefici ecologici ragionevole. Di regola, devono essere in esercizio
almeno 5 siffatti impianti da almeno 2 anni senza sostanziali disfunzioni.
Il rapporto costi/benefici ecologici risulta dal confronto tra un’alternativa più ecocompatibile con un impianto di riferimento in tecnica convenzionale dividendo il maggiore costo dell’alternativa per il suo beneficio ecologico. Il beneficio ecologico è la differenza tra il TEWI5 della variante di riferimento e il
TEWI più basso dell’alternativa.
Nell’allestimento del Catalogo dei sistemi e dei criteri decisionali per i circuiti intermedi (cfr. cap. 3.1), il
rapporto costi/benefici ecologici ragionevole è stato un fattore fondamentale. Il rapporto costi/benefici
ecologici è quindi già calcolato per i casi d’applicazione tipici e considerato nella valutazione della stato
della tecnica.
5
Il TEWI (Total Equivalent Warming Impact) comprende – convertito in emissioni CO2 equivalenti – le emissioni
dovute a perdite di prodotti refrigeranti, al riciclaggio di prodotti refrigeranti e tramite centrali termiche nella generazione della corrente elettrica per l’alimentazione delle macchine frigorifere (in Svizzera il numero di centrali termiche è
ridotto, ma durante il semestre invernale viene importata tra l’altro corrente prodotta da simili centrali).
10
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Possibili alternative
Soluzioni con un prodotto refrigerante naturale possono essere adottate quando sono menzionate nel
Catalogo dei sistemi, alla rubrica “Possibili alternative”. Tali soluzioni non sono tuttavia ancora obbligatorie, sia perché i costi supplementari per il miglioramento del TEWI conseguito superano il livello che si
può ragionevolmente esigere sia perché le esperienze acquisite sono ancora insufficienti. Di regola, un
sistema d’impianti è menzionato nella colonna delle possibili alternative se almeno 3 siffatti impianti sono
in esercizio da almeno un anno senza sostanziali disfunzioni.
Determinazione del codice dell’impianto di refrigerazione progettato
Se dev’essere domandata un’autorizzazione per un impianto comprendente un prodotto refrigerante stabile nell’aria e se tale impianto è determinato tramite il Catalogo dei sistemi, nel modulo per la domanda
va riportato il rispettivo codice in tre parti. La prima parte del codice si riferisce al campo d’applicazione
(classificazione) dell’impianto, la seconda parte al prodotto refrigerante e la terza parte al circuito di raffreddamento.
2.2.3
Motivazione della scelta di un prodotto refrigerante stabile nell’aria
Il Catalogo dei sistemi indica se al momento sono disponibili, in linea di principio e secondo lo stato della
tecnica, prodotti refrigeranti naturali per una determinata applicazione. Tuttavia, gli impianti con prodotti
refrigeranti infiammabili o tossici non possono essere messi in esercizio alle stesse condizioni in tutte le
situazioni. Per questa ragione, nei settori d’applicazione in cui in linea di principio sarebbero disponibili
prodotti refrigeranti naturali, occorre procedere a un esame specifico della sicurezza del sito
d’installazione dell’impianto concreto. L’Allegato VII è concepito come strumento ausiliario per la valutazione della sicurezza di impianti con prodotti refrigeranti naturali. Se dall’analisi specifica del sito risulta la possibilità di impiegare prodotti refrigeranti naturali, l’impianto progettato rientra nella categoria
“Prodotto refrigerante naturale prioritario”. Se dall’esame risulta che tale impiego non è possibile,
l’impianto progettato rientra nella categoria “Prodotto refrigerante naturale non prioritario”. Le due categorie figurano nel Catalogo dei sistemi.
In entrambi i casi, l’impiego di prodotti refrigeranti stabili nell’aria dev’essere sufficientemente motivato
al punto 8 del modulo di domanda. È possibile rinunciare ad una motivazione solo se il Catalogo dei sistemi non indica, per l’applicazione prevista, alcun sistema con prodotti refrigeranti naturali.
2.3
Prodotti refrigeranti: settori con un particolare potenziale di sviluppo
La tecnica del freddo è un ramo industriale assai diversificato. Come esposto nell’introduzione e nel presente capitolo, lo stato della tecnica è soggetto a evoluzione. In diversi settori in cui si usano in genere
sistemi con prodotti refrigeranti stabili nell’aria sono in corso sviluppi che consentiranno entro pochi anni
di rinunciare all’impiego di siffatti prodotti. Nell’allegato VIII sono indicati i settori d’applicazione di
prodotti refrigeranti naturali, in cui già oggi si prospetta la sostituzione dei prodotti refrigeranti stabili
nell’aria.
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
11
3
Prevenzione delle emissioni: stato della tecnica
Se un nuovo impianto refrigerante richiede l’uso di un sistema con un prodotto refrigerante stabile
nell’aria, occorre provvedere scrupolosamente affinché le emissioni del prodotto refrigerante vengano
limitate al minimo. Tale obiettivo può essere conseguito sia riducendo la quantità necessaria del prodotto
refrigerante mediante l’inserimento di circuiti intermedi sia adottando particolari misure in sede di costruzione dell’impianto.
3.1
Minimizzazione della quantità di prodotto refrigerante
(circuiti del vettore del freddo e del vettore del calore)
Negli impianti con quantità importanti di prodotti refrigeranti è possibile ridurre il rischio di emissioni
integrando nell’impianto dei circuiti intermedi. L’inserimento di un circuito del vettore del freddo o di un
circuito del vettore del calore è necessario quando il maggior consumo energetico dovuto ai circuiti intermedi non comporta un aumento del TEWI5 dell’impianto e il rapporto costi/benefici ecologici resta
entro limiti accettabili.
Circuito del vettore del freddo
Un circuito del vettore del freddo è prescritto per gli impianti refrigeranti contenenti HFC per il raffreddamento dell’aria con una potenza di raffreddamento superiore a 80 kW e con almeno 3 refrigeratori
d’aria. È fatta eccezione per gli impianti congelatori del freddo commerciale in quanto allo stato attuale
della tecnica non vi sono ancora alternative valide.
Circuito del vettore del calore
Un circuito del vettore del calore è indispensabile negli impianti con una potenza di raffreddamento
superiore a 100 kW, che sono dotati di una regolazione della condensazione ad accumulo6 e in cui è
impiegato un prodotto refrigerante con un GWP superiore a 2000 (per es. R404A o R507).
In linea generale, per prodotti refrigeranti con un GWP superiore a 4000 non sono ammessi condensatori
raffreddati ad aria.
3.2
Misure costruttive
Il richiedente è chiamato ad impegnarsi ad adottare le seguenti misure costruttive per limitare le emissioni
di prodotti refrigeranti.
Tenuta stagna del circuito di raffreddamento mediante:
- l’impiego di compressori ermetici o semiermetici,
- valvole di arresto solo con calotte protettive,
- valvole di regolazione pneumatiche sempre con soffietto,
- condotte brasate o saldate,
- raccordi brasati per apparecchi di commutazione e regolazione, filtri deidratori, spioncini e valvole
d’espansione, per quanto possibile, e
- raccordi staccabili solo a flangia (nessuna bordatura, fissaggi a vite solo in casi eccezionali, per es.
manometro).
6
Per regolazione della condensazione s’intende una valvola di controllo posta all’uscita del liquido di un condensatore raffreddato ad aria che, tramite l’accumulo della condensa del prodotto refrigerante, riduce la superficie di trasmissione del calore evitando così d’inverno un eccessivo abbassamento della pressione di condensazione. La conseguenza sarebbe un flusso insufficiente del prodotto refrigerante attraverso la valvola d’espansione con conseguente
disfunzione dell’impianto.
12
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Impiego di materiali resistenti alla corrosione per evitare perdite di prodotto refrigerante.
Sorveglianza tecnica con dispositivo automatico d’allarme in impianti con oltre 50 kg di riempimento di
prodotto refrigerante per circuito per il depistaggio precoce di perdite nell’aria. La sorveglianza concerne
la sala macchine o, in caso di posa all’esterno, l’involucro del gruppo compressore.
Al momento della domanda di autorizzazione, le indicazioni qui menzionate corrispondono a un impegno
del richiedente. Nella decisione dell’autorità che concede l’autorizzazione esse possono essere formulate
come vincoli.
4.
Indicazioni concrete concernenti il modulo di domanda
Un modello di modulo di domanda è riportato nell’Allegato VI. Per una domanda concreta d’autorizzazione è determinante soltanto il modulo pubblicato dal Cantone competente, da richiedere alle autorità esecutive del Cantone in cui è ubicato l’impianto (cfr. Allegato I).
x
In merito a 4) Prodotto refrigerante
È determinante la quantità di prodotto refrigerante dell’intero impianto di refrigerazione / pompa di
calore per cui è chiesta l’autorizzazione. In caso di ampliamento di un impianto non è quindi sufficiente indicare la differenza tra la quantità di prodotto refrigerante attuale e quella prevista.
x
In merito a 5) Tipo d’impianto
Sono considerati nuovi impianti sia gli impianti messi in esercizio indipendentemente da un impianto eventualmente già esistente sia gli impianti di sostituzione.
Si tratta invece di un potenziamento se viene ampliato un impianto esistente, per esempio per aumentarne la potenza di raffreddamento.
Una trasformazione consiste nella modifica della parte frigorigena di un impianto esistente, per
esempio per convertirla ad un altro prodotto refrigerante, per adeguarla al più recente stato della tecnica o utilizzarla diversamente.
x
In merito a 6) Impiego
Per le diverse categorie d’applicazione valgono le definizioni giusta l’Allegato III “Classificazione
degli impianti di refrigerazione”. In questa rubrica dev’essere riportato anche il codice dell’impianto
desunto dal Catalogo dei sistemi (Allegato V) (cfr. il capitolo 2.2.2). Se l’impianto previsto non corrisponde esattamente a una variante menzionata nel Catalogo dei sistemi (per es. prodotto refrigerante
simile), va indicato il codice dell’impianto più simile a quello progettato. La differenza va comunque
illustrata al punto 11).
x
In merito a 7) Dati tecnici dell’impianto di raffreddamento / della termopompa
Per impianti con più circuiti di prodotti refrigeranti (per es. impianti a cascata o più macchine frigorifere indipendenti) i dati devono essere indicati separatamente per ciascun circuito.
x
In merito a 8) Motivazione per l’impiego di prodotti refrigeranti stabili nell’aria (HFC)
Se, per l’installazione progettata, nel Catalogo dei sistemi sono previsti sistemi con e senza prodotti
refrigeranti stabili nell’aria, la scelta di un prodotto refrigerante stabile nell’aria dev’essere qui sinteticamente motivata (cfr. cap. 2.2.3). Se la scelta dipende chiaramente dal luogo, alla domanda va allegata una pianta (piano di situazione).
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
13
Allegati
I
Elenco delle autorità cantonali competenti per l’autorizzazione degli impianti di refrigerazione contenenti sostanze stabili nell’aria
II
Tavola sinottica dei principali prodotti refrigeranti
III
Classificazione degli impianti di refrigerazione
IV
Schemi di circuiti di refrigerazione
V
Catalogo dei sistemi
VI
Modulo di domanda d’autorizzazione: modello
VII
Valutazione della sicurezza di prodotti refrigeranti naturali
VIII
Prodotti refrigeranti: campi d’applicazione con particolare potenziale di sviluppo
14
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Beilage I / Annexe I / Allegato I
Kantonale Bewilligungsstellen für Anlagen mit in der Luft stabilen Kältemitteln
(Stoffverordnung)
Stand 28. Juni 2004
Services cantonaux compétents pour l’autorisation des installations contenant
des réfrigérants stables dans l'air (Ordonnance sur les substances)
Etat du 28 juin 2004
Autorità cantonali competenti per l’autorizzazione degli impianti di refrigerazione
contenenti sostanze stabili nell'aria (ordinanza sulle sostanze)
Stato del 28 giugno 2004
Kanton /
Canton /
Cantone
Kantonale Bewilligungsstelle
Service compétent
Autorità competente
AG
Kantonales Labor Aargau
Sektion Chemie- und Biosicherheit
Kunsthausweg 24
5000 Aarau
Tel. 062/835 30 90
FAX 062/835 30 89
AI
Bau- und Umweltdepartement des Kantons Appenzell-Innerrhoden
Amt für Umweltschutz
Gaiser Strasse 8
9050 Appenzell
Tel. 071/788 93 41
FAX 071/788 93 59
AR
Amt für Umweltschutz des Kantons Appenzell-Ausserrhoden
Abteilung Gewässerschutz und Stoffe
Kasernenstrasse 17
9102 Herisau
Tel. 071/353 65 35
FAX 071/352 28 10
[email protected]
BE
Kantonales Laboratorium Bern
Abteilung Umweltschutz und Gifte
Muesmattstrasse 19
Postfach
3000 Bern 9
Tel. 031/633 11 41
FAX 031/633 11 98
[email protected]
BL
Amt für Umweltschutz und Energie des Kantons Basel-Landschaft
Fachstelle Stoffe und Chemikalien
Rheinstrasse 29
4410 Liestal
Tel. 061/925 55 05
FAX 061/925 69 84
[email protected]
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
15
Kanton /
Canton /
Cantone
Kantonale Bewilligungsstelle
Service compétent
Autorità competente
BS
Bewilligungsstelle (Einreichen der Gesuche):
Bauinspektorat
Baubewilligungen und Kontrolle
Rittergasse 4
Postfach
4001 Basel
Tel. 061/267 91 97
Fax 061/267 60 40
Fachstelle (fachliche Fragen):
Kantonales Laboratorium Basel-Stadt
Kontrollstelle für Chemie- und Biosicherheit
Kannenfeldstrasse 2
Postfach
4012 Basel
Tel. 061/385 25 00
FAX 061/385 25 09
www.kantonslabor-bs.ch
FR
Service de l‘environnement
Route de la Fonderie 2
1700 Fribourg
Tél. 026/305 37 60
FAX 026 /305 10 02
GE
Service du pharmacien cantonal
Section des toxiques
Av. de Beau-Séjour 24
1206 Genève
Tél. 022/839 98 60
FAX 022/839 98 89
[email protected]
www.genève.ch/pharmacien/welcome.htmp
Pour les installations de climatisation et les pompes à chaleur :
Police des constructions
rue David-Dufour 5
1211 Genève 8
GL
Amt für Umweltschutz des Kantons Glarus
Postgasse 29
8750 Glarus
Tel. 055/646 67 00
FAX 055/646 67 99
[email protected]
GR
Amt für Natur und Umwelt
Gürtelstrasse 89
7001 Chur
Tel. 081/257 29 46
FAX 081/257 21 54
[email protected]
16
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Kanton /
Canton /
Cantone
Kantonale Bewilligungsstelle
Service compétent
Autorità competente
JU
Office des eaux et de la protection de la nature
Les Champs-Fallats
2882 St-Ursanne
Tél. 032/461 48 00
FAX 032/461 48 01
LU
Stelle für Chemikalien und Erzeugnisse
Meyerstrasse 20
Postfach
6000 Luzern 11
Tel. 041/228 64 24
FAX 041/228 60 59
[email protected]
NE
Service de la protection de l’environnement
Rue du Tombet 24
Case postale 145
2034 Peseux
Tél. 032/889 67 30
FAX 032/889 62 63
[email protected]
www.ne.ch/environnement
NW
Laboratorium der Urkantone
Giftinspektorat
Föhneneichstrasse 15
Postfach 363
6440 Brunnen
Tel. 041/825 41 41
FAX 041/825 41 40
[email protected]
OW
Amt für Umwelt und Energie des Kantons Obwalden
Dorfplatz 4a
Postfach 1661
6061 Sarnen
Tel. 041/666 63 27
FAX 041/666 62 82
[email protected]
www.obwalden.ch
SG
Amt für Lebensmittelkontrolle
Abteilung Gifte und Stoffe
Blarerstrasse 2
9001 St. Gallen
Tel. 071/229 28 00
FAX 071/229 28 01
[email protected]
www.kal.ch
SH
Amt für Lebensmittelkontrolle und Umweltschutz
Mühlentalstrasse 184
Postfach
8201 Schaffhausen
Tel. 052/632 76 63
FAX 052/624 72 35
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
17
Kanton /
Canton /
Cantone
Kantonale Bewilligungsstelle
Service compétent
Autorità competente
SO
Amt für Umwelt des Kantons Solothurn
Abteilung Stoffe
Fachstelle Gefahrstoffe
Werkhofstrasse 5
4509 Solothurn
Tel. 032/627 24 47
FAX 032/627 76 93
[email protected]
SZ
Laboratorium der Urkantone
Giftinspektorat
Föhneneichstrasse 15
Postfach 363
6440 Brunnen
Tel. 041/825 41 41
FAX 041/825 41 40
[email protected]
Amt für Umweltschutz
Kollegiumstrasse 28
Postfach 2162
6431 Schwyz
Tel. 041/819 20 35
Fax 041/819 20 49
TG
Kantonales Laboratorium Thurgau
Spannerstrasse 20
8510 Frauenfeld
Tel. 052/724 22 64
FAX 052/724 29 05
[email protected]
TI
Dipartimento del Territorio
Divisione dell’ambiente
Sezione per la protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo
Via Salvioni 2a
6501 Bellinzona
Tel.: 091/814 37 57
FAX 091/814 44 33
UR
Kantonales Amt für Umweltschutz
Klausenstrasse 4
6460 Altdorf
Tel. 041/875 24 20
Fax 041/875 20 88
[email protected]
VD
Service de l’environnement et de l’énergie
Chemin des Boveresses 155
1066 Epalinges
Tél. 021/316 43 60
FAX 021/316 43 95
VS
Service de la protection de l'environnement
Rue des Creusets 5
1959 Sion
Tél. 027/606 31 50
Fax 027/606 31 54
18
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Kanton /
Canton /
Cantone
Kantonale Bewilligungsstelle
Service compétent
Autorità competente
ZG
Amt für Lebensmittelkontrolle Zug
Gifte + Stoffe
Zugerstrasse 50
6312 Steinhausen
Tel. 041/747 33 77
Fax 041/747 33 78
[email protected]
www.zg.ch/afl
Amt für Umweltschutz
Postfach 857
6301 Zug
ZH
Noch nicht festgelegt. Sobald bekannt, erfolgt die Angabe neben der offiziellen Publikation
sofort auf der Homepage der Kantonalen Leitstelle für Baubewilligungen,
http://www.baugesuche.zh.ch, in der Rubrik „Bewilligungen/Gesetze“.
FL
Amt für Umweltschutz des Fürstentums Liechtenstein
Abteilung umweltgefährdene Stoffe, Abfälle, Altlasten, Störfallvorsorge
Postfach 684
FL-9490 Vaduz
Tel. 00423/236 61 91
FAX 00423/236 61 99
www.afu.llv.li
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
19
20
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
(Lista non esaustiva)
R401A (MP 39)
R402A (HP80)
R402B (HP81)
Componente
principale
R22
Non ammessi in nuovi impianti, potenziamenti
e trasformazioni. Gli impianti esistenti possono
restare in esercizio ed essere ricaricati fino alla
fine del 2009, con refrigeranti riciclati fino alla
fine del 2014. Per impianti con più di 3 kg di
refrigerante: obbligo di notifica, registro di manutenzione e controllo della tenuta stagna.
R22
R11
R12
R502
R13B1
Gli impianti esistenti possono
restare in esercizio, ma non
essere ricaricati. Per impianti
con più di 3 kg di prodotto
refrigerante: obbligo di notifica,
registro di manutenzione e
controllo della tenuta stagna.
Per es.
Per es.
GWP
R404A 3800
R407A 1900
R407C 1600
R410A 1900
R417A 1950
R413A 1770
Isceon 29 2230
Isceon 79 2530
Per es.
Miscele
(blends)
Obbligo di autorizzazione per nuovi impianti, potenziamenti e trasformazioni; condizioni per l’autorizzazione: mancanza di alternative con refrigeranti naturali.
Per impianti con più di 3 kg di refrigerante:
obbligo di notifica, registro di manutenzione
e controllo della tenuta stagna.
Per es. GWP
R134a 1300
R125 3200
Refr. monocomponenti
(parzialm. clorurati)
Miscele
(blends)
(senza cloro)
HCFC / HFC
CFC
Refr. monocomponenti
FC / HFC
Prodotti refrigeranti di transizione / servizio
Prodotti refrigeranti
originari
(clorurati,
alogenati)
Allegato II
R290/R600a
R600a
R290/R170
Per es.
Miscele
(blends)
In nuovi impianti, potenziamenti e trasformazioni vanno per quanto possibile impiegati refrigeranti naturali. Ai sensi
dell’Osost, nessun obbligo di autorizzazione e notifica per prodotti refrigeranti
naturali. Per impianti con più di 3kg di
prodotto refrigerante: registro di manutenzione.
R170 etano
R744 (CO2)
R718 (H2O)
isobutano
R600a
propilene
R717 (NH3)
R290 propano
R1270
Per es.
Refr. monocomponenti
naturali
Prodotti refrigeranti per nuovi impianti e apparecchi
Tavola sinottica dei principali prodotti refrigeranti
Allegato III
Classificazione degli impianti di refrigerazione
La classificazione principale avviene secondo i settori del freddo. Ai fini della classificazione, è
determinante l’impiego e non il prodotto refrigerante o la potenza di raffreddamento.
Applicazione
Descrizione
Esempi
Termopompe per
abitazioni
Abitazioni senza riscaldamento a Case uni- e plurifamiliari
distanza
Climatizzazione
Freddo per la climatizzazione
interna
Stabili amministrativi e commerciali
Freddo commerciale
Punti di vendita al dettaglio
Panetterie, macellerie, ristoranti,
alberghi, negozi, supermercati
Freddo industriale
Imprese di produzione
Panetterie industriali, macelli, industria chimica
Note
x
In tutti i settori possono essere impiegate anche termopompe (TP). Ai fini della classificazione
ciò è tuttavia irrilevante.
x
Tutte le applicazioni sono suddivise in sottogruppi.
x
Negli impianti attribuibili a diverse applicazioni va indicata l’applicazione più corrispondente.
Termopompe per abitazioni
Avvertenza
Per un periodo di transizione (fino al 31/12/2006) le termopompe per abitazioni non sono soggette
all’obbligo di autorizzazione ai sensi dell’ordinanza sulle sostanze per impianti con più di 3 kg di prodotti
refrigeranti stabili nell’aria. Pertanto, le pompe di calore per abitazioni non figurano ancora nel Catalogo
dei sistemi (Allegato V).
Non sono attribuite alla categoria “termopompe per abitazioni” le pompe di calore per l’approvvigionamento di
calore a distanza e le termopompe per il recupero del calore di un impianto di raffreddamento.
Le termopompe per abitazioni sono classificate in funzione della fonte di calore che utilizzano in:
TPA.AW
Termopompe aria (air)-acqua (water)
TPA.AA
Termopompe aria (air)-aria (air)
TPA.WW
con evaporazione diretta nei refrigeratori d’aria o
con vettori del calore tra pompa di calore e refrigeratori d’aria (piuttosto rari)
Termopompe acqua (water)-acqua (water)
Le termopompe WW sono impiegate anche per il prelievo di calore dalle acque di scarico o il
raffreddamento di processo.
TPA.BW
Termopompe a salamoia (brine)-acqua (water)
Termopompe con sonde geotermiche verticali come sorgente di calore e circuito del vettore del freddo con glicole etilenico o acqua pura.
Termopompe con captatori terrestri disposti orizzontalmente sotto la superficie del suolo.
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
21
Climatizzazione
Ai sensi dell’ordinanza sulle sostanze, non sono considerati impianti ma apparecchi i climatizzatori a posa fissa
pronti all’allacciamento elettrico senza collegamento fisso a un sistema di distribuzione del freddo o del calore
(per es. condotte o canali).
A seconda del tipo d’impianto, gli impianti di climatizzazione sono suddivisi nei seguenti gruppi:
C.CON
Climatizzatori confort (Qo = 1 - 50 kW), con collegamento fisso a un sistema di distribuzione del freddo o del calore
Per es. impianti per uno o più locali, armadi climatici, impianti di deumidificazione
C.PRE
Climatizzatori di precisione (Qo = 1 - 100 kW), con collegamento fisso a
un sistema di distribuzione del freddo o del calore
Per es. per laboratori
C.CLI
Freddo per la climatizzazione (Qo = 1 - 300 kW)
Per es. per impianti di condizionamento dell’aria e di deumidificazione
C.AG
Produzione di acqua ghiacciata (Qo = illimitato)
Incluso il raffreddamento del vettore del freddo
C.TP
Termopompe (Qo = illimitato)
Questa categoria comprende le pompe di calore per stabili commerciali e amministrativi, per
l’approvvigionamento di calore a distanza e per il recupero del calore di un impianto di refrigerazione.
Freddo commerciale
Come regola generale, si ammette che gli utilizzatori del freddo commerciale vendano direttamente al cliente
finale. In questo senso, è considerata un utilizzatore di freddo commerciale ad esempio anche una mensa aziendale.
La refrigerazione di derrate alimentari a temperature della cella frigorifera superiori a 0°C è definita freddo positivo, la congelazione di derrate alimentari a temperature del locale di refrigerazione inferiori a -18°C congelazione
(freddo negativo).
Applicazioni speciali al di fuori del settore alimentare con temperature del locale di refrigerazione tra 0 e -18°C
vanno attribuite o al freddo positivo o alla congelazione. Fa stato l’applicazione più appropriata.
Piccoli impianti per il freddo commerciale
Esempi d’applicazione: piccoli punti di vendita del commercio al dettaglio in generale con superfici di vendita inferiori a 500 m2, panetterie, macellerie, gastronomia, ristoranti, bar, cucine, shop
delle stazioni di servizio ecc.
FCp.FP
Piccoli impianti per il freddo commerciale – freddo (+) (Qo= 0.5 - 15 kW)
FCp.FN
Piccoli impianti per il freddo commerciale – congelazione
(Qo = 0.5 - 5 kW)
22
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Impianti medi per il freddo commerciale
Esempi d’applicazione: punti di vendita di media grandezza del commercio al dettaglio con superfici di vendita tra 500 e 1000 m2, grandi cucine, panetterie e macellerie industriali, magazzini, medi impianti di produzione d’acqua ghiacciata ecc.
FCm.FP
Impianti medi per il freddo commerciale – freddo positivo
(Qo= 15 - 80 kW)
FCm.FN
Impianti medi per il freddo commerciale – congelazione (Qo= 5 - 30 kW)
Grandi impianti per il freddo commerciale
Esempi d’applicazione: grandi punti di vendita del commercio al dettaglio con superfici di vendita superiori a 1000 m2, magazzini frigoriferi per il commercio e la logistica, grandi impianti per la
produzione di acqua ghiacciata ecc.
FCg.FP
Grandi impianti per il freddo commerciale – freddo positivo
(Qo da ca 80 kW)
FCg.FN
Grandi impianti per il freddo commerciale – congelazione
(Qo da ca 30 kW)
Freddo industriale
Come regola generale, si ammette che gli utilizzatori del freddo industriale non rivendano direttamente al cliente
finale ma agli intermediari.
La refrigerazione di derrate alimentari a temperature della cella frigorifera superiori a 0°C è definita freddo positivo, la congelazione di derrate alimentari a temperature del locale di refrigerazione inferiori a -18°C congelazione
(freddo negativo).
Applicazioni speciali al di fuori del settore alimentare con temperature del locale di refrigerazione tra 0 e -18°C
vanno attribuite o al freddo positivo o alla congelazione. Fa stato l’applicazione più appropriata.
Industria alimentare
AL.FP
Freddo positivo
AL.FN
Congelazione (freddo negativo)
AL.AG
Refrigerazione e accumulo di acqua ghiacciata
AL.VF
Refrigerazione con vettore del freddo
Per es. bevande
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
23
Industria chimica e altre industrie
CH.AF
CH.VF
Refrigerazione d’acqua fredda / termopompe (per temperature fino a ca. +5°C)
Raffreddamento vettore del freddo (per temperature fino a ca. -40°C)
(senza impianti di raffreddamento a cascata)
CH.CV
Congelazione tramite vettore del freddo (temperature inferiori a ca. -40 °C)
Per esempio impianti di raffreddamento a cascata costituiti da due circuiti di raffreddamento in
serie contenenti prodotti refrigeranti diversi, affinché sul lato a bassa pressione l’impianto non
lavori a vuoto e possa essere ottenuta una migliore efficienza energetica.
CH.PG
Produzione di ghiaccio
Per esempio generatori di ghiaccio a scaglie (flake ice)
Piste di pattinaggio artificiali
Le piste di pattinaggio con ghiaccio artificiale non sono state accolte nel Catalogo dei sistemi
(Allegato V), poiché le piste standard sono eseguite in Svizzera pressoché esclusivamente con
R717 (NH3). La realizzazione di piccoli impianti con vettore del freddo, segnatamente se trasportabili, va trattata come l’applicazione C.AG della categoria climatizzazione.
24
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Allegato IV 1
Circuiti di raffreddamento I (semplici)
Condensazione diretta
Evaporazione diretta
HFC
Condensazione diretta
Evaporazione diretta
Condensatore
raffreddato
ad aria
Sala macchina
Condensatore
raffreddato
ad aria
Sala macchina
Circuito di
raffreddamento
NH3
IC
Valvola di
chiusura rapida
Compressore
Compressore
Refrigeratore d'aria
(= evaporatore)
Refrigeratore d'aria
(= evaporatore)
Circuito di raffreddamento
Collettore
Valvola
di esp.
Pompa prodotto
refrigerante
FL-D
Condensazione diretta
Vettore del freddo
Condensazione diretta
Vettore del freddo
Condensatore
raffreddato
ad aria
Condensatore
raffreddato
ad aria
Sala macchina
Sala macchina
NH3
IC
Refrigeratore d'aria
Separatore
per liquidi
Valvola
autom.
DX-D
HFC
Regolatore
a galleggiante
ad alta
pressione
Circuito di
raffreddamento
Compressore
Vettore
del freddo
Compressore
Circuito di
raffreddamento
Refrigeratore d'aria
Evaporatore
Valvola di
chiusura rapida
Vettore
del freddo
Separatore
per liquidi
Collettore
Evaporatore
Valvola
autom.
Valvola
di esp.
Pompa del
vettore del freddo
Pompa del
vettore del freddo
FL-F
DX-F
Vettore del calore
Evaporazione diretta
HFC
Aerorefrigerante
Valvola
autom.
Vettore del calore
Evaporazione diretta
Vettore del
calore
IC
NH3
Compressore
Compressore
Refrigeratore d'aria
(= evaporatore)
Separatore
per liquidi
Circuito di
raffreddamento
Collettore
Valvola
di esp.
DX-C
Vettore del
calore
Condensatore
Refrigeratore d'aria
(= evaporatore)
Circuito di
raffreddamento
Aerorefrigerante
Sala macchina
Sala macchina
Condensatore
Regolatore
a galleggiante
ad alta
pressione
Pompa prodotto
refrigerante
FL-C
Regolatore
a galleggiante
ad alta
pressione
Valvola
autom.
ISTRUZIONIIstruzioni
Autorizzazione
di impianti
con refrigeranti
nell’aria
prodotti
refrigeranti stabili nell'aria - Allegato IV - 15 luglio 2004
contenentistabili
d'impianti
- Autorizzazione
25
Circuiti di raffreddamento II (semplici)
Vettore del calore
Vettore del freddo
Vettore del calore
Vettore del freddo
Aerorefrigerante
Sala macchina
HFC
Allegato IV 2
Aerorefrigerante
Sala macchina
Vettore
del calore
Condensatore
Vettore
del calore
Condensatore
NH3
IC
Compressore
Compressore
Vettore
del freddo
Refrigerante d'aria
Circuito di
raffreddamento
Evaporatore
Separatore
per liquidi
Circuito di
raffreddamento
Collettore
Evaporatore
Pompa del
vettore
del freddo
Valvola
autom.
Refrigerante d'aria
Vettore
del freddo
Valvola
di esp.
Pompa del
vettore
del freddo
Valvola
autom.
DX-FC
Regolatore a
galleggiante
ad alta
pressione
FL-FC
Esempi di varianti (per il catalogo dei sistemi è rilevante unicamente la variante di base)
Condensazione diretta
Evaporazione diretta
Condensatore
raffreddato
ad aria
Legenda
HFC
Collettore
Compressore
IC
DX
FL
edificio
Refrigerante d'aria
(= evaporatore)
HFC
NH3
CO2
IC
Idrofluorocarburi alogenati (p. es. R134a, R407C, R410A, R404A)
Ammoniaca (R717)
Anidride carbonica (R744)
Idrocarburi (p. es. R290 propano, R1270 propilene)
Dry expansion (espansione secca)
flooded evaporator (evaporatore sommerso)
Negli impianti a cascata viene indicato prima il circuito
del livello inferiore e in seguito quello del livello superiore.
Circuito di
raffreddamento
F
C
Vettore del freddo
Vettore del calore
Nota:
Gli schemi mostrano esempi tipici di circuiti di raffreddamento o intermedi.
Le componenti raffigurate (per es. refrigeratori d'aria, compressori,
condensatori raffreddati ad aria) sono rappresentative di altre.
Valvola
di esp.
Macchina del freddo a posa esterna
DX-D
Condensazione diretta
Vettore del freddo
HFC
Condensazione diretta
Vettore del freddo
Acqua di
raffreddamento
HFC
Acqua di
riscaldamento
Condensatore
Condensatore
IC
IC
Sala macchina
Sala macchina
Compressore
Refrigerante d'aria
Vettore
del freddo
Evaporatore
26
Compressore
Circuito di
raffreddamento
Evaporatore
Collettore
Collettore
p. es. rete di
acqua fredda
Valvola
autom.
DX-FC
Vettore
del freddo
Circuito di
raffreddamento
Aggregato con condensatore annesso raffreddato
ad acqua (corrisponde anche a una termopompa A/W)
DX-FC
Pompa di calore W/W- o B/W
luglio 2004stabili nell’aria
- 15
- Allegato
stabili nell'aria di
refrigeranti
Istruzioni - Autorizzazione d'impianti contenenti prodotti
ISTRUZIONI
Autorizzazione
impiantiIV
con
refrigeranti
Circuiti di raffreddamento III (cascate CO2)
Condensazione diretta
Evaporazione diretta CO2
Condensatore
raffreddato
ad aria
Aerorefrigerante
Vettore del calore
Evaporazione diretta CO2
Sala macchina
Sala macchina
HFC
DX
Compressore
livello superiore
CO2
Valvola
di esp.
Circuito di
raffreddamento
livello inferiore
Valvola
di esp.
Collettore
Prodotto refrigerante CO2
DX-DX-C
Condensatore
raffreddato
ad aria
Sala macchina
Aerorefrigerante
Vettore del calore
Evaporazione diretta CO2
Sala macchina
Valvola di
chiusura rapida
Circuito di
raffreddamento
livello superiore
Compressore
livello superiore
Regolatore
a galleggiante
ad alta
pressione
Compressore
livello inferiore
Prodotto
refrigerante CO2
Vettore del calore
Condensatore
NH3
Scambiatore
di calore
a cascata
Compressore
livello superiore
Circuito di
raffreddamento
livello superiore
Scambiatore
di calore
a cascata
Circuito di
raffreddamento
livello inferiore
Regolatore
a galleggiante
ad alta
pressione
CO2
Refrigerante d'aria
Separatore
per liquidi
FL-FL-D
Valvola
di esp.
Scambiatore
di calore
a cascata
Collettore
Prodotto refrigerante CO2
Condensazione diretta
Evaporazione diretta CO2
Refrigerante d'aria
Compressore
livello superiore
Refrigerante d'aria
DX-DX-D
CO2
Circuito di
raffreddamento
livello
superiore
Compressore
livello inferiore
Circuito di
raffreddamento
livello inferiore
NH3
Condensatore
CO2
Compressore
livello inferiore
Refrigerante d'aria
Valvola
di esp.
IC
NH3 DX
Collettore
Scambiatore
di calore
a cascata
Valvola
autom.
Vettore del calore
HFC
Circuito di
raffreddamento
livello superiore
IC
NH3
Allegato IV 3
Compressore
livello inferiore
Prodotto
refrigerante CO2
Circuito di
raffreddamento
livello inferiore
Regolatore
a galleggiante
ad alta
pressione
Separatore
per liquidi
Pompa prodotto
refrigerante
Valvola
autom.
Pompa prodotto
refrigerante
FL-FL-C
prodotti
refrigeranti stabili nell'aria - Allegato IV - 15 luglio 2004
contenentistabili
d'impianti
- Autorizzazione
ISTRUZIONIIstruzioni
Autorizzazione
di impianti
con refrigeranti
nell’aria
27
Allegato IV 4
Circuiti di raffreddamento III (cascate generali)
Condensazione diretta
Vettore del freddo
Condensatore
raffreddato
ad aria
Vettore del freddo
Vettore del calore
Sala macchina
Sala macchina
HFC
HFC
Circuito di
raffreddamento
livello superiore
IC
DX
NH3
Compressore
livello superiore
Valvola
di esp.
HFC
IC
IC
Compressore
livello inferiore
CO2
Refrigerante d'aria
Vettore del freddo
Circuito di
raffreddamento
livello superiore
DX
Collettore
Scambiatore
di calore
a cascata
HFC
Vettore del calore
Condensatore
IC
NH3
Compressore
livello superiore
Aerorefrigerante
CO2
Circuito di
raffreddamento
livello inferiore
Refrigerante d'aria
Evaporatore
Scambiatore
di calore
a cascata
Valvola
di esp.
Circuito di
raffreddamento
livello inferiore
Compressore
livello inferiore
Vettore del freddo
Evaporatore
Collettore
Collettore
Valvola
di esp.
Valvola
autom.
DX-DX-F
Pompa del vettore del freddo
Condensazione diretta
Vettore del freddo
DX-DX-FC
Compressore
livello superiore
HFC
Refrigerante d'aria
Compressore
livello inferiore
Vettore
del freddo
Circuito di
raffreddamento
livello inferiore
Regolatore
a galleggiante
ad alta
pressione
NH3
Compressore
livello superiore
IC
CO2
Refrigerante d'aria
FL-FL-F
28
Pompa del
vettore
del freddo
Circuito di
raffreddamento
livello superiore
Scambiatore
di calore
a cascata
Compressore
livello inferiore
Vettore
del freddo
Separatore
per liquidi
Valvola
autom.
Vettore del calore
Condensatore
HFC
Scambiatore
di calore
a cascata
IC
CO2
Regolatore
a galleggiante
ad alta
pressione
Aerorefrigerante
Sala macchina
Valvola di
chiusura rapida
Circuito di
raffreddamento
livello superiore
NH3
Pompa del vettore del freddo
Vettore del freddo
Vettore del calore
Condensatore
raffreddato
ad aria
Sala macchina
Valvola
di esp.
Valvola
autom.
Circuito di
raffreddamento
livello inferiore
Regolatore
a galleggiante
ad alta
pressione
Separatore
per liquidi
Valvola
autom.
Pompa del
vettore
del freddo
FL-FL-FC
IV -refrigeranti
15 luglio 2004
- Allegatocon
stabili nell'aria
refrigeranti
Istruzioni - Autorizzazione d'impianti contenenti prodotti
ISTRUZIONI
Autorizzazione
di impianti
stabili nell’aria
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
prodotto refrigerante naturale non prioritario
se:
prodotto refrigerante naturale prioritario
prodotto refrigerante naturale non prioritario
se:
se:
Pompe di calore per stabili commerciali,
teleriscaldamento e recupero del calore (Qo =
illimitato)
prodotto refrigerante naturale prioritario
se:
Prod. acqua ghiacciata incl. raffreddamento
vettore del freddo (Qo = illimitato)
Freddo per la climatizzazione (Qo=1-300kW)
Climatizzatori di precisione (Qo=1-100kW), con
collegamento fisso a un sistema di
distribuzione del freddo o del calore
Climatizzatori confort (Qo=1-50kW), con
collegamento fisso a un sistema di
distribuzione del freddo o del calore
Applicazione
C.TP
C.TP
C.AG
C.AG
C.CLI
C.PRE
C.CON
Codice
R134a
R717
R410A
R407C(R507)
R134a
R717
R410A(R507)
R407C
R134a
R410A(R507)
R407C
R134a
R410A
R134a
R407C
Refrigerante
CLIMATIZZAZIONE
DX-FC
DX/FL-FC
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
DX/FL-FC
DX-C
DX-D
DX-C
DX-D
DX-C
DX-D
DX-C
DX-D
DX-C
DX-D
DX-C
DX-D
DX-D
Circuito
29
Scelta secondo la cifra 3.1 delle Istruzioni
Per impianti con Qo>300 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
Per impianti con Qo>300 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
Osservazioni
Codice
Scelta libera
Osservazioni
B Possibili alternative
Refrigerante
A Stato della tecnica ai sensi dell'Osost
Circuito
Catalogo dei sistemi
Allegato V
Applicazione
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Qo =potenza di raffreddamento
Per impianti con Qo>100 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
FP = freddo positivo
La priorità dei prodotti refrigeranti naturali risulta dalla valutazione giusta l'Allegato VII
Osservazioni
Per impianti con Qo>200 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
FN = freddo negativo (congelazione)
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-D
DX-D
R744 = anidride carbonica CO2
R404A(R507)
R404A(R507)
R134a
R404A(R507)
R134a
R404A(R507)
R404A(R507)
R134a
R404A(R507)
R404A(R507)
R134a
R717 = ammoniaca NH3
refrigerante naturale non prioritario
o Qo < 100 kW
FCg.FN 1.2
FCg.FP 1.2
se:
se:
FCg.FN 1.1
refrigerante naturale non prioritario
o Qo < 200 kW
FCg.FP 1.1
FCm.FN 1
FCm.FP 1
FCp.FN 1
FCp.FP
Applicazione
Congelazione (Qo=da 30 kW)
prodotto refrigerante naturale prioritario
se:
e Qo > 100 kW
prodotto refrigerante naturale prioritario
e Qo > 200 kW
se:
Freddo positivo (Qo=da 80 kW)
Grandi impianti commerciali
Congelazione (Qo=5-30 kW)
Freddo positivo (Qo=15-80 kW)
Medi impianti commerciali
Freddo positivo (Qo=0.5-15 kW)
Congelazione (Qo=0.5-5 kW)
Piccoli impianti commerciali
FREDDO COMMERCIALE
Stato della tecnica giusta l'Osost
Circuito
A
Refrigerante
Codice
Applicazione
FCg.FN 1.1
FCg.FP 2.1
FCm.FN 2
Codice
B
DX-DX-D
DX-DX-D
FL/DX-FC
DX-DX-D
Qo>100kW
Piccoli aggregati decentrati
Scelta libera
da Qo=200kW
Piccoli aggregati decentrati
Osservazioni
Possibili alternative
Scelta secondo la cifra 3.1 delle Istruzioni
R744
R744/R717
R717
R744
R744/R404A
Refrigerante
Catalogo dei sistemi
Circuito
30
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
31
prodotto refrigerante naturale non prioritario
o Qo < 200 kW
se:
prodotto refrigerante naturale non prioritario
o Qo < 100 kW
se:
prodotto refrigerante naturale non prioritario
o Qo < 200 kW
se:
prodotto refrigerante naturale non prioritario
o Qo < 200 kW
Refrigerazione di bevande con vettore del freddo
se:
prodotto refrigerante naturale prioritario
e Qo > 200 kW
se:
Refrigerazione e accumulo di acqua ghiacciata
se:
prodotto refrigerante naturale prioritario
e Qo > 200 kW
prodotto refrigerante naturale prioritario
e Qo > 100 kW
se:
Congelazione, froster
prodotto refrigerante naturale prioritario
e Qo > 200 kW
se:
Freddo positivo
Industria alimentare
FREDDO INDUSTRIALE
Applicazione
AL.VF 1.2
AL.VF 1.1
AL.AG 1.2
AL.AG 1.1
AL.FN 1.2
AL.FN 1.1
AL.FP 1.2
AL.FP 1.1
Codice
R410A
R407C
R134A
R717
R404A(R507C)
R134A
R717
R404A(R507C)
R717
R404A(R507C)
R134A
R717
Refrigerante
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
FL-FC
FL-F
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
FL-FC
FL-F
DX-FC
DX-F
DX-D
FL-FC
FL-C
FL-F
FL-D
DX-FC
DX-F
DX-D
DX-FC
DX-F
DX-D
FL-FC
FL-C
FL-F
FL-D
Per impianti con Qo>200 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
Per impianti con Qo>200 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
ev. con circuito glicole
Per impianti con Qo>100 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
per es. deposito congelatore
Per impianti con Qo>200 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
Osservazioni
Stato della tecnica giusta l'Osost
Circuito
A
Applicazione
AL - 2.2
Codice
R717/R744
Refrigerante
Catalogo dei sistemi
B
FL-FL-C
FL-FL-D
FL-FL-D
Circuito
Condensatore raffreddato ad aria
Osservazioni
Possibili alternative
prodotto refrigerante naturale non prioritario
o Qo < 200 kW
prodotto refrigerante naturale non prioritario
o Qo < 200 kW
La priorità dei prodotti refrigeranti naturali risulta dalla valutazione giusta l'Allegato VII
R717 = NH3 R744 = CO2
Congelazione tramite vettore del freddo
se:
prodotto refrigerante naturale prioritario
e to>-56°C
se:
refrigerante naturale non prioritario o to<-56°C
Produzione di ghiaccio
se:
Raffreddamento vettore del freddo
se:
prodotto refrigerante naturale prioritario
e Qo > 200 kW
se:
Refrigerazione d'acqua fredda / pompe di calore
se:
prodotto refrigerante naturale prioritario
e Qo > 200 kW
Industria chimica
FREDDO INDUSTRIALE
Applicazione
R717/R744
R290/R170
R507/R23
R717
CH.CV 1.2
CH.CV 1.3
CH.PG 1
R404A(R507C)
R410A
R407C
R134A
R717
R410A
R407C
R134A
R717
CH.CV 1.1
CH.VF 1.2
CH.VF 1.1
CH.AF 1.2
CH.AF 1.1
Codice
Refrigerante
FL-F
to>-56°C
p. es. raffinerie
Per impianti con Qo>200 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
Per impianti con Qo>200 kW:
la scelta di refrigeranti stabili nell'aria
dev'essere obbligatoriamente motivata
Scelta secondo la cifra 3.1 delle Istruzioni
FL-D
FL-FL-F
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
FL-FC
FL-F
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
DX-FC
DX-F
FL-FC
Osservazioni
Stato della tecnica giusta l'Osost
Circuito
A
Applicazione
CH.VF 2.2
Codice
R717
Refrigerante
Catalogo dei sistemi
B
Scelta libera
DX/FL-F
Circuito
32
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
carico minimo/containment
Osservazioni
Possibili alternative
Modulo di domanda: modello
Allegato VI
Il modulo di domanda valido va richiesto all’autorità
competente del Cantone in cui è ubicato l’impianto
Cantone
Anno
N. d’ordine
Domanda d’autorizzazione per un impianto di refrigerazione o una pompa di calore
contenente più di 3 kg di prodotti refrigeranti stabili nell’aria (HFC)
giusta l’ordinanza sulle sostanze, Allegato 4.15 cifra 33
Da inoltrare all’autorità competente del Cantone di ubicazione dell’impianto (cfr. elenco nelle Istruzioni),
per impianti della Confederazione alle autorità federali competenti
1
Luogo d’installazione dell’impianto
Comune ____________________________________________________________________________ Cantone _______
NPA ______ Località ___________________ Via __________________________________________________________
Precisazioni sul luogo d’installazione (per es. ditta, designazione interna dello stabile): ________________________
__________________________________________________________________________________________________
2
Richiedente
Committente
Esercente dell’impianto
Ditta / privato _______________________________________________________________________________________
Persona incaricata __________________________________ Reparto _________________________________________
Via ______________________________________________ NPA ______ Località _______________________________
Tel. ________________________Fax __________________ E-mail ___________________________________________
Quest’indirizzo è anche indirizzo di fatturazione
3
Progettista dell’impianto di raffreddamento / della termopompa
Identico al richiedente
Progettista
Installatore
Produttore
Impresa generale
Ditta ______________________________________________________________________________________________
Persona incaricata___________________________________ Reparto _________________________________________
Via _______________________________________________ NPA ______ Località _______________________________
Tel. ________________________ Fax ___________________E-mail __________________________________________
Quest’indirizzo è anche indirizzo di fatturazione
Informazioni dettagliate sull’impianto
4
Prodotto refrigerante R ______________
5
Tipo d’impianto
Impianto nuovo
Potenziamento
Impianto di refrigerazione
Termopompa (TP)
Quantità di riempimento ___________ kg
Trasformazione
Sostituzione
2
6
Impiego
TP per abitazioni
Climatizzazione
Freddo commerciale
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Freddo industriale
33
7
Dati tecnici dell’impianto di raffreddamento / della termopompa
Parte dell’impianto (se vi sono diversi circuiti di
prodotti refrigeranti)
Produttore / tipo (per prodotti di serie)
Potenza di raffreddamento o termica *)
kW
Temperatura d’evaporazione o temperature del
mezzo da raffreddare (entrata/uscita *)
°C
Temperatura di condensazione o temperature del
mezzo refrigerante (entrata/uscita *)
°C
Numero di refrigeratori d’aria per ciclo frigorigeno
*) cancellare ciò che non corrisponde
8
Motivazione per l’impiego di prodotti refrigeranti stabili nell’aria (HFC)
8.1
Per l’applicazione prevista il Catalogo dei sistemi non indica nessun prodotto refrigerante naturale.
8.2
Per l’applicazione prevista il Catalogo dei sistemi prevede le due varianti “prodotti refrigeranti naturali
prioritari / non prioritari”.
Dalla valutazione della sicurezza secondo l’Allegato VII alle Istruzioni risulta che i prodotti refrigeranti
naturali non sono prioritari.
Informazioni sul luogo d’installazione dell’impianto:
Luogo d’installazione (classe secondo l’Allegato
VII)
A
B
C
Area circostante
Zona
residenziale
Zona
commerciale
Zona
industriale
Locale tecnico
nuovo
con possibilità di separazione a tenuta di gas dai locali di
produzione e dagli uffici
esistente
sì
no
Motivazione precisa:
Allegare un piano di situazione.
8.3
La domanda per un impianto con prodotti refrigeranti naturali non è stata accolta.
(allegare la decisione dell’autorità)
8.4
Altri motivi
9
Codice secondo il Catalogo dei sistemi
34
Applicazione
Refrigerante
Circuito
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
10
Misure per la riduzione delle emissioni
10.1
Circuiti intermedi per la riduzione della quantità del prodotto refrigerante
10.1.1 Circuito del vettore del freddo
Realizzazione di un circuito del vettore del freddo
Rinuncia alla realizzazione di un circuito del vettore del freddo
Motivazione:
Secondo il Catalogo dei sistemi, per quest’applicazione non è previsto un circuito del vettore del freddo
Si tratta di un impianto di refrigerazione HFC per il raffreddamento dell’aria con una potenza di raffreddamento
inferiore a 80 kW e con meno di 3 refrigeratori d’aria
Si tratta di un impianto di congelazione
10.1.2 Circuito del vettore del calore
Realizzazione di un circuito del vettore del calore
Rinuncia alla realizzazione di un circuito del vettore del calore
Motivazione:
Secondo il Catalogo dei sistemi, per quest’applicazione non è previsto un circuito del vettore del calore
L’impianto non dispone di regolazione della condensazione ad accumulo o il GWP del refrigerante è inferiore a
2000
La potenza di raffreddamento dell’impianto è inferiore a 100 kW
10.2
Misure costruttive
Il richiedente si impegna a provvedere affinché siano adottate le seguenti misure costruttive per la riduzione delle emissioni
di prodotti refrigeranti:
x
Tenuta stagna del circuito di raffreddamento mediante:
l’impiego di compressori ermetici o semiermetici,
valvole di arresto con calotte protettive,
valvole di regolazione pneumatiche con soffietto,
condotte brasate o saldate,
raccordi brasati per apparecchi di commutazione e regolazione, filtri deidratori, spioncini e valvole d’espansione, per
quanto possibile, e
raccordi staccabili a flangia (nessuna bordatura, fissaggi a vite solo in casi eccezionali, per es. manometro).
x
Impiego di materiali resistenti alla corrosione per evitare perdite di prodotto refrigerante.
x
Sorveglianza tecnica con dispositivo automatico d’allarme in impianti con oltre 50 kg di riempimento di prodotto
refrigerante per circuito, per il depistaggio precoce di perdite nell’aria. La sorveglianza concerne la sala macchine o, in
caso di posa all’esterno, l’involucro del gruppo compressore.
11
Osservazioni
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
35
12
Firma(e)
La/il richiedente
La/il progettista
Luogo, data, firma
Luogo, data, firma
36
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Maggiore onere accettabile
Locale tecnico
Protezione delle persone
all'esterno dello stabile
Area circostante
Vedi classificazione seguente
Protezione delle persone
all'interno dello stabile
Classe d'installazione
B
Sì
Sì
37
Istruzioni - Autorizzazione d'impianti contenenti prodotti refrigeranti stabili nell'aria - Allegato VII - 15 luglio 2004
*) se previsti dal Catalogo dei sistemi
No
Locale tecnico con possibilità
di separazione a tenuta di gas
dai locali di produzione e dagli uffici
ad un onere accettabile
Esistente
No
Zona residenziale o commerciale
C
Prodotti refrigeranti naturali prioritari *)
Nuovo
Realizzazione sala macchine
Via di fuga diretta all'aperto esistente
A
Zona industriale
Valutazione della sicurezza per l'impiego di prodotti refrigeranti naturali
Allegato VII
Allegato VII
Prodotti refrigeranti naturali non prioritari *)
Classificazione delle aree di installazione
Secondo SN EN 378-1: 2000
Classe
A
B
C
Caratteristiche generali
Esempi
Locali, parti di edifici, stabili
Ospedali, tribunali o prigioni, teatri,
supermercati, scuole, sale per
conferenze, stazioni, alberghi,
abitazioni, ristoranti
-
in cui possono dormire persone
-
in cui le persone sono limitate nei
movimenti
-
in cui è presente un numero non
controllato di persone o a cui ha
accesso chiunque senza conoscere
personalmente le misure di sicurezza
Uffici o negozi, laboratori, locali
Locali, parti di edifici, stabili il cui accesso è
limitato a un determinato numero di persone, di destinati ad attività generali di
cui almeno alcune devono conoscere le misure fabbricazione e lavoro.
generali di sicurezza dell’impianto.
Locali, parti di edifici, stabili a cui hanno
accesso solo le persone autorizzate a
conoscenza delle prescrizioni di sicurezza
generali e particolari relative all’impianto e in cui
vengono prodotti, trasformati o immagazzinati
materiali e merci.
Impianti produttivi, per esempio di
prodotti chimici, derrate alimentari,
bevande, ghiaccio industriale e
alimentare; raffinerie, depositi frigoriferi,
latterie, macelli, aree ristrette in
supermercati.
Note
Si ricorda che dev’essere considerata la sicurezza dei fondi adiacenti e delle persone occupate nelle
immediate vicinanze dell’impianto di refrigerazione. I prodotti refrigeranti più pesanti dell’aria (per es.
HFC, CO2, idrocarburi) possono causare una carenza d’ossigeno nei punti più bassi.
Se per un’installazione sono applicabili diverse classi, fanno stato i requisiti più severi. Se le zone
d’installazione sono separate, per esempio tramite pareti, pavimenti e soffitti a tenuta stagna, si
applicano le esigenze relative a ciascuna classe.
Instruzioni - Autorizzione d'impianti contenenti prodotti refrigeranti stabili nell'aria - Allegato VII - 15 luglio 2004
38
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
Allegato VIII
Prodotti refrigeranti:
campi d’applicazione con un particolare potenziale di sviluppo
1. In quali casi si possono impiegare prodotti refrigeranti naturali?
1.1
Ammoniaca - R717 - NH3
L’ammoniaca ha ottime proprietà termodinamiche e consente di ottenere buoni coefficienti di
rendimento. La sua tossicità impone particolari misure di sicurezza, talché i produttori e
installatori devono disporre delle competenze e dell’esperienza necessarie. Per l’esercizio e
la manutenzione occorre personale addestrato.
Gli impianti di refrigerazione ad ammoniaca sono più onerosi dal punto di vista della loro
concezione (evaporatore annegato [flooded evaporator] con separatore del liquido anziché
espansione secca) e si prestano quindi soltanto per potenze di raffreddamento elevate. Di
preferenza, vengono impiegati per il freddo industriale, dove il personale ha dimestichezza
con le sostanze tossiche e le abitazioni sono relativamente discoste. In futuro, è previsto di
impiegare macchine frigorigene a NH3 per maggiori potenze anche nella climatizzazione e
nel freddo commerciale, segnatamente nelle zone industriali e unicamente artigianali.
1.2
Anidride carbonica - R744 - CO2
A causa del punto critico basso a ca. +31 °C (ca. 74 bar a), negli impianti refrigeranti
convenzionali risultano, dal lato condensatore e in caso di fermata dell’impianto, pressioni
molto elevate.
Al fine di evitare queste elevate pressioni, il CO2 viene utilizzato o come vettore del freddo
(per es. in associazione a un impianto di refrigerazione NH3) o al livello di temperatura
inferiore di un impianto di refrigerazione a cascata. Un raffreddamento d’arresto provvede a
mantenere il CO2 a temperatura bassa e quindi a bassa pressione anche in caso di fermata.
Gli impianti CO2 a cascata presentano eccellenti coefficienti di rendimento.
I campi d’applicazione potrebbero essere, per esempio, il freddo commerciale per la
congelazione nei supermercati o il freddo industriale nei depositi frigoriferi, talvolta anche
nelle piste di pattinaggio artificiali. Il CO2 è particolarmente indicato per un intervallo di
temperatura tra ca. -40 e -55°C (punto triplo: -56.57°C).
Recentemente per i banchi del surgelato nei supermercati vengono impiegati aggregati
refrigeranti locali a base di CO2 raffreddati con acqua fredda proveniente da refrigeratori
compatti.
1.3
Idrocarburi
Gli idrocarburi come ad esempio l’isobutano (R600a), il propano (R290) e il propene (R1270)
possiedono eccellenti caratteristiche termodinamiche, ma sono infiammabili.
ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria
39
Gli idrocarburi hanno nondimeno dato buoni risultati nel settore dei frigoriferi e si sono
imposti nell’Europa occidentale. Da prove è risultato che in virtù delle ridotte quantità di
carico di 10-20 g non presentano alcun pericolo, benché in tali apparecchi non vengano
impiegati dispositivi elettrici con protezione ex.
Anche nel settore degli impianti di climatizzazione di confort (per es. climatizzatori a finestra)
con quantità di carico inferiori a 3 kg, i produttori giapponesi stanno lanciando aggregati
refrigeranti con propano (R290) (nota: questi apparecchi non sono soggetti all’obbligo di
autorizzazione giusta l’ordinanza sulle sostanze).
Nelle termopompe per abitazioni con quantità di carico di circa 3 kg il collocamento esterno
offre la possibilità di impiegare idrocarburi a basso rischio.
In linea generale, gli impianti di refrigerazione con idrocarburi sono possibili. Per gli impianti
dei settori climatizzazione e freddo commerciale, i produttori americani di compressori
declinano comunque qualsiasi responsabilità e minacciano gli installatori di bloccare le loro
forniture in caso d’impiego di compressori del freddo con idrocarburi.
2. Com’è possibile minimizzare il potenziale effetto serra degli impianti di
refrigerazione con prodotti refrigeranti sintetici?
2.1
Osservazioni generali
Se, allo stato attuale della tecnica, non è possibile evitare l’impiego di prodotti refrigeranti
sintetici, vanno almeno minimizzati gli effetti sul clima.
Le principali misure a tal fine previste dalla procedura di autorizzazione sono:
2.2
il mantenimento dei carichi di prodotti refrigeranti a bassi livelli mediante circuiti intermedi
se possibile, evitare regolazioni della condensazione ad accumulo nei condensatori
raffreddati ad aria
evitare per quanto possibile l’impiego di refrigeranti ad elevato GWP (R404A/R507)
ermetizzare gli impianti (pochi raccordi tubieri smontabili (e, dove inevitabili: sicuri),
compressori ermetici)
Prodotti refrigeranti R404A/R507
I prodotti refrigeranti R404A e R507 hanno un GWP assai elevato (3800 secondo NS EN
378-2) e vengono talvolta impiegati anche dove non sarebbe necessario. Esistono altri
prodotti refrigeranti con un GWP di metà meno elevato (R417A, R407D) ma ancora poco
diffusi e il cui comportamento in relazione all’olio richiede ulteriori studi.
Le termopompe aria/acqua per le abitazioni vengono spesso eseguite con R404A.
Alternative sarebbero ad esempio i menzionati R417A, R407D.
Per il congelamento nel freddo commerciale in impianti ridotti, l’impiego del R404A è spesso
ancora irrinunciabile. Per contro, in molti casi, viene utilizzato anche per il freddo positivo,
benché il prodotto refrigerante R134A, pur richiedendo compressori un po’ più grandi e
quindi più cari, sarebbe molto più indicato. I prodotti refrigeranti alternativi come il R417A e il
R407A presentano un glide relativamente elevato e si prestano pertanto piuttosto all’impiego
in impianti di raffreddamento compatti che per reti diffuse di consumatori di freddo.
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ISTRUZIONI Autorizzazione di impianti con refrigeranti stabili nell’aria