BECCORNIA E., RELINI M., PALANDRI G., RELINI G. - Una bar
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BECCORNIA E., RELINI M., PALANDRI G., RELINI G. - Una bar
Biol. Mar. Mediterr. (2007), 14 (2): 338-339 E. Beccornia, M. Relini, G. Palandri, G. Relini Laboratori di Biologia Marina ed Ecologia Animale, Dip.Te.Ris., Università di Genova, Corso Europa, 26 – 16132 Genova, Italia. [email protected] UNA BARRIERA ARTIFICIALE PER IL RIPOPOLAMENTO ITTICO A SANREMO AN ARTIFICIAL REEF FOR FISH RESTOCKING AT SANREMO Abstract – An artificial reef (AR) was built at Sanremo in 2004 at 20-25 m depth. The main aims are to protect and restore a Posidonia oceanica bed, to improve benthos, fishes biodiversity and to increase (qualitatively and quantitatively) coastal fish population. Preliminary results have shown a development of fish community similar to that of other ARs of the Ligurian Sea. The 8 species of 2004 increased to 22 recorded during 2006. Key-words: artificial reef, fish fauna, macrobenthos, visual census, Ligurian Sea. Introduzione – I positivi risultati ottenuti a Loano (Relini et al., 1995; Palandri et al., 2006) hanno convinto prima l’amministrazione comunale d’Alassio (Relini et al., 2006) e poi quella di Sanremo ad utilizzare i propri fondi per la costruzione di barriere artificiali nel tratto di mare antistante il loro territorio comunale. Lo scopo prioritario è quello di proteggere le biocenosi costiere sensibili ed in particolare il Posidonieto dall’attività dello strascico illegale e di contribuire al ripopolamento ittico di ambiente roccioso. L’amministrazione comunale di Sanremo ha promosso nel 1991 un’iniziativa rivolta al ripopolamento ittico del mare antistante il proprio litorale. L’incarico di predisporre un progetto di barriera artificiale, per la parte ecologica e di svolgere alcune analisi preliminari sulla tipologia dei fondali venne affidato dal Comune ai Laboratori di Biologia Marina ed Ecologia Animale, Università di Genova. Quindi il comune ha finanziato la costruzione. Scopo della presente nota è quello di fornire alcuni dati preliminari sul popolamento ittico censito tra il 2004 e 2006. Materiali e metodi – La costruzione della prima parte della barriera artificiale di Sanremo (BA-SR) è terminata nel 2004. Lungo la batimetrica dei 20-25 m sono state individuate due aree per l’immersione dei manufatti: area “A”, nei pressi di Portosole Sanremo ed area “B”, nei pressi di Pian di Poma. Nella prima sono stati disposti 9 massi singoli piramidali alti 295 cm, mentre nell’area “B” sono stati disposti 20 massi singoli piramidali e 2 nodi costituiti ciascuno di 4 agglomerati di 5 blocchi cubici da 250 cm di lato. Per impedire lo sprofondamento e/o il crollo delle piramidi è stato posto un basamento in scapolame (tout-venant) alto 50 cm. Dal 2004 vengono condotti rilevamenti stagionali sui processi di colonizzazione bentonica dei substrati e sui popolamenti ittici. Per questi ultimi la metodica utilizzata è quella del visual census (Palandri et al., 2006). La zona di rilevamento comprende le quattro piramidi dell’area B. Risultati - I censimenti condotti nei tre anni d’indagine hanno mostrato un incremento nel tempo del numero di specie. Da un valore decisamente basso nel 2004, solamente 8 specie, negli anni seguenti il numero è cresciuto rapidamente, 10 specie nel 2005 e 22 nel 2006. Osservando l’evoluzione della composizione del popolamento ittico nei tre anni di studio appare anche evidente una cresciuta complessità del popolamento. Mentre durante il 2004 le specie predominanti erano due Chromis chromis (Linnaeus, 1758) 339 e Coris julis (Linnaeus, 1758), nel 2005 si sono aggiunte Diplodus vulgaris (E. Geoffroy St. Hilaire, 1817) e Symphodus tinca (Linnaeus, 1758). Nell’autunno del 2006 la specie Spicara smaris (Linnaeus, 1758) è stata censita con un numero di effettivi molto alto. Probabilmente, come già accaduto su altre barriere, questa specie, potrebbe aver scelto i fondali circostanti la barriera di Sanremo come nursery. Nel 2006 escludendo la specie S. smaris, poiché caratterizzata da fluttuazioni stagionali molto forti, è stato osservato un popolamento sempre più ricco ed equilibrato. Le specie più rappresentate sono: C. chromis, C. julis, D. vulgaris, Serranus cabrilla (Linnaeus, 1758) e Spondyliosoma cantharus (Linnaeus, 1758). Alle specie pioniere, osservate nel 2004 e 2005, caratteristiche di ambienti “giovani”, sono seguite nuove specie, anche rare e di pregio come: Epinephelus marginatus (Lowe, 1834), Phycis phycis (Linnaeus, 1766) e Scorpaena scrofa Linnaeus, 1758. Conclusioni - Confrontando i censimenti della barriera di Sanremo con quelli da noi effettuati su altre barriere artificiali liguri (Loano, Alassio e Lavagna), possiamo descrivere uno stato ancora immaturo della barriera, ma in perfetta armonia con i tempi trascorsi dall’immersione. Il numero di specie censite nel 2006 sulla barriera di Sanremo risulta superiore a quello censito su quelle di Loano e Lavagna durante il terzo anno dall’affondamento e inferiore a quello registrato sulla barriera di Alassio. Il numero elevato di taxa censito in quest’ultima barriera è probabilmente dovuto alla ricca copertura vegetale (alghe e Posidonia) caratterizzante i fondali circostanti la barriera artificiale. A Sanremo il processo di colonizzazione da parte di nuove specie ittiche è ancora in corso pur essendo i fondali circostanti la barriera artificiale di Sanremo caratterizzati dalla presenza di una discreta prateria di Posidonia oceanica con la quale esiste un interscambio. Vi sono quindi tutte le premesse se non avverranno cambiamenti nelle caratteristiche ambientali, che il popolamento ittico evolva verso una maggiore complessità e stabilità anche in relazione ai possibili apporti provenienti dai fondali rocciosi non lontani: Capo Nero e Capo Verde. Le famiglie più rappresentate sono quelle dei Labridi e degli Sparidi. Dalla letteratura (Harmelin, 1987, Tunesi e Molinari, 2005) e da censimenti condotti in ambienti naturali è stato dimostrato che queste famiglie sono caratteristiche d’ambienti rocciosi naturali. Pertanto si può concludere che, a soli tre anni dall’immersione, la barriera artificiale di Sanremo è già in grado di simulare qualitativamente un ambiente roccioso naturale. Bibliografia HARMELIN J.G. (1987) – Structure et variabilité de l’ichtyofaune d’une zone rocheuse protégée en Méditerranée (Parc national de Port-Cros, France). Mar. Ecol., 8 (3): 263-284. PALANDRI G., BECCORNIA E., RELINI M., RELINI G. (2006) – Sedici anni di osservazioni sui pesci della barriera artificiale di Loano. Biol. Mar. Medit., 13 (1): 132-140. RELINI G., RELINI M., PALANDRI G., MERELLO S., BECCORNIA E. (2007) – History, ecology and trends for artificial reefs of the Ligurian sea, Italy. Hydrobiologia, 580: 193-217. RELINI G., RELINI M., TORCHIA G. (1995) - La barriera artificiale di Loano. Biol. Mar. Medit., 2 (1): 21-64. TUNESI L., MOLINARI A. (2005) - Species richness and biogeographic outlines of the fish assemblage of the Portofino marine protected area (Ligurian Sea). Biol. Mar. Medit., 12 (1): 116-123.