Capitolato tecnico
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Capitolato tecnico
Ambasciata d’Italia a Mosca Rassegna della stampa russa - Traduzioni 27 giugno 2013 Izvestia http://izvestia.ru/ Pagina 2 – I membri del Consiglio Presidenziale per i diritti umani hanno deciso di prendere le parti di Edward Snowden – I difensori dei diritti umani sono pronti a rivolgersi direttamente al Presidente Putin con la richiesta di concedere a Snowden l’asilo politico in Russia […] - È un peccato che la Russia non approfitti della situazione dando a Snowden la possibilità di rimanere sul territorio della Federazione. Ho inviato ai colleghi lettere con la richiesta di riunirci e di rivolgerci al Presidente, - ha spiegato il Presidente del Comitato nazionale anticorruzzione Kirill Kabanov. Attualmente Edward Snowden, imputato in contumacia negli USA di rivelazione del segreto di Stato, si trova nella zona di transito dell’aeroporto di Sheremetyevo. Secondo le comunicazioni dei media, l’ex collaboratore della CIA intende lasciare la Russia dirigendosi in Sudamerica per chiedervi l’asilo politico. Ufficialmente, però, queste informazioni non sono confermate. Vladimir Putin ha già dichiarato che la Russia non intende rilasciare Snowden alle autorità americane. - Si trova nella zona di transito dove non serve il visto russo, non ha attraversato il confine russo né commesso alcun reato sul territorio nazionale, non ci sono quindi motivi di arrestarlo e estradarlo negli USA, - ha dichiarato il Capo dello Stato. Il capo del Consiglio per i diritti umani Mikhail Fedotov ha letto il messaggio di Kabanov ai colleghi ma non è ancora pronto ad appoggiarlo. - La questione dell’asilo dipende da due parti: da chi lo chiede e da chi esamina la richiesta. Per quanto riguarda Snowden, lui non ha chiesto l’asilo alla Russia. E la prima parola, in questa situazione, spetta a lui, - ha sottolineato Fedotov. – Non intendiamo imporre la concessione dell’asilo politico. Il difensore dei diritti umani ha intanto assicurato Izvestia che finché un altro paese non concederà l’asilo a Snowden sarà in assoluta sicurezza sul territorio russo, sotto la protezione della Convenzione di Ginevra. L’idea di rilasciarlo alle autorità americane non può nemmeno essere presa in considerazione. Altri membri del Consiglio, pur non avendo ancora definito la propria posizione circa la difesa di Snowden, non sono contrari all’idea di sostenere l’ex CIA, però a determinate condizioni. Page: 1/5 - Si tratta di una persona perseguitata. Si è ritrovato in un aeroporto russo, e la Russia può ben concedergli l’asilo politico. Sarà logico però se sarà lui il primo a chiedere la protezione, manifestando questa volontà, - ritiene l’avvocato e membro del Consiglio Anatoly Kucherena. Serghey Krivenko, membro dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani Memorial, ha riferito che non sarebbe stato male discutere l’argomento della difesa di Snowden direttamente alla riunione del Consiglio, affinché le proposte di concedergli l’asilo politico non rimangano un’iniziativa personale dei singoli membri del medesimo. - Oggi non abbiamo discusso la questione Snowden, nella mailing list finora non c’è stato niente al riguardo. In generale è una situazione complessa. Da una parte bisogna difendere tutti coloro che subiscono la persecuzione. D’altra parte lui, forse, ha causato dei danni allo Stato, - riflette Krivenko. La Russia non è l’unico Paese a sostenere Edward Snowden, lo hanno fatto anche i difensori dei diritti umani e semplici cittadini di altri paesi. Persino negli USA sul sito della Casa Bianca è stata creata una petizione che proclama Snowden “un eroe nazionale” e chiede la sua completa amnistia. La petizione ha già raccolto più di 100 mila voti, e quindi le autorità ufficiali americane sono tenute a fornirvi una risposta. Autore: Y. Tsoy Taglio: alto Traduzione: Lev Kats Vedomosti http://www.vedomosti.ru/ Pagina 2 – Il patriottismo non salvera’ Sommario: Alla Duma presentato un progetto di legge del Ministero della Giustizia che diffonde a tutte le ONG le molteplici basi per i controlli non programmati nei confronti delle ONG-agenti stranieri. Il Ministero della Giustizia avrà uno strumento per controlli di massa di una dimensione altrettanto importante rispetto a quelli effettuati in primavera dalla Procura Generale Le basi attualmente esistenti per i controlli fuori programma delle organizzazioni non commerciali (ONG) sono poche, il Ministero della Giustizia non ha la possibilità di “reagire in maniera tempestiva al ricevimento delle informazioni sulle violazioni della legislazione da parte delle ONG”, segue dalla nota esplicativa al disegno di legge presentato ieri dal Governo alla Duma di Stato. Secondo i dati del Ministero, nel 2012 ha effettuato controlli in 6497 ONC, tra questi soltanto in 206 casi i controlli sono stati fuori programma, si tratta quindi del solo 3% dal numero complessivo delle organizzazioni controllate. L’iniziativa del Ministero di fatto riporta la legge sulle ONC nella versione di due anni fa che prevedeva quattro motivazioni per controlli fuori programma delle organizzazioni. I controllori potevano visitare l’organizzazione senza aspettare il controllo programmato nel caso la ONC fosse in scadenza con l’esecuzione della disposizione di eliminare l’infrazione riscontrata, oppure nel caso di ricevimento di richieste da parte dei cittadini, persone giuridiche, organismi delle autorità e Page: 2/5 media circa la presenza dei segni di estremismo nell’attività dell’organizzazione, oppure nel caso della relazione delle commissioni elettorali circa l’entrata, dal conto dell’ONC, di mezzi nei fondi elettorali o sui conti dei partiti, oppure nel caso di presenza dell’ordine di effettuare il controllo fuori programma su incarico del Presidente, del Primo Ministro o del Procuratore. Nel novembre 2011 tutte le motivazioni per i controlli non programmatici, eccezion fatta per la relazione delle commissioni elettorali, sono state escluse dalla legge federale firmata dall’allora Presidente Dmitry Medvedev, la cui firma, ormai da Premier, sta ora in calce della nuova variante presentata. Allora fu fatto nell’ambito della campagna per la difesa dei diritti delle persone giuridiche e degli imprenditori individuali durante la realizzazione del controllo di Stato. Nel luglio 2012 questi paragrafi, esclusi dalla legge sulle ONG, vi sono stati riportati – ormai come basi per effettuare controlli fuori programma nelle ONG che eseguono le funzioni di agenti stranieri (che percepiscono finanziamenti dall’estero e si occupano dell’attività politica). I nuovi emendamenti del Ministero della Giustizia riprendono quasi parola per parola le posizioni della legge sulle ONG-agenti, diffondono le motivazioni per i loro controlli fuori programma su tutte le ONG. Le innovazioni sono tre: il cerchio dei soggetti potenziali che potrebbero presentare richieste sulla presenza dei segni di estremismo nell’attività delle ONG si limita soltanto agli organismi del potere pubblico e dell’autogoverno locale, però possono far reclamo non solo per i segni di estremismo bensì per qualsiasi violazione, da parte di un’organismo non commerciale, della legislazione sulle ONG. Nel caso i controlli si svolgano sulla base di un reclamo concernente segni di estremismo, è vietato informare la stessa ONG del controllo effettuato. Nella versione in vigore, questo divieto era previsto per il controllo del trasferimento dei mezzi di ONG nel fondo elettorale. Probabilmente il Ministero vuole ottenere possibilità altrettanto ampie della Procura Generale per effettuare controlli sulle ONG fuori programma; fu quest’ultima il promotore della campagna di grande dimensione di controlli delle ONG nel febbraio-aprile 2013, ritiene un membro del CdA di Memorial, membro del Consiglio per i diritti umani presso il Presidente Serghey Krivenko. Considerato il carattere vago delle formule, si potrà accusare in modo inconsistente di estremismo praticamente qualsiasi organizzazione di difesa dei diritti umani che aiuta i cittadini a difendere i propri diritti: per esempio, “Le madri dei soldati di San Pietroburgo” sono state accusate di aver insegnato ai cittadini a sfuggire alla leva. Non è chiaro a cosa serve estendere i poteri del Ministero della Giustizia per quanto riguarda i controlli fuori programma, riflette Krivenko: se ci sono indizi di un reato, se ne occupa la Procura, se invece si tratta di qualche infrazione irrilevante della legge sulle ONG, che evidentemente non presentano gli estremi del pericolo sociale, queste si riscontrano nei controlli programmatici del Ministero. Bisogna studiare il testo e gli argomenti del Ministero, dice il presidente del comitato per le organizzazioni sociali Yaroslav Nilov di LDPR. Non bisogna soffocare e tormentare la società civile, però devono certo esserci anche gli strumenti per contrastare coloro che iniziano un’attività illecita, ritiene lui. La data dell’esame del ddl non è stata fissata, difficilmente sarà esaminato entro la fine di questa sessione. Non si è riusciti ad avere commenti dal Cremlino. Autore: A. Kornya, M. Zheleznova Taglio: alto Traduzione: Lev Kats Page: 3/5 Vedomosti http://www.vedomosti.ru/ Pagina 22 - L’illustrissimo veneziano - Al Museo Pushkin è stata aperta la mostra del Tiziano; dai musi italiani sono arrivate 10 opere. Due tra queste, “Flora” e “Bella”, sono capolavori assoluti di uno dei titani del Rinascimento italiano, il cui nome è sinonimo di autentico pittore La spartizione in capolavori semplici e capolavori assoluti, presa dai comunicati stampa preparati per la mostra suona strano. D’altronde, Tiziano ha vissuto una vita lunga – 86 o 88 anni, - fu rinomato in tutta Europa dalla gioventù fino all’anzianità, era sempre pieno di commissioni, la sua bottega stava copiando incessantemente tutte le opere popolari del capo. È chiaro perché lui ha grandi opere, quelle ordinarie e quelle di dubbia attribuzione. Da noi sono arrivate quelle indubbie. […] Rimpiangerlo [il fatto che a Roma c’erano molte più opere] non ha senso: le esposizioni come quella romana sono troppo costose per il nostro Paese, preoccupato per lo stato della cultura ma che non spende più di tanto per essa. E comunque, anche la ridotta mostra moscovita è ben riuscita. Di quadri famosi qui ce n’è la metà, ognuno ha una sua bellezza e il suo interesse. È stata la “Flora” ad essere scelta la principale, l’emblema della mostra. Per la bellezza targata Tiziano. […] La mostra di Tiziano è una grande gioia per gli ammiratori della pittura. Nonostante la mostruosa illuminazione, le esplicazioni tradotte in maniera ruvida e scritte in modo poco accurato. Del resto, perché mai il Museo Pushkin dovrebbe sforzarsi più di tanto? Anche la mostra di Caravaggio è stata organizzata allo stesso modo e nello stesso luogo, e la gente comunque faceva la fila. E la farà anche adesso. Autore: O. Kabanova Taglio: alto Traduzione: Lev Kats Page: 4/5 Moskovsky Komsomolets http://www.mk.ru/ Mercoledì fuori dall’Ambasciata italiana a Mosca un gruppo di donne ha manifestato in sostegno dei celebri stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Mercoledì fuori dall’Ambasciata italiana a Mosca un gruppo di donne ha manifestato in sostegno dei celebri stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana. All’evento hanno preso parte ragazze e donne che apertamente hanno esternato il loro dissenso per la decisione del tribunale di Milano, che ha condannato entambi i famosi stilisti a un anno e sette mesi di reclusione e ha anche imposto loro di pagare una multa dell’importo pari a mezzo milione di euro. Ricordiamo che i fondatori della casa di moda sono stati condannati per evasione fiscale e attualmente i loro avvocati stanno preparando il ricorso in appello. All’Ambasciata italiana hanno ribadito al reporter del Moskovsky Komsomolets di essere a conoscenza della manifestazione in corso, ma che non intendono rilasciare alcuna dichiarazione al riguardo. Traduzione:Camilla Bisesti Page: 5/5