Sui passi della misericordia una Porta Santa ad Aschaffenburg
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Sui passi della misericordia una Porta Santa ad Aschaffenburg
Anno XVII n.3 • Luglio-Settembre 2016 Notiziario trimestrale della Fraternità Francescana di Betania Poste Italiane.spa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Tassa Pagata/Tax Perceu - Aut. DCO/DCBA/138/2002 del 04/03 2002 U Sui passi della misericordia una Porta Santa ad Aschaffenburg na delle immagini con cui san Paolo paragona la vita della Chiesa è quella dell’edificio spirituale (cfr. Ef 2,20-21). Ora, qualsiasi opera in muratura poggia su delle fondamenta ed ha un’architrave che ne sorregge il peso sopra un’apertura che, per esempio, può essere una porta. Papa Francesco scrive al n. 10 della Bolla di indizione del Giubileo Misericordiae Vultus (MV) che “l’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia”. Se quindi la vita della Chiesa viene vista come un edificio, esso ha anche una porta, la Porta Santa: la sua apertura e la sua chiusura segnano l’inizio e la conclusione di un Anno Santo. Per tradizione, la Porta Santa è quella della Basilica di san Pietro ma papa Francesco offre nella Misericordiae Vultus qualcosa di nuovo: ogni Vescovo, nella sua diocesi, ha la facoltà di designare una o più Porte Sante, in modo che la grazia di quest’anno giubilare possa raggiungere tutti gli uomini. Il 13 dicembre scorso una Porta Santa è stata aperta dal Vescovo ausiliare della diocesi di Würzburg, Sua Ecc.za Mons. Urlich Boom, nella chiesa della nostra fraternità di Aschaffenburg. È, questa, una grazia molto grande che ci rende protagonisti e nello stesso tempo spettatori pieni di stupore per un evento così significativo per la storia della Chiesa e per la vita di ogni fedele. La simbologia della porta è ricca di significati, essa rappresenta un passaggio: dal non credere alla fede, dal peccato alla redenzione, dalla vita alla morte. Gesù dice che egli è la porta e gli uomini devono passare attraverso di lui per arrivare al Padre. La porta è la via per la salvezza e lungo quest’anno la Porta Santa “sarà una Porta della Misericordia, dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza” (MV 3). È questo ciò che sta avvenendo. Molte sono le persone che, mosse dal desiderio di ritornare al Signore, si stanno riavvicinando al sacramento della Riconciliazione riscoprendo il cammino di una nuova condotta di vita, fatta di sacramenti e di preghiera. Alla Porta Santa è legata la possibilità di lucrare l’indulgenza e, in un paese come la Germania dove la questione delle indulgenze ha lasciato una profonda ferita di divisione all’interno della Chiesa, temevamo che potessero sorgere a riguardo tante discussioni. Invece, questa si è rivelata un’occasione per liberare l’indulgenza dai retaggi del passato e quindi capire meglio ciò che è: dono della Misericordia di Dio che libera il peccatore perdonato da ogni residuo delle conseguenze del peccato. In questi mesi tanti sono stati i gruppi che si sono recati in pellegrinaggio nella nostra “Kapuzinerkirche” per passare attraverso la Porta Santa, lucrare l’indulgenza e conoscere il nostro carisma, la nostra Fraternità. Betania sta diventando per la gente di Aschaffenburg la “Casa della Misericordia”. fra Maurizio Luparello FFB Apertura Porta Santa ad Aschaffenburg . X Convegno Loreto . Ricordando p. Pancrazio Dicono della Porta Santa... Wie erlebst du die Heilige Pforte in der Kapuziner Kirche? Come stai vivendo la presenza della Porta Santa nella nostra fraternità? Passando per la Porta Santa nel giorno della sua apertura solenne siamo stati benedetti dal Vescovo. Subito mi sono sentita amata e anche “purificata” ed è sorto spontaneo in me il desiderio di vivere nella pace e nella gioia anche quelle relazioni che risultano più “difficili”. Oltrepasso la Porta Santa quasi ogni giorno ora con maggiore ora con minor consapevolezza. Le brevi meditazioni poste a sinistra della porta mi aiutano a focalizzare quanto sia infinita la Misericordia di Dio che abbraccia ogni creatura e comprendo come la grazia del perdono, che mi viene concesso, debba essere trasmessa anche attraverso di me. Christiane Schützdeller-Löh Ogni volta che oltrepasso la Porta Santa sono consapevole di essere particolarmente privilegiata nel poter compiere ogni giorno questi passi. Mi piace che dopo ogni S. Messa si dicano le preghiere per lucrare l’indulgenza e che si ricordi che tutti necessitiamo della Misericordia divina! Heide Kordes Quando oltrepasso la Porta Santa mi ricordo della Misericordia del Padre. La Porta è anche un ammonimento: siamo peccatori, sempre bisognosi della sua Misericordia. Così la Porta Santa mi indica la via della Misericordia: la Confessione e l’Eucaristia. Mi ricorda, inoltre, di compiere le opere di misericordia corporali e spirituali verso il prossimo. Günter Kordes Nel febbraio di quest’anno è stato diagnosticato a mia madre un tumore inguaribile al cervello. Di fronte ai rapidi progressi della malattia non osai pregare per chiedere la sua guarigione ma perchè potesse morire in grazia di Dio. Ogni volta che siamo passate insieme per la Porta Santa l’ho affidata a Dio nella preghiera. Alla fine di aprile mia mamma è deceduta e credo fermamente che Dio abbia fatto qualcosa di ancor più grande: averle perdonato i peccati. È sicuramente una grande grazia morire nell’anno della Misericordia. In questo senso, accanto alla sofferenza per questo lutto, sperimento anche una grande gratitudine. Marion Neumann Stupore, gioia e gratitudine. Questi sentimenti sono espressione di come vivo la presenza della Porta Santa nella nostra fraternità. Tutto parte da lui: Gesù spalanca le sue braccia ed il suo cuore per accoglierci ogni giorno. È Lui che viene a cercarci nella nostra quotidianità, fatta di gioie e dolori, per donarsi e donare. E in questo scambio tra grazia e peccato scaturisce il mio grazie e il mio “sì” sulla scia di Maria Vergine. sor. Antonella Roncaglia FFB Quando qualcuno ci dice “Mi sei entrato/a nel cuore!” l’effetto che provoca in noi è quello della meraviglia, del sentirsi amati e onorati perché ci ha aperto le porte della parte più nobile e intima di sé. Quello che si vive quando si ha la grazia ogni giorno di poter entrare per la Porta Santa è proprio questo: Cristo mi fa entrare nel suo cuore per donarmi la sua Misericordia e per imparare a donarla. sor. Cinzia Ciliesa FFB Cambiando le nostre abitudini La presenza di una Porta Santa nella nostra chiesa è un’esperienza che mai avrei pensato di fare nella mia vita. Ricordo ancora il tremore e l’emozione che mi pervase il 13 dicembre scorso nel momento in cui il Vescovo l’aprì. Poi, quando la sera mi accorsi che la settimana seguente avrei avuto il turno dell’apertura della chiesa, ebbi un attimo di timore e un sentimento di indegnità: mi toccò profondamente. Dopo il Vescovo sarei stata io la prima persona a riaprire quella Porta. Veramente questa Porta non è più una normalissima porta: ha cambiato il modo di affrontare la nostra giornata. Ogni giorno viviamo la grazia di poterla attraversare cambiando la nostra vecchia abitudine di arrivare comodamente dal convento in chiesa attraverso la sacrestia. Per noi è un momento importante in cui rinnoviamo al Signore la nostra richiesta di donarci la sua infinita Misericordia. Inoltre, adesso, la nostra S. Messa si conclude sempre con la recita delle preghiere necessarie per lucrare l’indulgenza e i fedeli arrivano a tutte le ore dandoci la possibilità di accoglierli. In questi mesi ho trovato un nesso profondo tra la Misericordia e l’accoglienza: Dio mi accoglie perché è misericordioso. La gente viene qui per incontrarLo e noi dobbiamo rispecchiare il più fedelmente possibile questa sua Misericordia infinita accogliendo tutti come li accoglierebbe Lui. sor. Nancy Tomasini FFB Una porta, mille modi per oltrepassarla Trovarsi dinanzi ad una Porta Santa è un’esperienza spirituale molto forte: si può avere accesso all’infinita Misericordia di Dio, facendo un adeguato pellegrinaggio, avendo il cuore contrito, l’anima ripulita dal sacramento della Riconciliazione, recitando le giuste preghiere ma, soprattutto, passando attraverso una Porta, scelta, aperta e santificata dalla Chiesa. Passare attraverso la Porta: un gesto così semplice ma che arriva dritto al cuore di Dio. Questo gesto, infatti, è un momento, un’occasione che non capita spesso nella propria vita, forse una sola volta, probabilmente l’ultima. Ogni persona pensa, riflette in quel momento e vuole viverlo a modo proprio, secondo il rapporto che ha con Dio. In tutti questi mesi ne abbiamo visti tanti di fedeli, alcuni occasionali, altri abituali ma tutti, davanti a quella Porta Santa, esprimono la propria devozione personale a Dio. C’è per esempio chi, già dal parcheggio della macchina o comunque negli ultimi metri, si raccoglie nel proprio silenzio e si avvicina mestamente alla Porta; è capitato anche di vedere qualcuno fare l’ultimo pezzo in ginocchio o con le lacrime agli occhi. A questi si contrappone chi, dopo una breve scrutatina alla tabella con scritte le condizioni per lucrare l’indulgenza ed aver fissato con lo sguardo per un attimo la meta, si immerge il prima possibile nel passaggio. C’è anche chi, arrivato davanti alla Porta, prima di entrare, recita un Rosario o delle preghiere devozionali spontanee; si è visto qualcuno che si è attaccato alla Porta con le mani, baciarla oppure poggiare tutto il corpo e il viso quasi a voler abbracciare Dio stesso. Ci sono altri che, arrivando davanti ad essa, hanno quasi paura di toccarla, la sfiorano, quasi l’accarezzano mettendo in luce tutto il proprio timore verso Colui che è Amore. Inoltre è stato veramente toccante vedere gruppi di fedeli o di bambini oltrepassare quella Porta tenendosi per mano. Ognuno ha un modo tutto suo di attraversare la Porta Santa, personale, intimo, ma tutti, comunque, hanno lo stesso obiettivo comune: nutrirsi della Misericordia di Dio. fra Giuseppe Siciliani FFB Nell’anno del Giubileo della Misericordia il Vescovo ausiliare della diocesi di Würzburg apre una Porta Santa nella nostra fraternità di Aschaffenburg 2 3 Umiltà via per l’unità nella vita di p. Pancrazio È con trepidazione e timore che affronto questo argomento ma non dedicherò tanto tempo a mostrare perché l’umiltà sia la via dell’unità; cercherò, invece, di trovare dei punti concreti nella vita di p. Pancrazio per mostrare come questa virtù sia cresciuta in lui. Il primo punto attraverso il quale ha fatto crescere in sé l’umiltà è stata la disponibilità a fare qualsiasi lavoro: la pulizia della Santa Casa, il refettorio, la cucina, il servizio di accoglienza alla portineria e lo studio. Disponiamoci a fare qualsiasi cosa sia necessaria per la vita della nostra famiglia, della nostra Fraternità: questo è il primo punto. Legato a questo c’è un risvolto interiore, non è semplicemente fare quello che è necessario ma farlo bene e per amore di Dio. Il secondo punto è quello di non cercare più il proprio interesse, spesso invece noi lo mettiamo al primo posto e lì nascono divisioni e competizioni. Invece p. Pancrazio ci ha insegnato a rinunciare sempre di più a ciò che ci piaceva: noi possiamo avere un solo motivo di scelta nella vita o scegliamo di servire il nostro interesse o la volontà di Dio. P. Pancrazio ha fatto un lavoro progressivo su di sé per non cercare quello che gli piaceva quello che gli andava bene… ed anche lui, quando qualche amico voleva fargli un regalo, non chiedeva mai per sé ma per i fratelli e le sorelle della Fraternità. Un ulteriore aspetto che abbiamo sempre visto in p. Pancrazio nel suo cammino di umiltà è che si è sempre messo dietro a qualcuno; non ha mai detto: “Io ho fondato, io ho fatto questa preghiera e il Signore mi ha dato questa grazia”. Era uno stile che rivelava la profonda consapevolezza di essere poca cosa. L’unica cosa di cui p. Pancrazio diceva di avere la paternità era il suo peccato:“Ciò che c’è di buono viene da Dio da noi viene solo il peccato”. Ancora, p. Pancrazio si è sempre detto avaro di complimenti, per sè e per gli altri; ognuno era libero di avvicinarsi o allontanarsi; non è stata una figura invadente: la strada che ha seguito è stata quella di promuovere gli altri facendoli crescere. E qui giungiamo all’ultimo punto con cui ha coronato gli ultimi anni della sua vita: il farsi da parte. P. Pancrazio ci ha sempre insegnato che, quando l’uomo vuole apparire, Dio scompare. Vederci prendere delle decisioni che lui non avrebbe preso - soprattutto nella gestione della Fraternità - e non dire niente, pur avendo la possibilità di farlo, è stata una virtù conquistata a fatica e con grande perseveranza. Chiediamo, allora, per intercessione di p. Pancrazio, di poter fare questi passi semplici e concreti, cadendo e rialzandoci, perché l’umiltà si acquisisce anche cadendo tante volte e avendo il coraggio di rialzarsi sempre. dall’insegnamento di fra Paolo Crivelli, superiore generale FFB Dieci anni di Convegno: una responsabilità condivisa, sotto il manto di Maria Chi si ricorda il primo Convegno dei Familiari? Un invito ad andare negli archivi della nostra memoria e riportare in superfice quanto vissuto. Tranquilli, non vuole essere una cronistoria, non abbiamo a portata di mano sufficiente materiale storico, se non quello degli archivi del nostro cuore. Chiunque legga queste righe avrà una serie di ricordi che possono essere messi a disposizione per ricostruire questi anni, per fare memoria di quello che abbiamo condiviso e che ci ha arricchito. Perché ogni anno partire da Roma, Rovigo, Partanna, Pordenone, Lugano, Bari… per raggiungere Loreto? Chiamata speciale o semplice bisogno di “ricaricare le pile”? Forse entrambe le cose, o forse anche consapevolezza di un tempo di grazia particolare. Concretamente si tratta di giornate di preghiera e preparazione al rinnovo della “Consacrazione a Gesù per mezzo di Maria” secondo il Montfort. Chi vi partecipa? L’intera Fraternità, consacrati e laici. Chi ha concepito questa iniziativa? La consuetudine di andare annualmente a Loreto per la Consacrazione a Maria è precedente alla nascita della Fraternità: p. Pancrazio vi riuniva i suoi figli spirituali, amici e appartenenti ai gruppi di preghiera Ancilla Domini. Anche in seguito alla fondazione della Fraternità questo appuntamento è rimasto un momento significativo della nostra spiritualità. Con lo svilupparsi dei gruppi di preghiera, l’aumento di laici che, frequentando la Fraternità, si sono sentiti chiamati a cammini più impegnativi, si è visto nel Convegno un momento forte per riunire la Fraternità. Nel 2007, è stato celebrato il Giubi- leo dei Familiari di Betania con la presentazione dello Statuto. Da allora, nella forma la struttura non ha subito evidenti variazioni ma nella sostanza c’è una modificazione interiore che è espressione di ciò che è la Fraternità. Da Convegno dei Gruppi di preghiera GAD e Oblati, è divenuto Convegno dei Familiari FFB. I Familiari stanno crescendo numericamente e la loro identità si sta delineando. Sempre più sono impegnati in iniziative di servizio e apostolato. Chi, inoltre, quest’anno non è rimasto toccato dalle testimonianze dei Giovani di Betania e dall’entusiasmo che hanno trasmesso al concerto-preghiera? Che gioia vedere riuniti insieme a pregare bambini, giovani, adulti, famiglie e consacrati! Vogliamo affidare alla Madonna questo cammino insieme che è una meravigliosa responsabilità condivisa, per essere sempre più uniti a Dio e tra noi. sor. Paola Barbabella e sor. Sara Farci FFB Nella vita di p. Pancrazio...la disponibilità a fare qualsiasi lavoro, non cercare il proprio interesse, non voler apparire, non voler legare a sé le persone. Perchè tutti siano una sola cosa (Gv 17,21) dal 23 al 25 aprile si è tenuto a loreto il x convegno dei familiari ffb 4 5 Ripercorrendo le tappe di questa loro storia “Giovani al ritmo di Dio”: dietro le quinte del concerto Era la primavera del 2005 quando fra Alberto Onofri, che in seguito diventò primo responsabile nazionale dei GdB, ci raccontò della bella esperienza che stavano iniziando a fare alcuni ragazzi, figli delle famiglie delle Marche che facevano parte di un gruppo di preghiera legato alla Fraternità. Questi giovani erano seguiti da vicino da una coppia di fidanzati, Paolo e Anna, che li accompagnavano proponendo loro attività e giochi. Dal racconto fra Alberto passò alla proposta: “Perché non facciamo anche noi, qui a Cella, un’esperienza simile? Perché non invitiamo i ragazzi che vengono a Messa a far parte di qualcosa di più grande? Sì, un gruppo… i Ragazzi di Betania… e voi potreste collaborare: c’è bisogno anche di una testimonianza di vita da parte dei laici...”. E così, ancora fidanzati, incuriositi dal tipo di esperienza che ci aspettava ed entusiasti di metterci al servizio di Dio, di questi giovani e della Fraternità che era la nostra “famiglia”, iniziammo a collaborare. Il primo “esperimento” di campo nazionale fu nell’estate 2005, a Cella: un primo ritrovo con i ragazzi, tutti di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, che iniziavano ad aderire a questa proposta. Pregammo, giocammo e si andò persino a fare un’escursione di due giorni negli Appennini parmensi. Inizialmente il nome del gruppo era “Ragazzi di Betania” ma in seguito p. Pancrazio decise di coniare un nome definitivo: Giovani di Betania, “GdB”. Nell’estate 2006, per volontà di p. Pancrazio, il campo si tenne a Frontignano insieme con le famiglie; i primi campi invernali, invece, sempre in concomitanza con l’Epifania, erano presso la fraternità di Roma, con appuntamento fisso all’Angelus del Santo Padre che, nel 2007, nominò i GdB nei saluti finali; dagli anni successivi i campi invernali si tennero principalmente a Loreto. Col tempo e le esigenze legate al numero crescente e alle diverse età, i campi sono stati differenziati per accogliere in strutture diverse i GdB delle medie, delle superiori, e i cosiddetti “over 18”; anche queste etichette cambiarono nel tempo e oggi questi tre gruppi sono conosciuti con i nomi di “Marta”, “Maria” e “Lazzaro”. Oggi i gruppi GdB accolgono giovani di un età compresa tra gli 11 e i 26 anni che hanno desiderio di incontrare Gesù e fare discernimento sulla propria vita: ciò che differenzia questo gruppo da altri sono, tra le altre attività, il Santo Rosario, la S. Messa, la preghiera di Lode e l’Adorazione eucaristica, momenti fondamentali per incontrare “la Verità”. Ringraziamo continuamente il Signore per i doni e le grazie che questa chiamata ci sta riservando e preghiamo perché arrivino nuovi animatori laici, figure preziose che accompagnano i fratelli e le sorelle consacrate in questo importantissimo servizio. La proposta di organizzare un concerto-preghiera al Convegno di Loreto per festeggiare il Decennale dei Giovani di Betania ci è stata lanciata da sor. Francesca Entisciò e sor. Barbara Padovano la sera del 5 gennaio al campo invernale di San Giovanni Rotondo. In poche parole, tutti i giovani, da tutte le case, avrebbero dovuto unire le forze: cantanti, musicisti, presentatori, ballerini... Ognuno portando il suo contributo. Un solo limite: la distanza. Sono stato scelto fin da subito per fare da “coordinatore” e così, verso la fine di febbraio, abbiamo iniziato a condividere tra noi idee e progetti. Con mia grande sorpresa tantissime persone si sono presto dimostrate disponibili e pronte a collaborare. Ancor prima del risultato finale del concerto posso dire che la preparazione è stata un successo: è stata un’opportunità per conoscerci meglio, abbiamo creato unità condividendo i nostri talenti e le nostre esperienze, donando ognuno qualcosa di sé. Purtroppo non è stato possibile trovarci prima per fare le prove generali, così, lasciando a ognuno la propria parte da studiare, ci siamo dati appuntamento a sabato 23 aprile a Loreto. Durante il pomeriggio abbiamo aggiustato gli ultimi dettagli e poi… tutti sul palco! Il concerto è iniziato dopo un bellissimo video che riportava in breve questi dieci anni di cammino. Saliti sul palco mi sono accorto che la sala era piena di gente, l’atmosfera era perfetta! Personalmente posso dire che vedere più di quaranta ragazzi, provenienti da tutta Italia, cantare e suonare insieme è stata un’emozione bellissima, e anche la partecipazione del pubblico ha dato tanto calore alla serata. Abbiamo pregato insieme sentendoci davvero fraternità, dando voce a una realtà, quella dei GdB, che a piccoli passi sta crescendo, diventando molto di più che un semplice gruppo di giovani. Federico e Federica Neri, Oblati Marco Boni, GdB Un convegno dal cuore GIOVANE I Gdb in concerto per festeggiare i primi dieci anni del loro cammino 6 7 Padre Pancrazio: nella Chiesa testimone di zelo apostolico “Cos’è per te l’unità?” e “Che esperienza di unità stai facendo in questo Convegno?” L’unità è essere un cuor solo e un’anima sola, proprio come Gesù ha detto nel suo testamento e su cui p. Pancrazio ha tanto puntato. L’unità è vivere superando le diversità, affrontandole non come dei muri di separazione ma come una ricchezza che porta alla complementarietà. Questo essere qui, il nostro stare insieme è bello proprio perché ognuno dà un colore diverso a questo bel dipinto che è l’unità. fra Gregorio Merendino FFB L’unità è un insieme di cuori che ragionano nella sequela di Gesù. Questo Convegno per me è un ritrovarmi a casa, un ritrovare la gioia dello stare insieme, condividendo insieme l’esperienza di Gesù. Mariangela, gruppo GAD S. Pancrazio Modena l’unità in modo molto forte perché questi dieci anni di cammino GdB ci hanno unito ancora di più. Quando noi GdB ci vediamo dopo i vari mesi che ognuno passa a casa sua l’unità si sente sempre molto di più rispetto all’unità che ci può essere con gli amici di tutti i giorni o con gli amici del liceo. Rachele, GdB Loreto L’unità è vedere le altre persone più importanti di te stesso e poter quindi accoglierle nella tua vita. In questo modo si ha la possibilità di conoscere quella persona che, apparentemente, potrebbe sembrarti qualcuno da cui stare lontano e così scoprirne la ricchezza perché fatta a immagine e somiglianza di Dio e Dio non sgarra! Quindi l’unità è riuscire a vedere tutte le persone con questi occhi… Luigi, Oblato San Quirino I partecipanti al Convegno alle prese con un’inaspettata intervista flash L’unità è una parola che sembra semplice però è difficile da vivere. Personalmente non mi sento unita con tutti, perché l’unità per me è qualcosa che ci fa essere in un certo senso universali, intimi e totalmente uniti a Lui ed io, come persona, non vivo pienamente tutto questo. Certamente in questo Convegno la grazia che chiedo è proprio quella di poter vivere l’unità in queste sfumature che sono bellissime, che danno dolcezza e serenità alla persona; sono sicura che con l’aiuto del Signore e con la preghiera, che è l’arma vincente, ci riuscirò! Gianna, Oblata Terlizzi L’unità per me è camminare come un corpo solo anche quando ci sono differenze. In questo Convegno sento 8 Perchè tutti siano una sola cosa L’unità per me è un principio di Paradiso sulla Terra perché l’unità totale sarà in Cielo. In questo Convegno sto vivendo l’unità come un impegno non solo personale ma comunitario: camminare tutti insieme verso il Signore. Questo si realizza nelle piccole cose della vita ed è questo che voglio portare con me: vivere nella mia vita personale quello che ci hanno comunicato in questo Convegno. sor. Severina Torre FFB L’unità è la fraternità: essere fratelli uniti con lo stesso scopo verso Gesù. L’esperienza che stiamo facendo in questo Convegno è immensamente stupenda; in questi giorni tutta questa assemblea era una voce unica, eravamo un solo corpo e una sola anima, questa è unità! Antonio e Mara, Pordenone Il cardinale Poletto ricorda così il nostro amato fondatore... Testona di Moncalieri, 4 Gennaio 2016 Carissimo fra Paolo, mi è stata comunicata dalla Fraternità di Rovio la notizia della scomparsa, quasi improvvisa, del vostro Fondatore e amatissimo Padre Pancrazio. Desidero, attraverso di lei, esprimere a tutta la fraternità la mia sincera e commossa partecipazione al dolore che la morte di Padre Pancrazio lascia nel cuore di quanti l’hanno conosciuto, anche se la certezza della fede che ci rende sicuri che è arrivato alla contemplazione definitiva di Dio ci è di conforto, perché sappiamo che dal Paradiso la sua paternità sarà ancora più efficace per ciascuno di voi e per tutta la vostra bella Famiglia di consacrati e consacrate al Signore. Personalmente ho conosciuto Padre Pancrazio quando venni a Terlizzi, da lui invitato a presiedere l’Eucaristia nell’occasione dei suoi ottant’anni. Volle anche che tenessi a tutta la vostra grande Famiglia religiosa una lezione-meditazione sul valore della Vita Consacrata. Da allora ci siamo sempre tenuti in contatto con telefonate o con lo scambio di auguri nelle feste più importanti. Anche nel Natale appena trascorso ho ricevuto il suo biglietto augurale. Conservo nel cuore il grande esempio di fede, di preghiera e di umiltà che mi ha sempre dato e so che la sua fedeltà alla preghiera notturna prevista dalle vostre Costituzioni, non è mai venuta meno fino agli ultimi giorni della sua vita. Figlio Spirituale di San Pio da Pietrelcina, Padre Pancrazio è stato, in un certo senso, il discepolo fedele che ha camminato nel solco della sua santità. Domani, giorno del suo funerale, mi unirò a tutti voi celebrando qui, nella mia Cappella, la Santa Messa in suo suffragio ed anche per chiedere l’intercessione della sua preghiera per me e per voi, che dovete continuare nella Chiesa la sua testimonianza di zelo apostolico. Sono sicuro che ora dal Paradiso sarà ancora più presente a tutti voi e, spero, anche a me che ho avuto la gioia di godere qui in terra della sua amicizia, dono che conservo come grazia preziosa nel mio cuore. Con un saluto ed un augurio particolare a Lei, fra Paolo, e a tutti i fratelli e sorelle della Fraternità desidero chiederle di sentirmi vicino con il mio affetto, la mia preghiera e la mia stima. Vi benedico tutti di cuore. * Severino Card. Poletto Arcivescovo emerito di Torino 9 NEWS dalle CASE per il Giubileo che si sono fermati da noi: in particolare sabato 23 aprile abbiamo ospitato 280 ragazzi e bambini provenienti dalla diocesi di Treviso. Approfittando della temperatura mite alcune case-anziani hanno portato i loro ospiti presso di noi per momenti di convivialità di preghiera e di festa. Rovio Il 4 aprile il nostro Vescovo sua Ecc.za Mons. Valerio Lazzeri con i sacerdoti del vicariato del Mendrisiotto ha scelto la nostra fraternità per una giornata di ritiro spirituale: il Vescovo ha tenuto una meditazione invi- tando i sacerdoti a riflettere sul cantico evangelico del Benedictus. In questi mesi abbiamo ospitato e accolto diversi gruppi; in particolare il 4 giugno il gruppo del RnS di Pregassona ha vissuto una giornata di preghiera molto intensa al termine della quale alcuni hanno ricevuto la preghiera di effusione. Infine la nostra fraternità ha invitato don Marco Bove, sacerdote della Diocesi di Milano e impegnato nella formazione del clero, a tenere alcune giornate di Lectio Divina. Le registrazioni di questi momenti di preghiera sono disponibili sul sito della fraternità di Rovio. V grande Patrona del Brasile: questa statua ci ha donato consolazione e il ricordo della Madonna di Loreto, a motivo delle sue fattezze. Rodrigo, un giovane brasiliano che fin dall’apertura della nostra casa lavora con noi, appartenente alla chiesa evangelica, ha ricevuto i sacramenti dell’Eucaristia e della Confermazione nella nostra fraternità e si prepara ora al sacramento del Matrimonio. Avendo come obiettivo il seguire e far crescere spiritualmente i dipendenti del nostro asilo si è svolto in fraternità il primo ritiro spirituale dal tema: “Vita fraterna, relazioni e P Misericordia”. artanna L’8 febbraio fra Marcello Lanzini ha ricevuto a Roma riservati alla Sede Apostolica. entusiasmo Francescana” ha consecutivo, presso il santuario della città dedicato alla Madonna di Lourdes, l’annuale consacrazione a Maria. L’evento è stato per tutta la fraternità un importante momento di festa e di ringraziamento al Signore anche per l’aumento del numero dei componenti e per la crescita sempre più fervorosa dell’apostolato laico degli associati. Alla fine del mese di maggio la nostra fraternità ha ospitato il dott. Alberto D’Auria, che ha tenuto una conferenza dal titolo “Potere terapeutico del perdono”, presentato come una delle forze, oggi, più rivoluzionarie, controcorrente e costruttive che si possano mettere in campo per migliorare l’esistenza di ognuno di noi. ertighe In questi mesi primaverili abbiamo accolto vari gruppi parrocchiali di bambini e genitori per i ritiri in prepa- razione al sacramento della Riconciliazione e per la prima Comunione. Numerosi sono anche i pullman diretti a Roma 10 giorno la Madonna pellegrina di Nossa Senhora Aparecida, è stata così conferita l’autorità di perdonare anche i peccati celebrato per il terzo anno V co, Sua Ecc.za Mons. Guido Zendron, ci ha portato per un tus, n. 18), richiesto dalla diocesi di Mazara del Vallo e gli l’Associazione dei volontari “Betania Il Vescovo della diocesi di Paulo Alfonso e nostro ami- il mandato “Missionari della Misericordia” (Misericordiae vul- erona Con S alvador S in un’ottica educativa verso i più giovani. Inoltre, dal 10 al T 12 maggio abbiamo ospitato i fratelli e sorelle della Com- di condivisione e di insegnamenti, vissuto con grande missione Nuove Tecnologie per il primo meeting dal titolo partecipazione da parte nostra e da parte del nostro “Educazione e Formazione”. La parte formativa è stata af- Vescovo che ha voluto conoscerci, interessandosi al fidata allo stesso Matteo Maria Giordano. nostro carisma, alle nostre attività e alle nostre Case. Sabato 28 e domenica 29 maggio, con l’apporto del dott. Abbiamo avuto la gioia di condividere con Mons. Cor- Stefano Roncali e di fra Leandro Cioverchia, abbiamo trat- nacchia anche la Mensa Eucaristica e quella fraterna. tato l’importante tematica del perdono, sotto l’aspetto spi- Nel mese di giugno abbiamo invitato Sua Em.za Card. rituale, psicologico ed esperienziale: ricevere il perdono di Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona, che ha Dio, perdonare gli altri e se stessi. tenuto una conferenza sulla Esortazione apostolica an Quirino Domenica 17 aprile il dott. Matteo Maria Giordano (media-educator) ha tenuto un incontro di formazione sulla relazione tra Rete e Fede, sui mezzi di comunicazione, sul ruolo delle nuove tecnologie nella vita dell’uomo d’oggi C ella di Noceto R Matutina” di Verona, ci hanno contattato per proporci di compiere lavori di ristrutturazione e in cambio ci hanno chiesto di aiutarli a vivere giorni di spiritualità. Pertanto, tra marzo e aprile, in tre turni, le squadre di Verona hanno rinnovato i bagni delle camere degli ospiti sostituendo le vecchie vasche da bagno con le docce. Li ringraziamo per la loro generosità e amicizia. Già a marzo il papà di fra Francesco Carratù, con due suoi collaboratori, ha compiuto lo stesso lavoro nel reparto delle sorelle perpetue. A loro tutta la nostra riconoscenza. Ringraziamo Dio per la Provvidenza che ci ha elargito e vediamo in tutto questo l’assistenza del nostro amato fondatore. poi il Consiglio Direttivo. È stato un momento ricco post-sinodale “Amoris laetitia” sull’amore nella famiglia. A questo evento hanno partecipato anche il nostro vescovo e il Sindaco di Terlizzi. Speciale ha condiviso con noi l’esperienza del proprio carisma “Fare ini ha conseNicola Gerund fra e ril ap tale 28 Il ia Fondamen rato in Teolog nne ra te guito il dotto La sità ntificia Univer ità gn di a presso la Po “L o: ol la tesi dal tit conse difendendo ine di Dio. Il ag m im a to II al o ol dell’uomo crea vanni Pa l Wojtyla/Gio . o” ne tributo di Karo ra empo opologico cont dibattito antr famiglia intorno al parroco”. Sempre in aprile fra Lorenzo Trevisanello ha partecipato all’incontro dei superiori francescani presso la comunità dei Frati Minori Conventuali di Parma. In maggio, la nuova comunità di Maria Stella del Mattino, situata presso il Santuario della Madonna del Rosario di Fontanellato, è venuta nella nostra casa per condividere la sua esperienza di vita religiosa; sempre in maggio, con i Saveriani, abbiamo vissuto un momento formativo dal titolo “La misteità nella Vita Consacrata”, guidato da sor. Orietta Vagni e fra Luigi La Carubba; al termine è seguito un momento di convivialità. è stata presieduta da Sua Ecc.za Mons. Domenico Mogavero A gennaio i volontari dell’associazione “Stella pomeriggio, incontrando prima la fraternità tutta e diocesi di Parma. In aprile, la Piccola Comunità Apostolica so. La funzione religiosa, che si è svolta nella sua abitazione, oma to visita alla nostra fraternità trascorrendo con noi il munione con alcuni ordini religiosi che hanno sede nella ca del 75° anniversario di sacerdozio di Mons. Calogero Rus- senza del sindaco Nicolò Catania e dei tanti fedeli. Nel mese di marzo il nostro nuovo Pasto- re, Sua Ecc.za Mons. Domenico Cornacchia, ha fat- La fraternità ha vissuto diversi momenti di co- L’8 marzo la fraternità ha animato la Celebrazione eucaristi- e concelebrata dai numerosi sacerdoti della diocesi, alla pre- erlizzi L oreto In maggio si è svolto il ritiro diocesano dell’Usmi, presso il “Centro Giovanni Paolo II” di Montorso: il nostro fra Roberto Fusco ha tenuto un’interessante catechesi dal tema “Vita Consacrata, scuola di Misericordia” mentre l’Arcivescovo Mons. Giovanni Tonucci ha presieduto la Celebrazione eucaristica. Alla vigilia dell’Ascensione abbiamo partecipato, nella piazza del santuario di Loreto, ad un momento di preghiera: ha avuto luogo l’Adorazione eucaristica presieduta dal nostro Arcivescovo con l’animazione guidata da Salvatore Martinez e da da don Guido Pietrogrande, rispettivamente presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito e consigliere spirituale nazionale, e supportati dalla corale. Infine abbiamo vissuto la veglia di Pentecoste partecipando in Basilica alla S. Messa, animata dai movimenti ecclesiali della Prelatura; abbiamo poi proseguito nella nostra fraternità con la preghiera e un momento di festa. Appuntamenti D al 31 luglio all’8 agosto, presso Frontignano di Ussita (MC), si terrà il consueto ritiro vacanza organizzato dalla Fraternità; il tema di quest’anno sarà: “Era perduto ed è stato ritrovato”. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla sig.ra Franca Mannetta: Tel 0733 – 81 36 54 / 349 81 63 648. D omenica 4 settembre presso la Casa Madre di Terlizzi si svolgerà la cerimonia dell’ingresso in noviziato di alcuni fratelli e sorelle; sabato 10 settembre avrà luogo la professione temporanea; domenica 25 settembre quella perpetua. Infine sabato 8 ottobre avranno luogo le ordinazioni diaconali di alcuni nostri fratelli. Eventi M artedì 24 maggio presso la cappella della Casa Madre di Terlizzi, il Vescovo della diocesi Sua Ecc.za Domenico Cornacchia ha conferito il ministero del lettorato a fra Giuseppe Antonio Fabiani, fra Gregorio Merendino, fra Luigi Calderoni e fra Paolo Rizza; quello dell’accolitato a fra Arcangelo Ferente, fra Francesco Zanoni, fra Simone Maria Robbiani e fra Tommaso Magnarello. Il giorno 2 luglio sono stati ordinati sacerdoti i nostri fratelli fra Alessio Brizzi e fra Daniele Siciliani. 11 Terlizzi - Casa Madre e Curia Generalizia Via Pasquale Fiore, 143 - 70038 Terlizzi (BA) tel. 080-3517712 . 3517653 . fax 3517806 [email protected] San Quirino Via Aprilis, 23 - 33080 San Quirino (PN) tel. 0434-91409 . fax 1851038 [email protected] Rovio - Svizzera Via San Felice - 6821 Rovio - Ticino (CH) tel./fax +41-916306540 [email protected] Cella di Noceto Via San Pio da Pietrelcina, 3 - 43015 Cella di Noceto (PR) tel. 0521-624582 . 624052 . fax 629314 [email protected] Roma Via M.D. Brun Barbantini, 151 - 00123 Roma tel. 06-30311636 . 30361295 . fax 83394136 [email protected] Puoi sostenere il PROGETTO BRASILE destinando il 5x1000 delle tue tasse alla Fondazione Betania O.N.L.U.S. (Fraternità Francescana di Betania) indicando nell’apposita casella del modulo di dichiarazione dei redditi il codice della Fondazione 93346130722 Per chi desidera fare donazioni per la realizzazione del progetto: Loreto Via Castelfidardo, 7 - 60025 Loreto (AN) tel./fax 071-7501343 [email protected] Partanna Santuario Madonna della Libera - Contrada Montagna 91028 Partanna (TP) tel./fax 0924-49665 [email protected] Monte San Savino Santuario Madonna delle Vertighe - Loc. Vertighe 634 52048 Monte San Savino (AR) tel. 0575-849326 . fax 955298 [email protected] Aschaffenburg - Germania Kapuzinerplatz, 8 - D 63739 Aschaffenburg tel. +49-(0)6021-583920 . fax 5839221 . 080-9697011 Banca Popolare dell’Emilia Romagna [email protected] Filiale di Molfetta codice Iban: Rod BA 526 s/n, Km 12 - Bairro São Cristóvão 41502 - 400 Salvador (BA) Brasil . tel 005571-82491713 IT5 1D0 538 741 560 000 002 260 111 Per informazioni: www.ffbetania.it Salvador - Brasile 0523-1656181 [email protected] Verona Via Colonnello Fincato, 35 - 37131 Verona tel. 045-525374 . fax 527225 [email protected] Notiziario trimestrale della Fraternità Francescana di Betania Se vuoi contribuire con una offerta: c.c.p. 24480709 Autorizzazione Trib. di Trani n. 336 del 10.11.2000 Proprietà ed Editore: Fraternità Francescana di Betania Sede: Via P. Fiore 143, Terlizzi (BA) 70038 Stampa: Grafica 080, Via dei Gladioli, 6 Z.I. 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Luisa Intoccia (Salvador) 12 In base al D. lgs. n.196/2003 sulla tutela dei dati personali, per qualunque comunicazione relativa ai vostri dati (rettifica o cancellazione) scrivete a sor. Cristina Pavone c/o la Fraternità Francescana di Betania - via P. Fiore, 143 - 70038 Terlizzi (BA). I dati sono utilizzati dalla Fraternità al solo scopo di inviare le proprie pubblicazioni Il giornale è stato chiuso in redazione il 25 giugno 2016