Speciale scuola - Giugno 2005 - Comune di Campiglia Marittima
Transcript
Speciale scuola - Giugno 2005 - Comune di Campiglia Marittima
2 • Editore Silvia Velo - Sindaco S ommario • Direttore Responsabile Luciana Grandi • Redazione: Angiolo Fedeli, Patrizia Bartoli, Claudia Bianchi, Luciana Grandi, Luca Iannuzzi, Paola Lotti, Silvana Pratesi, Paolo Volpini • Coordinamento: Luciana Grandi • Impaginazione: Paola Lotti • Stampa: Luca Iannuzzi Tipografia comunale • Progetto Grafico: Studio OPUS P.zza Costituzione, 77 • Piombino (Li) Tel. 0565/220512 • Redazione e Amministrazione Via Roma, 5 • Campiglia M.ma (LI) Tel. 0565/839111 Non solo leggere, scrivere e far di conto . . . . . . . . . . . .pag. 3 I nostri progetti non restano mai sulla carta . . . . . . . . . .pag. 3 Tanti progetti per diventare grandi . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . pag. 5 Un vigile per amico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 8 Giornata dell’anziano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 9 I progetti Tutti i progetti dell’anno scolastico 2004/2005 . . . . . . . . .pag. 13 Gli investimenti del Comune per la scuola . . . . . . . . . . .pag. 13 Associazioni e scuola: alcune testimonianze dirette . . . .pag. 14 • Iscrizione al Tribunale di Livorno: N° 335 del 7.7.1979 • Spedizione Postatarget Accordo quadro Regione Toscana del 01.03.2004 • il Comune è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Chiuso in Redazione l’1.06.2005 In copertina: un disegno dei bimbi della Scuola Statale dell’Infanzia di Campiglia M.ma raffigurante l’incontro con i nonni In questo numero Un numero speciale de Il Comune tutto dedicato alla scuola, in particolare all’Istituto comprensivo “G. Marconi” ed alla collaborazione tra questo istituto scolastico che comprende tutte le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado del comune di Campiglia (e di Suvereto che essendo fuori dal territorio comunale non abbiamo preso in esame). La finalità del giornale programmato nel piano della comunicazione del 2005 e annunciato anche nella presentazione del bilancio, su indicazione del sindaco e dell’assessore alla scuola e ai servizi sociali Michele Mazzola, non vuole essere un resoconto ragionieristico dei rapporti che intercorrono tra comune e scuola, ma piuttosto dare un’idea generale – pure se non esaustiva per la complessità del settore – di quella che è l’attività scolastica e delle relazioni che l’istituto comprensivo intreccia con il territorio in maniera integrata e viva. L’auspicio è che questo numero monografico contribuisca ad accrescere la conoscenza del mondo della scuola da parte di tutti i nostri lettori. Luciana Grandi Non solo leggere, scrivere e far di conto Leggere, scrivere e far di conto… un vecchio adagio che nella sua essenzialità è difficilmente contestabile, a scuola questo si deve imparare, questo deve essere insegnato, ma naturalmente ormai da tempo non basta più, almeno se preso così alla lettera. Se per leggere intendiamo non solo saper tradurre i segni scritti in parole ma anche comprendere i significati delle cose, interpretare, impadronirsi di una propria capacità e coscienza critica, se per scrivere intendiamo non solo tradurre la parola in segno ma anche creare, progettare, organizzare il pensiero, esprimere la propria personalità e se per far di conto intendiamo non semplicemente conoscere le basi matematiche ma saper utilizzare il ragionamento logico matematico ecc. ecc., ecco, allora questo si avvici- na molto di più alla scuola di oggi. Tra molte difficoltà, con una riforma in attuazione spesso non digerita perché afferma principi che non mette in pratica e tende a risparmiare più che a offrire una formazione adeguata, la scuola di oggi è sempre più un’agenzia alla quale la famiglia per prima chiede di preparare bene non solo dal punto di vista culturale ma anche dal punto di vista della crescita globale della persona. Il mondo esterno cambia ad una velocità alla quale difficilmente le istituzioni e le agenzie educative riescono a star dietro, probabilmente perché c’è una sorta di gap strutturale, queste realtà non possono navigare a vista, bensì hanno la necessità di innovarsi seguendo però dei processi complessi di progettazione programmazione e verifica ai quali i tempi troppo stretti non si addicono. La collaborazione e l’integrazione tra Comune e Scuola cercano di rispondere al meglio a queste necessità. Per 3 quanto riguarda la nostra Amministrazione Comunale ogni anno vengono stanziati 20.000 euro per il Pof, il piano per l’offerta formativa dell’Istituto comprensivo per ampliare l’offerta formativa e le opportunità di apprendimento sviluppando anche azioni per la prevenzione del disagio e il sostegno alle persone diversamente abili. L’Amministrazione comunale e l’istituto comprensivo da anni collaborano, ad esempio, affinché a tutti i ragazzi dai 3 ai 14 anni venga garantita un’offerta formativa al massimo livello delle possibilità. Così vengono messe in campo una serie di risorse finanziarie ed umane, e numerose relazioni tra realtà diverse in modo da trarre il massimo vantaggio integrando i programmi scolastici ministeriali con una vasta gamma di progetti e iniziative volti a far crescere meglio i nostri ragazzi. Silvia Velo Sindaco I nostri progetti non restano mai sulla carta Non è facile per me, al primo anno di incarico di presidenza, esporre una riflessione conclusiva solo dal punto di vista razionale di questo percorso intrapreso di pari passo con il personale della scuola, l’insieme degli alunni, le famiglie, i membri del Consiglio di Istituto, i Sindaci di Campiglia e Suvereto e i loro staff e l’ASL di Venturina… Soprattutto perché tale cammino, con il dipanarsi della varie situazioni scolastiche ed impreviste difficoltà dovute ad eventi fortuiti, ha implicato anche aspetti umani ed emotivi e l’esperienza è stata coinvolgente non solo dal punto di vista professionale. Quello che emerge a conclusione dei “lavori”, visto che siamo in dirittura finale, è un dato positivo e confortante: il nostro istituto ha elaborato in continuità tra i tre ordini di scuola, infanzia, primaria e secondaria di primo grado (l’ex scuola media), varie tipologie di progetti mettendo in atto una didattica dinamica, concreta, efficace e adeguata ai bisogni degli alunni, trovando spesso al suo interno risposte alla richiesta dell’utenza. A proposito di progettualità ho letto recentemente un articolo del “Sole 24 ore scuola” dove, attraverso analisi comparative sui progetti scolastici di alcune regioni italiane, tra cui Liguria e Marche, si sottolineava il gap tra progetti dichiarati e quelli realizzati con cifre statistiche da far riflettere: il settanta per cento di questi non veniva completato. Posso affermare con assoluta certezza che questo nella nostra realtà non avviene, grazie ai finanziamenti degli Enti locali del nostro territorio che ci garantiscono l’attuazione dei laboratori musicali e di lingua inglese anche per la scuola dell’infanzia e il traspor- to spesso gratuito dei nostri ragazzi per visite guidate e viaggi d’istruzione sia per attività culturali che sportive e grazie al loro ruolo che non è meramente assistenziale, ma da autentici partner coinvolti nello stesso processo. D’altra parte i progetti rendono gli alunni partecipi di itinerari di apprendimento significativi che cioè rispondono alle loro motivazioni di crescita culturale. Bruner, eminente psicologo ed educatori statunitense, in un suo libro definisce questo tipo di approccio educativo e comunicativo il “linguaggio dell’educazione”, ben più profondo di quello solo istruzione che “passa” l’insegnate mediante i contenuti e le informazioni, percepito da chi studia come importante per la propria vita. Dott. Ivo Gentili Dirigente scolastico 4 Tanti progetti per diventare grandi Nelle pagine che seguono cerchiamo di “raccontare” i principali progetti che nascono dalla interazione e dalla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale, l’Istituto comprensivo ed il concorso di numerose associazioni. Alcune di esse ci hanno scritto, ed è pubblicata in queste pagine una loro testimonianza diretta. Occorre precisare che in questa sede, pur dedicando un intero numero “Speciale il Comune” alla scuola, sappiamo di non poter esaurire il compito di restituire una perfetta fotografia della realtà: l’Istituto comprensivo, con i suoi sei edifici dislocati a Campiglia e Venturina, che riuniscono due sedi di scuola materna, tre scuole elementari e due scuole medie per un totale di circa 1000 alunni e un centinaio tra docenti, dirigenti e collaboratori e personale tecnico ed ausiliario, rappresenta un complesso pianeta le cui attività sono tante e articolate. Quello che presentiamo nelle prossime pagine è un excursus che si pone la finalità di dare un’idea di ciò che si muove all’interno della scuola, della ricchezza della progettualità che l’Istituto Comprensivo esprime e dalla quale è fortemente caratterizzato. I progetti, alcuni dei quali riassumiamo, rappresentano un’attività aggiuntiva a quella dei normali programmi curriculari ministeriali e si pongono l’obiettivo di arricchirli ed integrarli per ampliare il panorama formativo dei ragazzi con p articolare atten- zione allo specifico locale. Vorremmo che da queste pagine potesse almeno emergere la consistenza del valore nato dalla sinergia di risorse umane, economiche e di strutture tra l’Istituto comprensivo, l’Amministrazione comunale, e tutti gli altri soggetti che concorrono per fare una scuola vivace, ricca di stimoli e opportunità. Aggiungiamo per dovere di cronaca che tramite l’intervento dell’Amministrazione Comunale di Campiglia sono garantiti già prima dell’introduzione della riforma, l’insegnamento della seconda lingua, della musica e dell’informatica, in continuità, a tutti gli alunni dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado. Due momenti del corso equestre della scuola primaria di Campiglia 5 I progetti delle scuole dell’infanzia Comunicare con il computer, muoversi e giocare Comunicliccando Un laboratorio informatico ed espressivo studiato per un gruppo di bambini con bisogni particolari. Ha interessato la scuola dell’infanzia di Campiglia avvalendosi di un docente interno e di un esperto esterno. L’attività si è svolta per piccoli gruppi dandosi gli obiettivi di insegnare ad ascoltare e comprendere i discorsi degli altri, instaurare un rapporto affettivo e il desiderio di comunicare, acquisire fiducia nelle proprie capacità, usare un repertorio linguistico appropriato, utilizzare il mezzo informatico per sviluppare le capacità di attenzione e comprensione. Giochi e movimento Scuola dell’infanzia di Venturina. Bambini di 4 e 5 anni delle diverse sezioni hanno lavorato sulla psicomotricità con una serie di obiettivi che vanno dal percepire, conoscere e strutturare lo schema corporeo, all’utilizzo del corpo in situazioni espressive e comunicative fino alla conquista della sicurezza personale e dell’autostima. Le attività si sviluppano a partire da una situazione data: fiabe, storie, filastrocche ecc, per poi articolarsi in un percorso ludico adattabile in relazione ai comportamenti e alle risposte dei soggetti. Due docenti e un esperto esterno in psicomotricità hanno condotto il progetto. I progetti delle scuole elementari di Venturina Dalla musicoterapia alla pet terapy all’ambiente Musicoterapia I bambini sono tutti uguali nel diritto di sviluppare al massimo e migliorare le abilità, per molti è facile, per altri, a causa di motivi ambientali, caratteriali, di salute, avere pari opportunità significa essere seguiti più da vicino, poter usufruire di percorsi educativi fatti su misura. Alcuni progetti e sottoprogetti si danno proprio questo scopo. All’interno dei laboratori musicali si è sviluppato un percorso di musicoterapia indirizzato in particolare a due alunni della scuola elementare Altobelli finalizzato a sviluppare le abilità percettive, sensoriali e psicomotorie, nonché sviluppare forme diverse di comunicazione. Le attività del corso prendendo avvio da uno spunto fantastico, da filastrocche, da un gioco o da una fiaba, proseguono tenendo conto delle reazioni individuali agli stimoli. Al progetto hanno partecipato due docenti interni dell’istituto e un esperto esterno in musica. sto caso il progetto è stato ideato su misura per un gruppo ristretto di bambini in particolare situazione di disagio alla scuola elementare Altobelli. Creare una relazione con l’animale consente di aprire una via di comunicazione affettiva verso gli altri, stimolare il senso di iniziativa e di autonomia e stimolare anche la capacità di produzione linguistica. Un docente interno ed un esperto esterno hanno seguito questo progetto che ha rappresentato una novità per la scuola. Laboratorio ambientale Come prevenire situazioni di disagio e di isolamento? Per i bambini di tutte e classi della scuola primaria Marconi è stato individuato questo laboratorio che li ha accompagnati nella comprensione che solo la conoscenza e il confronto tra pari, può portare a convivere pacificamente nel rispetto dell’ambiente, per la costruzione di una corretta relazione tra persone-culture-territorio in un mondo plurale. Il Fido in classe progetto è stato realizzato con cinque docenti interLa tecnica si chiama pet terapy e riguarda la rela- ni e un esperto esterno lavorando a classi parallele e zione con piccoli animali domestici. Anche in que- per piccoli gruppi. Sono state incluse 5 escursioni. 6 La “performance” di fine anno è stata assunta come momento di verifica del progetto. Tra i collaboratori del progetto anche Asiu spa, la società, di cui è socio anche il comune di Campiglia, che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti sul territorio comunale ed opera anche nel campo dell’educazione e della sensibilizzazione ai temi della raccolta differenziata, il riciclaggio, il rispetto per lambente ecc. Crescere 6 Un corso di yoga rivolto ai bambini della scuola primaria Marconi provenenti dalle classi seconde terze, quarte e da una quinta. Imparare a rilassarsi per prevenire e controllare gli stati d’ansia e sviluppare l’armonia e l’equilibrio del movimento sono stati gli obiettivi del progetto. Il metodo seguito è stato quello di partire da situazioni di gioco per approdare a esercizi ludici individuali, di coppia e di gruppo. Il progetto è stato condotto da tre docenti interni e un esperto interno. I progetti didattici della scuola elementare di Campiglia Dal cavallo allo yoga Progetto equestre Progetto ludoteca Primi di maggio. E’ gran festa a scuola nel pomeriggio, i bambini sono rientrati dalla loro prima lezione pratica del corso equestre. “È stato molto bello - commenta la responsabile di plesso - alcuni bimbi non avevano mai visto un cavallo e altri pur conoscendo l’animale non lo avevano mai montato. Forse ciò che più li ha resi felici è aver dato in premio ai cavalli carote e zuccherini per ringraziarli dell’amicizia”. Prima di recarsi al maneggio per la lezione sul campo le classi sono state preparate a livello teorico sul cavallo, quindi si è passati all’aspetto pratico, con l’aiuto di quattro istruttrici ad accompagnare i gruppi. I ragazzi hanno fatto manualmente la pulizia del cavallo, strigliato e lucidato il pelo ed hanno pulito il recinto. Al termine del corso gli alunni sono stati licenziati con il patentino equestre consegnato dalla federazione nazionale, sezione di Livorno. In collaborazione con la ludoteca comunale Oca Pazza, il progetto ha toccato varie tematiche coinvolgendo tutte le classi, e la scuola dell’infanzia per la parte della continuità educativa. La prima parte si è conclusa a Natale con il Concerto di Natale a Teatro. Per il gran finale ancora una volta in scena, i più piccoli con l’argomento dei colori, per i più grandi invece si è scelto Il Piccolo Principe e la Gazza Ladra. E ancora Gli altri progetti che esclusivamente per motivi di spazio possiamo solo citare sono il progetto Yoga, il progetto sul Consumo consapevole, e la Festa degli aquiloni alla Rsa di Campiglia, insieme alla scuola dell’infanzia di Campiglia, infine ma non certo meno importante il Progetto anti violenza. I progetti delle scuole medie Se stessi e gli altri, diritti e doveri, legalità Vivere bene con se stessi e gli altri Il progetto si inquadra nella prevenzione del disagio giovanile, ha interessato le classi prime e seconde con la finalità di condurre i ragazzi a costruire passo dopo passo la propria identità affettiva- ses- suale- relazionale attraverso la conoscenza di sé e quella con gli altri. Gli obiettivi specifici da raggiungere spaziano dal riconoscere le proprie emozioni al rafforzare le capacità per far fronte a pressioni sociali. Termini di verifica un questionario 7 d’ingresso e uno di uscita. Nel percorso sono stati affrontati i temi dell’emozione, il rispetto, l’amicizia, l’alcool e il fumo. Il lavoro ha coinvolto insegnanti e genitori e si è avvalso dell’intervento di psicologi del servizio tossicodipendenze e del consultorio adolescenti della Asl 6. Minori e legalità L’inizio dell’adolescenza mette i ragazzi a contatto con orizzonti ampi verso quali è necessario sapersi orientare per fare le scelte di vita giuste nel rispetto di se stessi e degli altri. L’educazione alla legalità rientra nel quadro dei supporti che la scuola dà non solo in termini di conoscenza ma anche di sviluppo armonico della persona. Il progetto si è articolato in tutte le classi terze attraverso incontri in classe con l’insegnante e con due operatori esperti resi disponibili dall’Asl, uno del Servizio sociale minorenni di Firenze, l’altro del Servizio di Assistenza sociale di Piombino. Hanno seguito incontri tra i ragazzi e gli operatori per la compilazione e quindi l’illustrazione dei dati di un questionario e infine si è tenuto un incontro tra gli esperti e gli insegnanti come verifica dell’attività svolta. Progetto Stare Insieme Un lavoro di gruppo per l’approfondimento personale teso a mostrare attenzione, incontrare l’altro, ascoltarlo e comprenderlo. Percorso che ha interessato le classi seconde e terze fornendo gli strumenti necessari per scoprirsi, riconoscere i propri limiti, imparare a mediare e mettersi in gioco, sapersi orientare. Al termine del lavoro condotto dall’associazione Ape – Casa Crocevia dei Popoli di Piombino, i ragazzi hanno presentato pubblicamente sketch, elaborati grafici, testi e letture dai quali è stato ricavato un firmato-documento. Altri progetti, non meno interessanti, hanno riguardato le classi prime affrontando il tema Alimentazione e sport; insieme all’intervento in classe di Amnesty International si è approfondita la conoscenza sui diritti umani, con particolare riferimento ai diritti delle donne nel mondo, come seguito alla giornata mondiale dei diritti umani del 10 dicembre, celebrata anche dal Comune di Campiglia. A sinistra: un cartellone realizzato dai bimbi della Scuola dell’Infanzia Arcobaleno di Venturina Sotto, da sinistra: due immagini del progetto “Stare Insieme” della Scuola Media Carducci a destra: il carnevale “tecnologico” degli alunni delle Marconi 8 Educazione stradale Un vigile per amico L’educazione stradale è materia di studio obbligatoria dalla terza elementare, ma la conoscenza delle regole di come ci deve comportare in strada sia come pedoni che come conduttori di mezzi, a partire dalla bici, si assimilano fin da più piccoli e così, per gradi, il rispetto delle regole della strada diventano parte di noi e garantiscono l’incolumità nostra e del prossimo. Per questo motivo nell’istituto comprensivo è da tempo in atto la collaborazione diretta con il corpo di polizia municipale del comune di Campiglia che opera su vari fronti: dagli incontri in classe fin dalla scuola materna all’affiancamento degli insegnanti di educazione stradale delle scuole medie per i “corsi del patentino” alla partecipazione a interi progetti con evento finale. A quest’ultima, per così dire, “categoria” appartiene ad esempio il progetto che ha coinvolto tutte le quinte elementari dell’istituto comprensivo – incluse quelle di Suvereto - che alla fine del percorso didattico hanno verificato tutto ciò che hanno imparato nell’anno scolastico con la gita al parco di “Ciclilandia” a Tirrenia, vicino a Livorno, un bellissimo e interessante parco a tema organizzato con percorsi pieni zeppi di strade e segnaletica, il tutto immerso nel verde. A questo appuntamento finale hanno partecipato alcuni agenti di polizia municipale di Campiglia e la giornata è stata per tutti molto divertente e ricca di contenuto. Lo dimostrano le due belle foto che pubblichiamo. Una nota in più merita anche la collaborazione ai corsi per il rilascio, su esame finale, del patentino che abilita alla guida del ciclomotore a 14 anni. La scuola offre alle famiglie una grande opportunità dando la possibilità di ottenere gratuitamente questo documento indispensabile ai termini di legge e fondamentale per garantire la sicurezza dei ragazzi sulla strada. Da questo punto di vista è molto proficuo il rapporto tra tre soggetti diversi – Scuola, Polizia di Stato, Polizia Municipale -che integrano la loro attività e interagiscono affinché l’utilizzo del mezzo di trasporto tanto caro ai teen agers non diventi causa di incidenti per scarsa conoscenza e atteggiamenti sbagliati. “Noi adulti – è il messaggio che lanciano – abbiamo il compito di mettere i ragazzi in condizioni di sicurezza, rispetto delle regole e far sentire loro che non siamo lì per punirli al primo errore ma per correggerli e tutelarli, solo ed esclusivamente per il loro bene”. Nelle foto due momenti dell’uscita d’istruzione a Ciclilandia alla quale hanno partecipato tutte le quinte elementari dell’istituto comprensivo con le insegnanti e gli agenti della Polizia Municipale di Campiglia Giornata dell’anziano: un concorso per riflettere sulla pace e sui rapporti tra nonni e nipoti 9 Nonni e nipoti: un rapporto da sempre privilegiato e magico che fa crescere bene i giovani e gratifica i nonni, più o meno giovani, felici di poter trasmettere con l’amore e l’esperienza tanti valori e conoscenze. Questo ruolo si esplica spesso all’interno della famiglia, ma anche nella società i nonni si organizzano e danno il loro prezioso contributo. E’ il caso dell’Auser, associazione che riunisce molti anziani che quotidianamente si impegnano nel volontariato. Nel comune di Campiglia, tra le tante altre attività che svolgono, ricordiamo il servizio di vigilanza all’ingresso e all’uscita delle scuole contribuendo a rafforzare il servizio della polizia municipale per la migliore sicurezza dei bambini. Quest’anno scolastico in occasione della Festa dell’Anziano che si tiene ogni novembre, l’Auser ha bandito il concorso a tema “La pace e i rapporti tra i popoli visti con gli occhi dei giovani” e tema libero incentrato sui rapporti tra anziani e giovani. Con il primo si sono confrontati gli studenti della scuola media (o, chiamandola con il nome datogli dalla riforma Moratti la scuola secondaria di primo grado). Su secondo argomento si sono invece esercitati gli alunni della scuola elementare (scuola primaria). Oltre cinquanta i ragazzi partecipanti selezionati dalla scuola, ognuno dei quali ha ricevuto un attestato in pergamena. Una giuria con rappresentanti della scuola, dell’Auser e del comune hanno scelto tre vincitori e alcune menzioni speciali. Durante la cerimonia l’Auser ha consegnato all’Istituto comprensivo un contributo come riconoscimento per l’impegno di tutti i ragazzi, da utilizzare, come è stato fatto, per venire incontro alle necessità di ragazzi svantaggiati e meritevoli. ECCO GLI ELABORATI PREMIATI E MENZIONATI • La pace e le relazioni tra i popoli visti con gli occhi dei giovani Marco Poggi (1° classificato) Classe I B Scuola secondaria di primo grado “G. Carducci” Venturina Qualche giorno fa mi sono svegliato con un’aria felice e con un senso di contentezza che mi faceva sentire bene. Avevo fatto un sogno bellissimo. Giravo il mondo e, in ogni paese in cui mi fermavo, c’era una festa, con tanti giochi, palloncini colorati, tavole piene di cibo e, soprattutto, dolci. Tutti i ragazzi della mia età mi abbracciavano e mi invitavano a giocare con loro a visitare la loro città e, ovunque, c’era gioia. La mamma mi chiamava e voleva che mi alzassi dal letto, ma io non volevo aprire gli occhi, volevo vivere ancora quei momenti, non volevo che quel sogno finisse! Riluttante mi sono alzato e dopo avere fatto colazione, mi sono incamminato verso la scuola passando dell’edicolante per chiedere se fossero arrivate le mie figurine preferite. Purtroppo, davanti all’edicola, la felicità mattutina ha dovuto lasciare il passo alla prima delusione, sono pian piano tornato alla realtà! Una locandina di un giornale scriveva a grandi caratteri di una rivolta scoppiata in Costa d’Avorio contro i bianchi europei, di continui attentati dei palestinesi contro gli israeliani, di due soldati americani che erano morti per un autobomba preparata da alcuni terroristi arabi, di centinaia di bambini morti per fame e malattie. “Che sta succedendo?” dicevo tra me. Mi sono completamente dimenticato delle figurine e proseguendo verso la scuola il senso di felicità con il quale mi ero svegliato era completamente svanito. In testa mi ronzavano mille pensieri. Perché non possiamo vivere felici? Perché quando ci sono delle divergenze tra i popoli devono essere sempre risolte con le armi e non sedendosi intorno a un tavolo? Perché antichi odi fra popolazioni tornano pericolosamente alla ribalta con la conseguenza che migliaia, milioni di bambini soffrono inutilmente gli egoismi degli adulti? Credo, infatti che il problema sia legato ai nostri egoismi. Ci sono popolazioni ricche che non si accontentano di quello che hanno e vogliono sempre di più, sfruttando nazioni povere che povere non sarebbero se avessero le tecnologie e le competenze per utilizzare le risorse della loro terra. Ci sono nazioni che hanno i mezzi per vivere serenamente, 10 ma l’odio per altri popoli li porta ad essere continuamente in guerra e il risultato è sempre lo stesso: la sofferenza! Quello che però mi preoccupa maggiormente è che questi odi antichi, queste differenze, si cominciano a notare anche tra noi ragazzi. Come possiamo allora sperare in un futuro migliore se, fin da “piccoli” l’insegnamento che riceviamo è la cultura della differenza? Credo che ogni persona, ogni ragazzo, ogni bambino, ami il proprio paese, la propria cultura, la propria religione e che sarebbe felice di vivere nella terra dove è nato, senza essere costretto ad emigrare o peggio ancora, a fuggire perché è in corso una guerra. La vera sfida con il nostro futuro è proprio questa, aiutare le persone là dove vivono, spendere le risorse in eccedenza dei paesi ricchi per curare le malattie che magari in quei paesi sono considerare banali, ma che, ogni anno, uccidono migliaia di bambini. Creare delle scuole che permettono ai bambini di acquisire quelle nozioni necessarie per fare crescere il proprio paese, creando così occasioni di lavoro e quindi benessere. Solo impedendo gli esodi di massa possiamo impedire le guerre. La pace poi si costruisce anche integrandosi e aiutandosi gli uni gli altri. Non creando più occasioni per combattere e rispettandoci. Sarebbe così bello svegliarsi ogni mattina ed essere felici, non per avere fatto un bel sogno, ma per averlo realizzato! • La pace e le relazioni tra i popoli visti con gli occhi dei giovani Diletta Carpitelli (2° classificato) Classe III A Scuola secondaria di primo grado “G. Carducci” Venturina La FAO, l’organizzazione mondiale delle Nazioni Unite che ha come scopo principale di combattere la fame nel mondo, ha calcolato che un quarto della popolazione mondiale è ricca e consuma e talvolta spreca l’80% di tutte le risorse della Terra. La stragrande maggioranza delle persone, devono invece spartirsi e lottare per il restante 20%. Di questi poveri, più di ottocento milioni soffrono la fame. Anche il problema della sete è molto importante. Infatti è vero che la Terra è costituita soprattutto d’acqua, ma solo una piccolissima parte di questa risulta potabile. Ovviamente i paesi ricchi ne fanno largo consumo, mentre in intere nazioni non si ha nemmeno l’acqua da bere. La Terra e i suoi beni appartengono a tutti gli uomini, per questo l’aiuto ai più poveri è un dovere di giustizia e di solidarietà umana. Molte persone, attraverso le organizzazioni promosse dagli Stati e dalla Chiesa si impegnano perché si riduca questa distanza tra ricchi e poveri ed ogni uomo possa vivere dignitosamente… …ma questo non basta… Milioni di persone, poi, sono costrette ad abbandonare la loro terra a causa di guerre e conflitti, persecuzioni politiche, razziali e religiose, o in conseguenza a fenomeni naturali devastanti. Tanti altri uomini, donne e molti bambini vivono nei loro paesi come prigionieri, costretti a lavorare come schiavi senza alcun diritto. Molte associazioni e tanti gruppi di volontari sono impegnati ad accogliere e prestare i primi soccorsi ai rifugiati stranieri che spesso arrivano in Europa senza effetti personali e in gravi condizioni sia fisicamente che mentalmente a causa degli estenuanti viaggi trascorsi su imbarcazioni di fortuna e non idonee al trasporto di così tanti passeggeri. E’ importante anche il lavoro di chi li aiuta a trovare un impiego, una casa, e fa in modo che i bambini ricevano un’adeguata istruzione… …ma anche tutto questo non basta… Aggiungiamo la “crisi in medio Oriente” dove le rivolte, le battaglie, gli scontri a fuoco provocano decine di feriti e morti ogni giorno. A nulla sembrano servire le proposte di pace e le mediazioni tra i governi. La gente è scoraggiata perché non “vede un futuro”. Allora fermiamoci un attimo, riflettiamo, proviamo a capire cosa ci serve ancora… …forse le persone che si stanno impegnando sono troppo poche…? Qualche volta penso anche che sia più facile occuparci del dolcissimo bambino senegalese, dimenticandoci dei vicini di casa extracomunitari che avrebbero soltanto bisogno di confidare le loro paure per affrontare una nuova vita in un paese straniero. Io non ce l’ho la ricetta per realizzare la pace tra gli uomini; non ho nemmeno la possibilità di parlare con quei “signori”… i presidenti delle grandi Potenze Mondiali. Ma un consiglio per… far sì che il mondo sia un po’ più sereno ce l’avrei: cominciamo ad essere in pace nel nostro paese, nella nostra casa, con i nostri compagni di classe… fin dal mattino… Offriamo il nostro “buongiorno” al vicino della porta accanto, ringraziamo la mamma per la colazione preparata con cura, troviamo il tempo di far visita ai nonni, regaliamo il nostro sorriso a chi soffre… e potrei ancora continuare l’elenco. Non mi sembra poi così difficile, non servono grandi somme di denaro e neppure calcoli difficili. Forse un po’ di tempo, quello sì, un po’ di pazienza e anche speranza, ma d’altra parte, per quanto possano sembrare così diverse tra di loro, tutte le per- 11 sone del mondo, hanno bisogno, delle stesse cose: ste nel mondo perché per alcune idee che hanno amici che si prendano cura di loro, affetto, solida- determinate persone, e senza sapere se hanno torto rietà ma soprattutto tanto, tanto AMORE. o ragione, vengono uccisi centinaia di esseri umani innocenti . • Una persona importante Come se la vita non contasse niente per coloro che hanno potere. In questi anni e ancora oggi abbiamo Francesca Ciaponi (3° classificato) la guerra in Iraq e molte altre guerre in tanti punti Classe IV B Scuola primaria “A. Altobelli” del mondo, come in Africa ed ancora a Il mio nonno si chiama Nilo e ha settantacinque Gerusalemme, causata dalle idee spesso incomprenanni. A me ha insegnato tante cose, per esempio i sibili di: Bush, Osama Bin Laden, Saddam Husseyn sacrifici che ha fatto da piccolo e da adulto. Quando ed altri. il mio nonno era bambino, la sua vita era molto dura Ma perché invece di prendere i cannoni oppure le perché c’era la guerra e la povertà. Lui non poteva bombe non ci mettiamo a parlare tutti insieme? andare quotidianamente a scuola perché doveva Secondo me la diplomazia è la miglior arma per anche lavorare. Infatti, i suoi genitori erano conta- fare finire le guerre. dini e a volte gli facevano guidare le vacche che Purtroppo questo non succederà mai perché sotto la trainavano gli attrezzi agricoli. Quando riusciva ad parola guerra si nascondono altre parole come: inteandare a scuola, al rientro, molte volte, invece di ressi finanziari, potere, religione e cultura. andare a casa andava direttamente nei campi dove Mi piacerebbe se un giorno svegliandomi sentissi già c’erano i suoi genitori. Mangiava lì, li aiutava e dire che “La guerra è finta in tutto il mondo perché studiava. Avendo frequentato poco la scuola, quan- i potenti hanno parlato tra di loro, si sono messi do è diventato un ragazzo, non riusciva a trovare un d’accordo e magari con qualche compromesso lavoro. Quando finalmente lo trovò, riuscì a sposar- hanno trovato il giusto equilibrio per la cattiveria tra si e a costruirsi la casa, naturalmente con tanti tutti i popoli del mondo”. sacrifici. Il mio nonno era dispiaciuto perché non aveva potuto studiare tanto e aveva capito che lo • Dedicato agli anziani studio era importante e ha fatto di tutto per far studiare per tanti anni la mia mamma e i miei due zii. Ilaria Malvone (menzione speciale) Ora è in pensione e, nonostante l’età, è una persona Classe V Scuola primaria “A. Altobelli” ancora molto attiva: si alza prestissimo la mattina, A Campiglia si trova un centro assistenza dove sono accudisce i suoi animali (cani, conigli, galline e pul- ospitati una cinquantina di anziani. Io ne conosco cini) e cura con amore il suo orto dal quale ricava alcuni: Bruna, una donna molto generosa e poetesuna buona verdura per sé e per tutti noi di famiglia. sa, Vincenzo, un uomo goloso di caffè, Alberto, un Si occupa di tutte le commissioni di casa (super- uomo grassottello e un po’ basso e altri ancora di cui mercato, posta, banca…) ed è molto disponibile con non conosco il nome. Ho di loro questa conoscenza i suoi figli e noi nipoti. perché la mia mamma Barbara è catechista; i “suoi” La domenica porta mia nonna a ballare, infatti il bimbi e quelli di altre catechiste, fanno moltissimi ballo liscio è una loro grande passione. Tra la mia spettacoli; sono stati fatti anche a Campiglia e cosi vita e quella del mio nonno, sicuramente è stata più li ho conosciuti. Tutti gli anziani erano molto consacrificata quella del mio nonno perché oggi è più tenti e Bruna, addirittura, ha ringraziato tutti con facile da affrontare. Quando vado da lui in estate, lo una lettera. La donna che mi ha colpito di più è aiuto ad annacquare soprattutto i pomodori, basilico naturalmente Bruna, è sempre calma, sorridente e e gli vado a prendere gli attrezzi, la zappa e l’innaf- simpatica e l’uomo Vincenzo, anche lui simpatico, fiatoio e altri, ma soprattutto mi ha fatto imparare chiacchierone e instancabile. come si fa a riconoscere un frutto malato. Un giorno ci sono stata quando la mia mamma non Il mio nonno per me è una persona importante. c’era; io e Grazia, una inserviente, abbiamo fatto un piccolo scherzo a Vincenzo, che voleva uno • Pace, rapporti tra i popoli visti con gli occhi dei dopo l’altro, tanti caffè. Io ho contato gli spiccioli giovani che aveva e Grazia ad ogni moneta da cinque, dieci centesimi gli contava un caffè; così lo ha convinto Samira Landi (menzione special) a non prenderli, perché troppi gli potevano fare Classe V Scuola primaria “E. Amici” male. La guerra a parer mio, è la cosa più brutta che esi- A me fa tanta tristezza sapere che quei nonni non 12 ricevono tante visite dai loro nipoti grandi e piccoli, solo uno, per ora, l’ho visto andare a salutare la sua nonna, ormai anziana. Penso invece alla mia vita, dato che sto sempre insieme ai miei nonni andando a fare la spesa o anche giocando a carte… La mia e la loro vita è molto diversa, più ricca di affetto mentre quei nonni vivono lunghe serate di solitudine. La Pace Nicola Simonetti - menzione speciale Classe IV A Scuola primaria “G. Marconi” Per fare capire agli uomini che la pace è meglio dell’odio. La pace è importante e l’odio è raccapricciante; noi soli possiamo portarla e noi soli possiamo vederla, noi soli possiamo averla se gli altri ce la daranno noi gliela renderemo perché insieme ce la faremo a sconfiggere quell’odio che sta in noi. Questi che abbiamo pubblicato sono gli elaborati scelti dalla giuria su una selezione svolta dagli insegnanti che hanno segnalato complessivamente 52 alunni per la partecipazione al concorso, 29 della scuola primaria e 23 della scuola secondaria di primo grado. La giuria era formata da Ivo Gentili (dirigente scolastico), Michele Mazzola (assessore pubblica istruzione), Giulia Gentile (insegnante, collaboratore del dirigente scolastico), Divo Cerbai (rappresentante Auser). La biblioteca comunale: punto di riferimento stabile La biblioteca comunale R. Fucini di Venturina è un punto di riferimento stabile per la scuola, con la quale collabora nell’ambito della promozione della lettura curando l’ospitalità delle classi per attività condotte insieme agli insegnanti e proponendosi inoltre come “agenzia culturale” alla quale gli alunni possono accedere in modo libero e autonomo per i propri approfondimenti personali o per le ricerche scolastiche. Quest’anno la collaborazione tra scuola e biblioteca è stata particolarmente intensa e sentita, con il risultato di riuscire ad entusiasmare tutti gli alunni che hanno vissuto l’esperienza in biblioteca come un’avventura affascinante con la quale imparare diventa un viaggio irresistibile nel quale si possono scoprire tesori inaspettati. Uno dei tesori di fronte al quale i bambini rimarrebbero per ore è, ad esempio il fondo antico della biblioteca, contente centinaia di libri stampati nei secoli passati, a partire dal ‘500. 13 Tutti i progetti dell’anno scolastico 2004/05 Ecco i titoli di tutti i progetti svolti dall’istituto comprensivo, così come si possono desumere dai documenti della scuola, li pubblichiamo per dar conto della loro entità numerica complessiva, quelli di cui abbiamo parlato più diffusamente vi rientrano, anche se possono esserci alcune diffe- renze nei titoli nel passaggio dalla parte amministrativa alla parte didattica (in termini amministrativi ognuno corrisponde ad un codice numerico inequivocabile): Inglese aggiuntivo scuole dell’infanzia e scuola secondaria di primo grado, Comunicliccando, Gioco e movimento, Armonia, Fido in classe, Crescere 6 – Yoga, Musicoterapia 3 e 4, Gestualità e sonorità del corpo, Laboratorio psicomotorio, Laboratorio teatrale, Insieme per aiutarci, Educazione ambientale, Il teatro per esprimersi, La bussola del tempo, Integrazione diversamente abili, Classi aperte. Gli investimenti del Comune per la scuola Il Comune di Campiglia ogni anno mette a disposizione dell’Istituto comprensivo 20.000,00 euro per l’ampliamento dell’offerta formativa. Inoltre una somma variabile viene veicolata dai fondi regionali per il diritto allo studio attraverso gli enti locali sui cosiddetti progetti Pia, quest’anno l’ammontare per le scuole del comune di Campiglia è di 17.173,00 euro. Il Comune interviene inoltre, nell’obbligo istituzionale di proprietario degli edifici scolastici, con la manutenzione delle scuole per una somma di circa 100.000,00 euro l’anno. Altri fondi sono destinati al mantenimento del servizio di ludoteca che opera come supporto nelle scuole per i vari progetti, garantisce il servizio mensa e il servizio di trasporto. In collaborazione con il Teatro dell’Aglio che ne è soggetto gestore, mette a disposizione il Teatro dei Concordi per saggi e spettacoli della scuola e organizza la stagione di teatro per i ragazzi. 14 Associazioni e scuola: alcune testimonianze dirette Ludoteca: un posto per crescere Tra i vari strumenti che il Comune mette a disposizione della scuola c’è la ludoteca che è organizzata con due sedi, una a Campiglia e l’altra a Venturina. La gestione è affidata alla Coop Di Vittorio che mette a disposizione personale qualificato. Da anni la struttura collabora su vari progetti con le classi che ne fanno richiesta, costituendosi come uno spazio aperto ed attivo al consolidamento di un rapporto di collaborazione con l’istituzione scolastica, di integrazione tra intenzionalità didattiche e potenzialità ludiche. Attraverso la capacità di tradurre in attività ludica, in gioco, il tema concordato (che può prendere spunto dall’attività didattica prevista dal personale docente, dagli interessi o dalle problematiche dei bambini) la ludoteca offre all’interno della scuola, percorsi di apprendimento giocoso finalizzati al conseguimento di obiettivi ben definiti all’interno di un progetto didattico concordato, in modo che gli alunni possano essere attori e non spettatori di ciò che stanno imparando e allo stesso tempo le insegnanti hanno l’opportunità per entrare in relazione con i bambini mettendosi “in gioco” nel quadro delle attività programmate. L’esperienza maturata dalla Ludoteca negli anni, ci dice che la gamma Dal banco al palcoscenico Anche quest’anno, dall’incontro tra il Teatro dell’Aglio e l’Istituto Comprensivo di Venturina e Campiglia, sono nate molte iniziative. Ogni anno, grazie anche al contributo di Fondazione Toscana Spettacolo, il TdA organizza una rassegna di Teatro ragazzi, fatta cioè di spettacoli adatti al pubblico degli studenti, le cui rappresentazioni si tengono in orario mattutino o nel primo pomeriggio. Da marzo a maggio di quest’anno sono stati quattro gli spettacoli presentati al Teatro dei Concordi: “Il processo al Gatto con gli stivali”, “Cenerentola”, “Urbanità” e “Le avventure di Giovannino Perdigiorno”. Alle sei repliche complessive hanno assistito circa 900 ragazzi, grazie anche alla collaborazione della locale azienda di trasporto pubblico, l’ATM, e l’Amministrazione Comunale, che hanno favorito l’iniziativa organizzando speciali servizi per portare gli studenti a teatro dalle scuole di Venturina. Per comprendere l’importanza che il TdA attribuisce al rapporto con gli studenti, basti pensare che fra gli spettacoli del cartellone ragazzi, due sono coproduzioni del TdA con altre compagnie locali: TeasiTeatro di Follonica e Kallima di Suvereto (“Le avventure di Giovannino Perdigiorno”): è infatti proprio attraverso le coproduzioni che il TdA intende dare un forte impulso alla sua attività in questo settore. Proprio con Kallima è stato stipulato un protocollo di intesa per sviluppare in futuro delle possibili “cose da fare” è praticamente infinita: per parlare della cultura dei popoli della Terra si possono imparare danze popolari o costruire manufatti in stile, per conoscere la geografia si possono costruire dei continenti in cartapesta, si può utilizzare l’origami per esplorare la geometria, approfondire la storia antica costruendo castelli di cartone o villaggi su palafitte, possiamo utilizzare la tecnica del libro animato per rendere visibile il ciclo dell’acqua, oppure mettere in piedi uno spettacolo teatrale per parlare di educazione alimentare. Antonella Meschini Responsabile della Ludoteca per Coop Di Vittorio nuove coproduzioni di Teatro Ragazzi. Peraltro il programma di Teatro Ragazzi era stato preceduto da altri due eventi: il primo nel novembre scorso, in occasione della Festa della Toscana (grazie all’inserimento del Concordi nelle iniziative teatrali finanziate dalla Giunta Regionale), è stato CCC, un bellissimo spettacolo interattivo e multimediale. Poi, nel dicembre, Motus Danza, che era presente con un proprio spettacolo nella stagione teatrale maggiore, ha incontrato il pubblico degli studenti in un laboratorio pomeridiano. Sempre in occasione della Festa della Toscana, il TdA ha allestito, assieme ai ragazzi della Scuola Media di Campiglia Marittima, la lettura “Il razzismo spiegato ai ragazzi”, libero adattamento da Tahar Ben Jelloum. La collaborazione con l’istituzione scolastica si esplica anche attraverso l’accesso al Teatro dei Concordi per i saggi teatrali di fine anno: sono ben tre le giornate previste nel mese di maggio. Dunque una collaborazione intensa e ricca di frutti, che intendiamo proseguire nel prossimo anno teatrale, in accordo con l’Amministrazione comunale e gli assessorati competenti, destinando al settore anche maggiori risorse, se ciò sarà possibile. Siamo infatti convinti che portare i ragazzi a teatro vuol dire fare un investimento per la crescita culturale del nostro territorio. Per il Teatro dell’Aglio Maurizio Canovaro 15 Polisportiva e scuola: non solo sport La polisportiva Arci Uisp nei suoi 25 anni di attività occupandosi di svariate discipline sportive, di attività culturali e ricreative nonché di solidarietà ha sempre cercato un rapporto particolare con il mondo della scuola consapevole che è da lì che si formano le future generazioni ed è verso i giovani che bisogna trasmettere i valori più importanti che si possono esprimere in tutte le attività dei settori in cui noi operiamo. In questa ottica abbiamo allacciato rapporti con la direzione didattica dagli ultimi anni 80 trovando sempre la più ampia disponibilità da parte dei dirigenti e degli insegnanti. Per quanto riguarda la parte sportiva abbiamo collaborato all’organizzazione di tre meeting di atletica leggera nei quali era anche previsto uno spazio per i giochi ludici per i più piccoli e con la partecipazione di ragazzi diversamente abili con l’intento di sensibilizzare i giovani verso i problemi di costoro. Da 4 anni a questa parte organizziamo le giornate dello sport scolastico rivolto alle classi elementari con gare che hanno si una classifica finale, ma con premiazione uguale per tutti, cercando di far passare tra i ragazzi (nei nostri interventi) il concetto dell’importanza di fare sport per mantenere sano il loro fisico, per divertirsi e per fare nuove amicizie, perché questa è la cosa più importante. Molte iniziative sono state realizzate in collaborazione con la scuola dal nostro settore cultura come la diffusione di 4 opuscoli su temi importanti quali la resistenza, la droga, la festa della donna e un opuscolo estremamente simpatico che riproponeva con il titolo “Nonno raccontaci una storia” tutte quelle storielle simpatiche che probabil- mente sarebbero andate perdute. Negli ultimi anni in collaborazione con il nostro gruppo Arcobaleno settore fotografia, è stato organizzato un corso sul tema specifico delle tecniche della foto, così come con le classi quinte è stato affrontato il tema dell’associazionismo e della solidarietà trattando i problemi dei bambini dell’Africa e cercando di sensibilizzare i ragazzi sull’importanza del volontariato per portare avanti progetti come “Goma” “Matteo” ed altri. Come si vede la nostra collaborazione con la scuola è totale e ampia e sono allo studio progetti da porre all’attenzione dei dirigenti scolastici per proseguire su una linea ormai avviata e che consideriamo molto proficua. Per il consiglio della Polisportiva Il presidente Carlo Lenzi La speranza di aver gettato un seme La conoscenza reciproca, la capacità di parlare insieme, di condividere cultura, vite esperienze diverse sono alla base di un futuro mondo in pace. La nostra ignoranza spesso rende lontano e “pauroso” l’altro, lo straniero. AMREF parte da questo punto di vista per ribaltarlo, ma come raccontare l’Africa ed in particolare ai ragazzi delle scuole italiane? Questo era lo scopo dell’incontro a cui, in qualità di rappresentante di AMREF Italia, ho partecipato a Campiglia. AMREF ha due caratteristiche principali, quella di essere una fondazione africana che usa personale locale per la realizzazione dei progetti e quella di coinvolgere direttamente le comunità locali delle zone dove lavora nei progetti stessi. Per raccontare queste cose AMREF Italia ha deciso di farsi prestare la voce da personaggi noti del mondo dello spettacolo e della cultura italiana. Così di volta in volta Giobbe Covatta, Luca Zingaretti, Fabio Fazio e molti altri sono venuti a conoscere i nostri progetti e ne sono diventati i “narratori”. Insieme ai ragazzi dell’Istituto Compresivo Marconi di Venturina abbiamo visto alcuni brani del film “Sono stato nero pure io” di Giobbe Covatta : brani che raccontavano la vita di tutti i gioni in Kenya, nella zona Masai, dove le scuole, l’acqua, il cibo non sono realtà scontate. Attraverso Giobbe e le immagini del film parlavano i pastori, i bambini, le donne lontane e i nostri ragazzi hanno ascoltato …e capito dalle domande curiose che mi hanno fatto. E’ sempre emozionante vedere nascere la curiosità sui visi dei ragazzi, è sempre emozionante rispondere alle loro domande e sperare di aver gettato un seme. Grazie al Comune di Campiglia di averci dato questa opportunità Daniela Cuomo Rappresentante di AMREF Italia Per informazioni sui nostri progetti: www.amref.it Comune di Campiglia Marittima giugno 2005