Barilla Stakeholders Day»: sostenibilità come
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Barilla Stakeholders Day»: sostenibilità come
ECONOMIA 49 SABATO 19 NOVEMBRE 2011 GIORNATA DI STUDIO CLIENTI, FORNITORI, ASSOCIAZIONI E COMUNITÀ SCIENTIFICA A CONFRONTO SUL REPORT 2010 FEDERALIMENTARE PRIMI NOVE MESI «Barilla Stakeholders Day»: sostenibilità come mission Paolo Barilla: è un grande privilegio poter scambiare impressioni e aspettative Lorenzo Centenari Il Report II Sostenibilità come «mission», come sfida che richiede uno specifico impegno e per la quale è necessario stabilire una serie di obiettivi. Da abbinare, a loro volta, a una scadenza a medio termine: il 2014 è un orizzonte ragionevole. Dopo il successo della scorsa edizione Barilla, come parte del proprio progetto di business sostenibile, è ieri tornata a radunare il panel permanente degli stakeholder chiave allo scopo di condividere e discutere con clienti, fornitori, associazioni e comunità scientifica la sua visione futura circa temi quali rispetto dell’ambiente, sfruttamento delle risorse naturali e corretta cultura della nutrizione. Sempre dalla prospettiva di una vasta impresa che in virtù della sua natura di colosso alimentare e di un raggio d’azione praticamente globale si sente investita di grande responsabilità. Giunto alla terza edizione il «Barilla Stakeholders Day», svoltosi nella sede del Centro di Formazione «Barilla Lab» di Pedrignano, ha nuovamente registrato un’affluenza elevata e argomentato, sotto forma di gruppi tematici di discussione, il «Report di Sostenibilità 2010» che l’azienda ha di recente completato. È la scienza stessa a dimostrare quanto l’attività d’impresa e lo stato di salute del nostro pianeta Al centro i temi di nutrizione e coltivazione nn Barilla chiama la sostenibi- Pedrignano L'evento di ieri. In alto l'intervento di Paolo Barilla. lità a rapporto, il tessuto economico, scientifico e finanziario risponde presente. Tutti insieme a interrogarsi sulla propria responsabilità sociale. «Modello sostenibile – afferma il vice presidente del Gruppo Paolo Barilla – è per noi quello che consente di programmare un’attività a tempo indefinito. Solo un’azienda evoluta può aspirare a un progetto realizzabile. In virtù del suo bacino d’utenza e delle sue strutture, Barilla sente come un grande privilegio l’opportunità di radunare periodicamente i propri stakeholder e scambiare con essi impressioni e aspettative, beneficiando così di un prezioso feedback». Il Report 2010 è fondato sulla matrice sfide-impegni-obiettivi-risultati, un lavoro imponente che assume così la duplice valenza consuntiva e preventiva. La suddivisione tra nord e sud del mondo e l’analisi delle nazioni più vicine alla nostra, in particolare, sono le tracce seguite dall’opera nell’affrontare le tematiche di nutrizione e coltivazione. u L.C. IMPRESE NATA NEL 2005 OPERA NEL SETTORE DEI NUTRACEUTICI. DAL 21 AL 24 MISSIONE IN TURCHIA Stardea punta ai mercati emergenti Il presidente Trascinelli: «Ricerca e innovazione sono alla base della nostra attività» Antonella Del Gesso II Già presente in Azerbaijan, Libano e Polonia, Stardea, realtà parmigiana attiva dal 2005 nel settore dei prodotti nutraceutici, sarà impegnata nei prossimi giorni (21-24 novembre) in Turchia, nell’ambito di una missione imprenditoriale organizzata dall’Unione Parmense degli Industriali, per sostenere anche in questa nazione rapporti di partnership finalizzati all’esportazione dei prodotti delle imprese del territorio. Pur essendo giovane, l’azienda ha immediatamente identificato nell’internazionalizzazione e nell’innovazione i due cardini strategici della propria attività.«I Stardea Il presidente Pietro Trascinelli. 90 i collaboratori di Stardea, tra personale interno e agenti esterni mercati a cui ci rivolgiamo sono quelli emergenti, dove il potere d’acquisto è in costante aumento insieme all’attenzione alla qualità della vita e al benessere naturale», spiega il presidente di Stardea Pietro Trascinelli. Infatti i benefici della nutraceutica - neologismo coniato dall’americano Stephen De Felice nel 1989, che unisce i termini «nutrizione» e «farmaceutica», per identificare la materia che studia i principi attivi o componenti presenti in alcuni alimenti e in natura in grado di produrre effetti positivi per il benessere e la salute, compresi la prevenzione e il trattamento delle malattie - sono già ben noti al cosiddetto «occidente industrializzato». Basti pensare che il mercato dei prodotti nutraceutici in Italia vale oltre 2 miliardi di euro l’anno, con una crescita a doppia cifra in linea con i trend di sviluppo europei.«Un italiano su tre fa regolarmente uso di integratori e alimenti funzionali, vengono infatti «vissuti» come beni di prima necessità per mantenere inalterato lo stato di buona salute, e lo stesso consenso viene riscontrato tra gli addetti ai lavori (medici, nutrizionisti e farmacisti), che li considerano una valida fonte cui attingere sia in termini preventivi che siano tra loro intrecciati. E non soltanto, come l’opinione pubblica immaginava in passato, necessariamente in senso negativo. A patto ovviamente che la ricerca sia messa al servizio dell’innovazione e si presti come oggetto di dibattito costruttivo. Ecco lo spirito che ha caratterizzato il forum del Barilla Lab, introdotto in mattinata dalla presentazione del rapporto stesso e proseguito alternando workshop paralleli coordinati da uno staff interno a sessioni plenarie dove far convergere le linee di pensiero che si è plasmato durante ciascun confronto. Sette team di lavoro, tanti quante sono le sfide che da tempo Barilla ha individuato come tappe di un cammino lungo e progressivo: nutrizione, filiera, ambiente, risorse umane, persone, comunità, infine comunicazione intesa come concreto coinvolgimento di partner nei quali ritrovare gli stessi valori e pari motivazioni a progredire. Nel pomeriggio il focus ha invece riguardato diversi temi: biodiversità, internazionalizzazione (dal duplice punto di vista dell’impresa e del consumatore), contributo delle aziende allo sviluppo territoriale, inoltre ricerca e innovazione per uno sviluppo sostenibile. Trasversale ad ogni aula, l’ideale patrocinio del massimo esempio di impegno socio ambientale: quello del Barilla Center for Food and Nutrition. u Alimentare, l'export vola: +10%. In calo il mercato interno ROMA II Continua a correre l’export dell’industria alimentare nonostante un contesto economico sempre più difficile. Settembre – segnala la Federalimentare - registra una crescita del +9,9% sullo stesso mese 2010, mentre il tendenziale dei primi 9 mesi 2011 segna un aumento a due cifre (+10,3%). Il successo sui mercati internazionali non basta però a controbilanciare l’andamento deludente del mercato interno con vendite che si avviano a concludere l’anno con un calo di quasi -2%. Il calo di quasi 2 punti percentuali sul mercato interno, «si somma al taglio in quantità di 6 punti accumulato nei quattro anni precedenti e alle sempre più evidenti tendenze low cost della spesa» sottolinea il presidente della Federalimentare Filippo Ferrua. «Le conseguenze si vedono sulla produzione alimentare. Essa, malgrado il sostegno dell’export – prosegue terapeutici», sottolinea ancora Trascinelli.Stardea è infatti nata immaginando un concetto di salute in grado di diventare stile di vita anche per medici e pazienti disponibili ad abbracciare una «filosofia terapeutica» un po’ più legata alla natura e un po’ meno alla chimica. Lo sforzo quotidiano dell’azienda, che può contare su 90 collaboratori tra personale interno e agenti esterni, è allora quello di concretizzare questo concetto attraverso la commercializzazione di prodotti assolutamente efficaci e garantiti. «La ricerca e l’innovazione sono alla base della nostra attività per rispondere nella maniera qualitativamente più idonea alle sempre più crescente esigenza di benessere». In particolare Stardea commercializza in Italia 28 nutraceutici suddivisi in 8 aree terapeutiche: cardiovascolare, respiratoria, muscoloscheletrica, metabolica, neurologica, gastrointestinale, ginecologica e urologica. L’ultimo prodotto nato in casa Stardea è Novixon per la terapia dell’ipertrofia prostatica benigna e la prevenzione delle prostatiti, che va ad affiancarsi a fiori all’occhiello come Aterostar, Reumastar 500, Ansiplus, Fluistar, Himunostar e Golarox. u InBreve TECNOCASA Prezzi delle case a Parma giù del 3,5% nn Nella prima metà del 2011, i prezzi degli immobili a Parma sono in netto calo (-3,5%). Una diminuzione decisa che si riscontra in tutto il territorio regionale. Secondo uno studio condotto da Tecnocasa, tra gennaio e giugno la maglia nera va a Rimini, con una diminuzione del 4,3%, seguita da Parma (-3,5%), Modena (-2,8%), Reggio Emilia (-1,1%), Bologna (-1%), Forlì (-0,9%) e Piacenza (-0,4%), mentre soni in lieve aumento (+0,2%) a Ferrara. NUOVO ORARIO DI LAVORO Aipo, sindacati soddisfatti nn I FACOLTÀ DI ECONOMIA CONCLUSO AL CAMPUS IL CORSO IN COLLABORAZIONE CON UNIEURO A Parma il master in gestione manageriale II Si è concluso ieri, nell’auditorium del Centro Santa Elisabetta, la prima edizione del Corso di Alta Formazione «Master Executive Unieuro» sulla gestione manageriale. Il corso, di cui è stata avviata la seconda edizione nello scorso settembre, è promosso da Unieuro, società del gruppo europeo Dixons Retail plc, leader in Italia nel retail specializzato di elettronica di consumo ed elettrodomestici, in collaborazione con il dipartimento di Economia dell’Ateneo di Par- Centro Santa Elisabetta La presentazione del master. ma. Sono stati 18 mesi, quelli conclusi ieri con la consegna dei diplomi, durante i quali i 30 partecipanti hanno assistito alle lezioni tenute da docenti universitari, esperti e consulenti esterni di rilevanza internazionale arrivando così ad aggiungere competenze specifiche nell’ambito del retail, del marketing e del service management. «Il corso, rivolto al management dell’azienda, prevedeva fasi in aula, in cui venivano conferite informazioni sullo scenario e svi- luppati i temi relativi a strategie e gestione, affiancate dall’attività operativa su situazioni reali di business – ha spiegato il professor Guido Cristini, direttore dell’iniziativa -. I partecipanti si sono quindi dovuti confrontare sulla realizzazione di progetti interfunzionali miranti al miglioramento dell’offerta commerciale dell’azienda utilizzando informazioni frutto di analisi approfondite e lavorando sui processi. Il fatto che Unieuro abbia scelto l’Università di Parma per i suoi corsi di alta formazione non può che essere per noi un punto di orgoglio. Soddisfazione deriva poi dalla novità di aver potuto co-progettare insieme all’azienda e dall’opportunità di avere un confronto continuo». u C.D.C. sindacati Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl esprimono «notevole soddisfazione per il risultato raggiunto presso l'Agenzia Interregionale per il Fiume Po», in riferimento all'applicazione del nuovo orario di lavoro per i dipendenti, approvato dall'Ente. CGIL EMILIA ROMAGNA «No alla fusione tra Hera e Iren» nn No ad una «mega-fusione» tra Hera e Iren, se dettata da interessi puramente finanziari. Ok, invece, a collaborazioni industriali tra i due gruppi, ad esempio sulla green economy. Questa la posizione della Cgil Emilia-Romagna. Ferrua – scende a settembre infatti del -4,6% sullo stesso mese 2010, portando il tendenziale di produzione dei primi nove mesi in territorio negativo (-0,8%). La crisi di consumi “rigidi” come quelli alimentari sottolinea pesantemente la caduta di capacità di acquisto delle famiglie italiane. «La crisi – dice ancora Ferrua – conferma quindi la necessità di misure urgenti di rilancio, a pena di possibili impatti sociali ed economici anche in un settore anticiclico come l’alimentare che, da sempre, contribuisce positivamente allo sviluppo del Paese. Auspichiamo che il nuovo Governo, al quale formuliamo i migliori auguri di buon lavoro, possa non solo recuperare le norme sulla ricostituzione dell’Ice, assenti dalla recente Legge di Stabilità, ma adottare delle misure concrete, anche a costo zero, di rilancio dei consumi interni e più in generale della competitività della filiera agro industriale». u COMMERCIO CGIL Contratti impropri, al via la campagna «Dissòciati» II Contro l’utilizzo improprio dei contratti di associazione in partecipazione nei settori del commercio, dei servizi e del turismo, ha preso il via ieri anche a Parma la campagna di Filcams e Nidil Cgil «Dissòciati». «Si tratta di un tipo di contratto che, insieme a collaborazioni e partite Iva, è spesso utilizzato in questi settori in maniera impropria, ad esempio per mascherare il lavoro dipendente, come nel caso delle migliaia di commesse che operano nelle catene distributive o degli operatori di pubblici esercizi», spiega Laura Bertolini di Nidil Cgil. Le aziende in pratica, magari con la promessa di una partecipazione agli utili, propongono contratti da lavoratori autonomi. Ma dei benefici della condizione autonoma non c’è nulla: non l’orario di lavoro, stabilito da altri, né la scelta di esercitare durante le festività, né le tariffa da pattuire. Inoltre i lavoratori, nei fatti veri e propri dipendenti, sono privati di una giusta e certa retribuzione (la media è di 640 euro mensili lordi), di svariati diritti e di versamenti contributivi sufficienti per la pensione. Filcams e Nidil Cgil saranno per questi motivi presenti in città fino alla metà di dicembre per distribuire volantini informativi. È stato anche predisposto uno spazio virtuale dedicato all’iniziativa «Dissòciati», attraverso la creazione di un sito web, www.dissociati.it, «risultato già un ottimo recipiente di importanti segnalazioni» dice Francesca Balestrieri della Filcams Cgil. In Emilia-Romagna risultano più di 6.500 contratti di questo tipo, in tutta Italia se ne contano più di 52 mila, e si stima siano circa il doppio. u A.D.G.