Gianna Schelotto. Per il tuo bene - Biblioteca Provinciale di Foggia

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Gianna Schelotto. Per il tuo bene - Biblioteca Provinciale di Foggia
Rossella Palmieri
Gianna Schelotto. Per il tuo bene 1
di Rossella Palmieri
“Se il buon Dio avesse dotato il nostro apparato psichico di un sistema d’allarme simile a quei sofisticati congegni antifurto che emettono suoni assordanti al
solo percepire il ronzio di una mosca o il battere d’ali di una farfalla, probabilmente
emetteremmo un gran frastuono ogni volta che qualcuno, portandosi la mano al
cuore, ci dice “Faccio questo per il tuo bene”.
Così recita la postfazione del libro di Gianna Schelotto, al termine di una
sequenza che si snoda su tre storie tanto semplici nella trama quanto complesse da
sviscerare per chi le vive: un giovane che solo in età adulta scopre di essere un figlio
adottivo, un altro che assiste impotente all’infedeltà della moglie, infine un vecchio
che, malato di Alzheimer, viene esautorato della sua autonomia in maniera traumatica e prima del previsto. Ma sui tre racconti serpeggia, inquietante, l’interrogativo
che ognuno di noi, da madre, padre, moglie marito, figlio o innamorato, almeno
una volta si è posto nella vita: è giusto “proteggere” chi amiamo da un mondo
costantemente pericoloso? O dobbiamo consentire le naturali esplorazioni e favorire le inclinazioni di ciascuno, anche quando non si conformano alle nostre? Troppo spesso, commenta la psicoterapeuta, le ingerenze, la pretesa di sapere ciò che
serve all’altro, le manipolazioni e i sotterfugi sono la comoda copertura di angosce
personali. Si creano così rapporti non maturi, ma di vera e propria dipendenza affettiva che, diventando la premessa di ricatti e frustrazioni future, il più delle volte,
fanno fallire quella grande scommessa con se stessi che è la vita in comune. Eppure,
quanto è difficile stabilire il confine tra premura e ottusa intrusione, quanto complicato far sentire il proprio compagno, o figlio o familiare trattenuto e sicuro ma
allo stesso tempo libero nei movimenti, quanto arduo, insomma, risolvere il problema dell’ambiguo equilibrio tra autonomia e dipendenza. C’è il rischio, sempre
dietro l’angolo, di proteggere senza esporre, che non garantisce il graduale e naturale passaggio dall’infanzia all’età adulta e che spesso si rivela un vero e proprio
boomerang: le paure che da bambini i genitori volevano evitare ai figli si ripresentano “da grandi” sotto forma di paranoie, fobie o comportamenti distorti. E le cronache sono piene di storie di bambini che, picchiati dai genitori e convinti di aver
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Per il tuo bene, Mondadori Editore, Milano 2001, E 14,46. Il libro della psicoterapeuta e scrittrice
Gianna Schelotto rientra nel “Progetto Lettura” promosso dall’assessorato alle Politiche Sociali dell’Amministrazione Provinciale e volto ad avvicinare i giovani delle scuole superiori al piacere della buona lettura. La
stessa Schelotto per due volte è stata ospite della Provincia per discutere del disagio giovanile.
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Gianna Schelotto. Per il tuo bene
meritato quelle botte perché indegni e cattivi, ripropongono il medesimo schema
comportamentale nel proprio nucleo familiare. Sembra salvarsi, in queste storie di
naufragio che cessa di essere tale solo alla fine, quando all’ultima spiaggia ci si appropria finalmente della propria esistenza, il sentimento dell’amore. I personaggi,
tutti con nomi fittizi, hanno in sé la capacità intrinseca di amare e dal pensiero di
essere amati fanno derivare la maggior parte delle proprie sicurezze; ecco perché
risulta dolorosa e inaccettabile l’idea che proprio l’amore - o ciò che si presenta
come tale - possa in certi casi essere dannoso e distruttivo.
Quasi duecento pagine, in conclusione, servono alla Schelotto per illustrare
con esempi tratti dalla vita reale quello che dovrebbe essere per tutti un dato acquisito, al punto da darlo per scontato: è, forse, solo un’illusione quella di immaginare
che esista un amore così accorto da riuscire a dare solo e sempre quello che serve. E
ancor più complicato scoprire quell’ambiguo equivoco, che induce spesso all’errore, tra amare per bisogno - tipico della fase infantile - e amare per scelta, vera conquista dell’essere con consapevolezza “nel mondo dei grandi”.
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