ladispoli, arriva la “flavia tributi”
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ladispoli, arriva la “flavia tributi”
4 I Baraondanews Botta e risposta LADISPOLI, ARRIVA LA “FLAVIA TRIBUTI” Una gara europea per la sostituzione di Abaco. Sullo sfondo della spending review la fusione delle municipalizzate Flavia Acque ed Ala Servizi, e la volontà di mantenere l’acqua pubblica “in house” Di Eugenio Vallone C ambiamenti in vista nel sistema di riscossione tributi e nel comparto municipalizzate. Avevamo chiesto al sindaco Paliotta quale fosse il futuro del rapporto tra azienda Abaco e comune di Ladispoli ad esempio per la gestione delle operazioni di recupero di ingenti somme dovute a tutt’oggi all’ente. Il primo cittadino ci rispose che era stato avviato un percorso per arrivare a creare, abbastanza celermente, una societa’ pubblico-privato entro il 30 Giugno. Nel frattempo è stato rinominato assessore, dopo le dimissioni da consigliere comunale, l’assessore Trani. Mancano poco meno di due mese alla scadenza del 30 giugno, dunque ci riproponiamo di chiedere all’amministrazione, e nella fattispecie al dott. Eugenio Trani: CHIEDIAMO: Come procedono i lavori in materia di riscossione crediti? Qual’è la strategia per ridurre la quota evasa e dove si manifesta maggiormente? Si rispetterà la previsione del 30 giugno per la messa in opera della nuova realtà? Già è stato individuato il privato che dovrà farsi carico in quota col comune del recupero dei tributi? In che quota parte il privato parteciperà alle operazioni insieme al Comune? Nell’assetto societario del privato possono essere presenti amministratori pubblici o loro familiari e\o parenti stretti di questi ultimi? TRANI: Purtroppo il tema della riscossione dei tributi locali sta diventando per tutti gli enti locali un annoso pro- blema; abbiamo già portato alla discussione nella commissione Bilancio la delibera d’indirizzo e si stà aspettando il parere dei Revisori dell’Ente per portarlo in Aula Consiliare; l’iter non credo potrà rispettare il 30 Giugno, ma cercheremo di far pubblicare la Gara Europea a doppio oggetto entro i primi giorni del mese di Giugno 2015; non e’ stato individuato nessun privato, in quanto ci sarà una gara europea che deciderà il partner. Le società di riscossione dei tributi che attualmente collaborano con il Comune di Ladispoli avranno la gestione delle operazioni di recupero fino a che non sarà individuata la società privata che dovrà gestire insieme alla società Flavia Acque il recupero delle somme e comunque la partecipazione pubblica sarà del 60% , mentre quella privata sarà del 40%; la governance della “Flavia Tributi” sarà cosi composta: Un Presidente e un consigliere d’amministrazione scelto dal CDA della Società Flavia Acque srl e un consigliere con poteri di amministratore delegato scelto dal patner privato, la sorveglianza spetterà a un collegio dei revisori composto di tre elementi; Sullo sfondo il processo di razionalizzazione delle società di gestione comunali che prevede, com’è in corso, il processo di accorpamento tra l’azienda speciale ALA Servizi e la Flavia Acque, le due partecipate che già lo scorso anno, per effetto della spending review, erano state orientate alla progressiva fusione. Una razionalizzazione con scadenze serrate: scopo? Recupero di organici, risorse economiche e razionalizzazione dei servizi in foto l’Assessore Eugenio Trani in linea con le nuove disposizioni nazionali in materia di spesa pubblica ed appalti. CHIEDIAMO: Qual’è il destino dei dipendenti dell’ALA SERVIZI E DELLA FLAVIA ACQUE? I contratti sono compatibili ed avverrà un assorbimento incondizionato oppure qualcuno rischia di perdere il posto di lavoro? ed ancora: la battaglia contro ACEA potrà portare al mantenimento in house del nostro oro trasparente? TRANI: Abbiamo già portato nella commissione bilancio la riorganizzazione delle società partecipate, questo per ottenere entro la fine dell’anno la fusione di ALA con FLAVIA; e’ del tutto naturale lavorare alla Fusione per far ottenere dei risparmi notevoli all’amministrazione con una riorganizzazione dei servizi attualmente gestiti dalle partecipate; i dipendenti delle società non rischieranno di perdere il posto di lavoro, anzi con l’accorpamento di tutti i servizi comunali saranno ancor piu’ al riparo. Faremo di tutto per mantenere il servizio Idrico in “house” 8 I Baraondanews La Protesta TRA “SUICIDI” E “STAGIONI COMPROMESSE” il PORTAaPORTA arriva al centro T ira e molla tra Assobar (associazione che rappresenta i commercianti) e Comune di Ladispoli. Toni sempre più minacciosi ed un epilogo incerto A Ladispoli serpeggia lo scontento tra alcuni commercianti del centro che ora dovranno pagare i rifiuti a peso e affrontare la stagione estiva. L’amministrazione spiega che non c’è alternativa 12 di febbraio. Dopo le proteste degli operatori del settore e l’impegno a risolvere la diatriba da parte di alcuni consiglieri comunali, Piazza Falcone ha annunciato una revisione delle tariffe (TARI) per tutto il comparto commerciale, special modo quello autorizzato alla somministrazione. Il “maxi sconto” dell’80% però non ha soddisfatto i commercianti che avrebbero voluto limare ancora la spesa complessiva per lo smaltimento dei rifiuti che si è impennata vertiginosamente. 24 febbraio. Il nuovo piano di gestioni di rifiuti non aggrada le attese di chi voleva una riforma più organica, special modo le attività che si occupano di somministrazione. L’Assobar propone dunque la possibilità di conferire i rifiuti all’isola ecologica organizzandosi in gruppi. Il Presidente, Marco Nica, dichiara: “Con il sistema che noi proponiamo è come se il commerciante conferisse all’isola ecologica singolarmente. L’unica differenza è che invece di avere 200 commercianti che ogni mattina si recano all’isola ecologica , ce ne saranno 50, dato che per ogni viaggio abbiamo stimato che è possibile riunire di media 4 attività commerciali. Pensate al risparmio per ogni attività dato che la spesa verrebbe divisa tra i 4 commercianti... Non parlando poi della facilità di conferimento”. 20 Aprile 2015. Le risposte della P.A. non arrivano e l’Assobar torna all’attacco chiedendo risposte e mettendo in dubbio la capacità degli operatori della ditta Massimi a tenere il carico di lavoro. Si chiede di spostare l’estensione del porta a porta dopo la stagione estiva. “Ricordiamo che abbiamo protocollato nel mese di febbraio 2015 la scelta tra due soluzioni - viene sottolineato in un comunicato , ad oggi stiamo ancora aspettando una comunicazione ufficiale. Alla luce di quanto esposto e dalle vostre ultime decisioni , apprese solamente dai periodici locali , riteniamo che ogni iniziativa atta a voler cominciare nel mese di maggio prossimo la raccolta porta a porta nella zona centro, sia una atto di vera irresponsabilità civile e privo di ogni logica. Iniziare una raccolta del genere con tutte le difficoltà che comporta in una zona ad alta densità abitativa e piena di palazzine con centinaia di attività commerciali attaccate una all’altra, significherebbe compromettere l’intera sta- Baraondanews La Protesta I 9 gione turistica, procurando un danno economico e di immagine incalcolabile…” 22 aprile 2015. Si rincara la dose. “Iniziare la raccolta porta a porta ad inizio stagione è un vero e proprio suicidio soprattutto perché le modalità di raccolta così come proposte dall’amministrazione ci mettono nelle condizioni di sostenere obbligatoriamente delle spese aggiuntive.... Ci propongono uno sconto dell’80% che poi ci rifanno pagare pesandoci il rifiuto senza neanche poter controllare la pesa. Ci era stato promesso che avrebbero fatto un’isola ecologica apposta per noi al fine di farci conferire i rifiuti in maniera autonoma e nei tempi che ci erano più comodi, ma purtroppo (guarda caso) non sarà pronta prima di settembre. “L’assobar di Ladispoli dice no a questo atto di irresponsabilità e di incapacità da parte dell’amministrazione comunale che sta dimostrandosi incapace di gestire logisticamente , il problema della raccolta presso le attività commerciali”. 23 aprile 2015. Arriva puntuale la replica del Comune di Ladispoli. Non partire con la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale equivarrebbe ad uno sforamento delle previsioni di spesa e ad un aumento del costo totale della Tari. La mancata entrata a regime della rd nel centro cittadino si ripercuoterebbe quindi su tutta la collettività, compreso chi già differenzia. La modalità di raccolta proposta, dicono inoltre dal Comune, è la più equa ed economica, ed i costi sono gli stessi che sosterrebbe il Comune stesso. Il sistema è inoltre studiato per far pagare il rifiuto realmente prodotto e permettere agli esercenti di scegliere se smaltire i rifiuti anche con altre ditte autorizzate. «Quello dell’80% non è uno sconto» comunica l’amministrazione, spiegando che è un abbattimento della tariffa dovuto al fatto che l’utenza sosterrà direttamente alcuni costi in base al tipo di servizio che sceglierà di utilizzare e alla quantità di rifiuto prodotto. «La pesatura dei rifiuti sarà informatizzata ad ogni conferimento: é possibile controllare il peso del rifiuto conferito diviso per le varie tipologie». 30 aprile 2015 Assobar. Raccolta firme e pronti a denunciare il comune. Scrive M. Nica: “Praticamente deserta la prima riunione per spiegare come si fa la differenziata poco più di una trentina di persone presenti per ascoltare come dobbiamo fare la spesa per fare meno rifiuti possibili (ma come le attività commerciali si devono organizzare per dividerli durante la stagione nessuno lo sa .....E soprattutto nessuno c’è lo dice )”. Si dicono pronti a denunciare l’amministrazione ladispolana. “Abbiamo raccolto le firme di tutti i commercianti e siamo pronti a denunciare il comune davanti al giudice ordinario e contestualmente al giudice tributario. 30 aprile 2015. Un secondo comunicato Assobar “Veniamo accusati di non avere senso di responsabilità da parte del sindaco ma tutti i commercianti che da ottobre hanno cominciato la differenziata hanno dimostrato il contrario ...ed erano in attesa di un’area a loro dedicata che invece il comune non è riuscita a darci … questo ci avrebbe permesso risparmiarci i passaggi per il ritiro che invece ora siamo costretti a sottoscrivere . Protocolleremo una proposta che risolverebbe gran parte dei problemi … speriamo soltanto che la stessa responsabilità la dimostri l’amministrazione per il bene dei commercianti e dei cittadini ......vedremo .... 3 Maggio 2015. Intanto su facebook arrivano le prime critiche alle due parti: il Municipio che non dà le risposte volute, il rappresentante di Assobar (delegato comunale) che si contrappone alle della Pubblica Amministrazione che rappresenta. 15 maggio Termine della distribuzione del kit Difficile trovare un punto d’incontro che soddisfi tutti. Ormai di tempo a disposizione per un accordo ne è rimasto veramente poco. Tra meno di una settimana il porta a porta sarà esteso anche al centro cittadino. Probabilmente solo il tempo ci dirà chi aveva ragione. di David Paris Volkswagen raccomanda www.volkswagenservice.it La tua Volkswagen merita un’assistenza Volkswagen. Perché la tua Volkswagen sia sempre una Volkswagen. Volkswagen Service. Flavia Motori 2 S.r.l. LADISPOLI Via Settevene Palo, 72 - 00055 Tel/Fax 06.99.11.348 14 I Baraondanews L’ospite Cerveteri - campo di mare, LA trattativa. Dalle ruspe alle betoniere? Metri cubi fattore X Botta risposta col sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci sulla questione del grosso accordo con la società Ostilia, sul futuro dei balneari e sul conflitto politico in corso a Cerveteri. Di Eugenio Vallone Buongiorno Sindaco, si è ripreso fisicamente e psicologicamente dall’aggressione subita per mano di uno dei balneari di Campo di Mare durante una riunione in Comune? Ha poi optato per il ritiro della denuncia nei confronti dell’aggressore? Mi sono ripreso subito, anche se il dispiacere per l’episodio è stato molto forte, visto che da tre anni stiamo lavorando al fianco dei Balneari per tutelarli. Come annunciato, ritirerò quanto prima la querela presentata a seguito di quell’episodio. E’ innegabile che si stia vivendo un momento di tensione: il 5 Maggio e il 12 Maggio l’ufficiale giudiziario del tribunale di Civitavecchia si potrebbe presentare a Campo di Mare per picchettare, delimitandola, l’area Demaniale da quella di proprietà Ostilia in ragione di una sentenza del suddetto tribunale che vede l’Ostilia vincitrice nella diatriba. Potrebbe demarcare una distinzione e sottolineare i punti di contatto tra le 2 questioni: quella balneare vs quella edilizia, a Campo di Mare? Forte di una sentenza esecutiva emessa dal tribunale, Ostilia ha diritto di chiedere il rilascio dei 4 stabilimenti interessati dal provvedimento. Ciononostante, a seguito di precisa richiesta da parte della nostra Amministrazione, la società non procederà allo sgombero della aree. Gli stabilimenti potranno esercitare l’attività per tutta la stagione estiva. È un impegno che avevamo preso con l’Assobalneari già nel 2014. Infatti è per questo che all’inizio del 2015 ho organizzato un incontro fra Ostilia e Assobalneari in cui tale impegno è stato reso confermato dalla società. La vicenda degli stabilimenti, comunque, è soltanto una delle tante questioni che riguardano Campo di Mare e su cui intendiamo dare una risposta. Nella riunione da Lei organizzata, insieme ai balneari, nelle sedi dell’Ostilia a Roma nelle scorse settimane, cosa emerse? Gli stabilimenti ritenuti parzialmente abusivi verranno demoliti dalle ruspe o, a parte il ricorso dei balneari, ci sono delle ulteriori soluzioni da adottare per frenare Ostilia? L’incontro si è svolto all’inizio del 2015. Prima volta nella storia storia della nostra città in cui un’Amministrazione comunale ha promosso e realizzato un incontro simile. E già questo risponderebbe a chi, da giorni, strumentalizza i problemi per farsi campagna elettorale. La sentenza da diritto ad Ostilia di vedere la liberazione immediata delle are; il ricorso presentato da alcuni degli stabilimenti si discuterà a novembre, e il tribunale non ha concesso nessuna sospensiva. Senza la nostra mediazione la stagione balneare sarebbe sicuramente saltata. Ora, tutto è archiviato a dopo l’estate. Perchè Lei esce allo scoperIn foto Sindaco Pascucci to con la Sua trattativa con l’Ostilia, solo dopo che un comitato a Lei ostile parla alla stampa delle Sue “trattative segrete”? Questo fantomatico “comitato” non fa che dire cose false. Come ha dimostrato anche uno dei suoi fondatori, Pio De Angelis, nel corso della conferenza stampa di giovedì 30 aprile. È arrivato in ritardo e, senza ascoltare, ha preso parola dicendo una serie di inesattezze. Dopo aver parlato se n’è subito andato via, senza nemmeno ascoltare le risposte. Per fortuna ci ha pensato lui stesso a ricordare che nel 1986 (quando io avevo 4 anni) lui era Vicesindaco di Cerveteri. Infatti è da allora che non ha risolto nessuno dei problemi di cui ancora oggi parliamo. Veniamo alle presunte “trattative segrete”. Da tre anni sto lavorando per chiudere un accordo con Ostilia e da tre anni ne parlo nella sede istituzionale del Consiglio comunale, sulla stampa, negli incontri pubblici con i cittadini e persino sui social-network, affinché sia noto a tutti. E non c’è da meravigliarsi, Campo di Mare è uno dei primi punti del Programma Elettorale. Addirittura, durante l’assemblea pubblica con i cittadini di Campo di Mare del 6 dicembre 2014, al bar Da Franco, davanti alla stampa e di centinaia di persone mostrai una tavola grafica della bozza dell’accordo con Ostilia. Solo i bugiardi possono parlare di atti segreti. E sempre con l’unico scopo di farsi pubblicità. Le mire urbanistiche del privato come si inseriscono nella risoluzione anche della vicenda dei balneari? Il lepre sta sotto al calcinaccio? La situazione dei Balneari è soltanto una delle questioni aperte di Campo di Mare. Forse una delle più semplici da affrontare. Ben più complesso è trovare un accordo tra le aspettative economiche di Ostilia, che è proprietaria delle aree, e le richieste di servizi indispensabili alla popolazione di Campo di Mare, gravemente carenti o mancanti. In 40 anni di totale abbandono le vecchie Amministrazioni comunali non si sono mai preoccupate di far valere i diritti dei Cittadini. L’ex sindaco Ciogli, che parla di trattative con il cappello in mano, dovrebbe ricordare che ha ottenuto solo la sistemazione di un muretto e l’istallazione di qualche barriera anti-camper. Transando sugli interessi. Sciocchezze. Nei nostri primi due anni siamo riusciti a far mettere a posto Piazza Prima Rosa (l’area simbolo del degrado di Campo di Mare), ad attivare un bus-navetta dal Lungomare alla Necropoli, e a far realizzare un nuovo percorso di accesso alla Stazione FS. Tutto ciò senza cedere nulla in cambio. Senza firmare niente. Senza ipotecare niente. Solamente con l’impegno, la diplomazia e la vera e seria attenzione verso gli interessi della collettività. Se si fosse stati in grado di fare questo anche in passato, sicuramente oggi Campo di Mare non sarebbe in queste condizioni. La società Ostilia - se la trattativa che mette oggi sul piatto della bilancia anche i pochi stabilimenti balneari non si chiudesse- sarebbe legittimata, benché nell’area insista anche la disciplina demaniale, a chiudere anche parte delle spiagge libere lasciando solo un varco per il passaggio a piedi? Altra menzogna diffusa ad arte dal “comitato dei bugiardi”. La sentenza non fa nessun riferimento alle spiagge pubbliche. Nemmeno un accenno. È noto a tutti che un tratto della spiaggia di Cerveteri sia di fatto una proprietà privata, ed infatti ogni Atto del Comune (come i Piani di Utilizzazione degli Arenili) parte dalla linea demaniale, oggi collocata circa a metà strada tra il muretto e la battigia. Ostilia ha oggi gli stessi diritti di sempre. La sentenza non gli dà nessun vantaggio sulle spiagge libere. E, infatti, non sono mai state recintate. E non lo saranno mai! Il famigerato cippo rinvenuto in corrispondenza del muretto posto a limite tra spiaggia e parcheggio è indicatore della linea demaniale, oppure secondo Lei è una pietra posizionata a ‘mo di provocazione? Non sta a me stabilirlo. Posso soltanto dire che la mia attività politica si è da sempre concentrata sulla necessità di arretrare la linea demaniale. Da quando ero Vicesindaco, 5 anni fa, l’ho ribadito in ogni sede. E non perché appaiono misteriosi cippi alla notizia dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario, ma piuttosto per lo spaventoso fenomeno erosivo che ha mangiato più della metà della spiaggia. Purtroppo sembra che la Capitaneria di Porto non sia d’accordo con noi e che gli Enti preposti non ci stiano ascoltando. Noi continueremo a chiedere l’arretramento della linea. L’Ostilia è ancora titolare della lottizzazione della Marina. Cosa ha impedito e sta impedendo a Cerveteri di acquisire quegli immobili (spuntati senza disciplina urbanistica) a patrimonio comunale? Sarebbe vantaggioso, siamo proprio sicuri? Altra leggenda metropolitana. Da anni sento dire che il Comune potrebbe acquisire gli immobili di Campo di Mare. Ma come mai, allora, non esiste nessun documento che permette di farlo? Anzi, ricordiamo che tutti gli immobili ci cui si parla sono oggetto di condono edilizio. I meno informati non sanno che ciò blocca tutti gli altri procedimenti. Quelle case sono tutte vendute a privati cittadini: a persone che hanno speso i risparmi di una vita e che non sanno che fine farà la propria casa. Nessuno in tutti questi anni si è mai occupato di loro. Come mai nessuno parla di queste famiglie? Ora faccio io una domanda: pensate che per Ostilia sarebbe un problema se il Comune acquisisse delle abitazioni già vendute a privati cittadini? Io penso proprio di no. Sulla base dei trascorsi e delle sentenze emesse negli anni sia dal Tar (n. 2099 del 1986 e n. 636 del 1988) che dal Consiglio di Stato (n.211 del 1997), ed in relazione alle indagini della Corte dei Conti per presunto danno erariale, la trattativa tra Comune ed Ostilia non dovrebbe trovare in vantaggio il Comune? Al Comune converrebbe rilevare immobili abusivi, con ulteriori costi da sobbarcarsi nel tempo, ammesso che la sanatoria sia fattibile in relazione alla non applicata convenzione del 91? Credo di averle già risposto. Però aggiungo che la convenzione firmata da Comune e Ostilia nel 1991 non è mai stata fatta rispettare. Ma è ancora validissima, checché ne dicano i soliti male informati. Io, come Sindaco, intendo assolutamente farla rispettare. Nel 2006 l’Ostilia proponeva a Suo zio, Antonio Brazzini, allora sindaco, 360.000 nuovi metri cubi da edificare. La trattativa si arenò: Lei che seguì la vicenda da consigliere potrebbe spiegare il perchè? Io fui uno dei principali avversari di quell’accordo. E questo fu uno dei motivi che decretò la fine di quell’Amministrazione. Sono convinto che i metri cubi da edificare fossero oggettivamente troppi e non si può pensare di stravolgere la natura di Campo di Mare, trasformarla in un quartiere dormitorio. L’espansione residenziale deve essere molto contenuta. Inoltre gli obblighi che Ostilia ha contratto con il Comune nella convenzione del 1991 non possono essere in nessun modo oggetto di nuove trattative. Vanno realizzati punto e basta. Parliamo di strade, reti, cessioni di aree 16 I Baraondanews L’ospite importanti, della realizzazione di una scuola. Ma per la realizzazione di nuove edificazioni serve prima prevedere altre opere pubbliche. La “proposta Brazzini” invece prevedeva a fronte delle nuove edificazioni una contropartita di poco superiore a quanto già previsto dalla convenzione del’91. Una enorme nuova colata di cemento, fuori da ogni norma urbanistica, a fronte di quasi nulla. Tra l’altro, se anche il Comune l’avesse votata, la Regione Lazio l’avrebbe immediatamente cestinata. La trattativa fu ripresa poi nel 2013, anche allora fu vicina ad un risultato, poi andò di nuovo a bagno: l’ Ostilia cambiò le carte in tavola? Propose una colata di cemento senza servizi? Ad oggi cosa è cambiato rispetto alle “velleità” di soli 2 anni fa? Dopo un anno di lavoro, fatto di riunioni estenuanti, eravamo vicini a un accordo definitivo. Era il dicembre del 2013. Successe però qualcosa all’interno della società e, senza nessun preavviso, Ostilia portò sul nostro tavolo una proposta che stravolgeva completamente il lavoro fatto fino a quel momento. L’interlocutore che aveva avuto fino ad allora rapporti con il nostro Comune fu messo da parte. Come ricorderete dalle mie dichiarazioni sulla stampa ebbi in quei giorni una reazione molto forte contro Ostilia. Poi però tornammo a sederci intorno ad un tavolo e oggi, dopo un altro anno di lavoro, siamo vicini a un accordo definitivo. Diversamente dal passato, però, questa volta ho voluto incontrare direttamente e regolarmente i vertici della società, proprio per evitare che ad un certo punto di potesse nuovamente ricominciare tutto da capo. L’ex sindaco Ciogli la accusa di star conducendo in queste ore con l’Ostilia una trattativa “col cappello in mano”. Come interpreta questa dura affermazione e sulla base di quali elementi a suo avviso l’ex sindaco la espone in questi termini alla stampa? Ciogli, da qualche tempo, come altri esponenti del PD di Cerveteri, parla senza avere la cognizione di quello che sta accadendo. L’ex sindaco non può conoscere né i termini della trattativa, né gli strumenti urbanistici che stiamo adottando. Certo, è bene ripeterlo, lui ottenne il rifacimento di un muretto e l’istallazione di qualche barriera anti-camper, e in cambio rinunciò agli interessi dovuti per il danno ambientale (tra l’altro anch’io condivisi quella proposta, allora, perché l’ex sindaco la seppe presentare assai bene). In tre anni alla guida del Comune, però, senza fare una concessione neppure minima, abbiamo ottenuto da Ostilia più di 100.000 euro a favore della collettività. C’è una bella differenza. A questo aggiungiamo la tutela, del tutto inedita, dell’attività degli stabilimenti balneari. Perché non l’ha fatto Ciogli? Perché ha fatto tutte quelle concessioni all’Ostilia? Forse il cappello in mano lo aveva lui. L’ex sindaco mi accusa di aver demolito il lavoro fatto da lui e di non aver dato continuità alla sua attività, però evita di entrare nel merito delle questioni. Si riferisce forse alla delibera sulla Zona Artigianale, che era illegittima e che la Regione Lazio ci ha chiesto di rifare, altrimenti l’opera non sarebbe mai partita? In quell’occasione abbiamo dovuto fare tutto da capo. Oppure si riferisce alla delibera della Cafire, quella della famosa inchiesta giudiziaria. Ovviamente abbiamo annullato quell’atto, visto che la contropartita era stata dichiarata non congrua dal tecnico del Comune. La vecchia Amministrazione l’aveva votata nonostante il parere tecnico negativo. Qualche lettore forse ricorderà la mazzetta da 375.000 euro che ci volevano elargire per il nostro voto favorevole. Oppure, ancora, Ciogli si riferisce al Piano della 167. Ma bisognerebbe dire che, contro ogni norma e contro ogni logica, quel piano prevedeva edificazioni a macchia di leopardo nelle nostre campagne. Non ci sono precedenti in tutta la Penisola. Ultimo aspetto: abbiamo lottato da anni contro il mega-centro commerciale alla Beca. E lo abbiamo fermato quando tutti dicevano (Ciogli per primo) che non ci saremmo mai riusciti. Forse è per questo l’ex sindaco aveva spianato la strada a questo stupro del nostro territorio. Per fortuna siamo arrivati in tempo. Il Lungomare di Cerenova è selvaggio e, se non fosse per i privati, abbandonato: chi dovrebbe occuparsi delle aree comuni in futuro? Che tipo di sviluppo Lei auspicherebbe? Campo di Mare è un gioiello. È l’unico tratto di costa tra Roma e la Toscana a non avere i palazzi sulle spiagge. Dal mare si vedono i monti della Tolfa e la Necropoli della Banditaccia. Paradossalmente, è stata quasi una fortuna che le Amministrazioni di prima siano state incapaci di risolvere la questione. Forse, altrimenti, avremmo i palazzi sul mare anche noi. Ma non possiamo ignorare il degrado. Frutto di 40 anni di completo disinteresse. Lo sappiamo: fino a che il Comune non diventerà proprietario delle aree e dei servizi, le cose non cambieranno. Sono convinto che riusciremo a trovare un accordo con la società per valorizzare Campo di Mare e definirne la manutenzione per i prossimi anni. 160 mila e rotti metri cubi di cemento (giusto?) che Lei baratterebbe con l’Ostilia in cambio della titolarità del Comune su Campo di mare, rappresentano una coerente contropartita? Fino a che la proposta non sarà protocollata e definitiva, non parlo di numeri. L’idea è però molto semplice. Vogliamo che siano rispettati tutti gli obblighi della convenzione del 1991. Ostilia deve realizzare delle opere, e queste le consideriamo acquisite. In cambio delle nuove edificazioni, invece, vanno previste altre contropartite. Il territorio va tutelato. Che tipo di interventi urbanistici Lei prevede? Palazzi su palazzine? Dati i trascorsi, Lei si fida pienamente ed è tranquillo? Chi sono i Suoi interlocutori ad oggi? Mia nonna mi ha insegnato che “fidarsi è bene, non fi- Baraondanews L’ospite I 17 darsi è meglio”. Qui non si tratta di fiducia. Va tutto scritto nero su bianco e votato in Aula Consiliare. Nessun aspetto va trascurato. È per questo che lavoriamo da 3 anni senza sosta. Non parliamo soltanto di “quanto”, ma soprattutto di “come”. Le tipologie insediative sono più importanti delle quantità. Come le posso già anticipare che abbiamo chiesto che una parte della cubatura sia destinata a una struttura alberghiera. Vogliamo o no diventare una città turistica? La forte opposizione alla sua amministrazione a Cerveteri crede derivi da un disegno occulto con una regia invisibile, oppure la Sua popolarità sta subendo un declino anche a causa delle gravi difficoltà nelle quali ancora riversa Cerveteri come altri comuni vicini? Stiamo toccando “interessi” importanti e lasciando da parte “i poteri forti”. Non era mai successo prima. Abbiamo bloccato il centro commerciale, annullato una 167 che toccava terreni “arcinoti”, abbiamo impedito un impianto a biogas, ci siamo battuti contro la discarica a Pizzo del Prete e per la chiusura di Cupinoro. Abbiamo redatto le linee guida del nuovo Piano Regolatore Generale (che presenteremo a breve) e lo abbiamo fatto senza condizionamenti. È normale che qualcuno in questi anni si sia indispettito. Ma i cittadini devono domandarsi chi è ad essere indispettito, e perché. Cosa è cambiato rispetto al passato? A tutto ciò, però, va aggiunto che è un momento difficilissimo per i Comuni italiani. Quest’anno abbiamo subito il più grosso taglio di risorse della storia d’Italia. Dal punto di vista degli Enti locali, il Governo Renzi è il peggior governo di sempre. La gente è esasperata dalla crisi economica. Ma, mi creda, nonostante questo, moltissimi cittadini collaborano con noi e ci danno sostegno quotidiano. Fra due anni le urne decideranno se siamo stati bravi o meno. È questo il bello della Democrazia. Se Lei completasse il mandato si ricandiderebbe a sindaco di Cerveteri o spera in una carriera extraterritoriale? La chiusura della trattativa con l’Ostilia, per com’è fatta la politica oggi, crede Le farebbe curriculum? Il mio sogno è di riunire Cerveteri e Ladispoli in un unico Comune. I vantaggi di questa scelta sarebbero enormi. Sto lavorando da tempo a questo progetto e vorrei continuare anche nei prossimi anni. Non so se questo sia o meno compatibile con l’incarico da Sindaco. Ritengo però altrettanto importante mantenere l’impegno con i cittadini e non escludo una ricandidatura. Ma credo che sia presto per dirlo. Di certo è una decisione che prenderò insieme alla mia Maggioranza. 20 I Baraondanews Ospite “Ladispoli non merita un pericoloso salto nel buio” Gino Ciogli parla a ruota libera di Cerveteri, di Pascucci, del Pd e di un suo eventuale ritorno sulla scena politica di Eugenio Vallone G ino Ciogli, ex sindaco per due mandati a Ladispoli segnandone la storia politica, e solo per mezzo mandato a Cerveteri: in cosa differiscono principalmente i due contesti politici? “A Ladispoli sono i partiti che dettano le regole della politica, interpretando da oltre venti anni il pensiero e le aspettative dei cittadini. A Cerveteri spesso sono famiglie e gruppi economici che tentano di influenzare l’esito delle elezioni. Col sottoscritto non ci riuscirono, ecco uno dei motivi della prematura caduta della mia amministrazione”. L’attuale sindaco Pascucci, all’epoca nominato suo vice in terra etrusca, che tipo di responsabilità (politica) si porta dietro nella fine prematura di quella breve stagione amministrativa? Quali interessi divergenti e su quali principali questioni si è determinato lo strappo? Si può parlare di voltagabbana o tradimento politico? Un consiglio al giovane Pascucci che in fondo è stato politicamente allevato nella sua “scuola” se la sente ancora di offrirlo? “In parte ho risposto sopra. Riguardo al giovane Pascucci è stato uno degli artefici dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale, ha saputo cavalcare l’onda del giustizialismo che oltre tre anni fa pervadeva la politica a Cerveteri. Lo strappo, di fatto, è iniziato pochi giorni dopo la vittoria della nostra coalizione alle elezioni comunali, il gruppo di Pascucci iniziò a mettersi di traverso su tutto. Per esperienza personale posso assicurare che è un ragazzo bravo e intelligente. Ma posso anche affermare che dal punto di vista personale e politico - e la sua storia insegna – è assolutamente inaffidabile”. L’inchiesta giudiziaria che la vede coinvolta insieme ad altri politici e funzionari di Cerveteri come crede culminerà? Si attendono prossimamente ulteriori step? Lo stare sotto la lente della magistratura ha cambiato per qualche verso il suo approccio alla politica ed alla vita in genere? “Per ovvi motivi preferisco non parlare di un processo in corso. Posso però ribadire la mia fiducia nella magistratura e nella giustizia e ricordare che non ho chiesto il rito abbreviato perché desidero che il dibattimento porti alla luce la mia totale estraneità alla vicenda. L’approccio alla politica è cambiato nella misura in cui alcuni “politici” usano strumentalmente la vicenda giudiziaria che mi vede coinvolto. La mia vita privata, paradossalmente, riceve dei riflessi positivi dall’accaduto: amici veri e familiari mi sono vicini e mi esprimono la loro stima e il loro affetto, altri li ho persi, e non aggiungo altro …” Sul fronte urbanistico: il prg di Ladispoli non vede Luce dai tempi in cui lei era sindaco. Gino Ciogli, che ben conosce i meandri della materia e della macchina amministrativa soggiacente, è ancora possibilista od essendo crollato l’interesse ad edificare crede che la politica abbia bisogno di nuove vie per trasformare i pani in pesci? “È evidente che Ladispoli abbia bisogno di un piano regolatore dato che il vigente strumento urbanistico è vecchio Baraondanews Ospite I 21 di 40 anni. Altrettanto innegabile è che questa città deve essere vivibile e conquistare e difendere gli spazi pubblici commisurati alla potenzialità abitativa già espressa. Perché – non lo dimentichiamo – Ladispoli non ha nemmeno il minimo previsto dagli standard urbanistici. Senza una profonda riforma della politica di redistribuzione dei fondi tra stato, regione e comuni, la nostra Ladispoli è destinata a “galleggiare” al limite della sussistenza. Ci trattano come un comune di diecimila abitanti, ignorando arrogantemente che siamo oltre i 50 mila! Si può percorrere la strada della cosiddetta edilizia contrattata, ma prima di fare ciò è necessario che il Parlamento detti regole certe all’interno delle quali ci si possa muovere in piena trasparenza!”. Le operazioni di piano integrato e centro commerciale messe in cantiere all’entrata nord di Ladispoli le vede positivamente? “Rispondo con una domanda: se il Comune non avesse avuto la disponibilità di quelle aree, che cosa sarebbe successo? Mi do anche una risposta: sarebbe andato in bancarotta!”. Della punta di Palo non si parla più: tutto congelato? Che è successo? Chiedo scusa, ma non sono sufficientemente padrone della materia, quindi non so rispondere. L’errore principale dell’amministrazione Paliotta in questo secondo mandato, se ne individua... “Stando in mezzo alla gente avverto la difficoltà della classe politica di riuscire a condividere con i propri concittadini, con i propri elettori i problemi che ci sono e le strade che si stanno percorrendo per risolverli. Bisogna comunicare, spiegare, condividere! Ma, soprattutto, bisogna ascoltare!” L’errore principale dell’amministrazione Pascucci se ne individua... ”Consideratelo già fatto!”. Cerveteri, questione Ostilia e lungomare di Campo di Mare, dov’è il lepre? Potrebbe darci una sua personale lettura circa il gioco che il sindaco di Cerveteri sta portando avanti? “Non sono abituato a fare dietrologia: questa domanda rivolgetela al sindaco Pascucci. Posso solo aggiungere che non bisogna andare a trattare con l’Ostilia con il cappello in mano! Fino a prova contraria, sono loro ad aver commesso il reato di lottizzazione abusiva!” Cerveteri, da zona artigianale a centro commerciale: una sua lettura... “La prematura caduta della mia amministrazione aveva comunque lasciato in eredità importanti atti già avviati e/o conclusi: la variante della 167, la variante della zona artigianale, il contratto con Italgas - che ha portato milioni nelle casse del comune, l’affidamento dell’incarico della redazione del PUCG (cioè della variante generale al PRG), in foto Gino Ciogli la conferenza di servizi nell’ambito dei “Patti Territoriali”. Ma l’amministrazione Pascucci ha demolito tutto! Anni di lavoro e denaro pubblico andati in fumo! Chissà, forse devo ricredermi sulla intelligenza del ragazzo! Ah, dimenticavo, consideratelo già fatto!” Tra gli attuali consiglieri di maggioranza: la figura che meglio potrebbe incarnare il ruolo di sindaco a Ladispoli alle prossime amministrative nel centro sinistra? E nel centro destra? “Nel centro sinistra saranno le primarie a decidere il leader della coalizione. Ma, prima ancora, bisognerà cercare, comporre e definire le alleanze intorno ad un programma elettorale che tracci il futuro della città. Nel centro destra? Non chiedetelo a me!” Lei esclude una sua ricandidatura o comunque un ruolo di peso nel futuro assetto amministrativo di Ladispoli? E di Cerveteri? “Cerveteri può contare su di me a sostegno di una classe politica di centro sinistra che si sta formando nelle temperie di vicende che hanno prodotto aspre divisioni. Ladispoli è la città che ho avuto l’onore di amministrare per quasi due lustri. Ho contribuito alla fondazione del Partito democratico – lo dico per segnare la mia posizione nello scacchiere politico - e spero di poter contribuire a definire il quadro delle alleanze ed il programma elettorale di cui ho parlato prima. Ho già detto che nel centro sinistra i ruoli si definiscono rispettando un percorso condiviso. Tutti dobbiamo impegnarci fin da ora per evitare che Ladispoli faccia un pericoloso salto nel buio amministrativo”. 24 I Baraondanews Nel Territorio Campo di Mare rimane a secco? Nell’ignavia generale gli abitanti della frazione di Cerveteri continuano a penare Mentre nuove colate cementizie divengono moneta di scambio per ristabilire l’ordine che si era precostituito in 25anni di disordine burocratico, gli abitanti della marina sono costretti ad elemosinare il diritto all’acqua. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un residente. Segue:Come già segnalatovi a Gennaio, oggi 30/04/2015 è il sesto mese consecutivo, cioè dal Novembre 2014, che immancabilmente tutte le sere dalle 23 fino alle 05.30 del mattino, qui a Campo di Mare manca l’acqua. Inutile dilungarsi sul perché, ormai è roba da voltastomaco; ho telefonato varie volte all’Ostilia ma per le puttane tristi, gli ignari cornuti, i personaggi in cerca d’autore, i coglioni che pagano le tasse, la risposta è sempre la stessa: “Telefoni a questo, telefoni a quello..”, una sfilza di “non sappiamo”. Insomma, la solita eterna litania all’italiana dello scaricabarile. Se potete, fate qualcosa! Cordiali saluti. Caro lettore, la ringraziamo per la segnalazione. Confidiamo che le autorità competenti possano presto ripristinare una corretta servizio distribuzione dell’acqua potabile. Nei prossimi giorni cercheremo di avere risposte più soddisfacenti di quelle ha ricevuto Lei. Cordiali saluti La Redazione 26 I Baraondanews Nel Territorio Un tranquillo 1 maggio di paura Ritrovate le tre ragazze che erano partite per una scampagnata. Con il calare della sera non hanno ritrovato la strada Sono state ritrovate verso le 23,00 le tre ragazze minorenni, età compresa tra i 14 e i 16 anni, di Cerveteri che si erano disperse nella macchia di Valle Pelosa. E’ stato grande lo spavento da parte della famiglia ma fortunatamente è finito tutto bene anche grazie alla rete di telefonia mobile che copriva l’area e alla buona sorte. Le ragazze infatti avevano il telefonino cellulare grazie al quale hanno potuto contattare i Vigili del Fuoco per dare dei punti di riferimento precisi ed essere rintracciate. Gli uomini della stazione di Cerenova, affiancati dai volontari della Protezione Civile, hanno raggiunto a notte fonda le tre minori e le hanno accompagnate alla caserma dei Carabinieri di Cerveteri dove stavano ad aspettarle i genitori. aspettarle i genitori. Baraondanews Nel Territorio I 27 MARINA DI CERVETERI, SVENTATI TRE FURTI IN UNA NOTTE Uno degli interventi dei Carabinieri stimolato da un cittadino del Controllo del Vicinato Nottata proficua per i Carabinieri della stazione di Campo di Mare che sono riusciti a catturare ben tre ladri, colti in flagranza di reato. Due i relativi tentativi di furto, di cui uno sventato grazie alla segnalazione di un cittadino collegato al Controllo del Vicinato. Rapido l’intervento dei CC che ha permesso la cattura di due ladri. Il terzo ladro è stato invece colto sul fatto a poca distanza. Fuga riuscita, invece, per i ladri che stavano dando l’assalto al bar nei pressi dell’ufficio postale. Anche in questo caso la segnalazione alla stazione dei Carabinieri è arrivata dalla cittadinanza. Associazione Culturale - Porto Riva di Ponente - Area Sosta Camper Riva di Ponente b b a r a e c c i a a i s ogni m l i e Do Ristorante/Pizzeria Bar/Pub/Paninoteca Area Sosta Camper Piscina Feste Private LADISPOLI (RM) Via Roma, 139 - 00055 - T. 06.99.14.40.60 - C. 338.25.94.449 www.Rrivadiponente.it - [email protected] Per la tua Cerimonia e il tuo evento da ricordare.. scegli la magia del mare davanti all’antica Torre Flavia CASA 2000 dA 15 Anni Con Voi CASA 2000 OASI Ajax liquido 1 lt General Bionsen Huggies € 1.00 € 3.99 € 1,00 Bagnoschiuma 500 ml Lavatrice 25lav. € 1.89 Pannolini bimbo e bimba Coccolino Malizia € 1.39 € 0.89 Ammorbidente Detergente intimo Dash pods Nelsen € 2.49 € 0.99 013pz Dove Bagnoschiuma 500ml € 1.49 Foxy seta 6 rotoli € 1.99 Piatti Scala Fazzoletti 12pz € 0.69 Ultra dolce Shampoo e Balsamo € 1.59 SEGUICI SU FB E INSTAGRAM CERVETERI VIA RENATO MORELLI, 2/4 TEL 06 99 55 26 68 36 I Baraondanews Nel Territorio Guardia Giurata pestata mentre controllava gli oleodotti In corso le indagini per individuare gli aggressori. Intanto la questione assume vari risvolti E ’ stato ridotto quasi in coma l’uomo che vigilava gli oleodotti dell’Eni in qualità di guardia giurata, è stato aggredito da sconosciuti. L’intervento era stato stimolato dallo scattare dell’allarme di una grata, ma al suo arrivo c’è stata l’aggressione da parte di un gruppo composto da quattro o cinque persone. I malviventi si sono accaniti sulla guardia giurata lasciandola priva di sensi a terra e procurandogli la frattura di alcune costole. Le indagini dei Carabinieri sono in corso. Dichiara in un comunicato il sindaco di Fiumicinio Esterino Montino: “Desidero esprimere la mia solidarietà alla guardia giurata aggredita brutalmente nei giorni scorsi...L’ho detto e ripetuto più volte anche in passato: il nostro territorio e le condotte che lo attraversano sono sotto attacco. Servono misure straordinarie contro i ‘vampiri di carburante’, individui privi di scrupoli e pronti a tutto, anche a provocare un disastro come quello accaduto nei canali di Maccarese o a ridurre in fin di vita chi compie il proprio dovere per salvaguardare l’ambiente e la salute pubblica....” Poche ore dopo arriva il comunicato del sindacato autonomo delle guardie giurate...Ci chiediamo se il Collega destinato all’intervento su teleallarme di un’infrastruttura critica possibile oggetto delle mire di criminali comuni ma anche di terroristi fosse stato dotato di tutti gli strumenti di protezione e degli altri necessari per svolgere, in condizione di scarsa illuminazione e di solitudine, il suo difficile lavoro. Ma, ancor prima, ci chiediamo se a Roma, come in altre città italiane dove la criminalità è più aggressiva, le norme per lo svolgimento dei servizi di vigilanza siano tuttora adeguate...” 40 I Baraondanews Storie Don luigi, vi racconto la mia bracciano Identità di comunità mancante, sacche di povertà ma anche solidarietà: il panorama dalla parrocchia del Santissimo Salvatore D on Luigi è parroco della chiesa del Santissimo Salvatore, nella parte nuova di Bracciano, dal 2008. All’arrivo ha trovato una realtà tipica dei luoghi urbanizzati da poco: storture dovute agli abusi (condomini al posto di villini), alla mancanza di servizi (le scuole elementari hanno una sola sezione, e i bambini stanno dentro un prefabbricato) e un tessuto sociale da formare. «Gli abitanti, esattamente come me, non sono quasi mai del posto - dice Don Luigi - esodati romani o persone venute qui per le caserme». Per questo la parrocchia, nella mancanza di occasioni di aggregazione, vuole essere un punto di incontro. «Ho trovato una comunità bisognosa di identità. Alcuni nuclei familiari tendono a non integrarsi, consapevoli che non vivranno qui per sempre». Il quartiere è giovane, gli anziani sono pochi e generalmente isolatissimi, «strappati dai loro luoghi di provenienza. Solo grazie alla tradizionale benedizione delle case riesco a raggiungere anche queste realtà». Presenti grandi sacche di povertà in un quartiere decisamente popolare: in alcuni condomini l’80% degli occupanti è abusivo. In questo contesto generale lo sviluppo di un nutrito gruppo Caritas ah costituito una sorpresa molto positiva. Parlando dei ragazzi Luigi afferma di non aver notato casi estremi di bullismo o eccessivamente preoccupanti, anche se le famiglie li lasciano spesso a loro stessi o demandano l’educazione ad altri servizi (scuola, palestra, corsi vari). Scarsa, in ogni caso, la disponibilità a intraprendere cammini di volontariato o fede. Quando gli si chiedono le cose veramente negative che ha direttamente esperito nel quartiere, cita solo due casi limite: quello di una ragazza fragile che è stata oggetto di violenza nell’indifferenza generale e quello di un uomo agli arresti domiciliari che picchia la moglie fuori casa. «Tutti vedono ma nessuno dice niente, e convincere la signora a denunciare il marito è stato fin’ora impossibile». La presenza della parrocchia si fa sentire anche grazie alle numerose attività che vi si svolgono: per due anni è stato ospitato un teatro di marionette, mentre ora ci sono 2 gruppi di propedeutica teatrale, un coro della parrocchia e una scuola di musica che ha dato vita ad un’orchestra di bambini, oltre a gruppi che vengono la mattina a fare ginnastica e occasionali concerti di solidarietà e saggi di natale e fine anno organizzati dalle scuole. Il campo di calcetto il giorno è aperto per i bambini, mentre la sera si affitta per partite. Nel tendone si ospitano feste di compleanno o incontri di associazioni del quartiere. «Dico di no solo a gruppi tendenzialmente troppo politicizzati». A tal proposito un incontro del Pd nel corso del quale sono state affisse alcune bandiere all’esterno del tendone ha destato più di una polemica. «Doveva essere una riunione chiusa, e mi dispiace per quanto accaduto con le bandiere». Lo stesso spazio è stato in passato negato a Fermiamo Cupinoro per le sue riunioni. Un comportamento contraddittorio per molti, che Don Luigi spiega così: «Se il comitato di quartiere invita il sindaco a confrontarsi con i cittadini non ho difficoltà a concedere lo spazio, ma se un gruppo viene per organizzare una protesta non mi sento di affidare la sala. Andrei contro quanti, in parrocchia, la pensano diversamente. Quello del Pd era un incontro una tantum, mentre Fermiamo Cupinoro fece richiesta per incontri pubblici e ripetuti. Anche se personalmente appoggio la loro lotta, il mio ruolo deve essere di equilibrio. Così come non posso lasciar mettere bandiere, non posso nemmeno prendere parte». Volgendo lo sguardo al futuro Don Luigi confessa che a preoccuparlo è il disagio lavorativo ed economico, difronte ai quali le istituzioni faticano a trovare soluzioni. «Io qui ho l’unica stanza sul territorio per alloggio notturno: due letti ed un piccolo bagno. Si valuta ciascun caso per periodi di circa 11 giorni: l’ospite, generalmente un senzatetto, entra la sera, si può lavare e la mattina alle 9 esce. L’altra risposta che abbiamo è la ridistribuzione di oggetti e vestiti. Per 60 nuclei familiari in difficoltà distribuiamo un pacco di alimenti al mese, e poi ci sono i pranzi sociali il cui scopo non è tanto quello di sfamare, come facciamo con il gruppo Caritas, ma di creare integrazione e comunità: persone con disagi e solitudini vengono invitate per stare insieme a quanti, facendo una piccola offerta, offrono loro il pranzo. Sono eventi che si autosostengono e che riuniscono 50-120 persone». Ma oltre a questo la parrocchia offre strumenti anche di tipo economico: «facciamo microcredito e prestiti d’onore che si restituiscono senza interessi e senza compulsione per la restituzione. Strumenti che per ora però sono insufficienti. Mi piacerebbe creare dei gruppi di autosostegno per dipendenze di qualsiasi genere o esperienze di ogni tipo (depressione, perdita di un figlio), ma funzionano solo se il bacino di utenza è molto ampio». Ritrovare la capacità di amare la propria terra, questo l’auspicio con cui Don Luigi ci saluta, facendo riferimento all’obesità demografica cui realtà come Bracciano sono andate incontro nel loro periodo di massima espansione e che ha creato contesti sociali identici in luoghi diversissimi tra loro, fatti di isolamento, mancanza di servizi e di identità comunitaria, in cui l’unico luogo di aggregazione riconosciuto diventa il centro commerciale. 46 I Baraondanews Memorie “IO, FEDELE STORICO DI LADISPOLI” Aldo Ercoli ricorda “Don Erio” ed altri personaggi della nostra città I o nato a Roma e trasferitomi a Ladispoli, per lavoro, saltuariamente nel 1975 e poi stabilmente nel 1972, devo ritenermi uno dei pochi “storici” rimasti della vita di questa città? Prima villaggio di pescatori nel 1988, poi centro turistico – agricolo ed infine cittadina per diventare , ora, Città balneare con almeno 45.000 residenti alle porte della Capitale. Se lo faccio, lo “storico”, è perché ho dei validi elementi per farlo, tanti quanto le frecce contenute in una capiente “feretra” di un pellerossa indiano. Lo faccio perché sono stato sollecitato in quest’ opera da Marcello Guidolotti, insigne esempio di Ladispolano che qui è nato. “continuate tu, Paris e Paliotta a scrivere di Ladispoli “ mi diceva alcuni anni prima della sua dipartita terrestre. Lo faccio perché nel 1986, ho scritto il primo libro della storia di questa Città (Ladispoli Centenaria) nata nel 1888. Lo faccio perché decine e decine sono stati gli articoli pubblicati su “La Città” prima e poi “La voce” poi, sempre diretti da Alberto Sava, mio amico da sempre. Lo faccio perché grazie alle mie ricerche, pubblicate anche da un quotidiano regionale quale il “Centro” in Abruzzo, ho localizzato l’allora vecchia stazione di Ladispoli. Quella in cui è nato l’attuale Sindaco, ora al di là della ferrovia, proprio di fronte alla grande cisterna d’acqua degli ultimi anni del 1800. Ricordo che fotografai anche l’antico lampone ove Gabriele D’Annunzio e Barbara Leoni (“ la Barbara romana”) si scambiavano gli ultimi baci prima di incontrarsi e recarsi a Roma. Ora è molto più grande di quei lontani tempi (1886), ricordati dal mio maestro letterario Ivon De Begnac. E’ ancora rivolta, l’abitazione, alle spalle della strada ferrata affinchè i viaggiatori non dovessero sorbirsi tutto quel fumo derivante dalla fermata a Palo Laziale. Se scrivo, quale cittadino “orundo”, acquisito, è anche perché ho curato qui tre o quattro generazioni e raccolto l’invito di uno scrittore locale, quale Sergio Paris, mio paziente per più di trenta anni, a raccontare, attraverso i suoi scritti e le sue memorie, le vicende locali. Eppure a lui, a Sergio, non sono mai stati dedicati né una strada ma nemmeno un vicolo a fondo chiuso. Da “Ladispoli con i capelli bianchi” a “Misteri di Ladispoli” Sergio Paris ha scritto molto, quale autodidatta, quanto Corrado Melone. Spero che “in cielo” ci si ricordi di lui. Scrivo su Ladispoli perché sono stato io il primo, dopo 20 anni di assenza, a riportare l’attuale festa del Santo Patrono. Si proprio quel S. Giuseppe Lavoratore, con una statua donata alla cittadina, dall’allora Pro-Loco (1996) di cui ero Presidente. Nessuno o forse pochi veri ladispolani se lo ricordano. in foto Aldo Ercoli Poi un cittadino me ne donò un’altra. Due statue di S. Giuseppe regalai allora alla Chiesa del S. Rosario. Eppure non ho mai ricevuto almeno un “grazie” né da parte degli ecclesiastici né dai politici. A me bastava solo quello. Vivevo e vivo del mio lavoro. L’unica battaglia vinta fu quella in nome di un semplice prete “ in odore di Santità”. Quel Don Eleuterio Anceschi, meglio conosciuto come “Don Erio”, a cui, su mia continua sollecitazione, il Sindaco Enzo Paliotta e la sua giunta, vollero dedicare un vialetto tra due – tre Scuole, dai nomi più conosciuti, a fondo chiuso. Lo troverete in via Castellammare di Stabia, dopo il Liceo Pertini e prima delle Scuole elementari e medie, avvolto nel più completo silenzio di stampa. Ma che importa!! Sono le gioie festose dei ragazzi a dare vita e ricordo perenne a colui che fece molto per questa nostra città. Di Aldo Ercoli 50 I Baraondanews Salute CIBI SPAZZATURA E CANCRO, PREOCCUPANTE BINOMIO Dott. Daniele Segnini, Biologo Nutrizionista 8 Consigli per stare in salute e ridurre il rischio dell’insorgere di gravi patologie T roppo dolce, troppo grasso e troppo salato: questa la caratteristica di gran parte del cibo-spazzatura presente nei fast-food e negli scaffali dei supermercati. Nei centri di ricerca dell’industria alimentare si studia come provocare quello stato di appagamento che spinge ad un consumo compulsivo di un alimento: lo chiamano il “punto di beatitudine”, in inglese bliss point. I colossi alimentari e le catene di fast-food mettono nei loro prodotti il quantitativo esatto di zucchero, grassi, sale capace di generare nei centri del piacere del consumatore un bisogno incontrollabile a ripetere l’esperienza. Con meccanismi neurologici non molto diversi da quelli delle sigarette e della altre droghe scatta una forma di dipendenza che permette di vendere quantitativi enormi di patatine, merendine, snack salati, prodotti da forno e altro ancora. A questi tre eccessi nel nostro modo di mangiare (troppo dolce, troppo grasso, troppo salato) va necessariamente aggiunto il quarto eccesso: troppe proteine. La nostra alimentazione iperproteica prevede troppe proteine animali - rispetto a quelle vegetalie troppa carne rossa e troppe carni conservate – rispetto ai modesti consumi di pesce di mare. Eppure nel più importante studio di popolazione degli ultimi anni (studio Epic, 2005) il consumo di carne è fortemente associato al cancro del colon-retto: con due etti di carne al giorno – un consumo anomalo in Italia ma quasi normale in altri paesi o in certe fasce di popolazione – il rischio di tumore dell’intestino è doppio. Nei nostri pasti oltre al troppo c’è anche il troppo poco. Il pensiero corre alle porzioni di frutta e verdura. Quanti riescono a mangiarne effettivamente le 5 o 7 raccomandate? Eppure con questi prodotti vegetali si abbattono i rischi di moltissime malattie, si riduce il peso e lo si mantiene, si contrasta l’eccesso di cibi acidificanti (formaggi e carni in particolare) e di cibi con alto tenore di sodio (formaggi, salumi, prodotti da forno) In Europa gli esperti del Codice Europeo contro il Cancro (Ecac) hanno tradotto tutti questi “troppo” in un semplice elenco di comportamenti protettivi. La prima indicazione è quella di eliminare il tabacco e fare in modo che nessuno fumi intorno a noi, per l’estrema pericolosità del fumo passivo; la seconda riguarda il troppo alcol che molti bevono senza preoccupazioni: l’Ecac invita a ridurre al minimo il consumo di alcol; per la troppa sedentarietà c’è la raccomandazione a fare tutti i giorni 30’ di esercizio fisico, mantenendo un peso corporeo sano (né troppo magri né troppo grassi). Sull’alimentazione otto consigli per stare in salute e ridurre il rischio di cancro: 1) consu- mare cereali integrali (pane, pasta e riso); 2) consumare legumi (quotidianamente come fonte di proteine e di fibre); 3) consumare verdure e frutta; 4) limitare i cibi molto calorici (ricchi di zucchero e grassi); 5) limitare le carni rosse; 6) limitare i cibi ricchi di sale; 7) evitare le bevande zuccherate (aranciate, coca-cola e simili); 8) evitare le carni conservate. L’ultimo troppo dei nostri giorni riguarda quelle persone – il cui numero sembra in costante aumento - troppo preoccupate dalla ricerca di un’alimentazione sana; in analogia all’anoressia – che rifiuta il cibo in quanto tale - si è coniato il termine ortoressia, per indicare il rifiuto del cibo che presenti qualsiasi tipo di rischio chimico o biologico. Appare evidente che oggi è difficilissimo alimentarsi senza correre rischi, ma il rischio di un’impossibile alimentazione sana e genuina al 100% è quello di mangiare solo le 3, 4 cose da produzioni controllate. Che fare, allora? La risposta io personalmente l’ho trovata tanti anni fa nelle parole di Gregory Bateson, uno dei grandi della biologia e della scienza del ‘900. La sua visione del mondo mi sembra sempre più valida sia nel mio lavoro di nutrizionista sia nelle scelte - alimentari e non – che quotidianamente compio. La natura – diceva Bateson – non ama né troppo né troppo poco: la natura ama le quantità ottimali. 54 I Baraondanews Casi e Casotti Bracciano - Il giardino che non c’è, inghiottito dal degrado e dall’indifferenzA Da angolo di paradiso a ricettacolo di sporcizia. Un esempio (da non seguire) di come un’opera pubblica può essere abbandonata Esiste a Bracciano un giardino che non c'è. Si tratta del giardino di via del Lago che nel 1971 il principe Livio Odescalchi donò ai cittadini di Bracciano. Il regalo rimase ignorato per oltre 30 anni quando, nel 2006, l'amministrazione Negri/Riccioni ne completò il restauro donandolo alla cittadinanza. L'operazione aveva comportato un recupero meticoloso dell'ambiente, arredato da panchine, un'area per i cani, illuminazione, sistema di irrigazione, fontanelle e giochi per bambini. Chiuso nel 2011 per motivi di sicurezza (dalla rupe sovrastante, di proprietà degli Odescalchi, si verificarono crolli di rami e grossi fusti) il giardino rimase preda dell'abbandono totale, e nulla di quello che un tempo fù si presenta oggi alla vista del visitatore. Gia nel 2013 l'Ass. Salviamo Bracciano ne lamentò il degrado, denunciando l'incedere dei rovi e il danneggiamento del muro di delimitazione, così come il cedimento della recinzione che delimitava lo spazio verde dalla rupe sovrastante, piegata dal peso di tronchi caduti e radici libere di agire. In tutta risposta il Comune annunciava che si stavano investendo 1800 euro per un intervento che avrebbe dovuto portare, tra le altre cose, ad un'indagine fitostatica delle piante della rupe che davano verso il giardino, con la compilazione di una scheda per ciascuna pianta che ne indicasse problematiche e interventi necessari per la messa in sicurezza. A quasi due anni di distanza da quella comunicazione, però, nulla si è saputo di queste indagini e nulla è cambiato, se non in peggio. Il muro originale che delimita l'area dei giardini dalla strada in un punto è quasi definitivamente crollato, tanto che è possibile attraversarlo con la stessa difficoltà con cui si sale su un normalissimo gradino. Il Comune, in corrispondenza del varco, ha affisso un cartello che indica il pericolo di crolli, ma di fatto la via è libera. All'interno il giardino si presenta in avanzato stato di abbandono. Panchine e lampioni fanno mostra dei numerosi atti vandalici subiti, dalle scritte ai deliberati danneggiamenti. Copiosa è l'immondizia che si è accumulata in più punti (bottiglie di vino e birra, pacchetti di sigarette vuoti), tanto da lasciar pensare che il luogo sia in realtà frequentato in maniera quasi abituale, sebbene abusiva. Una delle panchine è stata completamente ricoperta dalla chioma, ormai secca, di un albero caduto dalla rupe sovrastante, mentre un secondo albero caduto dà mostra di se nella parte alta dei giardini. Un epilogo davvero triste per quello che solo 9 anni fa era un angolo di paradiso, recuperato grazie a fondi pubblici, gli stessi che contestualmente avevano consegnato alla cittadinanza anche la discesa-scorciatoia pedonale al lago, attualmente in un analogo stato di abbandono. Restiamo in attesa di sapere quali siano le intenzioni dell'amministrazione per questo bene pubblico, e quali siano stati gli esiti delle indagini di due anni fa, già forse troppo datate per evitarne una ripetizione. >>> Segue su baraondanews.it 58 I Baraondanews L’opinione Se la relazione tra questi bisogni fondamentali non trova un equilibrio si genera un caos che non soddisfa il contratto che ognuno ha ereditato dalla nascita Vivere in una comunità significa acERE IN UN KIBBUTZ cettare delle regole e condividere de- Se la relazione tra questi bisogni fon- gruppi di residenti uniti da un’ideo- damentali non trova un equilibrio si logia comune, organizzate in un si- gli impegni, riconoscere una gerarchia genera un caos che non soddisfa il stema di regole egualitaristiche dove di comando e un sistema elettivo che contratto che ognuno di noi ha eredi- ogni membro lavora per gli altri e ri- definiamo democrazia. La storia e tato dalla nascita: accettazione degli ceve i frutti del lavoro altrui evitando molti illustri pensatori ci hanno dimo- obblighi sociali in cambio di sicurezza gli obblighi del consumismo. Ma non strato come la demos crazia non sia e benessere e del fatto che anche la sappiamo quanti di noi sono pronti legata al concetto di libertà, benché propria opinione sia presa in conside- per il socialismo reale. l’uso del termine venga spesso confu- razione. Quando non c’è armonia tra Oppure possiamo organizzaci in Co- so. Quella che definiamo libertà in re- questi fattori, ognuno è spinto a non munità chiuse come negli USA, dove altà è un “contratto sociale” (J.Rous- rispettare il proprio ruolo: la società si in un determinato territorio si insedia- seau) tra individui che compongono disgrega, i cittadini diventano disob- no delle vere e proprie cittadine con un’aggregazione tenuta insieme da bedienti e la politica diventa dispotica modelli di collettività garantiti da un regole per disporre dei vantaggi del- e inconcludente. Si genera una frattu- sistema di regole, cosicché tutti quelli la vita di gruppo. Invece, quella che ra irriparabile. Così, nonostante nella che ne fanno parte possono vivere in definiamo democrazia (comando del maggior parte di noi alberga il deside- un città idilliaca. popolo) è la prevalenza di un modo di rio di vivere in una civiltà ordinata, giu- Può divenire una strada percorribile intendere la società rispetto ad altri. sta e coerente, i nostri comportamenti nel futuro di nazioni multietniche pa- Quando l’esecutivo di una democra- non corrispondono ad un disegno che ralizzate dalla disobbedienza civile e zia perde la capacità di mediare con sappia mettere in ordine i diritti con i da norme troppo estese e complesse le minoranze, si realizza una dittatura doveri. Forse perchè siamo indolenti per essere accettate senza un’ideolo- della maggioranza (A. Tocqueville). o perché siamo convinti che lo Stato gia di fondo. Un po’ quello che sta avvenendo in ha troppe regole ed osservarle tutte L’altra strada, per governati e gover- gran parte delle nazioni del mondo ci metterebbe in una condizione di nanti, è quella di porre maggior at- civilizzato. D’altra parte ci si aspetta debolezza rispetto ad una larga parte tenzione ai propri doveri e impegnarsi che un esecutivo sappia garantire la della società che trae vantaggi dalle a rifondare lo stato di diritto. Anche governance e un percorso di rifor- sue lacune e sguazza nelle sue paludi. questa una strada molto tortuosa. me che i meccanismi costituzionali Potremmo anche decidere di vivere del 1900 non riescono più a gantire. come in un kibbutz, fatto di piccoli dp 60 I Baraondanews Focus CERVETERI-LADISPOLI, S.O.S. POSTO DI PRIMO INTERVENTO Quale potenziamento? I sanitari continuano ad affrontare emergenze quotidiane in quello che non è un pronto soccorso. Le guardie mediche sostituiscono gli ospedalieri. I mezzi sono limitati. Intanto 500 mila euro spesi per la casa della salute. Di Eugenio Vallone Proviamo a chiarire gli equivoci terminologici, relativi al gergo, sul presidio sanitario di via Aurelia tra Cerveteri e Ladispoli. Con le sigle si identificano in: - Pit (presidio integrato territoriale, interamente considerato). - Poliambulatorio (settore adibito a visite specialistiche ed ambulatoriali in convenzione al servizio sanitario nazionale) - PPI (posto primo intervento). Parliamo di quest’ultimo. Delle difficoltà e delle condizioni (a giudicare dalle segnalazioni che ci giungono) abbastanza gravi, in cui riversa appunto Il posto di primo intervento è’ stato detto pochi giorni fa che “Il posto di primo intervento non è un pronto soccorso”. L’assunto è stato pronunciato a mezzo stampa proprio dal presidente della Asl Rm F dott. Giuseppe Quintavalle. La dichiarazione ha destato qualche sconcerto tra la cittadinanza e non poche perplessità tra gli osservatori: la fisionomia assunta dal dibattito in corso spesso tende ad allontanarsi dalla realtà. Nella verità dei fatti, a parte le classificazioni, i problemi non sono frutto di catalogazioni ma di esperienze quotidiane e vissute. E la “travagliata” vita in provincia ci suggerisce qual’è il reale ruolo del primo soccorso\intervento nella nostra quotidianità. Tralasciando per un attimo la sola presenza di una singola ambulanza spesso senza medico a bordo, ed un auto medica che non è operativa in notturno, constatiamo i numeri. Solo nel 2014 il primo intervento ha di fatto “soccorso” 59 codici Rossi e 641 gialli, oltre ai 10.163 verdi. Non è da assimilare, di fatto, almeno di concetto ad un pronto soccorso, una struttura che affronta quotidiane urgenze in un territorio dove il più vicino ospedale dista svariati kilometri? Guardiamo ai codici: colori che si trasformano con il passar delle ore, e non si possono trattare coi numeretti, ma solo con un pronto intervento ed una gerarchia immediata di priorità. - Cod. Rossi: ad es. edema polmonare, shock, infarto o grave alterazione cardiaca - Cod. Gialli: ad es. dolore toracico, importante reazione allergica con rischio degenerazione - Cod.Verdi: ad es. politrauma (caduta da un altezza di circa tre metri, o incidente stradale, o incidente domestico con ferite, ustioni e\o contusioni) 62 I Baraondanews Focus Insomma, questi sono gli interventi all’ordine del giorno eseguiti, con mezzi limitatissimi, dal p.p.i. la realtà e la casistica dimostrano che una rapida diagnosi può salvare la vita. Agire in tempo appare dunque fondamentale. Ma per le amministrazioni i PPI non deve considerarsi un pronto soccorso. Certo, in un vero pronto soccorso i mezzi ed il personale sarebbero ben diversi. Ma come può un medico in servizio compiere omissione di soccorso se ad esempio un malato grave si reca nel posto di primo intervento ed ha bisogno di immediatezza (come sarà probabilmente già successo)? Nel PPI, in seguito al nuovo assetto, si apprende che i medici in servizio sono sì quelli che dispone il servizio sanitario nazionale, ma sono tutti, attualmente, medici ospedalieri? La risposta non è affermativa. In altre parole: una guardia medica od un medico di famiglia può essere pronto, sotto il profilo formativo, ad affrontare codici rossi e codici gialli, tra l’altro con mezzi limitati rispetto ad un normale pronto soccorso? Le nozze coi fichi secchi, soprattutto nel comparto sanitario, non si possono fare. Anche la politica locale inizia a temere per un declassamento del P.P.I. che resta al centro del dibattito e delle discussioni anche a livello sovra comunale. Una cosa curiosa: sul sito della Asl Rm f e’ pubblicato l’albo aziendale; non riusciamo a trovarvi la struttura del p.p.i. Forse abbiamo sbagliato criterio di ricerca? Un generale sospetto permane, nonostante le rassicurazioni che del tutto non convincono: la volontà, nel futuro, è quella di non fornire più il primo intervento per urgenze ed emergenze e declinare ad altre funzioni il presidio? Si dice che il “pit verrà potenziato”, ma dall’osservazione della odierna realtà si fatica a comprendere in qual senso. Se potenziare significa non so- vraccaricare altri pronto soccorso ben venga... Ma con strumenti e personale idoneo… Sintomatico e’ ad esempio il caso delle ‘semplici’ radiografie: il personale del primo intervento non può fruire del comparto radiologia perché “riservato” ai pazienti ambulatoriali (dell’attiguo poliambulatorio), quindi se vuoi una lastra devi andare altrove nonostante il macchinario sia a pochi passi. Il problema macroscopico, fatto di tanti piccoli problemi, è comunque uno e riassumibile nell’ennesimo quesito: di fronte ad un caso grave che bussa al pit, un medico di famiglia o di continuità assistenziale (dunque non ospedaliero) e’ in grado di disporre l’intervento? O al paziente gli si risponde che non è un pronto soccorso a costo di metterne a repentaglio la vita stessa? In realtà all’interno del servizio di primo soccorso il pit possiede ancora una parte d’organico medico ed infermieristico ospedaliero. Nell’ultimo periodo apprendiamo però che sono stati trasferiti due medici a Civitavecchia, non sappiamo per quali ragioni tecniche, per sostituirli . Ma non con altrettanti medici ospedalieri, bensì con personale di continuità assistenziale (guardia medica). Questo si intende per potenziamento del primo intervento? Era stato anche annunciato che Il primo soccorso verrà attivato e dunque potenziato 7 giorni su 7. (In realtà apprendiamo che il servizio è già attivo 7 giorni su 7). In tutta questa mareggiata dove si può dire tutto ed il contrario, c’è una domanda alla quale neanche i partiti trovano risposta: ‘strategicamente, in un contesto sanitario di deficit territoriale - con 100.000 abitanti che bussano alle porte e che rischia di tramutarsi pertanto in emergenza – qual è il profondo senso di spendere 500 Mila euro solo per lo start up di una casa della salute? E senza nulla toglierle: Lo si farà senza lasciare indietro altri comparti? Sarebbe poi curioso conoscere i dati sull’eventuale incremento delle emergenze dei codici gialli e rossi nel corso degli anni: rappresenterebbe un ottimo indicatore circa i reali bisogni della città e dei suoi cittadini, che spesso, magari, possono non coincidere coi bisogni della politica (volendo restare moderati). Il Dott. Quintavalle, presidente ASL RMF, ha specificato nel corso del convegno voluto dal PD Ladispoli e Cerveteri, su alcune delle tante questioni: in relazione alla trasformazione dell’Ospedale di Bracciano a seguito dell’operazione congiunta tra unità sanitaria locale e Regione Lazio, il pres. ha di fatto escluso a priori la attuale possibilità che il presidio di Ladispoli possa in futuro assumere i connotati di un pronto soccorso in piena regola. Il p.p.i. di Ladispoli, per diventare tale, dovrebbe essere inserito in una differente struttura (ospedaliera), sottolinea la dirigenza ASL. Il potenziamento per come lo si intende sotto il profilo dell’approccio alla vasta utenza, non pare al momento, dunque, rientrare nei piani. L’attenzione e le risorse sono concentrate evidentemente altrove. Ma c’è anche chi nei cassetti dovrebbe ancora detenere il progetto di Ospedale a Ladispoli (un po’ ingiallito già sul nascere). 64 I Baraondanews Moda Moda e tecnologia. L’era delle app Pianificazione intelligente del guardaroba e acquisti online. La moda invade anche la rete di Davide G. N ell’ambito dell’e-commerce Zalando si è imposto come uno dei marchi di riferimento per quanto concerne la vendita di scarpe, abbigliamento, borse, accessori e altro ancora. All’interno del catalogo sono presenti brand di livello internazionale, fra i quali troviamo Calvin Klein, Adidas, Tommy Hilfiger, Timberland, Zign, Tamaris ed altri marchi di successo. Una scalata fulminea quella compiuta da Zalando, azienda nata solamente sette anni fa a Berlino e capace di diffondersi in breve tempo in tutta Europa; l’arrivo in Italia è datato 2012 e grazie allo store dedicato è possibile fare shopping seduti comodamente davanti al proprio pc. Ma non è tutto: grazie all’app di Zalando è possibile fare shopping in modo ancora più comodo e soprattutto dovunque, utilizzando il proprio tablet o lo smartphone ma pure, ovviamente, l’iPad e l’iPhone della Apple. Utilizzando l’applicazione di Zalando - che ha debuttato ufficialmente durante la scorsa estate - si potranno svolgere tutte le operazione che si effettuano di solito tramite il sito web con dei semplici e veloci “tap” sul display del proprio dispositivo mobile. In tal modo sarà possibile fare shopping in qualunque momento della giornata e ovunque ci si trovi, sem- plicemente attivando l’applicazione, che permetterà di accedere a tutti i prodotti presenti nel sito di Zalando. Altra app molto diffusa è Stylebook che consente di condividere con tutti i contatti ogni nuovo abbinamento. Attraverso l’importazione delle foto degli abiti, questa app è in grado di abbinarle fra loro al meglio, sulla base dell’evento al quale stiamo andando. Purtroppo questa app è disponibile a pagamento per iOs. È doveroso parlare anche di Fashion Freax Street Style. Attraverso questa app possiamo fotografare gli indumenti indossati dai passanti, direttamente su strada, e conservare quelle foto all’interno della app per poter trarre spunto dagli outfit altrui. Possiamo anche usare questa app quando andiamo a fare compere da sole: basterà fotografare come ci sta l’abito e condividere con le amiche per capire se fare l’acquisto o meno. Ultima ma non meno importante è Closet. Un vero e proprio database che contiene tutti gli indumenti che abbiamo nel guardaroba. In questo modo potremmo pianificare gli outfit per tutta la settimana, sfruttando al meglio ogni indumento accoppiandolo in maniera efficace. In questo modo evitiamo anche di scordare qualche capo nell’armadio! App immancabili nello smartphone dei maniaci dello shopping, che si rivelano utili anche per coloro che maniaci non sono, ma a cui la comodità dell’acquisto mobile e della gestione dello stesso non dispiace. La tecnologia ci fa sfruttare al meglio le idee e le nostre potenzialità e, dato che ognuno o quasi ha uno smartphone in tasca, perché non sfruttare appieno questa possibilità? 66 I Baraondanews Ambiente Trasformare i rifiuti in risorsa: dall’Enea alla Bracciano Ambiente, le vie d’uscita dal sistema delle emergenze Prospettive a portata nell’immediato futuro, tra indicazioni dell’UE, legislazione italiana e tecnologie in fase di sperimentazione di Maurizio Archilei S e si parla di rifiuti la prima cosa a cui si associa questo concetto è ormai la parola “emergenza” o “problema” mentre, se si pensa ad una soluzione, sembra che non si possa uscire dalla logica della discarica, in virtù del ragionamento secondo il quale «da qualche parte li dovremo pur mettere». Eppure pochi sanno che l’Unione Europea ha stabilito una “gerarchia dei rifiuti”, «un “ordine di priorità” di ciò che costituisce “la migliore opzione ambientale nella normativa e nella politica dei rifiuti”». In breve, tale gerarchia prevede al primo posto la prevenzione, che riguarda uno studio dei prodotti per far si che il loro ciclo di vita possa estendersi, anche attraverso il riuso. Al secondo posto c’è la preparazione per il riutilizzo da ottenere senza trattamenti. E’ poi il turno del riciclo, che invece prevede il trattamento dei rifiuti per l’ottenimento di prodotti diversi. Segue il recupero, anche energetico. Ultima fase è lo smaltimento, come quello in discarica, per il quale la direttiva europea specifica che si deve trattare dell’ultima opzione, assolutamente da non promuovere. Al fine di rendere realizzabile questa gerarchia, l’UE raccomanda di istituire regimi di raccolta differenziata, elemento imprescindibile per l’attivarsi dei comportamenti virtuosi che abbiamo elencato. Ma anche il ripensamento dei materiali e dei prodotti a monte diventa fondamentale. “Eco-design, e responsabilità dei produttori” sono due concetti che l’UE utilizza indicando la strada nell’incoraggiamento, da parte degli stati membri, di una nuova progettazione dei prodotti, nonchè nella responsabilizzazione dei produttori, che possono essere chiamati a farsi carico della gestione dei propri prodotti dopo il loro ciclo di vita. Se si volesse immaginare un sistema di gestione del rifiuto virtuoso, insomma, non si dovrebbero compiere enormi sforzi, dato che la strada è già indicata. Eppure in Italia non solo non viene seguita, ma non viene nemmeno pubblicizzata. Per avere cognizione di cosa è attalmente allo studio riguardo questa materia, siamo andati presso il centro ricerche dell’Enea Casaccia, dove un team di ricercatori sta lavorando in particolare sui diversi sistemi per il trattamento dei rifiuti organici. Oltre il 70% dei rifiuti urbani è di tipo organico. Tali rifiuti costano in media, nelle regioni centro meridionali, 321 euro a tonnellata, più di qualsiasi altra tipologia di rifiuto urbano. La soluzione industriale al momento più in voga, si sa, è quella degli impianti a biogas, che processano la frazione organica in modalità anaerobica (senza ossigeno) ricavandone metano e producendo un materiale di scarto chiamato “digestato”, da molti considerato ricettacolo di numerosi agenti patogeni. Gli impianti di questo tipo sono molto costosi e, come è dimostrato dai numerosi incidenti, pericolosi. Ma quello che in pochi sanno è che il digestato necessita di un ulteriore processo di compostaggio. Il biogas, quindi, non esclude la presenza degli impianti di compostaggio, che invece possono essergli completamente alternativi. In questi impianti, infatti, >>> segue a pagina 68 68 I Baraondanews Ambiente meno costosi dei precedenti, i materiali organici vengono trattati in modalità aerobica (in presenza di ossigeno) e in circa 90 giorni ciò che si produce è terriccio di qualità per l’agricoltura, utile ai terreni perchè ricco di carbonio e con proprietà anti desertificanti. Nessun pericolo, nessuno spreco, nessuno scarto e risparmio economico. Questa tecnologia è in via di sviluppo, e all’Enea stanno raccogliendo dati sul funzionamento di compostiere “di quartiere” o “di condominio” per circa 100 persone, la cui applicazione sarebbe ancora più vantaggiosa per le comunità, dal momento che la frazione organica nemmeno entrerebbe nel sistema di gestione dei rifiuti, limitando nettamente i costi per l’intera collettività. I rifiuti conferiti, se si diffondesse questo sistema di trattamento a Km0, si ridurrebbero almeno del 50%. Un modello del genere è già in funzione presso San Giovanni in Tuscia, paese di 1300 abitanti, ma anche a Messina è in fase di sperimentazione un sistema di compostaggio collettivo. Un sistema da incentivare, secondo i ricercatori Enea. Cosa che accadrà con l’approvazione del Collegato Ambiente il cui testo, al momento, non prevede l’obbligo di autorizzazioni per l’installazione di impianti di compostaggio con capacità inferiore alle 80 tonnellate Una delle compostiere di comunità in prova nel centro ENEA. l’anno. Secondo la legislazione attuale, inoltre, se chi produce rifiuto, lo tratta e utilizza il compost prodotto è lo stesso soggetto, già oggi non ci sarebbe bisogno di autorizzazioni. Le prospettive per chi produce impianti simili sembrerebbero essere rosee, tanto che anche l’AMA sta sviluppando dei propri macchinari. Con il supporto legislativo adeguato e delle PA il mercato potrebbe esplodere. Ci si domanda, allora, se questa potrebbe essere una strada anche per il rilancio della Bracciano Ambiente (BA), azienda che di occasioni ne ha già perse moltissime. Reverse Vending (macchine che danno buoni spesa in cambio di materiali da riciclo), Tariffa Puntuale (bollette direttamente proporzionali alla volumetria di rifiuto prodotto) e RAEE (recupero materiali, metalli e riuso di pezzi di tecnologie digitali) potrebbero, secondo i ricercatori, essere tre attività accessibili a realtà come quella della BA e utili per un suo rilancio. Fornire Bracciano di 30-40 compostiere di comunità (magari prodotte proprio dalla BA che aggancerebbe per tempo un settore destinato all’espansione) sarebbe un buon punto di partenza che concilia rispetto per l’ambiente, risparmio per la comunità e rilancio economico. 70 I Baraondanews Condomini INTERVISTA A RAFFAELE OREFICE La raccolta porta a porta arriva nei condomini. Cosa fare? Incontriamo Raffaele Orefice amministratore di diversi condomini a Ladispoli. Gli sottoponiamo alcune domande in merito all’ampliamento della raccolta porta a porta che sta raggiungendo il centro cittadino. Buongiorno Raffaele, come si stanno organizzando i condomini da Lei amministrati in virtù dell’estensione del porta a porta nel centro della citta’? Buongiorno a voi. La raccolta porta a porta pian piano sta coinvolgendo il centro cittadino. E’ un’operazione che richiede molta attenzione da parte di tutti: amministratori condominiali, operatori , comune e cittadini. La nostra città è pronta per affrontare questa sfida?Il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti provocherà all’inizio delle difficoltà per l’organizzazione delle famiglie, dell’amministrazione comunale e dei condomini. Rimango comunque fiducioso che con i dovuti tempi, come avvenuto già in centinaia di comuni del nostro Paese, l’abitudine farà diventare estremamente semplice ciò che oggi sembra complicato. Come sta affrontando, da amministratore, il passaggio al porta a porta? Personalmente, quando la ditta Massimi consegna i carrellati, la prima cosa che faccio è inviare una lettera di domande e risposte ai condomini per prepararli in anticipo. Ricevo molte telefonate di persone un po’ disorientate ma questo rientra nella norma. Quali sono le difficoltà che le vengono segnalate? Il problema maggiore che si presenta è che molti condomini non conferiscono correttamente i rifiuti provocando l’accumulo degli stessi per intere giornate. In più mi trovo spesso a ribadire che i rifiuti devono essere lasciati la sera prima del ritiro e non in qualsiasi momento della giornata. Ma la differenziazione avviene in modo corretto? Dipende. Per plastica, carta e vetro non ci sono grossi problemi. Le difficoltà aumentano, per esempio, per il conferimento di rifiuti come pannolini o pannoloni che devono essere introdotti in un bidone rosso di piccole dimensioni che deve essere richiesto a Massimi dagli interessati. E se rubassero i carrellati ? Intanto ricordiamo che I Baraondanews Condomini I 71 contenitori sono affidati in comodato e il cittadino ha l’obbligo di sporgere regolare denuncia alle autorità competenti (Polizia, Carabinieri) e comunicarla all’azienda di servizio, la quale provvederà alla consegna di un nuovo contenitore. E’ vero che i carrellati devono essere esposti sul suolo pubblico prima di essere svuotati? Attualmente il trasporto dei carrellati rappresenta uno dei problemi più complicati da risolvere: mi sto organizzando per affidare tale compito alle imprese che compiono le pulizie delle parti comuni nei Condominii ove tale servizio viene svolto, altrimenti il trasporto dovrà essere regolato direttamente dai condomini. Che cosa fanno precisamente queste ditte? In base all’esperienza maturata a Ladispoli, dove a Luglio u.s. era già iniziata la raccolta, ritengo che sarà necessario prevedere - a meno che i condòmini non siano in grado di auto gestirsi - ad un’ulteriore spesa di almeno € 50,00 mensili per ogni scala da saldare alla ditta incaricata del suddetto trasporto e della pulizia periodica dei carrellati. Tale lavoro non è certamente faticoso ma è sicuramente vincolante perché richiede un impegno quotidiano di sei giorni a settimana. Per finire. Si parla spesso di sanzioni, pensa che multare i condomini negligenti sia la strada giusta? IL metodo punitivo a volte può servire, ma non dev’essere la soluzione. Meglio sensibilizzare e informare i cittadini ed entrare nell’ottica che differenziare è un dovere verso l’ambiente e la nostra città. E’ solo questione di tempo e fiducia. Grazie Raffaele per il tempo che ci ha dedicato. Grazie a voi. AV Costruzioni - Ristrutturazioni - Manutenzioni - Impianti - Automazioni - Allarme - Termoidraulica Ristrutturazioni Appartamento Fornitura e Messa in opera di: Pavimenti con colla sull’originale Impianto Elettrico, Idrico, Termico E Pittura Bianca 340 Euro al mq Contatti e preventivi: Via Casal dei Venti, 15 b 00055 Ladispoli (Rm) 333 83 34 627- 06 99 27 25 85 [email protected] www.ristrutturazionidibattista.it Ristrutturazione Completa Bagno 2Mt X 2 Mt Compreso di: Impianto Elettrico Impianto Idraulico Mattonelle Sanitari e Rubinetteria 3.500 Euro + Iva 74 I Baraondanews Spettacolo “Continuate a credere in ciò che sognate” Intervista a Martina Giammarini, la ballerina di Ladispoli finalista a Italia’s Got Talent “Devo la mia forza alla mia famiglia, al mio fidanzato, ai miei amici e ovviamente alla danza. I nostri limiti fisici non devono fermare le nostre passioni” Ciao Martina e innanzitutto complimenti. Le tue esibizioni hanno stupito non solo i quattro giudici, non solo Ladispoli, ma praticamente tutta l’Italia. Te l’aspettavi? No, affatto. Non credevo che i giudici potessero emozionarsi fino a quel punto, è stata una gioia immensa. Com’è stato andare in televisione e danzare davanti a tutte quelle persone? Che sensazioni hai provato? E’ stata una sensazione unica. Ero molto tesa, ma nel momento in cui sono salita sul palco è sparito tutto. La tensione ha lasciato spazio alla mia voglia di ballare e di raccontare la mia storia. Com’è nata l’idea di partecipare a Italia’s Got Talent? E’ successo tutto per caso. Incontrai una persona che lavorava al programma e che mi spinse a mandare un video. Io lo inviai, ma inizialmente solo per vedere ciò che sarebbe successo. Da lì, poi, è cominciata questa fantastica avventura. Quali sono i tuoi progetti futuri? Cosa pensi di fare nel caso quest’avventura proseguisse nel migliore dei modi? I miei progetti per ora non sono cambiati. Voglio continuare a fare quello che faccio, cioè il mio lavoro e la mia passione, e continuare a farlo bene. Poi si vedrà. Amo vivere giorno per giorno. Prima dell’esibizione hai giustamente sottolineato di non aver mai considerato il tuo problema come un “problema”. E tutti hanno visto che era la verità. Da dove arriva tutta questa forza interiore, oltre che dalla danza? La mia forza, oltre che alla danza, la devo alla mia famiglia, al mio fidanzato, ai miei amici e a tuttò ciò che mi sta intorno. A chi mi ha trasmesso questa magnifica passione, a chi mi ha sempre sostenuto. E alla bellezza della vita, un dono troppo bello per sprecarlo a piangere e autocommiserarsi. Sei anche un’insegnante. Cosa significa trasmettere ai più piccoli il tuo talento? Trasmettere la tua passione ai bambini piccoli è la cosa più bella del mondo. Vedere la loro gioia e il loro impegno è magnifico. E se lo faccio è solo grazie alla mia prima insegnante, nonchè direttrice della palestra Nexus di Ladispoli, Roberta, che mi è stata sempre accanto e non ha mai smesso di credere in me. Qual è il tuo consiglio per chi come te deve affrontare certe sfide? Io non posso dare consigli, posso solo dire che un limite fisico non deve limitare la propria passione, e soprattutto la propria vita. Bisogna credere in tuttò ciò che si fa. Non a caso il mio motto è sempre stato: credi nella forza dei tuoi sogni e loro diventeranno realtà. MARTINA IN FINALE: Un grande successo di pubblico e tanto entusiasmo per Ladispoli; Martina si era esibita nella prima delle due manche in cui era stata divisa la semifinale, rimettendosi in gioco con quella grinta e quella sicurezza che tutti già conoscevano e che stavolta le sono valse l’accesso alle finali del 14 maggio. In particolare è stata Luciana Littizzetto a premere il Golden Buzzer, il tasto che consente ai giudici di promuovere direttamente i concorrenti alla fase successiva. Insieme a Martina accedono alla finale anche Gaggi, i Vanity Crew, Cisky, Tony Bonji e Caterina. Questo gruppo si contenderà la vittoria con i finalisti uscenti dalla seconda manche. Valerio Dieni Baraondanews Bene Comune I 79 LADISPOLI, AL VIA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA ANCHE NEL CENTRO CITTADINO. Istruzioni per l’uso ed incontri informativi in programma La notizia dell’avvio della differenziata al centro di Ladispoli nel mese di Maggio aveva scatenato l’ira dei commercianti dellAssobar che non hanno usato mezze parole per criticare la scelta del Comune di Ladispoli. Con una lettera inviata all’amministrazione, gli esercenti hanno evidenziato il disagio ed i dubbi di una categoria che teme l’implosione a causa sia della difficoltà oggettiva alla raccolta differenziata nel cuore di Ladispoli in piena estate, sia per la dilagante inciviltà di chi trasforma le strade in discariche. “Riteniamo che sia un suicidio far partire la differenziata a Maggio”, aveva detto Marco Nica, presidente Assobar (LA POLEMICA A PAGINA 8-9). La replica del Comune di Ladispoli arrivava immediata: “non partire con la RD su tutto il territorio comunale equivarrebbe ad uno sforamento delle previsioni di spesa e ad un aumento del costo totale della Tari. La mancata entrata a regime della rd nel centro cittadino si ripercuoterebbe quindi su tutta la collettività, compreso chi già differenzia. La modalità di raccolta proposta è la più equa ed economica, ed i costi sono gli stessi che sosterrebbe il Comune stesso. Il sistema è inoltre studiato per far pagare il rifiuto realmente prodotto e permettere agli esercenti di scegliere se smaltire i rifiuti anche con altre ditte autorizzate”. «Quello dell’80% non è uno sconto» aveva poi precisato l’amministrazione, spiegando che si tratta di un abbattimento della tariffa dovuto al fatto che l’utenza sosterrà direttamente alcuni costi in base al tipo di servizio che sceglierà di utilizzare e alla quantità di rifiuto prodotto. «La pesatura dei rifiuti sarà informatizzata ad ogni conferimento: é possibile controllare il peso del rifiuto conferito diviso per le varie tipologie». Anche sul punto dei sacchi da 25Kg l’amministrazione ribatte: «è quanto prevede la normativa sulla sicurezza dei lavoratori (cosa che dovrebbe essere nota soprattutto agli operatori commerciali)». «Resta difficile immaginare un rifiuto differenziato prodotto all’interno della giornata che possa provocare un “aria malsana” - replicano ancora dal municipio, ribadendo che - uno dei motivi per il quale si è stabilito di mettere in campo diverse tipologie di servizio è proprio per soddisfare le esigenze delle varie categorie commerciali». In sostanza si fa presente che ciascuno potrà scegliere le soluzioni più opportune per il ritiro dei propri rifiuti (in base al nuovo piano di gestione). Difesa anche la scelta delle modalità con cui viene effettuato lo spazzamento delle strade, motivato da ragioni di risparmio e quiete pubblica, che non sarebbe possibile tutelare se lo spazzamento avvenisse di notte e/o manualmente. «Le attività a Ladispoli sono oltre 1500 - sottolinea il Comune - e la grande maggioranza è ben lieta, finalmente, di pagare per quello che realmente produce e non per ciò che producono gli altri». Ma le rassicurazioni evidentemente non bastano ad una parte della categoria: resta alta la preoccupazione di Assobar che in una nota minaccia azioni legali contro il Comune oltre ad una raccolta firme. ISTRUZIONI PER I CITTADINI In previsione dell’avvio della raccolta porta a porta nel centro cittadino previsto 80 I Baraondanews Ambiente quindi per la seconda metà di maggio, senza revoche o slittamenti, gli abitanti potranno ritirate i kit per la differenziata presso il Centro di Raccolta Comunale di via degli Aironi. La distribuzione del materiale avviene il mercoledì dalle ore 9 alle 18 mentre da lunedì 4 maggio fino a venerdì 15 maggio, con lo stesso orario, il kit potrà essere ritirato dal lunedì al venerdì. Per ritirare il kit occorre presentarsi con la tessera sanitaria dell’intestatario dell’utenza della tassa dei rifiuti. Per la presentazione delle corrette modalità per effettuare la raccolta differenziata porta a porta sono stati fissati 7 incontri rivolti ai cittadini che si terranno, tutti con inizio alle ore 17,30: i prossimi martedì 5 maggio presso lo stabilimento balneare Sun Bay lungomare Regina Elena 5, mercoledì 6 maggio presso l’aula consiliare, giovedì 7 maggio presso la chiesa del Sacro Cuore in via dei Fiordalisi, venerdì 8 maggio presso l’aula consiliare e lunedì 11 maggio presso il ristorante La Reggia in via dell’Acquedotto Statua. Durante gli incontri pubblici non saranno consegnati i kit. Inoltre a disposizione degli utenti ci saranno dei punti informativi. Più in particolare mercoledì 13 maggio nei pressi di piazza Rossellini, giovedì 14 maggio presso la Stazione ferroviaria, venerdì 15 maggio nei pressi del mercato giornaliero in via Odescalchi, martedì 19 maggio nei pressi del supermercato Sma in via Napoli, giovedì 21 maggio nei presso di piazza Rossellini e venerdì 22 maggio nei pressi del supermercato Carrefour in via Ancona. L’orario dei punti informativi è dalle 10 alle 13. 82 I Baraondanews La proposta Come si possono pagare le tasse senza soldi Nello “Sblocca Italia” una norma che viene incontro ad amministratori e cittadini L a legge si adatta sempre di più ai tempi che corrono. Così, all’interno del decreto “Sbolcca Italia” è stata introdotta una novità, da Novembre già legge, che dà la possibilità ai cittadini in difficoltà economiche di poter pagare una parte delle imposte scambiandole con ore lavorative: riduzione delle tasse in cambio di servizi al Comune. Si tratta di un vero e proprio BARATTO AMMINISTRATIVO, difatti è questo il nome che gli si è dato. Il primo Comune a discuterne è stato quello di Vasto, in Abruzzo, dove 5 consiglieri lo hanno proposto ed ora deve essere accettato dal consiglio. L’idea piace e si sta diffondendo da Nord (a Monza 500 persone sono state coinvolte) all’Italia insulare. In Sardegna sono ben 4 i comuni interessati: Guspini, Sardarea, Isili e Quart Sant’Elena. I servizi da “barattare” sono la pulizia delle aree comuni, la sorveglianza, l’assistenza alle scolaresche.Perché non proporlo anche nei nostri comuni? Siamo sicuri che ci sono persone senza lavoro o in pensione che farebbero volentieri qualcosa per se stesse e per la collettività. Se poi gli fosse concesso un piccolo vantaggio a livello di sgravi, ad esempio sull’imposta per i rifiuti, il loro prezioso contributo potrebbe essere utile ad un comprensorio che intende rilanciare l’accoglienza turistica. D’altra parte, ben sappiamo come i Comuni della neo nata Etruria Meridionale siano carenti negli organici per espletare adeguatamente servizi fondamentali come la sorveglianza o la pulizia delle aree verdi e degli arenili. David Paris 84 I Baraondanews Curiosità Non è birra ma urina Ad Agra si pratica quotidianamente l’urinoterapia, la scienza che sostiene che bere la pipì fa bene INVIARE MESSAGGI MENTRE SI GUIDA E’ PERICOLOSO… AGRA (India) – Non si tratta di un’altra puntata della trasmissione di malattie strane, si tratta di scienza bella e buona quella che sostiene che bere la pipì fa bene. È chiamata urinoterapia ed è un tipo di medicina alternativa a qulle tradizionali. Nonostante il senso comune ti implori di non proseguire la lettura, è stato dimostrato che il consumo di urina cura moltissimi disturbi: fatica cronica, intestino irritabile, forfora, depressione, inestetismi della pelle. A testimonianza di ciò, c’è il caso del 42enne di nome Jairam che bevendo un bicchiere al giorno dell’urina della sua mucca è riuscito a curarsi il diabete che progressivamente è diminuito. Poi anche gli stessi monaci locali indù hanno cominciato a spingere a bere l’urina di mucca: secondo loro tra le patologie che l’urina di mucca sarebbe in grado di guarire c’è il cancro, tumori, tubercolosi ed anche calvizie. L’unica accortezza che raccomandano è di bere esclusivamente urina di una mucca vergine, raccolta alle prime ore della giornata. Un cartellone geniale! Se vuoi altri consigli mandaci subito un sms Uno dei messaggi più importanti per gli automobilisti è che inviare SMS mentre si guida è pericoloso. Come potete osservare dalla foto questo messaggio è stato scritto su un cartello gigante di un’autostrada. Il problema è che sotto l’importante scritta “Inviare SMS mentre sei alla guida UCCIDE” c’è un’altra scritta che dice “Se vuoi avere altri consigli per la tua sicurezza invia un SMS al numero…”. Un cartellone geniale. Baraondanews Sport I 87 Etruria in Vela 2015 Ripartono le regate...anche a Ladispoli Alla fine di giugno isseranno nuovamente le vele dell’Etruria. Anche questo anno la manifestazione sarà patrocinata dalla Regione Lazio, dalla Federazione italiana vela, dalla Capitaneria di Porto, dall’Associazione italiana cultura e sport ente di promozione riconosciuto dal Coni e dai Comuni di Ladispoli e Cerveteri. La manifestazione, arrivata alla sua terza edizione, conferma tutti gli aspetti sociali ed agonistici destinati alla promozione della vela nell’Etruria. Grande novità di quest’anno sarà la regata nazionale destinata ai catamarani Classe A che si svolgerà a fine luglio a Marina di San Nicola. Anche quest’anno, dopo le due tappe zonali svolte la passata edizione, Etruria in Vela appunta nella storia velica di questo territorio un evento nazionale mai svoltosi prima nei nostri mari. Sarà l’occasione non solo per veder competere regatanti provenienti da tutta Italia, ma anche per far conoscere il nostro splendido territorio e le sue grandi risorse. Molte altre ancora le novità, nei prossimi giorni nuovi aggiornamenti. Vi ricordiamo il sito internet www. etruriainvela.it e la pagina facebook dedicata. Date delle regate: - 21 giugno, “Memorial Marco Marinetti”, Ladispoli - Lungoma- re Regina Elena, Associazione Velica Ladispoli in collaborazione con Asd Amici del mare e Stabilimento Molto - 12 luglio, “Vele a Cerveteri”, Campo di mare - Cerveteri, Associazione Nautica Campo di Mare - 24/25/26 luglio, regata “Nazionale ClasseA”, Marina di San Nicola - Ladispoli, Circolo Nautico Punta Rossa in collaborazione con Associazione Velica Marina San Nicola - 9 agosto, “Memorial Branchini-Anella”, Marina di San Nicola - Ladispoli, A.s.d Club il Castello, - 30 agosto, “Memorial Ugo Placidi”, Marina di San Nicola - Ladispoli, Associazione Velica San Nicola. Baraondanews Baraondanews L’ospite Sport I 89 MARCO GREGORI, AI VERTICI DEL WINDSURF MONDIALE Ho gareggiato bene, ma il livello era troppo differente: loro vivono e si allenano alle Hawaii...io a Ladispoli… La passione per il mare, il vento, ma soprattutto onde e una tavola a vela hanno portato un nostro concittadino fino a Capo Verde, per l’importante evento “Goya Pro Cabo Verde”. Marco Gregori, 40 anni tra pochi mesi ha fatto delle sue passioni il proprio lavoro. Oggi è un istruttore della Federazione italiana vela e dell’International surfing association ed attualmente insegna a Marina di San Nicola per trasmettere la propria passione agli altri, specialmente ai bambini. Fondatore dell’Associazione Velica Ladispoli ed del Trofeo Etruria in Vela che negli ultimi anni ha visto regate in tutto il nostro comprensorio. << Buongiorno Marco, abbiamo seguito a distanza i risultati delle tue prestazioni sportive. Ora che però sei qui, puoi raccontaci dal vivo com’è andata>> <<A Marzo ho partecipato ad una competizione di livello internazionale, il Goya Pro Caboverde. La tappa fa parte dell’American windsurf tour un circuito di gare a livello mondiale dove partecipano i più forti windsurfisti del mondo. La mia storica presenza nelle isole di Capo Verde e la grande amicizia con tutti i locals ha fatto si che l’organizzazione mi invitasse a partecipare. Non avevo mai fatto una competizione di windsurf e partecipare ad un evento così importante con tantissimi professionisti è stato per me un grande risultato personale ed una esperienza indimenticabile. << Accennavi al fatto che qualcosa nello svolgimento della competizione è stato modificato…>> Sì, purtroppo le condizioni meteo-marine non hanno consentito, come sarebbe dovuto essere, lo svolgimento del contest a Ponta Preta spot con onde grandi e potenti da me conosciute molto bene. Infatti la gara si è svolta in uno spot al Nord dell’isola con vento fotonico e onda piccola, condizioni abbastanza insolite per Capo Verde. Nelle due batterie che ho disputato mi sono posizionato sempre terzo, avendo modo di competere con campioni come Kevin Pritchard, Boujmaa Guilloul, Camille Juban che poi ha vinto il contest in una tiratissima finale con il brasiliano Kauli Seadi. Ho gareggiato bene, ma il livello era troppo differente: loro vivono e si allenano alle Hawaii... io a Ladispoli… Comunque sono onorato di aver avuto modo di competere con grandi professionisti che mi hanno accolto tra loro con grande amicizia durante questa esperienza che non dimenticherò. Colgo l’occasione per ringraziare i miei sponsor: Fanatic, Northsails, Ion, Insane e FlyTap>>. dp Baraondanews Kasi I 91 Gli effetti della differenziata su Ladispoli Guai a tornare a casa con 5 chili di cozze che l’amico disoccupato ti ha regalato... Il primo impatto é l’incredulità. Non vedere più i cassonetti colmi di sacchetti colorati farà vacillare l’orgoglio cittadino. Saremo assaliti dalla malinconia perchè nulla sarà come prima. Perdere l’abitudine di lanciare il sacchetto da 3 metri per dire “E vai! Anche stasera 3 punti sul tabellone” ci lascerà l’amaro in bocca. Avremo un senso vuoto quando penseremo a quanto era bello portare il pezzettino di grasso per fare “micio micio” al gattino appollaiato sopra la spazzatura. Il vero psicodramma però è in famiglia. Quando dopo cena tua moglie ti chiede: “Amore! Secondo te come si deve differenziare il vasetto dello yogurt che ha lasciato Alessandro?” E tu da pirla “Beh, è semplice: il cartoncino lo strappi e lo metti nella carta, il vasetto lo risciacqui e lo metti nella plastica, la stagnola invece la pulisci e la metti nei metalli”. E lei...: “Amore, quanto sei istruito... Allora fallo tu mentre io accartoccio le bottiglie dell’acqua?!” Perfino le abitudini alimentari non saranno più le stesse. Guai a tornare a casa con 5 chili di cozze che l’amico disoccupato ti ha regalato. “’Ma sei pazzo!? Ora ci rimani tu per tre giorni con la puzza di pesce marcio!” E mentre intorno al balcone volteggiano i gabbiani attratti dall’odore dell’ultimo piatto di cozze della tua vita, anche i rapporti di buon vicinato vacilleranno inesorabilmente... Quando nei condomini si dovrà decidere chi porta fuori il secchione comune dell’indifferenziato. La prima volta lo farà Luigi, lui è sempre così carino e cerca in tutti i modi di piacere agli altri. Dopo qualche mese, a forza di alzarsi presto , Luigi si ammalerà e allora sarà indetta una riunione straordinaria e selezionati gli uomini di sana e robusta costituzione per rimpiazzare a turno Luigi, che a questo punto capirà che è meglio darsi malato. Infine, dopo qualche settimana di defezioni si cambierà lo statuto del condominio e sarà aggiunto un comma all’articolo 8 nel quale saranno inasprite le pene per i disertori. L’arrivo del composter. Ce ne sono di 2 tipi: domestico e “campestre”. - Il primo è uno strano oggetto di forma cubica: ci metti dentro un piatto di riso e ne esce fuori un sacchetto da 5 Kg confezionato con tanto di codice a barre. - L’altro è quello della “defunta” Provincia di Roma, dato in comodato d’uso gratuito a “Case Sparse” di Ladispoli. Le istruzioni sono chiare: inserire gli scarti nella botola in alto e smucinare il più possibile con una freccia di plastica. Ricordare ogni 2 settimane di cospargere l’umido con una polverina magica. Risultato promesso: 1/2 kg di terriccio per un vasettino di gerani. Risultati reali dopo 6 mesi: una colonia di ratti giganti che se non gli porti la cotoletta ti vengono a bussare alla porta di casa. Microdiscariche in mezzatria. Cambia l’economia rurale e non saranno più i contadini a portare la frutta ai fruttaroli, ma i fruttaroli che preferiranno portare cassette e frutti marci al contadino: dalla valle degli orti alla valle delle buste. E poi le feste. I compleanni dei bambini nelle ludoteche con tutti quei rifiuti...: bottiglie, carta e cartoni da far ritirare a peso d’oro. Nuovi Tariffari: Affitto della Sala € 70, animatore € 50, buffet € 80 €, ritiro dell’indifferenziato € 100 (2 PIOTTE delle vecchie lire) per un bidone, 150 € per 2 bidoni. E i giochi dei bambini, ne vogliamo parlare...? Ecco la scena: siamo alla fine della festa. Si scartano i regali. Tutti in cerchio pronti a fare fotografie al bambino che sta per scartare i regali .... “A tre tutti insieme: uno... due.... tre....: INCARCA LA CARTA…, INCARCA LA CARTA…., INCARCA LA CARTA… A parte gli scherzi, BUONA DIFFERENZIATA A TUTTI! dp 92 I Baraondanews Annunci EDITORE Studio4 Soc. Coop. Direttore Responsabile Maurizio Archilei Vice Direttore Orazio Paliotta REGITRAZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA N.4 DEL 13/06/11 Sede in via S.F. D’ Assisi, 2 00062 Bracciano (Rm) Per inserire i tuoi ANNUNCI GRATUITI sulla rivista, devi collegarti al sito di BaraondaNews o al sito di Cittadamare.it e seguire la procedura dalla sezione Annunci PER LA TUA PUBBLICITÀ CELL. 339.20.74.512 - CELL. 349.83.72.950 [email protected] VENDO / COMPRO • DIVANOLETTO tre posti discreto stato della struttura con rivestimento da rivedere, in cotone blu. Rete e materasso in lattice in buone condizioni. Zona Cerveteri tel. 3409005555 • Mountain Bike 14 a 40 euro Vendo montain bike bambino “angelo santi” in buono stato usata poco . Alcuni punti di ruggine ma risolvibile a costo zero. Ruote nuove. tel. 3394086870 • Iphone 4 16 Giga a 119 euro Apple originale Iphone 4 bianco in ottimo stato, nessun graffio sullo schermo e tenuto maniacalmente. Scatola e accessori originali. No perditempo. 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L’essere influenzati dalla luna nuova non favorisce certo un sottotono, prima sembrate rassicuranti ma poi, come in un crescendo, trascinate tutti in un torrente di entusiasmo e di ottimismo ed il prossimo non tarda ad appiopparvi apprezzamenti e lusinghe. Toro. Circondati dai vostri affetti e dalle vostre amicizie vi trastullate tranquilli nella sfera affettiva e non vi rendete conto che la tranquillità non sempre va a braccetto con la redditività e, quindi, per quest’ultima dovete attendere tempi migliori. Gemelli. Il single potrebbe trovare un’attrazione improvvisa per una vecchia conoscenza, l’interruttore sarà un’inattesa gentilezza o un saggio consiglio. Per chi vive già un rapporto di coppia: vivacità sentimentale e un ritrovato feeling. Comunicazioni soft. Cancro. Un rapporto difficile, pieno di contenziosi, ora è giunto il momento di cambiare atteggiamento o definire se è un rapporto che vi appartiene oppure no. Coraggio e intuito vi guideranno verso scelte sagge oppure saprete trovare quesiti da porgere ai quali spetta una risposta certa. Leone. Riappacificazioni all’orizzonte: sarete come i guerrieri che amano confrontarsi alla pari ma, capaci di trasformare un semplice scambio di opinioni in una diatriba dalla fine incerta. Un controllo ai freni inibitori potrà solo migliorare il vostro rapporto affettivo. Vergine. Potete nutrire qualsiasi ambizione, lo schieramento astrale vi consente di effettuare scelte per il futuro che potrebbero concretizzare vecchi progetti; il periodo potrebbe essere favorevole. Bilancia. L’umore dondolante vi manda in altalena oppure è l’altalena la causa dell’umore: diciamo che la sfera sentimentale appare un po’ opacizzata e necessita di un’immediata lucidatura, lo fate a giorni alterni e la situazione sta assumendo le sembianze di un’abitudine: game over, si inizia una nuova partita. Scorpione. Un episodio del passato che forse avevate rimosso ma che in un modo o nell’altro vi ha intimamente segnato, potrebbe avere un ritorno di fiamma. Non permettete al nervosismo di farla da padrone ma reagite con calma e pazienza. Momenti intensi nella coppia. Sagittario. Un leggero malessere sul posto di lavoro e qualche sbalzo d’umore denotano un periodo non proprio roseo ma, non rassegnatevi, è solo un sovraccarico di impegni che passerà non appena imparerete a comunicare di più con le persone che fanno fatica a seguirvi. Capricorno. Cercate di non travolgere chi vi circonda, forse sarà opportuno moderare l’impulsività nelle relazioni familiari e personali evitando che la vostra autorevolezza si trasformi in autoritarismo. Il tepore di maggio contribuirà a dare un ritmo più tranquillo alla vostra vita. Acquario. Non vi mancano certamente progetti nella vita privata e nel lavoro con risultati positivi: tendenza a compiersi una lenta ma proficua realizzazione delle aspirazioni che vi stanno più a cuore. Rapporti che nascono o si ricompongono nel segno di una rinnovata sensualità. Pesci. La vostra naturale ricerca della perfezione è temporaneamente accantonata grazie all’energia fisica e mentale che vi rende ambiziosi e decisi. In amore riaffiorano attimi di intensa emozione e desiderio misti a simpatia vincente. Riprendete un’attività fisica che avevate abbandonato.