La Divina Commedia. L`Opera

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La Divina Commedia. L`Opera
on stage
di Alfio Morelli
L’uomo che cerca l’Amore
La Divina Commedia. L’Opera
Dante, si sa, “tira”. Ma
sarebbe veramente
sbagliato ed ingiusto
etichettare questa
produzione come un
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tentativo di cavalcare l’onda. Anche perché,
quando si affronta qualcosa di sublime ed
importante, come la Divina Commedia, è
necessario farlo con la massima attenzione, o
si va incontro a sicura catastrofe.
Un grande avvenimento musicale italiano
per rivivere il capolavoro di Dante Alighieri
D
unque una produzione coraggiosa e certa della
propria qualità quella di Nova Ars Musica Arte e
Cultura, azienda che ha messo in scena questa operamusical ideata dal Maestro Monsignor Marco Frisina.
L’opera ha ottenuto il patrocinio delle più importanti
istituzioni nazionali civili e religiose: dalla Società
Dante Alighieri alla Camera
dei Deputati e Senato della
Repubblica per finire con il
Pontificio Consiglio della Cultura
e con la Conferenza Episcopale
Italiana.
www.soundlite.it
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La musica dell’opera, dicevamo,
è stata composta da Monsignor
Frisina, Maestro Direttore della
Cappella Musicale Lateranense,
già autore di musica religiosa
e della colonna sonora di oltre
trenta film.
Per ospitare lo spettacolo è stato
creato un apposito teatro tenda,
capace di accogliere fino a 2.500
spettatori, installato nell’area
“Giovanni Paolo II” del campus
universitario di Tor Vergata. La
tensostruttura comprende un palco
dalle imponenti dimensioni – ben
24 x 24 metri – sul quale si esibiscono
per oltre 2 ore di spettacolo 24
cantanti-attori, 20 ballerini, 10
acrobati e 20 comparse.
La regia teatrale è firmata da
Elisabetta Marchetti (“Don
Matteo serie 5 e 6” e “Un Medico
in Famiglia 5”) e Daniele Falleri
(vincitore di numerosi premi
per cortometraggi). Gianmario
Pagano, sceneggiatore televisivo,
è invece l’autore del libretto,
ispirato naturalmente all’opera
di Dante Alighieri. Grande rilievo ha nella messa in scena
il lavoro di Paolo Micciché, visual director, a cui è stato
affidato il compito di trasformare il genio dantesco in
magia visiva, grazie all’utilizzo di meravigliose ed innovative
proiezioni, mentre l’impianto scenico è di Antonio
Mastromattei. Le luci di Maurizio Montobbio, le coreografie
di Anna Cuocolo, gli oltre 600 costumi di Alberto Spiazzi ed
il contributo di Carlo Rambaldi (premiato con tre Oscar
per gli effetti speciali di “King Kong”, “Alien” e “ET”) che ha
realizzato le maschere delle Tre Furie, la figura di Lucifero e
del Grifone, riescono a calare lo spettatore in un’atmosfera
magica, visivamente avvolgente ed emozionante.
Insomma una produzione grandiosa che, certamente, non
potevamo far a meno di raccontarvi nei dettagli.
Queensbridge Hotel
Stars on Ice
La produzione
Prima di assistere allo spettacolo, siamo riusciti a raccogliere
molte informazioni grazie all’accoglienza ed alla gentilissima
disponibilità riservataci dagli addetti ai lavori, cominciando
da Gerardo Frisina, direttore artistico e produttore dello
spettacolo, nonché fratello di Monsignor Marco Frisina.
Qual è stato il percorso della produzione di questa opera?
Per la produzione della musica, tutta originale, scritta
da mio fratello, abbiamo scelto una vera orchestra di 92
elementi, con diversi gruppi provenienti dal coro della
Cappella Sistina e da Santa Cecilia, tutto registrato e
mixato al Forum di Roma, una delle poche strutture con
Eurovision 2007
International Motor Show
Joss Stone Tour
DJ Tiësto
X-ghter
Extravaganza
© Steve Jennings
on stage
Loving Our Work
Robbie Williams Concert
Knowsley Festival
Police Tour
Television
Stage
Theatre
Architecture
Venue
Events
Club
Robe Multimedia srl
Via Mercadante 25, 47841 Cattolica -RNTel.: 0039 0541 833103, Fax: 0039 0541 833074
E-mail: [email protected]
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www.robemultimedia.it
on stage
Da sx:
Gerardo Frisina, direttore
artistico e produttore
dello spettacolo.
Il fonico di sala Augusto
Fontana con Fabrizio Fini
di Limelite.
una sala di ripresa abbastanza
ampia. Occorreva poi uno
spazio scenografico idoneo
alla rappresentazione; è stato
Antonio Mastro Mattei a portaci
l’idea del cerchio mobile
inclinato, ideale perché risolveva
tutte le problematiche della
rappresentazione: il cerchio infatti
non solo dà l’idea dei gironi ma il
suo movimento richiama l’ascesa
o la discesa e ci consente di
posizionare i protagonisti in alto o
in basso secondo le esigenze di
scena.
Che progetti avete per questa
produzione?
L’investimento è stato molto
impegnativo, quindi i progetti
sono piuttosto importanti. Per me
è difficile dare un giudizio obiettivo
sulla qualità del nostro lavoro,
perché sono emotivamente
coinvolto, ma riteniamo di aver
prodotto un bello spettacolo,
tanto che anche la stampa
straniera ci ha dato molto spazio,
muovendo tutto un mercato
interessantissimo. Abbiamo
molte richieste: dall’America al
Giappone e perfino dall’Australia.
Se riusciremo a concretizzarle
probabilmente lo spettacolo
resterà in giro per il mondo
qualche anno. Ritengo che
in questo tipo di produzioni
non siamo secondi a nessuno
per qualità artistica e per
professionalità tecniche, quindi
la speranza è di essere ripagati
anche al botteghino.
Daniele Cuffaro è il produttore
esecutivo ed il direttore tecnico.
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Che ruolo hai avuto in questo progetto?
Posso dire di aver dovuto indossare tre magliette: una
come produttore esecutivo, una come direttore tecnico e la
terza come responsabile di progetto. Come spesso succede,
io ho il compito di fare da collante fra il gruppo dei creativi
– autore, regista, scenografo, coreografo..., e quello dei
tecnici che devono realizzare le idee. Abbiamo fatto infinite
riunioni, alcune pacate ed altre meno... fino ad arrivare al
prodotto finale, cioè il miglior compromesso tra le esigenze
tecniche e quelle artistiche. Altro mio compito è quello di
realizzare tutto tenendo sempre sotto controllo i costi di
produzione, con un occhio rivolto all’agilità dell’installazione
che, verosimilmente, dovrà trasferirsi spesso in giro per l’Italia
ed il mondo.
Mi spieghi alcune soluzioni tecniche adottate?
Sicuramente i due aspetti più eclatanti sono le proiezioni
ed il movimento del palco. La prima vede l’uso di proiettori
di ultimissima generazione, estremamente potenti, che
proiettano sia su uno schermo fisso che su degli schermi
mobili. Inoltre abbiamo scelto di usare degli schermi
trasparenti posti a profondità diverse, per esaltare la
tridimensionalità delle immagini. Al centro del palco c’è
poi questo grande cerchio in movimento, controllato in
manuale, perché l’idea di collegare i motori al timecode
dello spettacolo, cosa possibile, è stata accantonata:
occorre infatti prevedere anche qualche passo falso degli
attori che ci ballano sopra, ed abbiamo preferito poter
intervenire manualmente in ogni situazione.
di attori fra le scene. Così la luce ha il compito di illuminare
l’artista, rendendolo ben visibile in mezzo alle proiezioni, ma
senza andare a sporcarle. Oltre alle luci di scena, utilizziamo
una serie di sagomatori alogeni di taglio in quinta, e tre
seguipersona montati su dei seggiolini con operatori, posti
in alto davanti al palco: con questi illuminiamo i protagonisti
in movimento sul palco in alcune scene, cosa che sarebbe
impossibile da fare coi i testamobile. È insomma uno di quei
casi in cui il disegno luci, se è ben fatto, non si deve notare:
e penso che Montorbio ci sia riuscito pienamente, facendo
un ottimo lavoro.
Il video
Come avrete già capito, le videoproiezioni, realizzate
con proiettori di impressionante definizione e luminosità,
assumono grande importanza scenica e drammaturgica.
Claudio Feroldi è il programmatore e l’operatore video.
Qual è il tuo compito in questa produzione?
Mi sono occupato prima della
programmazione dello spettacolo,
montando le immagini tramite
WatchOut, poi della messa in
onda delle proiezioni video
durante lo spettacolo.
Quali tecnologie usate?
Le proiezioni hanno qui un ruolo
determinante, quindi occorreva
la miglior tecnologia possibile per
realizzarle, sia frontalmente che
in retroproiezione. Usiamo una
macchina eccezionale, un Christie
da 30.000 ANSI lumen, posizionato
in fondo alla sala, a oltre 70 metri
dal palco, con il quale realizziamo
tutte le proiezioni frontali, mentre
per le retroproiezioni usiamo un
18.000, sempre della Christie. In
aggiunta a questi due proiettori,
come spare, sono montati
in cluster sotto i principali e
collegati pronti per l’uso due
18.000. Le immagini frontali
vengono proiettate su più livelli,
soluzione che ci dà la possibilità di
proiettare contemporaneamente
sia frontalmente che in retro,
illuminando inoltre, esaltandoli, i
ballerini e gli attori che stanno in
mezzo, creando un’interazione
tridimensionale molto suggestiva.
Durante lo spettacolo qual è il tuo
compito?
È quello di schiacciare per
due volte un tasto! Spieghiamo
meglio: il grosso del lavoro è stato
fatto in programmazione, quando
tutti i filmati ed i contributi sono
Da sx:
Claudio Feroldi e
Davide Broccoli,
Coordinatore
tecnico video.
Le luci
Ed allora andiamo ad approfondire proprio la parte visiva
dello show che effettivamente risulta la più grandiosa ed
impressionante. Fabrizio Fini, di Limelite, ci parla delle luci:
Puoi darci qualche dettaglio sul progetto luci?
Il light design è stato realizzato da Maurizio Montobbio
che ha privilegiato i testamobile della Clay Paky e della
Martin. Anche se in questo spettacolo la parte da leone
la fa il video, le luci conservano una grande importanza,
anche per esaltare la resa del video stesso. Le proiezioni
si svolgono su diversi piani, cioè sul fondale e su tre livelli
di sipari semitrasparenti avvolgibili. Questa scelta è stata
fatta per creare scene tridimensionali, giocando con la
retroproiezione e la proiezione frontale e con l’inserimento
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on stage
stati montati e messi in sincrono
con lo spettacolo. Ed in sincro
col timecode abbiamo messo
anche i “velatini”, cioè gli schermi
montati su otto rulli che salgono e
scendono durante lo show. Quindi
il mio compito qui è di dare lo
start al programma all’inizio del
primo e del secondo tempo, ma
soprattutto controllare che tutto
funzioni correttamente ed essere
pronto ad intervenire.
Gianni Guerrini, dell’omonimo
service video, è il fornitore della
tecnologia impiegata.
Che tipo di tecnologia avete
utilizzato per acquisire le immagini
ed elaborarle fino a proiettare
in alta risoluzione in un formato
così grande, dunque con una
risoluzione così elevata?
Occorre premettere che le
immagini destinate alla proiezione
vanno sempre acquisite tenendo
conto della tecnologia disponibile
ma anche delle caratteristiche
peculiari dell’immagine stessa. In
questo caso la sorgente erano
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le incisioni di Paul Gustave Doré, famoso illustratore ed
incisore dell’800 a cui si deve una celebre Divina Commedia
illustrata. Le immagini dello spettacolo derivano quindi
da scansioni elaborate graficamente. Le più complesse
da realizzare sono state le animazioni, molte delle quali
sono in 3d. Luca Dal Co’ ha realizzato le animazioni e pretrattato gran parte delle immagini fisse con la direzione di
Paolo Miccichè, il Projection Designer, che poi ha rifinito il
lavoro direttamente in palcoscenico. È molto importante
sottolineare come tutta la catena di produzione sia stata
finalizzata ad una proiezione in Full HD, cioè con risoluzione
1920 x 1080; questo è stato necessario soprattutto per la
complessità delle immagini. Infatti tutte le illustrazioni di
Doré sono estremamente ricche e complicate, disegnate
al tratto usando china nera su fogli bianchi; insomma
per l’elettronica è la peggior situazione su cui si possa
lavorare. Pensiamo all’immagine forse più rappresentativa,
il vortice che descrive l’Inferno: è formata da migliaia di
diavoletti i cui corpi si intrecciano in maniera inestricabile,
così se non viene trattata alla più alta risoluzione possibile,
il risultato sarà un “macchione” rosso indefinito. Grazie al
lavoro congiunto di tecnici di proiezione e grafici, siamo
invece riusciti a proiettare un’immagine con una risoluzione
eccezionale e con una base di ben 24 metri, in grado di
creare sul pubblico un’emozione unica. E lo stesso discorso
vale per tutte le altre immagini.
Perché la scelta di usare il 30K?
Le motivazioni sono molteplici. Ci serviva innanzitutto un
proiettore potentissimo e ad alta risoluzione. La potenza è
on stage
Da sx:
Un cluster main d&b
serie Q.
Da sx: il fonico di palco
Simone Asilo con i suoi
assistenti.
ovviamente indispensabile perché
dobbiamo proiettare da una
distanza di 78 metri su dei tulle,
superficie non proprio adatta
allo scopo. Inoltre la macchina
doveva essere reperibile anche
in tour, e non solo in Italia. Infine
questo 30K è predisposto per
essere usato in stack, soluzione
che probabilmente ci sarà utile
nelle date all’aperto in cui non
disporremo di un buio perfetto
come in teatro e dove sarà quindi
necessario disporre di maggiore
luminosità.
L’audio in sala
Da sx:
Daniele Cuffaro fra
le due guide spirituali
del Poema, Virgilio e
Beatrice.
Uno dei monitor usati
sul palco.
Approfondiamo l’aspetto audio
insieme ad Augusto Fontana,
fonico di sala.
Quali apparecchiature usi per
questo spettacolo?
Il PA montato in questo teatro
è un d&b serie Q, per l’esattezza
otto Q1 più una Q7 per lato,
con aggiunta di due sub, sempre per lato, della serie J. A
completamento del sistema principale ci sono altri due
cluster, posizionati a metà sala, formati da tre Q1 per parte
e da un sub, sempre della serie J ma posizionato al di
sotto della gradinata. Il tutto è pilotato dai finali d&b D12.
È la prima volta che uso questo sistema e sono rimasto
sorpreso dalla qualità e dalla tecnologia di questo marchio.
Dalla regia ai rack dei finali viaggiamo con un segnale
completamente in digitale: siamo collegati in rete tramite un
cavo CAT5 ed io controllo tutto il sistema tramite un PC vicino
al mixer. La console è invece una Digidesign D‑Show Profile,
corredata da un sistema Pro Tools.
A cosa serve il Pro Tools?
A diverse cose. Abbiamo registrato le voci delle prime
repliche, che abbiamo tenuto come backup, e l’intero
spettacolo, registrazioni utilissime per il sound-check; siamo
così in grado di rivedere alcuni passaggi dello spettacolo
ed apportare correzioni senza dover far tornare per forza gli
artisti sul palco.
Cosa cambia rispetto ad un concerto live?
È molto diverso, è più un lavoro di controllo: bisogna stare
sempre concentrati sulla scena per capire se tutto funziona
o qualcosa non va. Se, per esempio, un microfono smette
di funzionare o un artista ha qualche problema, devo
immediatamente mandare il backup di quel canale o di
quell’artista.
Il sistema KUDO è stato aggiornato con il controller amplificato LA8 per fornire un nuovo livello di
prestazioni. Questa architettura, accoppiata ad una evoluta tecnologia di filtraggio ed al limitatore di
potenza L-DRIVE del nostro nuovo motore di gestione, permette un innovativo approccio del voicing del
diffusore (library version 3). Inoltre, con l’introduzione del controllo e del monitoraggio remoto tramite
l’intuitivo LA NETWORK MANAGER, il completo sistema KUDO fornisce l’intero potenziale del DOSC
in dotazione e dell’esclusiva tecnologia a direttività variabile K-LOUVER. www.l-acoustics.com
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marzo/aprile 2008 - n.70
on stage
Sopra:
Una delle antenne
elicoidali descritte
nel testo.
L’audio sul palcoscenico
A curare il palco è invece
Simone Asilo.
Che setup hai usato e che tipo di
problemi hai dovuto risolvere?
Le apparecchiature che ho
usato sono ormai uno standard
in questo tipo di spettacolo.
Occorre servire 24 artisti in scena
(12 + 12, perchè ogni ruolo ha
un sostituto pronto a subentrare)
quindi ho dovuto creare un setup
doppio: il doppio dei canali, il
doppio delle frequenze e così
via. Le apparecchiature usate
sul palco sono dei radiomicrofoni
con capsule della DPA, tranne in
due casi in cui sono impiegate capsule Shure; i trasmettitori
ed i ricevitori sono tutti Shure, mentre la catena degli in-ear
monitor è della Sennheiser. In aggiunta abbiamo dei sidefill e degli in-fill fronte palco, solo per un aiuto ai ballerini. Il
monitoraggio è controllato con un mixer digitale Yamaha
PM5D. Il problema più ostico lo abbiamo avuto con le
radio frequenze: nelle vicinanze esistono dei ponti RAI che
coprono una marea di frequenze, così noi abbiamo dovuto
andare a cercare le frequenze libere e le soluzioni più
disparate. Ci ha aiutato molto l’uso di un’antenna elicoidale,
un prodotto americano distribuito dalla Sisme: grazie a
questa, molto direttiva, siamo riusciti a risolvere gran parte
dei problemi.
Come riesci a tenere sott’occhio il palco, visto che sei in una
posizione molto defilata?
Abbiamo montato su un’americana una telecamera fissa
che riprende il palco, il cui segnale arriva a me su un monitor
da 42 pollici.
ANEWBREEDOFHOG
Lo show
Uno spettacolo da classificare senza meno fra quelli di
serie A, al pari dei più importanti musical italiani di successo
degli ultimi anni. La prima fase, l’Inferno, è veramente
emozionante, rapida e dal ritmo serrato, mentre nella parte
finale, ovviamente il Paradiso, si respira un’atmosfera più
serena: d’altra parte è noto che il peccato sia più attraente
e coinvolgente... sulla scena come nella realtà.
Strepitose le proiezioni: la qualità luminosa, le dimensioni e
la risoluzione creano un impatto scenico impressionante,
letteralmente da pelle d’oca. Belle le musiche, che spaziano
dal gregoriano all’operistico, arrivando perfino al blues ed a
qualche spruzzatina di rock nei gironi infernali. Buono il suono,
molto adatto al genere di musica e di rappresentazione;
USB Flash drive included
Simple, Intuitive and Quick
Performance Based on Proven
Wholehog Software
Powerful, Attractive and Priced
Right for Production Lighting
Demands
Four Universes of DMX Output.
Supports USB Playback and
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92
marzo/aprile 2008 - n.70
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Hog iPC Console • Hog 3PC Software
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on stage
a
particolarmente coinvolgente
l’effetto dato dal sub posto sotto
la gradinata che faceva vibrare
i posti a sedere: una sensazione
fisica che completava quella
sonora proveniente dal palco con
una somma emozionante. Ottima
la qualità sulle frequenze medio
alte, anche se qui forse mancava
qualcosa, almeno per un orecchio
abituato ai concerti live...
Insomma uno show di cui
sentiremo parlare ancora a lungo
e che, ci auguriamo, porterà
anche in giro per il mondo le
qualità artistiche e tecniche
italiane.
[ SchedaTecnica] La Divina Commedia
c
Materiale Audio
n
i
FoH
01 mixer digitale 64 ch Digidesign D‑Show Profile
01HD play/rec 18 trks Pro Tools LE
01 sistema d’analisi Smaart Live 5
02 lettore cd Tascam CD 01PRO
01 PA control d&b Rope C
01 sync Motu MTC
01 mastering t.c. Finalizer 96K
T
e
c
PA
18 main L&R– line array d&b audioteknik Q1/Q7
06 dly L&R – line array d&b audioteknik Q1
04 front‑fills d&b audioteknik E0
02 PA side d&b audioteknik Q7
04 subwoofer d&b audioteknik J‑Sub
06 surround top d&b audioteknik Q7
02 surround subwoofer d&b audioteknik Q‑Sub
18 ampli d&b D12
* tutti gli ampli sono collegati direttamente al
mixer via AES/EBU (1 sola conversione D/A per
tutto l’audio FoH).
e
d
a
Monitor desk console
01 mixer 48 ch Yamaha PM5D‑rh
02 near field HHB C5
01 monitor plasma Panasonic
04 processori per IEM t.c. Finalizer 96K
Postazione playback
01 workstation Apple G5 + Pro Tools LE 7.4
01 multitraccia HD Tascam X48
01 sync Rosendhal Nanosync
01 scheda Digidesign 002
08 in-ear monitor Shure PSM 700
08 in-ear monitor Sennheiser
16 cuffie IEM Shure – Ultimate
02 splitter IEM Shure – Sennheiser
04 antenne elicoidali Professional Wireless
c
h
Monitor
S
04 floor monitor Meyer Sound UPM
04 side fills Meyer Sound MSL4
94
marzo/aprile 2008 - n.70
Microfoni
10 panoramici Crown – Akg – Schoeps
Radio microfoni
16UHF receiver Shure serie UR
02 splitter Shure WA845
04 antenne elicoidali Professional Wireless
Intercom
04 radiocom station Telex BTR800 + cuffia
16 radio beltpack Telex TR800 + cuffia
01 master station Metro Audio + cuffia
10 beltpack Metro Audio + cuffia
03 speaker station dB Technologies
Chiamata Camerini
12 faretti con dicroiche 12 V 50 W 10°
18 Coemar CF Spot 1200 W
12 Clay Paky Alpha Profile 1200
50 Martin Mac 700 Profile
6 videoproiettori Eiki LCT-X3 10 k + lens
6 Axon Media Server con Collage Software
6Ventilatori Jem AS2
2 macchina fumo MDG 5000
2 macchina fumo basso Jem fx 6500
84 dimmer Adb Micropack 6 x 2,3 kW
15 dimmer Ibze 3 x 6 kW
1 + 1 backup WholeHog 2 + Wing
Materiale Video
Tecnologie di proiezione
01 mixer 8 ch Behringer Xenix
01 radio UHF Shure
12 spk 2 vie HK IL41
01 ampli 6 ch Yamaha P6400
Christie 30 k HD – DLP 30.000 ansi lumen full Hd
Christie 18 k HD – DLP 18.000 ansi lumen full Hd
Impianto sala prove
ChristieNET
01 mixer Behringer Xenix 8 ch
01 radio UHF Shure
02 cd player Tascam CD 01PRO
04 mon 2 vie Outline H.A.R.D. 212SP
Materiale Luci
4 fresnel Arri 5 kW
4 cambiacolori Compulite Whisper 5 k
8 fresnel 2,5 kW HMI
8 persiane per fresnel 2,5 kW HMI
6 etc s4 750 W + ottica 10°
13 etc s4 750 W + ottica 19°
32 etc s4 750 W + ottica 26°
16 etc s4 750 W + ottica 36°
59 cambiacolori per Source 4
40 Spotlight Domino
4 Spotlight Quartz 800 W
1Novaflower 2500 W
2 Autopilot
2 seguipersona da traliccio 575 W
3 seguipersona da traliccio 1200 W
1 sagomatore 2,5 kW alogeno con iris
4 sagomatore 2,5 kW HMI
Gestione remota degli apparati di
proiezione
Tecnologie di messa in onda
Dataton Watchout
Dimensione degli schermi
retro 19 x 9 m
fronte 23 x 12,90 m
Risoluzione delle immagini statiche
1920 x 1080 Risoluzione delle animazioni
1920 x 1080 (AVI HD – 30 fps)
Altre caratteristiche
backup reale su tutti gli apparati
(doppia linea di messa in onda e di proiezione
sempre attiva)

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