BARCA MIA, FATTI VALERE!

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BARCA MIA, FATTI VALERE!
BARCA MIA, FATTI VALERE!
Cosa determina il valore di una barca e come
fare per mantenerlo stabile nel tempo.
il suo calo, che ha avuto il maggiore impatto sulle
valutazioni di mercato negli ultimi 18 mesi.”.
“In passato sono state realizzate diverse pubblicazioni
tipo blue book per cercare di definire il valore di uno
yacht usato. – racconta Richard Lambert, Managing
Director di OceanStyle by BURGESS – Ma a mio
avviso sono sempre state troppo limitative perché
non includevano numerosi fattori importanti come
la tassazione, la location e le specifiche che certo
influiscono sul prezzo finale di un’imbarcazione.”.
“Le variabili sono talmente numerose che sarebbe
impossibile inserirle tutte in un documento scritto
condiviso a livello internazionale. – prosegue Rory
Trahair, broker di Edmiston & Compani Ltd – La più
importante di tutte è la domanda. È quella, o meglio
“Il mercato nautico poi non può essere letto in modo
preciso anche perché è legato a diversi fattori non
‘numerabili’ ma emozionali, come il legame affettivo a
un’imbarcazione, l’impatto estetico o l’amore a prima
vista per un dato yacht nel momento della ricerca. –
spiega Oscar Romano, broker che da sei anni gestisce
l’ufficio viareggino di Fraser Yachts – Poiché non è
possibile fare una valutazione scientifica, bisogna
quindi vedere cosa è disponibile sul mercato nel
dato momento e fare una media fra i prezzi richiesti
per barche simili nello stesso segmento rispetto alle
richieste dell’armatore e i prezzi reali di vendita.”
Il valore di un’imbarcazione si abbassa maggiormente
nei primi cinque anni dall’acquisto, ma a parità di
piedaggio, alcune caratteristiche come optional,
equipaggiamento, cantiere di costruzione e
soprattutto una manutenzione puntuale e costante
possono fare la differenza nel fissare il prezzo di
vendita/acquisto di uno yacht.
“Il valore è definito in primis dalla reputazione del
costruttore, dall’anno di produzione e dal livello di
manutenzione. – afferma Trahair. Con la saturazione
del mercato incorsa negli ultimi anni, inoltre, anche
il fattore età è diventato sempre più determinante.”.
“E’ necessario però fare distinzioni rispetto ai segmenti
di riferimento. – continua Romano – A seconda della
tipologia di imbarcazione, il mercato di riferimento
cambia. Per le barche prodotte ‘in serie’, poi, anche
il brand è molto importante. A parità di piedaggio e
dotazioni, uno yacht prodotto da un cantiere che ha
continue difficoltà a causa della crisi ha molto meno
appeal di un altro uscito da un cantiere ancora in
attività, soprattutto dal punto di vista della capacità
di fornire tutti quei servizi post vendita che sono
necessari dopo l’acquisto. La customizzazione, invece,
raramente si rivela decisiva in sede di trattativa, anche
se – per le imbarcazioni sopra i 24 metri – un design
optional può essere un plus nel caso in cui, vedendola
fra altre, un potenziale acquirente s’innamori proprio
di ‘quella’ barca e della sua unicità.”.
“Le
specifiche
tecniche
diventano
invece
particolarmente importanti quando si valutano due
imbarcazioni dello stesso anno. – prosegue Lambert
– In quel caso, migliori condizioni di manutenzione
ed
equipaggiamento
più
moderno/completo
garantiscono quale delle due sarà venduta prima,
nonostante non determinino necessariamente un più
alto valore di vendita.“.
La corretta manutenzione è importante perché si
traduce in performance migliori e più durevoli. In
alcuni casi, può essere più conveniente l’acquisto di
uno yacht più datato – disponibile quindi a un prezzo
più basso - su cui poi intervenire con sostituzioni e
migliorie secondo le proprie necessità, ma in generale,
a parità di anno di produzione, risulta sempre più
conveniente scegliere uno yacht manutenuto meglio
anche se magari ha un prezzo più alto di altri,
perché evita di dover rimediare con lavori aggiuntivi
in seguito. La cosa più costosa da rimpiazzare sono
sicuramente i motori, ma anche la laminazione può
essere particolarmente dispendiosa. La sostituzione
di attrezzature elettroniche, invece, può essere
problematica nel caso in cui i nuovi strumenti non si
adattino come forma e dimensione all’alloggiamento
dell’equipaggiamento precedente, rendendo così
necessarie modifiche strutturali più importanti e
costose o da scontare sul prezzo di vendita.
“L’ideale é tenere sempre un registro - magari anche
fotografico - di tutti gli interventi fatti, da quelli
piccoli a quelli più complessi, che includa anche
storia, classificazione MCA per le imbarcazioni sopra i
24 metri. – prosegue Lambert.“
“Per vendere più facilmente la propria barca, si deve
sempre tenerla nelle condizioni migliori. Meglio
quindi lasciarla sempre in acqua e, ove possibile,
sempre allestita o comunque sorvegliata e curata
ogni 15-20 giorni al massimo, perché nel momento
della visita da parte di un potenziale acquirente
l’equipaggio a bordo o la cura costante possono fare
la differenza. – dice Romano – Una barca abbandonata
a se stessa in una marina con guardianaggio, rispetto
a una lasciata nelle mani di una persona che se ne
occupa regolarmente, fa tutto un altro effetto sul
compratore. Se si pensa di vendere, inoltre, bisogna
cercare di far vedere la barca il più possibile, usandola
o portandola nei porti di maggior traffico. La vicinanza
di uno yacht in vendita alla residenza di un potenziale
armatore, infatti, è di solito un fattore importante
solo per imbarcazioni di piccole dimensioni.”
“Volendo ridurre la questione ai minimi termini –
conclude Trahair – oggi, avendo una disponibilità di
usato di molto superiore rispetto agli anni passati, i
potenziali acquirenti hanno uno spettro più ampio
di fattori da tenere in considerazione per la scelta:
alcuni cercano lo yacht più grande al minor prezzo,
altri la miglior qualità al livello più competitivo.
L’unica cosa che un venditore può fare, quindi, è
assicurarsi di mantenere la propria imbarcazione agli
standard più elevati e aggiornare le strumentazioni
ove possibile.”.
L’avvento di Internet e gli innumerevoli siti web
dedicati alla ricerca di imbarcazioni hanno favorito
una più ampia disponibilità di informazioni anche
senza intermediari professionali, ma la figura del
broker, in caso sia di vendita che di acquisto continua
a essere fondamentale.
“Per quanto sul web ormai si possa trovare di
tutto, un broker avrà sempre una conoscenza più
dettagliata del mercato rispetto al singolo individuo
ed è in grado di assicurare una visibilità che uno yacht
venduto privatamente non otterrà mai” – spiega
Richard Lambert.
“Rivolgendosi a un broker professionale, un armatore
o potenziale acquirente inoltre riceve supporto
durante tutte le fasi della trattativa: dall’offerta
iniziale alle verifiche dei surveyor e i sea trials, alla
gestione delle pratiche doganali fino alla conclusione
della transazione. – continua Rory Trahair.“E
soprattutto - conclude Oscar Romano - associazioni
come l’ABYA (Association of Broker and Yacht
Agents) o la MYBA (Mediterranean Yacht Broker
Association) fissano standard professionali all’interno
dell’industria nautica, garantendo a venditore
e acquirente la massima sicurezza e trasparenza
della trattativa, quando condotta tramite soggetti
strutturati.”.