La rianimazione cardiopolmonare

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La rianimazione cardiopolmonare
Azienda Ospedaliera di Verona
Pronto Soccorso Policlinico G.B. Rossi
Primario: Dott. C. Pistorelli
La rianimazione cardiopolmonare:
consensi e dissensi nelle linee guida
Dott. Adriano Valerio
Centro Nazionale di Riferimento e Formazione IRC ERC
Arresto cardiocircolatorio:
entità del problema
• Le malattie cardiovascolari sono responsabili
di circa il 40% delle morti in pazienti al di
sotto dei 75 anni
• Un terzo delle persone colpite da infarto
miocardico muore prima di giungere in
ospedale
• 1 abitante ogni 1000 / anno presenta una
morte cardiaca improvvisa
Arresto cardiocircolatorio:
obiettivo generale
Garantire la miglior
sopravvivenza
possibile a tutti
• Approccio precoce e
sistematico al paziente
• Approccio integrato
Arresto cardiocircolatorio:
nuove linee guida
• Pubblicate sul Website dell’European
Resuscitation Council (ERC) Il 28 novembre
2005
• Aggiornano le precedenti edite nel 2001
• Derivano dalle evidenze scientifiche
accumulatesi negli ultimi anni e sottoposte a
revisione da un apposito gruppo di lavoro
costituito dall’ILCOR (International Liaison
Committee on Resuscitation)
Resuscitation (2005) 67: 213-247
Nuove linee guida:
cosa è cambiato?
• Soppressione delle prime due ventilazioni
• Rapporto ventilazioni/compressioni durante
la RCP e la durata del ciclo di RCP
• Il momento della valutazione del polso
durante RCP
• Numero ed energia degli shock in caso di
ritmo FV/TV
• L’uso dell’adrenalina durante i cicli di
rianimazione
Soppressione delle prime
due ventilazioni
• Dopo la valutazione del GAS non vengono
più eseguite le due ventilazioni
• Si associa la valutazione del respiro, del
polso e dei segni di circolo
Perché?
Durante i primi minuti dopo l'arresto cardiaco, la cui
causa non sia l’asfissia, il contenuto di ossigeno nel
sangue rimane alto e la distribuzione dello stesso al
miocardio e al cervello è limitata più dalla ridotta
gittata cardiaca che da una mancanza di ossigeno
nei polmoni.
Rapporto ventilazioni/compressioni
durante la RCP
Compressioni toraciche / ventilazioni
30 / 2
Perché?
•
La circolazione prodotta dal massaggio cardiaco
esterno, anche se correttamente eseguito, è appena
sufficiente
•
Le interruzioni del massaggio cardiaco portano ad una
significativa ipoperfusione coronarica e cerebrale
Durata del ciclo di RCP
Due minuti sempre
(30/2 per 5 volte)
Perché?
Numerosi studi recenti, clinici e sperimentali, hanno
suggerito che un periodo di RCP prima della
defibrillazione possa incrementare le probabilità di
ritorno del circolo spontaneo, di sopravvivenza alla
dimissione e di sopravvivenza a 1 anno, in particolare in
caso di arresto prolungato
Il momento della valutazione
del polso durante RCP
Al termine di ogni ciclo di RCP:
se al momento del controllo del ritmo
si individua un ritmo ECG compatibile
con gittata cardiaca
Il controllo del polso subito dopo uno shock
non è più ritenuto necessario
Perché?
•
Stunning miocardico
•
Mancata familiarità nella valutazione del
polso da parte degli operatori
Numero ed energia degli
shock in caso di ritmo FV/TV
• Un solo shock di defibrillazione
• L’energia consigliata per gli shock è
massimale: 360 J per i defibrillatori
monofasici, 150-200 J per i bifasici
Perché?
•
La maggior parte dei ritmi FV/TV risponde al primo shock,
e solo raramente è necessario un nuovo tentativo
immediato di defibrillazione
•
La defibrillazione richiede l’interruzione del massaggio
cardiaco per un tempo anche maggiore di quello
necessario per effettuare le due ventilazioni
L’uso dell’adrenalina
durante la rianimazione
L’intervallo consigliato tra le
somministrazioni è aumentato
a 3-5 minuti
Perché?
L’importanza (e quindi la priorità) dell’adrenalina è inferiore
rispetto a quella della RCP e della defibrillazione.
La sua reale utilità non è dimostrata con certezza.
Tuttavia, la sua somministrazione è ancora raccomandata in
considerazione del fatto che la vasocostrizione può
aumentare la pressione di perfusione miocardica e cerebrale.
Algoritmo universale ALS
Obiettivo
•
Standardizzare l’approccio al paziente
in arresto cardiocircolatorio
•
Ottimizzare il lavoro in equipe
•
Migliorare la sopravvivenza
Algoritmo universale ALS
ABC
NO SEGNI DI VITA
RCP PER 2’
(AC
(AC non
non testimoniato)
testimoniato)
ANALISI
Shock indicato
A!
Z
EZ
R
CU
I
S
Shock non indicato
Algoritmo universale ALS
ANALISI
NO SEGNI DI VITA
!
A
ZZ
E
R
U
C
SI
Shock indicato
1 shock
RCP per 2’
Fino alla ricomparsa
di segni di vita
A!
Z
EZ
R
CU
I
S
Algoritmo universale ALS
NO SEGNI DI VITA
ANALISI
A!
Z
EZ
R
CU
I
S
shock non
indicato
RCP per 2’
Fino alla ricomparsa
di segni di vita
Algoritmo universale ALS
ricomparsa segni di vita
(movimenti, respiro)
valuta B: ventila
se necessario
(10/min)
valuta A: mantieni
pervietà vie aeree
se necessario
Algoritmo universale ALS
Durante RCP correggi le cause reversibili
Se non già fatto
• Controlla elettrodi, posizione delle piastre ecc…
• Intuba / verifica vie aeree, O2, accesso venoso
• somministra adrenalina ogni 3 - 5 min
Considera
amiodarone, atropina / pacing, tamponi
Algoritmo universale ALS
Cause potenzialmente reversibili
• IIpossia
possia
• IIpovolemia
povolemia
• IIpo/iperkaliemia
po/iperkaliemia e disturbi metabolici
• IIpotermia
potermia
• Pneumo
Torace iper
Teso
PneumoTorace
iperTeso
•T
amponamento cardiaco
Tamponamento
• Disordini T
ossico/Terapeutici
Tossico/Terapeutici
• Ostruzioni T
romboemboliche e meccaniche
Tromboemboliche
Algoritmo universale ALS
Conclusioni
• Aggiornamento costante
• Addestramento al lavoro in equipe
Ridurre le
morti evitabili