Curriculum Vitae Pagina 1 DIPARTIMENTO DI BIOTECNOLOGIE
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DIPARTIMENTO DI BIOTECNOLOGIE CELLULARI ED EMATOLOGIA CURRICULUM DIDATTICO-SCIENTIFICO DEL PROF. BENELLI DARIO DATI PERSONALI Dario Benelli Luogo e data di nascita: Cercola (NA), 08/11/1972 Stato Civile: Celibe Dipartimento Biotecnologie Cellulari ed Ematologia, Sezione di Genetica Molecolare Viale Regina Elena 324, V Clinica Medica, 00161 Roma Telefono lab./mobile 064940463/ 3381491294 Fax E-mail: [email protected] SSD: Biologia Applicata (BIO-13) Orario di Ricevimento: 10:00 – 17:00 ATTUALE POSIZIONE Ricercatore non confermato CARRIERA E TITOLI Novembre 1998- Maggio 2000: svolge lavoro sperimentale come studente interno, durante lo svolgimento della tesi di laurea quinquennale in Scienze Biologiche, nel laboratorio del Prof. Piero Cammarano, presso il Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia, Università di Roma “La Sapienza”. 26 Maggio 2000: consegue Laurea in Scienze Biologiche con votazione 110/110 e lode. Titolo tesi sperimentale: “Elementi in cis- dell’mRNA che controllano l’efficienza traduzionale negli Archaea”, Università di Roma “ La Sapienza”. Febbraio 2000- Dicembre 2000: presta servizio civile presso lo stesso laboratorio nel quale ha svolto la tesi sperimentale. Luglio 2001- Novembre 2001: Contrattista nel laboratorio del Prof. Piero Cammarano al Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia. Novembre 2001-Ottobre2004: vincitore di un posto (senza borsa) nel Dottorato di Ricerca in Biologia Umana: Basi Molecolari e Cellulari. Ottiene, durante lo svolgimento del dottorato, una Curriculum Vitae Pagina 1 borsa di studio triennale dal prof. Udo Bläsi dell'Università di Vienna, con il quale era già in corso un lavoro in collaborazione sul meccanismo di inizio della traduzione in Archei. Il lavoro relativo alla tesi di dottorato viene quindi svolto in parte (da febbraio a giugno 2003 in modo continuativo e per periodi più brevi in seguito) presso l’Institut für Microbiologie und Genetik nel laboratorio del Prof. Udo Bläsi, Biocenter Institute, Università di Vienna e in parte presso il Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia nel laboratorio della prof. Londei. 14 Febbraio 2005: consegue il titolo di Dottore di Ricerca in “Biologia Umana: basi molecolari e cellulari”. Titolo della tesi sperimentale: “Translation Initiation in Archaea. Cis- and Transelements controlling translational initiation in the thermophilic archaeon Sulfolobus solfataricus”. 2005-2007: Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Biologia e Biochimica Medica dell'Università di Bari Gennaio-Ottobre 2008: svolge attività di ricerca nel laboratorio della Prof.ssa Paola Londei presso il Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia come titolare di borsa di studio della Fondazione Cenci-Bolognetti 2009-2010: svolge attività di ricerca nel laboratorio della Prof.ssa Paola Londei presso il Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia come titolare di assegno di ricerca. 18 Novembre 2010: vincitore di procedura valutazione comparativa per la copertura di n. 1 posto di Ricercatore universitario per il settore scientifico disciplinare BIO/13, Biologia Applicata, - presso la I Facoltà di Medicina Chirurgia . Dicembre 2010- ad oggi: prosegue la sua attività di ricerca analizzando gli elementi in cis- ed in trans- agli mRNA leaderless necessari per il riconoscimento e formazione dell’apparato di inizio della traduzione. Questo studio viene condotto sia con un tradizionale approccio in vitro, che tramite recenti tecniche di analisi in vivo. ATTIVITA’ SCIENTIFICA L’attività di ricerca del Dr. Benelli si è incentrata sulla delucidazione dei meccanismi molecolari che controllano la formazione del complesso d’inizio della traduzione negli Archei, usando come organismo modello per i suoi studi l’archeo ipertermofilo Sulfolobus solfataricus. L’interesse per tali ricerche è motivato dalla presenza negli Archei di un apparato di sintesi proteica con caratteristiche miste di tipo batterico ed eucariotico, il cui funzionamento è noto in modo ancora molto frammentario, in particolare per quanto riguarda il meccanismo di inizio della traduzione. Curriculum Vitae Pagina 2 Quest’ultimo è di particolare interesse perché determina l’efficienza della traduzione nel suo insieme, è soggetto a regolazione e mostra le maggiori divergenze nei tre domini primari di discendenza cellulare. Gli Archei possiedono alcuni fattori d’inizio di tipo eucariotico che non sono presenti nei batteri e che, negli eucarioti, hanno grande importanza per la regolazione traduzionale. Inoltre, gli Archei posseggono una significativa percentuale di RNA privi di regione non tradotta al 5’ (RNA “leaderless”) che vengono decodificati con un meccanismo che prescinde dalla presenza di segnali specifici come “cap” o sequenze di Shine-Dalgarno. Gli obiettivi primari della ricerca del Dr. Benelli sono quindi 1) Delucidare il meccanismo di inizio della traduzione negli Archei, mettendone in evidenza gli aspetti specifici e quelli conservati negli altri due domini 2) Utilizzare queste conoscenze per tracciare un modello plausibile dell’evoluzione del meccanismo d’inizio della traduzione, identificandone i componenti ancestrali e tracciando la storia evolutiva dei componenti aggiuntivi, soprattutto quelli in comune fra Archei ed Eucarioti. I risultati raggiunti dal Dr. Benelli nel corso della sua attività hanno avvicinato il raggiungimento di questi obiettivi, contribuendo a migliorare notevolmente le conoscenze sul meccanismo di inizio della sintesi proteica negli Archei e sull’evoluzione del processo di inizio della traduzione in generale. Fra i più importanti obiettivi raggiunti, si segnalano la dimostrazione, ottenuta per la prima volta, della presenza di due distinti meccanismi di inizio della traduzione negli Archei, e la decifrazione della funzione e del meccanismo di azione della maggior parte dei fattori di inizio nei suddetti organismi. Il Dr. Benelli ha inoltre avuto un ruolo importante nel chiarire il meccanismo di traduzione degli mRNA “leaderless” e nel metterne in luce l'importanza evolutiva. 1998-2000: Nel Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, presso il laboratorio del Prof. Piero Cammarano, sotto la guida della Prof.ssa Paola Londei, il Dr. Benelli ha svolto attività di ricerca sull’inizio della traduzione nell’archeo termofilo estremo Sulfolobus solfataricus, con particolare attenzione alla caratterizzazione degli elementi in cis- degli RNA messaggeri (mRNA) che controllano l’inizio della traduzione. I risultati da lui ottenuti su di un mRNA bicistronico modello, tramite un sistema di traduzione in vitro, hanno rivelato che i meccanismi di base per il riconoscimento delle regioni d’inizio della traduzione sugli mRNA archeali provvisti di sequenze 5’ UTR si avvalgono, come nei batteri, di sequenze Shine-Dalgarno, la cui perdita porta al completo silenziamento del gene corrispondente. Inoltre, per la prima volta negli Archei, dimostra la traducibilità di mRNA privi di regione non tradotta al 5’ (5’-UTR). Curriculum Vitae Pagina 3 2000-2002: Presso il suddetto laboratorio, sotto la guida della Prof.ssa Paola Londei, approfondisce lo studio delle basi molecolari della formazione di complessi d’inizio tra ribosomi ed RNA messaggeri provvisti di 5’-UTR (“leadered”) e privi di 5’-UTR (“leaderless”). I suoi studi hanno condotto alla dimostrazione che negli Archei come Sulfolobus coesistono due distinti meccanismi per l’inizio della traduzione. Un inizio Shine-Dalgarno dipendente, simile al modello d’inizio batterico, agirebbe sui cistroni interni di mRNA policistronici, mentre un inizio 5’-UTR indipendente, simile al meccanismo eucariotico, funzionerebbe su mRNA monocistronici o sull’estremità 5’ di mRNA policistronici. 2003-2005: Presso sia il Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia, nel laboratorio del Prof. Piero Cammarano, che all’Institut für Microbiologie und Genetik, nel laboratorio del Prof. Udo Bläsi, prosegue l’attività di ricerca sull’inizio della traduzione negli archeobatteri termofili analizzando del ruolo svolto da differenti fattori d’inizio sulla traduzione di mRNA “leadered” e “leaderless”. Lo svolgimento di questo lavoro ha richiesto in via preliminare il clonaggio e la purificazione dei vari fattori d’inizio archeali, realizzato per la prima volta dal Dr. Benelli. Sono stati studiati per primi i fattori d’inizio universalmente conservati nei tre domini primari, cioè le proteine note come aIF-1A, aIF2/5B ed aIF1. I risultati sperimentali ottenuti dal Dr. Benelli sulla funzione di queste proteine ne hanno messo in luce sia gli aspetti universalmente conservati che quelli archeo-specifici. Particolarmente interessante è stato lo studio della proteina IF2/5B, che pur essendo universale ha ruoli diversi in eucarioti e batteri. I dati sulla proteina archeale hanno permesso di determinare che la funzione universale di questo fattore è di adattare correttamente il tRNA iniziatore nel sito ribosomiale P. 2006-2009: Ha iniziato un lavoro sulla caratterizzazione funzionale in Sulfolobus solfataricus del fattore di inizio noto come IF6, comune ad Archei ed Eucarioti ma assente nei batteri. I dati disponibili negli eucarioti indicano che IF6 è un importante regolatore della traduzione che potrebbe essere coinvolto in processi come la trasformazione tumorale e il silenziamento genico mediato da miRNA; tuttavia, la sua funzione è ancora imperfettamente conosciuta. Lo studio dell’omologo archeale di IF6 condotto dal Dr. Benelli ha sinora portato alla dimostrazione che la proteina si lega alla subunità ribosomiale maggiore ed inibisce la traduzione bloccando l’associazione delle due particelle ribosomiali. Inoltre, il Dr. Benelli è stato in grado di mappare il dominio ribosomiale di interazione con aIF6, producendo per la prima volta un modello molecolare del complesso ribosoma/proteina Curriculum Vitae che ne spiega l’attività antiassociante. Il meccanismo di Pagina 4 associazione/dissociazione di aIF6 dai ribosomi, e la sua importanza per la regolazione dell’inizio della traduzione è in corso di analisi. 2009-ad oggi: Studia il meccanismo di formazione e la composizione dei complessi d'inizio e della traduzione in Archei, eseguendo esperimenti in vitro con tutti i componenti purificati. In questo contesto, continua lo studio sulla funzione di aIF6 nell'inizio della traduzione, avviando anche una collaborazione con il gruppo del Dr. Klaholtz B.P., presso il centro di ricerche IGBMC (Institute of Genetics and Molecular and Cellular Biology) di Strasburgo per determinare la struttura dei complessi aIF6/ ribosoma mediante crio-elettromicroscopia. Ha inoltre iniziato a lavorare sulla funzione dell'omologa eucariotica di aIF6 (eIF6) con particolare riguardo a un suo ruolo, recentemente ipotizzato, nella tumorigenesi. In particolare, in collaborazione con il Prof. Talora Claudio, studia le possibili interazioni funzionali tra il fattore trascrizionale Notch1 ed il fattore traduzionale eIF6: è in corso d'analisi lo studio delle variazioni di quantità di eIF6 in risposta all'attivazione od inattivazione di Notch1 a cui faranno seguito esperimenti di aumentata espressione di eIF6 (tramite creazione di cloni stabili per l’espressione della proteina) per comprendere se tale fattore traduzionale è uno degli effettori della trasformazione cellulare indotta dall'aumentata espressione di Notch1. PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE 1. Condò, I., Ciammaruconi, A., Benelli, D., Ruggero, D. and Londei, P. “Cis-acting signals controlling translational initiation in the thermophilic archaeon Sulfolobus solfataricus.” Molecular Microbiology, 34(2): 377-84 (1999). I.F. 4,819 2. Benelli, D., Maone, E. and Londei, P. “Two different mechanisms for ribosome/mRNA interaction in archaeal translation initiation.” Molecular Microbiology 50(2): 635-43 (2003). * I.F. 4,819 * 3. Hasenöhrl, D ., Benelli, D ., Barbazza, A., Londei, P. and Bläsi, U. “Sulfolobus solfataricus translation initiation factor 1 stimulates translation initiation complex formation”. RNA, 12(4): 67482 (2006) *co-autori I.F. 5,018 4. Cobucci-Ponzano, B., Conte, F., Benelli, D., Londei, P., Flagello, A., Monti, M., Pucci, P., Rossi, M., and Moracci, M. “The gene encoding the α-L-fucosidase from the archaeon Sulfolobus solfataricus is expressed by translational frameshifting”. Nucleic Acids Research, 34(15): 4258-68 (2006). I.F. 7,836 5. Maone, E., Di Stefano, M., Berardi, A., Benelli, D., Marzi, S., La Teana, A., Londei, P. Curriculum Vitae Pagina 5 “Functional analysis of the translation factor aIF2/5B in the thermophilic archaeon Sulfolobus solfataricus”. Molecular Microbiology, 65(3): 700-13 (2007). I.F. 4,819 6. Benelli, D., Londei, P. “In vitro studies of archaeal translational initiation”. Methods in Enzymology, 430: 79-109 (2007). I.F. 1,9 7. Benelli, D., Marzi, S., Mancone, C., Alonzi, T., La Teana, A. and Londei, P. “Function and ribosomal localization of aIF6, a translational regulator shared by archaea and eukarya”. Nucleic Acids Research, 37 (1): 256-67 (2009). I.F. 7,836 8. Benelli, D., Londei, P. “Begin at the beginning: evolution of translational initiation”. Research in Microbiology, 160 (7): 493-501 (2009). I.F. 2,405 9. Cobucci-Ponzano B, Guzzini L, Benelli D, Londei P, Perrodou E, Lecompte O, Tran D, Sun J, Wei J, Mathur EJ, Rossi M, Moracci M. “Functional characterization and high-throughput proteomic analysis of interrupted genes in the archaeon Sulfolobus solfataricus” J Proteome Res. 2010 May 7;9(5):2496-507. I.F. 5,460 10. Benelli, D., Londei P. “Translation initiation in Archaea: conserved and domain-specific features” Biochem Soc Trans. 2011 Jan 19;39(1):89-93. I.F. 3,989 11. Blombach F, Launay H, Zorraquino V, Swarts DC, Cabrita LD, Benelli D, Christodoulou J, Londei P, van der Oost J. “An HflX-type GTPase from Sulfolobus solfataricus binds to the 50S ribosomal subunit in all nucleotide-bound states” J Bacteriol. 2011 Jun;193(11):2861-7. I.F. 3,726 Curriculum Vitae Pagina 6