Scheda video fumetto
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Scheda video fumetto
teatrino della neve Giorno della memoria AUSCHWITZ Video fumetto dalla graphic novel di Pascal Croci voci Walter Sabato e Marta Padovani composizione immagini Marta Padovani proiezioni Maurizio Soriani teatrino della neve Via Noventa, 47 - 30027 San Donà di Piave Ve 0421.331229 - 348.2220410 - 347.7597167 [email protected] Pascal Croci è l’autore francese di questo fumetto che narra l'orrore dell’Olocausto nel suo capitolo più infame: il campo di Auschwitz. Egli ha raccolto le testimonianze dei superstiti e per cinque anni si è immerso nel materiale fotografico di quei luoghi infernali. Ne è nata un'opera che affonda i suoi artigli nell'animo. Le fattezze dei nazisti ricordano il volto mostruoso di Nosferatu, la creatura diabolica dipinta da Friedrich Murnau nel film del 1922, quasi un presagio dell'avvento di Hitler. I disegni di Croci, nella loro fissità in bianco e nero, penetrano e si creano un nido nella memoria. La storia comincia con un prologo. Uu uno sfondo di cielo plumbeo si erge una chiesa. Una voce accenna alla persecuzioni del popolo ebraico da parte dei primi cristiani, poi da parte dalle autorità ecclesiastiche dell'alto Medio Evo, infine da parte dei nazisti. 1993: ex Jugoslavia. L’autore immagina e disegna due superstiti di Auschwitz: Kazic e sua moglie Cessia. Entrambi stanno per essere uccisi dai militari di Milosevic. Sono sopravvissuti ad Auschwitz, ma saranno uccisi dalle milizie di Belgrado. Prima di cadere sotto i loro colpi, in un balenare d'immagini, rivivono l'atroce 1944: la cattura, il treno piombato che passa attraverso i campi della cattolicissima Polonia. C'è un'immagine che terrorizza particolarmente Kazic: mentre cerca aria in una feritoia del vagone, un ragazzino cattolico traccia crudelmente con la mano, il gesto che taglia la gola. Esulta all'idea che gli ebrei vadano a morire. Poi, tutto diventa sempre più plumbeo e in questo grigio scuro, angosciante, si stagliano i volti dei personaggi, del dottore Mengele, delle SS. I loro occhi sono enormi e bestiali, spesso privi di pupille. Negli occhi dei perseguitati, anch'essi enormi, stagna invece lo stupore e l'odio per tanta demoniaca crudeltà. C'è la ferocia dei kapò ebrei, di chi vuole sopravvivere ad ogni costo, calpestando tutto e tutti. I forni crematori non sono rappresentati, ma sono spaventosamente descritti da un deportato, che ne sente l' odore. Sessantotto tavole. Il nero dell’impaginazione grafica del volume che contrasta con l’unico bianco che è quello dei baloon. Il resto è tutto grigio. Grigie come i vestiti logori e le divise dei prigionieri, come i corpi cadaveri già scheletrici gettati nelle fosse comuni, come il cielo fuligginoso e opprimente che non lascia capire dove sia l’orizzonte; un grigio che si spezza solo sotto la luce della lampade appena fuori le baracche dei deportati; un grigio che ti senti entrare nella gola, che sembra non permetterti di respirare bene, che ti entra nello stomaco. Perché sai che il cielo è grigio per il fumo delle ciminiere dei forni crematori. Perché sai che quella polvere bianca che cade dal cielo non è neve, sono ceneri... e non sono ancora le tue per una semplice questione di tempo. Stampato nel formato originale 23x31 in bicromia, è l'opera più completa e conosciuta di Pascal Croci. La genesi di questo libro, narrataci dallo stesso autore, ci parla di minuziose interviste raccolte dal lui fra i sopravvissuti a quello che fu l'inferno di Auschwitz. Croci convoglia la sua attenzione, il suo tempo (quasi cinque anni di preparazione) e la sua arte, sullo sterminio degli ebrei effettuato dai nazisti prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. La lista di riferimento dell'autore per le precedenti realizzazioni di fumetti e film sullo stesso tema non è lunghissima. Egli stesso infatti cita la miniserie Tv Olocausto (trasmessa anche in Italia) così come la graphic novel Maus, pubblicata la prima volta in volume nel 1986, in assoluto il libro a fumetti sulla Shoah più letto e venduto. Opera di Art Spiegelman, americano di origini polacche, vincitore del Premio Pulitzer. L’autore francese cita anche due film come fonti ispirative: i celeberrimi Schindler's List di Steven Spielberg e La vita è bella di Roberto Benigni. Maus non è l’unico precedente di Auschwitz. Altri autori di fumetti hanno affrontato l’argomento. Meritano menzione Yossel: 19 aprile 1943 di Joe Kubert e La storia dei tre Adolf di Osamu Tezuka.