Sistemi meccanici di ancoraggio
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Sistemi meccanici di ancoraggio
Università Mediterranea di Reggio Calabria Dipartimento di Architettura e Territorio dArTe Materiali, innovazione e sperimentazione per il progetto Sistemi di facciata in cotto: requisiti tecnologici e linguaggio materico CdL in Architettura a.a.2016.2017 Prof.ssa F. Giglio 26.10.2016 Definizione e classificazione delle facciate a doppia parete 1- facciata: insieme dei componenti che costituiscono un sistema di chiusura (materiali, elementi, accessori etc), progettati, assemblati ed installati al fine di realizzare l’involucro esterno verticale dell’ edificio 2- facciata semplice: facciata, anche di tipo multistrato, in cui gli strati e gli elementi funzionali sono assemblati con continuita’ senza intercapedini d’aria tra gli strati. sono considerati come unico strato elementi forati 3- facciata a doppia parete: facciata di tipo multistrato, in cui gli strati e/o gli elementi funzionali sono separati da una cavita’ o intercapedine d’aria denominata «corridoio d’aria» o «spazio intermedio». Le facciate a doppia parete possono essere di tipo ventilato e non ventilato, formate con strati opachi o trasparenti. VENTILATA NON VENTILATA Rivestimenti ventilati-facciata ventilata La facciata ventilata individua, nel panorama della tecnica edilizia contemporanea, un sistema tecnologico costituito da uno strato isolante applicato direttamente alla struttura portante di elevazione e da uno strato di rivestimento vincolato all’edificio per mezzo di un apposita struttura di ancoraggio. Strati funzionali - supporto murario interno - intercapedine d’aria (ed effetto camino) - sistemi meccanici di ancoraggio - rivestimento esterno (strato di tenuta) ancorato ad una distanza di circa 3 cm dal tamponamento interno o dallo strato di isolamento Requisiti - Tenuta all’acqua - Riduzione dei rischi d fessurazione e distacco - Facilità di posa e manutenzione - Maggiore protezione della struttura muraria dagli agenti atmosferici - Maggior comfort estivo e invernale Schema di funzionamento di una parete ventilata rispetto - Risparmio energetico al problema della saturazione d'aria. Supporto murario La costituzione specifica del supporto murario è uno dei fattori che influenza la scelta della tipologia dei dispositivi di ancoraggio. Soluzioni più ricorrenti delle strutture di elevazione: - murature tradizionali (in laterizio, in pietra, miste) da rifunzionalizzare - murature portanti a piccoli elementi; - murature continue in calcestruzzo; - pareti di tamponamento; in quest’ultimo caso l’ancoraggio dei dispositivi meccanici di sostegno del rivestimento esterno, avviene in corrispondenza di travi e pilastri in c.c.a. In successione, sul supporto murario, viene steso: - uno strato di regolarizzazione (intonaco di malta di 1-2 cm) - Lo strato di coibentazione ( spessore dai 3 ai 7 cm) - con funzione di innalzamento delle capacità di isolamento termico - fissato a contatto sul supporto murario mediante collanti ed eventuali tasselli plastici. Può essere di origine minerale, vegetale, sintetica, deve presentare caratteristiche non idrofile, traspirabilità e resistenza al fuoco. Intercapedine d’aria L’intercapedine è individuata da un “diaframma” cavo, fra il supporto murario e il rivestimento, in comunicazione con l’esterno sia al “piede” che nella zona terminale in alto. Spessore (3-5 cm) anche se, in previsione di eventuali alloggiamenti impiantistici, tale spessore può crescere ulteriormente. Ai fini di un’efficace ventilazione: spessore costante dalla base fino alla conclusione superiore. In estate il moto ascensionale dell’aria riduce, all’interno dell’edificio, l’ingresso dell’energia radiante solare; in inverno il moto dell’aria sommandosi alla funzione di smorzamento offerta dalla intercapedine cava, amplifica l’effetto di scarsa dispersione termica interno-esterno dovuta all’assenza di ponti termici. Il moto ascensionale dell’aria favorisce l’evacuazione del vapore acqueo proveniente sia dagli spazi interni della costruzione che dall’esterno Schemi di funzionamento di una parete ventilata rispetto all’ingresso di energia solare (estate) e alla dispersione termica (inverno) Strato di tenuta Stato di tenuta: ruolo funzionale di protezione degli elementi interni dalle precipitazioni meteoriche che quello rappresentativo e caratterizzante sotto il profilo architettonico degli edifici. L’assorbimento dei movimenti elastici tra supporto strutturale e rivestimento è generalmente risolto mediante la previsione di giunti, che consentono libere dilatazioni senza che gli elementi si trovino ad interferire tra loro. Giunti chiusi o aperti Giunti chiusi: pur consentendo il movimento degli elementi del rivestimento, presentano un distanziamento di 2-3 mm tra gli stessi. Tale soluzione è consigliabile solo per rivestimenti di limitata estensione e di modesta altezza Giunti aperti: permettono un maggior movimento degli elementi di rivestimento. presentano un distanziamento di 6-7 mm. Nei giunti aperti, su tutti i lati degli elementi, gli assestamenti e i movimenti generati dalle dilatazioni termiche possono svilupparsi liberamente Sistemi meccanici di ancoraggio Dispositivi di fissaggio- ancoraggi metallici capaci devono assicurare: - Duratura stabilità statica del rivestimento - Montaggio a secco semplificato e flessibile a compensare le irregolarità del supporto murario - Bassi costi Ai fini della scelta del tipo di ancoraggio, gli aspetti più importanti da considerare sono: - Caratteristiche fisico-chimico-meccaniche del materiale, insieme alla geometria specifica degli elementi di rivestimento - Regime climatico-meteorologico del luogo in cui sorge l’edificio - Tipologia e morfologia delle strutture e/o supporti murari su cui si attesta il rivestimento Sistemi meccanici di ancoraggio L’insieme de sistemi meccanici utili a «riconnettere» i rivestimenti esterni ai supporti murari può essere suddiviso in due subsistemi tecnico-funzionali: - Dispositivi di fissaggio (gli ancoraggi veri e propri degli elementi di rivestimento) - Orditure strutturali necessarie a trasferire al supporto murario i carichi generali del sistema d’involucro I dispositivi di fissaggio si distinguono in due categorie: - Local Fixing. Sistema più adottato per la semplicità applicativa e per i costi contenuti. Dispositivi di tipo isostatico con un numero minimo di ancoraggi, utili alla stabilità statica degli elementi di rivestimento. Richiedono uno studio accurato che tenga conto della specificità del rivestimento e di quelle dei dispositivi meccanici di ancoraggio. Sistemi meccanici di ancoraggio- Esempio di local fixing Sistemi meccanici di ancoraggio- Esempio di local fixing Sistemi meccanici di ancoraggio Spread Fixing. Dispositivi di tipo iperstatico attraverso cui gli elementi del rivestimento sono vincolati in modo diffuso al supporto murario attraverso una molteplicità di ancoraggi, o per mezzo di profili continui ai bordi. Con altri tipi di fissaggio è possibile adottare rivestimenti di spessore più ridotto. Fase di montaggio del rivestimento in cotto 01. stoccaggio degli elementi di cotto in cantiere 02. montaggio della struttura primaria verticale 03. staffe di ancoraggio della struttura orizzontale secondaria 04.e 05. montaggio delle barre che compongono la struttura orizzontale secondaria 06. rifilo degli elementi secondo il casellario predisposto dai tecnici Sannini Sistemi meccanici di ancoraggio Spread Fixing 07. montaggio degli elementi in cotto sulle barre in acciao 08. accoppiamento degli elementi a comporre filari 09. montaggio di “silent block” in gomma 10. battitura dei vari elementi in cotto con martello di gomma 11. e 12. controllo di posizionamento dei pezzi 13. misurazione degli interassi 14. e 15. inizio di montaggio della campata successiva 16. aspetto delle facciata ventilata finita Realizzazione di facciata ventilata: Show room BP Studio a Firenze Progettista: arch. Claudio Nardi Sistema di facciata "GHEFAR" per Sannini Impruneta Si è deciso di disegnare un “pezzo” che non fosse fine a sé stesso, ma che attraverso la sua iterazione diventasse un sistema. Nuovo rivestimento di facciata che integra le due diverse tipologie di intervento su parete cieca e frangisole: un sistema costituito da quattro pezzi, interagenti tra loro secondo vari spartiti che determinano l’intero spartito architettonico dell’edificio. Sistemi meccanici di ancoraggio- Esempi di spread fixing Sistema di facciata "GHEFAR" per Sannini Impruneta Progetto degli Uffici della Microsoft – Roma – 2009 arch Carlo Ferroni Il contributo del cotto Il laterizio cotto in tutta la sua variegata gamma di elementi ha valorizzato le sue potenzialità di impiego nei rivestimenti esterni, almeno per tre ordini di motivi: - è un materiale stabile e durevole che offre nell’architettura di esterni elevata resa estetica e ottime prestazioni con ridotti costi di manutenzione anche nella lunga durata temporale (50-100 anni); è un materiale impiegato nell’edilizia e nell’architettura di larga parte del mondo e tale condizione di familiarità all’uso consente di ottenere un livello di continuità del nuovo rispetto all’esistente; - è un materiale che, sia pur “antico” e “storicizzato”, è stato sempre in grado (e lo è tuttora) di esprimere una innovazione morfologica e costruttiva tale da consentirgli sia una evoluzione interna allo stile tecnologico di riferimento (ovvero l’architettura del laterizio) che di dialogare ed interfacciarsi con i linguaggi degli altri materiali da costruzione sia tradizionali che contemporanei. Innovazione di prodotto oltre che di linguaggio costruttivo assecondando un processo di progressivo “assottigliamento” dello spessore del rivestimento L’innovazione di prodotto si coniuga con l’innovazione della processualità e dei metodi esecutivi in cantiere adottando logiche e metodiche di tipo seriale, industriale, privilegiando l’assemblaggio meccanico degli elementi laterizi. Innovazione e sperimentazione di prodotto: Cottostone, il cotto ricomposto Cottostone- brevetto Stone Italia e Sannni Impruneta. Risultato di una ricerca pluriennale per la selezione di argille appropriate, dure e poco assorbenti. Frammenti di cotto con granulometria differente (90-92%) miscelati a sabbia quarzifera, coloranti organici e resina strutturale poliestere (9%) che consente di ottenere buone caratteristiche di resistenza a flessione, all’urto, all’imbibizione. La resina poliestere consente la compattazione delle lastre anche in grande formato (120x120cm e 120x300cm) e in spessori differenziati (1,3/2/3cm) Processo produttivo delle lastre per compattazione Sistemi di fissaggio delle lastre Cottostone Le soluzioni più diffuse per le sedi di alloggiamento degli ancoraggi meccanici delle lastre Cottostone sono rappresentati da fresature e fori sulle coste o sul retro delle lastre assecondando i diversi metodi dei sistemi di fissaggio a punti, a montanti,a telai, precedentemente descritti. Tra questi, i fori sul retro delle lastre per l’alloggiamento di innovativi meccanismi di fissaggio, rappresentano una delle più sofisticate potenzialità per l’uso estensivo di rivestimenti sottili, liberando dalla necessità della fresatura. ExpoShangai 2010 Padiglione UBPA- Stdi MoA Lastre Cottostone Sperimentazioni materiche e involucro A supporto della lezione: Arbizzani E. (2011)Tecnologia dei sistemi edilizi, Maggioli editore, Santarcangelo di Romagna In particolare: chiusure verticali- parete isolata dall’esterno pp 176-205 Acocella A. (2008), Involucri in cotto, Sannini impruneta, riedizione (pdf) www.sannini.it