NEWSLETTER - Atlas Copco

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NEWSLETTER - Atlas Copco
NEWSLETTER
Anno 4 n.4 | Giugno 2014
Atlas Copco Italia News
Il meglio del vuoto
Per un’azienda leader nel settore dell’aria compressa
come Atlas Copco, l’acquisizione del Gruppo Edwards
rappresenta la via per entrare nel mondo delle soluzioni per il vuoto che, come l’aria compressa, è presente
quasi ovunque nei processi produttivi.
Il Gruppo inglese Edwards viene fondato nel 1919, a
Londra, dal fisico inglese F.D. Edwards, per commercializzare le pompe per il vuoto che Mr Edwards importa
dalla Germania fino allo scoppio della seconda guerra
mondiale...
pag. 15
Edwards: vuoto e dintorni
Le acquisizioni rappresentano un obiettivo strategico di fondo del Gruppo
Atlas Copco. Un indirizzo
che più di altri evidenzia
l’orientamento verso cui
sono orientate le nostre
scelte future ancora più
difficili da assumere, oggi,
in ragione della difficile
situazione economica
internazionale.
Ma non è solo una questione di mercato, le
scelte di Atlas Copco sono
determinate anche dal
S
Z
S
Zoom
Quali sono le
figure professionali più
richieste dalla
green economy? Ce lo rivela InfoJobs.
it, che nel 2009
ha lanciato il
primo canale...
Servizi
Eseguire la
manutenzione
rispettando
gli intervalli
corretti assicura perfomance
produttive
all’impianto di
aria compressa...
Sociale
Fondata in
Svezia nel 1984
dai dipendenti
Atlas Copco,
Water for All,
l’Associazione
umanitaria legata al Gruppo
svedese, può
contare oggi...
pag. 5
pag. 10
pag. 13
riconoscimento nel nuovo
partner di valori comuni,
un modo d’essere ricco
di contenuti etici, in linea
con la “produttività sostenibile” Atlas. Potremmo
anche dire che chi diventa
Atlas Copco lo era già.
La scelta è completata
dall’ovvio bisogno di profittabilità e dall’affinità o
complementarietà del prodotto alle proposte Atlas
Copco esistenti.
Quindi prodotti eccellenti,
posizioni leader, affidabilità, valori etici questo è il
profilo del partner acquisibile … questo è il profilo
di Edwards, l’importante
acquisizione maturata alla
fine dello scorso anno. Il
Gruppo multinazionale
inglese è leader del vuoto,
l’altra faccia della luna per
un leader dell’aria compressa … “vuoto e pieno”
che si incontrano innumerevoli volte nella ricca
gamma di operazioni di
cui si nutre la produzione
industriale. E poi i semiconduttori, una grande
opportunità di crescita.
Ne parliamo meglio all’interno (pagina 15), dove
incontriamo anche Marinella Varallo, Amministratore Delegato della sede
italiana del Gruppo.
Giovanni Valent
Manuale dell’aria compressa
In questo numero la 4a Dispensa.
Potrete completare la raccolta con le
successive uscite sempre abbinate alla
newsletter Atlas Copco - Divisione Compressori
Incontri di GRUPPO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 2
giugno 2014
“5 Pilastri” per il futuro
La nostra sostenibilità e la garanzia di una crescita
redditizia dipendono da “5 pilastri” che noi abbiamo
definito come cruciali per la nostra strategia. Parliamo di Presenza, Innovazione, Servizi, Eccellenza
operativa e Risorse Umane. I nostri successi futuri dipenderanno dalla nostra capacità di gestire al meglio
queste aree strategiche.
La Presenza è il primo
pilastro a garanzia della
nostra crescita.
E’ necessario che noi siamo sempre più presenti
là dove operano i nostri
clienti reali e anche quelli
potenziali. Questo signi-
fica espandere le nostre
attività in nuove aree di
mercato e ciò comporta
il potenziamento della
forza vendita in mercati
maturi attualmente ben
performanti come quello
degli Stati Uniti e nelle
area produttive a essi
collegate. L’acquisizione
del Gruppo Edwards, che
farà di Atlas Copco una
realtà leader nelle soluzioni per il vuoto, è un
esempio perfetto.
L’Innovazione è al centro delle attenzioni Atlas
Copco sin dalla sua Fondazione nel 1873.
Newsweek:
ATLAS COPCO TRA LE TOP TEN NEL RANKING DELLA SOSTENIBILITÀ GLOBALE
Atlas Copco è settima nella speciale “Classifica Verde” di Newsweek, il più prestigioso ranking
mondiale su sostenibilità e impatto ambientale nelle aziende corporate.
Il settimanale americano Newsweek promuove l’iniziativa in collaborazione con Global
Knights Capital. La maggior parte degli indicatori utilizzati proviene dal Professional Service
di Bloomberg.
“Questa classifica è una prova del buon lavoro svolto da Atlas Copco a sostegno della
sostenibilità - afferma Mala Chakraborti, Vice Presidente per la Responsabilità Aziendale
del Gruppo svedese. Integrando le nostre attività con temi su sicurezza, salute e ambiente
alimentiamo valori a lungo termine per il business. Di questo dobbiamo ringraziare soprattutto
i nostri collaboratori che, con il loro impegno, garantiscono la massima crescita sostenibile e
profittevole possibile.
http://www.newsweek.com/green/top-10-green-companies-world
Perché è così importante?
Le ragioni sono diverse.
Permette a noi e ai nostri
clienti di risparmiare, per
esempio quando l’utilizzo
delle macchine richiede
meno energia. Genera
una crescita organica e
rende più facile ai nostri
team di vendita e marketing - e francamente
più divertente - lanciare
i nuovi prodotti. L’innovazione influenza anche
il rapporto prezzo/qualità
dei prodotti. Noi possiamo essere orgogliosi del
fatto che Forbes, il celebre business magazine
statunitense, ci colloca
tra le prime 100 società
innovative del Mondo.
Ma non possiamo dare
per scontato questo
ruolo di leadership nel
campo dell’innovazione.
Il mondo intorno a noi si
evolve costantemente e
noi dobbiamo impegnarci
molto per restare all’avanguardia.
I nostri Servizi hanno fatto grandi progressi dalla
riorganizzazione del 2011
Incontri di GRUPPO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 3
giugno 2014
che determinò la creazione e la destinazione di
una divisione service per
ogni business area. Progressivamente, in questi
ultimi anni è sensibilmente aumentato il numero
dei tecnici dedicati ai
servizi. Ma restano ancora molte sfide da vincere.
Virtualmente noi dovremmo essere in grado di
verificare periodicamente
tutte le apparecchiature
che vendiamo. Dobbiamo
dimostrare a un crescente numero di imprenditori
che acquistano le nostre
macchine che possono
veramente contare su un
buon Servizio - dopotutto
noi conosciamo le nostre macchine meglio di
chiunque altro. Questa è
una opportunità tanto per
i clienti quanto per noi.
Dobbiamo anche essere
in grado di garantire ai
clienti di tutti i 178 Paesi
in cui siamo presenti nel
Mondo un accesso affidabile ai pezzi di ricambio
e un’assistenza tecnica
disponibile all’intervento
anche in aree difficili da
raggiungere e con breve preavviso. Bisogna
ricordare che il servizio
significa molto più che la
gestione della manutenzione delle macchine e la
sostituzione del pezzo di
ricambio: ci permette di
interagire frequentemente con i clienti, aumenta
la possibilità di collocare
nuove apparecchiature,
definire nuovi metodi di
collaborazione, sempre
più rivolta alla partnership, e ci da importanti
indicazioni sui bisogni
dei clienti dai quali trarre
suggerimenti preziosi per
la realizzazione di nuovi
prodotti innovativi.
L’Eccellenza operativa
può essere raggiunta
ovunque.
Il montaggio è stato reso
più efficiente e flessibile
grazie all’applicazione
della filosofia “Lean” grazie alla quale i clienti che
operano in tutto il mondo
possono migliorare l’organizzazione del posto di
lavoro. Eccellenza operativa significa anche capacità di garantire il lavoro
in un ambiente sicuro e
talvolta eccellenza operativa vuol dire trasferire
la produzione in luoghi
più idonei. Dobbiamo
costantemente adeguare
ATLAS COPCO TRA LE COMPAGNIE PIÙ ETICHE AL MONDO
il nostro vestito affinché sia conforme
al nostro peso.
Naturalmente noi
non siamo nulla
senza le nostre
eccellenti Risorse
Umane.
Non dobbiamo
limitarci a sviluppare le loro abilità
ma è necessario
cercare il modo di
renderle più efficienti riducendone i
tempi di intervento.
Per essere vincenti la sfida è quella
di rendere i nostri
dipendenti un poco
più veloci rispetto ai loro
colleghi che operano nelle aziende concorrenti.
Molte aziende si ispirano
a questi “5 Pilastri” e ne
hanno una interpretazione personale ma la parte
fondamentale della prova
sta nella capacità di realizzarli. L’impegno Atlas
Copco è quello di farlo al
meglio delle sue possibilità in tutti i luoghi in cui
opera.
Ronnie Leten
Presidente e CEO
Atlas Copco
L’Ethinsphere Institute ha riconosciuto Atlas Copco, fornitore leader di soluzioni per la produttività sostenibile, come una delle
Compagnie più etiche del mondo.
Presentata al Global Ethics Summit di New York, la lista include le Compagnie che hanno dimostrato di primeggiare in etica, sostenibilità,
responsabilità e conduzione aziendale.
L’etica è al centro del modo di fare business di Atlas Copco e si manifesta in diversi atteggiamenti come la tolleranza zero del Gruppo
contro la corruzione. Nella sua lotta contro la corruzione Atlas Copco usa politiche, procedure, formazione e monitoraggio.
Un altro settore in cui l’etica gioca un ruolo centrale sono gli acquisti. Per promuovere etica e diritti umani, i fornitori sono selezionati
sulla base di sicurezza, salute, ambiente e altri valori etici.
“Noi formiamo costantemente i nostri dipendenti a pensare eticamente e a sviluppare il business in modo sostenibile a lungo termine.afferma Hakan Osvald, Vice-Presidente Generale Senior del Consiglio Atlas Copco – noi siamo convinti che questa sia la cosa giusta
per promuovere un buon modo di fare affari”.
Atlas Copco è firmatario del UN Global Compact, un’iniziativa politica per le imprese che si sono impegnate ad allineare le loro
operazioni e strategie a dieci principi universalmente accettati nelle aree di diritti umani, lavoro, ambiente e anticorruzione.
EVENTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 4
giugno 2014
Le aziende svedesi si
confrontano sul mercato
italiano
I rappresentanti di importanti aziende svedesi si sono
riuniti a Milano presso la
sede di Assosvezia. Per fare
il punto sulla situazione del
mercato italiano. A questo
tema è stato dedicato l’incontro di apertura di un ciclo
di iniziative promosse dalla
Camera e volto ad offrire
alle aziende svedesi in Italia
un Forum dove incontrarsi,
confrontarsi e condividere le
proprie esperienze, nell’ottica
di elaborare idee e possibili
soluzioni a problematiche
che spesso sono comuni alle
aziende.
Presenti all’incontro Alfa
Laval, Atlas Copco, IKEA, Maquet - Getinge Group, Mercuri International, SSAB,TeliaSonera International Carrier,
Sandvik, StenaTechnoworld,
STS e VolvoTrucks.
Rispondendo all’agenda di
questo primo meeting ai
manager sono state proposte
due domande: “Operando
sul mercato italiano, come è
stato il vostro 2013?” e “Quali
sono le opportunità e le sfide
che l’Italia presenta oggi?”.
La maggior parte delle
aziende hanno dato testimonianza di un 2013 ai livelli del
2008, anno d’inizio della crisi
economica. Soprattutto le
aziende operanti nel settore
industriale hanno vissuto un
anno difficile dovuto al forte
rallentamento del mercato
interno, con pochi investimenti infrastrutturali e un
consumo sempre in calo.
Inoltre l’accesso al credito e
le tempistiche di pagamento
in Italia risultano molto difficili, come nel caso estremo dei
250 giorni per chi lavora con
la pubblica amministrazione. Nei clienti delle aziende
svedesi non mancano idee e
progetti ma in Italia il credito alle PMI è difficilmente
ottenibile. Nonostante ciò
non sono mancati esempi
controcorrente di investimento, di acquisizione di nuove
aziende e di assunzione di
personale. Chi vive soltanto del mercato interno ha
sofferto molto l’anno scorso,
mentre le aziende con clienti
esteri hanno ottenuto risultati
più soddisfacenti.
Durante i primi mesi del
2014 le aziende svedesi
intervistate hanno avvertito
una leggera ripresa e hanno
dichiarato di guardare con un
cauto ottimismo al futuro.
Le sfide che le aziende
svedesi affrontano oggi in
Italia sono diverse: riuscire a
superare le difficoltà interpretative delle regole vigenti che
sono alla base del grande
peso burocratico che affligge
il dinamismo economico del
Paese. La situazione fortemente penalizzata del lavoro
giovanile che bisognerebbe
cercare di recuperare attraverso un maggiore slancio
verso l’assunzione dei giovani stessi. È inoltre necessaria
una forte spinta per aumentare i consumi in Italia.
L’incontro si è concluso con
le risposte alla domanda:
“se l’azienda per cui lavorate
fosse vostra sareste disposti
ad investire in Italia oggi?”.
La risposta è stata unanimemente positiva.
In particolare Roberto Rota,
General Manager Divisione Utensili Industriali Atlas
Copco Italia, conferma la
visione positiva sullo sviluppo dell’Azienda Italia “che ha
l’opportunità di poter riconquistare le posizioni precedenti la crisi potendo contare sulle competenze delle
aziende italiane con effetti
soprattutto sui mercati esteri
ma anche su quello interno.
In questo senso si conferma
la necessità e l’urgenza delle
riforme per incoraggiarne gli
investimenti a medio e lungo
termine e per garantire loro
la possibilità di operare nella
libera competizione ma in
un mercato stabile e delineato, con regole certe… nel
tempo”.
ZOOM | AtlasCopcoNEWSLETTER | 5
giugno 2014
Green jobs: le professioni
più richieste della green
economy
Quali sono le figure professionali più richieste dalla
green economy? Ce lo rivela
InfoJobs.it, che nel 2009
Top categorie
Vendite
34,8 %
Operai, produzione, qualità
20,6 %
Ingegneria
15,2 %
Commercio al dettaglio, GDO, retail
5,9 %
Sanità
4,5 %
Acquisti, logistica, magazzino
4,3 %
Amministrazione, contabilità, segreteria
3,1 %
Professioni e mestieri
2,8 %
Da un articolo
pubblicato il 3
aprile 2014 su
www.greenbiz.it
a firma
Marta Albè
ha lanciato il primo canale
tematico dedicato ai Green
Jobs e alla ricerca di operatori in ambito ambientale.
Le figure più richieste dalle
aziende includono ingegneri
ambientali, energy manager
e agenti per eolico, fotovoltaico e energie rinnovabili.
Negli ultimi 5 anni la richiesta dei profili green è
per le richieste.
Arrivando al dettaglio delle
richieste tra le figure più
cercate dalle aziende green
troviamo addetti alle vendite, operai per la produzione
e la qualità e ingegneri.
Queste professioni rappresentano il 70% delle richieste
complessive del settore green sul territorio nazionale,
con particolare riferimento
a ingegneri ambientali ed
energy manager.
Nel 45% dei casi è richiesto
un diploma di maturità,
mentre per il 13% delle
ricerche non viene segnalato
alcun titolo di studio specifico, in quanto sono le stesse
aziende a offrire ai propri
collaboratori dei percorsi
formativi specifici. Soltanto
nel 10,7% dei casi è necessaria la laurea breve e nel
18,7% quella specialistica.
L’ultimo rapporto InfoJobs
per il 2013, rivela che, con un
interessante 2,1%, il settore
delle energie rinnovabili e
dell’ambiente rappresenta
una delle principali aree
verso cui sono pervenute
offerte di lavoro. Si tratta di
un dato in crescita e da non
sottovalutare, sebbene il
primato venga mantenuto
dai settori IT e telecomunicazioni che si confermano
leader con il 26% e il 24%
delle offerte.
cresciuta al ritmo del 10%
annuo, con un’ulteriore
accelerazione nel primo
trimestre del 2014. Il green
job rappresenta una grande
opportunità per i giovani, anche senza esperienza, e per i
diplomati. A dispetto di uno
scenario economico incerto,
cresce la sensibilità delle
aziende verso lo sviluppo sostenibile e la ricerca di figure
professionali che sappiano
contribuire al rinnovamento
della loro immagine.
L’offerta più consistente
viene dalle regioni del Nord
Italia. Prima fra tutte la Lombardia (28,3%), seguita da
Veneto (14,7%) e Piemonte
(10,5%). Nel Sud si distingue
la Puglia, con il 2,1%.
Scendendo al livello provinciale, Milano
guida la classifica
Profili più cercati
con il 13,5%, seguita
Agente fotovoltaico
da Roma (8,8%%),
Torino (4,8%), Padova Agente eolico
Agente energie rinnovabili
(3,8%), Bologna e
Vicenza (3,6%),
Energy mamager
mentre sono PescaIngeniere ambientale
ra (1,7%), con Bari
Manutentore impianti fotovoltaici
e Napoli (1,4%) le
prime province delle Montatore impianti
regioni del centro
Supervisore parco fotovoltaico
sud che emergono
Tecnico di laboratorio
Progettista di impianti
PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 6
giugno 2014
Fino a 37 kW i nuovi
GA VSD+
La nuova gamma di compressori GA VSD+ a vite a
iniezione d’olio, presentata
nell’aprile 2013, è stata
portata fino alla potenza di
37 kW. Questa importante
svolta nell’innovazione
dei compressori a vite a
iniezione d’olio a velocità
variabile (VSD) ha ottenuto
l’immediato gradimento del
mercato grazie alla capacità
di consentire un importante
risparmio energetico nella
media del 50%, un miglioramento prestazionale che
garantisce un 13% in più di
portata d’aria e un ingombro ridotto della metà
rispetto ai modelli precedenti.
UN ALBERO IN BURKINA FASO PER OGNI GA VSD+ VENDUTO
Bert Derom, Vice Presidente
Marketing della Divisione
Industrial Air sottolinea:
“negli ultimi mesi abbiamo
notevolmente incrementato
le vendite dei nostri compressori a velocità variabile.
Con l’introduzione della
nuova gamma di compressori GA VSD+ portati da
18 a 37 kW avremo ancora
migliori risultati, maggiore
risparmio energetico e, in
generale, un significativo
minor impatto sull’ambiente. Crediamo che il futuro
dei compressori sia al 100%
nella tecnologia a velocità
variabile”.
La gamma fino a 15 kW
presentata nell’aprile 2013
ha già realizzato un notevole incremento in quella che
Atlas Copco chiama “VSD
ratio” ovvero il numero
relativo di compressori a
velocità variabile richiesti
rispetto al numero totale di
compressori venduti. L’ampliamento della gamma
fino a 37 kW ha l’obiettivo
di incrementare questa percentuale a vantaggio non
solo del cliente ma, più in
generale, dell’ambiente.
Lanciati nell’aprile 2013 e portati recentemente alla potenza di 37 kW, i compressori
innovativi GA VSD+, capaci di garantire un risparmio energetico nella misura
media del 50%, hanno ottenuto un ottimo riscontro di mercato. Proprio in ragione
del forte apporto al risparmio energetico, a partire dallo scorso mese di ottobre,
Atlas Copco ha deciso di associare la vendita del GA VSD+ al progetto “We
Forest”, impegnandosi a piantare un albero in Burkina Faso per ogni compressore
venduto. Più precisamente la zona interessata al progetto “We Forest” è il Sahel,
nel nordest del Paese africano. L’intervento si propone di rigenerare la foresta
nativa e invertire il declino delle biodiversità che interessano la riserva faunistica
di Ansongo-Menaka, promuovendo un’economia locale sostenibile.
Allo scadere del tempo concordato (30 aprile 2014) gli alberi piantati grazie
all’attività Atlas Copco erano poco meno di 250 mila, un risultato che ha
incoraggiato la prosecuzione dell’intervento prorogato fino alla fine dell’anno in
corso. Atlas Copco ha organizzato le sue sedi nazionali in sette gruppi dando a ogni raggruppamento il nome
di un albero. L’Italia è stata inserita nel gruppo della Quercia che alla fine del mese di aprile è risultato il più
prolifico per numero di macchine vendute, più di 47 mila, e quindi di alberi piantati. All’interno del suo Gruppo
l’Italia si è particolarmente distinta, collocandosi al primo posto per attività prodotta.
PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 7
giugno 2014
Compressore “scroll”
oil-free
I compressori volumetrici oil free con tecnologia
scroll da 1 a 22 kW sono
destinati a piccoli
laboratori, cliniche,
ospedali, università, e
più in generale ad applicazioni che necessitano di basse portate
ma altissima qualità
dell’aria.
Affidabili, compatti e
silenziosi i compressori SF sfruttando una
tecnologia innovativa offrono la massima efficienza
energetica, senza scendere
a compromessi sulla
qualità.
La gamma SF è composta da 2 macrofamiglie:
compressori MONOstadio e compressori
MULTIstadio.
In questa sede mettiamo a fuoco la soluzione
MONOstadio: alta gamma SF+ da 2 a 6 kW.
Caratteristiche principali:
• pannello elettronico per
facilitare le operazioni;
• motore elettrico con efficienza IE3;
• design semplificato per
favorire la manutenzione;
• ventilazione incrementata
per aumentare l’affidabilità;
La gestione del compressore è affidata al sistema
Elektronikon®, un sistema a microprocessore
progettato e realizzato da
Atlas Copco per la gestione ottimale delle centrali
di compressione aria. Il
pannello MKV svolge le
funzioni di controllo, regolazione e protezione di tutte
le operazioni dell’unità.
A differenza della gamma
elettropneumatica, l’elettronica permette inoltre di
effettuare il monitoraggio
da remoto della macchina
attraverso l’installazione
della smartbox (per monitoraggio Mobile – email).
Il motore di azionamento
del compressore è di tipo
asincrono trifase con rotore
a gabbia di scoiattolo. Tutti i
motori sono classificati IE3
(efficienza premium in accordo IEC 60034-2-1-2007) e
hanno grado di protezione
IP55.
Il compressore SF+ può
essere montato a terra o
su serbatoio (versione SF
TM) per ottimizzare gli
spazi dell’ingombro in sala
compressori. Il serbatoio
ha capacità di 30, 270 o 500
litri e comprende la valvola
di scarico manuale.
La versione “FF” (Full Feature) integra un essiccatore
frigorifero nel corpo macchina: questo asporta l’umidità dall’aria compressa
fino a un valore del punto
di rugiada in pressione di
+3°C, scaricando automaticamente la condensa
prodotta.
Altra novità della nuova
gamma la taglia da 6 kW
MONOstadio, creata per
migliorare l’efficienza attraverso la riduzione delle
dimensioni e l’aumento
della competitività rispetto
al precedente modello del
2008.
PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 8
giugno 2014
Alta Pressione - HX/HN
compressori per aria di
processo e gas industriali
Development of a specific
range of high pressure 40
bar compressors dedicated to PET applications
Antonio Stefanile
Product Marketing
Manager - High Pressure
Piston Compressors
2012
www.atlascopco.it
Obtained ISO 8573-1
class zero certification
by the TÜV for high
pressure compressors
Development of a 4 stage highpressure compressor range
with associating screw blower
in first stage with piston
compressor
2014
Pioneers in market with
2 stage aircooled compressors. Also develops
Compressors powered by
Diesel engines.
Integrates the Atlas Copco group.
Will soon become competence
centre and product company for
high pressure piston compressors
for air and gaz
2008
Wins grand prix and gold
medal in Universal exhibition
in Paris in developing machines with twin seat valves
allowing oil-free operation.
Pionneers in Europe for the
development of oil-free balanced oppossed reciprocating
compressors with PTFE rings
up to 2000 HP and 400 bars
1989
Large development of engineered gas compressors HX/
HN (ammonia, coke oven,
hydrocarbons) to meet the
boosting demand of chemical
and petrochemical plants
1954
Vantaggi per il cliente
Oil-free - Grazie agli anelli in
PTFE dei pistoni e pacchi di
tenuta, le camere di compressione sono prive di olio. I compressori HX/HN rappresentano
la soluzione giusta quando il
gas compresso è a contatto
con il prodotto finale.
Risparmio energetico - La
tecnologia a pistoni alternativi
assicura un’eccellente efficienza volumetrica e un funzionamento a bassi consumi in
termini energetici.
Flessibilità - Una vasta gamma di sistemi di regolazione
consente di regolare la portata
del gas in base all’utilizzo reale
della macchina: ciò avviene
mediante regolazione graduale
(apertura della valvola), valvola
di bypass, azionamento a velocità variabile, oppure mediante
una combinazione di tutte
queste soluzioni.
Alta affidabilità - La bassa
velocità lineare del pistone e le
basse temperature interstadio
aiutano a proteggere i componenti interni delle macchine. Il
design orizzontale permette di
avere bassi livelli di vibrazione/
pulsazione garantendo una
maggiore affidabilità. Il design
è derivato dalle API 618.
Adattabilità alle singole applicazioni - È possibile adattare
i componenti e i materiali
interni della macchina in base
ai requisiti richiesti dalla composizione del gas o alle diverse
temperature di ingresso. È
inoltre possibile adattare gli
alloggiamenti per attrezzature
a noleggio o per pacchetti
completi inclusi essiccatori,
filtri e pannelli di controllo. I
compressori HX/HN possono
lavorare in ambienti aggressivi: all’aperto, al chiuso, nelle
raffinerie, nel deserto (temperature di ingresso elevate) e in
luoghi sabbiosi.
Facilità di manutenzione - Design orizzontale, comodo e sicuro per gli operatori, intervalli
di assistenza prolungati (fino a
8000 ore/anno senza interventi
di assistenza).
1997
time (24/24), prevedono costi
di manutenzione minimi e
intervalli di revisione prolungati, lavorano in modo estremamente efficiente e conveniente
anche in condizioni ambientali
difficili.
1930
Crépelle develops
steam engines
and reciprocating
machines
1929
Innovates in building
horizontal steam engines.
Wins Gold medal in Universal exhibition
1900
1837
1967
Il curriculum esperienziale di
Atlas Copco (1873) nel campo
dell’alta pressione si avvale
della prestigiosa esperienza di
altri gloriosi marchi che vantano un’anzianità di servizio ancora più significativa di quella
della Casa svedese: la francese
Crépelle (1837) pioniera nella
tecnologia dei pistoni oil-free
all’inizio degli anni ’60, nel
Gruppo Atlas Copco dal 1997
per la compressione dell’aria
di processo e gas industriali e
la svizzera GreenField (1844),
acquisita nel 2007, all’origine
Sulzer Burckhardt, particolarmente forte nei compressori a
pistoni lubrificati a olio per alta
pressione fino a 350 bar per la
compressione di aria, azoto,
gas naturale, biogas trattato,
idrogeno, gas nobili e altri gas
industriali.
In virtù di questo patrimonio
garantito da questa virtuosa
trilogia patrimonio mondiale
della storia dell’alta pressione,
i nuovi compressori HX/HN oilfree a pistoni alternativi (30-560
kW) di Atlas Copco si presentano estremamente affidabili per
le soluzioni destinate ad aria,
azoto, anidride carbonica, monossido di carbonio, metano,
idrogeno ed argon. Progettati
per l’impiego industriale full
Launch of a gas screw
compressor for the biogas and methane market
CASE HISTORY | AtlasCopcoNEWSLETTER | 9
giugno 2014
Il surpressore HX
Atlas Copco per CO2
alla S.P. Spa
Il surpressore HX Atlas Copco
riduce i costi energetici e
garantisce un funzionamento
sicuro ed affidabile, preservando la qualità degli alimenti
Giugno 2014, Cinisello Balsamo, Italia - Per garantire la qualità e la sicurezza dei suoi prodotti a base
di riso, la S.P. Spa utilizza il surpressore HX Atlas
Copco per comprimere e riciclare la CO2 durante la
fase di recupero del suo processo di disinfestazione.
L’azienda italiana S.P. Spa è
uno dei maggiori produttori al
mondo sia di riso organico e
preconfezionato che di pasta
artigianale.
Utilizza i più elevati standard
qualitativi ed i suoi impianti
sono conformi alle norme
HACCP, ISO9001, IFS, BRC
e ad altre importanti certificazioni. La
sicurezza dei prodotti
alimentari è da sempre la priorità assoluta
per l’azienda.
La S.P. Spa è una delle
prime aziende italiane a trattare il suo
riso con l’innovativo
trattamento di disinfestazione dal CO2
in grado di garantire
una qualità ottimale.
Pertanto, è la prima
in Italia a recuperare e riciclare il CO2 utilizzato durante il
processo.
Il trattamento mediante anidride carbonica avviene durante
la conservazione del riso preconfezionato in serbatoi alla
pressione di 25 bar(e), mantenendola per uno specifico
periodo di tempo. Una volta
terminato questo processo nel
primo serbatoio pressurizzato,
il CO2 viene trasferito ad un
secondo serbatoio vuoto fino
a quando la pressione viene
bilanciata.
Invece di essere rilasciata
nell’atmosfera, la restante CO2
ancora presente nel primo
serbatoio può essere recuperata e trasferita alla pressione
richiesta nel secondo serbatoio. Questo processo può
essere ripetuto ottenendo un
significativo recupero di CO2.
Per recuperare la CO2, la S.P.
Spa utilizza un surpressore
alternativo a pistoni oil-free
della serie HX, che offre un
funzionamento a costi ridotti
ed interventi di manutenzione
minimi.
Giovanni Ingino, Project Manager della S.P. Spa, coadiuvato per la parte progettuale
e di processo dall’ing. Paolo
Filippini di Atelier du Logiciel
Srl, società di progettazione
ed automazione industriale
che ha curato anche la messa in servizio dell’impianto,
afferma: “Avevamo bisogno
di un surpressore oil-free per
salvaguardare la qualità del
nostro prodotto ed avere una
grande flessibilità di utilizzo
nel processo di compressione.
Il surpressore HX oil-free ci
garantiva l’integrità del gas
compresso durante la fase di
recupero adattandosi perfettamente al compito con una
pressione d’ingresso variabile
tra 2 e 7 bar(e) e 25 bar(e)
in uscita. E’ stata davvero la
giusta scelta per noi.”
Una serie di sistemi di regolazione adattano il flusso
in base al reale utilizzo della
macchina. La bassa velocità
dei pistoni del surpressore HX
e le basse temperature fra gli
stadi preserva e protegge le
parti interne della macchina
determinando una elevata
affidabilità. La tecnologia di
compressione alternativa a
pistoni assicura una eccellente efficienza volumetrica ed
un notevole risparmio energetico. Il design con cilindri
orizzontali opposti riduce
notevolmente le vibrazioni.
La compressione di anidride
carbonica richiede una grande
esperienza. Le parti interne
hanno bisogno di essere adattate alla composizione del gas
ed in particolare al contenuto
d’acqua.
“Atlas Copco ha l’esperienza
nel trattamento di anidride
carbonica umida e secca, ed
è questa un’ottima base per
garantire qualità e sicurezza
nelle operazioni, dice Antonio
Stefanile, Product Marketing
Manager, Atlas Copco Italia.
L’interazione tra il cliente e
l’essere in grado di fornire la
giusta soluzione che soddisfi
il nostro cliente, alla lunga
premia. Grazie ai nostri team
di vendita e assistenza postvendita, possiamo garantire
un’assistenza di qualità sempre e per lungo tempo”.
www.spspa.it
giugno 2014
SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 10
Garanzia Estesa con
Manutenzione
Extra Energy Cost
5%
4%
3%
2%
1%
0%
Eseguire la manutenzione
rispettando gli intervalli
corretti assicura perfomance produttive all’impianto
di aria compressa.
I Piani di Manutenzione
Atlas Copco garantiscono
la piena realizzazione di
questi risultati attraverso
l’esecuzione di tutte le
attività di manutenzione
appropriate nei tempi e nei
modi più corretti a costi
certi.
Atlas Copco Compressor
Technique Service Italia
completa la proposta con
il Piano “Garanzia Estesa
con Manutenzione Preventiva”, applicabile a tutte le
nuove unità Atlas Copco.
L’offerta prevede manutenzioni ordinarie preventive
eseguite da personale
tecnico Atlas Copco trainizzato e certificato, comprensive di parti di ricambio
e olio originali, spese di
viaggio, trasporto e manodopera, controllo diagnostico di temperatura e
vibrazioni e relativa analisi
dei risultati, avviamento
gratuito e garanzia estesa
a 3 anni su stadi, motore
elettrico e inverter (per
unità VSD).
L’adesione a questo speciale Accordo di Manutenzione prevede anche
l’avviamento gratuito del
compressore.
1000150020002500300035004000
Maintenance Delay
L’aria è gratuita, l’aria compressa no
Tieni sotto controllo la tua bolletta. Riduci il tuo spreco energetico.
DI TUTTI I COSTI SOSTENUTI PER UN COMPRESSORE NELL’ARCO DEL SUO
CICLO DI VITA, IL 70% È DOVUTO AL CONSUMO DI ENERGIA. IN UN TIPICO
STABILIMENTO INDUSTRIALE, L’ARIA COMPRESSA INCIDE FINO AL 40% SUI
CONSUMI ENERGETICI TOTALI. FORTUNATAMENTE, ESISTE UN MODO
PER RIDIMENSIONARE IL PROBLEMA. MIGLIORANDO L’EFFICIENZA
ENERGETICA PUOI RISPARMIARE FINO AL 30%.
calcola i margini di risparmio legati al tuo costo di esercizio
Info: http://ctenergysavings.atlascopco.com/it/
Campagna Informativa Atlas Copco rivolta alla sensibilizzazione verso gli
sprechi energetici in sala compressori e alle soluzioni (dalle più semplici e
immediate, alle più tecnologiche e durature) adottabili per ottenere interessanti
margini di miglioramento, con conseguenti tagli alla bolletta energetica.
giugno 2014
SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 11
Nuovi raccordi
Press-Fit Airnet
La nuova linea di raccordi
AIRnet della serie PF (PressFit), a regime sostituirà i
raccordi serie Classic per i
diametri da 20, 25, 40 e
50 mm.
Queste nuove proposte
rappresentano un netto
miglioramento qualitativo:
i raccordi sono più leggeri
(+45% rispetto al modello
Classic) grazie al materiale
più evoluto e resistente con
elevato contenuto di fibra di
vetro, più semplici (risparmio mano d’opera mediamente del 50% rispetto alle
tubazioni in acciaio zincato)
Nuovo Energy
Recovery Box per
compressori lubrificati
Atlas Copco propone la
nuova linea di Energy Recovery Box per compressori
lubrificati.
e veloci da usare (+85%);
mantengono prezzi almeno
altrettanto competitivi: sono
perfettamente retro-compatibili con la vecchia serie
AIRnet “Classic” - stessi
diametri dei tubi, possono
andare tranquillamente
fianco a fianco sullo stesso
impianto; garantiscono una
migliore tenuta del vuoto
(13 millibar) che li rende
particolarmente competitivi
su questa tipologia di
impianti.
La nuova
serie PF
è già disponibile
per i diametri 40
e 50 mm, mentre
sostituirà a breve
nelle consegne i
raccordi della serie Classic
per i diametri 20 e 25 mm.
Restano disponibili i raccordi da 63, 80 e 100 mm in
alluminio.
Nella seconda metà dell’anno sarà infine introdotta anche la linea AIRnet a 6” (158
mm), che andrà a completare la gamma di tubazioni
in alluminio con il miglior
rapporto qualità / prezzo sul
mercato.
I nuovi sistemi esterni di
recupero del calore prodotto dai compressori risultano più compatti grazie
all’ottimizzazione del design
interno che rende facile
l’inserimento anche in sale
compressori con problemi
di spazio. Oltre allo scambiatore standard in acciaio
inox, a prova di corrosione,
la nuova linea offre anche
l’opzione più economica
dello scambiatore in rame
brasato / ottonato.
E’ ancora disponibile l’opzione Energy Counter con
controllore elettronico
collegato a sensori di flusso
e temperatura che consentono al cliente il rilevamento del calore recuperato e,
quindi, del risparmio conseguito, anche da remoto,
mediante tutte le opzioni di
connettività tipiche dell’evoluto controllore MkV.
I nuovi modelli sono decisamente più competitivi e,
in molti casi, consentono il
recupero dell’investimento
del cliente in un orizzonte
temporale molto inferiore
ad un anno.
giugno 2014
RASSEGNA STAMPA | AtlasCopcoNEWSLETTER | 12
Rassegna stampa è uno spazio dedicato a un articolo, un servizio radiotelevisivo, una testimonianza proveniente dal web su cui
ci sembra interessante fermare la giusta attenzione, insieme.
AMBIENTE
Scienza / Green - Panorama 13/09/2013
Ambiente
ECCO LE 10 CITTÀ PIÙ
SOSTENIBILI DEL MONDO
Consegnati i City climate leadership awards alle
metropoli che si sono distinte per i loro progetti
verdi. Nessuna italiana neanche tra i finalisti
Stanno eliminando i rifiuti,
di
progettando infrastrutture intelMarta Buonadonna
ligenti, ottimizzando il sistema
dei trasporti urbani, abbattendo
le emissioni di CO2, passando
foto
all’energia verde, migliorando
Copenaghen,
la qualità dell’aria e molto altro
capitale danese, è
ancora. Il contributo che le meuna delle città più
tropoli possono dare alla lotta
“verdi” del pianeta
contro i cambiamenti climatici
(Credit:
e al passaggio a un’economia
verde e a fonti energetiche rinJONATHAN
novabili è enorme. Ecco perché
NACKSTRAND/
i progetti che puntano in queAFP/Getty Images)
sta direzione vanno premiati,
per fare in modo che le buone
pratiche siano conosciute e
magari copiate anche da città
di dimensioni più ridotte.
Sono stati appena consegnati i City climate leadership
awards, organizzati da Siemens e dalle 40 città del Cities
Climate leadership group. Le
dieci città premiate si sono
distinte ciascuna per il proprio
impegno in un settore specifico con lo scopo di ridurre i
consumi energetici, limitare
le emissioni e muoversi in
direzione di una maggiore
sostenibilità. I progetti in lizza
erano 37, presentati da 29 città.
Tra i progetti finalisti che non
sono stati premiati dalla giuria
indipendente,composta da
esperti, architetti, ex-sindaci
e rappresentanti della Banca
Mondiale, gli internauti potranno votare il loro preferito,
in vista dell’assegnazione del
premio Citizens’ choice.
Ma quali sono le metropoli più
virtuose e in che cosa si sono
distinte? Vediamole una per
una. San Francisco ha vinto
nella categoria Gestione dei
rifiuti grazie al suo ambizioso
ma riuscito programma Zero
Waste, che punta a eliminare
del tutto i rifiuti in città entro il
2020. Creando una cultura del
riciclo e del riuso la città ha già
ottenuto risultati straordinari
portando il riciclo dei materiali
alla soglia dell’80%.
Singapore vince nella categoria
Infrastruttura cittadina intelligente grazie al suo sistema
di trasporti smart che ha reso
Singapore una delle grandi
metropoli meno congestionate
al mondo, nonostante la popolazione urbana sia in aumento
e lo spazio fisico a disposizione
molto limitato. Un uso spinto
della tecnologia (gps sui taxi
che raccolgono e mandano in
tempo reale dati sul traffico,
sistemi di pagamento elettronico dinamici con i quali il prezzo
per circolare in determinate
zone della città varia a seconda
del traffico) aiuta ad affrontare
le sfide di una città in continua
crescita.
A Copenaghen si misurano le
emissioni per studiare i modi
migliori per tagliarle, Bogotà ha
potenziato il proprio sistema di
trasporto pubblico, sfruttando
anche veicoli elettrici e ibridi.
Nei suoi piani c’è l’intenzione
di tagliare le emissioni dei
taxi con un grosso risparmio
economico e un ottimo guadagno ambientale.Tokyo vince il
premio per la finanza grazie al
suo progetto di Cap-and-Trade,
il primo al mondo ad essere
realizzato a livello urbano, del
resto parliamo di una città che
ha 36 milioni di abitanti, più di
molte nazioni. Monaco di Baviera si è aggiudicata il premio
Energia verde per il suo piano
di arrivare entro il 2025 a coprire l’intero fabbisogno energetico della città solo con energia
da fonti rinnovabili. Sarebbe
la prima città al mondo sopra
il milione di abitanti a riuscire
nell’impresa e l’obiettivo, lungi
dall’essere irraggiungibile, è
già in vista.
Per l’Adattamento ai cambiamenti climatici vince NewYork,
che ha imparato la lezione
dell’uragano Sandy e iniziato a
fare sforzi decisi per rendere la
città più resistente agli eventi
climatici estremi. Rio de Janeiro si segnala nella categoria
delle Comunità sostenibili, per
il suo progetto di rivitalizzazione urbana di tutte le favelas entro il 2020. Melbourne
costruisce in base al criterio
dell’efficienza energetica,
mentre con il progetto ProAire
Città del Messico si aggiudica la vittoria nella categoria
Qualità dell’aria. Nel 1992 era la
città più inquinata del mondo,
vent’anni dopo, grazie a una
forte implementazione del
trasporto pubblico, al bikesharing e alla pedonalizzazione di
alcune aree della città, inquinamento ed emissioni hanno
subito un vistoso calo.
Tra i molti progetti finalisti in
lizza per il premio Citizens’
choice compaiono altre metropoli come Berlino, Shanghai, Amsterdam, Stoccolma,
Lagos, Londra, Barcellona, Los
Angeles, Oslo, Parigi. Ma delle
tre città italiane che fanno parte
del gruppo C40, Milano, Roma
e Venezia, purtroppo non c’è
traccia.
SOCIALE | AtlasCopcoNEWSLETTER | 13
giugno 2014
WATER FOR ALL
ITALIA DIVENTA
UN’ASSOCIAZIONE
Fondata in Svezia nel 1984
dai dipendenti Atlas Copco,
Water for All, l’Associazione
umanitaria legata al Gruppo
svedese, può contare oggi
sull’adesione di 26 Paesi
con l’intuibile obiettivo,
allo scadere di questi suoi
primi trent’anni di
attività, di arrivare
a trenta entro il
2014.
In Italia Water
for All è arrivata
nel 2006 e la sua
attività è coordinata da Federica
Cagnoni che, proprio quest’anno,
intende portare a
termine l’azione
più significativa di
W4A Italia: l’atto
Pakistan: 4 aule per bambini disabili
di registrazione che le
consentirà una maggiore
elasticità tanto nella raccolta
quanto nella destinazione dei
fondi finalizzati alla soddisfazione dell’obiettivo statutario:
consentire a tutti l’accesso
all’acqua potabile. Il raggiungimento ideale di questo
traguardo salverebbe ogni
giorno, nel mondo, la vita a
5.500 bambini.
Federica, quali azioni hanno
contraddistinto l’attività di
Water For All Italia in questi suoi primi otto anni di
attività?
“Con il partner AMREF Italia,
dal 2007 al 2011 in Kenya
(Makueni, Kitui,..) e in Uganda (Gulu, Kitgum) abbiamo
contribuito alla costruzione
di 6 pozzi e relative tubature,
portando benefici a più di
2000 persone. Dal dicembre
2012 abbiamo aperto l’iniziativa a tutte le compagnie
del Gruppo, che ci hanno
permesso di incrementare
notevolmente le donazioni.
Nel 2012 abbiamo lavorato a
un progetto finalizzato nel corso del
2013: la messa in
protezione di una
sorgente naturale
favorendo l’accesso all’acqua potabile a 150 famiglie
e ad una scuola
con 277 studenti,
permettendo loro
di avere maggior
tempo da dedicare ad attività
agricolo/economiche. L’intervento è
stato realizzato in
Kenya nella località Kimana, Divisione Limana
nel distretto Oloitokitok della
contea Kajiado.
Nel 2013, nonostante le
numerose difficoltà, siamo riusciti a devolvere ad AMREF
una somma altrettanto
importante, con la quale
garantiremo la protezione di
un’altra sorgente”.
In occasione del trentesimo
compleanno è stato prodotto
un nuovo video storico che,
attraverso un’intervista ai
fondatori, spiega la nostra
attività.
La realtà Water For All
rappresenta un esempio
tangibile del comune sentire
che vive all’interno di Atlas
Copco tra l’azienda e i suoi
dipendenti, un atteggiamento a cui non si sottraggono le
altre Società del Gruppo che
esprimono il loro senso di
appartenenza nei fatti con la
loro attiva adesione a Water
for All che in Italia può così
contare anche sull’apporto
concreto di MultiAir, Blm,
Abac, Ceccato e Stonetec.
Atlas Copco Pakistan sta sostenendo con contributi e sponsorizzazioni la realizzazione di quattro aule scolastiche e tutti i servizi ad esse collegati
a favore della “Marghzar Welfare Society”, una realtà fondata nel 2004 e attiva nel Mughalpura Campus di Lahore. La maggior parte dei bambini
ospiti soffre di difficoltà di apprendimento, menomazioni dell’apparato auditivo e lievi ritardi mentali. Questo intervento rientra nel processo di
sviluppo del nuovo campus di “Lala Rukh Scholl for Special Children” che coinvolge 120 studenti compresi nelle patologie indicate.
La partecipazione di Atlas Copco a questa importante iniziativa rafforzerà i suoi legami con la società locale e sarà importante per garantire un’educazione migliore ai bambini pachistani che hanno bisogno di attenzioni speciali.
giugno 2014
MONDO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 14
Piccoli assaggi dalle tradizioni culinarie dei Paesi in cui Atlas Copco è presente. Siamo in Ucraina
per contribuire alla realizzazione della rete stradale avviata in occasione degli europei di calcio 2012.
UCRAINA • “Holubtsi”
Gli Holubtsi, involtini di cavolo, sono una ricetta d’inverno tipica della cucina
ucraina che spesso viene
servita accompagnata da
salsa di pomodoro.
Ingredienti:
• 1 da circa 2 Kg Cavolo
• 1 Cipolle
• 2 cucchiai Olio di oliva
extravergine
• 1/2 Kg Polpa di manzo
• 200 g Carne di maiale
• 400 g Riso cotto
• 300 g Passata di pomodoro
• q.b. Sale
• q.b. Pepe
inteneriscano.
Sfogliate il cavolo mettendo da parte circa una
ventina di foglie.
Tritate il cavolo rimasto.
Prendete la cipolla, tritatela finemente e fatela
rosolare in una padella
contenente 2 cucchiai di
olio di oliva extravergine.
Aggiungete la carne macinata, il riso, che avrete
lessato in abbondante
acqua salata, regolate di
sale e di pepe.
Mescolate accuratamente
Preparazione:
Prendete il cavolo e
mettetelo a sbollentare in una pentola
contenente
abbondante acqua salata,
lasciandolo cuocere
per circa 3 minuti in
modo che le foglie si
10 svedesi pronti
per Marte
Insieme a circa altri 1000 candidati, dieci svedesi
stanno aspettando l’esito più importante della loro
vita. Più di 200.000 persone hanno fatto richiesta di
trasferirsi su Marte e ora il progetto olandese Mars
One dovrà scegliere un gruppo di 40 partecipanti, che
avranno il compito di colonizzare il pianeta rosso. Le
prime 4 colonie partiranno nel 2024, senza biglietto di
ritorno. Katarina Stark, candidata svedese di Ösmo,
afferma: “Ovviamente sono spaventata ma la voglia
di avventura è più grande della paura”. Quando i primi
immigrati avranno messo piede sul suolo marziano,
ogni due anni arriveranno nuovi coloni per espandere
la colonia. Dalla Terra si potrà seguire la vita su Marte
in tv. Il progetto Mars One costerà miliardi di dollari e
sarà sovvenzionato da donazioni private.
per ben amalgamare e fate
cuocere per una decina di
minuti.
Prendete una cucchiaiata di
preparato di carne e mettetelo su ciascuna foglia
di cavolo, poi arrotolatela,
ripiegate i bordi e fermate
con uno stuzzicadenti.
In una teglia riempite il
fondo con metà del cavolo tritato, poi deponete gli
involtini e ricopriteli con il
cavolo tritato rimanente.
Miscelate la passata di pomodoro con dell’acqua,
mescolate il composto fino a quando
diventa omogeneo.
Versatelo sugli involtini di cavolo, poi
coprite con un coperchio e portate ad
ebollizione.
Abbassate la fiamma
e lasciate sobbollire
per circa un’ora e un
quarto, poi servite.
Atlas Copco Italia
News
Newsletter mensile
di informazione
Anno 4 - n. 4
Testata registrata presso il
Tribunale di Monza n. 2020
30 maggio 2011
Editore
Atlas Copco Italia
via F.lli Gracchi 39,
20092 Cinisello Balsamo (MI)
Direttore
Edoardo Angelucci
Direttore Responsabile
Fulvio Quarella
Redazione
Atlas Copco Italia
via F.lli Gracchi 39,
20092 Cinisello Balsamo (MI)
Stampa
Edizioni GR
Grafica
MarCoRelations.it
Hanno collaborato
C. Baraldini, F. Cagnoni,
D. Donini, I. Fassi,
P. Montrasio, G. Papagna,
R. Rota, G. Sereni,
A. Stefanile, A. Trezzi,
G. Valent, M. Varallo.
Eolico: contratto
Google-Eolus Vind
La società svedese Eolus Vind ha firmato un accordo
con il colosso americano Google per un accordo
decennale in virtù del quale acquisterà l’energia
elettrica prodotta da 29 turbine eoliche collocate in 4
diversi campi nel sud della Svezia. L’energia prodotta
servirà per alimentare il data center di Google situato
in Finlandia. I campi eolici potranno produrre 59
megawatt, e le turbine verranno fornite dalla compagnia
danese Vestas, il progetto dovrebbe iniziare già nel
vicino 2015. Questo è il secondo contratto che Google
mette a segno in Svezia, nel giugno scorso aveva già
acquistato dalla compagnia svedese 02 dieci anni di
elettricità prodotta in Lapponia da 24 pale eoliche della
potenza di 72 megawatt.
ACQUISIZIONI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 15
giugno 2014
Edwards, il meglio del vuoto
Per un’azienda leader nel settore dell’aria compressa come
Atlas Copco, l’acquisizione del
Gruppo Edwards rappresenta
la via per entrare nel mondo
delle soluzioni per il vuoto
che, come l’aria compressa, è
presente quasi ovunque nei
processi produttivi.
Il Gruppo inglese Edwards viene fondato nel 1919, a Londra,
dal fisico inglese F.D. Edwards,
per commercializzare le
pompe per il vuoto che Mr
Edwards importa dalla Germania fino allo scoppio della
seconda guerra mondiale. Da
allora comincia a produrle in
proprio con l’appoggio del
Governo britannico che ne
riconosce l’importante asset
bellico. Nel 1953 la Compagnia viene trasferita a Crawley
(West Sussex) e nel 1968,
alla morte del suo fondatore,
viene acquistata dal Gruppo
BOC. La Edwards inizia a svilupparsi a livello internazionale e guarda soprattutto all’Asia.
L’evoluzione della produzione
di dispositivi di microelettronica, (semiconduttori) dà grande
importanza alla tecnologia del
vuoto che crea le condizioni
di pulizia assoluta richieste.
Edwards riduce il rischio di
contaminazione e incrementa
notevolmente la produttività
con la pompa a vuoto a secco
Drystar (1984).
Nel 1997 Edwards diventa
BOC Edwards integrando il
business del “vuoto” con i
gas speciali per la produzione
di semiconduttori. Nel 2006
la tedesca Linde AG acquista
il Gruppo BOC concentrandosi sul core business gas
industriali. Edwards viene
rivenduta l’anno successivo
al netto dei gas alla Private
Equity CCMP / Unitas, mentre
tutto il settore farmaceutico
basato sulla produzione di
liofilizzatori passa all’italiana IMA di Bologna.
In questi ultimi anni
Edwards continua a
COMINCIANO DALL’ITALIA I PRIMI PASSI NEL MONDO
Dr. Marinella Varallo
Global Market Sector
Manager - Industrial
& Process
immettere sul mercato nuove
soluzioni per il vuoto e per
l’abbattimento gas allo scarico
delle pompe da vuoto basati
su tecnologie innovative e
sull’ampia esperienza applicativa e nel frattempo riorganizza la produzione spostandola
più vicino al cliente finale. Le
pompe a vuoto per il settore
Industriale e ricerca vengono realizzate nel cuore dell’
Europa, in Repubblica Ceca,
mentre le pompe per il mercato semiconduttori vengono
prodotte in Sud Corea. Viene
consolidata in Giappone la
produzione di pompe turbomolecolari magnetiche e in
Inghilterra di sistemi di abbattimento gas principalmente
utilizzati nei settori semiconduttori e solare.
Multinazionale come Atlas
Copco, con profonde radici
nel tempo, anche il Gruppo
Edwards fonda il suo cammino sui valori etici e sin dalle
origini fa della Sicurezza il suo
fondamentale, il segno distintivo della sua credibilità.
La prima sister company di quella che sarebbe diventata la multinazionale Edwards viene fondata in
Italia, a Milano, nel 1955 con il nome “Edwards Alto Vuoto Spa” e vive la sua fase topica a cavallo
tra gli anni ’70 e ’80 quando dispone di più di 120 dipendenti destinati alla produzione di liofilizzatori
industriali rivolta al settore farmaceutico (antibiotici e derivati del sangue). Il graduale spostamento di
questa produzione allo stabilimento di Tonawanda, nei pressi delle cascate del Niagara, nello Stato di New
York (USA), all’inizio degli anni ‘90 riporta l’attenzione della sede italiana sulla commercializzazione di
pompe a vuoto.
Con l’acquisizione i contatti fra Atlas Copco Italia e la sede Edwards di Trezzano sul Naviglio, alle porte
di Milano, si sono inevitabilmente orientati verso un destino condiviso di cui sono testimoni Marinella
Varallo, AD Edwards Vacuum Italia e Giovanni Valent, Direttore Generale Divisione Compressori Atlas
Copco Italia.
“Come dice il nostro nome il core Edwards è il vuoto che è pesantemente presente in tutti i processi industriali - sottolinea
Marinella Varallo. La nostra proposta al mercato interessa tecnologie tradizionali ad olio ma soprattutto tecnologie
innovative a secco di cui Edwards è stata pioniere in tutti i mercati: semiconduttori, industriale e chimico farmaceutico.
Siamo attenti anche al settore della ricerca, in particolare alle università e ai centri di ricerca nazionali e per questo ci
affidiamo a “5 Pascal”, distributore esclusivo Edwards per la ricerca sotto la guida di Joris Cinquetti“.
“In attesa che la nuova alleanza assuma contorni operativi più definiti - precisa Marinella Varallo - nella proposta dei
prodotti si seguirà una politica multibrand prevedendo soltanto pochissimi casi di passaggio di marchio”
“La scelta etica del Gruppo è da sempre attenta alla sicurezza, sui prodotti certo, sui processi assolutamente… a
cominciare da noi: comportarsi in modo sicuro è diventato parte del nostro essere non solo in ambito lavorativo ma
anche nella vita privata. - sottolinea Marinella Varallo.
Quanto potete risparmiare?
Atlas Copco estende la nuova gamma di compressori a vite lubrificata con inverter della serie VSD+ fino a 37 kW!
Forte dei suoi 140 anni di esperienza, Atlas Copco ha creato il compressore del futuro. Il GAVSD+ è il compressore
a vite ad iniezione d’olio con tecnologia Variable Speed Drive che porterà enormi benefici all’industria. Qualunque
sia la vostra esigenza, il GAVSD+ permette un risparmio energetico ineguagliato e una affidabilità 24/7.
√ Portata incrementata del 13%
√ Risparmio energetico migliore del 50%
√ Funzionamento silenzioso con 62 dB(A)
√ Dimensioni cappotta ridotte del 55%
√ Affidabilità testata sul campo
Volete saperne di più e calcolare il vostro risparmio
energetico? Fate un test su www.atlascopco.com/gavsdplus
Quarto fascicolo della raccolta “Manuale dell’aria compressa” da staccare e conservare
2:3
2:4
2.1.3 Compressori a pistone
non lubrificati
I compressori a pistone non lubrificati
hanno gli anelli del pistone in PTFE o
in carbonio (grafite); alternativamente
la camicia del pistone e la parete del
cilindro possono essere rigate come
nei compressori a labirinto. Le macchine più grosse sono dotate di testa
a croce e di guarnizioni sugli spinotti
degli stantuffi, di un elemento intermedio ventilato per evitare che l’olio
sia trasferito dal basamento nella camera di compressione. I compressori
più piccoli spesso hanno un basamento con cuscinetti provvisti di schermi
stagni con durata a vita.
2.1.4 Compressori a membrana
I compressori a membrana costituiscono un altro gruppo. La membrana
è azionata meccanicamente o idraulicamente. I compressori a membrana meccanica sono usati per piccole
portate e per basse pressioni o come
pompe a vuoto. I compressori a membrana idraulica sono usati per alte
pressioni.
2.1.5 Compressori a vite
Un compressore a pistone con un sistema di valvole
che consta di due dischi a valvola in acciaio inossidabile.
Quando il pistone si sposta verso il basso ed aspira
aria nel cilindro il disco più grandeè sufficientemente
flessibile da piegarsi verso il basso per consentire
all’aria di passare.
Quando il pistone si sposta verso l’alto, il disco
grande si piega verso l’alto e fa tenuta contro la sede.
Allora la flessibilità del disco consente all’aria
compressa di essere spinta con forza attraverso il foro
della sede della valvola.
1. Testa a croce
2. Cuscinetto di guida
3. Raschiaolio
4. Anello lanciaolio
5. Premistoppa
6. Disco valvola
Compressore a pistone, non lubrificato, a doppio effetto,
con tenuta a labirinto, dotato di testa a croce.
2:5
Compressore a membrana a comando meccanico, nel quale il movimento della membrana è trasmesso
da un comune albero a gomito con una biella che è collegata alla membrana.
Il principio di un compressore volumetrico rotativo con pistone avente la
forma di una vite è stato sviluppato negli anni 1960, quando era richiesto un
compressore rotativo con una grande
portata e flusso stabile in condizioni
variabili. Le parti principali dell’elemento compressore a vite sono i rotori, uno maschio e l’altro femmina, che
ingranano fra loro mentre il volume
compreso fra di essi e la parete della
camera di compressione diminuisce.
Ogni elemento compressore a vite ha
un rapporto di compressione fisso ed
integrato, che dipende dalla sua lunghezza, dal passo della vite e dalla forma della bocca di mandata. Per ottenere il migliore rendimento, il rapporto
di compressione deve essere adattato
alla pressione di lavoro richiesta. Il
compressore a vite non è dotato di valvole e non ha forze meccaniche che
causano sbilanciamenti. Ciò significa
che può funzionare ad alta velocità di
rotazione e combina una grande portata con piccole dimensioni esterne. Una
forza assiale, che dipende dalla differenza di pressione fra l’aspirazione e
la mandata, deve essere sopportata dai
cuscinetti. La vite, che originariamente era simmetrica, successivamente è
stata sviluppata con diversi profili elicoidali asimmetrici.
13
2:6
Qui è illustrato come l’aria è compressa in un compressore a vite.
Nella figura 1 l’aria riempie lo spazio tra i due rotori, ma ad ogni giro lo spazio diminuisce sempre più.
2:7
Un elemento compressore a vite lubrificato con olio.
2:8
14
Uno stadio di un compressore a vite senza lubrificazione. I rotoli, maschio e femmina, sono racchiusi in un basamento, che, in
questo caso, è raffreddato ad acqua. Il rotore sul davanti, con quattro lobi, è il rotore maschio ed è collegato alla scatola degli
ingranaggi. Il rotore più distante, con sei lobi è il rotore femmina ed è supportato dall’ingranaggio sincronizzatore che si vede a
sinistra.
2.1.5.1 Compressori a vite
non lubrificati
I primi compressori a vite avevano
un profilo simmetrico e non usavano alcun liquido nella camera di
compressione, pertanto erano chiamati compressori a vite non lubrificati o a secco. Alla fine degli anni
1960 è stato introdotto un compressore a vite senza lubrificazione con
un profilo della vite asimmetrico. Il
risultato del nuovo profilo del rotore fu un rendimento notevolmente migliore, grazie alla riduzione
delle perdite interne. Una coppia
di ingranaggi esterni viene usata
nei compressori a vite non lubrificati per sincronizzare i rotori che
ruotano in sensi opposti. Poiché i
rotori non entrano in contatto fra
di loro ne’ con la parete del loro
alloggiamento, non è più richiesta
alcuna particolare lubrificazione
nella camera di compressione. Di
conseguenza l’aria compressa è assolutamente priva di olio. I rotori
ed il loro alloggiamento sono lavorati con grande precisione per rendere minima la perdita di aria che
dal lato in pressione ritorna verso
l’aspirazione. Il rapporto di compressione integrato è limitato dalla
differenza di temperatura tra l’aspirazione o la mandata. Questo è il
motivo per il quale i compressori a
vite non lubrificati sono frequentemente costruiti con più stadi.
2.1.5.2 Compressori a vite
con iniezione di liquido
Un compressore a vite con iniezione di liquido è raffreddato e lubrificato dal liquido che viene iniettato
nella camera di iniezione e spesso
anche nei cuscinetti del compressore. Le sue funzioni sono il raffreddamento e la lubrificazione dell’elemento compressore e la riduzione
della perdita dell’aria che ritorna
nell’aspirazione. Oggi l’olio è il liquido più comunemente usato per
le sue buone proprietà lubrificanti,
comunque sono usati anche altri
liquidi, per esempio l’acqua. Gli
elementi compressori con iniezione
di liquido possono essere co-struiti
per alti rapporti di compressione,
perché uno stadio di compressione
è normalmente sufficiente per pressioni fino a 13 bar. Inoltre la piccola perdita di ritorno dell’elemento
compressore significa che i compressori a vite relativamente piccoli
hanno un buon rendimento.
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la mandata sono effettuate radialmente in
parti opposte della camera di compressione, il che consente l’impiego di una
sistemazione più semplice dei cuscinetti e
migliora le proprietà di riempimento. I due
rotori sono sincronizzati per mezzo di una
coppia di ingranaggi. Il rapporto di compressione massimo ottenibile con un compressore a camme non lubrificato è 4,5. Di
conseguenza per pressioni più alte sono
necessarie varie fasi.
2.1.7 Compressori a spirale
Il compressore a spirale è un tipo di compressore volumetrico rotativo non lubrificato, cioè esso comprime una specifica
quantità di aria in un volume che diminuisce continuamente. L’elemento compressore consiste di una spirale fissa sistemata
nell’alloggiamento dell’elemento e di una
spirale dotata di movimento orbitale azionata dal motore. Le spirali sono sfasate di
180° in modo da formare delle sacche d’aria di volume variabile. Ciò garantisce agli
elementi una stabilità radiale. Le perdite
di aria sono ridotte al minimo in quanto la
differenza di pressione nelle sacche d’aria
è minore della differenza di pressione tra
l’aspirazione e la mandata. La spirale in
movimento è azionata da un albero a gomito a corsa breve e gira eccentricamente
attorno al centro della spirale fissa (movimento orbitale). L’aspirazione è posta
sulla parte alta del corpo dell’elemento.
Quando la spirale rotante gira in senso antiorario l’aria è aspirata ed è imprigionata
in una delle sacche d’aria e progressivamente compressa verso il centro dove sono
situate la mandata ed una valvola di nonritorno. Il ciclo di compressione progredisce per 2,5 giri, il che di fatto fornisce una
portata costante e senza pulsazioni. Questo
processo è relativamente silenzioso e privo di vibrazioni in quanto è difficile che
l’elemento compressore abbia la minima
variazione di coppia come succede, per
esempio, con il compressore a pistone.
Compressore a vite con iniezione di olio.
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Compressore a vite con non lubrificato.
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2.1.6 Compressore a camme
L’elemento compressore di un compressore a camme è composto di due rotori dei
quali uno ruota in senso contrario all’altro
in una camera di compressione. Il processo di compressione consiste di aspirazione, compressione e mandata. Durante la
fase di aspirazione l’aria è aspirata nella
camera di compressione fino a quando i
rotori interrompono l’aspirazione. Durante la fase di compressione l’aria aspirata si
trova nella camera di compressione, che
diventa sempre più piccola durante la rotazione dei rotori.
La mandata è bloccata durante la compressione da uno dei due rotori, mentre
l’aspirazione è aperta per aspirare nuova
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2.1.8 Compressore a palette
Rotoni di un
compressore
a camme.
aria nella parte opposta della camera di
compressione. La mandata ha luogo quando uno dei rotori apre la bocca di mandata e l’aria compressa è spinta fuori dalla
camera di compressione. L’aspirazione e
Il principio di funzionamento dei compressori a palette è lo stesso di molti motori ad
aria compressa. Le palette sono normalmente fabbricate utilizzando leghe speciali
fuse e moltissimi compressori sono lubrificati con olio.
Un rotore con palette scorrevoli radialmente è montato dentro un alloggiamento che
ha la funzione di statore. Quando il rotore
ruota le palette sono spinte contro la parete
dello statore dalla forza centrifuga. L’aria è
aspirata quando la distanza tra rotore e statore va crescendo. L’aria è imprigionata in
diverse sacche i cui volumi diminuiscono
con la rotazione. L’aria è scaricata quando
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Sezione trasversale
di un compressore
a spirali.
di compressione diminuisce man mano che
la rotazione continua. Di conseguenza, la
compressione av-viene vincendo la contro-pressione e di conseguenza si ottiene
un basso rendimento ed un alto livello di
rumore. Due rotori identici, disposti ortogonalmente l’uno rispetto all’altro, ruotano in sensi opposti dentro un alloggiamento cilindrico chiuso alle due estremità da
superfici piane. I rotori sono sincronizzati
da una coppia di ruote dentate. Normalmente le soffianti sono raffreddate ad aria
e non sono lubrificate.
Il basso rendimento limita le soffianti ad
applicazioni a bassa pressione con compressione in un solo stadio, anche se sono
disponibili versioni a due e tre stadi. Le
soffianti sono frequentemente usate come
pompe a vuoto e per trasporto pneumatico.
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Principio di funzionamento di un compressore a spirali.
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le palette passano in corrispondenza della
bocca di mandata.
2.1.9 Compressore ad anello liquido
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Il compressore ad anello liquido è del tipo
volumetrico con rapporto di compressione
fisso di progetto. Il rotore ha delle palette
fisse ed è montato eccentricamente nella carcassa, che è parzialmente riempita
di un liquido. La ruota a palette spinge il
liquido in rotazione dentro la carcassa del
compressore formando un anello di liquido attorno alla parete interna della carcassa stessa per mezzo della forza centrifuga.
L’anello liquido viene a trovarsi eccentrico
rispetto al rotore in quanto la carcassa del
compressore ha una forma ovale. Il volume
tra due palette varia ciclicamente. Il compressore è normalmente progettato con due
camere di compressione simmetriche ed
opposte per evitare una spinta radiale sui
cuscinetti. Il raffreddamento all’interno di
un compressore ad anello liquido è diret-
to, grazie al contatto tra il liquido e l’aria
e di conseguenza l’aumento di temperatura dell’aria compressa è molto piccolo.
Comunque sono alte le perdite per attrito
viscoso tra la carcassa e le palette. L’aria
diventa satura del liquido del compressore,
che normalmente è acqua. Possono essere
usati anche altri liquidi, per esempio per
assorbire uno specifico costituente del gas
che deve essere compresso o per proteggere il compressore dalla corrosione quando
vengono compressi gas corrosivi.
2.1.10 Soffianti
La soffiante non è un compressore volumetrico perché funziona senza compressione interna. Quando la camera di compressione arriva in corrispondenza della
mandata, l’aria compressa affluisce dal
lato pressione. E’ qui che ha inizio la compressione, quando il volume della camera
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Principio di funzionamento di una soffiante