Parco Chigi - Osservatorio dei beni comuni Castelli Romani

Transcript

Parco Chigi - Osservatorio dei beni comuni Castelli Romani
OBC Osservatorio Beni Comuni Castelli Romani
Schede identificative e divulgative dei singoli beni
Comune: Ariccia
Scheda n.2
a. Nome: Parco Chigi
b. Localizzazione (coordinate/ indirizzo): piazza di Corte 14, 00072 Ariccia (RM)
c. Rilievo fotografico (data):
Queste schede sono state rilasciate sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non
commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale
Queste schede sono state rilasciate sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non
commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale
d. Tipologia del bene (sito archeologico, mura, torre, chiesa, monastero, ponte, acquedotto, eccetera …..
fare riferimento ad una classificazione esistente: Carta dell’Agro Romano, o della Carta della Qualità del
PRG di Roma): parco storico
e. Descrizione: Il Parco Chigi di Ariccia (anche conosciuto come Barco Chigi) è un'area verde
comunale dell'estensione di ventotto ettari situata nel comune di Ariccia, in provincia di Roma,
nell'area dei Castelli Romani.
Il primo nucleo del parco risale al Cinquecento, tuttavia l'attuale conformazione è dovuta ad una
serie di interventi operati dalla famiglia Chigi, che fu proprietaria del parco tra il1661 ed il 1988: oggi
l'intera area è un bene del Comune di Ariccia.
Il Parco Chigi è annesso allo storico Palazzo Chigi di Ariccia: nella realizzazione del complesso del
palazzo e del parco sono intervenuti alcuni noti architetti, come Gian Lorenzo Bernini e Carlo
Fontana.
Il parco è particolarmente importante all'interno del Parco Regionale dei Castelli Romani: infatti è
una delle poche zone verdi dei Colli Albani nelle quali non c'è stata penetrazione del castagno, ma
sono sopravvissute le specie vegetali più antiche, in massima parte querce. L'area boscosa che oggi
compone il Parco Chigi esisteva fin dall'età pre-romana, ed in età romana venne chiamata nemus
Aricinum - dalla città di Aricia, ubicata nell'attuale Vallericcia-, nemus Dianae - poiché presso il
vicino lago di Nemi sorgeva un famoso tempio dedicato alla dea della caccia Diana, a cui era
consacrato l'intero bosco circostante- o nemus Artemisium.
Dopo l'avvento del Cristianesimo, il bosco ariccino perse ogni caratteristica di sacralità. Ariccia fu
nel Quattrocento un feudo dell'Abbazia di Santa Maria di Grottaferrata, e l'abitato andò
progressivamente spopolandosi: tuttavia nel 1473 il cardinale Giuliano Della Rovere, abate
commendatario dell'Abbazia di Grottaferrata, permutò il feudo di Ariccia con Mariano Savelli, in
cambio del Borghetto di Grottaferrata, fortificazione situata al X miglio della via Anagnina. In questo
periodo iniziò la ricostruzione di Ariccia, poiché i Savelli si erano impegnati "ad
costruendum [castrum Ritiae], aedificandum, reparadum": fra le altre cose, fu interesse dei Savelli
far costruire anche una piccola tenuta verde recintata fuori dalle mura paesane.
Nel corso del Cinquecento così, andò formandosi il nucleo originario del Parco, concepito come
riserva di caccia: durante la prima metà del Seicento vennero recintate l'Uccelliera e la Vignola. La
sistemazione dell'Uccelliera si fa risalire agli anni attorno al 1628, quando Bernardino Savelli ottenne
da papa Urbano VIII il titolo di duca di Ariccia. Presso l'Uccelliera era situato un rudere di costruzione
tardo-medioevale, detto "il Bove": è ipotizzabile che si tratti di un'antica chiesa dedicata a san
Rocco situata fuori le mura nella località denominata appunto Prati di San Rocco. La Vignola, altro
nucleo seicentesco del Parco, è situata dall'altra parte di un canalone di acque piovane, ed era in
origine adibita a vigneto. Il Parco, anche dopo la recinzione di una vasta area che si estendeva dallo
sbocco del canalone in Vallericcia fino alla Pietrara, era piuttosto limitato rispetto all'attuale
estensione e non raggiungeva il palazzo nuovo che i Savelli si erano costruiti alla fine delle case di
Ariccia, e che fu il nucleo originario dell'attuale Palazzo Chigi. Vennero perimetrati nel parco
il Giardino, il Bottino e una parte deiPrati di San Rocco: in questo periodo si ipotizza fossero
dislocate nel parco cinque o sei fontane e vi fossero tre portali d'ingresso.
I Chigi, dopo l'acquisto del feudo, si prodigarono immediatamente nell'abbellimento del loro nuovo
feudo: tra il 1661 ed il 1664 vennero costruiti ad Ariccia Palazzo Chigi, la collegiata di Santa Maria
Assunta e venne ampliato il santuario di Santa Maria di Galloro. Tutti questi lavori videro la
partecipazione del celebre architetto Gian Lorenzo Bernini, che mise mano anche al piano di
riassetto ed ampliamento del Parco Chigi. In questo periodo venne realizzata la Peschiera, con
il Purgatorio delle acque e il complesso delle fontane del Mascherone. Il 7 settembre 1664 papa
Alessandro VII discusse con Gian Lorenzo Bernini dei lavori da effettuare per la sistemazione dei
Queste schede sono state rilasciate sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non
commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale
viali del parco, ed il 2 aprile 1666 la Comunità di Ariccia vendette al principe Agostino Chigi l'ultima
parte dei Prati di San Rocco, che separava il parco da Palazzo Chigi: così parco e palazzo divennero
una realtà continua. Tra il 1666 ed il 1667 i Chigi acquistarono ben cinque vigne da privati ariccini per
ampliare ulteriormente il parco.
Il patrimonio boschivo recintato di proprietà dei Chigi ad Ariccia ammontava al termine dei lavori di
ampliamento a 163 ettari: nel 1805 i Chigi tuttavia acquistarono il bosco della Selvotta, verso Albano
Laziale: in questo modo il patrimonio boschivo venne esteso a 274 ettari.
Nel 1850, per via della costruzione del ponte di Ariccia che oltrepassa il canalone rappresentando il
più rapido collegamento tra Albano ed Ariccia, una striscia ai margini del Parco Chigi viene
espropriata dal governo pontificio: la Peschiera venne così abbandonata, e con essa anche un
ingresso che si venne a trovare sotto gli archi del ponte.
Gli ultimi ampliamenti del perimetro del parco risalgono al primo decennio del Novecento:
nel 1886 venne aggiunto il Giardino Nuovo, situato verso Ariccia fuori porta Napoletana;
nel 1907 invece il Comune di Ariccia concesse al principe Mario Chigi circa 900 metri2 del piazzale
realizzato alla testa settentrionale del ponte di Ariccia.
Il Parco Chigi è caratterizzato dalla presenza di lecci sempreverdi e di un bosco misto di latifoglie.
La presenza vegetale più massiccia presente nel Parco Chigi è il leccio, accompagnato nel
sottobosco dall'alloro, da viburno-tino, pungitopo e citiso trifloro. Questa tipologia si trova alle quote
più elevate e nelle zone maggiormente umide e buie, a differenza del bosco misto di latifoglie, che
occupa le zona più soleggiate e a quota più bassa.
Il bosco misto è invece composto dal cerro, dalla farna, dall'acero fico e dall'acero campestre,
dall'orniello, dall'Ulmus|olmo, dal carpino betulus e dal carpino nero, e dal bagolaro. Sono anche
presenti alcuni individui di roverella, castagno, sequoia sempreverde, criptomeria del
Giappone e Robinia: queste ultime quattro sono state introdotte dall'uomo.
f. Categoria di appartenenza in relazione alle Norme di Catalogazione ICCD MIBACT
BA Beni archeologici
BAP Beni architettonici e paesaggistici
BSA Beni storici e artistici
BEA Beni etnoantropologici
g. presenza di vincoli: -
h. proprietà e sistema di gestione (pubblica/privata/terzo settore): proprietà pubblica
h. proprietà e sistema di gestione (pubblica/privata/terzo settore): proprietà pubblica (acquisto da parte
del Comune di Ariccia, dicembre 1988); gestione condivisa con l'Associazione "Amici di Palazzo
Chigi" ONLUS
Queste schede sono state rilasciate sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non
commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale
i. Valutazione OBC: -
l. presenza di altre valutazioni (FAI, HERITY, TRIPADVISOR, altro):
TRIPADVISOR: https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187789-d2351189-ReviewsPalazzo_Chigi_di_Ariccia-Lazio.html
m. Link a schede esistenti (MIBACT, Regione Lazio, Città Metropolitana, Parco dei Castelli Romani, Comuni,
UNESCO, altre agenzie internazionali, guide turistiche internazionali/Lonely Planet, altro):
http://www.palazzochigiariccia.it/index.htm
REGIONE LAZIO: http://www.visitlazio.com/dettaglio/-/turismo/616973/palazzo-chigi-ad-ariccia
COMUNE DI ARICCIA: http://www.tuariccia.it/tuariccia/turismo/da-vedere/percorsi-naturalistici
n. Azioni in corso o recenti: -
o. Rapporti con associazioni e gruppi di cittadinanza attiva: Ass. Amici di Palazzo Chigi ONLUS, UniTre
Sezione Ariccia, Accademia degli Sfaccendati, Arteidea Eventi e Servizi
p. Progetti e programmi di intervento: -
Queste schede sono state rilasciate sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non
commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale