Una buona raccolta si fa con la testa(ta)
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Una buona raccolta si fa con la testa(ta)
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L’efficienza di taglio è il primo parametro preso in considerazione dai costruttori, che offrono tutti una barra falciante ad azionamento rotativo, con comandi meccanici o idraulici, con alte frequenze di ta- La mietitura parte dalle piattaforme di taglio, che devono ridurre le perdite e garantire una flessibilità di raccolta glio (1.100-1.200 corse/min) e un moto rettilineo privo di vibrazioni. La lama di taglio è talvolta dotata di sezioni (lamini) imbullonati e di facile sostituzione, montati contrapposti sul paralama anti-intasamento per ottenere un taglio netto. L’alimentazione al canale elevatore è assicurata da una coclea solitamente di 600 mm di diametro, spes- so regolabile nei sensi orizzontale e verticale, per garantire una maggiore superficie di presa con il prodotto. L’aspo abbattitore, a pianta esagonale, può essere regolato sia nella posizione, sia nel regime di rotazione (0-50 giri/min), che può essere sincronizzato con la velocità di avanzamento per migliorare l’alimentazione alla coclea. Il controllo dell’altezza di taglio Con barre da raccolta sempre più larghe, fino a oltre 9 m, l’adeguamento alle irregolarità del terreno diventa più complesso, con il conseguente rischio di interramenti e di una veloce usura delle slitte di scorrimento. Opportuni tastatori sui lati della testata permettono una raccolta su elevate pendenze trasversali Alcuni costruttori offrono la possibilità di regolare l’angolo di incidenza della piattaforma rispetto al terreno agendo sul collegamento tra il canale elevatore e la testata Su alcune testate è previsto il montaggio a vite e alternato delle sezioni di lama per velocizzarne la sostituzione e aumentare l’efficienza di taglio per ridurre i possibili ingolfamenti MAD • 4 • Aprile 2010 Direttamente dalla cabina l’operatore può allungare o accorciare la distanza fra coclea e lama falciante 37 © 2010 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. Vista frontale di canale elevatore alimentato da rotore a pale Testata da mais a 8 file dotata di ripiegamento idraulico delle due file laterali Dettagli della testata da mais: a sinistra le catene raccoglitrici con tenditori autoregolanti e autopulenti, dove la lubrificazione è a bagno d’olio e la tensione è regolata in automatico. A destra i rulli mungitori, di grande diametro e lunghezza, in materiale contro l’usura, supportati anteriormente con possibilità di regolare l’interasse Dalle prime soluzioni a sospensioni oleodinamiche si è passati ai tastatori sotto la piattaforma, per arrivare alla più efficiente regolazione del carico mediante la compensazione automatica della testata (flottazione longitudinale), che alza o abbassa la barra mantenendo costante la pressione impostata dall’operatore sul terreno. Un ulteriore accorgimento è la flottazione trasversale, che grazie a un cilindro idraulico tiene la barra parallela entro pendenze dell’8-12%. Ultima realizzazione, in ordine di tempo, è la regolazione totalmente automatica della piattaforma di taglio che consente all’operatore di concentrarsi solo sulla guida. Prerogative ormai appannaggio di varie case costruttrici sono l’impostazione e il mantenimento automatico dell’altezza di taglio della piattaforma, che torna autonomamente all’altezza programmata dopo ogni svolta a fi ne campo. Le testate da mais Le testate da mais, prodotte con un numero variabile di fi le (da 4 a 12 e più), presentano spannocchiatori (uno per fi la) ai quali si accede, per la regolazione e la manutenzione, MAD • 4 • Aprile 2010 I trinciastocchi, sotto ogni elemento spartitore, tagliano gli stocchi di mais man mano che scendono, senza frantumarli, lasciando poi i residui colturali sul terreno 38 © 2010 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. ribaltando i cofani in polietilene che li proteggono. La trasmissione ai singoli raccoglitori è assicurata da una frizione indipendente, regolabile contro i sovraccarichi, e da una scatola di ingranaggi di ghisa sferoidale a bagno d’olio o d’alluminio. Il moto viene inviato ai rulli mungitori, alle catene e al trinciastocchi. La parte anteriore di ogni cofano, ribaltabile per il trasporto stradale, presenta una punta flottante regolabile in altezza, in modo da mantenerla il più possibile vicino al terreno così da recuperare le piante allettate, lavoro agevolato da una o due coclee a spirale rotanti ai lati. L’angolo che le punte formano con il terreno è passato dai 30-40° agli attuali 20-25°. La raccolta della spiga Il basso profi lo delle moderne spannocchiatrici favorisce la penetrazione nella vegetazione e permette l’adozione di rulli mungitori corti (45-50 cm) più vicini al terreno. I rulli mungitori sono disposti a coppie sotto le relative catene convogliatici a denti paralleli, tenute in tensione da un tendicatena automatico. Sono controrotanti e staccano le spighe con l’ausilio delle piastre rasatrici spingendo i culmi sul terreno. Una coppia di coltelli, lambenti i rulli mungitori per evitare l’avvolgimento delle infestanti, completa l’opera. Si possono avere i tradizionali rulli nervati che lavorano a incastro oppure rulli provvisti di 4-5 coltelli allineati (tipo americano). Mentre i primi possono indurre vibrazioni sulla pianta, i secondi, tirando lo stocco di mais verso il basso, riducono la possibilità di caduta della spiga con un aumento della velocità di avanzamento del 20-25% circa La robusta costruzione delle punte, dei divisori laterali e dei fianchi permette, in caso di piante allettate, di lavorare con la testata adagiata al suolo, senza rischiare cedimenti strutturali Per la raccolta del girasole occorrono testate appositamente realizzate per ridurre le perdite al suolo Lamiere convogliatrici a regolazione idraulica Aspo Funzionamento di una testata specifica da girasole Rulli mungitori rispetto ai normali 5-6 km/orari (1-2 km/ora in più). La regolazione dello scartamento delle piante influisce notevolmente sull’entità delle perdite di sgranatura. In caso di spighe di mais di piccolo diametro, molto secche o allettate, occorre serrare le piastre – ovvero le due lamine poste superiormente ai rulli mungitori atte a delimitare il passaggio dello stocco – per evitare che le piante siano strappate dal terreno, mentre con culmi ancora verdi la distanza va aumentata. Queste regolazioni possono essere fatte direttamente dal posto guida, oppure in automatico grazie alle “testate intelligenti”, dotate di piatti spannocchiatori che si regolano sui due lati secondo il diametro dello stocco. Il trinciastocchi Il trinciastocchi collocato sotto agli spartitori è quell’elemento che ha permesso lo sviluppo delle testate da mais negli ultimi 10-15 anni. Proposto di serie o come optional, il trinciastocchi si è diffuso a seguito dell’aumento di potenza delle mietitrebbie. La sua presenza durante la raccolta permette di evitare un secondo passaggio con il trinciastocchi, evitare lo schiacciamento degli pneumatici della mietitrebbia con gli stocchi, risparmiare combustibile e ridurre il compattamento del terreno. Sono disponibili trinciatori ad asse orizzontale e ad asse verticale. I primi, ormai abbandonati, sono dotati di 10-12 coltelli per fi la e sono collocati posteriormente alla testata. La rotazione in senso inverso all’avanzamento produce ottimi risultati quanto a trinciatura, ma l’assorbimento di potenza è elevato e si accentua l’usura dei coltelli. I trinciastocchi ad asse verticale sono dotati di 2-3 coltelli rettilinei e sono collocati sotto ogni elemento spartitore. La potenza assorbita non è molto elevata (4-5 kW per fi- la), ma la trinciatura risulta spesso grossolana. Per migliorarla, diverse testate montano lame di pre-trinciatura sui rulli mungitori. In alcuni modelli l’apporto di una controlama può essere ottimale per la raccolta di mais particolarmente resistenti e fi brosi. Alcune testate offrono una trasmissione indipendente per il trinciastocchi. Le testate da girasole La raccolta di questa oleaginosa può essere realizzata con normali barre da frumento o testate da mais modificate, oppure più opportunamente con testate specifiche. Le modifiche da apportare alle piattaforme di tagl io riguardano la schermatura dell’aspo (mediante un apposito cofano), la sostituzione dei denti metallici con pale e l’installazione sulla barra falciante di setti spartitori concavi molto lunghi e fitti per l’adeguamento alle distanze interfi lari (45-70-75 cm). Questi adattamenti sono molto economici, ma non rappresentano la soluzione ottimale. L’azione aggressiva dell’aspo fa cadere molti acheni dalle calatidi senza poterli recuperare. La piattaforma così modificata, inoltre, non è molto efficace su MAD • 4 • Aprile 2010 Barra di taglio Le calatidi recise sono convogliate dalla coclea al centro della barra e da qui trasferite al canale elevatore della mietitrebbia da palette dentellate 39 © 2010 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. La raccolta del colza richiede testate simili a quelle per i cereali, ma devono essere dotate di lame laterali verticali e di una maggiore distanza tra la lama di taglio e la coclea piante allettate, e presenta difficoltà di recisione su colture inerbite e problemi di ingolfamento a livello della coclea convogliatrice a causa della maggior massa vegetale del girasole rispetto ai cereali. Per questo sono nate testate specifiche, costituite da un aspo a pale di piccole dimensioni, coperto da apposito carter e setti spartitori, e da un rullo rotante dentato orizzontale a tutta larghezza, avente la funzione di trascinare lo stelo verso il basso prima del taglio. Altre sono dotate, per ogni fi la, di due cinghie ondulate o catene convogliatrici di raccolta che bloccano il gambo e lo indirizzano verso una coppia di dischi controrotanti per il taglio delle calatidi senza sottoporle a scuotimento. I cofani della testata presentano talvolta un profi lo concavo in modo tale che gli acheni, che si dovessero staccare dalle calatidi in seguito allo scuotimento della macchina sulla pianta, vi ricadano dentro passando poi alla coclea e al canale alimentatore allorquando, in fase di svolta, l’operatore solleva la testata. MAD • 4 • Aprile 2010 Piattaforme per soia Tutte le moderne testate da soia presentano alcune soluzioni costruttive (flottazione e livellamento trasversale-longitudinale) mutuate dalle testate per cereali a paglia. Le punte sparticampo sono allungate allo scopo di separare con delicatezza colture aggrovigliate e/o molto inerbite; la coclea presenta un diametro di oltre 600 mm (pari o superiore rispetto a quelle mon- Il pick-up viene utilizzato solitamente per foraggi tagliati e distribuiti su andane, oppure per altre colture, come le orticole a semi minuti Per facilitare le operazioni di attacco e distacco della testata sono presenti dispositivi di collegamento ad attacco unico per le funzioni idrauliche ed elettriche che consentono di ridurre i tempi morti tate sulle testate da grano) per comprimere poco il prodotto in fase di convogliamento verso il canale elevatore. Particolare attenzione è dedicata alla distanza della lama rispetto alla coclea. L’allungamento (di 15-30 cm rispetto alla barra normale) del piano di collegamento consente di recuperare i grani “trebbiati dall’aspo” che nelle normali testate tendono a cadere al suolo davanti alla barra. Grazie all’impiego di acciai speciali (lamierino armonico) e all’articolazione della piattaforma, mediante leve, il corpo di taglio è in grado di flettersi fi no a compensare dislivelli di 10-15 cm e oltre, in senso trasversale all’avanzamento. Un dispositivo di bloccaggio della flessibilità rende la piattaforma di taglio idonea anche alla raccolta dei 40 © 2010 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. cereali a paglia. Un’ulteriore innovazione è rappresentata dalle barre di taglio anti-ingolfamento a denti aperti ravvicinati (38 mm invece dei 76,2 usuali) oppure a doppia lama oscillante. Esse consentono un taglio migliore anche alla presenza di grandi quantità di foglie accumulate sul terreno con minori sollecitazioni sullo stelo e minori perdite per deiscenza dei baccelli. Le testate stripper L’incremento della capacità di lavoro senza ricorrere a una mietitrebbia di maggiori dimensioni trova una valida risposta nelle testate stripper, indicate per la raccolta di cereali a paglia. Caratterizzata da un rotore a denti di plastica speciale, sormontato da un apposito cofano, “pettina” i culmi asportandone le spighe che, tramite una Il ripiegamento della barra da raccolta è fondamentale qualora non la si voglia trasportare tramite un opportuno carrello Le testate pick-up La raccolta di prodotti facilmente sgranabili posti in andana quali bietola da seme, foraggere, orticole a semi minuti, può essere effettuata con mietitrebbie dotate di raccoglitore a denti del tutto simile a quello delle rotopresse. Le testate possono essere dotate di nastri (610) muniti di barrette, con denti a molla o artigli la cui velocità di rotazione è regolata da un variatore meccanico o idraulico in funzione della velocità di avanzamento. Posteriormente alla classica coclea a dita retrattili, può talvolta essere installato un rullo per assicurare un’alimentazione costante. Queste testate hanno solitamente larghezze di lavoro di 4-5 m e sono dotate di una coppia di ruote d’appoggio al suolo regolabili in altezza e pivotanti. L’altezza di sollevamento dell’andana è limitata (15-20 cm) al fi ne di contenere le perdite. Le testate da colza Per la raccolta del colza si utilizzano comuni testate da grano dotate di una o due barre falcianti verticali a doppia lama oscillante poste ai lati. La possibilità di variare la di- Le testate stripper “strappano” letteralmente le spighe dalle piante tramite un opportuno rotore, lasciando i culmi intatti in campo. Velocizzano il lavoro, ma non raccolgono le piante allettate stanza lama di taglio-coclea è particolarmente utile per la raccolta della crucifera per la sua taglia più elevata rispetto ai cereali a paglia. Solitamente tale distanza è dell’ordine di 500 mm, con l’applicazione di apposite lamiere di copertura. Testate ripieghevoli Per non dover staccare di volta in volta le testate e riporle sugli appositi carrelli di traino, diversi costruttori propongono testate ripiegabili idraulicamente il cui ingombro di 3-4 m è circa uguale a quello della carreggiata anteriore della mietitrebbia. Quelle destinate alla raccolta dei cereali a paglia presentano diverse soluzioni costruttive: ◾ rotazione di 90° sul piano orizzontale delle due sezioni preceduta dallo spostamento in avanti della testata; ◾ sovrapposizione parallela delle due semibarre mediante la rotazione di 180° di una sezione sull’altra con scorrimento al centro della piattaforma; ◾ ribaltamento a libro di 180° di una sezione sull’altra sempre con riallineamento rispetto al corpo della mietitrebbiatrice oppure delle due sezioni laterali. Con la prima soluzione si ha uno spostamento in avanti del baricentro della mietitrebbia (maggiore difficoltà nella guida), mentre con le altre si ha una riduzione della visibilità anteriore e in parte laterale. Le piattaforme di taglio ripiegabili per cereali prevedono generalmente lo sdoppiamento degli organi di trasmissione sui due lati (lama, coclea, aspo) e talvolta hanno una doppia lama al centro sul punto di giunzione delle due sezioni per permettere di raccogliere al meglio anche i prodotti allettati. Esiste inoltre una soluzione con lama che, in posizione di lavoro, rimane agganciata in un pezzo unico senza interruzioni. Le testate ripiegabili a fi le presentano invece, nella generalità dei casi, una parte centrale fissa e due sezioni laterali che si ripiegano a 180° mediante due martinetti idraulici a doppio effetto. Romano Demaldè [email protected] MAD • 4 • Aprile 2010 coclea, sono inviate all’organo di trebbiatura. I vantaggi di questa testata sono riconducibili al sensibile aumento della velocità di lavoro (fi no a 10-12 km/ora) mantenendo perdite molto contenute, mentre i limiti sono rappresentati dalla difficoltà a raccogliere prodotti allettati e dalla permanenza in campo della paglia se non si interviene successivamente con lo sfalcio o la trinciatura. 41 © 2010 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A.