Una buona raccolta si fa con la testa(ta)

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Una buona raccolta si fa con la testa(ta)
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APPROFONDIMENTI
Una buona raccolta
si fa con la testa(ta)
di Romano Demaldè
L
e testate da raccolta rappresentano un importante componente della mietitrebbia.
Da queste dipendono la produttività della macchina, influenzata dal corretto flusso di prodotto
verso il battitore, e il contenimento
delle perdite di granella al suolo.
Piattaforme
per cereali a paglia
Le testate per cereali a paglia (frumento, orzo, riso) sono fornite come
equipaggiamento base e oggi sono
in continua evoluzione.
L’efficienza di taglio è il primo parametro preso in considerazione dai
costruttori, che offrono tutti una
barra falciante ad azionamento rotativo, con comandi meccanici o
idraulici, con alte frequenze di ta-
La mietitura parte
dalle piattaforme
di taglio, che devono
ridurre le perdite
e garantire
una flessibilità
di raccolta
glio (1.100-1.200 corse/min) e un
moto rettilineo privo di vibrazioni.
La lama di taglio è talvolta dotata di
sezioni (lamini) imbullonati e di facile sostituzione, montati contrapposti sul paralama anti-intasamento per ottenere un taglio netto.
L’alimentazione al canale elevatore
è assicurata da una coclea solitamente di 600 mm di diametro, spes-
so regolabile nei sensi orizzontale e
verticale, per garantire una maggiore superficie di presa con il prodotto.
L’aspo abbattitore, a pianta esagonale, può essere regolato sia nella
posizione, sia nel regime di rotazione (0-50 giri/min), che può essere
sincronizzato con la velocità di
avanzamento per migliorare l’alimentazione alla coclea.
Il controllo
dell’altezza di taglio
Con barre da raccolta sempre più
larghe, fino a oltre 9 m, l’adeguamento alle irregolarità del terreno
diventa più complesso, con il conseguente rischio di interramenti e
di una veloce usura delle slitte di
scorrimento.
Opportuni tastatori
sui lati della testata
permettono una raccolta
su elevate pendenze
trasversali
Alcuni costruttori offrono la possibilità di regolare l’angolo di incidenza della piattaforma
rispetto al terreno agendo sul collegamento tra il canale elevatore e la testata
Su alcune testate è previsto il montaggio
a vite e alternato delle sezioni di lama
per velocizzarne la sostituzione e aumentare
l’efficienza di taglio per ridurre i possibili
ingolfamenti
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Direttamente dalla cabina
l’operatore può allungare
o accorciare la distanza
fra coclea e lama falciante
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Vista frontale di canale elevatore
alimentato da rotore a pale
Testata da mais a 8 file dotata
di ripiegamento idraulico delle due file laterali
Dettagli della testata
da mais: a sinistra le catene
raccoglitrici con tenditori
autoregolanti e autopulenti,
dove la lubrificazione
è a bagno d’olio e la tensione
è regolata in automatico.
A destra i rulli mungitori, di
grande diametro e lunghezza,
in materiale contro l’usura,
supportati anteriormente
con possibilità di regolare
l’interasse
Dalle prime soluzioni a sospensioni
oleodinamiche si è passati ai tastatori sotto la piattaforma, per arrivare alla più efficiente regolazione del
carico mediante la compensazione
automatica della testata (flottazione longitudinale), che alza o abbassa la barra mantenendo costante la
pressione impostata dall’operatore
sul terreno. Un ulteriore accorgimento è la flottazione trasversale,
che grazie a un cilindro idraulico
tiene la barra parallela entro pendenze dell’8-12%.
Ultima realizzazione, in ordine
di tempo, è la regolazione totalmente automatica della
piattaforma di taglio che consente
all’operatore di concentrarsi solo
sulla guida.
Prerogative ormai appannaggio di
varie case costruttrici sono l’impostazione e il mantenimento automatico dell’altezza di taglio della
piattaforma, che torna autonomamente all’altezza programmata dopo ogni svolta a fi ne campo.
Le testate da mais
Le testate da mais, prodotte con un
numero variabile di fi le (da 4 a 12 e
più), presentano spannocchiatori
(uno per fi la) ai quali si accede, per
la regolazione e la manutenzione,
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I trinciastocchi, sotto ogni
elemento spartitore, tagliano gli
stocchi di mais man mano che
scendono, senza frantumarli,
lasciando poi i residui colturali
sul terreno
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ribaltando i cofani in polietilene
che li proteggono.
La trasmissione ai singoli raccoglitori è assicurata da una frizione indipendente, regolabile contro i sovraccarichi, e da una scatola di ingranaggi di ghisa sferoidale a bagno d’olio o d’alluminio. Il moto viene inviato ai rulli mungitori, alle catene e al trinciastocchi.
La parte anteriore di ogni cofano,
ribaltabile per il trasporto stradale,
presenta una punta flottante regolabile in altezza, in modo da mantenerla il più possibile vicino al terreno così da recuperare le piante allettate, lavoro agevolato da una o
due coclee a spirale rotanti ai lati.
L’angolo che le punte formano con
il terreno è passato dai 30-40° agli
attuali 20-25°.
La raccolta della spiga
Il basso profi lo delle moderne spannocchiatrici favorisce la penetrazione nella vegetazione e permette
l’adozione di rulli mungitori corti
(45-50 cm) più vicini al terreno.
I rulli mungitori sono disposti a
coppie sotto le relative catene convogliatici a denti paralleli, tenute in
tensione da un tendicatena automatico. Sono controrotanti e staccano le spighe con l’ausilio delle
piastre rasatrici spingendo i culmi
sul terreno. Una coppia di coltelli,
lambenti i rulli mungitori per evitare l’avvolgimento delle infestanti,
completa l’opera.
Si possono avere i tradizionali rulli
nervati che lavorano a incastro oppure rulli provvisti di 4-5 coltelli allineati (tipo americano). Mentre i
primi possono indurre vibrazioni
sulla pianta, i secondi, tirando lo
stocco di mais verso il basso, riducono la possibilità di caduta della
spiga con un aumento della velocità di avanzamento del 20-25% circa
La robusta costruzione delle punte,
dei divisori laterali e dei fianchi permette,
in caso di piante allettate, di lavorare
con la testata adagiata al suolo,
senza rischiare cedimenti strutturali
Per la raccolta del girasole occorrono testate appositamente realizzate per ridurre
le perdite al suolo
Lamiere convogliatrici
a regolazione idraulica
Aspo
Funzionamento
di una testata specifica
da girasole
Rulli mungitori
rispetto ai normali 5-6 km/orari
(1-2 km/ora in più).
La regolazione dello scartamento
delle piante influisce notevolmente sull’entità delle perdite di sgranatura. In caso di spighe di mais
di piccolo diametro, molto secche
o allettate, occorre serrare le piastre – ovvero le due lamine poste
superiormente ai rulli mungitori
atte a delimitare il passaggio dello
stocco – per evitare che le piante
siano strappate dal terreno, mentre con culmi ancora verdi la distanza va aumentata. Queste regolazioni possono essere fatte direttamente dal posto guida, oppure in automatico grazie alle “testate intelligenti”, dotate di piatti
spannocchiatori che si regolano
sui due lati secondo il diametro
dello stocco.
Il trinciastocchi
Il trinciastocchi collocato sotto agli
spartitori è quell’elemento che ha
permesso lo sviluppo delle testate
da mais negli ultimi 10-15 anni.
Proposto di serie o come optional, il
trinciastocchi si è diffuso a seguito
dell’aumento di potenza delle mietitrebbie. La sua presenza durante
la raccolta permette di evitare un
secondo passaggio con il trinciastocchi, evitare lo schiacciamento
degli pneumatici della mietitrebbia
con gli stocchi, risparmiare combustibile e ridurre il compattamento del terreno.
Sono disponibili trinciatori ad asse
orizzontale e ad asse verticale.
I primi, ormai abbandonati, sono
dotati di 10-12 coltelli per fi la e sono collocati posteriormente alla testata. La rotazione in senso inverso
all’avanzamento produce ottimi risultati quanto a trinciatura, ma l’assorbimento di potenza è elevato e si
accentua l’usura dei coltelli.
I trinciastocchi ad asse verticale
sono dotati di 2-3 coltelli rettilinei e
sono collocati sotto ogni elemento
spartitore. La potenza assorbita
non è molto elevata (4-5 kW per fi-
la), ma la trinciatura risulta spesso
grossolana. Per migliorarla, diverse
testate montano lame di pre-trinciatura sui rulli mungitori. In alcuni modelli l’apporto di una controlama può essere ottimale per la raccolta di mais particolarmente resistenti e fi brosi. Alcune testate offrono una trasmissione indipendente per il trinciastocchi.
Le testate da girasole
La raccolta di questa oleaginosa
può essere realizzata con normali
barre da frumento o testate da mais
modificate, oppure più opportunamente con testate specifiche.
Le modifiche da apportare alle piattaforme di tagl io riguardano la
schermatura dell’aspo (mediante
un apposito cofano), la sostituzione
dei denti metallici con pale e l’installazione sulla barra falciante di
setti spartitori concavi molto lunghi e fitti per l’adeguamento alle distanze interfi lari (45-70-75 cm).
Questi adattamenti sono molto economici, ma non rappresentano la
soluzione ottimale. L’azione aggressiva dell’aspo fa cadere molti acheni dalle calatidi senza poterli recuperare. La piattaforma così modificata, inoltre, non è molto efficace su
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Barra di taglio
Le calatidi recise sono convogliate
dalla coclea al centro della barra
e da qui trasferite al canale elevatore
della mietitrebbia da palette dentellate
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La raccolta del colza richiede testate simili a quelle per i cereali,
ma devono essere dotate di lame laterali verticali
e di una maggiore distanza tra la lama di taglio e la coclea
piante allettate, e presenta difficoltà di recisione su colture inerbite e
problemi di ingolfamento a livello
della coclea convogliatrice a causa
della maggior massa vegetale del
girasole rispetto ai cereali.
Per questo sono nate testate specifiche, costituite da un aspo a pale
di piccole dimensioni, coperto da
apposito carter e setti spartitori, e
da un rullo rotante dentato orizzontale a tutta larghezza, avente la funzione di trascinare lo stelo verso il
basso prima del taglio.
Altre sono dotate, per ogni fi la, di
due cinghie ondulate o catene convogliatrici di raccolta che bloccano
il gambo e lo indirizzano verso una
coppia di dischi controrotanti per il
taglio delle calatidi senza sottoporle a scuotimento.
I cofani della testata presentano talvolta un profi lo concavo in modo tale che gli acheni, che si dovessero
staccare dalle calatidi in seguito allo scuotimento della macchina sulla
pianta, vi ricadano dentro passando
poi alla coclea e al canale alimentatore allorquando, in fase di svolta,
l’operatore solleva la testata.
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Piattaforme per soia
Tutte le moderne testate da soia
presentano alcune soluzioni costruttive (flottazione e livellamento
trasversale-longitudinale) mutuate
dalle testate per cereali a paglia.
Le punte sparticampo sono allungate allo scopo di separare con delicatezza colture aggrovigliate e/o
molto inerbite; la coclea presenta
un diametro di oltre 600 mm (pari
o superiore rispetto a quelle mon-
Il pick-up viene utilizzato solitamente per foraggi tagliati e distribuiti su andane, oppure
per altre colture, come le orticole a semi minuti
Per facilitare
le operazioni
di attacco e distacco
della testata
sono presenti
dispositivi
di collegamento
ad attacco unico
per le funzioni
idrauliche
ed elettriche
che consentono
di ridurre
i tempi morti
tate sulle testate da grano) per
comprimere poco il prodotto in fase di convogliamento verso il canale elevatore.
Particolare attenzione è dedicata
alla distanza della lama rispetto alla coclea. L’allungamento (di 15-30
cm rispetto alla barra normale) del
piano di collegamento consente di
recuperare i grani “trebbiati dall’aspo” che nelle normali testate
tendono a cadere al suolo davanti
alla barra.
Grazie all’impiego di acciai speciali (lamierino armonico) e all’articolazione della piattaforma, mediante
leve, il corpo di taglio è in grado di
flettersi fi no a compensare dislivelli di 10-15 cm e oltre, in senso trasversale all’avanzamento.
Un dispositivo di bloccaggio della
flessibilità rende la piattaforma di
taglio idonea anche alla raccolta dei
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cereali a paglia. Un’ulteriore innovazione è rappresentata dalle barre
di taglio anti-ingolfamento a denti
aperti ravvicinati (38 mm invece
dei 76,2 usuali) oppure a doppia lama oscillante. Esse consentono un
taglio migliore anche alla presenza
di grandi quantità di foglie accumulate sul terreno con minori sollecitazioni sullo stelo e minori perdite per deiscenza dei baccelli.
Le testate stripper
L’incremento della capacità di lavoro senza ricorrere a una mietitrebbia di maggiori dimensioni trova una valida risposta nelle testate stripper, indicate per la raccolta
di cereali a paglia. Caratterizzata
da un rotore a denti di plastica speciale, sormontato da un apposito
cofano, “pettina” i culmi asportandone le spighe che, tramite una
Il ripiegamento della barra da raccolta è fondamentale qualora non la si voglia trasportare tramite un opportuno carrello
Le testate pick-up
La raccolta di prodotti facilmente
sgranabili posti in andana quali
bietola da seme, foraggere, orticole
a semi minuti, può essere effettuata con mietitrebbie dotate di raccoglitore a denti del tutto simile a
quello delle rotopresse. Le testate
possono essere dotate di nastri (610) muniti di barrette, con denti a
molla o artigli la cui velocità di rotazione è regolata da un variatore
meccanico o idraulico in funzione
della velocità di avanzamento.
Posteriormente alla classica coclea
a dita retrattili, può talvolta essere
installato un rullo per assicurare
un’alimentazione costante.
Queste testate hanno solitamente
larghezze di lavoro di 4-5 m e sono
dotate di una coppia di ruote d’appoggio al suolo regolabili in altezza
e pivotanti. L’altezza di sollevamento dell’andana è limitata (15-20 cm)
al fi ne di contenere le perdite.
Le testate da colza
Per la raccolta del colza si utilizzano comuni testate da grano dotate
di una o due barre falcianti verticali a doppia lama oscillante poste ai
lati. La possibilità di variare la di-
Le testate stripper
“strappano”
letteralmente le spighe
dalle piante tramite
un opportuno rotore,
lasciando i culmi intatti
in campo. Velocizzano
il lavoro,
ma non raccolgono
le piante allettate
stanza lama di taglio-coclea è particolarmente utile per la raccolta
della crucifera per la sua taglia più
elevata rispetto ai cereali a paglia.
Solitamente tale distanza è dell’ordine di 500 mm, con l’applicazione
di apposite lamiere di copertura.
Testate ripieghevoli
Per non dover staccare di volta in
volta le testate e riporle sugli appositi carrelli di traino, diversi costruttori propongono testate ripiegabili idraulicamente il cui ingombro di 3-4 m è circa uguale a quello
della carreggiata anteriore della
mietitrebbia.
Quelle destinate alla raccolta dei
cereali a paglia presentano diverse
soluzioni costruttive:
◾ rotazione di 90° sul piano orizzontale delle due sezioni preceduta
dallo spostamento in avanti della
testata;
◾ sovrapposizione parallela delle
due semibarre mediante la rotazione di 180° di una sezione sull’altra
con scorrimento al centro della
piattaforma;
◾ ribaltamento a libro di 180° di
una sezione sull’altra sempre con
riallineamento rispetto al corpo
della mietitrebbiatrice oppure delle
due sezioni laterali.
Con la prima soluzione si ha uno
spostamento in avanti del baricentro della mietitrebbia (maggiore difficoltà nella guida), mentre con le
altre si ha una riduzione della visibilità anteriore e in parte laterale.
Le piattaforme di taglio ripiegabili
per cereali prevedono generalmente lo sdoppiamento degli organi di
trasmissione sui due lati (lama, coclea, aspo) e talvolta hanno una
doppia lama al centro sul punto di
giunzione delle due sezioni per permettere di raccogliere al meglio anche i prodotti allettati. Esiste inoltre una soluzione con lama che, in
posizione di lavoro, rimane agganciata in un pezzo unico senza interruzioni.
Le testate ripiegabili a fi le presentano invece, nella generalità dei casi, una parte centrale fissa e due sezioni laterali che si ripiegano a 180°
mediante due martinetti idraulici a
doppio effetto.
Romano Demaldè
[email protected]
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coclea, sono inviate all’organo di
trebbiatura. I vantaggi di questa
testata sono riconducibili al sensibile aumento della velocità di lavoro (fi no a 10-12 km/ora) mantenendo perdite molto contenute, mentre i limiti sono rappresentati dalla
difficoltà a raccogliere prodotti allettati e dalla permanenza in campo della paglia se non si interviene
successivamente con lo sfalcio o la
trinciatura.
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