BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA
21.12.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 51
il riciclaggio come primi punti della gerarchia a cui
devono attenersi gli stati per una corretta gestione dei
rifiuti, nella considerazione che la stessa Unione europea
ha intenzione di rilevare su queste tematiche le migliori
pratiche in atto nei singoli paesi;
- la raccolta differenziata, pur rappresentando un
passaggio fondamentale nel ciclo della gestione dei
rifiuti, non ne esaurisce tutte le fasi, necessitando di
giuste modalità di attuazione finalizzate alla buona
riuscita del successivo passaggio, quello del riciclo e
della trasformazione della materia;
- come affermato dalla relazione della Commissione
europea al Parlamento del 19 gennaio 2011, la strategia
sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti, adottata nel
2005, stabilisce per l’Unione europea un obiettivo di
lungo termine, cioè diventare una società fondata sul
riciclaggio, che evita la produzione di rifiuti e li considera
al contempo una risorsa, lasciando lo smaltimento come
ultima opzione;
- è importante attribuire grande attenzione proprio
alla fase del riciclaggio che:
- previene lo spreco di materiale potenzialmente
utile;
- diminuisce il consumo di materie prime;
- riduce l’utilizzo di energia, contribuendo all’abbas­
samento dell’emissione di gas serra.
- Il riciclaggio può offrire nuove opportunità
economiche sul mercato, segnalando, a titolo di esempio,
che i rottami forniscono un contributo, tra il 40 e il 56 per
cento, alla produzione di metalli sul continente europeo
e le stime ci dicono che nel 2009, nello stesso ambito
territoriale, le industrie di gestione del riciclaggio dei
rifiuti hanno realizzato un fatturato di 95 miliardi di euro,
fornendo circa 1 milione 500 mila di posti di lavoro;
-- in linea generale il ruolo dell’impresa diventa
centrale nel riciclo dei rifiuti attraverso:
- il cambiamento dei processi produttivi al fine di
renderli idonei all’uso di materie prime/seconde per la
produzione;
- la realizzazione di prodotti a loro volta interamente
riciclabili, adattandone opportunamente la composizione
e il confezionamento.
- al fine di raggiungere gli obiettivi sopra indicati, è
importante promuovere una combinazione ottimale di
strumenti economici e normativi, incoraggiando il ricorso
ai fondi strutturali nel rispetto della gerarchia dei rifiuti e
adottando le migliore tecnologie possibili;
- la Regione Toscana ha già iniziato un percorso per
finanziare le imprese del riciclo e incentivare gli acquisti
verdi,
Ritenuto, tuttavia, che tali percorsi vadano imple­
mentati;
CHIEDE
ALLA GIUNTA REGIONALE
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di impegnarsi a studiare nuove forme di agevolazione
degli investimenti, oppure di destinare fondi già esistenti
a sostegno delle imprese per:
- realizzare nuove unità produttive e/o ampliare quelle
già esistenti per la creazione di prodotti da materia prima/
seconda;
- poter migliorare i processi produttivi attualmente in
essere finalizzati alla creazione di prodotti interamente
riciclabili.
Il presente atto è pubblicato integralmente sul
Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ai sensi
dell’articolo 5, comma 1, della l.r. 23/2007 e nella banca
dati degli atti del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo
18, comma 2, della medesima l.r. 23/2007.
Il Presidente
Giuliano Fedeli
I Segretari
Daniela Lastri
Gian Luca Lazzeri
MOZIONE 6 dicembre 2011, n. 310
In merito all’estensione della sperimentazione
di assistenza prevista Regione Toscana con decreto
dirigenziale 5 novembre 2009, n. 5725 (DGR n.
721/2009 - Sperimentazione interventi a sostegno del­
la funzione assistenziale domiciliare per le persone
affette da SLA: disposizioni attuative e assegnazione
risorse economiche alle aziende USL).
IL CONSIGLIO REGIONALE
Premesso che:
- con decreto dirigenziale 5 novembre 2009, n. 5725,
la Giunta regionale ha dato avvio alla sperimentazione
di interventi a sostegno della funzione assistenziale
domiciliare per le persone affette da sclerosi late­rale
amiotrofica (SLA) e ha stabilito i criteri per l’ac­cesso
all’erogazione dell’assegno di cura relativi all’indi­
viduazione della fase avanzata della malattia e le patologie
del motoneurone che rientrano nella speri­mentazione;
- le tipologie di malattie dei motoneuroni che possono
far beneficiare dell’assegno di assistenza sono otto e sono
indicate nel citato decreto dirigenziale 5725/2009;
- trascorsi più di due anni dall’avvio della speri­
mentazione, si potrebbe ipotizzare la sua estensione
anche ad altre patologie, perlopiù neuromuscolari, che
presentano una fase terminale assimilabile, per decorso
clinico, a quella delle patologie del motoneurone elen­
cate nel decreto dirigenziale 5725/2009, ma che, per
far questo, è preliminarmente necessario capire quale
sarebbe la platea dei potenziali beneficiari;
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21.12.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 51
Considerato che:
- sul territorio regionale sono sempre più numerosi
i pazienti che richiedono un alto livello di assistenza a
domicilio (SLA, gravi distrofie muscolari, cerebro e
midollo lesioni cervicali), che assorbono risorse infermie­
ristiche e mediche specialistiche intense ed integrate;
- a domicilio, oltre alla figura centrale del medico di
medicina generale e dell’infermiere territoriale, operano
anche lo pneumologo per i pazienti con supporto
respiratorio, il nutrizionista per i portatori di gastrostomia
percutanea endoscopica (PEG), il palliativista, ed altre
figure medico professionali;
e sociale integrato regionale 2012 - 2015, e cioè la cen­
tralità della persona;
Visto che, per le esigenze emerse nel corso della
sperimentazione relative all’assistenza da garantire a casi
complessi nel territorio della zona Valdarno e in accordo
con l’Azienda USL 8, è stato commissionato all’Agenzia
regionale di sanità (ARS) un progetto volto a stabilire
quante siano le persone che, pur non affette dalle patologie
di cui al decreto dirigenziale 5725/2009, necessitano di
terapie e di assistenza simile alle persone interessate dalla
sperimentazione del decreto, con l’obiettivo di estendere
il numero dei beneficiari della sperimentazione stessa;
Il presente atto è pubblicato integralmente sul
Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ai sensi
dell’articolo 5, comma 1, della l.r. 23/2007 e nella banca
dati degli atti del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo
18, comma 2, della medesima l.r. 23/2007.
Ritenuto che, al centro del sistema, non debba esserci
né l’apparato, né patologie, bensì la persona con le
proprie necessità;
Preso atto che dal lavoro dell’ARS emerge un primo
risultato, ovvero che, ogni sei persone che beneficiano
dell’assegno di assistenza ai sensi del decreto dirigenziale
5725/2009, potrebbe essercene un’altra affetta da patologie
neuromuscolari con prognosi e decorso clinico simile alla
SLA, che denomineremo in seguito simil-SLA;
Ritenuto opportuno che tale studio venga esteso dalla
Provincia di Arezzo a tutto il territorio regionale;
Considerato che se i risultati finali rientrassero nel­
l’ordine di grandezza descritto da quelli preliminari,
la sperimentazione prevista dal decreto dirigenziale
5725/2009 potrebbe estendersi alle patologie simil-SLA,
e questo perché vi è la necessità che a bisogni simili
possano essere garantite risposte simili, a prescindere da
quale sia la patologia che ha determinato l’insorgenza di
tali bisogni;
Considerato che, se le cifre riscontrate dall’ARS in
Provincia di Arezzo, fossero proporzionalmente simili a
livello di intera regione, il fabbisogno economico cui si
esporrebbe la Regione sarebbe aumentato di poco rispetto
alle erogazioni attuali degli assegni;
Richiamato ancora una volta il principio cardine al
quale si ispira il piano sanitario regionale 2008 - 2010, e
a cui si dovrebbe ispirare anche il nuovo piano sanitario
Tutto ciò premesso e considerato;
IMPEGNA
IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE
a valutare l’impatto economico e la fattibilità di
estendere la sperimentazione prevista dal decreto diri­
genziale 5725/2009 anche alle persone affette da pato­
lo­gie simil-SLA.
Il Presidente
Giuliano Fedeli
I Segretari
Daniela Lastri
Gian Luca Lazzeri
MOZIONE 6 dicembre 2011, n. 318
In merito al sostegno del vero made in italy agro­
alimentare e contro l’uso improprio di risorse pub­
bliche per la commercializzazione nei mercati este­ri
dei prodotti di imitazione.
IL CONSIGLIO REGIONALE
Considerato che:
- in un momento di grave crisi in cui il nostro Paese è
alla ricerca di azioni e risorse per il rilancio dell’economia
e della crescita occupazionale, il made in italy ed, in
particolare, quello agroalimentare, è universalmente
riconosciuto come straordinaria leva competitiva e di
sviluppo del Paese;
- l’export agroalimentare raggiunge quasi ventotto
miliardi di euro ed ha segnato, anche durante la crisi,
tassi di crescita del 13 per cento annuo;
- l’Italia è il paese dei primati nell’agroalimentare
per valore aggiunto per ettaro, per la produzione e
l’esportazione di vino nel mondo, per la qualità vantando duecentotrentuno prodotti a denominazione
origine protette (DOP), indicazione geografica protetta
(IGP), specialità tradizionale garantita (STG) e quasi
cinquecento vini a denominazione di origine controllata
(DOC), denominazione di origine controllata e garantita
(DOCG) e indicazione geografica garantita (IGT) - e per
il numero di operatori nel mercato biologico;
- la tutela dei prodotti agroalimentari tipici e di