La battaglia delle capsule
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La battaglia delle capsule
La battaglia delle capsule (Autore: Elena Tripodi) Nel febbraio 2012 il Gruppo Nestlè conveniva in giudizio davanti al Tribunale di Torino la Casa del Caffè Vergnano S.p.A.. La contestazione traeva origine dalla commercializzazione da parte di quest’ultima di capsule di caffè, denominate Éspresso, compatibili con le macchine Nespresso. Nestlè lamentava principalmente la contraffazione del proprio marchio Nespresso e la contraffazione dei propri brevetti, oltre la condotta di concorrenza sleale perpetuata da Caffè Vergnano. Il Tribunale adito, con ordinanza emessa a luglio 2012 ha escluso la violazione dei brevetti di Nestlè da parte di Casa del Caffè Vergnano e dei diritti conferiti dal marchio, sottolineando che “in ragione della debolezza intrinseca del marchio Nespresso il marchio Èspresso non ne costituisse violazione, nonostante l'innegabile notorietà” e che “l'utilizzo del marchio "Nespresso" per indicare la compatibilità delle capsule Vergnano con le macchine da caffè delle ricorrenti è descrittivamente necessario”. Il Giudice ha ritenuto però illegittima la dicitura generica “compatibile con le macchine Nespresso®" ed ha ordinato la sostituzione con la più completa dicitura "capsule compatibili con le macchine Citiz, Pixie, Essenza, Lattissima, U e Maestria ad uso domestico a marchio Nespresso”. Infatti il Tribunale ha chiarito che l’interpretazione dell’art. 21 del Codice di Proprietà Industriale deve essere restrittiva e soggetta ad una duplice condizione: che tale utilizzo sia necessario e che avvenga in conformità ai principi della correttezza professionale. Conseguentemente, tale omissione fornisce al consumatore un’informazione incompleta e costituisce violazione della regola generale della conformità alla correttezza professionale. Secondo round. Risale all’inizio di quest’anno un’altra decisione del Tribunale di Torino che vede le medesime parti coinvolte. Questa volta è stata Casa del Caffè Vergnano a rivolgersi al medesimo Giudice, accusando Nestlè di attività denigratoria perpetrata tramite informazioni non veritiere alla clientela, oltre ad indicazioni inesatte nel libretto d’istruzioni delle macchine “Nespresso”. Da un'indagine effettuata presso alcuni punti vendita Nespresso italiani, la ricorrente rilevava che gli addetti alle vendite descrivevano le sue capsule come scadenti, «più o meno compatibili» se non «da buttare» e che le macchine del caffè a marchio Nespresso erano state modificate in modo da non funzionare con le capsule di Vergnano e che in tale ipotesi la relativa garanzia sarebbe decaduta. Inoltre, sui libretti d'istruzione delle macchine Nespresso veniva evidenziato che l'apparecchio funzionava correttamente solo con capsule Nespresso Club. Il Tribunale ha ordinato a Nestlè di "astenersi dal compimento di attività denigratorie delle capsule da caffè prodotte dalla S.p.A. Casa Del Caffè Vergnano, omettendo di dare informazioni sulla loro interazione con le macchine da caffè Nespresso, se non nel senso della compatibilità di dette capsule con le macchine da caffè Nespresso". Su ordine del Tribunale Nestlè ha dovuto altresì eliminare dalle istruzioni delle macchine da caffè la dicitura "Questo apparecchio funziona solo con capsule Nespresso, disponibili esclusivamente al Nespresso Club. La qualità Nespresso è garantita solo con l'utilizzo di capsule Nepresso in macchine a sistema Nespresso" entro 60 giorni. Sembrerebbe comunque che la guerra delle capsule non sia ancora conclusa! © BUGNION S.p.A. - Dicembre 2013