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sotc tour india
Il processo negoziale
internazionale sul clima:
da Kyoto(1997) a Durban (2011)
Sergio Castellari
Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC)
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
IPCC Focal Point Nazionale
E-mail: [email protected]
Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia (INGV)
Università degli Studi di Trento
Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali
Trento – 15 marzo 2012
Sommario:
Background:
o Consumi energetici, emissioni
o Scienza climatica
Il processo negoziale internazionale sul
clima
o
o
o
o
o
Breve storia dell’UNFCCC
Le basi dell’UNFCCC
Le principali sessioni multilaterali
Le principali posizioni
Esiti di Durban (2011)
Conclusioni
Background:
IPCC AR4 (2007):
I cambiamenti climatici che sono in corso
hanno molto probabilmente anche una causa
umana.
Gli impatti colpiscono i sistemi naturali ed
umani dei Paesi Sviluppati (PS) e dei Paesi
in Via di Sviluppo (PVS).
Alcuni impatti sono e saranno inevitabili: è
necessario adattarsi a livello locale, regionale
e nazionale .
E’ una emergenza globale,, che richiede una
azione globale urgente di MITIGAZIONE.
I cambiamenti climatici creano barriere ai
piani per lo sviluppo sostenibile.
Concentrazione atmosferica CO2
1992-2001:
2002-2011:
1.6 ppm/anno
2.07 ppm/anno
Fonte: http://co2now.org/
Temperatura media globale
Fonte: http://www.ncdc.noaa.gov/sotc/global/2011/13
Consumo di energia primaria
nel mondo
mondo::
Paese
2010
rispetto al
2009
% sul
totale
2432.2
11.2%
2
Cina
USA
2285.7
3.7%
3
Russia
690.9
5.5%
4
India
524.2
9.2%
5
Giappone
500.9
5.9%
6
Germania
319.5
3.9%
2.7%
7
Canada
316.7
1.3%
2.6%
8
Sud Corea
255.0
7.7%
2.1%
9
Brasile
253.9
8.5%
2.1%
10
Francia
252.4
3.4%
2.1%
11
Iran
212.5
3.2%
1.8%
12
UK
209.1
2.7%
1.7%
13
Arabia Saudita
201.0
7.0%
1.7%
14
Italia
172.0
2.3%
1.4%
15
Messico
169.1
1.2%
1.4%
16
Spagna
149.7
2.5%
1.2%
17
Indonesia
140.0
5.9%
1.2%
1
Energia primaria:
prodotta o estratta
direttamente dalle risorse
naturali (petrolio, gas,
carbone) o quella prodotta
direttamente dalle materie
prime
2010:
Energia
totale
Fonte: BP Statistical Review of World Energy - June 2011 (bp.com/statisticalreview)
20.3%
19.0%
5.8%
4.4%
4.2%
1995 – 2010: Consumo di energia
primaria nel mondo per combustibile
Milioni Tep
1) Il consumo globale di en. primaria è
cresciuto nel 2010 del 5,6%. La CARBONE
crescita
annuale più alta dal 1973.
RINNOVABILI
2) Il petrolio domina con 33,6%, ma perde
posizione negli ultimi 11 GAS
anni. NATURALE
3) Il carbone e il gas continuano aPETROLIO
crescere.
Produzione e consumo di petrolio
(in Migliaia di barili al giorno)
PRODUZIONE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Paese
2010
Russia
Arabia Saudita
USA
10270
2010
rispetto
al 2009
2.2%
(1 bariie=159 litri)
CONSUMO
% sul
totale
12.9%
12.0%
8.7%
10007
0.7%
7513
3.2%
Iran
Cina
Canada
Mexico
UAE
4245
4071
3336
2958
2849
0.9%
7.1%
4.3%
-0.8%
3.5%
Venezuela
Kuwait
Iraq
Nigeria
Brasile
Norvegia
Angola
Kazakhstan
Libia
Qatar
UK
India
…
Italia
2471
2508
2460
2402
2137
2137
1851
1757
1659
1569
1339
826
1.4%
0.6%
0.6%
16.2%
5.3%
-9.4%
3.8%
4.4%
0.5%
13.5%
-7.7%
9.8%
5.2%
5.2%
4.2%
3.7%
3.3%
3.2%
3.1%
3.1%
2.9%
2.7%
2.5%
2.3%
2.1%
2.0%
1.7%
1.6%
1.0%
106
11.7%
0.1%
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
Paese
2010
USA
Cina
Giappone
19148
2010
rispetto
al 2009
2.0%
9057
10.4%
4451
1.5%
India
3319
2.9%
Russia
3199
9.2%
Arabia Saudita
2812
7.1%
Brasile
2604
9.3%
Germania
2441
1.1%
Sud Corea
2384
2.5%
Canada
2276
5.4%
Mexico
1994
-1.2%
Iran
1799
1.0%
Francia
1744
-4.7%
UK
1590
-1.0%
Italia
1532
-2.7%
Spagna
1505
-1.6%
Olanda
1057
0.9%
% sul
totale
21.1%
10.6%
5.0%
3.9%
3.7%
3.1%
2.9%
2.9%
2.6%
2.5%
2.2%
2.1%
2.1%
1.8%
1.8%
1.8%
1.2%
Fonte: BP Statistical Review of World Energy June 2011 (bp.com/statisticalreview)
Carbone (1985 - 2010):
Consumo per regione (Milioni di TEP)
ASIA :
PVS ed economie emergenti
Fonte: BP Statistical Review of World
Energy -June 2011
(bp.com/statisticalreview)
1980 – 2035: la domanda di energia primaria
mondiale - fonti di energia
PETROLIO
CARBONE
GAS
BIOMASSE, RIFIUTI
NUCLEARE
IDRO
ALTRE RINNOVABILI
Fonte: World Energy Outlook – IEA (2011)
Emissioni globali CO2 (CF e C)
2005 – IL SORPASSO
CO2 emissions (Pg C y-1)
5
4
Annex B (Protocollo Kyoto)
Paesi Industrializzati
3
2
1990
Non Annex B
Economie Emergenti e PVS
1995
2000
2005
2010
Time (y)
La maggior parte della crescita delle emissioni globali
è causata dalle economie emergenti
emergenti..
CDIAC data; updated from Le Quéré et al. Nature Geoscience 2009
Cina e India hanno un ruolo sempre
maggiore nell’aumento delle
emisssioni globali CO2
1900--2005: Emissioni accumulate di CO2
1900
(settore energetico
energetico))
USA
EU
GIAPPONE
CINA
1900-2005
2006-2030
INDIA
0
100
Bilions of tons
200
300
400
500
Cina e India:
60% dell’aumento globale delle emissioni nel 2005 - 2030
(Reference Scenario of World Energy Outlook 2007, IEA)
Però le emissioni pro
pro--capite sono
più alte nei Paesi Sviluppati:
Sviluppati
Carbon dioxide emissions (CO2), metric tons of CO2
per capita
2008:
USA:
17 t
Russia:
17 t
Europa:
9t
Sud Africa: 8 t
Cina:
5t
India:
1t
Fonte:
CDIAC (http://cdiac.ornl.gov/ )
2000--2010: Emissioni globali CO2
2000
(scenari IPCC
IPCC–
–SRES)
A1FI
A2
A1B
B2
B1
2010
CO2 emissions (Pg C y-1)
Emissioni globali CO2 (CF e C)
2.9-6.9°C
e scenari “marker” IPCC di emissioni
10
2010
2008
2009
5
1980
2000
2020
Time (y)
Updated from Le Quéré et al (2009) Nature Geoscience, using Marker scenarios modified from Raupach et al. PNAS (2007)
Emissioni globali CO2 (CF e C)
2010: +5.6 %
CO2 emissions (Pg C y-1)
9
2000-2009
2.5 % per anno
2010:
8
7
Emissioni: 8.9 PgC =
8.9 106 Miliardi C
1990-1999
1 % per anno
(32.5 Gt CO2)
Include emissioni da cemento
6
1990
1995
2000
2005
2010
Time (y)
(1 Pg = 1015 g)
CDIAC data based on UN, BP & IEA statistics; updated from Friedlingstein et al. Nature Geoscience 2010
Le proiezioni della temperatura
media globale per 2090-2099
rispetto al 1980-1999:
Anche solo un aumento globale di
circa 1 o 2 gradi in 100 anni
è preoccupante.
IPCC-AR4-WGI (2007)
Emissioni costanti di CO2 non portano
alla stabilizzazione della concentrazione
atmosferica di CO2
2°C target
(AR4--IPCC, 2007 – Stern, 2006)
(AR4
• un aumento della TMSG fino a 2°C (rispetto ai
livelli pre-industriali) probabilmente permetterà
azioni di adattamento per molti sistemi umani
a costi economici, sociali ed ambientali
accettabili.
•EU 2°C climate Target
(dal 1996).
• La stabilizzazione delle concentrazioni
atmosferiche globali di GHG - le emissioni
raggiungono un picco e poi diminuiscono.
Senza mitigazione
mitigazione::
2°C in 35
35--60 anni
Possibile riscaldamento globale superficiale fino al 2100
PRESENTE
A2
90 anni con B1
(tenendo conto
delle incertezze).
A1B
B1
2012
2045
2070
2050
“The 2°C target “ (http://ec.europa.eu/clima/policies/international/docs/brochure_2c.pdf)
2°C target
(AR4-IPCC, 2007 – Stern, 2006)
La complessità del sistema climatico non permette una
stima certa della risposta in Temp in funzione delle
emissioni di GHG.
50% probabilità: Stabilizzare la concentrazione
atmosferica dei GHG a 450 ppm. CO2-eq.
Ridurre entro il 2050 le emissioni globali almeno
del 50% rispetto ai livelli del 1990.
Ridurre entro il 2020 le emissioni dei
Paesi Sviluppati del 25-40% rispetto al
1990.
Bisogna raggiungere presto un
picco di emissioni globali
• concentrazioni atm. GHG: circa 450ppm
CO2eq
1)effetto riscaldante - emissioni GHG
2)effetto raffreddante - aerosol di origine umana
3)effetto riscaldante - black carbon
--------------------------------------------------------------------------
effetto riscaldante equivalente a 375ppm CO2eq
IPCC AR4 WGI, Tab.2.12
La sfida globale:
UNFCCC
Convenzione Quadro ONU per
i Cambiamenti Climatici
CRONOLOGIA:
• 1972 - Stockholm Conference “UN Conference on the Human Environment”
• 1988 - WMO e UNEP fondano l’IPCC
• 1988 - seguendo una proposta di Malta, la Assemblea Generale dell’ONU affronta
per la prima volta il tema dei cambiamenti climatici e adotta la RISOLUZIONE
43/53 “Protection of global climate for present and future generations of
mankind”.
•
•
•
•
•
•
1990 - IPCC FAR
1990 - tart of negotiations
1992 - Rio Summit -> UNFCCC
1994 – UNFCCC starts
1995 - IPCC SAR
1997 - Kyoto Protocol
UN Framework Convention on
Climate Change - UNFCCC
Obiettivo della Convenzione (Art.2):
MITIGAZIONE
“stabilizzare le concentrazioni
di gas ad effetto serra
nell’atmosfera a un livello tale che
sia esclusa qualsiasi pericolosa
interferenza antropogenica sul
sistema climatico.
ADATTAMENTO
UNFCCC:
Obiettivi di riduzione delle emissioni
emiss
La Convenzione non introduce obiettivi
vincolanti di riduzione delle emissioni
per tutte le Parti,
ma soltanto l’impegno generico per i PS (cioè,
Paesi industrializzati e Paesi con economia in
transizione) di riportare, individualmente o
insieme, le emissioni antropogeniche di GHG
ai livelli del 1990.
UNFCCC: Principi (Articolo 3)
Equità
Responsabilità comuni ma differenziate
Riconoscimento dei bisogni e delle
circostanze speciali dei Paesi in Via di
Sviluppo
Principio di precauzione
Promozione dello sviluppo e della crescita
di tipo sostenibile
UNFCCC: Parti
Parti allegato I – Annex I Parties (41 paesi):
– Paesi industrializzati :
– Membri OCSE nel 1992 + paesi con economie
in transizione (EITs) + CE + Turchia
Parti allegato II – Annex II Parties (24 paesi):
– Parti allegato I senza EITs
Parti non-allegato I – non Annex I Parties:
– Parti non incluse nell’allegato I: paesi in via di
sviluppo come Least Developed Countries, (LDC)
most vulnerable countries, oil-exporting countries,
ecc..
UNFCCC: meetings
Conference of the Parties (COP)
annuale
Revisiona l’implementazione della Convenzione e adotta Decisioni
formali.
Conference of the Parties serving as the meeting of the
Parties to the Kyoto Protocol (CMP)
annuale - CM1 alla COP11 (Montreal, dicembre 2005)
Tutte le questioni del Protocollo di Kyoto e adotta Decisioni formali.
The Subsidiary Body for Scientific and Technological
Advice (SBSTA)
2 volte all’anno
Supporto tecnico/scientifico e sulle metodologie.
The Subsidiary Body for Implementation (SBI)
2 volte all’anno
Questioni finanziarie, amministrative.
UNFCCC: meetings
Ad Hoc Working Group on Long-term Cooperative
Action under the Convention (AWG-LCA) - COP13
(Bali, dicembre 2007)
Ulteriori impegni per i Paesi includi nell’Allegato I del Protocollo di Kyoto
Ad Hoc Working Group on Further Commitments for
Annex I Parties under the Kyoto Protocol (AWG-KP)
CMP1 (Montreal, dicembre 2005)
Definire un nuovo accordo globale (il mandato doveva concludersi alla
COP15, Copenhagen, dicembre 2009).
COP3
Dicembre 1997
Kyoto, Giappone
Kyoto basket: i 6 gas-serra
1) CO2 (ANIDRIDE CARBONICA)
ENERGIA, TRASPORTI, DEFORESTAZIONE
2) CH4 (METANO)
ENERGIA, ALLEVAMENTI, AGRICOLTURA, RIFIUTI
3) N2O (PROTOSSIDO AZOTO)
AGRICOLTURA
4) HFCS (IDROFLUOROCARBURI)
CHIMICA E INDUSTRIA
5) PFCS (PERFLUOROCARBURI)
CHIMICA E INDUSTRIA
6) SF6 (ESAFLUORURO ZOLFO)
INDUSTRIA ELETTRICA
33
Il Protocollo di Kyoto (PK):
obblighi (Art.3)
• Paesi Allegato I (Paesi Sviluppati)
garantiscono individualmente o
congiuntamente emissioni gas serra non
superino le quantità assegnate nel 2008-12
• target globale:
- 5,2% rispetto al 1990
• Nessun obbligo per Paesi
non-Allegato I nel 2008-2012
Le diverse vie per la lotta ai
cambiamenti climatici
(posizioni storiche):
La posizione UE (dentro il PK)
– Forte motivazione, ruolo predominante
misure nazionali, rigore, molto spesso rigidità.
La posizione USA (fuori del PK)
– Incerta motivazione, volontarietà, flessibilità,
pragmaticità.
La posizione Paesi in Via di Sviluppo
– Altre priorità, scarsità fondi, trasferimento di
tecnologie e know-how, capacity building
Genesi della posizione
USA sul clima:
Posizione USA - Protocollo di Kyoto
1997 - Poco mesi prima COP3: il Senato USA
approva all’unanimità Risoluzione Byrd-Hagel
“sense of the Senate”:
USA non può firmare un protocollo che “mandate new
commitments to limit or reduce greenhouse gas emissions for
Kyoto 1997: Al Gore
the Annex I Parties, unless the protocol or other agreement also aderisce per conto
mandates new specific scheduled commitments to limit or reduce degli Stati Uniti.
greenhouse gas emissions for developing countries within the same
compliance period.”
COP3 (Kyoto,1997): USA partecipa alle negoziazioni del PK
COP4 (Buonos Aires,1998): USA firma il PK
COP6 (Aja, ottobre 2000): Rottura fra il blocco UE e blocco
Usa + Canada, Russia, Giappone, Australia sulla flessibilità
del Protocollo
Fine 2000: Clinton non inoltra la proposta di ratifica PK al
Senato
USA (Amministrazione Bush):
obiezioni al Protocollo di Kyoto
2001: Bush rifiuta la ratifica del PK
Ancora troppe incertezze nella
conoscenza scientifica dei cambiamenti
climatici
Assessenza di “meaningful participation”
agli impegni del PK da parte dei PVS
Troppo gravoso economicamente
(“economic burden”) per USA
l’implementazione del PK
Crisi, morte e risurrezione del PK:
NEW YORK, aprile 2001: Amministrazione
Bush. “Kyoto Protocol is dead !” , ritiro degli USA.
Risposta EU: “Is well alive!”
President G. Bush
39
Il Protocollo di Kyoto da solo
non può raggiungere
l’obiettivo UNFCCC (Art.2)
Anche se fosse stato ratificato da tutti
i Paesi Allegato I, il PK avrebbe
comportato una piccola riduzione
nelle emissioni globali di GHG e
solo fino al 2012.
Il processo negoziale dopo Kyoto:
•
•
•
•
COP-4: Buenos Aires (1998)
COP-5: Bonn (1999)
COP-6: The Hague (2000)
COP-7: Marrakech (2001)
– Ending of Marrakech Accords
• COP-8: New Dehli (2002)
– Implementation of Flexible Mechanisms: CDM e JI
• COP-9: Milano (2003)
– Implementation of Flexible Mechanisms:
•
•
•
•
•
•
•
COP-10: Buenos Aires (2004)
COP-11: Montreal (2005)
COP-12: Nairobi (2006)
COP-13: Bali (2007)
COP-14: Poznan (2008)
COP-15: Copenhagen (2009)
COP- 16: Cancun (2010)
COP17:
Durban (2011)
COP13
Dicembre 2007
Bali, Indonesia
COP13 - EU POSIZIONE EUROPEA
• Limitare la crescita della Tglob a 2°C rispetto al
livello pre-industriale
…concentrazioni CO2 eq. Stabilizzate 550 ppm;
…emissioni globali devono iniziare a calare in 2
decenni per raggiungere entro il 2050 il 15-50% di
meno delle emissioni del 1990;
…emissioni dei paesi industrializzati devono calare
del 15-30% entro il 2020, e del 60-80% entro il
2050.
Other negotiation positions in Bali:
• USA: no participation at any protocols or other
international agreements which introduce legally
binding emissions reductions commitments for
industrialized Countries without the participation
of the main DC.
• India, OPEC:: no new commitment for DC.
• China, South Africa: no emissions reduction
comittments for DC without an enhancement of
technology transfer.
• LDC, AOSIS: Industrialized Countries must
maintain their commitments toward the support
to adaptation plans for the LDC.
BALI ACTION PLAN (BAP)
COP-13, Dicembre 2007
5 KEY BUILDING BLOCKS
per una risposta futura
ai cambiamenti climatici
full, effective and sustained implementation
VISIONE
COMUNE
MITIGAZIONE
ADATTAMENTO TECNOLOGIA
FINANZIAMENTO
COP15
Dicembre 2009
Copenhagen, Danimarca
COP15 - POSIZIONE EUROPEA:
EUROPEA
• favorevole ad un accordo attuativo, che coinvolga tutti i
Paesi (con azioni di mitigazione per i PVS misurabili e
verificabili) e con un riferimento al 2°C target e la sua
relativa conversione in obiettivi di riduzione di medio e
lungo termine:
1) una riduzione delle emissioni globali del 50% rispetto al
1990 da raggiungere entro il 2050;
2) una riduzione delle emissioni per i PS del 30% rispetto
al 1990 da raggiungere al 2020;
3) un impegno dei PVS all’obiettivo globale di mitigazione
nel range 15-30% rispetto al loro scenario Business as
Usual;
4) risorse addizionali a sostegno delle azioni di mitigazione
e adattamento per i PVS.
COP15 - POSIZIONE CINA e INDIA:
• mantenere separati i due percorsi negoziali:
1) aggiornamento del PK; 2) un nuovo trattato.
• responsabilità storica dei PS nelle emissioni - il PS devono
avere gli obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni.
• Possibile impegno di riduzione emissioni dei PVS, in particolare
Cina e India, solo se:
a) Impegno dei PS nel sostegno finanziario alle misure di
mitigazione ed adattamento dei PVS;
b) obiettivo ambizioso a lungo termine per i PS: riduzione
nell’ordine del 8080-95% rispetto al 1990 entro il 2050
c) obiettivo ambizioso a medio termine per i PS: riduzione
nell’ordine del 4040-45% rispetto al 1990 entro il 2020.
COSA E’ SUCCESSO A COPENHAGEN?
grosse divergenze su molte
questioni critiche:
o LA PROCEDURA:
PROCEDURA: la forma legale del futuro accordo
• un nuovo strumento legalmente vincolante?
• un sostituto/complemento del Protocollo di Kyoto?
o I CONTENUTI:
CONTENUTI: le azioni di mitigazione dei PVS e
dei PAESI SVILUPPATI
• tali azioni devono essere trattate in maniera differenziata
o si possono trovare aspetti comuni?
comuni
• La verifica degli impegni di riduzione.
• Land use, Land-Use Change Forestry?
• L’anno di riferimento (base
base year
year)?
COSA E’ SUCCESSO A COPENHAGEN?
Accordo di Copenhagen
•
Un gruppo di Capi di Stato ha negoziato un
“Copenhagen Accord”, dove sono stati definiti i
principali elementi del framework futuro con anche
un impegno ad assistere finanziaramente i PVS.
•
Questo Accordo non è stato adottato formalmente
dalla COP e CMP.
•
COP e CMP hanno solo “preso nota” del
documento.
Quindi l’Accordo è una Dichiarazione Politica.
•
Accordo di Copenhagen:
•
I Paesi si impegnano a mantenere la crescita della
TMSG entro i 2oC rispetto al livello pre-industriale
mediante forti riduzioni nelle emissioni di GHG dopo
aver raggiunto un picco molto presto.
•
Inoltre i Paesi prendono nota che le emissioni dei
PVS potranno raggiungere il picco più tardi.
•
I Paesi Allegato I si impegnano ad attuare
individualmente o congiuntamente degli obiettivi di
emissioni (quantified economy-wide emissions
targets) entro il 2020 (impegni volontari).
Accordo di Copenhagen:
•
I Paesi non Allegato I attueranno appropriate azioni
nazionali di mitigazione (NAMA). I LDC e SIDS
potranno attuare queste azioni sulla base della loro
disponibilità finanziaria.
•
Queste NAMA saranno soggette a MRV
(Measurement, Reporting and Verification)
nazionali e saranno riportate ogni 2 anni tramite
le Comunicazioni Nazionali.
•
Si chiede la creazione di un meccanismo per ridurre
la deforestazione, il degrado forestale e la promozione
della conservazione delle foreste (REDD plus).
Accordo di Copenhagen:
Finanziamento ai
Paesi in Via di Sviluppo
Sviluppo::
• nuove risorse per i PVS – 30 MILIARDI US$
per 2010-12 (adattamento e mitigazione)
che possono diventare 100 MILIARDI US$
ALL’ANNO entro il 2020..
• prioritario il finanziamento per l’adattamento
per i Paesi più Poveri.
Gli impegni di riduzione delle emissioni
del COPENHAGEN ACCORD sono sufficienti
per il 2oC target?
• Emissioni globali nel 2020 consistenti con 2oC
(probabilità > 66%): 39 – 44 Gt CO2eq
• Secondo proiezioni BAU le emissioni globali nel
2020: 54-60 CO2eq - GAP
• Con impegni di CPH, emissioni globali al 2020
52-57 CO2eq – GAP
• Con impegni di CPH più ambiziosi, emissioni
globali al 2020: 47-51 CO2eq - GAP
Fonte: “The Emission Gap Report – Are the Copenhagn Accord Pledges Sufficient to
Limit Global Warming to 2oC or 1.5oC?” - UNEP (2010)
“SALVATAGGIO DEL PROCESSO”
COP16
restaurazione
della
credibilità
Dicembre
2010
dei negoziati sul clima
Cancun,
Messico
in ambito
UN
Accordi di Cancun:
COP-16, Dicembre 2010
sono stati approvati dalla plenaria UNFCCC,
un pacchetto di 25 decisioni formali su:
a)discussione dei target di riduzione dei gas
serra post 2012,
b) trasferimento di tecnologie,
c) capacity building,
d) proseguimento del Protocollo di Kyoto
e) adattamento ai cambiamenti climatici
Accordi di Cancun:
COP-16, Dicembre 2010
Si riconosce la necessità ed urgenza di un’azione
globale per combattere i cambiamenti climatici,
nessuno può ritenersi escluso.
Si dovrà stabilire un obiettivo globale in termini di
riduzione netta delle emissioni tale da assicurare
che la crescita globale della temperatura non superi
i 2 gradi.
L’obiettivo globale dovrà essere suddiviso tra tutti i
Paesi,
a) tenendo conto delle responsabilità e delle capacità di ogni nazione,
b) della necessità di non bloccare la crescita dei PVS.
Accordi di Cancun:
COP-16, Dicembre 2010
Green Fund e Standing Committee:
per raccogliere ed incanalare risorse finanziarie per tutte le
attività collegate alla lotta ai cambiamenti climatici.
Technology Executive Committee e
Climate Technology Center and
Network: per selezionare ed incentivare l’uso e lo
sviluppo di tecnologie a basse emissioni e utili per
l’adattamento.
Adaptation Framework e Adaptation
Committee: per fornire utili linee guida e know how per
attuare azioni di adattamento in maniera più coerente ed
efficiente da parte di tutti i Paesi ed in particolare i PVS.
Accordi di Cancun
elementi di novità:
• Gli impegni di riduzione delle emissioni
dei PS e PVS sono stati formalmente inclusi
in una Decisione della COP.
I meccanismi di monitoraggio e verifica
(MRV) – poste le basi per un sistema di
trasparenza e controllo degli obiettivi di
mitigazione e il monitoraggio dei flussi
finanziari dai i PS a PVS.
Eleggibilità della cattura e stoccaggio di
CO2 (CCS) tra le attività progettuali per i CDM
“Il massimo possibile
dalla Realpolitik”
COP17
28 nov. – 9 dic. 2011
Durban, Sudafrica
Durban: tavoli negoziali
1. COP 17
2. CMP 7
3. 14ª sessione - Ad hoc Working Group on
Long-term Cooperative Action (AWG-LCA)
4. 16ª sessione - Ad hoc Working Group on
Further Commitments for Annex I Parties
under the Kyoto Protocol (AWG-KP)
5. SBI 35
6. SBSTA 35
Durban:
1/2
19 decisioni COP, 17 decisioni CMP
e varie Conclusioni
CP2-KP (committment period 2 of KP) - un secondo
periodo di impegno del Protocollo di Kyoto con
obiettivi legalmente vincolanti di riduzione delle
emissioni solo per i Paesi Allegato I, che avrà inizio
nel 2013 e si estenderà fino al 2017 (o fino al 2020).
Un Gruppo di lavoro sulla “piattaforma di Durban”
(Ad Hoc WG on the Durban Platform for enhanced
Action) per definire entro il 2015 “un nuovo protocollo
o altro strumento legale o esito condiviso dotato di
forza legale”, che comprenda tutti i Paesi e che dovrà
essere adottato ed entrare in azione non più tardi del
2020
Durban:
2/
2/2
2
19 decisioni COP, 17 decisioni CMP
e varie Conclusioni
Rafforzamento del MRV (measurement,
reporting and verification) framework per I
Paesi Allegato I e il reporting/verification per I
Paesi non Allegato I.
Il GCF (Green Climate Fund) - operativo nel
2012.
Durban:
2/
2/2
2
19 decisioni COP, 17 decisioni CMP
e varie Conclusioni
Linee-guida e tempi per BUR (biennial update reports) dei
Paesi non Allegato I. I primi BURs - dicembre 2014.
Forest management – attività obbligatoria per il CP2-KP.
Il Cancun Adaptation Framework è stato reso operativo.
E stato creato e reso operativo l’Adaptation Committee.
Passi in avanti per I NAPA (national adaptation plans) e
l’implementazione del Work programme on loss and damage.
Il Technology Mechanism verrà reso operativo nel 2012.
I progetti CCS (carbon-capture and storage) saranno incusi nei
CDM del PK.
Durban - E’ stato un buon risultato?
REALPOLITIK:
Cosa è possibile tenendo conto
delle condizioni economiche e
politiche dei Paesi partecipanti?
SCIENZA CLIMATICA:
Cosa è realmente necessario per
affrontare i cambiamenti climatici?
Durban - E’ stato un buon risultato?
REALPOLITIK:
Cosa è possibile tenendo conto
delle condizioni economiche e
politiche dei Paesi partecipanti?
SCIENZA CLIMATICA:
Cosa è realmente necessario per
affrontare i cambiamenti climatici?
Durban: PIU’
Un nuovo organo UNFCCC – Durban
Platform
Una nuova roadmap - Lancio di un nuovo
processo per negoziare un nuovo accordo
“a protocol, another legal instrument or an
agreed outcome with legal force”.
Durban: PIU’
Distinzione tra Annex I e Non Annex I meno forte:
o Il nuovo accordo deve essere “under the UNFCCC applicable
to all parties”.
o Tutti gli impegni avranno lo stesso status legale, benchè
potranno differenziarsi quantitativamente
Grande ruolo di EU:
o A Durban EU ha creato una “green coalition” con SIDS, LDC,
Sud Africa e Brasile.
o Rotto il blocco BASIC (Brasile, Sud Africa, India, Cina)
o EU continua il PK.
Durban: MENO
CP2-KP:
o No consenso sulla durata (2013-2017 o 2013-2020)
o Uscita di Russia, Giappone, Canada
Nuovo Accordo:
o Dovrà essere attivato solo nel 2020.
o Fino al 2020 i non-binding pledges di CPH e CANCUN
saranno attivi – non abbastanza per il 2oC target
o Legally Binding?
o “an agreed outcome with legal forces”?
o Legally binding commitments?
o Un accordo legally binding può anche non contenere
impegni vincolanti.
Durban: MENO
Seconda roadmap nel processo UNFCCC
Finanziamenti:
o Processo lento
o Paesi Annex I riluttanti nei fondi UNFCCC (GCF) –
poco controllo sui fondi da parte dei Paesi donatori
o bilaterali
o MDB (multilateral development bank): World Bank,
African Development Bank, Asian Development Bank, EU Bank for
Reconstruction and Development, Inter-American Development
Bank Group
Tutto il processo è molto lento.
2013 / 2014: AR5-IPCC
CONCLUSIONI:
Durban (2011)- IPCC Statement
“The IPCC … is due to publish the first part of its next assessment
report, the fifth, in 2013. But already in its fourth assessment
report … showed that a temperature increase of 2 oC. …
The fourth assessment report shows that emissions of the GHGs
that contribute to global warming must fall by 2050 by 50-85%
globally compared to the emissions of the year 2000, and that
global emissions must peak well before the year 2020, with a
substantial decline after that, in order to limit the growth in global
average temperatures to 2 degrees C above pre-industrial
levels.”
FINE
Sergio Castellari
Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti
Climatici (CMCC)
www.cmcc.it
E-mail: [email protected]