3 RASSEGNA bozza opuscolo

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3 RASSEGNA bozza opuscolo
CINEFORUM F.I.C.
e MOVIEPLANETGROUP
3° RASSEGNA 21° EDIZIONE 2015
Proiezioni presso la Multisala Movie Planet
BELLINZAGO NOVARESE
Viale della libertà 231
Inizio delle proiezioni alle ore 21,15
Approfondimenti su www.cineforumilpostodellefragole.it
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Ciao a tutti e tutte, vi presentiamo la terza e ultima rassegna di questa 21esima edizione.
Iniziamo con il film candidato per l’Africa al premio Oscar come miglior film straniero: il film
non ha vinto, ha ceduto il premio al bellissimo film polacco “IDA”, ma noi lo riteniamo così
bello e importante da fargli aprire il nuovo ciclo. Si tratta di “Timbuctu” di A. Sisoko e lo
presentiamo insieme all’Associazione per la pace, che sarà con noi anche per
“Torneranno i prati” di E. Olmi. Il primo è un film che ci parla di una nuova guerra che
minaccia il futuro, quella promossa dall’integralismo islamista, e l’altro ci ricorda la
brutalità della prima guerra mondiale. Saranno due film ricchi di poesia, con immagini
potenti, capaci di evocare un rifiuto viscerale a consegnare le nostre vite al nonsenso di
chi vuole le guerre.
Tra i due intercaleremo l’ultimo lavoro di Mike Leight: “Turner” che ci racconta gli ultimi
anni di vita e attività del grande ”pittore della luce” inglese.
Intorno al 1° maggio, giornata dedicata ai diritti dei lavoratori, abbiamo pensato di proporvi
insieme a Amnesty International due titoli sui temi del lavoro e della solidarietà: “Due
giorni , una notte” dei fratelli Dardenne e “Pride” di Matthew Warchus.
I Dardenne ci mostrano Sandra che - nello spazio temporale di un fine settimana cercherà la solidarietà dei suoi colleghi per essere reintegrata nel posto di lavoro. La
direzione l’ha esclusa giustificandosi con la crisi e sacrificando lei che ha avuto problemi di
depressione. Invece in Pride vedremo, in forma di commedia, come una associazione di
omosessuali offrirà il suo sostegno volontario con campagne di Fund raising per i minatori
inglesi in sciopero da settimane, cercando di vincere i pregiudizi omofobi della classe
operaia di quei tempi.
Due grandi registi ci offriranno con i loro due ultimi capolavori l’occasione di sviscerare un
altro tema attuale, quello dell’ego e della paura di diventare “vecchi”e superati. Sono
numerosi gli artisti timorosi di vedere intaccata la loro fama dal giudizio che i social
network con un semplice Twit possono infliggere alle loro vite. Assayas in “Sils Maria”
offre alla meravigliosa Juliette Binoche un gioco di specchi, quando a fine carriera teatrale
le viene chiesto di cedere la parte che l’ha resa famosa ad una giovane star del cinema
blockbuster. Inarritu, invece, vincitore indiscusso degli ultimi Oscar con “Birdman”, ci fa
entrare nei camerini di una ex star di Hollywood che, già famoso per il suo personaggio di
fantascienza, si vuole cimentare con un pezzo di teatro classico di Carver nel tempio di
Broadway.
Dopo l’esperienza del film di PIF sulla Mafia siciliana, diventato lo scorso anno un caso
cinematografico italiano, vi proponiamo insieme alla associazione “Libera” un film sulla
Ndrangheta calabrese: “Anime nere” di Francesco Munzi. Questa volta non ci saranno gli
spiazzanti toni della commedia ma un vero film dark, che usa tutti i mezzi del genere
cinematografico per raccontare storie criminali.
Ci restano ancora due titoli e pensiamo di stupirvi con due registi che affrontano il tema
delle relazioni tra adulti e adolescenti.
Il primo è l’americano Richard Linklater : con “Boyhood” si cimenta in un esperimento
rischioso ma riuscitissimo, quello di raccontare 12 anni della vita di un ragazzo e della sua
famiglia, dando appuntamento agli attori per 12 anni di fila, senza ricorrere a flash back o
invecchiamenti opera di truccatori, ma riprendendoli nel film come in una vera vita reale.
Quest’opera dura 3 ore ed è per questo che inizieremo la proiezione alle ore 20.30. L’altro
film è l’opera prima del giovanissimo regista sloveno Rok Bicek : il suo “Class enemy” ci
porrà di fronte al dilemma di come giudicare i comportamenti di una classe di adolescenti
nei confronti del loro nuovo professore di tedesco e viceversa, i metodi rigidi usati
dall’insegnante per adempiere al ruolo di educatore, assumendosi il rischio di essere
accusato di “nazismo”.
A voi invece verrà chiesto di giudicare questa nuova rassegna, votando alla fine i 3 film
che vi saranno piaciuti di più.
Buona visione !
Paolo Rizzi
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Giovedì 9 aprile 2015
Con Assopace Novara
TIMBUCTU di Abderrahmane Sissako.
Con Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata
Diawara, Hichem Yacoubi. Kettly Noël, Mehdi A.G. Mohamed, Layla
Walet Mohamed, Adel Mahmoud Cherif, Salem Dendou Titolo
originale Le chagrin des oiseaux. Drammatico, durata 97 min. Francia, Mauritania 2014. - Academy2
IL FILM: A poca distanza da Timbuktu, dove domina la polizia islamica
impegnata in una jihad in cui divieto si aggiunge a divieto, una famiglia
vive tranquilla sulle dune del deserto. Sotto un'ampia tenda Kidane,
Satima e la loro figlia Toya possono solo cogliere dei segnali di quanto
accade in città. Il giorno in cui il loro pastore dodicenne si lascia sfuggire
la mucca preferita che distrugge le reti di un pescatore nel fiume che
scorre tra la sabbia, tutto però muta tragicamente.
LA RECENSIONE: La fonte di ispirazione di questo intenso quanto rigoroso film di uno dei Maestri
del cinema africano è rintracciabile in un fatto di cronaca accaduto in una cittadina del nord del
Mali. Una coppia è stata lapidata perché portatrice di una colpa inaccettabile agli occhi accecati
degli integralisti islamici: i due non erano sposati. Sissako però non vuole essere il narratore di un
fatto di cronaca accaduto in un Paese che non fa notizia e non origina mobilitazioni internazionali.
Vuole raggiungere, riuscendoci, un obiettivo molto più elevato. Sissako ci fa percepire la distanza
abissale tra il mondo rurale e l’estremismo, grazie anche a una fotografia di straordinaria bellezza
e intensità che non si perde mai nell'estetismo autoreferenziale. Non è un film anti-islamico il suo.
È piuttosto un grido di allarme lanciato a un Occidente spesso distratto .
Giovedì 16 aprile 2015
TURNER di Mike Leigh.
Con Timothy
Spall,
Dorothy
Atkinson, Marion
Bailey, Paul
Jesson, Lesley Manville.Martin Savage, Joshua McGuire, Ruth
Sheen, David Horovitch, Karl Johnson, Tom Wlaschiha, Roger
Ashton-Griffiths, durata 149 min. - Gran Bretagna 2014. - Bim
IL FILM: J.M.W Turner, pittore paesaggista ormai adulto nei primi
dell'800 vede morire il padre cui era molto affezionato e rimane a
vivere con la donna di servizio che lo aiuta nel lavoro. Amante delle
donne mature ma poco incline a stabilire rapporti affettivi stabili o a
impegnarsi in relazioni durature, viaggia molto per esporre e per
ammirare quello che poi dipingerà.
La RECENSIONE: C'è più d'un riferimento in Mr. Turner al fatto che il
pittore protagonista della storia sia probabilmente uno dei più grandi
paesaggisti di sempre, un artista determinante nello sviluppo di quel particolare tipo di pittura.
Turner è in sostanza un colosso dell'arte visiva e della sua vita Mike Leigh decide di affrontare
unicamente l'ultimo periodo, quello in cui era già sufficientemente affermato da vivere il proprio
status di pittore noto (con tutti i favori e i problemi che questo comporta).
Inaffidabile, umorale, ombroso, orso ed egoista con Turner si empatizza non senza un certo grado
di difficoltà. Il suo Turner è disposto ad ogni cosa per "vedere", in un'epoca in cui poter ammirare
un paesaggio particolare o un evento raro erano occasioni imperdibili per un occhio raffinato. In
delicatissimo equilibrio tra realismo ed espressionismo, tra rappresentazione del mondo per com'è
e per come lo vede il Turner visto da Leigh, con facile parallelismo, diventa il primo
(inconsapevole) cineasta della storia, non tanto per i suoi quadri ma per l'atteggiamento nei
confronti del'arte. Attraverso le sue alterne fortune dunque Leigh cerca di mettere in tempesta le
acque che solitamente vengono rappresentate come calme. Non esalta l'artista ma, specie nella
doppia chiusa, ne sottolinea l'incoerenza e la colpevole mancanza di qualsiasi pianificazione,
sostituita da un famelico desiderio di "fare" dopo aver "visto", senza logica ma con solo istinto.
Strepitosa recitazione dell’attore Timothy Spall .
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Giovedì 23 aprile 2015
Con Assopace Novara
TORNERANNO I PRATI di Ermanno Olmi.
Con Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco
Formichetti, Andrea Di Maria. Camillo Grassi, Niccolò
Senni, Domenico Benett, Carlo Stefani,Niccolò Tredese, Franz
Stefani. durata 80 min. - Italia 2014. - 01 Distribution
IL FILM: In un avamposti di alta quota, verso la fine della prima
guerra mondiale, un gruppo di militari combatte a pochi metri di
distanza dalla trincea austriaca, "così vicina che pare di udire il loro
respiro". Intorno, solo neve e silenzio. Dentro, il freddo, la paura, la
stanchezza, la rassegnazione. E gli ordini insensati che arrivano da
qualche scrivania lontana, al caldo. Ordini telefonati che mandano i
soldati a farsi impallinare come tordi.
LA RECENSIONE: Il film di Olmi è una ballata malinconica come la
melodia alla fisarmonica che apre la narrazione, e triste come Il
silenzio, le cui note sono incorporate nel tema finale composto e suonato alla tromba da Paolo
Fresu.torneranno i prati è un film epidermico, che ci fa sentire il ruggito dei mortai in lontananza, il
rosicchiare del trapano che scava una galleria nemica sotto la trincea, il gelo e la monotonia delle
giornate segnate dal rancio e dalla consegna della posta, unica occasione in cui i nomi dei soldati
vengono pronunciati, riconoscendoli come esseri umani invece che come semplici numeri. Ci vuole
pudore per raccontare una guerra senza senso, come lo sono tutte le guerre. Ci vogliono lunghi
silenzi, profondità di sguardo e di coscienza, per intonare un de profundis dedicato alla memoria
dei tanti giovani (e meno giovani) morti in luoghi dove poi sarebbero ricresciuti i prati, cancellando
la memoria del loro sacrificio. Un sacrificio di cui il regista si fa cantore, ritraendo i suoi soldati nel
momento dell'estrema consapevolezza di essere andati a morire invano, in una guerra di posizione
che si è rivelata una mera attesa del proprio destino finale.
Giovedì 30 aprile 2015 con Amnesty International
DUE GIORNI,UNA NOTTE
Un film di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne.
Con Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Pili Groyne, Simon
Caudry, Catherine Salée. Alain Eloy, Olivier Gourmet, Christelle
Cornil. durata 95 min. - Belgio 2014. - Bim
IL FILM: Sandra ha un marito Manu, due figli e un lavoro presso
una piccolo azienda che realizza pannelli solari. Sandra 'aveva' un
lavoro perché i colleghi sono stati messi di fronte a una scelta: se
votano per il suo licenziamento (è considerata l'anello debole della
catena produttiva perché ha sofferto di depressione anche se ora la
situazione è migliorata) riceveranno un bonus di 1000 euro. In caso
contrario non spetterà loro l'emolumento aggiuntivo. Grazie al
sostegno di Manu, Sandra chiede una ripetizione della votazione in
cui sia tutelata la segretezza. La ottiene ma ha un tempo
limitatissimo per convincere chi le ha votato contro a cambiare parere.
LA RECENSIONE: La condanna che i Dardenne individuano oggi è quella, endemica, della
perdita del posto di lavoro. Venute meno le tutele, con l'assenza nelle piccole aziende del nucleo
sindacale, le decisioni restano appannaggio dei proprietari. Oppure, come in questo caso, possono
essere subdolamente delegate a una guerra tra poveri che spinga ognuno a guardare ai propri
bisogni azzerando qualsiasi ideale di solidarietà. Le etnie di provenienza sono le più diverse ma il
senso di insicurezza profonda accomuna tutti. I Dardenne non hanno mai edulcorato la loro
rappresentazione della realtà e non lo fanno neppure in questa occasione. C'è chi cambia idea
così come c'è chi si irrigidisce ancora di più. Poi c'è Sandra. Questa giovane madre incline al
pianto e alla disistima di se stessa che nella sua ricerca di consensi ritrova progressivamente la
forza di reagire senza umiliarsi, di chiedere comprensione per sé conservandola per gli altri. Sono
così i personaggi dei Dardenne. Veri perché fragili. Veri perché umani.
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Giovedì 7 maggio 2015 con Amnesty International
PRIDE Un film di Matthew Warchus.
Con Bill
Nighy, Imelda
Staunton, Dominic
West, Paddy
Considine, George MacKay. Joseph Gilgun, Andrew Scott, Ben
Schnetzer, Chris Overton, Faye Marsay,Freddie Fox,
durata 120 min. - Gran Bretagna 2014. - Teodora Film
IL FILM: Joe partecipa tra mille timidezze e ritrosie al Gay
Pride e si unisce alla frangia più politicizzata del corteo, già
proiettata sulla successiva battaglia in difesa dei minatori in
sciopero contro i tagli della Thatcher. Guidati dal giovane Mark,
i LGSM (Lesbians and Gays Support The Miners) cominciano il
loro difficile percorso di protesta, che li conduce in Galles, nella
remota comunità di Dulais. Superata l'iniziale ritrosia, tra
attivisti gay e minatori nascerà una sincera amicizia e
un'incrollabile solidarietà umana.
LA RECENSIONE: Chi ha adorato i balletti di Full Monty, il sogno di Billy Elliot e le
tragicomiche vicende di Trainspotting si ritroverà tra mura amiche. Warchus rinuncia da
subito allo stupore, sceglie l'alveo confortevole del genere codificato e lo sfrutta al
massimo, puntando su un cast adeguatamente variegato e giocando la propria vis comica,
così come i climax drammatici, sull'accettazione della "diversità", sia essa abitudine
sessuale, estrazione proletaria o semplice provenienza gallese.
Giovedì 14 maggio 2015
SILS MARIA di Olivier Assayas
Con Juliette Binoche, Cristen Swart Chloë Grace Moretz, Lars
Eidinger, Johnny Flynn.
Angela Winkler, Hanns Zischler, Aljoscha Stadelmann, Alister
Mazzotti, Brady Corbet, Claire Tran, Frank M. Ahearn, Gilles
Tschudi, Jakob Köhn, Jerry Kwarteng durata 124 min. Francia 2014. - Good Fillm
IL FILM: Maria Enders è una attrice quarantenne con una carriera di
tutto rispetto che ha debuttato al cinema a 18 anni nel ruolo di Sigrid,
una ragazza ambiziosa che fa innamorare di sè una donna matura,
Helena, e l'abbandona una volta ottenuto cio' che vuole. Vent'anni
dopo quel debutto, un regista emergente propone a Maria di
reinterpretare quella stessa storia a teatro, questa volta però nel
ruolo di Helene. Il ruolo di Sigrid, invece, verrà affidato alla
diciannovenne Jo-Ann, idolo dei preadolescenti abituata a recitare in blockbuster .
LA RECENSIONE: Olivier Assayas costruisce un racconto matrioska costellato di superfici
riflettenti, giacchè l'intera vicenda è un continuo gioco degli specchi. Il rapporto fra Maria e Jo-Ann
riflette quello fra Helena e Sigrid, ma anche l'interazione fra Maria e Valentine ricalca simili
dinamiche. Assayas riesce a costruire una storia estremamente verbosa il cui vero significato si
insinua invece nel non-detto, come la nuvola detta "serpente del Maloja" che si snoda attraverso le
valli alpine in cui è ambientata la storia.
Chloe Grace Moretz, che interpreta il ruolo di Jo-Ann, è perfetta nel ricreare la rapiditè
camaleontica della giovane generazione nel farsi riflesso delle altrui aspettative.
Attraverso una narrazione formalmente impeccabile, nitida come un cristallo e tagliente come un
diamante (del quale ha tutta la durezza) Sils Maria racconta il percorso di crescita di una donna
che rifiuta la maturità per rimanere aggrappata ai "privilegi della giovinezza". Ma è anche una
riflessione sul cinema come illusionista dello sguardo perche', per parafrasare Assayas, anche un
film è solamente un oggetto, e cambia prospettiva a seconda del punto da cui lo si osserva.
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Giovedì 21 maggio 2015 con Libera
ANIME NERE
di Francesco Munzi.
Con Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio
Ferracane, Barbora Bobulova, Anna Ferruzzo. Giuseppe
Fumo, Pasquale Romeo, Vito Facciolla, Aurora Quattrocchi,
durata 103 min. - Italia, Francia 2014. - Good Film
IL FILM: Leo, figlio irrequieto di Luciano, una notte spara alcuni
colpi di fucile sulla saracinesca di un bar protetto da un clan
locale, in quel di Africo nel cuore dell'Aspromonte. Una
provocazione come risposta a un'altra provocazione. Un atto
intimidatorio, ma anche un gesto oltraggioso che il ragazzo
immagina come prova di coraggio e affermazione d'identità nei
confronti del clan rivale e nei confronti del padre, maggiore di tre
fratelli, dedito alla cura degli animali e dei morti, e lontano dalla
cultura delle faide. I fratelli di Luciano hanno preso altre strade
lontano da Africo, in una Milano permeata di affari criminali lungo la rotta della droga tra l'Olanda e
la Calabria. Dopo la provocazione notturna, Leo deve e vuole cambiare aria, e raggiunge lo zio
Luigi, il più giovane dei tre fratelli, spavaldo nel correre su e giù per l'Europa stingendo patti
"commerciali" con cartelli sudamericani, e lo zio Rocco, ormai trapianto a Milano con aria e moglie
borghese, arricchito proprio dai proventi di quei traffici internazionali.
LA RECENSIONE: Francesco Munzi torna al cinema firmando con questo suo terzo film, una
tragedia "greca", di fatto calabrese, ispirandosi al romanzo omonimo di Gioacchino Criaco, edito
nel 2008 da Rubettino .Munzi arriva a questa opera difficile dopo aver sperimentato storia e stile
nei suoi due primi film, Saimir e Il resto della notte. Qui si porta nel cuore della Calabria e della sua
cultura ancestrale in odore di 'ndrangheta e lo fa da "straniero", con sguardo aperto, consapevole
del rischio, quello di rappresentare luoghi, storie, personaggi quasi mai raccontati prima (la
'ndrangheta è misteriosa anche al cinema). Anime nere in questo senso non è un film di denuncia
e non è un film realistico. È un film-racconto, dai forti contrasti.
Giovedì 28 maggio 2015
ORE 20 E 30
BOYHOOD
di Richard Linklater.
Con Ethan Hawke, Patricia Arquette, Ellar Coltrane, Lorelei
Linklater, Steven Chester Prince. Tamara Jolaine, Nick
Krause, Jordan Howard, Evie Thompson, Sam Dillon, Natalie
Wilemon, Shane Graham, 165 min. - USA 2014. - Universal Pictures
IL FILM: Mason 8 anni vive con sua madre Olivia e la sorella
Samantha di poco più grande ma senza il padre Mason sr., da anni
separato ma rimasto comunque vicino ai ragazzi. Nonostante la
madre abbia la tendenza a trovare nuovi mariti non eccezionali e
costringa i figli a traslocare spesso, cambiare scuola e amicizie, lo
stesso i due mantengono un rapporto forte con il padre e con lei
nonostante tutto, passando 12 anni della loro vita assieme fino al
momento di passare al college e di lasciare la famiglia.
LA RECENSIONE: Boyhood è molto più di un period movie sugli
ultimi 12 anni degli Stati Uniti ed è molto più di un romanzo di formazione. È addirittura molto più di
un particolare esperimento cinematografico (realizzare un lungometraggio lungo più di una
decade, riunendo ogni anno il cast per girare alcune scene e vederli così invecchiare realmente), è
un grandissimo affresco sull'essere ragazzi americani oggi, partendo dalle radici, dalla formazione
individuale, un racconto fondato quasi tutto sul concetto di famiglia, non tanto come nucleo ma
come elemento centrale nella "boyhood", l'età tra gli 8 e i 20 anni. C'è un paese intero e il suo
spirito per come è vivo oggi nella storia per nulla clamorosa di Mason.
In questo senso l'ultimo film di Richard Linklater non è diverso da La conquista del West, è l'epica
di un popolo letta attraverso una famiglia e uno sguardo non-epico, molto disilluso e un po'
depresso
(nonostante
si
rida
tanto
e
ci
si
commuova
molto
di
gioia).
Il suo racconto passa attraverso momenti in linea di massima ordinari o eventi poco importanti,
quel che conta è il passare del tempo, cambiare realmente.
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Giovedì 4 giugno 2015
CLASS ENEMY di Rok Bicek.
Con Igor Samobor, Natasa Barbara Gracner, Tjasa Zeleznik, Masa
Derganc, Robert Prebil. Voranc Boh, Daša Cupevski, Doroteja
Nadrah.Drammatico, durata 112 min. - Slovenia 2013. - Tucker Film
IL FILM: L’insegnante deve assentarsi perché prossima al parto e al
suo posto arriva nel liceo sloveno il professore di tedesco Zupan. I
metodi dell'uomo sono rigidi, freddi e punitivi, agli occhi di una
classe abituata ad un clima di amichevole negoziazione tra allievi e
professori. Quando una studentessa, Sabina, si suicida
apparentemente senza motivo, i compagni sconvolti incolpano il
professore e le sue richieste troppo esigenti. Ma, nel corso del lutto,
il fronte unito della ribellione contro Zupan comincia ad incrinarsi e il
vortice delle accuse si complica e si esaspera.
LA RECENSIONE: "Voi sloveni, quando non vi suicidate, vi
uccidete tra voi", sentenzia un ragazzo asiatico, illuminando una delle chiavi di lettura di questo
riuscitissimo lungo d'esordio di Bicek. Ma, fuori dal racconto come dentro di esso, non è tutto
bianco e nero, e al giovane regista non interessa solo la metafora della classe come riflesso in
piccolo di una società ancora divisa al suo interno tra fazioni opposte che risalgono alla seconda
guerra mondiale, né l'aderenza ad una realtà drammatica che conta in Slovenia un numero di
suicidi a tutt'oggi ancora altissimo. Soprattutto, mette in gioco una riflessione tra la modernità
educativa, intesa come deresponsabilizzazione e protezione ad oltranza dei giovani dai dolori della
vita, e vecchia scuola, più formativa ma meno empatica. Nel mondo odierno del "Al lupo! Al lupo!",
la serietà di Zupan lo porta a venir accusato niente meno che di nazismo e ad essere identificato
con un sistema -questo sì inflessibile e immutabile- rispetto al quale la sua cultura è invece
probabilmente l'unico antidoto possibile. Detto questo, Bicek si guarda bene dal fare del professore
un martire, ma non salva nemmeno la ragazzina introversa o il compagno che ha perso la madre.
Giovedì 11 giugno 2015
BIRDMAN di Alejandro González Iñárritu.
Con Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea
Riseborough, Amy Ryan. Emma Stone, Naomi Watts, Lindsay
Duncan, Merritt Wever,Jeremy Shamos, Bill Camp, Damian
Young, Natalie
Gold, Joel
Garland, Clark
Middleton, Anna
Hardwick, durata 119 min. - USA 2014. - 20th Century Fox
IL FILM: Riggam Thompson è una star che ha raggiunto il
successo planetario nel ruolo di Birdman, supereroe alato e
mascherato. Ma la celebrità non gli basta, Riggan vuole dimostrare
di essere anche un bravo attore. Decide allora di lanciarsi in una
folle impresa: scrivere l'adattamento del racconto di Raymond
Carver Di cosa parliamo quando parliamo d'amore, e dirigerlo e
interpretarlo in uno storico teatro di Broadway.
LA RECENSIONE: Alejandro Gonzalez Inarritu si cimenta con la
commedia, benché agrodolce e in alcuni tratti quasi nera. Temi principali sono l'ego, in particolare
quello maschile, e l'incapacità di distinguere l'amore degli altri dalla loro approvazione. Chi meglio
di un attore molto amato ma poco apprezzato per rappresentarlo? Inarritu scandaglia l'animo di
Riggan usando la cinepresa come mai aveva fatto prima, ovvero cimentandosi in una serie
praticamente infinita di piani sequenza all'interno dei quali gli attori recitano senza interruzioni
come su un palcoscenico teatrale, entrando e uscendo continuamente dal teatro in cui si svolge
prevalentemente l'azione alla strada, e dentro e fuori i camerini, i corridoi, il backstage del teatro
stesso. In un gioco continuo di immagini rifratte attraverso specchi e spiragli. Birdman è
apparentemente privo di montaggio il cui ritmo è dato da una pianificazione meticolosa, una
inarrestabile agilità nei movimenti di macchina, una recitazione rocambolesca, un incalzante rullo
di batteria che accompagna tutte le azioni che coinvolgono Riggan. Ed è un esperimento in
linguaggio cinematografico coraggioso e spaccone, reboante e ridondante. . Attraverso lo sguardo
di Riggan, il regista commenta su tutta la società contemporanea, sul "genocidio culturale" in corso
e sulla prevalenza fagocitante dei social media, creatori di una nuova forma di ambizione,
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CINEFORUM F.I.C.
3° RASSEGNA 21 EDIZIONE 2015
Multisala Movie Planet
Giovedì 9 aprile
Giovedì 16 aprile
Giovedì 23 aprile
Giovedì 30 aprile
Giovedì 7 maggio
Giovedì14 maggio
Giovedì 21 maggio
Giovedì 28maggio
Giovedì 4 giugno
Giovedì 11 giugno
BELLINZAGO NOVARESE
TIMBUCTU
di A. Sissako
con Assopace
TURNER
di Mike Leigh
TORNERANNO I PRATI di E. Olmi.
con Assopace
DUE GIORNI,UNA NOTTE dei Dardenne. Amnesty Int.
PRIDE
di Matthew Warchus Amnesty Int.
SILS MARIA
di Olivier Assayas
ANIME NERE
di Francesco Munzi con Libera
BOYHOOD
di Richard Linklater ORE 20, 30
CLASS ENEMY
di Rok Bicek
BIRDMAN
di Alejandro Inarritu
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Contatti telefonare al 3405273720
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Con tessera FIC dal costo di 5,00 euro Ingresso soci 4,00 euro
Ingressi con biglietto ai non soci 6,50 euro
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