La catena da 21 milioni in padella

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La catena da 21 milioni in padella
PIZZA TRE
di MARCO MANGIAROTTI
La catena
da 21 milioni
in padella
LA SFIDA, allo studio, è portare una catena
nel mondo di pizza italiana, non la napoletana
ma la milanese, anche se ha orìgini siciliane e
imprenditori, toscani. Massimo Innocenti, il
piazzaiolo (in gioventù nella bottega di
famiglia) manager, ha trasformato un mito
artigianale in un brand inteìTiazionale studiato
in Cattolica e Bocconi. Prodotto monogusto,
prezzo democratico e servizio veloce, dieci punti
in città, una Factory in viale Monza per la
tieerca, lafonnazione e la produzione di
lasagne ("quel che resta dei nosti cibi cotti, a 5
euro per sfamare tutti"). Anche un leggero
Tiramisù. "La nostra pizza al taglio è una
Margherita con acciuga, molto alleggerita negli
ultmi 20 anni: meno sale, pepe e acciughe,
fritta in teglia (5 minuti, 400 gradi), cottura
difficile e veloce. Solo farina 00 dei Molini
Certosa, grani locali del Pavese e del
Vogherese, polpa di pomodoro piacentino di
Carlo Manzella (da quarant'anni), mozzarelle
di latte vaccino certificato, da stalle di Lodi e
Cremona, Latticini Colombo. Acciughe di
Sciacca di Giovanni Sardina. Olio di soia da
Ravenna, dalle coltivazioni beali". La
classica, ma in alcuni punti si sperimenta "la
pizza gourmet a 5 euro in Darsena,
vegetariana, gorgonzola, noci e speck; la
Mediterranea capperi, acciughe, pomodoro e
otigano; la Maigherita senza acciughe anche
con prosciutto cotto (non spalla). Per il mercato
arabo studiamo la Chicken Pizza con pollo".
Piccoli produttori veneti di Merlot, l'artigianale
Birra Milano, acqua a marchio bresciana. E la
storica Pepsi". L'orgoglio. "Diamo lavoro a
300 famiglie e i nostri tirocinanti guadagano
800 euro. Nel 2016 abbiamo sfornato 3 milioni
di padelle".
SPONTINI
Alla, morbida, sexy, al taglio
Spontini è la Pizza di Milano
W. Ti
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