3. Lekh lekhà, va` per te

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3. Lekh lekhà, va` per te
«Lekh lekhà
va' per te ... verso la terra che ti mostrerò »
La storia di Abramo è scandita da una serie di chiamate. « La frase “JHWH disse ad Abram” è il
principio e fondamento di tutta la storia di Abramo: non Abramo ha cercato Dio, ma Dio ha cercato
Abramo ». (C a r l o M a r ia M a r t in i ).
«Guarda in cielo e conta le
stelle, se riesci a contarle»; e
soggiunse: «Tale sarà la tua
discendenza». Egli credette
al Signore, che glielo
accreditò come giustizia.
(Genesi 15,6)
La vocazione di Abramo viene narrata in tre racconti (Gen 12,1-4; 15,1-6; 17,1-5) sotto diversi
punti di vista. Il primo racconto (Gen 12,1-4), il più antico, presenta in modo essenziale l’iniziativa
di Dio: il comando, la promessa, l’ubbidienza di Abramo. Il secondo ( Gen 15,1-6), attualizza la
chiamata di Abramo secondo il modello della vocazione profetica. Nel terzo racconto (Genesi 17,18), che i commentatori attribuiscono alla tradizione sacerdotale, Dio si rivolge ad Abramo come 3él
sadday (l’Onnipotente) e occupa da solo tutta la scena. Abramo ha dovuto attraversare molte
esperienze per comprendere - e rispondere - alla chiamata del Signore. L ’invito “lekh lekhà, va per
te” è l’inizio di un esodo: deve rompere con il suo passato abitare da straniero in terra di Canaan,
attendere nella fede la realizzazione della promessa. Fino alla prova più dura, rimettere tutto nelle
mani del Signore, sul monte, dove « Dio si prowederà da sé l’agnello per l’olocausto » (Gen 22,8).
Il Signore disse ad Abram: «Va’per te [lekh lekhà] dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla
casa di tuo padre, verso la terra che io ti mostrerò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome e tu sarai benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro
che ti malediranno esecrerò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie del suolo ». Abramo
partì, e con lui partì Lot. Abramo aveva settantacinque anni quando uscì da Haran. (Genesi
12,1-4).
Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere,
Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Signore
Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco».
Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».
Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te
sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a
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contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo
accreditò come giustizia. (Genesi 15,1-6).
Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:
«Io sono Dio l’Onnipotente:
cammina davanti a me
e sii integro.
Porrò la mia alleanza tra me e te
e ti renderò molto, molto numeroso».
Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re.
Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te, di generazione in
generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La
terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua
discendenza dopo di te; sarò il loro Dio». (Genesi 17,1-8)
Paolo De Benedetti, nella trasmissione Uomini e profeti condotta da Gabriella Caramore, ha
parlato della chiamata di Abramo dal punto di vista ebraico:
«Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti
indicherò...». Così comincia, con una cacciata, con un gesto di espulsione, la storia di Abramo
nella Genesi (12,1). E così comincia anche la storia dell’alleanza di Dio con Abramo e con la sua
discendenza: «Farò di te un grande popolo, e ti benedirò ...».
Prima di tutto, ci troviamo di fronte a una chiamata, un ordine di Dio ad Abramo. Questo
chiamare e dare un ordine da parte di Dio a una persona prescelta, che tante volte si ritrova nella
Bibbia, che cos ‘è ?
P.D.B.: Noi la potremmo chiamare «elezione», e in questa parola è già implicito che l’uomo
chiamato non ha nessun titolo personale per essere chiamato
Perché Dio chiama, convoca, Abramo, o un profeta o qualcun altro?
P.D.B.: Non c’è una risposta. Possiamo al massimo osservare (ma questo non riguarda tanto il
caso di Abramo, quanto quello dei suoi successori) che in genere Dio chiama il minore piuttosto che
il maggiore. Ma questa chiamata ha due o tre punti molto interessanti. Intanto, abbiamo sentito che
in italiano il termine usato non è «va’», ma «vattene», che corrisponde bene all’ebraico lekh lekhà.
Ma in ebraico questa espressione ha anche il significato di «va’ per te». Ossia, questo cambiamento
nella vita, che consiste anche in un cambiamento di luogo, è importante anche per Abramo stesso, e
non solo per il piano di Dio rispetto al popolo che si è scelto. E una elezione che si risolve prima di
tutto in una benedizione per Abramo. Il secondo punto, che non riguarda solo questa chiamata, è
che Dio, quando dà un ordine, tiene sempre nascosto qualcosa. «La terra che ti indicherò ...»,
«Sacrificherai Isacco sul monte che ti mostrerò», e così via. Questa è la condizione dell’atto di fede
di colui che riceve un ordine.
M i fido nel senso che quando dice «vattene», Dio sta dicendo qualcosa «per me»?
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P.D.B. : La fede di Abramo è un fidarsi e un affidarsi. Abramo rimarrebbe stupito se noi gli
chiedessimo: «qual è il contenuto della tua fede?». Questa è una domanda che lui non si porrebbe
mai.
Che cosa promette il Signore ad Abramo in cambio del suo affidarsi?
P.D.B. : Riferendoci al capitolo 12 della Genesi, vediamo che Abramo diventa una benedizione.
Prima era Dio a dare la benedizione e a essere fonte di benedizioni. D ’ora in poi sarà Abramo fonte
di benedizioni. Egli sarà anche un’offerta da raccogliere. Infatti, abbiamo sentito che tutte le genti
della terra «si benediranno», dice l’ebraico alla lettera, ossia prenderanno la decisione di accettare la
benedizione fatta ad Abramo.
Per questo A bramo diventa il padre di tutti i credenti. E la promessa fattagli da Dio si rinnova
varie volte nel corso dei capitoli seguenti. Per esempio, in Genesi 15,5, leggiamo che «Il Signore lo
condusse fuori e gli disse: ‘Guarda in cielo e conta le stelle se riesci a contarle ’. E soggiunse: ‘Tale
sarà la tua discendenza ‘». Perché, in primo luogo, è così importante l ’elemento della «discen­
denza»? Non sarebbe bastato garantire ad Abramo una vita felice?
P.D.B.: La discendenza è la realizzazione della benedizione ed è anche quella che per noi è «la
vita del mondo che verrà». Se si è credenti, si crede nella resurrezione, nella vita eterna. Ma
Abramo non aveva ancora questa concezione dell’aldilà. Viveva nei suoi discendenti. Quindi, se la
promessa di Dio fosse stata fatta a un uomo moderno, avrebbe dovuto essere fatta in un altro modo,
ovvero: «tu vivrai per sempre». ( P a o l o De B e n e d e t t i , a sua immagine, Morcelliana, Brescia,
2000)
Ma, come ci ricorda Piero Stefani - saggista ed insegnante di Giudaismo alla Facoltà teologica di
Milano - dobbiamo uscire dal “mondo del testo” e chiederci: « Dio ha parlato nella Bibbia e ora ci
parla solo attraverso la Scrittura? Per i credenti nel Dio dei viventi (cfr. Mt 22,32), è arduo
ammettere che sia solo così; anche per loro però è assai difficile sapere come Dio continui a parlare
e in quali ambiti faccia tuttora udire la sua voce. La questione del discernimento diviene allora
decisiva ». (Biblia, n. 3, settembre 2012)
Isaia esortava gli esiliati a non abbandonare la speranza, ricordando che la promessa e la
benedizione del Signore non vengono mai meno, anche quando tutto sembra smentirle. Noi siamo
gli eredi di quella promessa - in te si diranno benedette tutte le famiglie del suolo - coloro che
ancora oggi cercano il Signore:
Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia,
voi che cercate il Signore;
guardate alla roccia da cui siete stati tagliati,
alla cava da cui siete stati estratti.
Guardate ad Abramo, vostro padre,
a Sara che vi ha partorito;
poiché io chiamai lui solo,
lo benedissi e lo moltiplicai. {Isaia 51,1-2)
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