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Focus
Economico
Sezione Turismo
Riunione di Giunta
8 settembre 2014
TREND ECONOMICO NAZIONALE
L’industria turistica italiana si lascia alle spalle il 2013 con un dato di sostanziale tenuta, grazie alla “volata”
iniziata l’estate scorsa: +1,9% rispetto al 2012 il tasso di occupazione nelle strutture ricettive, pari al 42,5%
delle disponibilità. Come mostra l’Osservatorio nazionale del turismo di Unioncamere e Isnart, è solo dal
secondo semestre dell’anno che, grazie alle vendite estive, i dati sul comparto turistico volgono al positivo. Le
strutture del ricettivo complementare mostrano, infatti, solo dall’estate questa tendenza, dopo un primo
semestre di perdite nette, tanto che il saldo di fine anno del comparto è identico al 2012 (36,6%). In particolare,
saldi negativi di fine anno per i villaggi turistici che raggiungono appena il 37,7% di occupazione media (-6,9%),
i rifugi (21,1% in media, -5,4%) ma anche gli ostelli (40,8%, -2,6%) e gli agriturismi (29,3%, -2,4%). Nel comparto
alberghiero, invece, la variazione rispetto al 2012 indica anche nel primo semestre o una stabilità o una
lievissima crescita, ma il saldo annuale, pari al 47,5%, mostra un recupero rispetto all’anno precedente del
+3,5%. Le categorie superiori registrano tassi medi annui di vendita anche più alti: nei 5 stelle il 58,3% (+2,5%),
nei 4 stelle 54,9% (+4,6%).
Fine anno con segnali di ripresa nel nord est, dove, con un tasso medio del 45,6%, si registra un +3,4% sul 2012,
mentre nel nord ovest il saldo si attesta al 40,4% (-0,6%). Nel centro Italia il saldo annuale è pari al 43% di
occupazione camere (+1,6%) mentre al sud e isole si ferma al 39,1% (+1,8%). Si distinguono nel 2013 le
performance di occupazione delle strutture ricettive nelle città di interesse storico artistico (50,4%), in crescita
del +4,3%, e le destinazioni lacuali (45,2%) sebbene in calo sull’anno precedente (-2,1%). Il comparto ricettivo
del balneare chiude l’anno con un tasso medio del 41,7% leggermente al di sotto della media nazionale ma in
crescita del +1,9% rispetto al 2012. Nelle località termali le imprese registrano un’occupazione media del 38,9%
(-1,4%), in montagna (+0,6%) ed in campagna (+2,1%) le strutture ricettive chiudono l’anno con un saldo del
36,9%.
A favorire le performance del comparto alberghiero, anche l’attenta gestione delle tariffe, in aumento rispetto
al 2012 (+3,9%), ma ancora al di sotto dei prezzi applicati nel 2008 (-2,1%).
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VENETO
Anche a maggio il turismo nel Veneto fa segnare interessanti risultati, soprattutto per quanto riguarda gli arrivi
e per le presenze dai nuovi importanti mercati russo e cinese, ma anche perché conferma la ripresa del turismo
nazionale già affacciatasi nei mesi precedenti, con una crescita delle presenze dell’11,4 per cento. “Il maggio
di quest’anno è probabilmente il mese meno indicato per delineare bilanci – ricorda l’assessore al turismo del
Veneto Marino Finozzi – ma i numeri sono confortanti. Va segnalato però che il posticipo della Pentecoste a
giugno (lo scorso hanno si è celebrata appunto a maggio) rende inattendibili i dati riguardanti il turismo
proveniente dai Paesi di lingua tedesca, dove questa festa è particolarmente sentita e utilizzata per periodi di
ferie: tedeschi e austriaci sono i nostri migliori clienti e rappresentano mediamente un quinto degli arrivi e
quasi un terzo delle presenze, ma per una comparazione dovremo attendere le rilevazioni di giugno”.
I dati confermano invece le aspettative sul turismo cinese, che nei primi cinque mesi dell’anno ha registrato
un +24,7 per cento degli arrivi, collocandosi al 4° posto nella graduatoria del turismo estero, con una crescita
del 23,5 per cento nelle presenze, dove la Cina si piazza al 9° posto subito alle spalle della Russia, che comunque
sia registra un +0,3 per cento di pernottamenti.
“Vediamo come andrà la stagione turistica – dice ancora Finozzi – e io sono abbastanza ottimista nonostante
l’andamento altalenante del tempo e gli errori nelle previsioni meteo. In ogni caso, le rilevazioni confermano
il buon andamento delle città d’arte (+ 5,9 per cento di arrivi) e la ripresa delle terme (+ 3,5). Sostanzialmente
confermato il trend relativo alla tipologia delle strutture di ospitalità, con una crescita negli alberghi a 4 e 5
stelle e di lusso, una sostanziale parità in quelli a 3 stelle e un -2,5 per cento in quelli a 1 o 2 stelle. E’ confermato
pure (+16,4 per cento) l’apprezzamento per l’agriturismo”.
Fonte: Unioncamere, Regione del Veneto
FOCUS VERONA
Tante presenze, con un trend di crescita costante negli ultimi anni, ma il turismo a Verona resta «mordi e
fuggi». Nel giorno in cui arriva la notizia che la nostra città per la prima volta entra nella top ten delle più
visitate dagli stranieri (all'ottavo posto, e tra le prime venti arriva anche Garda), sulla situazione del turismo
tra le mura scaligere arrivano una serie di dati che si muovono tra luci e ombre. Il carattere «mordi e fuggi» del
turismo è infatti il dato di fondo emerso dalla pubblicazione «Verona Città Unesco - Report 2014», prodotta
dall'Osservatorio sul Turismo Culturale del sito Unesco City of Verona, istituito dal Comune e dall'Università. I
dati sono stati presentati ieri a Palazzo Barbieri dal consigliere comunale incaricato alla Cultura Antonia Pavesi,
insieme a Silvino Salgaro, docente di Geografia della Facoltà di Lettere e Filosofia, e Alberto Roveda, direttore
del Cide, il Centro Interdipartimentale di Documentazione Economica dell'Università.
«Come città Unesco non abbiamo solo l'obbligo di mantenere e valorizzare il nostro patrimonio storico e
monumentale, ma anche il dovere di valutare capacità e potenzialità nell'attrarre turismo», ha spiegato la
Pavesi. «Dai dati raccolti risulta che Verona si è dimostrata in grado di richiamare un numero notevole di
visitatori, nonostante la crisi, con un trend positivo per i musei cittadini e per i due monumenti più visitati:
Arena e Casa di Giulietta. Sono proprio questi due siti a dare insieme il 72% delle visite complessive dei turisti
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a musei e monumenti cittadini. Se questo dato conferma il grande richiamo dell'anfiteatro e la fama mondiale
del mito shakespeariano, tra gli obiettivi da porci c'è la valorizzazione e promozione degli altri siti che i turisti
conoscono ancora troppo poco».
«Questi cinque anni di turismo a Verona
mostrano luci e ombre», ha aggiunto il
professor Salgaro. «Vediamo che dopo i segnali
della crisi del 2008, c'è stata una ripresa
affiancata da un incremento della ricettività,
soprattutto con l'aumento dei B&B. Le ombre
sono date invece dalla permanenza media dei
turisti, che risulta in calo costante, sia per i
turisti italiani che per quelli stranieri. L'indice
medio di occupazione delle strutture
alberghiere è di poco superiore al 25% della
disponibilità e la permanenza media si assesta
a poco più di un giorno. Questo vuol dire che i
turisti non solo hanno poco tempo per visitare
musei e chiese, ma anche per esempio per
dedicarsi allo shopping».
La «ricetta» per far crescere questi punti
ancora negativi sta, secondo il professor Salgaro, «nella necessità di una volontà politica, oltre che economica,
di investire in un comparto che è il principale capace di promuovere lo sviluppo di Verona. Su 16mila turisti
intervistati sulle ragioni della scelta della nostra città come meta del loro viaggio, è emersa comune una
percezione di sorpresa per quanto Verona offre alla visita. È su questo punto che si deve giocare,
trasformandolo in un feed back positivo che porti i visitatori a tornare e fermarsi tra le mura scaligere».
In termini di dati, nel 2013 le presenze di turisti in città sono state di un milione 579 mila, circa il 17% in più del
2009: soli 789 mila però hanno soggiornato a Verona. Sono stati circa 624 mila gli arrivi nelle strutture
alberghiere, con un incremento del 18,78% negli ultimi cinque anni. Circa 161 mila gli arrivi invece nelle
strutture extralberghiere, con un aumento rispetto al 2009 del 129%. In forte crescita i turisti da Sud America,
Africa e Asia.
Fonte: L’Arena del 18 luglio 2014.
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DATI DI STRUTTURA
Le imprese registrate nel settore “attività dei servizi di alloggio e ristorazione” sono, a dicembre 2013, 6.409;
lo stock risulta in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,0%). Risulta in aumento sia il
numero di imprese registrate alla Camera di Commercio di Verona che gestiscono alberghi, alloggi per vacanze
e similari (+1,5%), sia quello relativo alle attività dei servizi di ristorazione (bar, ristoranti, ecc.), con un +1,0%.
La forma di impresa maggiormente utilizzata in questo settore è quella delle società di persone, (42,6%, 2.731
imprese), seguita dalle imprese individuali (42,8%, 2.740 unità). Le società di capitale sono il 13,7%, le “altre
forme” lo 0,9%.
La tenuta, in termini di numerosità di imprese, delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione è collegata,
soprattutto in alcune aree della provincia, alla vivacità del turismo, settore che gioca un ruolo di assoluta
importanza nell’ambito dell’economia veronese. Verona, il Lago di Garda e il suo entroterra, le aree montane
del Baldo e della Lessinia, la Valpolicella sono visitate da numerosi turisti, italiani e non. Insieme al turismo
lacustre, che attira ogni anno milioni di turisti, e il turismo culturale, legato a Verona città d’arte, al Festival
lirico dell’Arena di Verona e all’Estate Teatrale Veronese del Teatro Romano e del Cortile Mercato Vecchio,
nella nostra provincia convivono il turismo montano, enogastronomico, d’affari e congressuale.
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Se il Veneto è la prima regione d’Italia per numero di presenze turistiche, Verona si pone al secondo posto,
dopo Venezia, sesta a livello nazionale. Nel 2013 gli arrivi sono stati 3.695.038 (il 70% relativi a turisti stranieri),
mentre le presenze hanno raggiunto quota 14.094.314 (la quota dei turisti provenienti dall’estero sale al
78,2%), con una permanenza media di 3,8 giornate. Gli arrivi crescono dell’1,1% (+1,5% per gli italiani e +0,9%
per gli stranieri), mentre le presenze, complessivamente in calo del -2,3%, non subiscono variazioni rispetto al
2012 per gli stranieri, mentre per gli italiani risultano in forte flessione (-10,0%). Gli arrivi sono in aumento sia
negli esercizi alberghieri (+0,9%) che in quelli complementari (campeggi e villaggi turistici, alloggi agro-turistici,
alloggi privati e altri esercizi, +1,4%), mentre risultano in calo in entrambe le tipologie di esercizi le presenze (2,2% negli alberghieri, -2,5% nei complementari).
Nella zona del Lago di Garda si è registrato un aumento sia degli arrivi, che arrivano a quota 2.338.110 (+0,5%
rispetto al 2012), e una riduzione delle presenze (11.343.425, -1,8% la variazione annuale). Le giornate medie
di presenza si confermano a 5. I flussi stranieri presentano un +0,4% sia per gli arrivi che per le presenze; sono
in aumento gli arrivi di turisti italiani (+1,1%) mentre sono in diminuzione le presenze di turisti italiani (-12,1%).
Nel sistema turistico locale di Verona5 si registra complessivamente un aumento degli arrivi (1.356.928, +2,1%
su base annua), mentre sono in flessione le presenze (2.750.889, -4,5%). I flussi di turisti stranieri presentano
un aumento (+2,,1%) per gli arrivi e una riduzione per le presenze (-2,4%), lo stesso vale per i turisti italiani,
per i quali si registra un aumento degli arrivi (+2,0%) e una riduzione delle presenze (-6,8%).
Le principali regioni di provenienza dei turisti italiani sono Lombardia (il 22,2% degli arrivi), Veneto (13,6%),
Emilia-Romagna (8,9%) e Piemonte (8,6%). I turisti stranieri giungono per lo più dalla Germania (il 40,8% degli
arrivi), i Paesi Bassi (8,3%), l’Austria (5,9%) e dal Regno Unito (5,7%).
Fonti: Camera di Commercio di Verona, Rapporto sull’economia 2014.
LE AZIENDE ASSOCIATE A CONFINDUSTRIA VERONA
Gli imprenditori hanno rilevato, nei primi sei mesi
dell’anno, alcuni timidi segnali di ripresa rispetto allo
stesso semestre 2013.
Stato di salute del
settore
L’indicatore più positivo risulta essere legato alle presenze
internazionali, il mercato italiano si conferma invece in
una situazione di difficoltà.
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Le maggiori OPPORTUNITÀ
ravvisate
si
riferiscono
all’apertura
verso
nuovi
mercati internazionali.
Fare network e concorrere a
sviluppare
un’offerta
diversificata, in grado di
agganciare nuove nicchie di
mercato anche attraverso
collaborazioni con start up
innovative, risultano essere
attività strategiche per lo
sviluppo del settore durante
tutto l’arco dell’anno.
I FATTORI DI CRITICITÀ
maggiormente
significativi
hanno a che fare con
l’eccessiva pressione fiscale e
l’elevato costo del lavoro.
In seconda battuta forti
difficoltà si riscontrano nel
rapporto con la Pubblica
Amministrazione
e
nelle
carenze infrastrutturali, locali e
nazionali.
Ulteriori ostacoli si ritrovano
infine nei rapporti con le
banche per l’accesso al credito
e nel cambio euro, ancora molto forte.
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Analizzando poi i PUNTI DI FORZA e
quelli di DEBOLEZZA che emergono
dalle rilevazioni, il “brand Verona” e il
know how sviluppato nel settore
turistico risultano essere le chiavi del
successo in termini di riconoscibilità e
apprezzamento sia in Italia che
all’estero.
L’obiettivo per gli imprenditori
intervistati è quello di adattare
l’offerta alle esigenze di un mercato
internazionale in particolare molto
eterogeneo, sperimentando nuovi piani di marketing e comunicazione sempre più efficaci.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
I nostri imprenditori segnalano una stagione in chiaroscuro. Non possiamo nasconderci
che il meteo ha giocato un ruolo importante sui risultati del nostro settore. In
particolare per quanto riguarda gli arrivi nazionali e il turismo last minute.
Le presenze straniere invece mostrano una certa stabilità. In linea di massima sia il Lago
che la città di Verona si confermano due mete ancora amate dai turisti.
Certo è che non si può vivere di rendite di posizione ma vanno messe in campo strategie
per adattare l’offerta alle diverse esigenze del mercato.
In particolare molti associati segnalano che è essenziale un piano di promozione
territoriale del brand ‘Verona e Lago di Garda’ che riesca a destagionalizzare i flussi
sfruttando le numerose potenzialità che non vengono ancora valorizzate nel migliore dei
modi per cogliere nuove nicchie di mercato.
Aggiornato all’8 settembre 2014.
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