VIA FRANCIGENA – da LUCCA a SIENA 3
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VIA FRANCIGENA – da LUCCA a SIENA 3
Associazione PASSO dopo PASSO Vigevano VIA FRANCIGENA – da LUCCA a SIENA 3-10 AGOSTO 2013 INTRODUZIONE La Via Francigena è un antico itinerario di pellegrinaggio che conduce fino a Roma, alla tomba di San Pietro. Tale itinerario (con le sue innumerevoli varianti) era conosciuto e percorso dai pellegrini fin dal VII secolo, quando, spinti dalle devozione, i fedeli iniziarono a mettersi in cammino verso la tomba dell’Apostolo; allora le principali mete di pellegrinaggio erano, per l’appunto, Roma, S. Michele Arcangelo sul Gargano e Gerusalemme. A questi itinerari di fede si aggiunse, due secoli dopo, l’itinerario verso Santiago di Compostela. Di fatto la via Francigena rappresentava il punto di incontro di tutti questi pellegrinaggi: da nord veniva percorsa dai pellegrini dell’Europa Settentrionale che si recavano a Roma o a Gerusalemme, da sud veniva percorsa dai fedeli che dall’Italia centro meridionale si recavano a Santiago. L’itinerario oggi conosciuto come Via Francigena ricalca quello compiuto dal vescovo Sigerico che partì da Canterbury per Roma nel 990 per recarsi da papa Giovanni XV ed essere consacrato primate d’Inghilterra. Durante il viaggio di ritorno Sigerico tenne un diario, con una descrizione dettagliata delle tappe e dei punti di accoglienza. Tale importante documento è conservato presso la British Library di Londra e rappresenta una delle più antiche testimonianze dei pellegrinaggi medievali. Oggi si identifica la Via Francigena con l’itinerario descritto da Sigerico. IL NOSTRO CAMMINO Abbiamo scelto di percorrere uno dei tratti più significativi dell’attuale Via Francigena, da Lucca a Siena, per diversi motivi fondamentali: - Si tratta, in primo luogo, di un percorso molto ricco di testimonianze religiose: dal Volto Santo, conservato a Lucca, alle reliquie di Santa Caterina di Siena, passando per numerosissime Abbazie e conventi, luoghi nel contempo di spiritualità e di accoglienza; - Si tratta inoltre di un itinerario molto suggestivo dal punto di vista ambientale, in quanto si attraversano le belle colline toscane lungo sentieri non solitamente battuti dal flusso turistico - Dal punto di vista storico, l’itinerario è quanto mai ricco. Cittadine come S. Gimignano, S. Miniato e Monteriggioni (nonché Lucca e Siena) non hanno certo bisogno di presentazione, ma anche centri meno conosciuti, come Altopascio, sono molto interessanti per chi desidera approfondire la storia dei pellegrinaggi medievali - L’itinerario, infine, è piuttosto frequentato e recentemente la segnaletica è stata potenziata ed arricchita. DATI TECNICI E QUOTE DI ADESIONE Il percorso a piedi è di circa 132 km, suddivisi in sei tappe; nel complesso non ci sono particolari difficoltà né dislivelli impegnativi. Ogni tappa è descritta nel dettaglio nelle pagine successive. Il “bagaglio” indispensabile è il solito dei pellegrinaggi, con l’accortezza di scegliere effettivamente ciò che è necessario e tralasciare il superfluo; è necessario portare il sacco a pelo leggero, ma non occorre il materassino. La quota di adesione è di € 420 a testa. Tale quota comprende: - I viaggi in treno da Vigevano a Lucca e da Siena a Vigevano; - Tutti i pernottamenti presso ostelli, conventi o altre strutture di accoglienza; ad Altopascio saremo accolti presso la palestra comunale (vedi i dettagli nelle singole tappe); - Tutte le cene, ad eccezione di quella lungo il viaggio di ritorno verso casa; - Tutte le prime colazioni La quota non comprende i pranzi e gli eventuali trasferimenti in autobus o taxi per chi fosse nell’impossibilità di percorrere qualche tratto a piedi. Le adesioni dovranno essere confermate entro il 15 maggio; all’atto dell’iscrizione è necessario versare un anticipo di € 120, necessario per poter versare le caparre richieste dalle strutture di accoglienza. Le persone di riferimento per la prenotazione ed il versamento degli anticipi sono: - Roberto Giuliani (email [email protected]; cell 3292106971); - Margherita Rastellini (email [email protected]; cell 3282139441) - Daniele Viganò (email [email protected]; cell. 3398558994) SABATO 3 AGOSTO - DA VIGEVANO A LUCCA tappa in treno a) MILANO CENTRALE – FIRENZE: partenza ore 10.10 – arrivo ore 11.55 b) FIRENZE – LUCCA: partenza ore 12.10 oppure 12.38 – arrivo ore 13.29 oppure 14.21 OSPITALITA’ A LUCCA: Ostello S. Frediano, Via della Cavallerizza 12 (cameroni e camere) VISITANDUM EST Lucca: Cattedrale di S. Martino e Volto Santo Di origini antichissime (VI secolo) la chiesa di S. Martino divenne la seconda ed ultima Cattedrale di Lucca nellVIII secolo (la prima cattedrale era stata la chiesa dei SS. Giovanni e Reparata). Il Duomo fu fondato nel 1060 dal Vescovo Anselmo Da Baggio. La facciata marmorea del XIII secolo traforata di loggette, é ricca di colonnine multiformi ed il portico é ornato di stupendi bassorilievi. La Cattedrale é una delle chiese italiane che ancora conserva le raffigurazioni medievali dei Mesi. Sul portico centrale della chiesa sono infatti scolpiti i segni zodiacali che possono essere correttamente interpretati ripercorrendo le principali tappe del progressivo arricchimento delle sculture del portico. Collocata nella navata sinistra del Duomo in un tempietto ottagonale del 1484, opera di Matteo Civitali, la statua lignea del Volto Santo è da sempre simbolo della fede per i Lucchesi. Di notevoli proporzioni (cm. 245 x 278), la statua è costituita da una croce circondata da decorazioni di epoche diverse. Il culto del Volto Santo è dai tempi più remoti profondamente sentito dai fedeli e da tutti i cittadini, tanto da farne emblema della città stessa. Le antiche monete del Comune così come quelle della Repubblica lucchese portavano incisa l'effigie del Volto Santo, la stessa che si ritrovava anche in timbri e sigilli. L'immagine del Volto Santo è stata da sempre diffusa in tutto il mondo dai Lucchesi, tanto che in diversi Paesi d'Europa e d'America sono stati costruiti altari in onore del santo simulacro lucchese. Non ci sono notizie certe circa le origini del Volto Santo. La leggenda vuole che il corpo della statua sia stato scolpito da un tronco di cedro del Libano ad opera di Nicodemo, membro del Sinedrio di Gerusalemme ed Apostolo di Gesù, mentre sembra che la testa vi sia stata deposta per intervento divino. La statua, "vera effigie di Cristo", è custodita nella Cattedrale dal 1107. DOMENICA 4 AGOSTO: DA LUCCA AD ALTOPASCIO Partenza Lucca, San Michele Arrivo Altopascio, Chiesa di San Jacopo Lunghezza totale 18.1 km Dislivello in salita 30 m Dislivello in discesa 30 m Quota massima 24 m Difficoltà a piedi Facile Pavimentato 97 % Mulattiere e sentieri 3% Tappa pianeggiante dove l'interesse maggiore è rappresentato dai numerosi edifici storici e religiosi che s'incontrano lungo il percorso: la cinta muraria e l'anfiteatro di Lucca, la Pieve di Capannori, la Badia di Pozzeveri, la chiesa di S. Jacopo e il centro storico di Altopascio. OSPITALITA’ AD ALTOPASCIO: Magione dei Cavalieri del Tau (palestra comunale; ci sono materassi e docce, occorre il sacco a pelo o il sacco lenzuolo) VISITANDUM EST CAPANNORI: da visitare in particolare la chiesa di S. Quirico e Giuditta del VIII sec. La chiesa viene citata per la prima volta nell’VIII secolo. Distrutta nel 940, venne ricostruita nel 970 e ancora nel XII secolo. Di questo periodo conserva solo il paramento in facciata nella zona della navata centrale. Nel XVII secolo vennero aggiunte le navate laterali e nel 1898 la chiesa venne fortemente rimaneggiata con l'inserimento del transetto e di una nuova struttura absidale. All’interno possiamo ammirare un'acquasantiera cinquecentesca, un crocefisso ligneo del Martini e tele di Michele Marcucci e Nicolao Landucci. Esternamente, ciò che più colpisce è il campanile in pietra di Matraia e cotto, alto circa 33 metri, con merlatura ghibellina, su cui si aprono in successione monofore, bifore, trifore e quadrifore BADIA DI POZZEVERI: L'antica chiesa romanica di Badia Pozzeveri, il cui nome, corruzione di "putheolis" parrebbe derivare dalla natura paludosa del luogo sul quale doveva sorgere la Badia, è ricordata in un documento del 952, anno in cui Uberto Salico, figlio di Ugo di Provenza, alienava in favore di certi nobili di Porcari alcuni terreni da lui posseduti in territorio di "Pozzevoli". Nel 1039 si ricordano due chiese in Burgo Poctieuli; una di queste è dedicata a S. Pietro, e nel 1056 vi è unita una canonica con tre preti. In un documento del 1058 la Badia veniva donata dal Pontefice Alessandro Il ad alcuni chierici desiderosi di ridurla a monastero. Nel 1086 la canonica diventa monastero, e nel 1103 ha un proprio abate con monaci camaldolesi. Il monastero veniva soppresso nel 1408 con bolla di Gregorio XII, e l'abbazia col suo patrimonio passò al capitolo della Cattedrale di Lucca. La chiesa di S. Pietro, databile al sec. XIII, ha conservato la parte absidale dell'epoca. La parrocchia ha una nuova chiesa inaugurata il 21.1.1976 e dedicata a S. Pietro. ALTOPASCIO: Già abitata in epoca romana, Altopascio sorge lungo la via Francigena, qui chiamata via Francesca Romea, una delle più importanti vie di pellegrinaggio medievali, che da Roma conduceva in Francia e proseguiva poi fino in Inghilterra. In questo luogo sorse lo Spedale di Altopascio con lo scopo di fornire assistenza ai pellegrini e di provvedere alla manutenzione della via stessa. La prima notizia dello Spedale "edificatus in locus et finibus ubi dicitur Teupascio" è del 1084, ma la fondazione è certamente precedente. Lo spedale fu fondato, secondo la tradizione, da dodici cittadini lucchesi o probiviri (probabilmente "lo coro duodenale" citato nella regola volgare), in corrispondenza di un passaggio obbligato tra il padule di Fucecchio e il lago di Sesto (ora bonificati) in prossimità del bosco delle Cerbaie; la scelta non era casuale, perché le necessità di assistenza e cura erano particolarmente sentite in quei luoghi pericolosi e malsani. Probabilmente ebbe origine da una comunità di canonici, così come la preesistente vicina abbazia di Badia Pozzeveri, all'interno del movimento di rinnovamento spirituale che attraversava la Chiesa nell'XI secolo. In breve lo Spedale divenne così importante che, per adempiere le funzioni cui era preposto, vennero fondati i Cavalieri del Tau, ordine religioso cavalleresco che da Altopascio si diffuse in tutta Europa (Italia, Francia, Inghilterra, Baviera, e pare ancheSpagna e Portogallo). Il nome deriva dal lungo mantello nero che i frati indossavano, sul quale era la croce taumata, a forma di punteruolo, simile alla lettera tau greca. Questa croce, di origini remote, secondo alcuni si riteneva rappresentasse la lettera iniziale della parola Cristo, ma era già da tempo oggetto di venerazione da parte dei francescani, come simbolo della croce e col significato di perfezione, in quanto lettera finale - conclusiva - dell'alfabeto ebraico. Va inoltre ricordato che il tau compare anche in altri luoghi di pellegrinaggio, come Santiago di Compostela, quale simbolo dei taumaturghi e che nel Libro di Ezechiele (9,4) il tau viene contraddistinto come simbolo di salvezza. Nel caso dei frati di Altopascio, oltre alla simbologia religiosa, costituiva anche un riferimento agli strumenti di lavoro da loro usati, come martello e punteruolo, o alla stampella che implicava il sostegno offerto ai pellegrini. I Cavalieri del Tau sono probabilmente il più antico ordine religioso cavalleresco d'Europa. Oltre all'assistenza dei pellegrini, i frati si occupavano anche della manutenzione delle strade e dei navigli da trasporto; inoltre curavano anche la costruzione e la manutenzione di ponti, cosa che attesta l'alto livello tecnico ed organizzativo raggiunto. La loro abilità è documentata dalla costruzione di ponti per l'attraversamento di diversi fiumi lungo lavia Francigena, come l'Arno, l'Elsa, l'Usciana, il Taro e l'Arda. LUNEDI’ 5 AGOSTO - DA ALTOPASCIO A SAN MINIATO Partenza Arrivo Lunghezza totale Dislivello in salita Dislivello in discesa Quota massima Difficoltà a piedi Pavimentato Strade sterrate e carrareccie Mulattiere e sentieri Altopascio, Chiesa di San Jacopo San Miniato, Convento S. Francesco 25.3 km 283 m 173 m 130 m Facile 51 % 26 % 22 % Nella parte iniziale della tappa si percorre uno splendido tratto selciato dell'antica Via Francigena. Si supera la zona delle Cerbaie, selvaggia e deserta, per poi dirigersi verso Ponte a Cappiano, dove all'interno dell'antico ponte mediceo è stato ricavato un ostello. Da qui si attraversa un’antica palude ora bonificata, e si risale verso l'interessante centro storico di Fucecchio. Superato l’Arno, si percorre l’argine verso San Miniato. OSPITALITA’ A S. MINIATO: Convento di S. Francesco a S. Miniato Alto (camere da due o tre con servizi; cena e prima colazione nel refettorio con i frati) VISITANDUM EST GALLENO: cittadina sorta nell’XI sec. sulla Via Francigena come estensione di un centro di accoglienza dei pellegrini. Si trova ancora l’antico selciato corrispondente al tracciato originario della Via. A Galleno esiste un Comitato incaricato della manutenzione dell’antico selciato della Via Francigena PONTE A CAPPIANO: località sorta nei pressi di un ponte medievale (ora distrutto e ricostruito nel ‘500) sorto sulla via Francigena per favorire il passaggio dei pellegrini FUCECCHIO: Chiesa di S. Salvatore e Monastero: in prossimità della Collegiata, si affaccia sul Poggio Salamartano la chiesa millenaria di S. Salvatore, con tre porte porte frontali volte a occidente e un portichetto su colonne di pietra aggiuntovi nel 1600. L'interno della chiesa, di una sola ampia navata, appare grandioso e ben proporzionato. Adiacente alla chiesa e in comunicazione con essa si trova il monastero di S. Salvatore, abbazia benedettina che accoglie ora una comunità di suore clarisse. S. MINIATO: LA CATTEDRALE DI S. MARIA ASSUNTA: L'attuale costruzione risale al 1220-1250 e fu costruita su una precedente chiesa del 700; di questa antica chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, restano, inseriti nella facciata, il leone rampante e mensola, un labirinto e la maschera demoniaca. La chiesa, chiusa al culto dal 1378 al 1489 dai Fiorentini che l'avevano adibita ad armeria, fu riaperta nel 1489 ristrutturata e collegata alla torre di Matilde che divenne il campanile. Fu levata cattedrale con la bolla di papa Gregorio XV nel 1622. Nel 1944 fu oggetto di un bombardamento che causò la morte di oltre 50 persone MARTEDI’ 6 AGOSTO - DA SAN MINIATO A GAMBASSI TERME Partenza San Miniato, Convento S. Francesco Arrivo Gambassi Terme, Chiesa Cristo Re Lunghezza totale 23.7 km Dislivello in salita 406 m Dislivello in discesa 231 m Quota massima 305 m Difficoltà a piedi Impegnativa Pavimentato 37 % Strade sterrate e carrareccie 57 % Mulattiere e sentieri 5% Tappa splendida, ma impegnativa per la mancanza di punti di ristoro. Da San Miniato, dopo un'ora di cammino su asfalto, imbocchiamo un percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val d'Elsa. OSPITALITA’ A GAMBASSI TERME: ostello presso la Santa Maria a Chianni, ristrutturato da poco (cena presso l’ostello) VISITANDUM EST PIEVE DI COIANO: La Pieve dei Santi Pietro e Paolo si trova a Coiano, un piccolo borgo situato sull'antico tracciato della Via Francigena nel tratto che separa la Valdelsa con la Valdegola. La Pieve è infatti citata da Sigerico, arcivescovo di Canterbury in Inghilterra, descrivendo una delle tappe lungo il tracciato della Via Francigena che percorreva tra il 990 e il 994 per dirigersi a Roma. La prima notizia certa dell'esistenza della Chiesa, risale tuttavia al 1029, anno i cui viene menzionata col titolo di Pieve, una Chiesa dove era possibile dispensare il battesimo, e nel XIV secolo governava su sei "Hospitali" e su 19 chiese minori dislocate nel territorio della Valdelsa. Si tratta di una costruzione romanica in pietra arenaria e laterizio, preceduta da una splendida scalinata,dove al suo interno si possono ammirare alcuni affreschi del XIV secolo, mentre il fonte battesimale e l'altare laterale, in gesso e calce, risalgono al 1600 e sono le ultime opere di genere barocco rimaste nella chiesa. SANTA MARIA A CHIANNI: Le prime notizie sulla Pieve di Chianni si hanno in un documento del 26 marzo 988, in cui i fratelli Corrado e Rodolfo del fu Aifredo cedono al Vescovo di Volterra il poggio di Cabbialla su cui si trovava la Pieve di San Giovanni Battista situata in Chianni. La Pieve di Santa Maria a Chianni, viene ricordata anche in un documento dell'Arcivescovo Sigerico di Canterbury come una tappa in Toscana nel suo percorso sulla Via Francigena. Tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, per volontà dei vescovi di Volterra, la Pieve venne ricostrutita, per adeguarla all'aumento della popolazione e in seguito alla fondazione del Castrum Novum di Gambassi. Oggi, La Pieve di Santa Maria a Chianti, rappresenta uno dei monumenti più significativi dell'edilizia romanica in Toscana e nella Valdelsa.Al suo interno, la Pieve è suddivisa in tre navate separate da 12 colonne su cui spiccano, scolpite nella pietra, numerose decorazioni. MERCOLEDI’ 7 AGOSTO - DA GAMBASSI TERME A SAN GIMIGNANO Partenza Gambassi Terme, Chiesa Cristo Re Arrivo San Gimignano, Piazza della Cisterna Lunghezza totale 13.3 km Dislivello in salita 344 m Dislivello in discesa 329 m Quota massima 388 m Difficoltà a piedi Facile Pavimentato 52 % Strade sterrate e carrareccie 41 % Mulattiere e sentieri 7% Una breve tappa di trasferimento, comunque interessante per la bellezza dei panorami che circondano la Via Francigena. Possiamo visitare il Santuario di Pancole, prima di risalire verso il caratteristico abitato di Collemucioli e da qui all'incantevole Pieve di Cellole. La giornata può essere dedicata alla visita di San Gimignano, una delle mete più frequentate della Toscana che, se viene raggiunta a piedi, assume un sapore diverso e inedito. OSPITALITA’ A S. GIMIGNANO: Monastero S. Girolamo (camere con biancheria; non si devono utilizzare i sacchi a pelo; ci danno anche la colazione); cena presso la Locanda San Domenico nei pressi del monastero VISITANDUM EST PIEVE DI CELLOLE: Le prime testimonianze su questa chiesa risalgono a due carte datate 949 e 1011; a quel tempo risulta che la chiesa fosse dedicata a San Giovanni Battista. Isolata fra i cipressi, in direzione di Certaldo, è una bella costruzione romanica in travertino, consacrata nel 1237, con semplice facciata e portale pisano. Il severo interno, a tre navate su pilastri cilindrici con bei capitelli, ha notevole abside semicircolare, con una fascia di archetti ornati di fini sculture (intrecci viminei). Interessante la vasca battesimale, ottagonale, in un sol pezzo di travertino. SAN GIMIGNANO: Nel XII sec. Nella cittadina si contavano nove ospitali e una decina di istituzioni dedite all’accoglienza dei pellegrini. Sono ancora visibili le chiese degli ospitali di S. Giacomo al Tempio (proprietà dei Templari) ele chiese di S. Giovanni e S. Bartolo, dei Cavalieri di Gerusalemme. GIOVEDI’ 8 AGOSTO - DA SAN GIMIGNANO A MONTERIGGIONI Partenza San Gimignano, Piazza della Cisterna Arrivo Monteriggioni, Piazza Roma Lunghezza totale 30.0 km Dislivello in salita 513 m Dislivello in discesa 563 m Quota massima 320 m Difficoltà a piedi Impegnativa Pavimentato 28 % Strade sterrate e carrareccie 60 % Mulattiere e sentieri 11 % Una delle tappe più belle della Via Francigena. Usciti da S. Gimignano, dopo un tratto in saliscendi, arriviamo in prossimità di una delle tappe di Sigerico, ad oggi non ancora localizzata con esattezza: Molino d'Aiano. Proseguiamo verso Badia a Coneo, Gracciano e poi a Strove, con la sua bella Pieve romanica. Transitiamo dallo splendido complesso di Abbadia a Isola prima di raggiungere Monteriggioni, con la sua inconfondibile corona di torri. OSPITALITA’ A MONTERIGGIONI: Casa per Ferie S. Maria Assunta (pernottamento, cena e prima colazione) VISITANDUM EST BIBBIANO: la leggenda racconta che sul Poggio del Santo Chiodo fu trovato un chiodo della crocifissione di Cristo, ora venerato come reliquia nel duomo di Colle Val d’Elsa. Nei pressi dell’abitato vi sono numerose tracce dell’antico selciato, ora recuperato. COLLE VAL D’ELSA: OLTRE AL Duomo, meritano una visita le numerose chiese e santuari ABBADIA A ISOLA: antica abbazia fondata nel 1001 da monaci cistercensi; a lungo fu anche ospitale per i pellegrini della via Francigena MONTERIGGIONI: accanto alle numerose chiese e agli edifici storici, da rilevare il fatto che lungo la via Francigena sono stati posti dei cartelli illustrativi sulla storia del territorio, la fauna e la flora presenti VENERDI’ 9 AGOSTO - DA MONTERIGGIONI A SIENA Partenza Monteriggioni, Piazza Roma Arrivo Siena, Piazza del Campo Lunghezza totale 20.4 km Dislivello in salita 330 m Dislivello in discesa 282 m Quota massima 354 m Difficoltà a piedi Media Pavimentato 42 % Strade sterrate e carrareccie 34 % Mulattiere e sentieri 25 % Lasciatoci alle spalle il centro storico di Monteriggioni, percorriamo le strade bianche della montagnola senese verso Cerbaia, antico borgo medievale oggi in stato di abbandono. Percorriamo la boscaglia fino ai castelli della Chiocciola e di Villa, prima di scendere nell'alveo bonificato di Pian del Lago. Quindi attraversiamo il bosco dei Renai prima di arrivare a Porta Camollia, tradizionale accesso francigeno a Siena. La tappa, relativamente breve e facile, è resa complicata dalla totale mancanza d'acqua e di punti di ristoro. OSPITALITA’ A SIENA: accoglienza in una struttura religiosa, ancora da definire VISITANDUM EST SIENA: antico centro romano, la città conserva molte memorie del pellegrinaggio. Da ricordare soprattutto lo Spedale di S. Maria alla Scala, detto “Il Pellegrinaio”, con affreschi del XIII sec, documentanti la missione di assistenza ai pellegrini. Da non perdere il Duomo e la chiesa di S. Domenico, nella quale è conservato il reliquiario di S. Caterina. Sul luogo della casa della Santa è sorto il Santuario Cateriniano SABATO 10 AGOSTO - DA SIENA A VIGEVANO tappa in treno a) SIENA – FIRENZE: partenza ore 17.19 – arrivo alle 18.50 b) FIRENZE – MILANO CENTRALE: partenza alle 20.00 – arrivo alle 21.45