VIA FRANCIGENA – da LUCCA a SIENA 3

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VIA FRANCIGENA – da LUCCA a SIENA 3
Associazione
PASSO dopo PASSO
Vigevano
VIA FRANCIGENA – da LUCCA a SIENA
3-10 AGOSTO 2013
INTRODUZIONE
La Via Francigena è un antico itinerario di pellegrinaggio che conduce fino a Roma, alla tomba di San Pietro.
Tale itinerario (con le sue innumerevoli varianti) era conosciuto e percorso dai pellegrini fin dal VII secolo,
quando, spinti dalle devozione, i fedeli iniziarono a mettersi in cammino verso la tomba dell’Apostolo; allora
le principali mete di pellegrinaggio erano, per l’appunto, Roma, S. Michele Arcangelo sul Gargano e
Gerusalemme. A questi itinerari di fede si aggiunse, due secoli dopo, l’itinerario verso Santiago di
Compostela.
Di fatto la via Francigena rappresentava il punto di incontro di tutti questi pellegrinaggi: da nord veniva
percorsa dai pellegrini dell’Europa Settentrionale che si recavano a Roma o a Gerusalemme, da sud veniva
percorsa dai fedeli che dall’Italia centro meridionale si recavano a Santiago.
L’itinerario oggi conosciuto come Via Francigena ricalca quello compiuto dal vescovo Sigerico che partì da
Canterbury per Roma nel 990 per recarsi da papa Giovanni XV ed essere consacrato primate d’Inghilterra.
Durante il viaggio di ritorno Sigerico tenne un diario, con una descrizione dettagliata delle tappe e dei punti di
accoglienza. Tale importante documento è conservato presso la British Library di Londra e rappresenta una
delle più antiche testimonianze dei pellegrinaggi medievali.
Oggi si identifica la Via Francigena con l’itinerario descritto da Sigerico.
IL NOSTRO CAMMINO
Abbiamo scelto di percorrere uno dei tratti più significativi dell’attuale Via Francigena, da Lucca a Siena, per
diversi motivi fondamentali:
- Si tratta, in primo luogo, di un percorso molto ricco di testimonianze religiose: dal Volto Santo,
conservato a Lucca, alle reliquie di Santa Caterina di Siena, passando per numerosissime Abbazie e
conventi, luoghi nel contempo di spiritualità e di accoglienza;
- Si tratta inoltre di un itinerario molto suggestivo dal punto di vista ambientale, in quanto si
attraversano le belle colline toscane lungo sentieri non solitamente battuti dal flusso turistico
- Dal punto di vista storico, l’itinerario è quanto mai ricco. Cittadine come S. Gimignano, S. Miniato e
Monteriggioni (nonché Lucca e Siena) non hanno certo bisogno di presentazione, ma anche centri
meno conosciuti, come Altopascio, sono molto interessanti per chi desidera approfondire la storia dei
pellegrinaggi medievali
- L’itinerario, infine, è piuttosto frequentato e recentemente la segnaletica è stata potenziata ed
arricchita.
DATI TECNICI E QUOTE DI ADESIONE
Il percorso a piedi è di circa 132 km, suddivisi in sei tappe; nel complesso non ci sono particolari difficoltà né
dislivelli impegnativi. Ogni tappa è descritta nel dettaglio nelle pagine successive.
Il “bagaglio” indispensabile è il solito dei pellegrinaggi, con l’accortezza di scegliere effettivamente ciò che è
necessario e tralasciare il superfluo; è necessario portare il sacco a pelo leggero, ma non occorre il
materassino.
La quota di adesione è di € 420 a testa. Tale quota comprende:
- I viaggi in treno da Vigevano a Lucca e da Siena a Vigevano;
- Tutti i pernottamenti presso ostelli, conventi o altre strutture di accoglienza; ad Altopascio saremo
accolti presso la palestra comunale (vedi i dettagli nelle singole tappe);
- Tutte le cene, ad eccezione di quella lungo il viaggio di ritorno verso casa;
- Tutte le prime colazioni
La quota non comprende i pranzi e gli eventuali trasferimenti in autobus o taxi per chi fosse nell’impossibilità
di percorrere qualche tratto a piedi.
Le adesioni dovranno essere confermate entro il 15 maggio; all’atto dell’iscrizione è necessario versare un
anticipo di € 120, necessario per poter versare le caparre richieste dalle strutture di accoglienza.
Le persone di riferimento per la prenotazione ed il versamento degli anticipi sono:
- Roberto Giuliani (email [email protected]; cell 3292106971);
- Margherita Rastellini (email [email protected]; cell 3282139441)
- Daniele Viganò (email [email protected]; cell. 3398558994)
SABATO 3 AGOSTO - DA VIGEVANO A LUCCA
tappa in treno
a) MILANO CENTRALE – FIRENZE: partenza ore 10.10 – arrivo ore 11.55
b) FIRENZE – LUCCA: partenza ore 12.10 oppure 12.38 – arrivo ore 13.29 oppure 14.21
OSPITALITA’ A LUCCA: Ostello S. Frediano, Via della Cavallerizza 12 (cameroni e camere)
VISITANDUM EST
Lucca: Cattedrale di S. Martino e Volto Santo
Di origini antichissime (VI secolo) la chiesa di S. Martino
divenne la seconda ed ultima Cattedrale di Lucca nellVIII
secolo (la prima cattedrale era stata la chiesa dei SS.
Giovanni e Reparata). Il Duomo fu fondato nel 1060 dal
Vescovo Anselmo Da Baggio.
La facciata marmorea del XIII secolo traforata di loggette,
é ricca di colonnine multiformi ed il portico é ornato di
stupendi bassorilievi. La Cattedrale é una delle chiese
italiane che ancora conserva le raffigurazioni medievali dei
Mesi. Sul portico centrale della chiesa sono infatti scolpiti i segni zodiacali che possono essere
correttamente interpretati ripercorrendo le principali tappe del progressivo arricchimento delle sculture del
portico.
Collocata nella navata sinistra del Duomo in un tempietto
ottagonale del 1484, opera di Matteo Civitali, la statua
lignea del Volto Santo è da sempre simbolo della fede per
i Lucchesi. Di notevoli proporzioni (cm. 245 x 278), la
statua è costituita da una croce circondata da decorazioni
di epoche diverse.
Il culto del Volto Santo è dai tempi più remoti
profondamente sentito dai fedeli e da tutti i cittadini, tanto
da farne emblema della città stessa. Le antiche monete
del Comune così come quelle della Repubblica lucchese
portavano incisa l'effigie del Volto Santo, la stessa che si
ritrovava anche in timbri e sigilli. L'immagine del Volto
Santo è stata da sempre diffusa in tutto il mondo dai
Lucchesi, tanto che in diversi Paesi d'Europa e d'America
sono stati costruiti altari in onore del santo simulacro
lucchese.
Non ci sono notizie certe circa le origini del Volto Santo.
La leggenda vuole che il corpo della statua sia stato
scolpito da un tronco di cedro del Libano ad opera di
Nicodemo, membro del Sinedrio di Gerusalemme ed
Apostolo di Gesù, mentre sembra che la testa vi sia stata
deposta per intervento divino. La statua, "vera effigie di
Cristo", è custodita nella Cattedrale dal 1107.
DOMENICA 4 AGOSTO: DA LUCCA AD ALTOPASCIO
Partenza
Lucca, San Michele
Arrivo
Altopascio, Chiesa di San Jacopo
Lunghezza totale
18.1 km
Dislivello in salita
30 m
Dislivello in discesa
30 m
Quota massima
24 m
Difficoltà a piedi
Facile
Pavimentato
97 %
Mulattiere e sentieri
3%
Tappa pianeggiante dove l'interesse maggiore è rappresentato dai numerosi edifici storici e religiosi che s'incontrano
lungo il percorso: la cinta muraria e l'anfiteatro di Lucca, la Pieve di Capannori, la Badia di Pozzeveri, la chiesa di S.
Jacopo e il centro storico di Altopascio.
OSPITALITA’ AD ALTOPASCIO: Magione dei Cavalieri del Tau (palestra comunale; ci sono materassi e
docce, occorre il sacco a pelo o il sacco lenzuolo)
VISITANDUM EST
CAPANNORI: da visitare in particolare la chiesa di S. Quirico e Giuditta del VIII
sec. La chiesa viene citata per la prima volta nell’VIII secolo. Distrutta nel 940,
venne ricostruita nel 970 e ancora nel XII secolo. Di questo periodo conserva
solo il paramento in facciata nella zona della navata centrale. Nel XVII secolo
vennero aggiunte le navate laterali e nel 1898 la chiesa venne fortemente
rimaneggiata con l'inserimento del transetto e di una nuova struttura absidale.
All’interno possiamo ammirare un'acquasantiera cinquecentesca, un crocefisso
ligneo del Martini e tele di Michele Marcucci e Nicolao Landucci.
Esternamente, ciò che più colpisce è il campanile in pietra di Matraia e cotto,
alto circa 33 metri, con merlatura ghibellina, su cui si aprono in successione
monofore, bifore, trifore e quadrifore
BADIA DI POZZEVERI: L'antica chiesa romanica di Badia
Pozzeveri, il cui nome, corruzione di "putheolis" parrebbe derivare
dalla natura paludosa del luogo sul quale doveva sorgere la Badia,
è ricordata in un documento del 952, anno in cui Uberto Salico,
figlio di Ugo di Provenza, alienava in favore di certi nobili di Porcari
alcuni terreni da lui posseduti in territorio di "Pozzevoli". Nel 1039
si ricordano due chiese in Burgo Poctieuli; una di queste è
dedicata a S. Pietro, e nel 1056 vi è unita una canonica con tre
preti. In un documento del 1058 la Badia veniva donata dal
Pontefice Alessandro Il ad alcuni chierici desiderosi di ridurla a
monastero. Nel 1086 la canonica diventa monastero, e nel 1103
ha un proprio abate con monaci camaldolesi. Il monastero veniva
soppresso nel 1408 con bolla di Gregorio XII, e l'abbazia col suo patrimonio passò al capitolo della
Cattedrale di Lucca. La chiesa di S. Pietro, databile al sec. XIII, ha conservato la parte absidale dell'epoca.
La parrocchia ha una nuova chiesa inaugurata il 21.1.1976 e dedicata a S. Pietro.
ALTOPASCIO: Già abitata in epoca romana,
Altopascio sorge lungo la via Francigena, qui
chiamata via Francesca Romea, una delle più
importanti vie di pellegrinaggio medievali, che
da Roma conduceva in Francia e proseguiva poi fino
in Inghilterra.
In questo luogo sorse lo Spedale di Altopascio con lo
scopo di fornire assistenza ai pellegrini e di
provvedere alla manutenzione della via stessa. La prima notizia dello Spedale "edificatus in locus et finibus
ubi dicitur Teupascio" è del 1084, ma la fondazione è certamente precedente. Lo spedale fu fondato,
secondo la tradizione, da dodici cittadini lucchesi o probiviri (probabilmente "lo coro duodenale" citato nella
regola volgare), in corrispondenza di un passaggio obbligato tra il padule di Fucecchio e il lago di Sesto (ora
bonificati) in prossimità del bosco delle Cerbaie; la scelta non era casuale, perché le necessità di assistenza
e cura erano particolarmente sentite in quei luoghi pericolosi e malsani. Probabilmente ebbe origine da una
comunità di canonici, così come la preesistente vicina abbazia di Badia Pozzeveri, all'interno del movimento
di rinnovamento spirituale che attraversava la Chiesa nell'XI secolo.
In breve lo Spedale divenne così importante che, per adempiere le
funzioni cui era preposto, vennero fondati i Cavalieri del Tau, ordine
religioso cavalleresco che da Altopascio si diffuse in
tutta Europa (Italia, Francia, Inghilterra, Baviera, e pare
ancheSpagna e Portogallo). Il nome deriva dal lungo mantello nero
che i frati indossavano, sul quale era la croce taumata, a forma di
punteruolo, simile alla lettera tau greca. Questa croce, di origini
remote, secondo alcuni si riteneva rappresentasse la lettera iniziale
della parola Cristo, ma era già da tempo oggetto di venerazione da
parte dei francescani, come simbolo della croce e col significato di
perfezione, in quanto lettera finale - conclusiva - dell'alfabeto
ebraico. Va inoltre ricordato che il tau compare anche in altri luoghi di pellegrinaggio, come Santiago di
Compostela, quale simbolo dei taumaturghi e che nel Libro di Ezechiele (9,4) il tau viene contraddistinto
come simbolo di salvezza. Nel caso dei frati di Altopascio, oltre alla simbologia religiosa, costituiva anche un
riferimento agli strumenti di lavoro da loro usati, come martello e punteruolo, o alla stampella che implicava il
sostegno offerto ai pellegrini.
I Cavalieri del Tau sono probabilmente il più antico ordine religioso cavalleresco d'Europa. Oltre
all'assistenza dei pellegrini, i frati si occupavano anche della manutenzione delle strade e dei navigli da
trasporto; inoltre curavano anche la costruzione e la manutenzione di ponti, cosa che attesta l'alto livello
tecnico ed organizzativo raggiunto. La loro abilità è documentata dalla costruzione di ponti per
l'attraversamento di diversi fiumi lungo lavia Francigena, come l'Arno, l'Elsa, l'Usciana, il Taro e l'Arda.
LUNEDI’ 5 AGOSTO - DA ALTOPASCIO A SAN MINIATO
Partenza
Arrivo
Lunghezza totale
Dislivello in salita
Dislivello in discesa
Quota massima
Difficoltà a piedi
Pavimentato
Strade sterrate e carrareccie
Mulattiere e sentieri
Altopascio, Chiesa di San Jacopo
San Miniato, Convento S. Francesco
25.3 km
283 m
173 m
130 m
Facile
51 %
26 %
22 %
Nella parte iniziale della tappa si percorre uno splendido tratto selciato dell'antica Via Francigena. Si supera
la zona delle Cerbaie, selvaggia e deserta, per poi dirigersi verso Ponte a Cappiano, dove all'interno
dell'antico ponte mediceo è stato ricavato un ostello.
Da qui si attraversa un’antica palude ora bonificata, e si risale verso l'interessante centro storico di
Fucecchio. Superato l’Arno, si percorre l’argine verso San Miniato.
OSPITALITA’ A S. MINIATO: Convento di S. Francesco a S. Miniato Alto (camere da due o tre con servizi;
cena e prima colazione nel refettorio con i frati)
VISITANDUM EST
GALLENO: cittadina sorta nell’XI sec. sulla Via Francigena
come estensione di un centro di accoglienza dei pellegrini. Si
trova ancora l’antico selciato corrispondente al tracciato
originario della Via.
A Galleno esiste un Comitato incaricato della manutenzione
dell’antico selciato della Via Francigena
PONTE A CAPPIANO: località sorta nei pressi di un ponte
medievale (ora distrutto e ricostruito nel ‘500) sorto sulla via
Francigena per favorire il passaggio dei pellegrini
FUCECCHIO: Chiesa di S. Salvatore e Monastero: in prossimità della
Collegiata, si affaccia sul Poggio Salamartano la chiesa millenaria di S.
Salvatore, con tre porte porte frontali volte a occidente e un portichetto su
colonne di pietra aggiuntovi nel 1600. L'interno della chiesa, di una sola
ampia navata, appare grandioso e ben proporzionato. Adiacente alla
chiesa e in comunicazione con essa si trova il monastero di S. Salvatore,
abbazia benedettina che accoglie ora una comunità di suore clarisse.
S. MINIATO: LA CATTEDRALE DI S. MARIA ASSUNTA: L'attuale
costruzione risale al 1220-1250 e fu costruita su una precedente chiesa
del 700; di questa antica chiesa dedicata a Santa
Maria Assunta, restano, inseriti nella facciata, il leone
rampante e mensola, un labirinto e la maschera
demoniaca.
La chiesa, chiusa al culto dal 1378 al 1489 dai
Fiorentini che l'avevano adibita ad armeria, fu riaperta
nel 1489 ristrutturata e collegata alla torre di Matilde
che divenne il campanile. Fu levata cattedrale con la
bolla di papa Gregorio XV nel 1622.
Nel 1944 fu oggetto di un bombardamento che causò
la morte di oltre 50 persone
MARTEDI’ 6 AGOSTO - DA SAN MINIATO A GAMBASSI TERME
Partenza
San Miniato, Convento S. Francesco
Arrivo
Gambassi Terme, Chiesa Cristo Re
Lunghezza totale
23.7 km
Dislivello in salita
406 m
Dislivello in discesa
231 m
Quota massima
305 m
Difficoltà a piedi
Impegnativa
Pavimentato
37 %
Strade sterrate e carrareccie
57 %
Mulattiere e sentieri
5%
Tappa splendida, ma impegnativa per la mancanza di punti di ristoro. Da San Miniato, dopo un'ora di
cammino su asfalto, imbocchiamo un percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val
d'Elsa.
OSPITALITA’ A GAMBASSI TERME: ostello presso la Santa Maria a Chianni, ristrutturato da poco (cena
presso l’ostello)
VISITANDUM EST
PIEVE DI COIANO: La Pieve dei Santi Pietro e Paolo si trova a Coiano,
un piccolo borgo situato sull'antico tracciato della Via Francigena nel
tratto che separa la Valdelsa con la Valdegola.
La Pieve è infatti citata da Sigerico, arcivescovo di Canterbury in
Inghilterra, descrivendo una delle tappe lungo il tracciato della Via
Francigena che percorreva tra il 990 e il 994 per dirigersi a Roma.
La prima notizia certa dell'esistenza della Chiesa, risale tuttavia al 1029,
anno i cui viene menzionata col titolo di Pieve, una Chiesa dove era
possibile dispensare il battesimo, e nel XIV secolo governava su sei
"Hospitali" e su 19 chiese minori dislocate nel territorio della Valdelsa.
Si tratta di una costruzione romanica in pietra arenaria e laterizio,
preceduta da una splendida scalinata,dove al suo interno si possono
ammirare alcuni affreschi del XIV secolo, mentre il fonte battesimale e
l'altare laterale, in gesso e calce, risalgono al 1600 e sono le
ultime opere di genere barocco rimaste nella chiesa.
SANTA MARIA A CHIANNI: Le prime notizie sulla Pieve di
Chianni si hanno in un documento del 26 marzo 988, in cui i fratelli
Corrado e Rodolfo del fu Aifredo cedono al Vescovo di Volterra il
poggio di Cabbialla su cui si trovava la Pieve di San Giovanni
Battista situata in Chianni. La Pieve di Santa Maria a Chianni,
viene ricordata anche in un documento dell'Arcivescovo Sigerico di
Canterbury come una tappa in Toscana nel suo percorso sulla Via
Francigena. Tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, per volontà
dei vescovi di Volterra, la Pieve venne ricostrutita, per adeguarla
all'aumento della popolazione e in seguito alla fondazione del
Castrum Novum di Gambassi. Oggi, La Pieve di Santa Maria a
Chianti, rappresenta uno dei monumenti più significativi dell'edilizia
romanica in Toscana e nella Valdelsa.Al suo interno, la Pieve è
suddivisa in tre navate separate da 12 colonne su cui spiccano,
scolpite nella pietra, numerose decorazioni.
MERCOLEDI’ 7 AGOSTO - DA GAMBASSI TERME A SAN GIMIGNANO
Partenza
Gambassi Terme, Chiesa Cristo Re
Arrivo
San Gimignano, Piazza della Cisterna
Lunghezza totale
13.3 km
Dislivello in salita
344 m
Dislivello in discesa
329 m
Quota massima
388 m
Difficoltà a piedi
Facile
Pavimentato
52 %
Strade sterrate e carrareccie
41 %
Mulattiere e sentieri
7%
Una breve tappa di trasferimento, comunque interessante per la bellezza dei panorami che circondano la Via
Francigena. Possiamo visitare il Santuario di Pancole, prima di risalire verso il caratteristico abitato di
Collemucioli e da qui all'incantevole Pieve di Cellole.
La giornata può essere dedicata alla visita di San Gimignano, una delle mete più frequentate della Toscana
che, se viene raggiunta a piedi, assume un sapore diverso e inedito.
OSPITALITA’ A S. GIMIGNANO: Monastero S. Girolamo (camere con biancheria; non si devono utilizzare i
sacchi a pelo; ci danno anche la colazione); cena presso la Locanda San Domenico nei pressi del
monastero
VISITANDUM EST
PIEVE DI CELLOLE: Le prime testimonianze
su questa chiesa risalgono a due carte datate
949 e 1011; a quel tempo risulta che la chiesa
fosse dedicata a San Giovanni Battista. Isolata
fra i cipressi, in direzione di Certaldo, è una
bella costruzione romanica in travertino,
consacrata nel 1237, con semplice facciata e
portale pisano. Il severo interno, a tre navate
su pilastri cilindrici con bei capitelli, ha
notevole abside semicircolare, con una fascia
di archetti ornati di fini sculture (intrecci
viminei). Interessante la vasca battesimale,
ottagonale, in un sol pezzo di travertino.
SAN GIMIGNANO: Nel XII
sec. Nella cittadina si
contavano nove ospitali e una
decina di istituzioni dedite
all’accoglienza dei pellegrini.
Sono ancora visibili le chiese
degli ospitali di S. Giacomo al
Tempio (proprietà dei
Templari) ele chiese di S.
Giovanni e S. Bartolo, dei
Cavalieri di Gerusalemme.
GIOVEDI’ 8 AGOSTO - DA SAN GIMIGNANO A MONTERIGGIONI
Partenza
San Gimignano, Piazza della Cisterna
Arrivo
Monteriggioni, Piazza Roma
Lunghezza totale
30.0 km
Dislivello in salita
513 m
Dislivello in discesa
563 m
Quota massima
320 m
Difficoltà a piedi
Impegnativa
Pavimentato
28 %
Strade sterrate e carrareccie
60 %
Mulattiere e sentieri
11 %
Una delle tappe più belle della Via Francigena. Usciti da S. Gimignano, dopo un tratto in saliscendi,
arriviamo in prossimità di una delle tappe di Sigerico, ad oggi non ancora localizzata con esattezza: Molino
d'Aiano. Proseguiamo verso Badia a Coneo, Gracciano e poi a Strove, con la sua bella Pieve romanica.
Transitiamo dallo splendido complesso di Abbadia a Isola prima di raggiungere Monteriggioni, con la sua
inconfondibile corona di torri.
OSPITALITA’ A MONTERIGGIONI: Casa per Ferie S. Maria Assunta (pernottamento, cena e prima
colazione) VISITANDUM EST
BIBBIANO: la leggenda racconta che sul Poggio del
Santo Chiodo fu trovato un chiodo della
crocifissione di Cristo, ora venerato come reliquia
nel duomo di Colle Val d’Elsa. Nei pressi dell’abitato
vi sono numerose tracce dell’antico selciato, ora
recuperato.
COLLE VAL D’ELSA: OLTRE AL Duomo, meritano
una visita le numerose chiese e santuari
ABBADIA A ISOLA: antica abbazia fondata nel
1001 da monaci cistercensi; a lungo fu anche
ospitale per i pellegrini della via Francigena
MONTERIGGIONI: accanto alle numerose chiese e
agli edifici storici, da rilevare il fatto che lungo la via
Francigena sono stati posti dei cartelli illustrativi
sulla storia del territorio, la fauna e la flora presenti
VENERDI’ 9 AGOSTO - DA MONTERIGGIONI A SIENA
Partenza
Monteriggioni, Piazza Roma
Arrivo
Siena, Piazza del Campo
Lunghezza totale
20.4 km
Dislivello in salita
330 m
Dislivello in discesa
282 m
Quota massima
354 m
Difficoltà a piedi
Media
Pavimentato
42 %
Strade sterrate e carrareccie
34 %
Mulattiere e sentieri
25 %
Lasciatoci alle spalle il centro storico di Monteriggioni, percorriamo le strade bianche della montagnola
senese verso Cerbaia, antico borgo medievale oggi in stato di abbandono.
Percorriamo la boscaglia fino ai castelli della Chiocciola e di Villa, prima di scendere nell'alveo bonificato di
Pian del Lago.
Quindi attraversiamo il bosco dei Renai prima di arrivare a Porta Camollia, tradizionale accesso francigeno a
Siena.
La tappa, relativamente breve e facile, è resa complicata dalla totale mancanza d'acqua e di punti di ristoro.
OSPITALITA’ A SIENA: accoglienza in una struttura religiosa, ancora da definire
VISITANDUM EST
SIENA: antico centro romano, la città conserva
molte memorie del pellegrinaggio. Da ricordare
soprattutto lo Spedale di S. Maria alla Scala,
detto “Il Pellegrinaio”, con affreschi del XIII sec,
documentanti la missione di assistenza ai
pellegrini.
Da non perdere il Duomo e la chiesa di S.
Domenico, nella quale è conservato il reliquiario
di S. Caterina. Sul luogo della casa della Santa
è sorto il Santuario Cateriniano
SABATO 10 AGOSTO - DA SIENA A VIGEVANO
tappa in treno
a) SIENA – FIRENZE: partenza ore 17.19 – arrivo alle 18.50
b) FIRENZE – MILANO CENTRALE: partenza alle 20.00 – arrivo alle 21.45